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Cattedrale di Santa Maria |
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LA
CHIESA CATTEDRALE DI SANTA MARIA
Quando il Cristianesimo fu capace di imporsi ed uscire allo scoperto i fedeli setini sentirono la necessità di radunarsi per il culto in una pur piccola chiesa: nel IV secolo, circa sul luogo dell'attuale cattedrale, venne così costruito il primo rudimentale tempio cristiano, dedicato forse allo stesso San Luca, divenuto ben presto protettore della città. Di tale prima chiesa cristiana si perdono le tracce storiche ma di sicuro l'attuale nome della nostra cattedrale lo troviamo menzionato per la prima volta nel IX secolo d.c., nei documenti relativi a privilegi concessi dall’imperatore Ottone Magno ( in essi si fa cenno al portico, al pastoforio, propri di quel tempo ). Nella seconda metà del secolo XI la comunità di Sezze fu poi fortemente influenzata dalla presenza e dall'opera dell'abate Lidano d'Antena, fondatore del monastero di Santa Cecilia nella vicina pianura ed instancabile bonificatore di paludi. In queste foto la cattedrale prima del restauro del 1968 Nel
XII secolo un violentissimo incendio, che distrusse gran parte della
città, coinvolse anche l’edificio del duomo. Dell’incendio si fa
espressa menzione, oltre che nel leggendario del patrono San Lidano d’Antena,
anche nelle costituzioni del Visitatore Apostolico Pietro Le Charter,
riportate da D. Giorgi in
appendice all’opera “De Cathedra Episcopale Civitatis Setiae in
Latio”. Dovendosi ricostruire il tempio vennero in aiuto i Cistercensi
che erano scesi in Italia a portare il nuovo stile costruttivo gotico
(cistercense). Anche San Francesco contribuì ad alimentare lo
spirito religioso setino: infatti a Sezze cominciarono a sorgere le
prime comunità religiose francescane e le prime organizzazioni
laiche ( le cosiddette "Confraternite") quali
quella della "Buona Morte" e del "Sagramento" (cioè
dei "Sacconi"), dedite alla sepoltura dei poveri ed
all'assistenza dei pellegrini e dei malati. G.Zander - Prospetto della cattedrale di Sezze - rilievo del 1971 Con
ciò siamo arrivati al 1300, tempo di duro lavoro che vede la
nostra comunità ancora dedita alla ricostruzione della cattedrale,
ormai quasi rifinita dopo ulteriori incendi e disgrazie
varie.Infatti sotto Urbano V (1362-1370) il visitatore apostolico Pierre
le charter emanò delle disposizioni per il restauro delle mura del
sacro edificio andato in rovina da un furioso incendio. La Cattedrale venne quindi rinnovata e ricostruita a partire dai canoni esemplari della vicina abbazia di Fossanova e , addì 18 agosto del 1364, fu infine consacrata dal vescovo diocesano fra’ Domenico di Sora, con il titolo perpetuo della Santissima Annunziata ( S.Maria Vergine Annunziata, Madre di Dio ). Questa singolare dedica fu la risposta dei setini all'eresia, diffusasi allora in Italia, sostenuta dai seguaci di Nestorio che secoli prima aveva negato la Maternità divina e la Verginità di Maria. L’archivio capitolare della Cattedrale conserva ancora, tra i reperti pergamenacei, il diploma originale di questa dedicazione. L'interno
della cattedrale (foto I. Romano 2004)
Con
questa rinnovata chiesa, più adatta ai bisogni dei fedeli, con
il fervore delle comunità francescane e delle confraternite, la
comunità di Sezze e di Santa Maria visse un periodo di profonda
spiritualità e di laborioso apostolato che preparerà alla vocazione
religiosa molte anime pie, fra cui il nostro San Carlo
(1613-1670).
Ricordiamo comunque che il 1575 fu un anno “sconvolgente” per la cattedrale setina, che si vide stravolgere il suo armonioso stile gotico. Il vescovo di allora, mons. Luca Cardino (1582-1594), ebbe la grandiosa idea di demolire l’antica facciata, sostituendole una “crociera” di stile toscano: egli fece praticare le porte d’ingresso nelle absidi in cui prima si erigevano gli altari e rifece, sempre a crociera, la volta della navata centrale. Per finire eresse all’ingresso del coro un nuovo maestoso altare maggiore, a conservare le spoglie del patrono San Lidano. Questa rivoluzione architettonica fu vista, quanto meno, un’operazione di detrimento dei canoni artistici costruttivi. Per questa singolare operazione architettonica S.Maria detiene il “singolare” primato di essere l’unica cattedrale al mondo con l’ingresso ricavato dalla sua primitiva abside ( In pratica la sua entrata è posta sul posto della sua antica uscita ). La Chiesa cattedrale rimase in questo stato per lunghi secoli finché nel 1926 il Capitolo della stessa cattedrale apportarono alcune modifiche interne per liberare la chiesa da manomissioni settecentesche. Nel 1966, infine, l’allora arciprete mons. Giovan Battista Carissimo concepì l’idea di ristrutturare la chiesa, per quanto possibile, cercando di riportarla all’antico aspetto gotico. Parte
del mosaico originale che si è conservato (foto I. Romano 2004) Tale progetto ( che prese il nome di “Cura G.ZANDER”, dal nome dell’architetto incaricato dei lavori) ebbe il merito di riscoprire le originarie finestre bifore e la nuda pietra delle pareti centrali; esso fu potuto essere realizzato con il diretto intervento dello stato italiano che volle così tutelare il “monumento nazionale” di Santa Maria. La chiesa conservò la triplice ripartizione delle navate ( quella centrale notevolmente più alta e doppiamente più ampia rispetto alle due laterali) : la divisione delle navate risulta ancor oggi ottenuta da due file di sette pilastri di calcare locale. I lavori di restauro vennero ultimati in prossimità degli anni settanta. La grandiosità e la nobiltà delle linee architettoniche della cattedrale sono da allora rimaste fissate come proprie di questo autentico gioiello della diocesi di Latina, anche se, con il solo intento di consolidarlo, venne manomesso e definitivamente sostituito (forse con troppo cemento) il bel tetto “spiovente” con copertura a canali. Con un decreto della Congregazione dei vescovi datato 30.09.1986 la Cattedrale setina - già denominata “Basilica” da papa Benedetto XIII ( 1724-1730) e dal Capitolo lateranense del 1808 - ha assunto il titolo di “Concattedrale” della locale diocesi, di cui Sezze è una delle sedi titolari. articolo di Carlo Luigi Abbenda
Sopra
la fonte battesimale dove il 28 ottobre 1613 fu battezzato Giovan Carlo
Marchionne (San Carlo) Sotto il crocefisso dove pregò San Carlo da Sezze (foto I. Romano 2013)
Particolare
del Crocifisso dove San Carlo si fermava spesso in preghiera. Il prezioso Crocifisso di legno del XVII secolo, creduto opera di fr. Vincenzo da Bassiano ma più probabilmente attribuibile a fr. Paolo da Val di
Noto, si trova sulla navata laterale di sinistra della cattedrale.
La
cattedrale oggi (foto I. Romano 2013)
Sopra le reliquie di San Carlo il 31 ottobre 2013 esposte nella cattedrale di Santa Maria Sotto le reliquie di San Carlo il 1 novembre 2013 lasciano la cattedrale per tornare a Roma
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