articoli di Alessandro Mattei

                  La Provincia anno 2012 - 2013

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Sezze, 18 aprile 2013

  Il Comune ripensi alla Consulta delle Associazioni
Unici impulsi positivi dall'associazionismo e dal volontariato
Le recenti ed interessanti iniziative promosse in città provengono ancora una volta dalle associazioni locali. Il volontariato e lo spirito di associazionismo sono riusciti laddove la politica e le istituzioni hanno evidentemente fallito. In molti casi la politica ha dovuto rincorrere le realtà associative, segno inequivocabile questo che la spinta per un rilancio economico-sociale, ed un nuovo sviluppo dei diversi settori, può provenire direttamente dal cittadino. A Sezze l’associazionismo, anche ultimamente, ha dato impulso a manifestazioni storico culturali di spessore, ad iniziative ambientali improcrastinabili (si pensi alle giornate ecologiche), a progetti turistici ed economici che indubbiamente meritano maggiore attenzione e sensibilità da parte dell’amministrazione comunale. 

Il vuoto generale, originato dalla completa disgregazione delle componenti e formazioni politiche e para politiche setine - tranne ovviamente l’unico partito che governa la città, e cioè il Partito Democratico – in poco tempo è stato sostituito dalla forza dirompente delle associazioni setine che, in molte occasioni, si sono fatte organizzatrici e promotrici di eventi, manifestazioni di protesta, iniziative di sensibilizzazione ed altro ancora sostituendosi così a chi dovrebbe averne una naturale prerogativa e doverosa responsabilità. 

Ed ecco allora che l’amministrazione comunale potrebbe – o dovrebbe - almeno avere un ruolo decisivo nel mettere a fattor comune tutte queste esperienze riconsiderando seriamente quella breve esperienza della Consulta delle Associazioni di Sezze che dal 2006 al 2009 ha tentato – anche se con scarsi risultati – un dialogo comune con le tante realtà associative, magari riproponendo il progetto con maggior impegno e serietà e soprattutto migliorandolo. Sarebbe importante, quindi, non sottovalutare questo aspetto e considerare l’associazionismo e il volontariato come forze trainanti di una classe politica in evidente difficoltà, bloccata dalla crisi economica e dall’inerzia derivante anche ma non solo da essa.


Sezze, 6 marzo 2013

  A Sezze rischia la chiusura il Punto di Primo Intervento

Il Punto di primo intervento presso il nosocomio San Carlo di Sezze rischia di chiudere. Lancia l’allarme chiusura il consigliere dell’Api di Sezze Roberto Reginaldi il quale denuncia anche molti disservizi all’interno della struttura ospedaliera. «Con anni di disattenzioni e manifesta incapacità – afferma - hanno determinato la chiusura dell'ospedale San Carlo di Sezze. Alla popolazione presentarono diversi progetti che facevano sperare a qualcosa di eccezionale per il futuro della struttura, un tempo fiore all'occhiello e vanto della comunità setina. Sono ricordi ormai, dei vari reparti che man mano, grazie alla mala politica e al menefreghismo più assoluto, hanno chiuso definitivamente. La parola fine, il de profundis, lo applicò l'ex Presidente della regione Lazio Renata Polverini nonostante le promesse attraverso grandi discorsi in pubbliche piazze e manifesti attaccati in ogni dove, proclamasse e prometteva, di non voler chiudere nessun ospedale, anzi accusava gli avversari di questa "falsa" notizia. Fatto sta che, falsa o non falsa, più di qualche ospedale è stato chiuso e convertito, tra questi Sezze che assisteva un vasto bacino. Ma convertito in cosa? 

A Sezze non esiste più un pronto soccorso, ma bensì un P.P.I. cioè punto di primo intervento, il progetto e soprattutto le promesse, parlavano di un P.P.I. di eccellenza, ma con il tempo anche queste parole sono state portate via dal vento». Il consigliere di maggioranza prosegue denunciando diverse criticità: «Nel P.P.I. di Sezze ci sono enormi problemi, in primis la mancanza di un rianimatore e carenza di personale: durante i giorni festivi ci sono ad esempio solo un infermiere ed un medico». Eppure il nosocomio setino potrebbe offrire un’adeguata offerta sanitaria e potrebbe essere una risposta valida al collasso sanitario del Santa Maria Goretti di Latina. Di tutto questo, il capogruppo dell’Api, ne vuole parlare in aula consiliare. Presto chiederà la convocazione di una seduta consiliare con all’ordine del giorno la situazione del San Carlo di Sezze e del Punto di Primo Intervento in modo particolare.


Sezze, 5 febbraio 2013

Boccata di ossigeno per la SPL Sezze

La Giunta comunale di Sezze, presieduta del sindaco Andrea Campoli, lo scorso 30 gennaio ha deliberato linee di indirizzo per la gestione dei servizi comunali da parte della Spl Sezze. La squadra di governo della città ha dato mandato ai dirigenti comunali di continuare ad affidare alla società comunale tutti i servizi di cui già si occupa sino al 30 settembre prossimo, mese in cui l’amministrazione comunale dovrà obbligatoriamente decidere cosa fare, vista la scadenza per procedere alla liquidazione delle società in house per quei Comuni sotto i 30 mila abitanti. Nella delibera di Giunta si accenna anche al fatto che il Comune di Sezze «sta valutando le opzioni per il rispetto del termine, tra cui la trasformazione della Società in Azienda Speciale», passaggio questo che farebbe intendere che probabilmente si procederà in tal senso. 

L’amministrazione comunale, in sostanza, non ritiene opportuno «sottrarre alla stessa società i servizi affidati, ma anzi» ritiene che «sia indispensabile far coincidere il termine dell’affidamento con il termine dello scioglimento e/o trasformazione della Società interamente partecipata». Una delibera, quindi, che dà una boccata di ossigeno ai dipendenti e che sino al 30 settembre garantisce loro futuro occupazionale all’interno della municipalizzata. L’atto di indirizzo, inoltre, fa anche prevedere che oltre quella data è probabile che ci sia la trasformazione della spa in azienda speciale. Evidentemente il passaggio della Giunta è stato accelerato dallo stato di agitazione dei sindacati e dei lavoratori stessi della Spl, nei giorni scorsi preoccupati per il loro futuro lavorativo.


Sezze, 25 gennaio 2013

Dimensionamento scolastico, per il 2013 non se ne fa nulla

Tutto rinviato, dopo polemiche sterili ed inutili

Tanto, troppo rumore per nulla. Anche qualche illazione senza fondamento. Sta di fatto però che dopo mesi di dibattito, dopo centinaia di incontri con i sindaci e sindacati, dopo le proposte (spesso sofferte) della Provincia, la Regione Lazio, per bocca dell’assessore regionale alla pubblica istruzione Mariella Zezza, ha deciso che non se ne fa nulla. Lunedì 14 gennaio scorso, infatti, ha convocato gli assessori provinciali e ha informato che il Piano di Dimensionamento della Rete Scolastica, anno scolastico 2013/14, non sarà approvato. Tutto quindi resterà come ora. E perché? La Giunta regionale, prima di approvare una delibera, deve obbligatoriamente assumere il parere della Commissione consiliare competente, soprattutto quando si tratta di un atto di programmazione come il Piano di Dimensionamento Scolastico. 

E, poiché il consiglio regionale è stato sciolto, le commissioni non hanno più competenze. Perciò tutto è stato rinviato al prossimo anno. Per quel che riguarda Sezze, dunque, non ci sarà alcuna variazione rispetto alla situazione attuale. Restano due Istituti Comprensivi e un Istituto di istruzione superiore, il Pacifici e De Magistris. Le polemiche seguite alla proposta di Piano da parte della Provincia di Latina non hanno più senso. Adesso è il momento delle iscrizioni che scadono il 28 di febbraio. Resta ovviamente fermo il fatto che gli Istituti che non superano il numero di 600 studenti perdono l’autonomia e, di conseguenza, il Dirigente Scolastico e la segreteria. Speriamo che tutto ciò non interessi Sezze e che ci sia un aumento di iscrizioni tali da scongiurare il pericolo della perdita di autonomia. Ciò, non v’è dubbio, dipende dalla qualità dell’offerta formativa e dalla capacità di attrazione anche dello storico e glorioso Istituto Superiore di via Cappuccini grazie al quale in passato, generazioni e generazioni di giovani hanno ricevuto istruzione ed insegnamenti, diritti più che mai sacrosanti. Ne siamo tutti consapevoli, proprio tutti sia ben chiaro.


Sezze, 18 gennaio 2013

Questo nuovo Prg non ci piace

La Coldiretti boccia lo strumento urbanistico e invia osservazioni

Nei giorni scorsi la Coldiretti di Sezze ha presentato delle considerazioni – corredate di dettagliate osservazioni - al nuovo Prg, deliberato dal consiglio comunale il 10 marzo del 2012. Vittorio Del Duca, a nome della Coldiretti, in sintesi non condivide affatto il nuovo strumento urbanistico del quale il Comune di Sezze vorrebbe dotarsi. «Il progetto di un PUCG è strettamente correlato allo sviluppo socio-economico di un determinato territorio ed al suo possibile incremento demografico. La Variante al Piano Regolatore di Sezze - leggiamo nel documento della Coldiretti - calcola invece l’incremento demografico nel prossimo decennio in progressione matematica con quello trascorso, senza suffragarlo da alcuna analisi sul futuro assetto socio-economico ed occupazionale del territorio. Ciò porta ad una sovrastima nel fabbisogno di alloggi e di infrastrutture e, fatto ancora più grave, ad uno spropositato consumo di suolo agricolo altamente produttivo. 

L’esame del progetto ci dà la netta sensazione che i parametri della previsione di incremento demografico siano stati “forzati” per giustificare il suo sovradimensionamento, forse nella errata convinzione che costruire molto significa creare ricchezza ed occupazione, senza preoccuparsi degli abusi irreversibili che vanno a compiersi sul territorio, in particolare di pianura, dove un’Agricoltura altamente specializzata e tipica rappresenta la più importante risorsa economica del paese». Dal P.U.C.G. si desume un arco temporali che arriva al 2020, all’interno del quale non si intravedono spiragli di sviluppo industriale, commerciale ed artigianale, e non si terrebbe nemmeno in considerazione i dati Istat che vedono nell’agricoltura l’unico settore che regge alla crisi e che continua a creare economia reale. Nella variante al Prg, al contrario, questo settore è fortemente penalizzato perché «privato di una consistente fetta di suolo fertile su cui espletare l’attività». «Una situazione resa ancora più preoccupante dal fatto che - afferma ancora Del Duca -le zone rurali in cui è previsto il maggior tasso di cementificazione sono le più fertili, come quella a ridosso della ferrovia Roma –Napoli fino a via degli Archi di San Lidano e quella di Ceriara che, per le loro intrinseche caratteristiche pedoclimatiche ed ambientali, rappresentano una “serra naturale”. 

La sottrazione di superfici alle coltivazioni ha effetti negativi sul paesaggio e sul turismo oltre a minare la sicurezza del territorio, incidendo sull’assetto idrogeologico e aumentando i rischi di dissesto. Il P.U.C.G. anziché invadere nuove fasce di territorio agricolo, avrebbe dovuto, a nostro avviso, aumentare l’indice di fabbricabilità in aree già urbanizzate, come nel centro abitato di Sezze Scalo».


Sezze, 2 gennaio 2013

 Acqua e depurazione, si spera che sia l'annata buona

Anno nuovo vita nuova. Si spera veramente che il 2013 porti nuove buone per la città e per i cittadini setini. Per l’amministrazione comunale di Sezze guidata dal sindaco Andrea Campoli l’obiettivo immediato è quello di tornare definitivamente in possesso dell’acquedotto comunale dopo 20 anni di gestione Dondi e di tagliare il nastro di inizio lavori per il nuovo depuratore comunale. Due vicende, queste, che ormai si trascinano di anno in anno ma che solo a conclusione del 2012 hanno avuto degli sviluppi in tale direzione. Per la risoluzione del contratto trentennale con la Concessionaria di Rovigo, dopo l’ultima sentenza del Tar, la quale ha respinto le tesi della società e ha dato ragione all’amministrazione comunale riconoscendo le ragioni della delibera n° 42 del settembre del 2011 che chiedeva la risoluzione unilaterale del contratto per inadempienze contrattuali, si attende solo l’ultimo atto da parte dell’Ente, atto volto ad avviare definitivamente tutte le procedure per tornare alla gestione pubblica del servizio idrico - fognario. Il primo cittadino proprio negli ultimi giorni del 2012 ha fatto intenderete che a breve l’Ente potrebbe avviare una gestione in House. Vedremo. 

Sull’altro fronte, invece, si attendono sviluppi in merito all’avvio del nuovo depuratore a Sezze Scalo. Dallo scorso ottobre vi è stato infatti l’ultimo parere da parte della Regione Lazio la quale ha determinato l’esclusione della valutazione di impatto Ambientale stabilendo che l’opera da realizzare non sarà assoggettata alla Valutazione Impatto Ambientale e alla Valutazione Ambientale Strategica. Si spera insomma che il nuovo anno sia foriero di fatti e non di altre enunciazioni, che tutti gli impedimenti burocratici siano solo un vecchio ricordo e che la politica sappia trasformare in azioni concrete le buone intenzioni. In ballo, per entrambe le vicende, c’è la qualità della vita della comunità setina e la tutela di un territorio che nel corso degli ultimi anni ha subito danni irreparabili, come attestato dai prelievi di campione di acqua effettuati dalle autorità competenti in diverse zone e località della città.


Sezze, 18 dicembre 2012

SPL, il consigliere Bernasconi chiede lo scioglimento

Un vero aut aut. Il consigliere comunale del Pd Giovanni Bernasconi interviene in merito alla spinosa situazione in cui versa la SPL Sezze. La società municipalizzata in questi giorni è stata al centro di vicende politico-amministrative che lo hanno spinto ad una riflessione. «In data 27/11/2012 Il presidente della SPL ha rassegnato le dimissioni “Irrevocabili” dalla sua carica motivando tale gesto dal fatto che “le ragioni di pochi prevalgano sugli interessi della Società partecipata dal Comune di Sezze e sul buon andamento di essa”. Dopodiché  - continua - in data 07/12/2012 con una sua comunicazione rivolta al Sindaco è tornato sui suoi passi adducendo tale gesto a seguito di ampie rassicurazioni ricevute dal primo cittadino e dall’amministrazione comunale in merito alla messa a disposizione di risorse finanziarie per la regolare erogazione delle retribuzione dei dipendenti e per i pagamenti delle forniture necessarie all’ordinaria operatività aziendale. Ritengo necessario che sia fatta piena chiarezza rispetto a quali siano gli interessi di pochi che prevarrebbero su quelli della Società e quali risorse l’amministrazione comunale metta a disposizione della stessa per gestire l’ordinaria operatività aziendale». Categorico, Bernasconi, ricorda che l’amministrazione comunale ha già provveduto, nonostante le risorse esigue di cui dispone a seguito dei tagli dei trasferimenti statali, in sede di approvazione del bilancio di previsione del 2012, a ripianare le perdite d’esercizio 2011 della SPL, a ripristinare il capitale sociale della stessa con un importo superiore a € 150000,00 e che la normativa per gli affidamenti in House dei servizi prevede dei vincoli ben precisi in tal senso. «Penso invece, come più volte espresso sia con note formali rivolte al Sindaco che con documenti letti in consiglio comunale  - afferma ancora Bernasconi - che l’intento dell’Amministrazione di ottenere efficienza e risparmio con la costituzione della SPL non sia stato affatto raggiunto. Ritengo quindi che sia necessario un maggiore controllo sulla gestione economico finanziaria, sulle sue politiche occupazionali prevedendo  un serio piano di riduzione di costi. Tutto ciò ad oggi non si è verificato tant’è che ci si trova a dover gestire una situazione di emergenza». Il democratico taglia corto e senza peli sulla lingua chiede lo scioglimento della spa comunale. «Credo che il percorso da seguire sia quello di un’azione di definitiva ed immediata rottura con l’attuale gestione attraverso lo scioglimento del CdA della SPL, la nomina come Presidente di un tecnico di indubbia capacità professionale, che sia in grado di affrontare la difficilissima situazione economica della società, che permetta la continuità aziendale nel breve-medio periodo traghettandola  verso  forme giuridiche più congeniali per la sua fattispecie previste dalla legislazione entro il 30/09/2013». Per il moscardelliano tutto ciò deve avvenire nella massima  trasparenza e sotto il controllo analogo del Consiglio Comunale per abbandonare « vecchie soluzioni ormai anacronistiche e rivelatesi inefficienti».


Sezze, 29 novembre 2012

SPL, quale futuro?

Con le dimissioni «irrevocabili» del presidente della SPL Sezze, l’architetto Vincenzo Rosella (nella foto),  tecnicamente, stando ai sensi del codice civile, non cambia nulla sino alla nomina di un nuovo presidente della società. Rosella, quindi, resterebbe il responsabile della società fin quando il sindaco di Sezze, Andrea Campoli, non nominerà un nuovo presidente. Bisogna capire, anzitutto, se la decisione di Rosella sia veramente «irrevocabile» come si legge nella nota di dimissioni protocollata, o se il presidente abbia voluto dare solo un segnale all’amministrazione comunale. Nelle motivazioni addotte, infatti, l’architetto denuncia, tra le altre cose, una situazione di morosità pregressa dovuta essenzialmente all’evasione del pagamento della Tarsu da parte di molti utenti, una morosità che - secondo il presidente dimissionario -dovrebbe richiedere un tempestivo intervento dell’amministrazione mediante un’azione di recupero crediti. 

A tal proposito Rosella nelle motivazioni sottolinea che al contrario «l’interesse di pochi ha prevalso l’interesse della collettività», un passaggio questo non gradito al primo cittadino il quale ha chiesto tempestive spiegazioni di tale dichiarazione. Fatto sta che la spa del Comune di Sezze, a causa dell’evasione e per altri motivi di natura gestionale - non per ultima la chiusura della discarica per il mancato pagamento dell’affitto di oltre 80  mila euro - versa in una situazione economica disastrosa con una sofferenza di oltre 4,2 milioni di euro. Un dato preoccupante considerato che come società per azioni dovrebbe sola sviluppare crediti e non accumulare debiti come sta avvenendo dalla sua costituzione. Per la SPL, comunque, presidente sì o presidente no, si apre una nuova fase, anche in vista dell’obbligo dei Comuni sotto i 30.000 abitanti (ed è il caso di Sezze), di costituire società e liquidare quelle esistenti. La scadenza è stata prorogata a settembre 2013, ultimo mese utile per decidere il futuro della SPL e quindi anche della gestione e della raccolta dei rifiuti solidi urbani.


Sezze, 25 novembre 2012

Il Tar giustifica la recessione dalla «Dondi»

articolo di Clemente Pistilli  

Tante, troppe le inadempienze della «Dondi», tali da giustificare secondo il Tar la rescissione fatta dal Comune di Sezze lo scorso anno del contratto trentennale che affidava alla società la gestione del servizio idrico, fognario e di depurazione. Il Tribunale amministrativo di Latina, respingendo il ricorso della «Costruzioni Dondi spa», non si è limitato ada avallare la scelta fatta dalla giunta Campoli, ritenendo che il provvedimento fosse legittimo, ma ha esaminato a fondo i diversi punti che hanno portato l'amministrazione setina a dire addio alla società di Rovigo.
Il consiglio comunale ha risolto la convenzione trentennale con la «Dondi» con l'ormai nota delibera n. 42 del 26 settembre 2011, chiedendo la restituzione degli impianti. La società ha impugnato latto, chiedendo al Tar di annullarlo, mentre lente pubblico ha chiesto al Tribunale di condannare la spa a un risarcimento danni di due milioni di euro per le penali maturate e a 4.920 euro per il compenso alla ditta incaricata di rimettere in funzione gli impianti.
Dopo aver ottenuto il «congelamento» della delibera dal Consiglio di Stato, per la «Costuzioni Dondi spa» è arrivata la bocciatura del ricorso da parte dei giudici Francesco Corsaro, Santino Scudeller e Maria Grazia Vivarelli.
Il Tar ha specificato che, per quanto riguarda l'impianto di sollevamento di Monte Nero, «è risultato che in luogo delle quattro pompe previste una sola di esse era in funzione, mentre un'altra era spenta e le restanti due erano rotte, smontate o non funzionanti da mesi». Per l'impianto di captazione di Fonte La Penna «lo stesso risulta dotato di due pozzi, di cui uno sprovvisto di pompa sommergibile, depositata, in attesa di installazione, presso l'impianto di depurazione di Casali». Mole Muti? «Il sistema è risultato quasi completamente fuori uso». Casali? L'autorizzazione allo scarico per l'impianto di deputazione negata dalla Provincia, alla luce di varie carenze. Idem per l'impianto di depurazione di Sezze Scalo. Per il Tar elementi sufficienti a respingere il ricorso della «Dondi».


Sezze, 24 novembre 2012

Addio alla «Dondi»

articolo di Clemente Pistilli  

"Dondi" addio. Avallata dal Tar di Latina la decisione del Comune di Sezze di rescindere il contratto con la società di Rovigo, per una serie di inadempienze nella gestione del servizio idrico, fognario e di depurazione. I giudici amministrativi hanno respinto il ricorso della spa, condannandola anche a un primo risarcimento all'ente pubblico. Dopo anni di polemiche e battaglie, la scelta fatta dalla giunta di Andrea Campoli ha retto così al vaglio del Tribunale e non resta ora che vedere come gli amministratori intenderanno assicurare i servizi. Il consiglio comunale ha risolto la convenzione trentennale con la «Dondi» con l'ormai nota delibera n. 42 del 26 settembre 2011, chiedendo la restituzione degli impianti. 

La società ha impugnato l'atto, chiedendo al Tar di annullarlo, mentre lente pubblico ha chiesto al Tribunale di condannare la spa a un risarcimento danni di due milioni di euro per le penali maturate e a 4.920 euro per il compenso alla ditta incaricata di rimettere in funzione gli impianti. Dopo aver ottenuto il «congelamento» della delibera dal Consiglio di Stato, per la «Costuzioni Dondi spa» è arrivato il momento della verità, con una pesante bocciatura del ricorso da parte dei giudici Francesco Corsaro, Santino Scudeller e Maria Grazia Vivarelli.

Il Tar di Latina ha respinto la tesi della società che alcuni dei gravi inadempimenti contestati sarebbero stati causati dallo stesso Comune, per non aver approvato programmi e progetti di potenziamento e ampliamento del servizio. «Risulta documentalmente provata da parte del Comune - scrivono i giudici nella sentenza - la sistematica violazione da parte della ricorrente di obbligazioni dedotte in convenzione e consistenti principalmente nel ripristino del suolo pubblico manomesso da interventi di manutenzione, nella ricerca delle perdite idriche e nella loro eliminazione e, più in generale, nello svolgimento delle attività di ordinaria e straordinaria manutenzione degli impianti». Inadempimenti tali da giustificare la risoluzione della concessione.


Sezze, 21 novembre 2012

Rapporto sicurezza-criminalità, quadro preoccupante 

Un quadro preoccupante quello che emerge dal “Rapporto sullo stato della sicurezza e sull’andamento della criminalità nel Lazio” realizzato dall’Osservatorio regionale sulla Sicurezza e la Legalità. Sezze – come altre città del Lazio – vede infatti un incremento di criminalità spaventoso, con picchi di aumento che sfiorano il 300 per cento. Un indice di delittuosità che fa della città più grande dei Monti Lepini per numero di abitanti e territorio il centro di una crescita di criminalità molto preoccupante. Dal 2006 al 2011 in città il numero dei fatti criminosi cresce in ogni sua classificazione: furti, minacce, rapine, frode, incendi, truffe eccetera. Spicca tra tutti l’incremento esponenziale dei furti in città, passati da 29 nel 2006 a 227 nel 2011, con un calo consistente che vi era stato nel 2009 (appena 61 furti). Altri episodi in forte crescita sono quelli relativi alle minacce passate da un numero di 13 ad un numero di 34 e lesioni dolose passate da un numero di 8 ad un numero di 21. 

Anche per quel che riguarda le truffe e la frode informatica Sezze fa registrare un aumento di reati molto importante: da un numero di 3 nel 2006 ad un numero di 54 nel 2011, così come quelli che genericamente nel rapporto vengono chiamati altri reati, passati a Sezze da 50 a 126. Anche gli incendi hanno avuto un aumento rilevante, passati nel 2006 da 2 a 22 nel 2011 e quelli di danneggiamenti passati da 21 del 2006 a 74 del 2011. Bassa – stando sempre al rapporto  - i dati relativi agli stupefacenti, passati da 6 reati a 16. Il totale dei delitti, comunque, in un numero di 616 deve far riflettere la politica e chi può fermare un’ondata d criminalità sempre in forte crescita, considerato che il totale degli ultimi cinque anni era fermo a 228. 

La classe politica dinanzi a tale fenomeno deve necessariamente dare delle risposte, anche con provvedimenti che potrebbero sembrare eccessivi. Andrebbe ripensata, inoltre, l’istituzione di una tenenza dei Carabinieri o un comando della Polizia di Stato. Le forze dell’ordine della città non riescono da anni a controllare e monitorare il territorio per carenza di organico e il più delle volte gli interventi sono supportati da militari di Comandi provenenti da città limitrofe. Andrebbe infine analizzata a fondo la radice di ogni reato in rapporto con il tessuto sociale setino trasformatosi – per non dire stravolto -  totalmente nell’ultimo decennio.


Sezze, 21 ottobre 2012

Pulizia al Tempio di Saturno 

Per tutta la mattinata di ieri i volontari del VVA Protezione Civile, di Legambiente e del Comitato Madonna della Pace di Sezze hanno svolto un primo intervento di  ripulitura della zona a ridosso del cosiddetto Tempio di Saturo. L’iniziativa è stata fortemente voluta dal sindaco di Sezze Andrea Campoli che, come gli altri volontari intervenuti ieri, ha lavorato sodo per  pulire l’area interessata dalla folta vegetazione nata spontaneamente nel corso dei decenni. I volontari coadiuvati dal comandante della Polizia Locale Lidano Caldarozzi e dallo stesso sindaco Andrea Campoli, muniti di seghe a motore, hanno reso innanzitutto meno pericoloso l’ingresso della città – in quanto vi erano piccoli alberi pericolanti a bordo strada  - e poi hanno intrapreso una prima azione di recupero del sito Tempio di Saturno, da decenni abbandonato e dimenticato dalla maggior parte degli stessi cittadini.

 Il primo cittadino, andando anche incontro alle richieste del gruppo setino “in difesa dei beni archeologici” ha voluto organizzare questa prima giornata che vuole essere un importante segnale di cambiamento rispetto a politiche passate che poco o niente hanno fatto per i numerosi siti archeologici presenti in città. L’obiettivo dell’intervento di ieri è quello di rendere di nuovo visibile il Tempio di Saturno per chi arriva in città e magari, successivamente, renderlo fruibile per chi volesse visitarlo. L’azione di recupero iniziata ieri era stata preceduta da un sopralluogo effettuato dallo stesso sindaco con il comitato Madonna della Pace, comitato di cittadini che la scorsa estate aveva denunciato lo stato di abbandono del sito. 

Per la giornata di oggi, a partire dalle ore 9,30, è prevista una passeggiata proprio presso il Tempio di Saturno.

 Una iniziativa questa che rientra nel calendario delle passeggiate volute e organizzate dal Gruppo “in difesa dei beni archeologici” di Sezze.


Sezze, 19 ottobre 2012

Al Comune di Sezze rinnovati gli incarichi dirigenziali 

Con decreto sindacale il primo cittadino di Sezze, Andrea Campoli, ha rinnovato gli incarichi dirigenziali in Comune. Quattro i conferimenti di incarico, rispetto ai cinque della passata legislatura. Tagliato quindi un dirigente. La prima novità, infatti, riguarda gli incarichi dirigenziali rinnovati al Dottor Francesco Petrianni. A lui è stato conferito l’incarico per l'esercizio delle funzioni dirigenziali nel Settore 1 "Affari generali" e Settore 2 "Servizi finanziari", a differenza della passata legislatura, quando solo per questo settore vi era un dirigente, Filippo Carconi. A Petrianni, il sindaco Campoli ha confermato anche le funzioni di Vice Segretario, con l’incarico di coadiuvare il Segretario Generale e di sostituirlo nei casi di vacanza, assenza o impedimento, cosa che fa del Petrianni orami il deus ex machina dell’amministrazione setina. 

Altra novità riguarda il settore  4 ° “Servizi Sociali, Sport e Pubblica Istruzione” che dopo circa quattro anni torna nelle mani del Dottor Piero Formicuccia, al quale Campoli per l'esercizio delle funzioni dirigenziali ha conferito anche l’incarico per il Settore 3° "Servizi Culturali ed Attività Produttive". Al Dottor Lidano Caldarozzi, invece, è stata confermata la funzione dirigenziale per il  Settore 6° "Polizia Locale e Protezione Civile; mentre all’Ingegner Mauro Vona confermato l’incarico per l'esercizio delle funzioni dirigenziali nel Settore 5° “Servizi Tecnici”. Ogni dirigente incaricato costerà all’Ente circa 52 mila euro lorde l’anno, comprensive di stipendio tabellare, indennità di posizione parte fissa e indennità di posizione parte variabile, al quale però va aggiunta una retribuzione di risultato di circa 5.700 mila euro annuo. Confermati, infine, anche i consulenti legali dell’ente negli avvocati setini Pietro C. e Luigi De Angelis.

Era dal mese di maggio che in Comune si stava vivendo una vacatio dirigenziale, periodo dipeso dall’incertezza economica del momento e dagli obblighi da assumere in ottemperanza allo spending review imposto dal governo centrale. Il taglio di un dirigente farà risparmiare all’Ente circa 60 mila euro l’anno, anche se le polemiche in merito ai costi non si placano e c’è chi contesta a Campoli proprio il rinnovo degli incarichi dirigenziali in un momento di grave difficoltà economica. Sarebbe bastato un dirigente unico, con funzioni di coordinamento degli apicali?

In merito al rinnovo degli incarichi dirigenziali esprime il suo giudizio positivo il capogruppo della Lista Campoli, il consigliere Ernesto Di Pastina. Il capogruppo però rivendica quelle che sono le prerogative e gli indirizzi della politica. «Crediamo che quella adottata dal sindaco sia la soluzione migliore che va verso un contenimento della spesa e una razionalizzazione delle aree. Giudichiamo quindi positivamente la posizione del sindaco di accorpamento delle aree per una migliore funzionalità. 

Ci auspichiamo però – specifica Di Pastina - una migliore collaborazione da parte delle dirigenze perché in passato gli input della politica difficilmente sono stati messi in pratica. Mi aspetto dunque una rivisitazione del ruolo delle dirigenze e il riappropriarsi da parte della politica di quelle che sono le sue prerogative. Anche le consulenze legali  - chiude il capogruppo -rappresentano una razionalizzazione delle spese. Finiranno i vari pareri che in passato venivano richiesti, il tutto al fine di prevenire contenzioni in Comune».


Sezze, 13 ottobre 2012

Consegnata la palestra dell'istituto Valerio Flacco

Giorno di festa ieri per l’Istituto scolastico Valerio Flacco di Sezze Scalo in occasione della riconsegna della Palestra dopo la conclusione dei lavori di ristrutturazione. Alla bella cerimonia hanno preso parte autorità locali e tanti alunni che hanno accompagnato il taglio del nastro cantando in coro diversi bravi, tra cui l’Inno di Mameli. Presente all’evento molti amministratori locali, la dirigente scolastica Anna Giorgi, il presidente della Provincia di Latina Armando Cusani, il sindaco di Sezze Andrea Campoli e l’assessore alla politiche scolastiche Enzo Eramo. Dopo il saluto della preside ha preso la parola l’assessore Eramo il quale ha ribadito l’importanza dell’intervento eseguito presso la struttura di Via Bari in un momento di difficoltà economica anche per gli Enti. Eramo ha sottolineato «la sensibilità del presidente Cusani» il quale ha accolto la richiesta di intervento  e  l’«impegno mantenuto» a soli tre mesi di distanza dal primo sopralluogo che aveva accertato l’inagibilità della Palestra. Il consigliere provinciale ha poi detto che l’intervento sulla struttura della Valerio Flacco sta a lì testimoniare l’interesse reciproco per il bene comune, al di la degli schieramenti e delle appartenenze politiche di ognuno. 

Per il sindaco Andrea Campoli invece l’intervento di riqualificazione sulla Palestra della scuola media è un segno tangibile di vicinanza alla comunità intera di Sezze Scalo, dato che la palestra rappresenta non solo un struttura dove si farà sport ma anche luogo di aggregazione e socializzazione. «Le istituzioni hanno fatto il loro dovere - così Campoli – adesso sta agli alunni mantenere al meglio questa struttura pensandola come un bene proprio». Il sindaco ha annunciato anche il proseguimento dell’iter che porterà alla realizzazione di un centro sportivo con piscina sempre a Sezze Scalo. In chiusura l’intervento di Cusani, emozionato per l’accoglienza ed il calore degli alunni. Il presidente della Provincia ha sottolineato «la buona prassi amministrativa» messa in atto dal Comune di Sezze e dalla Provincia per portare a termine «un piccolo ma significativo intervento che rappresenta un segnale di cambiamento e che dimostra un segno di attenzione degli Enti Locali verso i cittadini». A differenza di «una Regione assente» e che non ha fatto altro che mostrare il lato peggiore della politica. «Fare meglio, fare bene e fare insieme», tre elementi, insomma, che per la palestra dello Scalo hanno portato significati risultati  «nel rispetto del principio di sussidiarietà e nel dovere di dare risposte alla comunità».

L’intervento di ristrutturazione eseguito ha eliminato quelle carenze che nel corso degli anni avevano reso inagibile e non più usufruibile la struttura. L’ente provinciale ha investito circa 25 mila euro risolvendo così evidenti tracce di infiltrazione e criticità strutturali. Si spera che per la comunità dello Scalo diventi veramente un luogo di incontro, oltre che di sano sport.

 


Sezze, 12 ottobre 2012

Proteste per il caro scuola

Non si placano le proteste per il caro scuola in città. Anche ieri a Sezze le mamme si sono riunite per fare il punto della situazione a seguito dell’aumento della refezione e del trasporto scolastico deciso dal Comune di Sezze. Intanto la protesta a Sezze Scalo ha sortito un primo effetto e fatto raggiungere un imporrante risultato: da lunedì l’Istituto scolastico di Via Bari  inizierà la mensa con il pranzo al sacco. La decisione è stata presa dal dirigente scolastico Anna Giorgi dopo una serie di incontri con i genitori. Nel corso della settimana la maggior parte delle mamme, infatti, hanno già firmato la liberatoria per l’autorizzazione e l’assunzione di responsabilità per i cibi portati da casa. 

Tornando alla polemica, per le mamme, quindi, la soglia dei 12 mila euro sotto la quale è possibile accedere alle tariffe agevolate, facendo riferimento all’ISEE dell’anno precedente a quello della richiesta resta, troppo bassa. Stando ai calcoli dell’ISSE fatti dai patronati o alle simulazioni svolte su internet, molte famiglie non ci rientrerebbero e andrebbero quindi a pagare per intero gli 80 euro per figlio. Per martedì 16 ottobre, a partire dalle ore 15,30, è prevista una seduta del consiglio comunale che ha come punto all’ordine del giorno proprio l’approvazione del nuovo regolamento per l’accesso alle tariffe agevolate del servizio scuolabus e mensa scolastica, su proposta della commissione consigliare Servizi Sociali, Cultura e Programmazione prima e  Gestione delle Risorse dopo. Si prevedono altri tipi di proteste anche se ieri il sindaco Andrea Campoli si è detto disposto a rivedere la soglia minima o quanto meno si stanno valutando tu gli aspetti della vicenda pur di andare incontro alle esigenze della maggior parte delle famiglie. 


Sezze, 25 settembre 2012

Sospeso il concorso per la selezione di professionisti nella Spl

Bando poco chiaro, la commissione scrive al presidente

Bando poco chiaro. Sospese quindi le procedure concorsuali per la selezione di tredici figure professionali da impiegare presso il centro diurno Carla Tamantini, le cui domande di ammissione al concorso sono scadute lo scorso 7 settembre. La comunicazione arriva dallo stesso presidente della SPL Sezze, Vincenzo Rosella, a seguito del verbale della commissione esaminatrice istituita con la pubblicazione del bando di selezione. Nel verbale la commissione, dopo aver proceduto ad una attenta lettura del bando, al fine di individuare nello stesso i criteri di valutazione dei requisiti richiesti per la figura di psicologo, solo per la quale sono pervenute 126 domande, ha preso «atto di alcune difficoltà interpretative circa gli elementi di esclusione e/o la non valutazione di titoli e/o esperienze lavorative». 

Ci si chiede, ad esempio, se è da intendersi esclusivo il lavoro svolto presso il centro diurno oppure l’esperienza nel settore in senso lato. Inoltre la Commissione, in merito alla valutazione della procedura selettiva ove è indicato il punto «titoli di studio-specializzazioni», metta in evidenza che «non vi è alcun riferimento alla specializzazione» e si chiede se «è motivo di esclusione la mancanza della titolarità della partita iva». Queste le perplessità e le osservazioni che hanno spinto quindi la Commissione stessa a sospendere i lavori di valutazione delle domande pervenute, a seguito delle quali il presidente della municipalizzata ha deciso di sospendere le procedure concorsuali annunciando che verrà data adeguata pubblicità delle successive determinazioni


Sezze, 14 settembre 2012

Aumenti refezione e trasporto scolastico, mamme sul piede di guerra

Ieri, sotto una pioggia battente, è iniziato anche per gli alunni setini il nuovo anno scolastico. L’inizio - a parte la pioggia – non è stato però sicuramente dei migliori, dato che proprio sotto l’ombrello le mamme dei piccoli alunni della scuola materna sono venute a conoscenza di un aumento esponenziale – assurdo - del costo della mensa scolastica e del trasporto degli alunni. Rispetto allo scorso anno, infatti, le mamme di piccoli alunni dovranno sborsare il 100 per 100 in più al mese per quel che riguarda la mensa, passata da 40 a 80 euro, e il 50 per cento in più annui per il trasporto pubblico, passato da 170 a 250 euro. Un altro salasso, insomma, considerando che anche per il comune di Sezze sono previsti aumenti dell'IMU e della TARSU, per non parlare dei libri, dell’abbigliamento ed altro ancora. 

Stavolta le mamme dei piccoli alunni però non ci stanno. La protesta è già partita dall’istituto scolastico Valerio Flacco di Sezze Scalo. Ieri ci sono stati i primi incontri, ce ne saranno a breve altri, si sta decidendo di far sottoscrivere una petizione in merito e di incontrare il primo cittadino Andrea Campoli e il presidente della Spl Sezze Vincenzo Rosella, società che tra gli altri servizi ha in gestione la refezione scolastica e il trasporto scolastico. Qualche mamma, in realtà, ha già chiesto spiegazioni in Comune, e dal settore scuola hanno risposto picche, motivando l’aumento della mensa mediante un paragone con gli asili nidi comunali privati. Risposta ovviamente deludente. 

Le mamme dei piccoli si sono già unite in un comitato spontaneo e sono pronte ad alzare le barricate. Già lo scorso anno vi erano state delle polemiche perché - ad esempio – i genitori degli alunni dello Scalo, per ritirare il blocchetto dei tagliandi mensa, dovevano recarsi a Sezze presso la sede della Spl. Ora l’aumento che si aggiunge ad altri disagi di sempre. «Adesso siamo veramente al limite – ci hanno detto le mamme inferocite dopo la notizia degli aumenti– non siamo disposte ad una ulteriore salasso. E’ vergognoso aumentare in questo modo servizi fondamentali quali sono il trasporto e la mensa scolastica. In questo modo non c’è più distinzione tra pubblico e privato».


Sezze, 13 settembre 2012

Sgomberi dei senzatetto

Ieri mattina, a seguito della nostra denuncia sulla presenza di senza tetto in strutture pubbliche e private delle città, utilizzate come dimore, sono stati effettuati degli sgomberi. Carabinieri e agenti della Polizia Locale di Sezze, assieme al delegato alle politiche della Sicurezza Urbana di Sezze, Gianluca Calvano e all’assessore allo Sport Enzo Eramo, hanno esaminato le strutture pubbliche comunali e provveduto allo sgombro delle stesse di suppellettile e altri oggetti utilizzati da gruppi di rumeni. Lo sgombero è avvenuto per l’impianto sportivo dei Campi da Tennis e per l’ex casa del custode del campo comunale Anfiteatro. 

I militari dell’Arma, gli agenti della PL e gli amministratori comunali hanno provveduto a ripulire i locali, predisponendo contestualmente la messa in sicurezza degli stessi, che verrà effettuata dagli operai dell’ufficio tecnico comunale. In tutto circa 10 persone allontanate dalle strutture, anche se in realtà all’arrivo delle forze dell’ordine gli occupanti delle strutture erano già andati via. «Dopo il vostro servizio sulla presenza di senza tetto in strutture pubbliche – così il delegato alla pubblica sicurezza Calvano - ho immediatamente effettuato un sopralluogo presso le opere incompiute e nei luoghi abbandonati dove, da diverso tempo, ormai avevano trovato alloggio numerosi rumeni. Sono stato presso l’impianto sportivo di via Piagge Marine e nell’ex casa del custode dell’Anfiteatro e, a seguito di questi sopralluoghi, ieri abbiamo deciso di effettuare gli sgomberi. 

Sono tutti luoghi dove molti rumeni vivevano in condizioni direi disperate e ovviamente ce ne sono altri. In questi locali abbandonati o presso le opere incompiute le condizioni igienico sanitarie erano a dir poco precarie». Il triste fenomeno dei senza tetto, da quanto emerso dai sopralluoghi, è aumentato nel corso dell’estate. In alcuni casi le forze dell’ordine della città erano già intervenute effettuando altri sgombri, ad esempio presso i campi rossi. Dopo pochi giorni però il problema si era ripresentato. Si tratta, ovviamente, di persone disperate che non possono permettersi di pagare un affitto, che non hanno un lavoro e che vivono di espedienti.


Sezze, 12 settembre 2012

Indigenti e senza tetto, un triste fenomeno nel nostro comune

Indigenti e senza tetto. Un triste fenomeno, recentemente, si sta manifestando nel Comune di Sezze. Non diversamente da altre realtà locali, in città l’aumento della povertà sta spingendo diverse persone a trovare alloggio presso opere pubbliche e private incompiute. Il fenomeno, a Sezze, riguarda esclusivamente gli immigrati dell’est che, giunti in città, non hanno più trovato un lavoro, o non riescono a pagare un affitto. Succede allora che strutture pubbliche e private, rimaste incompiute negli anni, vengono scelte come dormitorio occasionale o – in alcuni casi – abituale. Ad esempio, presso l’impianto sportivo di Piagge Marine. Dopo l’intervento delle forze dell’ordine dei giorni scorsi, sembra che un gruppo di rumeni senza tetto sia tornato a dormire negli spogliatoi in fase di realizzazione del tennis club. 

Stessa situazione ci è stata segnalata da alcuni cittadini per quel che riguarda un’altra opera incompiuta, perché stavolta sottoposta a sequestro giudiziario: il famoso parcheggio di località Vallicella. Dalle testimonianze pare che anche qui da tempo ci sia un gruppetto di rumeni che ha deciso di dormire nei locali della struttura abbandonata. A testimoniarlo ci sarebbero anche qui dei suppellettili di prima necessità. Un altro luogo, diventata una baraccopoli, sarebbe poi una palazzina abbandonata in via San Bartolomeo, nelle vicinanze dell’ospedale civile San Carlo da Sezze, la stessa baraccopoli già denunciata diversi anni fa da un consigliere comunale di Sezze. Ci sarebbero poi altre strutture abbandonate all’interno delle quali si è dimorato e si dimora provvisoriamente. Come ad esempio nei locali della struttura dell’Anfiteatro setino prima che venisse saccheggiata. Insomma, se il centro storico esplode di rumeni in affitto, molti dei quali vivono in condizioni molto precarie, ammassati in piccoli appartamenti poco idonei, per altri non c’è posto nemmeno lì.


Sezze, 8 settembre 2012

Nuovo depuratore. Si parte in autunno, parola di Campoli

Nei giorni scorsi ci siamo occupati del nuovo impianto di depurazione e collettore emissario che sarà realizzato in località Sezze Scalo. A circa due anni dalla firma del contratto per l’appalto della progettazione esecutiva e della sua realizzazione nulla ancora non è stato realizzato. Su questa fase di stallo abbiamo ascoltato il sindaco di Sezze Andrea Campoli che rassicura i cittadini e li aggiorna sullo stato dell’opera. In autunno dovrebbe esserci l’avvio dei lavori.

Sindaco Campoli, sono passati quasi due anni dalla firma del contratto. Perché non iniziano i lavori? Sono sopraggiunti altri problemi?

«Ci sono stati dei supplementi di indagine vista la particolarità dell’opera, una serie di problematiche di natura geologica per le quali gli uffici regionali hanno richiesto altri pareri e valutazioni che sono state tutte compiute, trasmesse e recepite con esito positivo. In maniera ufficiosa possiamo dire che è stato apposto l’ultimo parere richiesto e a giorni attendiamo il via libera definitivo dalla Regione Lazio».

Sindaco Campoli, per essere ottimisti, quali potrebbero essere i tempi. Quando ci sarà la posa della prima pietra?

«A breve, per dare una scadenza entro l’autunno dovrebbero partire i lavori. Il nuovo impianto di depurazione resta un punto fermo nella strategia di tutela ambientale del nostro territorio e, insieme al Piano Regolatore Generale, concorrerà al miglioramento della qualità della vita del nostro paese».

In merito all’installazione dei depuratori mobili, approvati all’unanimità dal consiglio comunale nel settembre del 2010, dagli uffici comunali fanno inoltre sapere che la deliberazione con tempestività venne inoltrata alla concessionaria del servizio idrico e fognario comunale che avrebbe dovuto farsi carico della cosa ma così non è mai stato.

Tornando al nuovo depuratore, infine, si ricorda che la sua realizzazione è stata affidata al Raggruppamento Temporaneo di Imprese, rappresentato dalla Capogruppo “GIMA INDUSTRIA - S.r.l.”, per l’importo di euro 3.829.655,290 più I.V.A. L’opera prevede una spesa complessiva di euro 5.400.000,00, di cui 4.000.000,00 provenienti da un finanziamento regionale e la restante somma di 1.400.000,00 da fondi del bilancio comunale.


Sezze, 7 settembre 2012

AAA Cercasi nuovo depuratore

Due anni fa la firma del contratto, ma dell'opera nemmeno l'ombra

Sono trascorsi quasi due anni (era il dicembre del 2010) dalla firma del contratto per l’appalto della progettazione esecutiva e della realizzazione del nuovo impianto di depurazione e collettore emissario che sarà realizzato in località Sezze Scalo. Da quella data però non se ne sa più nulla e nel frattempo in località Casali e a Sezze Scalo si continuano a respirare odori nauseabondi, dovuti all’assenza di depurazione delle acqua reflue. Si ricorda che la realizzazione del nuovo depuratore è stata affidata al Raggruppamento Temporaneo di Imprese, rappresentato dalla Capogruppo “GIMA INDUSTRIA - S.r.l.”, per l’importo di euro 3.829.655,290 più I.V.A. L’opera prevede una spesa complessiva di euro 5.400.000,00, di cui 4.000.000,00 provenienti da un finanziamento regionale e la restante somma di 1.400.000,00 da fondi del bilancio comunale. 

La firma del contratto arriva dopo un iter tortuoso. Nell’aprile 2008 il Consiglio Comunale, infatti, approva il piano triennale delle opere pubbliche, prevedendo la realizzazione di un “Nuovo impianto di depurazione comunale e collettore emissario” in località Sezze Scalo. A seguito del finanziamento regionale di 4 milioni di euro l’Assise Cittadina, nel dicembre dello stesso anno, approva il progetto definitivo redatto dall’Ufficio Tecnico Comunale e nel febbraio 2009 il Comune indice il bando di gara ed il relativo disciplinare concernenti l’appalto della progettazione esecutiva e l’esecuzione di tutte le opere e le forniture necessarie per la realizzazione del progetto, stabilendo di scegliere il contraente mediante procedura aperta con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. L’appalto, aggiudicato inizialmente dall’A.T.I. “Euro Depuratori S.p.A. – Edumol Costruzioni ed Impianti di Molinaro Eduardo” che, a seguito di accertamenti effettuati dal dirigente dell’Ufficio Tecnico non risulta essere in possesso di alcuni requisiti, viene poi affidato per scorrimento della graduatoria alla “GIMA INDUSTRIA - S.r.l.” che avrebbe dovuto redigere e consegnare il progetto esecutivo di dettaglio delle opere da realizzare entro 60 (sessanta) giorni dalla stipula del contratto e, sulla base della propria offerta prodotta in sede di gara, ultimare tutte le opere da realizzare entro un anno e mezzo dalla data del verbale di consegna. 

Cosa è accaduto? Se lo chiedono i cittadini indignati. «Ci chiediamo – hanno lamentato i residenti di Casali e Sezze Scalo – che fine abbia fatto l’opera. Sono trascorsi due anni dalla firma del contratto e qui ancora non è stata posata nemmeno una pietra. Nel frattempo però continuiamo a respirare aria nauseabonda e non sappiamo se la nostra salute sia a repentaglio».


Sezze, 4 settembre 2012

Dirigenti comunali, si va verso gli accorpamenti dei settori

Ancora non rinnovati gli incarichi sono tema di discussione politica

Nel Comune di Sezze gli incarichi dirigenziali ancora non vengono rinnovati. Scaduti nel maggio scorso con la fine del primo mandato del sindaco Andrea Campoli non sono stati più rinnovati. Le motivazioni di questo periodo di vacatio dirigenziale risiedono soprattutto nell’incertezza economica che tutti i Comuni stanno vivendo in attesa dello spending review di autunno. I tagli alla spesa pubblica imposti dal governo centrale hanno spinto anche l’amministrazione comunale ad una razionalizzazione delle risorse, e su questo la politica sta cercando di trovare una sintesi in grado di dare risposte a tutte quelle che sono le vere priorità ed esigenze nella gestione della cosa pubblica. Apre la discussione intorno alla questione delle dirigenze che la politica setina dovrà affrontare a giorni il capogruppo della Lista Campoli, Ernesto Carlo Di Pastina. «Nel Comune di Sezze -afferma il capogruppo - la politica sta lavorando ad una revisione della pianta organica grazie alla quale ci sarà anche una riorganizzazione delle dirigenze comunali, quindi una rivisitazione dei ruoli dei dirigenti. 

Va anche detto che, in virtù dello straordinario risultato elettorale che la maggioranza Campoli ha ottenuto nelle elezioni amministrative, è giusto che la politica esplichi fino in fondo quelle che sono le sue prerogative». Detto altrimenti: si dia peso a chi ha ottenuto consensi elettorali e quindi fiducia direttamente dai cittadini. Tornando alla riorganizzazione delle dirigenze la proposta sarebbe quella di accorpare due settori, passando quindi da 6 a 4. Il primo settore - che dovrebbe avere un ruolo di coordinamento, pare che sia accorpato al secondo e dovrebbe quindi includere Affari Generali, Pubblica Istruzione e Servizi Finanziari. Il Settore dei servizi sociali andrebbe unito con i servizi culturali e le attività produttive. Mentre il settore servizi tecnici e quello della polizia locale, protezione civile e ambiente, resterebbero invariati.


Sezze, 1 settembre 2012

Discariche abusive: è urgente intervenire

Sulle colonne del nostro giornale la scorsa settimana ci siamo occupati anche delle numerose discariche a cielo aperto disseminate su tutto il territorio setino, discariche che rischiano di compromettere l’ambiente. Abbiamo fotografato quelle che sono strade di periferie e aree di sosta dove vengono abbandonati rifiuti ingombranti nocivi. Oltre alle strade di periferia sono stati trovati materiali tossici in siti frequentati dai cittadini. Tra questi il Parco delle Rimembranze di Sezze al cui interno sono state rinvenute schegge di eternit, amianto. C’è poi il problema dei rifiuti urbani quotidiani abbandonati dai cittadini che non collaborano con il Comune di Sezze e con la Spl nella raccolta differenziata. In merito alla situazione generale abbiamo sentito l’assessore all’ambiente del Comune di Sezze Pietro Bernabei.

Assessore Bernabei avete effettuato una mappatura delle discariche a cielo aperto presenti nel territorio? Esiste un piano di intervento e di bonifica?

«Proprio ieri abbiamo effettuato nuove verifiche sulla possibilità di far fronte economicamente a questo problema. Le discariche sono a carico del Comune e l’Ente per intervenire deve avere le risorse e sappiamo oggi  - in un momento di ristrettezze economiche - quanto sia difficile reperirle. Esiste un piano di intervento generale anche se – ovviamente – non può basarsi su un’azione ordinaria ma su interventi estemporanei per far fronte, di volta in volta, a questo tipo di necessita, dato le discariche sono abusive e se non vengono segnalate non sappiamo nemmeno che ci sono. Certo è che ci sono delle località dove occorre intervenire con tempestività, penso a via Cartamoneta e in altre zone di pianura. Ripeto: per intervenire sul territorio bisogna avere le risorse necessarie. La prossima settimana ci sarà un incontro con i vertici della Spl per fare il punto della situazione».

Oltre ai siti di perferia il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti riguarda anche zone centrali e il Parco delle Rimembranze ne è la dimostrazione? Qui, dopo le segnalazioni, siete intervenuti?

«Per il Parco delle Rimembranze gli operatori della Spl hanno messo in sicurezza la zona, abbiamo già fatto la richiesta alla Asl per un intervento per il quale però bisogna attendere tempi tecnici. Altre aree sono state già bonificate, penso a via Gattuccia, e altre ancora segnalate alle ditte specializzate e alla Asl».

Cosa intendete fare in futuro per reprimere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti per strada e per spingere i residenti a collaborare nella raccolta differenziata? «Lo già stiamo facendo, soprattutto nel centro storico, in collaborazione con gli agenti della Polizia Locale e con gli operatori della Spl. Per i cittadini poco collaborativi ci sono state delle sollecitazioni bonarie per evitare il ripetersi di tali fenomeni, in via Roma e in via San Carlo ad esempio e sembra che la situazione stia tornando alla normalità. Per le altre zone faremo altrettanto ma è soprattutto una questione di civiltà, sensibilità e senso dell’altruismo».


Sezze, 26 luglio 2012

SPL, il Comune vuole trasformarla in azienda speciale

Nei giorni scorsi si è riunito il Cda della Spl Sezze per affrontare la recente normativa che prevede la revisione della spesa pubblica o spending review. Questo perché la multiservizi comunale sarebbe tra quelle inserite nei tagli previsto dalla dieta Monti, essendo appunto una società partecipata. L’amministrazione comunale per evitare ciò sta valutando diverse ipotesi tra cui quella di trasformare la spa in Azienda Speciale. Questa sarebbe l’ipotesi più seria per scongiurare una chiusura e per salvaguardare i livelli occupazionali della società, che oggi conta circa 100 dipendenti tra assunti e stagionali.  L’ipotesi di trasformazione della Spl in Azienda speciale è al vaglio di docenti dell’Università La Sapienza di Roma, essendo la normativa ancora in fase di sviluppo. Esprime parere favorevole per questa ipotesi il capogruppo della Lista Campoli, il consigliere Ernesto Carlo Di Pastina. «L’amministrazione comunale di Sezze – afferma – sta lavorando per trovare soluzioni possibili e strade praticabili per evitare la chiusura della Spl, questo per garantire la prosecuzione delle attività e dei servizi offerti alla comunità e per scongiurare licenziamenti. 

L’azienda speciale può essere una soluzione valida anche perché nella gestione dei servizi alla cittadinanza l’Ente avrà un maggiore controllo analogo a quello per le società in House». Inoltre si sta pensando di inserire nello statuto comunale la risorsa idrica e dei rifiuti quali beni non soggetti a valutazione economica, passaggio che apre la strada anche alla futura gestione dell’acquedotto comunale e a quello dei rifiuti, quest’ultimo a bando prima alla scadenza dell’anno. Sempre il consigliere di maggioranza Di Pastina, annuncia che il Comune di Sezze nel bilancio 2011 che sarà approvato entro il 30 agosto, ha previsto di ripianare i 157 mila euro di dedito della Spl, un disavanzo presente nel bilancio 2011 della società. Per quanto riguardo l’Imu e altre tasse, infine, Di Pastina chiede alla maggioranza Campoli di non vessare ulteriormente i cittadini. «L’ipotesi su cui si sta lavorando – aggiunge Di Pastina – così come è, andrà a gravare troppo sui cittadini: Imu al 6 per mille sulla prima casa e 10, 6 sulla seconda, così come l’addizionale Irpef che dal 5 potrebbe passare all’8. E’ una ipotesi che comunque non porterebbe a risolvere i problemi di bilancio, ed è per questo che chiedo di considerare altre spese che non gravino sui cittadini».


Sezze, 11 luglio 2012

Chiusura delle Poste in centro, monta la protesta per i previsti doppi turni

L'ira del sindaco per la decisione presa dalla direzione provinciale

Monta la protesta dopo l’ormai ufficiale decisione presa dalle Poste Italiane per ovviare alla chiusura dell’ufficio postale di Piazza De Magistris prevista per il prossimo 17 luglio per lavori di ristrutturazione. La direzione delle Poste vorrebbe avviare dei doppi turni per gli uffici postali di Sezze Scalo e Colli, convogliando in queste sedi i circa 15 mila utenti (dei quali 2000 sono correntisti) che svolgono oltre mille operazioni giornaliere. Anche ieri molti utenti si sono rivolti al Sindaco per chiedere spiegazioni in merito. La soluzione pensata dalla direzione provinciale delle Poste ha fatto infuriare gli stessi amministratori comunali, all’oscuro della decisione presa. Lo stesso sindaco Andrea Campoli sta tentando di capire le ragioni che abbiano spinto i dirigenti delle poste a non prendere più in considerazione la proposta del Comune di Sezze, disposto - ricordiamo - a concedere i locali dell’ex centro diurno Tamantini in via Piagge Marine. «Dire che sono urtato da questa decisione è poco. Nell’ultimo incontro presso l’ex centro Tamantini –così Campoli - era stata ipotizzata come soluzione fattibile la proposta comunale. Adesso a distanza di un mese vengo a sapere – solo su mio interessamento, e quindi dal punto di vista formale stigmatizzo una scorrettezza da parte dei dirigenti delle Poste – che verrà chiuso il servizio postale al centro e si provvederà ad una turnazione presso gli sportelli di Sezze Scalo e via Colli. 

E’ una soluzione inaccettabile perché sappiamo tutti che procurerà notevoli disagi alla popolazione. Nei prossimi giorni cercherò di incontrare i responsabili per avere delle delucidazioni in merito». Anche il consigliere comunale Ernesto Di Pastina, al fianco del sindaco e degli utenti, chiede di recedere dalla decisione, si dice «sconcertato per quanto deciso e per il modo con cui si è proceduto a prendere questa iniziativa senza aver interpellato il Comune». Da parte delle Poste è stato contattato il dirigente Dott. Fiaschetti. Sembrerebbe che la proposta dell’ex centro Tamantini sia stata scartata perché la Società avrebbe dovuto investire delle risorse per adeguare la struttura, risorse che in questo momento non si avrebbero a disposizione. Certo è che, se fosse confermata la decisione di smistare gli utenti nei due uffici decentrasti, come se fossero lettere o pacchi, è chiaro che le esigenze dei numerosi utenti del centro storico resterebbero inascoltate, lettera morta appunto. Inevitabilmente si arrecherebbero dei disagi legati soprattutto alla difficoltà dei collegamenti e all’impossibilità degli anziani di raggiungere i due uffici che si trovano ognuno a circa cinque chilometri di distanza dal centro.


Sezze, 5 luglio 2012

Emergenza idrica, c'è l'accordo tra Dondi e Acqualatina

Braccio di ferro rinviato ad ottobre con la sentenza del Tar

L’ultimatum lanciato dal sindaco di Sezze Andrea Campoli ha avuto il suo effetto. Nel tardo pomeriggio di ieri la Dondi e Acqualatina, infatti, hanno sottoscritto un accordo che prevede un impegno da parte della Concessionaria del servizio idrico integrato comunale a versare le somme del debito accumulato nel corso degli anni per la fornitura idrica ottenuta dalla società di Viale Nervi. «Acqualatina S.p.A. rende noto che, in data odierna (ieri, ndr) – così la nota - ha sottoscritto con la Dondi Costruzione SpA un “atto di riconoscimento di debito con accordo di pagamento” con il quale la Dondi si è impegnata, attraverso una pluralità d comportamenti, ad estinguere il notevole debito dalla stessa maturato nei confronti della nostra Società. 

Acqualatina, auspicando che tutte le obbligazioni assunte dalla Dondi nel predetto atto siano puntualmente onorate, esprime soddisfazione per la positiva risoluzione della vicenda, soprattutto per quanto riguarda i benefici effetti sui cittadini di Sezze». Poco prima delle ore 19 di ieri, il primo cittadino di Sezze è stato messo al corrente di tale accordo sottoscritto tra le parti, contestualmente all’avvenuto pagamento della prima trance di circa 237 mila euro dell’ammontare complessivo di circa 1 milione e 500 mila euro, mediante appunto un programma di rateizzazione per mezzo di polizze fideiussorie. «E’ tutto rinviato ad ottobre – così il primo commento a caldo del sindaco – quando, ne siamo certi, il Tar ci darà ragione e ci riapproprieremo dei nostri impianti. 

Anche in questi giorni di calura la Dondi non ha fatto il proprio dovere, lasciando centinaia di famiglie a secco. Una situazione drammatica evitata, in molti casi, solo dall’impegno profuso dal comune di Sezze che ha provveduto a rifornire di acqua molti utenti grazie all’intervento della Polizia locale e della Protezione Civile». Con l’accordo raggiunto, adesso, dovrebbe essere immediatamente ripristinato il flusso idrico ridotto a causa del contenzioso in atto, cosa che dovrebbe - non prima delle 24 ore –garantire un riequilibrio dell’approvvigionamento di tutte le zone della città, a partire proprio da quelle che in questi giorni hanno patito la grave penuria idrica. 

L’ordinanza sindacale n° 78 del 30 giugno scorso e il pieno mandato avuto dal consiglio straordinario, quindi, ha ottenuto indubbiamente un risultato che i cittadini incolpevoli di quanto accaduto stavano reclamando da molti giorni: la Dondi è stata costretta ad impegnarsi economicamente nei confronti di Acqualatina, facendolo per iscritto stavolta, ed evitando così l’azione preannunciata dal sindaco di riappropriarsi degli impianti con la forza pubblica. Un’azione per il momento solo scongiurata, quanto meno sino al 4 di ottobre quando il Tar si pronuncerà sulla delibera n° 42 con all’oggetto la risoluzione unilaterale del contratto trentennale, momentaneamente sospesa dal consiglio di stato.


Sezze, 2 luglio 2012

Crisi idrica, pieno mandato al Sindaco per tornare al pubblico

Campoli dà l'ultimatum alla Dondi, il 4 luglio data spartiacque

Pieno mandato al sindaco Andrea Campoli per uscire dalla gestione Dondi. Ieri in un’aula consigliare gremita di cittadini, il consiglio comunale riunito in seduta straordinaria ha affrontato il caso della crisi idrica esplosa e diventata drammatica nelle ultime ore. Nell’assise cittadina si è affrontata l’emergenza idrica che ha spinto il sindaco Campoli ad emettere un’ordinanza dove si chiede alla Dondi di trovare urgenti soluzioni al problema entro il prossimo 4 luglio, data ultima utile per uscire dalla crisi dopodiché l’Amministrazione Comunale si riapproprierà degli impianti e della gestione del ciclo idrico a garanzia della salvaguardia di un servizio essenziale per la vita della comunità. Il consiglio comunale è stato aperto dallo stesso sindaco il quale ha ripercorso tutta la vicenda che «ha assunto i contorni di una drammaticità senza precedenti». 

Il primo cittadino ha parlato delle continue e ripetute inadempienze della Dondi, dei disservizi e disagi arrecati alla popolazione, dei «cittadini incolpevoli e vittime di un comportamento irresponsabile da parte della Concessionaria». «Questo cronico comportamento - ha aggiunto Campoli -era stato già sanzionato dall’Assise cittadina del settembre scorso con la decisione di rescindere il contratto con la concessionaria. La delibera però è stata impugnata da Dondi che ha ottenuto la sospensiva da parte del Consiglio di Stato. Siamo, quindi, in attesa della decisione del TAR prevista per il 04 di ottobre. 

Fino a ieri abbiamo utilizzato tutti gli strumenti ordinari che avevamo a disposizione e che la legge ci ha consentito di attuare. Soltanto sabato, vista la straordinarietà della situazione ormai ingravescente dal punto di vista dell’igiene e dell’ordine pubblico, mi è stato possibile emettere un’ordinanza in cui si ordina ad Acqualatina di ripristinare il flusso idrico e alla Dondi di riconsegnare all’Amministrazione Comunale tutte le infrastrutture idrico-fognarie e di depurazione, gli impianti e le attrezzature di proprietà comunale attualmente in suo possesso, laddove entro il 4 luglio non ottemperi agli impegni con i fornitori. Oggi è il momento di assumere delle decisioni importanti e mettere in atto azioni concrete. Il tempo delle mediazioni è finito chiedo a questa assemblea conforto e ulteriori indirizzi per intraprendere tutte le azioni necessarie per impedire che questa Concessionaria continui ad arrecare danno alla popolazione e ad inquinare il nostro territorio».

 Il sindaco, inoltre, ha comunicato che in ottemperanza alla sua ordinanza ieri Acqualatina ha ripristinato i flussi idrici, cosa che permetterà nel giro di 24 ore di rideterminare i normali equilibri idrici tali da consentire un migliore servizio idrico. Inoltre l’assessore Leggeri ha comunicato che ieri è stata avviata da parte dei Carabinieri e Polizia Locale una ricognizione delle criticità presenti sul territorio, in primis quelle riguardanti le Case alloggio, per le quali è stato predisposto un servizio di approvvigionamento idrico grazie a mezzi messi a diposizione della Protezione Civile. Sempre ieri sono stati istituti tre punti di raccolta dell’acqua per i cittadini presso il parcheggio del quartiere Chiesa Nuova, la Caserma dei Carabinieri e Fonte La Penna, dove i cittadini delle zone in difficoltà hanno potuto rifornirsi di acqua. Tutti i consiglieri intervenuti hanno fatto quadrato intorno alla richiesta del sindaco, l’aula poi ha votato un documento di sostegno. «Verranno tempi difficili – così Campoli nelle sue conclusioni – non ci sarà acquiescenza da parte della Concessionaria. Il nostro obiettivo è chiaro: intendiamo gestire questa fase di transizione fino alla sentenza del Tar di ottobre e sperimentare, dando anche seguito all’esito del referendum popolare, una gestione del servizio idrico in house sul modello di quanto deciso dal Comune di Napoli».


Sezze, 20 giugno 2012

Ancora disagi per la riduzione del flusso idrico

Perdurano i problemi di approvvigionamento idrico in diverse località setina. La riduzione del flusso idrico da parte di Acqualatina sta avendo le ripercussioni che si temevano. I 79 litri al secondo complessivi per tutto il territorio setino non riescono a garantire la copertura delle diverse zone e, a causa delle manovre che gli operatori della Dondi sono costretti a fare, l’acqua a più riprese manca dai rubinetti delle abitazioni setine. Le strade più colpite dalla crisi idrica sono via Variante, via Cappuccini e Via Villa Petrara. Nella giornata di domenica scorsa, quando la colonnina di mercurio ha sfiorato anche a Sezze i 35 gradi, molti setini sono rimasti senza un filo di acqua sino a tarda notte. A Villa Petrara, infatti, i serbatoi non riescono a riempirsi come invece dovrebbero (sopra il metro e mezzo) e il rilancio della fornitura idrica non avviene. 

Per località Foresta simile problema, il serbatoio di località Monte Negro non rilancia il flusso idrico perché dal serbatoio di Via Villa Petrara non gli arriva la giusta spinta. Per Sezze Scalo, invece, l’accensione dei due motori delle pompe presso l’impianto delle Mole Muti sta permettendo un flusso idrico regolare, ma la spinta delle pompe non arriva fin sopra le tubature di Sezze alto. La condizione insomma è molto delicata, l’assessore all’ambiente Pietro Bernabei sta monitorando costantemente la situazione, facendosi spesso carico di riportare al gestore le numerose richieste degli utenti. Tra oggi e domani dovrebbe esserci un nuovo incontro tra Acqualatina e Dondi spa. La Dondi pare intenzionata al pagamento delle forniture correnti, un atto di buona volontà che potrebbe spingere i vertici di Acqualatina ad aumentare, oltre dovuto, la fornitura dei volumi d’acqua definiti dal Piano Regolatore Generale degli Acquedotti (PRGA) della Regione Lazio. Garantendo quindi nuovamente quell’aumento di portata che, negli anni, su richiesta della stessa Dondi, Acqualatina S.p.A. aveva concesso alla Concessionaria del servizio idrico integrato della città.


Sezze, 18 giugno 2012

Poste centrali all'ex centro Tamantini

La soluzione del camper potrebbe essere scartata

Il camper delle Poste Italiane è già fermo da un paio di giorni nel piazzale antistante il centro sociale Ubaldo Calabresi di Sezze. La direzione provinciale delle Poste, come da sopralluogo effettuato con gli amministratori della città, in vista della chiusura dell’ufficio postale di Piazza De Magistris per ristrutturazione, ha tenuto fede agli impegni presi anche se adesso sembra che per gli utenti del centro storico della città ci sia una diversa e sicuramente migliore soluzione rispetto al Punto mobile postale. Il sindaco Andrea Campoli, infatti, per andare ulteriormente incontro alle richieste e alle esigenze degli utenti della città, non troppo favorevoli alla soluzione camper – soprattutto per l’improvvisa impennata delle temperature – avrebbe dato rassicurazione in merito trovando nell’ex sede del centro diurno Tamantini, in via Piagge Marine, la soluzione al problema. 

Da quanto emerso dagli ultimi incontri, infatti, sembrerebbe che l’ipotesi Camper sia stata ormai esclusa a favore proprio della disponibilità della struttura dell’ex centro per diversamente abili. Vicini al centro storico, al comando della Polizia Locale, facilmente raggiungibili, gli uffici qui ubicati sarebbero veramente la soluzione migliore per evitare ulteriori disagi, soprattutto agli anziani che vivono in centro e che, per ovvi problemi, inevitabilmente, avrebbero seri problemi a raggiungere i due uffici a Colli e a Sezze Scalo o a stare in fila all’interno di un Camper. La chiusura delle Poste in Piazza De Magistris, che ormai dovrebbe essere imminente, dovrebbe perdurare per tutta l’estate e forse anche oltre. L’intervento di ristrutturazione dei locali sono necessari per adeguare la vecchia struttura alle nuove leggi, nel rispetto della 626.


Sezze, 8 giugno 2012

Ripristinati i flussi idrici dopo l'ordinanza

Acqualatina chiede al Comune il pagamento della fornitura idrica

Retromarce. Acqualatina S.p.A, nella giornata di ieri, ha annunciato il ripristino temporaneo del flusso idrico a favore del Comune di Sezze. La società che gestisce l’Ato4 ha dato seguito all’ordinanza emanata dal Sindaco di Sezze Andrea Campoli nel primo giorno (e al momento l’unico) di riduzione del flusso idrico. I motivi addotti non sono riconducibili alla condivisione dell’ordinanza sindacale ma ai disagi arrecati all’utenza di diverse località che lo scorso 6 giugno hanno dovuto patire una penuria idrica di considerevoli proporzioni nonostante le rassicurazioni della Dondi. «La Società – si legge nella nota di Viale Nervi - pur non condividendo l’emanazione di tale ordinanza sotto il profilo della legittimità e dell’opportunità – motivo per cui ha già provveduto, non solo a presentare istanza di revoca in autotutela, ma anche ad impugnare la stessa presso le sedi giudiziarie competenti – conscia, anche su sollecitazione di S.E. il Prefetto della Provincia di Latina, dei disagi indubbiamente causati alla popolazione del Comune di Sezze, peraltro non di responsabilità di Acqualatina S.p.A., ha deciso, comunque, di eseguire tale azione. Acqualatina S.p.A. precisa che, detto ripristino del flusso, è, in ogni caso, di natura strettamente temporanea, così come peraltro richiesto nell’ordinanza sindacale e che, da oggi, i costi relativi alla fornitura della portata di acqua superiore a quella prevista dal Piano Regolatore Generale degli Acquedotti (PRGA) della Regione Lazio saranno addebitati direttamente al Comune di Sezze». Acqualatina, dunque, fa capire che da ora in poi l’unico l’interlocutore sarà il Comune di Sezze e non la Dondi, nei confronti della quale vanta un credito di circa 1milione e 480mila euro. A questo punto l’amministrazione comunale dovrebbe rifarsi sulla Dondi, chiedendole i costi relativi alla fornitura superiore di acqua richiesta per soddisfare le esigenze della città.


Sezze, 7 giugno 2012

Acqualatina riduce il flusso idrico

E’ prevista per oggi l’annunciata riduzione del flusso idrico da parte della società Acqualatina nei confronti della Dondi, Concessionaria del servizio idrico integrato comunale. La riduzione sarà di 38 litri al secondo, di cui 18 litri per gli utenti di Sezze, 10 litri per quelli del centro abitato di Sezze Scalo e altri 10 litri per secondo per le località Ceriara e per le Migliara. Il Comune di Sezze, nella persona del sindaco Andrea Campoli e dell’assessore all’ambiente Pietro Bernabei, sino a ieri sono stati in costante contatto con la Prefettura che, in merito al provvedimento preso da Acqualatina, è riuscita ad ottenere rassicurazioni verbali da parte della Dondi, nel senso che la società di Rovigo si è impegnata a supplire alle carenze di approvvigionamento per mezzo di iniziative proprio, dando  quindi garanzie al Prefetto di evitare interruzione di pubblico servizio. 

Per oggi è attesa la cosiddetta prova del nove. Vedremo se la Concessionaria del servizio idrico della città riuscirà veramente a supplire alla riduzione del flusso idrico annunciata da Aqualatina, evitando quindi di arrecare disagi e danni agli utenti setini. Da indiscrezioni, già da ieri, sembra che la Dondi abbia acceso i due motori di pompaggio presso la stazione idrica di Mole Muti, provvedimento questo che farebbe ben sperare. Per la mattinata di oggi, però, si attende il contraccolpo di una decisione maturata per il debito maturato nei confronti di Acqualatina S.p.A. da parte della Dondi S.p.A, un debito che ammonta a circa 1milione e 480mila euro. La società di viale Nervi, comunque, ha ribadito che garantirà la fornitura dei volumi d’acqua definiti dal Piano Regolatore Generale degli Acquedotti (PRGA) della Regione Lazio. La riduzione, quindi, dovrebbe interessare esclusivamente l’aumento di portata che, negli anni, era stata concessa alla Dondi.


Sezze, 28 maggio 2012

L'ufficio Postale di Sezze centro chiude per lavori di restauro

Predisposto un punto mobile

L’Ufficio postale di Piazza De Magistris, ubicato nel cuore della città, a breve potrebbe essere chiuso per lavori di ristrutturazione dei locali. Pare che l’ufficio centrale potrebbe rimanere interdetto all’utenza per circa due mesi, per tutto il periodo estivo quindi e che i servizi offerti all’utenza necessariamente saranno espletati dallo sportello di via Colli a Suso e da quello di via Bari a Sezze Scalo. Come ben si sa, però, i due uffici postali periferici riescono con difficoltà a rispondere alle esigenze delle numerose utenze delle zone. Esprime preoccupazione per la paventata chiusura il consigliere comunale Carlo Ernesto Di Pastina il quale, per ovviare ad un prevedibile e totale collasso dei due uffici decentrati, e soprattutto per evitare che ci siano disagi agli utenti del centro, si è interessato al problema investendo del caso anche il sindaco di Sezze Andrea Campoli. 

Secondo l’esponente di maggioranza va trovata subito una soluzione per evitare ulteriori disagi, soprattutto agli anziani che vivono in centro e che, per ovvi problemi, inevitabilmente, avrebbero problemi a raggiungere i due uffici a Colli e a Sezze Scalo. Per Di Pastina la soluzione ideale sarebbe quella di ubicare provvisoriamente l’ufficio di Sezze centro in un locale provvisorio centrale o magari utilizzando dei container come già fatto dalla direzione delle Poste Italiane per il periodo in cui l’ufficio di via Bari era rimasto chiuso. «E’ nostro dovere – afferma - qualora ci fosse la chiusura per lavori di ristrutturazione, garantire che non ci sia nessun disagio per l’utenza trovando una soluzione. Penso ad esempio all’utilizzo di container come è stato fatto a Sezze scalo oppure recependo qualche locale in centro per evitare che la popolazione di Sezze sia costretta a peregrinare presso gli uffici periferici che, comunque, non sarebbero in grado di recepire questo urto. 

Sono preoccupato per le persone disagiate, per gli anziani, dobbiamo scongiurare questa paventata questa chiusura totale trovando un rimedio, e lo faremo con il sindaco concertandolo con i responsabili delle Poste Italiane». Lo stesso sindaco ieri, con tempestività, ha contattato il direttore provinciale delle Poste il quale ha confermato la chiusura dei locali per adeguamenti richiesti dalla Asl. «Il direttore provinciale - così Campoli -mi ha confermato la chiusura degli uffici centrali di Sezze per adeguare la struttura alla richieste della ASL. Non disponendo però di container mi ha garantito che Poste Italiane predisporrà un punto postale mobile, del quale andrà decisa la collocazione».


Sezze, 21 maggio 2012

Intervista al segretario del Pd

Salvatore La Penna analizza il voto e parla delle priorità

Con 4843 preferenze il Partito Democratico di Sezze si conferma prima forza politica della città. I democratici setini con il 34, 91 per cento sono stati la forza trainante del sindaco Andrea Campoli, eletto sindaco al primo turno con il 70, 12 per cento dei voti. Il segretario comunale Salvatore La Penna, analizzato il voto, esprime soddisfazione per il lavoro svolto e per i frutti raccolti dalle elezioni amministrative. 

Segretario, un Pd travolgente, un risultato straordinario, Pd prima forza della città. Ti sei dato una motivazione? «Le motivazioni risiedono soprattutto su due fattori principali: uno di credibilità interna, grazie alla classe dirigente preparata che il Pd ha, un partito che è riuscito ad inserirsi nel tessuto sociale della città ed è stato in questi anni un elemento collante e di identità del paese. 

L’altro fattore è dipeso indubbiamente dal lavoro svolto in questa tornata elettorale, nessuno si è tirato indietro e per questo ringrazio tutti i candidati della lista e tutti coloro che hanno profuso un grande sforzo per il conseguimento di questo straordinario risultato». Nella composizione della Giunta i democratici avranno un peso, come sarà rappresentato il partito? «E’chiaro che i pesi rappresentati a livello elettorale dovranno avere una corrispondenza in Giunta e rifletteranno gli equilibri del voto espresso. 

Questo però non significherà che, a partire dal Pd, non vi debba essere una profonda riflessione sul fatto che una vittoria così larga ci debba dare una responsabilità per mettere in campo un esecutivo di altro profilo». Ti piacerebbe avere un ruolo in Giunta? «Come sempre sono e resto a disposizione del partito. Sono orgoglioso e contento del mio ruolo a Sezze e in provincia. Il mio obiettivo è quello di dare seguito al lavoro svolto e di lavorare per dare una squadra di governo di spessore che lavori con il sindaco». Il rinnovo dei vertici della Spl rientra nella ridistribuzione degli incarichi e dei nuovi equilibri? «C’è la necessità di garantire una continuità gestionale fino alla fine della legislatura. Chiaramente il Cda deve essere integrato e questo avverrà attraverso una decisione concertata con gli alleati» Quali sono adesso le priorità programmatiche del Pd? «Il perfezionamento del lavoro di uscita del contratto con la Dondi e la ricerca di una soluzione nella direzione indicata dal referendum. Sul Prg agire per mezzo delle linee guida per lo sviluppo economico del territorio. E nella scia di quanto fatto porre le basi di un sistema di servizi alla persona innovativo e moderno».


Sezze, 17 maggio 2012

Nuova Giunta Comunale, ecco le prime indiscrezioni

Al Pd spetterebbero due assessorati, uno per Api, Udc e Lista Campoli

Nella serata di lunedì scorso, con la conclusione dei lavori da parte della commissione elettorale, vi è stata la proclamazione degli eletti. Le schede contestate, come ben si sapeva, non hanno prodotto nessun cambiamento. L’applicazione del metodo d’Hondt, che attribuisce i seggi in base al proporzionale, ha assegnato alla coalizione vincente del sindaco Andrea Campoli 14 consiglieri, mentre alle opposizioni sono spettati soli due seggi. Sfumata definitivamente, quindi, l’ipotesi di un ingresso in consiglio comunale da parte del candidato sindaco Gian Battista Rosella al posto dell’eletta dell’Idv Antonia Brandolini. 

Adesso, dalla proclamazione ci saranno venti giorni di tempo per riunire il primo consiglio comunale, in occasione del quale verrà eletto il presidente del consiglio (con molta probabilità si tratterà di Sergio Di Raimo, il più votato), il sindaco presterà giuramento e si spera presenterà la nuova squadra di governo. E proprio sulla composizione della nuova Giunta comunale è già iniziato il toto-nomi. Dalle prime indiscrezioni ai democratici setini potrebbero spettare due assessori, uno per l’Udc (che vorrebbe il vice sindaco), uno per l’Api e uno per la Lista Campoli Sindaco. Per il Pd si vocifera che due dei setti consiglieri comunali eletti potrebbero lasciare il seggio proprio in cambio di un assessorato, mossa questa che permetterebbe l’ingresso in consiglio comunale dei primi due non eletti, Remo Grenga e Marcello Ciocca. 

Per le altre liste e partiti che chiedono di esprimere un assessorato discorso simile, anche se per questi dovrebbero esserci maggiori garanzie rispetto al Pd. Nell’Udc, ad esempio, pare che si voglia far rientrare Enrico Porcelli, nell’Api Roberto Reginaldi e nella Lista del Sindaco Salvatore Leggeri. Ma come? Vedremo cosa accadrà. Certo è che tutti hanno già espresso la volontà di non rendere difficile il percorso del sindaco Campoli, che ricordiamo avrà l’ultima parola sulle proposte che verranno messe sul tavolo.


Sezze, 8 maggio 2012

Plebiscito per Andrea Campoli, sfonda il 70 per cento

Sezze nuova Stalingrado dei Monti Lepini. 

Agli sfidanti le briciole

Un plebiscito. Andrea Campoli, candidato sindaco del centrosinistra di Sezze, è stato confermato alla guida della città al primo turno con una percentuale del 70, 12 per cento. Il sindaco uscente ha sbaragliato i quattro avversari al primo colpo, confermandosi alla guida della città oltre ogni previsione. Il medico trentanovenne ha convinto la maggioranza assoluta degli elettori, che ha voluto premiare così una amministrazione comunale uscente che dal 2007 governa la città. Agli sfidanti solo le briciole e una sconfitta amara, dura da digerire nei numeri e soprattutto perché Campoli, grazie al voto di ieri, diventa il primo sindaco della storia della città che fa scrivere un così alto numero di preferenze. Nemmeno ai tempi della Sezze - Stalingrado dei Lepini, nel 1975, l’allora sindaco Alessandro Di Trapano raggiunse queste percentuali vertiginose, che oggi fanno di Campoli uno dei sindaci più votati d’Italia.


Sezze, 7 maggio 2012

Carenza idrica, Campoli denuncia la Dondi per comportamento omissivo

In una nota la Concessionaria spiega poi le ragioni

A Sezze mancava acqua in diverse località da diversi giorni. Molti utenti, per i notevoli disagi, stavano chiedendo chiarimenti in merito. L’assenza di acqua per molte ore della giornata aveva prodotto numerose polemiche, molte delle quali hanno avuto il loro terreno fertile su internet, nei social network e nei forum dedicati alla città. Ieri, proprio a causa della grave carenza idrica, il sindaco di Sezze Andrea Campoli, stanco del nuovo disservizio, ha preso carta e penna e ha sporto denuncia presso la Caserma dei Carabinieri contro la Dondi, concessionaria del servizio idrico della città. Nella denuncia, per comportamento omissivo da parte della società di Rovigo, il sindaco afferma: «Visto che negli ultimi giorni si sono verificati gravi casi di carenza idrica soprattutto nelle zone alte del territorio ed in particolare nelle zone Montagna, Foresta e Melogrosso; visto che sono stati chiesti chiarimenti alla società Concessionaria e ritenuto che le risposte siano lacunose, carenti e contraddittore per cui si potrebbe ipotizzare un’interruzione del flusso idrico al fine di esasperare gli animi della cittadinanza in prossimità delle elezioni amministrative che si terranno il 6 e 7 maggio – scrive il sindaco Campoli, candidato alla stessa carica per il centrosinistra – si denuncia per qualsiasi voglia reato che si ipotizzi il comportamento omissivo della società Dondi di Rovigo nella distribuzione del servizio idrico creando interruzione di servizio pubblico, disagi alla popolazione a danno d’immagine all’Ente stesso». 

Dopo la denuncia del sindaco, nel pomeriggio di ieri, la Concessionaria Dondi, tramite una lettera firmata dal dirigente Maurizio Russo, tenta di spiegare le motivazioni tecniche che hanno prodotto l’interruzione del servizio idrico in molte zone e una notevole riduzione del flusso idrico in molte altre. Russo nella lettera dice che dal 3 maggio scorso nell’impianto delle Mole Muti è stata installata la prima delle tre elettropompe di nuova fornitura per servire l’abitato di Sezze Scalo mentre, guarda caso proprio nel pomeriggio di ieri, sempre la Dondi riferisce di aver istallato un motore per servire la zona alta di Sezze. «Purtroppo le lavorazioni sui quadri elettrici di Fonte La Penna – aggiunte il geometra Russo – iniziate il 3 maggio hanno imposto il fermo degli impianti con la consequenziale mancata erogazione che ha provocato l’interruzione del flusso idrico nelle zone alte di Sezze». Russo, quasi a giustificare i disagi arrecati alla popolazione, sottolinea che «l’intervento non prevedeva la fermata degli impianti che, invece, si è resa necessaria per sopraggiunte problematiche accorse alle apparecchiature elettromagnetiche installate in sito». Salvo altri imprevisti Russo, infine, garantisce la ripresa dell’erogazione immediata. E’ chiaro, comunque, che il rapporto tra Ente e Concessionaria del servizio idrico è ormai insostenibile. A rimetterci sono sempre e comunque gli utenti setini i quali, però, a fine mese sono obbligati, pena sanzione, a pagare interamente un servizio idrico garantito, si fa per dire, a singhiozzi. Come sempre del resto.


Sezze, 18 aprile 2012

Caso Dondi-Acqualatina verso una soluzione 

Come previsto, si è tenuto ieri pomeriggio il vertice in prefettura tra il Comune di Sezze, la Dondi, Concessionaria del servizio idrico della città e la società Acqualatina, gestore dell’Ato4 e del bacino idrico delle Sardellane. Presenti all’incontro davanti al Prefetto D’Acunto il sindaco di Sezze Andrea Campoli, l’assessore ai Lavori Publici Pietro Bernabei, i vertici di Acqualatina e per la Dondi solo l’avvocato Mansutti, nonostante le critiche dei giorni scorsi mosse proprio da Alberto Dondi in merito alla partecipazione all’incontro propedeutico di ieri soltanto dei legali delle parti (come tra l’altro era stato deciso lo scorso 30 marzo). 

A nome della Dondi il legale rappresentante della Concessionaria del servizio idrico setino avrebbe disconosciuto parte degli accordi presi precedentemente, anche se la società di Rovigo si è impegnata a verificare le fatture correnti di Acqualatina, impegnandosi successivamente a  pagare circa 60 mila euro al mese sino ad arrivare alla somma richiesta dal gestore dell’Ato 4 (1 milione e 300 mila). Per quanto concerne la somma pregressa, invece, la Dondi prende altro tempo, anche se nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro volto a trovare una nuova soluzione anche per questo debito.

Acqualatina, stando alla disponibilità data dalla Dondi per le fatture correnti, ha deciso di rimandare ancora il provvedimento preannunciato, ossia di ridurre il flusso idrico, azione che danneggerebbe esclusivamente gli utenti del servizio idrico. Per quanto concerne la posizione dell’Ente comunale, infine, il sindaco Campoli ha richiesto nuovamente alla Concessionaria garanzie reali sul pagamento che la società ha nei confronti dell’Ente, circa 1 milione e 300 mila euro, per versarle dopo la somma di 1 milione 50 mila corrispondente alla terza rata del Lodo Arbitrale.


Sezze, 2 aprile 2012

Riduzione flusso idrico, tregua tra Acqualatina e Dondi

Provvedimento rinviato al 16 aprile

Come preannunciato si è svolto venerdì 27 marzo scorso il vertice in Prefettura tra Acqualatina Spa, Dondi Spa e Comune di Sezze in merito alla grave situazione di morosità maturata dalla società di Rovigo che gestisce l’acquedotto comunale nei confronti di Acqualatina, società che gestisce il bacino idrico intergrato ATO4. Nell’incontro, scaturito a seguito della decisione preannunciata, poi momentaneamente sospesa di Acqualatina di ridurre il flusso idrico nei confronti della Dondi, è stata intavolata una trattativa di accordo tra le parti che ha convinto i vertici della società che gestisce l’Ato 4 a rinviare sino al 16 aprile, data del prossimo vertice in Prefettura, la riduzione del flusso idrico. Per adempiere al debito maturato nei confronti di Acqualatina, la Dondi si è impegnata a versare la somma dovuta, circa 1 milione e 100 mila euro, solo qualora il Comune di Sezze le versi la somma di 1 milione 50 mila corrispondente alla terza rata del Lodo Arbitrale. 

Contestualmente, però, il Comune di Sezze, stando sempre all’ipotesi di accordo, ha richiesto alla Dondi il pagamento di circa 1 milione 300 mila euro, somma che deve all’Ente per lavori non effettuati, sempre sulla scorta del Lodo Arbitrale. Dal vertice, quindi, è scaturito solo una ipotesi di trattativa, utile però a rinviare provvedimenti da parte di Acqualatina che andrebbero a danneggiare esclusivamente gli utenti del servizio idrico della città di Sezze anche se la Acqualatina ha già specificato che la riduzione garantirebbe comunque la fornitura dei volumi d’acqua definiti dal Piano Regolatore Generale degli Acquedotti (PRGA) della Regione Lazio. Il PRGA prevede tra l’altro che per il Comune di Sezze l’approvvigionamento possa avvenire anche attraverso tre altre fonti gestite direttamente dalla Dondi Spa. La riduzione, quindi, secondo Acqualatina, interesserebbe esclusivamente l’aumento di portata che negli anni è stata concessa su richiesta della Dondi.


Sezze, 29 marzo 2012

Sospesa temporaneamente la preannunciata riduzione del flusso idrico

Acqualatina - Dondi: convocate le parti dal Prefetto di Latina

In riferimento alla situazione di grave e perdurante morosità maturata dalla Dondi S.p.A. per il servizio di distribuzione idrica all’ingrosso ad essa fornito da Acqualatina S.p.A., si rende noto che le parti, già convocate in precedenza per oggi, 28 marzo 2012 alle ore 17, a causa di un sopravvenuto impegno di S.E. il Prefetto della Provincia di Latina, sono state riconvocate per il prossimo venerdì, 30 marzo, al fine di giungere ad una risoluzione congiunta della controversia. In attesa di tale incontro, dunque, Acqualatina S.p.A., consapevole della responsabilità che le compete in quanto gestore di un pubblico servizio - seppur il proprio ruolo non implichi un rapporto diretto e la garanzia della continuità del servizio nei confronti dei cittadini del Comune di Sezze, ruolo che spetta alla Dondi S.p.A. – ha deciso di sospendere la preannunciata azione di riduzione del flusso idrico nei confronti della Dondi S.p.A. Si ritiene che tale decisione sia, al momento, la più opportuna e condivisibile al fine di non alimentare inutili tensioni e polemiche, oltreché arrecare disagi alla popolazione sicuramente non responsabile della incresciosa situazione verificatasi, peraltro, unicamente a causa di una macroscopica inadempienza della Dondi S.p.A. che ha accumulato un debito non più economicamente sostenibile per la nostra Società. 

Acqualatina auspica con forza che, dalla riunione convocata da S.E. il Prefetto, possa scaturire una soluzione che salvaguardi gli interessi di tutte le parti attraverso l’assunzione di un senso responsabilità che, al di là di commenti e prese di posizione unicamente strumentali ed infondate, al momento, ha dimostrato di aver avuto unicamente la nostra Società. Il perdurare della situazione attuale, infatti, non consentirebbe sicuramente ad Acqualatina S.p.A. di mantenere il proprio normale equilibrio economico – finanziario, creando gravissimi danni anche a tutti gli altri utenti del servizio idrico integrato dell’ATO4 che, sotto questo aspetto, sarebbero ancora più incolpevoli rispetto a quelli del Comune di Sezze; pertanto, l’eventuale insuccesso della riunione di venerdì 30 marzo p.v. costringerebbe la nostra Società a riattivare le azioni di riduzione del flusso. È doveroso specificare, da ultimo, che la preannunciata riduzione, garantirebbe, comunque, la fornitura dei volumi d’acqua definiti dal Piano Regolatore Generale degli Acquedotti (PRGA) della Regione Lazio, il quale, tra l’altro, prevede che, per il Comune di Sezze, l’approvvigionamento possa avvenire anche attraverso tre altre fonti, gestite direttamente dalla Dondi S.p.A.; la riduzione, dunque, interesserebbe esclusivamente l’aumento di portata che, negli anni, su richiesta della stessa Dondi, Acqualatina S.p.A. ha concesso, oltre quanto, dalla stessa, dovuto da PRGA.


Sezze, 26 marzo 2012

L'avvocato Rosella è il candidato delle liste civiche di centrodestra

Il quinto candidato è sostenuto dal Nuovo Polo, il Mas e i Cristiano-popolari

L’avvocato Giov. Battista Rosella è il quinto candidato a sindaco per le prossime elezioni amministrative di maggio. Nella mattinata di ieri, presso un noto bar, la presentazione ufficiale, alla presenza dei componenti della coalizione. Una coalizione costituita da forze civiche, rappresentate dal Nuovo Polo e dal Movimento di Alleanza Setina con il sostegno dei cristiano-popolari e del Partito delle Aziende. 

A sostenere Rosella al voto, quindi, ci saranno tre liste con quattro simboli. Ad aprire l’incontro con la stampa il candidato a sindaco. Nel suo breve intervento Rosella ha parlato di una coalizione fatta da forze civiche che «rappresentato l’incapacità dei partiti politici che non sono stati in grado di governare la città». Una compagine che «si pone in alternativa all’attuale amministrazione e che resta aperta a chi voglia dare il proprio contributo» per cambiare rotta. Rosella non ha escluso che le forze possano in futuro confluire in qualche partito che possa accogliere la loro proposta di rinnovamento.  

Sull’aspetto del rinnovamento, il segretario del Nuovo Polo, Davide Sagnelli, ha chiarito che «i partiti che oggi rappresentano il centrodestra della città con Lidano Zarra non hanno proposto un cambiamento, hanno fallito» ed ecco quindi che non è stato possibile trovare una sintesi.  Sagnelli ha poi sottolineato che «la candidatura di Rosella è frutto di un lungo lavoro svolto da un gruppo politico che opera sul territorio da diversi anni», tema ribadito anche da Lidano Petrianni del Mas il quale ha poi parlato di progetti di sviluppo sostenibile da mettere in campo e di idee progettuali «alle quali Rosella può dare risposte». Per i Cristiano-Popolari è intervenuto Edmondo Angelè il quale, tra le altre cose, ha parlato della «crisi dei partiti e della classe dirigente» ma non della politica, alla quale «deve esserle ridato un ruolo». 

Per il Partito delle Aziende, infine, presente Gianni Abbaticola. «Rappresentiamo le istanze delle azienda e soprattutto delle piccole e medie realtà e ci sentiamo garantiti dal candidato a sindaco Rosella». Tra i presenti anche il consigliere comunale Paolo Casadei, per il quale il ruolo delle opposizioni in Comune non vi è stato, se non nella presenza del suo gruppo che «oggi con Rosella si candida a governare la città». In chiusura Rosella ha lanciato un messaggio al Pdl setino: «Dovrebbero chiedersi perché a Sezze sono nati movimenti civici costituiti da persone che provengono dal centrodestra».


Sezze, 19 marzo 2012

La Federazione della sinistra candida una donna

Rita Berardi, e a Sezze la corsa alla poltrona di sindaco si tinge di rosa

Quarto, anzi quarta candidata ufficiale per le prossime amministrative di maggio. La federazione della Sinistra Prc (rifondazione comunista) e Pdci (partito dei comunisti italiani) si affidano ad una donna, Rita Berardi, per chiedere alla città una svolta. «Una scelta forte e significativa - leggiamo nella nota diramata dai comunisti setini - indispensabile per dare un segnale diverso tendente a determinare un'autentica e nuova identità politico-sociale che diventi esempio di concreta democrazia rappresentativa. 

Un lavoro, il nostro, che non punta a sfruttare l'occasione elettorale ma che proietta nel futuro il diritto di ogni cittadino ad avere un ruolo permanente e protagonista in una “città futura». La federazione della sinistra di Sezze, con questa candidatura in rosa, vuole portare ad un cambiamento, ad una alternativa al centrosinistra che governa la città ed intende dare spazio alle donne, spesso emarginate dalla vita politica. «Noi non intendiamo restare statici – aggiungono i federati della sinistra - il nostro scopo è quello di portare un cambiamento che parta dai problemi reali e quotidiani che investono la stragrande maggioranza di tutti i cittadini. La nostra prima innovazione consiste nel proporre come candidato sindaco una donna che per il partito è esempio di coerenza politica, sociale, civile. Una figura femminile peraltro si coniuga con la necessità di vedere in politica le donne che poco hanno avuto una voce di rappresentanza. 

Non si tratta più di aspettare ma di accelerare l'avvenire: le identità delle donne non debbono più essere transitorie né sussurrate dalle relazioni sociali, bensì protagoniste ed attiviste di un nuovo processo di sviluppo». La federazione, infine, apre ancora una volta ai movimenti spontanei, alle forze giovanili e ai capisaldi storici della città «per la tutela dei diritti dei lavoratori, delle minoranze, per la rivalutazione della scuola pubblica, della sanità, dell'ambiente e del territorio; e per la difesa dei diritti civili e sociali previsti dalla costituzione». Berardi ad oggi resta unica quota rosa tra gli altri candidati ufficiali: Andrea Campoli per il centrosinistra, Lidano Zarra per il Pdl e Pierpaolo Casillo per il movimento l’Altra faccia della politica.


Sezze, 8 marzo 2012

Il Consiglio di Stato accoglie la richiesta di sospensiva della Dondi

Al Tar la tempestiva richiesta di trovare una soluzione

Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dalla Costruzioni Dondi spa in merito alla delibera numero 42 votata in consiglio comunale lo scorso 26 settembre. La notizia è arrivata nel corso dell’ultimo consiglio comunale di martedì scorso, a margine del dibattito sulla variante approvata per la realizzazione della piscina comunale a Sezze Scalo. In merito alla delibera che chiedeva di rescindere il contratto con la concessionaria del servizio idrico, il Tar si era espresso in gennaio rigettando la richiesta di sospensiva a favore dell’ente comunale, decisione che aveva spinto la Dondi a chiedere parere al Consiglio di Stato. 

Il Consiglio di Stato, adesso, tra le motivazioni addotte, avrebbe inserito l’assenza di un progetto di gestione dell’acquedotto da parte del Comune di Sezze nel caso in cui la Dondi avesse riconsegnato gli impianti in gestione dal 1994. Contestualmente però l’organo ausiliare del Governo avrebbe chiesto con tempestività al Tar del Lazio di entrare nel merito della vicenda per trovare una soluzione al problema. E proprio su questa richiesta di un intervento del Tar che il sindaco Andrea Campoli, nel corso della seduta consigliare, ha parlato di «pareggio», sperando che a brevissimo la Dondi possa lasciare la gestione idrica e fognaria della città, a favore di un altro privato o partner comunale. Acqualatina o SPL Sezze?


Sezze, 5 marzo 2012

Il Pdl ufficializza la candidatura di Lidano Zarra

Convinti di vincere per via dell'immobilismo amministrativo

Un Pdl rinverdito nelle intenzioni e soprattutto convinto di vincere le amministrative del prossimo maggio, «perché il sindaco Campoli nulla ha fatto in questi anni», ieri, in una apposita conferenza stampa, ha ufficializzato la candidatura di Lidano Zarra alla carica di primo cittadino. Oltre al direttivo locale, presenti gli esponenti della direzione provinciale Fabio Bianchi e Enrico Tiero (Claudio Fazzone assente per ragioni istituzionali). Il primo ad aprire i lavori è stato Mario Sagnelli del Pdl setino il quale ha parlato di un partito al lavoro per «creare una vera alternativa al centrosinistra di Sezze». Sagnelli ha elogiato il candidato Zarra quale «sindaco del fare», illustrando l’azione del partito che resta disinteressato «alle transumanze in corso». Dopo Sagnelli ha preso la parola il segretario reggente Carlo Enrico Magagnoli. Anche per lui parole di fiducia incondizionata per Zarra, «sintesi del partito e capace di ridare centralità all’azione del Pdl e alla coalizione che dovrà lavorare su una piattaforma programmatica». Enrico Tiero, invece, ha parlato della coerenza politica di Zarra a differenza di qualcuno (il riferimento a Serafino Di Palma, ndr) che «solo cinque anni fa era il candidato della Casa delle Libertà e oggi è con il centrosinistra». Tiero ha parlato anche dell’ «accozzaglia dei partiti» che stanno caratterizzando l’attività del centrosinistra e ha avuto parole di elogio del «futuro sindaco Zarra, candidato idoneo a rilanciare la città di Sezze». Fabio Bianchi, nel suo intervento, ha dato atto al Pdl di Sezze di aver scelto il candidato migliore. «Zarra ha dimostrato - ha detto Bianchi – di avere capacità amministrative, di essere stato un politico coerente e di saper tramutare le idee in fatti concreti». Insomma Zarra considerato «una opportunità per Sezze». A chiudere l’incontro con i giornalisti, ovviamente il candidato Zarra. L’ex sindaco di Sezze ha parlato della possibilità, sfumata, di un accordo con l’Udc, nonostante il Pdl avesse dato alla Vela locale l’opportunità di proporre un loro candidato a sindaco. Zarra non ha nemmeno escluso la scelta di fare un passo indietro qualora la coalizione nascente glielo chiedesse, nel caso ovviamente di un candidato che possa configurarsi come migliore sintesi del progetto di centrodestra. «Il Pdl - ha detto Zarra - è aperto a chi intenda veramente costruire una alternativa al centrosinistra. Il sindaco Campoli lo ritengo un politico ingiudicabile dato che in questi anni nulla ha fatto per Sezze, né in bene né in male. Progetti del mio piano triennale delle opere pubbliche – ha ricordato Zarra - a distanza di anni ancora sono fermi nonostante abbiano avuto finanziamenti». Solo a mò di esempio Zarra ha fatto riferimento al depuratore, alla Rsa e ai lavori dell’Anfiteatro.


Sezze, 27 febbraio 2012

Beni comuni, acqua, terra sole. La nuova lista civica

Di Capua presenta il progetto per le amministrative

In vista del prossimo appuntamento elettorale Paolo Di Capua presenta la lista civica “I beni comuni, acqua, terra sole”, lista aderente alla piattaforma democratica Sezze Italia Futura. Il coordinatore della lista lancia un appello a tutti i soggetti politici e movimenti che intendono essere antagonisti all’attuale governo della città. «Basta con i calcoli elettorali meschini, basta con i tentennamenti e tatticismi, basta stallo e paralisi, basta giochetti puerili e basta azioni discriminanti. Il caso dei profughi – aggiunge Di Capua – sta disorientando, alterando la competizione elettorale, il confronto democratico. 

Finanche distoglie il cittadino dai reali problemi locali». La civica “Beni comuni” si propone di coniugare il federalismo municipale con un chiaro vincolo di coalizione e di mandato degli eletti. «Siamo aperti a quanti vogliono discontinuità – dice ancora Di Capua – trasparenza e una buona amministrazione che abbia sensibilità per i beni comuni. Basta con questo spettacolo indecoroso, con arrivismi e personalismi e con avventurieri e ripescaggi da sinistra a destra. Il sindaco Campoli può prendersi tutti, da destra a manca, come ha fatto con i “scampoli” dell’Idv. Si prenda pure l’Udc, faccia l’asso pigliatutto così ci risparmia il ballottaggio vista la crisi economica. Però dovrebbe spiegare alla città se si sente sfiduciato dai consiglieri di maggioranza Vitelli, Di Palma, Reginaldi, Leggeri, Lombardi, Di Pastina, Ciocca e Uscimenti che, con Zeppieri, gli contestano la linea seguita sulla fascio-alleanza. Campoli prenda atto di questo ammutinamento e informi la città su quali potrebbero essere o sono le conseguenze».


Sezze, 22 febbraio 2012

Estrusione Italia, la crisi approda in aula consiliare

Il Consiglio Comunale invierà una mozione al Ministero e alla Regione

La crisi dell’Estrusione Italia di Sezze, ieri (20 febbraio scorso), è approdata in consiglio comunale, grazie ad una convocazione urgente. In aula Alessandro Di Trapano presenti molti dei 91 dipendenti messi in cassa integrazione, in aula ovviamente per capire il ruolo che la politica avrà in questa crisi. In apertura dei lavori il sindaco Andrea Campoli ha riferito dell’incontro avvenuto in Provincia nei giorni scorsi con i titolari dell’Azienda. Dalle parole del primo cittadino, e stando a quello riferito dai vertici aziendali, ci sarebbe da parte della Estrusione Italia l’impegno per rilanciare l’attività per mezzo di un piano di investimenti a breve termine ma, a tal proposito, non ci sarebbero state garanzie da parte degli stessi proprietari. 

Tra gli scranni anche il consigliere provinciale del Pd Enzo Eramo, sensibile alla situazione dei lavoratori della fabbrica che produce profilati in alluminio. Eramo ha sottolineato la sensibilità espressa dalla politica e dalle Istituzioni per il caso Estrusione Italia. L’esponente democratico, dopo aver fatto un quadro della crisi delle aziende del capoluogo, ha parlato della Estruzione Italia, dicendo che la crisi ovviamente viene da lontano, aggravata da una mancanza di investimenti da parte della ditta stessa. «Senza un piano industriale – ha detto Eramo - il percorso di una azienda è segnato ed è quello che è successo per la Estrusione Italia di Sezze la quale ha preferito il sito di Buccino e quello di Brescia». Eramo ha parlato poi di una fase di smantellamento della società già avviata anche per mezzo del trasferimento delle matrici. 

La soluzione? Al momento non esiste, però la politica locale ieri si è impegnata a fare tutti i tentativi possibili per sollecitare Regione Lazio e Ministero competente ad intervenire e a prendere seriamente in considerazione il caso Estrusione Italia. Oltre al sindaco, ad Eramo e ai rappresentanti sindacali, e a testimonianze dei lavoratori, diversi sono stati gli interventi in aula, tra cui Reginaldi, Ricci e Uscimenti, Bernasconi, Di Palma e Giorgi. Quest’ultimo, non usando mezze parole, ha parlato di una fabbrica a rischio chiusura ma ha inviatito tutti a non mollare e intraprendere iniziative comuni. Tutti interventi, comunque, hanno espresso al pubblico presente vicinanza e una sincera preoccupazione per le sorti lavorative dell’azienda ma vi è stata anche la presa d’atto di non avere la forza necessaria per intervenire direttamente la crisi della fabbrica.


Sezze, 20 febbraio 2012

Pd e Udc accordo elettorale siglato

Le due segreterie hanno sciolto le riserve

L’accordo elettorale c’è. Il Pd e l’Udc di Sezze concorreranno uniti e insieme alla coalizione di centrosinistra per sostenere al voto il sindaco uscente Andrea Campoli. Era da giorni che si parlava di un accordo ma l’ufficialità è arrivata ieri mattina (venerdì 17 scorso, ndr). In una nota i due segretari, Pio Tacconi e Salvatore La Penna, rispettivamente Udc e Pd, rendono pubblico il patto. «Dopo il congresso e la nomina della nuova segreteria – si legge nel documento diffuso ieri - l’UDC ha intrapreso un nuovo percorso mirato ad un confronto ed un dialogo con le forze politiche del paese. 

Lo scopo è stato quello di valutare il progetto politico che garantisse a Sezze un azione amministrativa efficace e stabile, tesa a promuovere un percorso di sviluppo e crescita della comunità. Avendo riconosciuto nell’attività amministrativa dell’attuale sindaco una continuità con gli obiettivi di natura programmatica espressi dall’UDC, e ritenendo superate le divergenze politiche dei mesi scorsi, le segreterie dei partiti hanno ritenuto di condividere un processo politico comune che nei prossimi giorni verrà approfondito e sviluppato. Sulla base della condivisione dei principali punti programmatici, le segreterie locali del PD e dell’UDC convengono, secondo le indicazioni dei rispettivi direttivi, sull’idea che detta condivisione rappresenti il miglior viatico per la costruzione di un alleanza solida a sostegno della candidatura a Sindaco del Dott. Andrea Campoli per il prossimo mandato». 

Se il Pd brinda per aver stracciato la Vela locale al Pdl e alla coalizione di centrodestra, occorrerà vedere quale sarà adesso la posizione dei consiglieri comunali di maggioranza che si sono dichiarati contrarti ad un accordo con l’Udc. Pubblicamente Vitelli, Di Palma e Reginaldi, ufficiosamente, Leggeri, Lombardi, Di Pastina, Ciocca e Uscimenti. Fatto sta che a tre mesi dalle amministrative Campoli è riuscito ad incassare un nuovo ed importante sostegno che avvicina di molto il traguardo di una vittoria al primo turno, considerato che il Pdl e il centrodestra (che sino all’ultimo hanno corteggiato l’Udc,) ad oggi non sono ancora in grado di esprimere né una coalizione né un candidato sindaco. Oltre all’Udc, invece, il sindaco Campoli, al momento, può contare ovviamente sul Pd, sull’Italia dei Valori, sul neo partito rutelliano Api, sulla lista civica Md e su un’altra lista civica pro-Campoli.


Sezze, 31 gennaio 2012

Turismo sui Lepini, bilancio in rosso

Marcello Ciocca attacca l'assessore regionale Zappalà

«Le politiche pubbliche ed i relativi interventi sul turismo, le cui competenze prioritarie afferiscono all’Assessorato Regionale ricoperto dall’onorevole Zappalà, oggettivamente non sembrano idonee alla situazione dei tempi molto difficili, figli della crisi economica, dando una spiacevole sensazione di solitudine agli amministratori pubblici competenti e soprattutto agli operatori privati che sono i terminali ultimi di non scelte e di ritardi accumulati negli ultimi 30 anni. Infatti, gli investimenti in infrastrutture, sono scarsi e l’assenza di un aeroporto commerciale nella nostra provincia ci danneggia in modo grave, relativamente al flusso di redditi che potrebbero arrivare sul nostro territorio, ma che continuano invece ad arricchire Roma ed i suoi operatori economici». L’affondo, nel bel mezzo di iniziative e convegni in territorio pontino con l’auspicio di risollevare l’economia locale, è di Marcello Ciocca, ex assessore al Turismo del Comune di Sezze, attuale presidente della Commissione Tematiche Sociali, Cultura e Sport.

Per il consigliere comunale, infatti, più che di attacco si parla di difesa delle percentuali che restano risicate e che, al contrario, con una politica diverse potrebbero essere raddoppiate o triplicate «se la gestione delle politiche regionali turistiche pubbliche fosse fatta in maniera più coraggiosa e moderna». Ciocca, nel riconoscere sensibilità da parte della consigliere regionale Gina Cetrone per eventi come la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo di Sezze, passa a criticare direttamente l’operato dell’assessore Zappalà. «Per ciò che riguarda i siti e gli eventi dei comuni collinari - afferma -la bilancia segna rosso, sia in termini numerici che prospettici. L’Assessore Zappalà, oggettivamente – aggiunge Ciocca - non ha invertito la tendenza e lo strapotere dei politici di Roma per cui ci troviamo di nuovo a doverci accontentare delle briciole, che piovono qua e la, in un deserto di ritardi infrastrutturali e di mancata promozione territoriale a livello europeo. Almeno si avesse la decenza di non celebrare questi insuccessi e di non rappresentare una realtà inesistente. Dal parlamento europeo, avrebbe potuto fare molto per il territorio provinciale ma i ritardi attuali dimostrano invece, come anche allora, sia stato poco incisivo, in termini di investimenti e sviluppo per il territorio, per i suoi operatori economici ed i suoi cittadini».


Sezze, 27 gennaio 2012

Scandalo profughi, il Comune si dichiari parte civile

Lo chiede il consigliere comunale Roberto Reginaldi

Per lo scandalo profughi chiede al Comune di Sezze, quindi al sindaco, di dichiararsi parte civile nella vicenda. Il consigliere comunale dell’Api Roberto Reginaldi si appella al primo cittadino Andrea Campoli affinché attivi ogni procedura per dichiarare il Comune parte civile sulla vicenda che, secondo il neo rutelliano, ha di fatto danneggiato l’immagine del paese e l’Ente comunale. Lanciato l’appello, il direttivo Api esprime massima solidarietà e sostegno ai rifugiati politici che «hanno patito e denunciato condizioni disumane e di essere stati usati come fonte di lucro»; alle forze dell'ordine «che hanno operato riscattando la dignità, sia dei profughi, che delle città coinvolte, o meglio, trascinate nello scandalo»; alla magistratura «che sta svolgendo le indagini e che ha messo la parola fine alle condizioni disumane cui erano sottomessi esseri umani provenienti da paesi sconvolti da guerre e fame» e ai cittadini di Sezze «che si sono visti in televisione e sulla stampa nazionale come paese lager». 

Al direttivo del Pdl setino, l’Api manda a dire. «Il direttivo pdl setino può esprime tutta la fiducia, ma non può parlare di immobilismo amministrativo perpetrato da "Campoli & company" e quando cita "Campoli & company" lo fa in maniera offensiva e dispregiativa». Il Pdl «non può parlare di "creare una città vivibile a misura di uomo", considerata la vicenda sull'accoglienza di esseri umani, non può accusare il governo Campoli di aver ancorato la città a "un becero clientelismo" visto le cifre di un probabile guadagno citate dalla magistratura sempre riguardo l'affare nella gestione dei profughi». 

L’Api, infine, chiede a tutti i cittadini, organizzazioni politiche ma soprattutto a tutti gli «onesti lavoratori», di scendere in forte coalizione per combattere e «far sparire dalla politica una volta per tutte e per sempre, personaggi negativi della città che hanno sempre e solo pensato a se stessi e ai loro personali interessi». Ultimo appunto nei riguardi del consigliere Antonio Piccolo, secondo il portavoce del Pdl Carlo Enrico Magagnoli firmatario del documento. «Del tutto fuori luogo la solidarietà, fiducia e sostegno, espressa dal consigliere Piccolo (anche lui tra i firmatari del documento secondo Magagnoli), non per altro nella sua veste anche di maresciallo della guardia di finanza il che dovrebbe invece solidarizzare, sostenere e soprattutto avere fiducia, nei confronti dei suoi colleghi dell'Arma per i mesi di indagini svolti, con la magistratura, garante della civiltà, e con il popolo setino».


Sezze, 18 gennaio 2012

Elezioni comunali, l'Udc resta nel guado

L’Udc di Sezze resta nel guado. A quattro mesi dalle elezioni comunali la segreteria locale, e anche il direttivo provinciale, non prendono posizione e restano in bilico tra il centrosinistra e il centrodestra, in attesa di sviluppi. Il partito locale, affidato con l’ultimo congresso al neo segretario Pio Tacconi, attende che sia il senatore Michele Forte a pronunciarsi e dire da quale parte stare. Evidentemente gli udiccini setini contano poco o non sono in grado di ritrovare il bandolo di una matassa che si è ingarbugliata la scorsa estate con lo scandalo dei profughi che ha investito mezzo partito dell’Udc con tanto di consiglieri comunali e vice sindaco. Comunque, se il centrodestra e la futura coalizione non perde occasione per corteggiare tutto il partito, per evidenti difficoltà nel mettere su una squadra competitiva, il centrosinistra, che sarà guidato dal sindaco uscente Andrea Campoli, aspetta in silenzio ma non intende soccombere ad una scelta tardiva che potrebbe rivelarsi poco credibile e soprattutto sconveniente. I partiti che compongono la coalizione di Campoli, infatti, vorrebbero sì l’Udc in squadra, anzi una parte dell’Udc, quella che in sostanza è rimasta estranea ai fattacci di luglio, ma senza deferenze e diktat di sorta. L’altra faccia dell’Udc - da voci che circolano in ambienti vicini al Pd – non sarebbe gradita e con questa quindi non sarebbe possibile nessun accordo elettorale. Proprio per la vicenda dei profughi e delle case di accoglienza finite nel mirino dei Carabinieri e degli inquirenti, si ricorda infatti che il primo cittadino Campoli decise di rompere ogni legame con quei rappresentanti del partito coinvolti nelle indagini. Diversa invece la rottura consumatasi con il consigliere Enzo Polidoro, rottura di natura prettamente politica e amministrativa. E proprio per queste ragioni il Pd starebbe lavorando per ricucire un’alleanza con Polidoro e la sua corrente in vista delle elezioni. Chi la spunterà?

La Provincia anno 2012