22
maggio 2022
Piazza Margherita
Memoriale del bombardamento della chiesa di San Rocco
di Maria Giuseppina Campagna
“Il primo memoriale del bombardamento della Chiesa di San Rocco è stato un successo, possiamo ritenerci più che soddisfatti”. A parlare è il Presidente dell’Associazione Europea degli Amici di San Rocco di Sezze, Giuliano Reginaldi. “Pensiamo di aver celebrato al meglio questa prima edizione, i cittadini hanno risposto con grande entusiasmo”. La processione partita da porta Pascibella, con la presenza della Banda musicale diretta dal maestro Ciaramella, i sacerdoti, le autorità ed una folla di gente che seguiva con raccoglimento il Santo hanno fatto vibrare l’animo di tutti i cittadini perché dopo 78 anni la statua è ritornata nella chiesa di origine.
La processione procedeva per le vie del paese con intensi momenti di preghiera, arrivando a Piazza Regina Margherita, dove si è svolta la conferenza a cura del Prof. Luigi Zaccheo. “Il 21 maggio del 1944 – dichiara il Prof. Zaccheo – la chiesa di San Rocco fu distrutta in un bombardamento insieme alla chiesa di Sant’Andrea dall’aviazione americana, non è stato uno sbaglio ma è stata intenzionalmente colpita perché, come viene riportato da alcuni archivi americani, l’azione di bombardare è stata definita “BATTLE”. Gli americani sapevano che il 21 Maggio c’era una riunione delle truppe tedesche sui Monti Lepini, e definivano le chiese “Obiettivi militari” poiché erano luoghi di rifugio e deposito. In quel giorno la Chiesa di Sant’Andrea – continua Luigi Zaccheo- era piena di fedeli, le vittime infatti furono 72, mentre la chiesa di San Rocco era vuota e da sotto le macerie furono ritrovate quasi intatte le statue di San Rocco e quella della Madonna Addolorata. Ad oggi – conclude Luigi Zaccheo – la statua di San Rocco è esposta nella nuova chiesa di SS. Sebastiano e Rocco, che dopo molti anni fu ricostruita nel quartiere dei Colli”.
Inaspettatamente interviene Erika Mattei, una bambina di 13 anni che ha letto una lettera in cui racconta il vissuto e l’esperienza di bombardamento del nonno Luca Mattei, all’epoca anche lui aveva 13 anni, “Era di maggio – inizia il suo racconto- , avrebbe recitato una canzone qualche anno più tardi, ma quel 21 maggio del 1944, la musica fu diversa. L’aria di primavera fu spezzata da tuoni e frastuoni non normali sulle nostre colline”, concludendosi con “Tutti si salvarono! San Rocco stesso, l’unico arimasto dentro remase sano, e ancora oi i potemo pregà, ma senza quiglio mammoccio saria stata natra storia. Anche se non l’ho mai conosciuto, quel bambino era Nonno Luca”. Un racconto intenso, che hanno sorpreso le persone accanto a lei, perché ricco di ricordi e di dolori. Interviene Fratel Costantino in cui ha illustrato alcuni cenni storici riguardanti la vita di San Rocco.
“Nella difficile situazione pandemica che tutti ha travolto e da cui non siamo ancora riusciti ad uscire totalmente – dichiara Fratel Costantino De Bellis, fondatore e instancabile animatore dell’Associazione – abbiamo rivolto lo sguardo alla figura del santo e pellegrino di Montpellier, che durante una terribile pestilenza, pur di fronte ad un’umanità piegata e disperata, la stessa umanità che nelle sofferenze presenti incontriamo, mai perse la speranza, ma sempre invitò a cogliere la bellezza dei frutti della fede. Conforme a questo spirito, l’Associazione ha chiamato gli amici di San Rocco a fornire un nuovo segno di speranza, attraverso la forza della fede che, per citare ancora Benedetto, è davvero “una porta verso l’infinito”. O, per dirla con il Poeta, una via per uscire “a riveder le stelle”. Voglio dire grazie all’ intuito che hanno avuto i componenti del gruppo Amici di San Rocco dell’omonima parrocchia di S.S. Sebastiano e Rocco di Sezze, per aver ideato e pensato di tenere il primo memoriale del bombardamento, per far meglio conoscere le virtù del Santo e la nostra amata associazione Europea Amici di San Rocco ed il suo itinerario spirituale”. Viene svolta dopo la celebrazione eucaristica accompagnata dai canti della corale polifonica “Armonia di Voci” diretta dal Maestro Bruno Soscia.
“In occasione del ricordo del bombardamento – dichiara Don Pier Luigi – e distruzione della Chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco il 22 Maggio scorso in Piazza Margherita tutti hanno notato la presenza dei parroci di Sezze. Con una forte voglia ed esigenza di collaborazione tra le parrocchie della città stiamo cercando una maggiore unità tra le realtà ecclesiali di Sezze. Abbiamo già svolto diversi incontri per comunicare e discutere le problematiche pastorali. Ci siamo ritrovati anche in questa occasione a pregare camminare celebrare insieme. Per ricordare e per rinforzare la comunione. Un grazie anche per questo al Signore”. Un evento che ha coinvolto tutti i cittadini, infatti fare memoria è più che ricordare, memoriale non è un semplice ricordo, ma partecipazione attiva delle proprie tradizioni. “ Un caloroso ringraziamento – dichiara il presidente Giuliano Reginaldi – è rivolto al Comune di Sezze, al sindaco Lidano Lucidi, al vicesindaco Michela Capuccilli e al presidente del consiglio Pietro Del Duca, inoltre un ringraziamento al comando della Polizia Locale, alla stazione dei Carabinieri, alle numerosi associazioni presenti, alla nuova banda musicale diretta dal Maestro Ciaramella, alla corale dell’Ass. Antiqua Setia “Armonia di Voci” diretta dal Maestro Bruno Soscia, ai sacerdoti, a Fratel Costantino De Bellis e a tutta la comunità per aver partecipato attivamente al memoriale. Vorrei infine – conclude il presidente- ringraziare il gruppo Amici di San Rocco di Sezze che con tanti sacrifici, amore e devozione hanno riportato dopo 78 anni la statua di San Rocco nel suo luogo di origine e ripetendo le parole di Ernesto Mattei “solo attraverso le radici, le tradizioni, la storia, possiamo recuperare quell’Anima, che ci fa partecipi di un tessuto sociale, specie quando si ha modo di trasmettere alle Nuove Generazioni”.
Nella foto la
processione di San Rocco ai Colli del 2004. Si riconosce Lino De Angelis
















































Piazza
Margherita, sullo sfondo la chiesa S.Rocco distrutta dal
bombardamento, a destra casa Lombardini
LA
COLLEGIATA DI SAN SEBASTIANO E ROCCO
La
chiesa dei SS. Sebastiano e Rocco chiudeva come una quinta la stretta e
lunga piazza di San Rocco (oggi piazza Margherita).
Dedicata
a Rocco di Montpellier, protettore contro la peste, fu edificata
sull'acropoli per un pubblico voto fatto dai cittadini di Sezze dopo che
il paese era stato risparmiato dalla peste che, nel 1527, aveva causato
numerose vittime sia a Roma sia in Italia centrale. I lavori iniziarono
però dopo il 1550. Fu costruita a spese di Cristoforo Valletta e fu
consacrata nel 1586 dal vescovo diocesano Luca Cardino.
Una
decina di anni dopo la seconda metà del XVII sec. iniziò la radicale
trasformazione della vecchia chiesa. Da documenti dell'epoca sappiamo
che, i lavori proseguono ancora nel 1764 e che riguardano non una
ricostruzione " a fundamentis " quando piuttosto un restauro
delle strutture già esistenti.
La
chiesa fu edificata in stile barocco, ancora una volta grazie al
sostegno economico della famiglia Valletta, con impiego di stucchi,
capitelli, lesene, ricca di marmii policromi e di magnifici lampadari di
cristallo.
Fu
consacrata nel 1781 dal vescovo B. Pucilli. Nel 1771 il clero di san
Rocco aveva ottenuto dal Papa Clemente XIV che la chiesa venisse eretta
collegiata con annesso Capitolo dei canonici, composto da un arciprete e
da nove canonici, cui il Papa concede con la bolla CUM SETIA CIVITAS
l'uso della cappa magna ed altri privilegi specifici.
Il
Marocco a proposito di questa chiesa dice "stucchi eleganti
osservansi in questo tempio e cinque
altari
di marmo, fra i quali il maggiore è ragguardevole".
Il
21 maggio del 1944 fu distrutta in un bombardamento insieme alla
chiesa di Sant'Antandrea, dall'aviazione americana che, nel tentativo di
colpire il vicinissimo palazzo Lombardini, creduto sede del comando
tedesco, aveva invece centrato san Rocco. Le recenti ricerche del prof.
Luigi Zaccheo ci dicono che i bombardieri Americani sapevano perfettamente
di colpire le chiese del centro storico della città di Sezze pensando che
nascondessero armi, non certo i soldati tedeschi che erano già fuggiti.
Nel caso di Sant'Andrea, piena di fedeli, le vittime furono 72, mentre la
chiesa di San Rocco era vuota e da sotto le macerie furono ritrovate quasi
intatte le statue di San Rocco e quella della Madonna Addolorata. Dopo il
bombardamento la statua della Madonna è stata collocata nella vicina chiesa dei Santi
Pietro e Paolo, mentre la statua di San Rocco oggi si trova nella chiesa
di San Sabastiano e Rocco ricostruita solo negli anni '70 ai Colli di
Sezze.


Le
foto sono di Oreste Prosperi realizzate ai primi del '900

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