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4 settembre 2015

Ecosuoni sulla Via Francigena
Calendario degli appuntamenti in provincia di Latina

Le foto sotto sono state scattate nella serata di Sezze il 26 settembre 2015


11 luglio 2015

In marcia per il clima
Flash mob a Ferro di Cavallo - sabato alle ore 19.00

Anche i circoli pontini di Legambiente si mobilitano per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, delle organizzazioni sociali e delle istituzioni sulla salvaguardia del clima del nostro pianeta.
Diverse le iniziative in programma: da flash mob, a incontri pubblici per approfondire l’argomento, a seminari di approfondimento su come praticare concretamente gesti individuali e collettivi che vanno nella direzione della salvaguardia dell’ambiente.
Ciò appare doveroso soprattutto verso le future generazioni, incolpevoli dello stato in cui stiamo trattando il pianeta. Occorre far crescere la consapevolezza e la coscienza tra le persone e la stessa enciclica “Laudato Sii” di Papa Francesco va nella direzione che i movimenti ambientalisti promuovono e diffondono da tempo.
Di seguito il calendario delle prime tappe:
sabato 11 luglio – Sezze – Ferro di Cavallo dalle ore 19,00 FLASH MOB
domenica 19 luglio – Latina – Piazza del Popolo ore 19,00 FLASH MOB
venerdi 24 luglio – Sabaudia – Piazza del Comune ore 19,00 FLASH MOB


>>>> Legambiente ha rinviata l'escursione di domenica 1 febbraio causa mal tempo
26 gennaio
2015

Laghi e acquitrini del Parco del Circeo

(laghi di Sabaudia, Caprolace, Monaci e Fogliano)
Domenica 01 febbraio 2015
In occasione della giornata mondiale delle zone umide il Gruppo in Difesa dei Beni Archeologici di Sezze aderisce all'iniziativa del Coordinamento provinciale di Latina dei Circolo di Legambiente che prevede una visita guidata nelle zone umide del Parco del Circeo.
Curatori della visita guidata Circolo Legambiente Larus Sabaudia (LT)
Località: Laghi costieri e zone umide del Parco Nazionale del Circeo
Data, ora e luogo di svolgimento: Domenica 1/02/2015 - Ore: 9:00
Appuntamento: B.go Grappa (LT), Strada Litoranea (Bar Boccia).
Durata escursione: dalle ore 9:00 alle ore 13:00 circa
Tipo di iniziativa: Escursione guidata di Birdwatching
Difficoltà: T/E (acqua al seguito)
Dislivello: praticamente assente
Raccomandazioni: è necessario utilizzare calzature adatte ad un terreno fangoso. Stivali di gomma o scarpe da trekking.
Abbigliamento raccomandato: di tipo escursionistico antivento e antipioggia.
Distanza percorso: le distanze da percorrere a piedi sono esigue circa 3 - 4 Km (ci si sposterà da un punto di osservazione all'altro del Parco del Circeo, utilizzando anche l'auto
Descrizione:
Laghi e acquitrini del Parco Nazionale del Circeo (laghi di Sabaudia, Caprolace, Monaci e Fogliano) ospitano una ricchissima avifauna acquatica con oltre 260 specie, tra nidificanti e migratrici-svernanti. I laghi costieri del Parco rappresentano per il Lazio il principale sito di svernamento degli uccelli acquatici: la localizzazione del Parco in un'area geografica coincidente con le principali rotte migratorie, infatti, lo rende particolarmente adatto alla sosta di molte specie di uccelli, che utilizzano soprattutto le risorse trofiche presenti negli ambienti umidi situati nella fascia costiera.


18 aprile 2013

Sezze Scalo – sempre di più la terra dei fuochi                      

Le discariche abusive sempre più vicine a Sezze Scalo. Le sorgenti delle Sardellane e delle Mole Muti che servono gli acquedotti dei comuni di: Latina, Pontinia, Sabaudia, S. Felice Circeo, Terracina, Priverno, Sezze, Sonnino sono circondate da cumuli di gomme d’auto,  guaine di cavi elettrici, amianto e altri rifiuti speciali.

Il fenomeno delittuoso si ripete ormai da anni, noi del Circolo Lepini Legambiente lo monitoriamo e lo segnaliamo costantemente dal 2009.

Le discariche abusive una volta piene (soprattutto quelle della Migliora 46) vengono bruciate per far posto a nuovi rifiuti speciali. I fumi si disperdono nell’aria, inquinandola, mentre le ceneri residue ed il pirolizzato prodotti dai roghi entrano nel ciclo dell’acqua usata per l’irrigazione dei campi e penetrano nella falda acquifera che alimenta le sorgenti delle Sardellane e delle Mole Muti, da cui partono gli  l’omonimi acquedotti creando gravi pericolo  alla salute della popolazione.

Fino ad oggi il territorio interessato è rimasto compreso nella parte più bassa della Pianura Pontina (circa due metri sotto il livello del mare) in un’aera scarsamente abitata utilizzata soprattutto per scopi agricoli e allevamenti di bufale.

Oggi stiamo assistendo ad un’ulteriore peggioramento della già grave situazione. Le gomme d’auto vengono abbandonate sempre più vicino al centro abitato di Sezze Scalo, sintomo questo che chi compie queste azioni delittuose ha meno paura di essere intercettato da chi dovrebbe effettuare i controlli.

Nuovi cumuli di gomme d’auto sono stati abbandonati nei pressi del Km 37 della vecchia S.S. 156 in uno dei punti preferiti dai piromani per innescare incendi nella zona collinare di M. Trevi. Un’altra discarica si trova in Via Sicilia (Sezze Scalo) a meno di un chilometro dal centro dello scalo. In un altro dei punti di innesco dei piromani che appiccano gli incendi nell’area dell’Antignana.

La situazione è ormai diventata insostenibile. E’ necessario che le discariche abusive siano rimosse e che vengano presi tutti i provvedimenti necessari per impedire che queste azioni delittuose continuino  a recare  ulteriori  danni alla popolazione e all’ambiente.

Dobbiamo impedire che Sezze Scalo diventi la terra dei fuochi.


24 febbraio 2013

Via Francigena del Sud, tappa Fossanova-Sezze

  • Data escursione: 24 febbraio 2013

  • Appuntamento Sezze: per chi parte da Sezze ore 8:15 edicola campi da tennis (Largo Giovanni Paolo II). Da Sezze raggiungeremo Fossanova usando meno macchine possibile. Una volta tornati a Sezze a piedi dovremmo ritornare, con altre auto, a Fossanova per prendere le macchine rimaste al punto di partenza

  • Appuntamento Fossanova: per chi viene da fuori Sezze appuntamento a Fossanova ore 9:00

  • Arrivo previsto a Sezze (ritorno): ore 16:00 circa

  • Lunghezza: Km 20

  • Difficoltà percorso: Turistico/Escursionistico.

  • Tipologia percorso: Da Fossanova a Ceriara di Sezze (circa 15Km) pianura e un breve tratto in salita per raggiungere Priverno strade sterrate e tratti su asfalto su strade secondarie. Da Ceriara di Sezze (Stoccacoglio) fino a Sezze Km5 salita su sentiero di montagna.

  • Abbigliamento consigliato: Scarpe da trekking o scarpe da ginnastica tipo trekking antiscivolo. K-Way antipioggia e/o ombrello

  • Pranzo: al sacco

  • Siti d’interesse: Fossanova, chiesa di Santa Maria Annunziata di Priverno (dove è conservato il teschio di S. Tommaso d’Aquino, resti di cisterne di età romana a Ceriara di Sezze, resti di villa di epoca romana Piana della Quartara (Sezze). Sedia del Papa (antica via di comunicazione fra la pianura e Sezze, secondo la tradizione i papi osservavano i lavori di bonifica della palude da questo luogo.

Causa la lunghezza del percorso sconsigliamo l’escursione ai bambini al di sotto dei 14 anni. Tutti i minori dovranno essere accompagnati da un adulto

In caso di pioggia l’escursione sarà rimandata a data da destinarsi.

Da Fossanova costeggeremo il fiume Amaseno fino a Priverno, dove visiteremo la chiesa di Santa Maria Annunziata dove è conservato il teschio di San Tommaso d’Aquino.

Lasciata priverno raggiungeremo Ceriara di Sezze dove attraverso sentieri e mulattiere attraverseremo la Piana della Quartara e la costa della Sedia del Papa fino a raggiungere Sezze
Per informazioni : Pino 3933133820 - Fabrizio 33344226


28 gennaio 2013

Via Francigena del Sud, tappa Sezze-Val Visciolo

Domenica 27 gennaio si è svolta la terza tappa della Via Francigena del Sud Sezze – Val Visciolo (Km 16). L’escursione è stata organizzata dal Circolo Lepini di Legambiente e A.P.S. Cammino nell’ambito del progetto “Francigena Viva”. E’ stata un’importante occasione per conoscere ed apprezzare il territorio compreso fra Sezze e Sermoneta ai trentasette escursionisti provenienti da Sezze, Cori, Latina, Pontinia, Borgo Hermada, Borgo Podgora.

Abbiamo attraversato un territorio con una notevole varietà di ambienti naturali e culturali. Da Sezze, ricca di testimonianze storiche, abbiamo raggiunto la Piana dell’Antignana. Un ambiente particolare simile ad una valle alpina, ricco di acqua e di pascoli dove vengono allevati bovini con metodi biologici.

Abbiamo poi raggiunto Sermoneta, che con il Castello Caetani ed il suo centro storico ben conservato è una delle mete turistiche più conosciute di tutta l’area Lepina.

Da Sermoneta, siamo arrivati alla base della collina su cui è situata attraverso un sentiero che si sviluppa in mezzo a splenditi oliveti per poi raggiungere la meta finale, l’abbazia cistercense di Val Visciolo. Un grazie a quanti hanno voluto condividere la passione per la nostra terra.


9 gennaio 2013

Proiezione documentario "Scorie in libertà" di Gianfranco Pannone  
Il circolo Larus Legambiente di Sabaudia comunicare che in data 11 gennaio 2013, a partire dalla ore 17.30, presso l'Auditorium del Parco nazionale del Circeo, in via Carlo Alberto a Sabaudia (LT), sarà presentato il documentario “Scorie in libertà” del regista Gianfranco Pannone.
Il documentario sarà anticipato dalla presentazione del documentario del circolo Larus Legambiente di Sabaudia, “Viaggio nel Parco nazionale del Circeo”, girato e montato da Andrea Quattrini.
Al termine della proiezione si terrà una tavola rotonda alla presenza del regista, del presidente del
circolo Larus Legambiente Marco Omizzolo, di Roberto Lessio, ambientalista e giornalista e di
Valentina Romoli, responsabile regionale legalità di Legambiente. Alla tavola rotonda sono stati invitati anche il Commissario e il direttore dell'Ente Parco nazionale del Circeo e il capo del Corpo forestale dello Stato di Sabaudia, che si ringraziano per la disponibilità e collaborazione.
A tutti i partecipanti sarà chiesto un contributo di euro 5.00, il cui ricavato servirà per finanziare il
progetto Rugiada di Legambiente.   Tutte le info sul sito ufficiale www.laruslegambiente.it


Sezze, 21 novembre 2012

Festa dell'Albero

 

Mercoledì 21 novembre il Circolo Lepini Legambiente organizzerà, per il terzo anno consecutivo,  la Festa dell'Albero  con i bambini dell'asilo nido "I Monelli" di Sezze e Sermoneta (Monticchio).

I bambini (sotto i 3 anni) avranno la possibilità di piantare nuovi alberi e nuovi semi per dare il loro contributo alla salvaguardia del nostro patrimonio forestale.


Sezze, 2 novembre 2012

Circeo, via alla demolizione dell'ecomostro nel parco nazionale

Le ruspe in azione nella struttura di Quarto Caldo.

Il circolo Larus Legambiente: "Una importante vittoria , dopo 35 anni un segnale di legalità in un territorio soggetto a pesanti infiltrazioni della criminalità organizzata"

comunicato stampa

  "Giù l'ecomostro del Circeo. Sventato il nuovo scandaloso condono edilizio, cancellato dal calendario dei lavori dell'aula del Senato, Legambiente festeggia due volte, con lo striscione 'Abbattiamolo!', all'avvio della demolizione di due degli scheletri abusivi di Quarto Caldo nel cuore del Parco nazionale del Circeo. Dopo oltre 35 anni, concluso il lungo iter burocratico, il Comune di San Felice Circeo ha acquisito di diritto e gratuitamente l'area e inviato le ruspe per la demolizione, grazie alla collaborazione dell'ente Parco e dell'ufficio Vigilanza sull'abusivismo della regione Lazio". E' quanto si legge in una nota diffusa da Legambiente .
"Affonda le radici negli anni '70 la storia della lottizzazione abusiva di Quarto Caldo, - spiega ancora la nota - una sventola da quasi tre ettari per una capacità edificatoria vicino a 100.000 metri cubi in una zona di grande pregio naturalistico, bloccata dall'amministrazione che annullò le concessioni edilizie alla società Malora III. Undici anni dopo i quattro edifici realizzati in maniera parziale e l'intero lotto furono acquistati dalla società Acantos che presentò domanda di condono, l'istanza fu respinta nel 1994 e il Comune diffidò la società a non effettuare ulteriori lavori abusivi, nel 1999 venne ordinata la demolizione ma la società propose ricorso al Tar che nel 2010 dichiarò di fatto estinto il ricorso".
IL circolo larus di Legambiente , afferma: "La demolizione degli abusi nel Parco

Nazionale del Circeo è un gran bel segnale di legalità per una terra afflitta da una presenza radicata della criminalità organizzata, dove vengono recapitati proiettili a forze dell'ordine e magistrati. Nel Lazio è allarmante la situazione dell'illegalità ambientale, dall'abusivismo edilizio, al traffico illecito di rifiuti, dall'inquinamento delle acque a quello atmosferico, con pesanti interessi della criminalità organizzata".
"Secondo gli ultimi dati disponibili, -  nel 2009 ben 6.200 abusi hanno creato una profonda ferita ai danni del territorio del Lazio: un abuso su quattro si compie nelle aree vincolate e uno su cinque sfregia le coste. L'assalto criminale legato all'edilizia va fermato con una nuova stagione di demolizioni in tutto il territorio, dopo l'Isola dei Ciurli a Fondi, Ardea e San Felice bisogna mantenere accese le ruspe contro i ritmi impressionanti dell'abusivismo, sostenendo i Comuni come è avvenuto in questi casi anche con il fondo di rotazione per la lotta all'abusivismo."


Circolo Lepini Legambiente - Associazione Cammino
Calendario escursioni 2012/13
16/09/2012
Interesse Storico
Visita Villa Antoniana (Rudere)
Appuntamento ore 9.30 via madonna della pace (bar)
Km da percorrere 5 in discesa (via setina vecchia)
Durata h 2.5

07/10/2012
Interesse Storico/Archeologico
Visita Riparo Roberto
Appuntamento ore 9.30 via casali ( ristorante faraone)Sezze 
Km da percorrere 3 in salita media
Durata h 2,5

 

21/10/2012
Interesse Ambientale/ Storico
Visita Tempio di Saturno
Appuntamento ore 9.30 via Madonna della pace (bar)
Km da percorrere 3 a/r
Durata h 2,5


28/10/2012
Interesse Ambientale
Francigena Velletri -Castelcandolfo
Appuntamento ore 9.00 via Appia nord 7(via colle caldara)
Km da percorrere 24 in saliecendi
Durata h 6.00

18/11/2012
Interesse Ambientale/Geologico 
Visita Fossa dell'Abbenda
Appuntamento ore 9.30 chiesa Santa Lucia Sezze
Km da percorrere 4
Durata h 3


25/11/2012
Interesse Ambientale
Francigena Cori-Velletri
Appuntamento ore 9.00 piazza Cori Basso
Km da percorrere 24 in semipianura
Durata h 6.00

16/12/2012

Interesse Storico/Ambientale
Visita “La Preta agli tresoro + Fonte Chitarra + Grotta rifugio”
Appuntamento ore 9.30 Piazzale anfiteatro Sezze
Km da percorrere 2 a/r
Durata h 2,5

30/12/2012
Interesse Ambientale
Francigena Valvisciolo -Cori
Appuntamento ore 9.00 Chiesa Valvisciolo
Km da percorrere 20 in semipianura
Durata h 6.00

13/01/2013
Interesse Ambientale/ Storico
Visita Villa Romana le grotte ( ss156)
Appuntamento ore 9.30 via veneto Sezze scalo (banca popolare lazio)
Km da percorrere 2 a/r
Durata h 2,5

27/01/2013
Interesse Ambientale
Francigena Sezze -Valvisciolo
Appuntamento ore 9.30 piazza santa Maria Sezze
Km da percorrere 6 in saliscendi media
Durata h 2,5
Media

10/02/2013
Interesse storico / archeologico
Visita Arnalo dei Bufali
Appuntamento ore 9.30 Bar panici Ceriara di Sezze
Km da percorrere 2 a/r
Durata h 2

24/02/2013
Interesse ambientale
Francigena Fossanova -Sezze
Appuntamento ore 9.30 Borgo fossanova
Km da percorrere 24 in salita media
Durata h 6

10/03/2013
Interesse
Ambientale
Antropologico
Visita Stracciabanne
Appuntamento ore 9.30 chiesa località chiesa nuova Sezze
Km da percorrere 10
Durata h 4 a/r

31/03/2013
Interesse Ambientale
Francigena Terracina-Fossanova
Appuntamento ore 9.30 via
Km da percorrere in salita media
Durata h 6

07/04/2013
Francigena Castelcandolfo -Roma 
Appuntamento ore 9.00 porta San Sebastiano Roma
Km da percorrere 24 in salita media
Durata h 6

Tutti gli appuntamenti verranno rinviati a data da destinarsi in caso pioggia
Per info :Pino 3933133820  Fabrizio 3334422605 


Sezze, 14 luglio 2012 

I comuni e la raccolta differenziata in provincia di Latina

pubblicato su Latina oggi del 13/07/2012
Non sono tutti uguali i Comuni, almeno per quanto riguarda l’impegno e i risultati sulla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. C’è chi ha fatto straordinari passi in avanti (è il caso di Formia che ha triplicato la percentuale in tre anni), chi è regredito come Gaeta, chi è allo stallo (molto basso) come Aprilia, chi ha visto scendere il proprio tasso perché non ha i soldi per le campagne
di informazione, chi supera l’80% come Monte San Biagio e chi non ha mai cominciato come Ponza.
Questi i dati del 2011 città per città: Aprilia (6.1%), Bassiano (23,1%), Campodimele (86,1%), Castelforte (44%), Cisterna di Latina (31%), Cori (37,1%), Fondi (17,4%), Formia (32,8%), 

Gaeta (9,4%), Itri (55%), Latina (32%), Lenola (55,6%), Maenza (47,2%), Minturno (12,1%), 

Monte San Biagio (86,9%), Norma (65,3%), Pontinia (22%), Ponza 0, Priverno (5,3%), 

Prossedi (44,1%), Roccagorga (59,1%), Rocca massima (3,5%), 

Roccasecca dei Volsci (33,4%), Sabaudia (17,2%), San Felice Circeo (9,5%), 

Santi Cosma e Damiano (47,2%), Sermoneta (72,8%), Sezze (16,7%), Sonnino (55%), Sperlonga (19,4%), Spigno Saturnia (12,2%), Terracina (5,6%), Ventotene (40,7%).


Sezze, 23 giugno 2012                                      

2 MILIONI DI MC DI CEMENTO PARI A 340 NUOVI CAMPI DI CALCIO DESTINATI AD UN'EDILIZIA RESIDENZIALE SOVRASTIMATA.  

UN ENNESIMO INUTILE PROGETTO CHE CONSUMA PREZIOSO TERRITORIO AGRICOLO CHE DEVE ESSERE FERMATO QUANTO PRIMA

Il coordinamento provinciale di Legambiente ha presentato  al Comune di Sezze, entro i termini prestabiliti, le sue osservazioni al Nuovo Piano Regolatore proposto dall'Amministrazione comunale setina. L'analisi compiuta della proposta urbanistica del Comune lepino ha visto la partecipazione di esperti che hanno convenuto sull'insosteniblità della proposta avanzata, sia dal punto di vista ambientale che urbanistico.

Il piano si fonda su una metodologia statistica che suscita forti perplessità ed errori grossolani, tutti peraltro orientati in favore di aumenti di cubatura sproporzionati, legati a necessità abitative non giustificabili.

Il fabbisogno totale previsto è di circa 2milioni di mc di nuova edilizia residenziale, per circa 5.500 nuovi alloggi. Facendo un facile calcolo si tratta di una superficie che coprirebbe circa 340 nuovi campi di calcio, prima dediti all'agricoltura di qualità, ora che si vorrebbero comprire con una valanga di grigio cemento.

Si tratta ancora una volta di un ingiustificato consumo di suolo, peraltro agricolo, che deve essere fermato. L'auspicio è che l'amministrazione comunale di Sezze tenga conto delle osservazioni presentate, insieme a quelle di altri cittadini, e decida di investire in progetti realmente utili alla città, pienamente ecosostenibili e di rilancio del suo sistema produttivo di qualità.

 

LE OSSERVAZIONI:

 

                                                                                                          Alla cortese attenzione:

                                                                                                Sindaco del Comune di Sezze

                                                                                                        Dott. Andrea Campoli

 

                                                                                   Delega all’Urbanistica e allo Sviluppo Locale

                                                                                                             Maurizio Baratta

 

SEZZE, 15.06.2012

Oggetto: osservazioni del circolo Larus Legambiente per conto del coordinamento provinciale di

Legambiente avverso la proposta di nuovo piano regolatore città di Sezze (LT), adottato con atto di c.c. n. 18/12 del 16 marzo 2012.

Il Circolo Larus, Legambiente Volontariato, in qualità di organizzazione dell’associazione ambientalista nazionale Legambiente e per conto del coordinamento provinciale di Legambiente, nella persona del suo Presidente e Legale rappresentate p.t., dott. Marco Omizzolo t.q., avente sede legale in via Garibaldi 45, Sabaudia (LT) ed essendo pienamente titolata in qualità di associazione ambientalista legalmente riconosciuta in relazione allo studio per gli scopi di cui all’oggetto della presente lettera e già regolarmente iscritta nell'albo regionale delle associazioni di volontariato, presenta le proprie osservazioni relativamente alla proposta di “nuovo piano regolatore città di Sezze” (LT), adottato con atto di c.c. n. 18/12 del 16 marzo 2012.

1. Inquadramento generale dell'area.

Nel merito, le osservazioni qui presentate dall'associazione ambientalista riguardano le aree previste dal nuovo piano per la realizzazione di nuovi impianti residenziali e produttivi. L'area interessata si colloca nella zona di Sezze scalo (LT), compresa tra la ferrovia, la strada provinciale setina degli archi di San Lidano e la S.S. Monti Lepini. L'attuale destinazione dell'area interessata è ad uso agricolo e risulta alla scrivente associazione caratterizzata da produzione agricola diffusa di ortaggi e varie altre produzioni di elevata qualità, tanto da risultare produzione tipica e caratterizzante l'area dei lepini. Essa costituisce un'eccellenza produttiva da preservare e valorizzare, stante le peculiarità dell'area rurale, anche quale risorsa occupazionale importante.

L'area risulta attualmente classificata secondo il PTPr adottato nell'ambito del sistema del paesaggio naturale come “area di paesaggio naturale agrario”, sul quale la proposta in oggetto avanzata dall'Amministrazione comunale di Sezze prevede un intervento di trasformazione urbanistica con cambio di destinazione d'uso da agricolo a nuovi impianti di edilizia residenziale semi-intensiva e estensiva.

L'opera in esame risulta già dalle dimensioni della sua estensione particolarmente rilevante e senza dubbio impattante, comportando un evidente improprio e dannoso consumo di suolo, peraltro agricolo e altamente produttivo, necessariamente da evitare. Restiamo convinti che i centri urbani, soprattutto storici come quello del Comune setino, analizzati secondo una prospettiva moderna, includendo in essa anche le realtà periurbane e rurali, dovrebbero saper programmare uno sviluppo urbano coerente con l'ecosistema circostante e la relativa storia, sapendo coniugare necessità e sviluppo residenziale con le peculiarità dell'area peri-urbana e rurale, evitando colate di cemento che sottrarrebbero valore e terreno alla città.

Questa linea di programmazione ove realizzata ha saputo tenere insieme sviluppo urbano e qualità rurale assicurando elevati standard di vita alla cittadinanza con ricadute in termini ambientali, imprenditoriali, turistici e occupazionali elevati.

2. Osservazioni

Nella proposta avanzata di “nuovo piano regolatore città di Sezze (LT)” al punto “4. dimensionamento del piano” della relazione descrittiva, ove si analizza l'andamento demografico della popolazione della città di Sezze (LT), calcolata su base decennale dal 1981 al 2010 e su base annuale dal 2001 al 2010, si rilevano alcune anomalie statistiche che conducono ad una crescita sovrastimata della popolazione, che non risulta fondata metodologicamente e dunque non corretta statisticamente. Nello specifico si afferma che “(a) l’incremento della popolazione nel prossimo de cenni o , basato sul confronto dell’incremento reale della popolazione nei periodi: 1981/2001 (dati ISTAT) pari a 0,81% su base annua, 2001/2010 (dati comunali) pari a 1,27% su base annua, ed abbiamo considerato rilevante il dato

medio 2006/2010 pari al 1,42% che determina al 2020 un aumento di popolazione pari a 3395 abitanti, con un incremento ponderato medio annuo pari allo 1.30% e nel decennio pari al 13.83%”. In questa analisi risulta non corretto il dato considerato, in primis perché è consuetudine nei dati statistici in esame per questo genere di rilevamento, considerare i dati ISTAT prevalenti su quelli comunali, in ragione della maggiore fondatezza scientifica e quindi statistica dei primi rispetto ai secondi. Secondo poi, risulta ancora metodologicamente non corretto e peraltro non giustificato nell'elaborato preso in considerazione adottare come rilevante e fondante il calcolo statistico di prospettiva il dato medio 2006/2010 pari al 1,42%. 

Si tratta di un dato “di comodità e convenienza” funzionale al progetto in esame, quando invece il

dimensionamento del piano dovrebbe seguire il reale e corretto andamento demografico e la sua

elaborazione in prospettiva e su questa base dimensionare l'intervento infrastrutturale. Nel caso in oggetto, oltre che non corretto statisticamente e metodologicamente, il calcolo statistico dovrebbe costituire il presupposto della proposta progettuale e del suo dimensionamento e non giustificazione per la sua realizzazione. Per questa ragione, considerando l'analisi statistica presentata presupposto del progetto e del suo dimensionamento, ritenendola errata, riteniamo che il progetto considerato non debba essere approvato.

Al punto d) dell'elaborato preso in esame, viene avanzata una ipotesi di stima sulla base delle

suddette variabili è stata avanzata una ipotesi di stima del fabbisogno residenziale:

a) fabbisogno dovuto all’incremento della popolazione Abitanti 3.395

abitanti x 2,65 (coeff. occupazione) Stanze 8.997

b) aumento nuclei familiari

1.423 famiglie x 2,70 componenti fam. 2020

Abitanti 3.842

3.842 abitanti x 2,65 (coeff. di occupazione) Stanze 10.182

c) eliminazione coabitazione

10 famiglie x 2,80 componenti fam. 2001

Abitanti 28

28 abitanti x 2,65 (coeff. Occupazione) Stanze 74

Totale fabbisogno al 2020 Abitanti 7.265

7.265 abitanti / 2,70 componenti fam. 2020 Famiglie 2.691

Stanze 19.253

19.253 stanze / 4,15 stanze alloggio 2001 Alloggi 4.639

Il citato schema risulta ancora statisticamente errato considerando che il calcolo finale del fabbisogno vede la somma del fabbisogno dovuto all'incremento della popolazione e dell'aumento dei nuclei familiari. Questo calcolo comporta un'esplosione di fabbisogno di nuova cubatura non supportata da un'analisi statistica metodologicamente corretta. Questa anomala, quasi bizzarra, contabilità di comodo, finisce con lo stimare un totale di famiglie e alloggi che non sono in linea con il trend di crescita reale della popolazione locale, pur tenendo conto di tutte le variabili possibili. Anche per questa ragione, come sopra esposto, si ritiene che il progetto presentato, fondato su presupposti statistici errati, non debba essere approvato.

Di seguito allo schema sopra riportato, si scrive “al numero di alloggi stimati per soddisfare il fabbisogno residenziale è stata aggiunta una percentuale pari al 15% di vani teorici destinati a soddisfare una domanda significativamente presente nel Comune di Sezze, di residenza saltuaria (seconda casa), di campagna per i residenti o turistica per i non residenti. Pertanto al totale degli alloggi previsti ne vanno aggiunti ulteriori 696, per un totale di 5.335 alloggi, corrispondenti a circa 22.140 stanze (vani) per un totale di 8.355 residenti teorici complessivi, attribuendo una media di circa 120 mc ad abitante teorico si ricava in via preliminare un fabbisogno di circa 1 . 026 . 000 mc relativi al solo aumento demografico”. 

Il dato qui indicato del 15% di vani teorici destinati a soddisfare la presunta domanda significativamente presente nel Comune di Sezze non risulta giustificato nell'elabora presentato. La percentuale indicata potrebbe non essere quella reale. Per una corretta previsione in tal senso si rendono necessari dati ufficiali qui non presentati ed una loro corretta elaborazione. Questa debolezza analitica rende il dato percentuale sopra indicato non significativo e per questa ragione da non utilizzare, se non previa analisi specifica su dati ufficiali, per il calcolo del fabbisogno abitativo del Comune di Sezze Per determinare il fabbisogno abitativo, il piano proposto compie un altro azzardo statistico che pregiudica l'affidabilità dei risultati, ancora una volta posti ad evidente vantaggio del sovradimensionamento dello stesso. 

Il piano calcola la domanda di abitazioni proprie di 10 famiglie attualmente in condizione di

coabitazione, per le quali prevede, non specificando le ragioni reali e obiettivi di tale previsione, il

prossimo trasferimento. In questo caso il calcolo proposto prevede il trasferimento di tutte le famiglie considerate, quando invece solo la metà del totale presumibilmente abbandonerà gli immobili, lasciando gli stessi alla famiglia con la quale esse convivevano. 

Il trasferimento riguarderà dunque non tutte le 10 famiglie considerate, come invece propone il piano, bensì solo 5.

Per le ragioni anzidette, la conclusione indicata nell'elaborato tale per cui, “ attribuendo una media di circa 90 mc per ogni stanza si ricava un fabbisogno relativo all'edilizia residenziale pari a circa  1 . 992 . 000 mc”, risulta non fondata statisticamente e metodologicamente, sovrastimata e non giustificabile ai fini di un carico sovradimensionato come quello previsto dal piano indicato. Conseguentemente con

quanto espresso, si chiede, per i punti indicati, di rigettare la proposta di nuovo piano regolatore del

Comune di Sezze negli aspetti relativi al fabbisogno previsto per nuova edilizia residenziale.

 

All'analisi del piano risulta ancora che le aree selezionate per la prevista nuova realizzazione di edilizia

residenziale indicate nella leggenda di piano come C2 – C3 risultano attualmente classificate secondo il

PTPR adottato nell'ambito del sistema del paesaggio naturale come “area di paesaggio naturale agrario”. Si ricorda che l'art. 63 delle norme del PTPR adottato, consente la variante di strumenti urbanistici vigenti unicamente nel caso in cui le aree interessate dalla variante stessa ricadano contemporanemente (punto a.) “in aree di scarso pregio paesistico classificate dal PTP vigenti con il livello minimo di tutela secondo le indicazioni e come definite e individuate ai sensi dell'art. 27 bis della lr 24/98 dalla ricognizione effettuata con la DGR n.601 del 26.09.2006 (BURL 30.11.2006 n.33)”, (punto b.) “nei seguenti paesaggi del PTPR adottato: paesaggio urbano e in evoluzione; paesaggio agrario di continuità, agrario di valore, agrario di rilevante valore o, nel caso ricadano in altri paesaggi individuati dal PTPR esclusivamente se immediatamente a ridosso delle aree urbanizzate perimetrate dal PTPR”.

Alla luce di quanto sopra indicato dalla legge ci risulta che le aree previste per la variante in oggetto non risultino affatto comprese in nessuna delle due tipologie indicate al punto a. e al punto b. Giova ricordare che il livello di tutela previsto dal PTPR nelle aree calssificate come “paesaggio naturale agrario” (art. 22) è volto alla conservazione integrale degli inquadramenti paesistici mediante l'inibizione di iniziative di trasformazione territoriale e in linea subordinata alla conservazione dei modi d'uso agricoli tradizionali.

Nello specifico, per quanto riguarda l'uso di tali aree per attività di urbanizzazione (tab. b, punto 2 dell'art. 22 del PTPR) gli interventi di ristrutturazione urbanistica non sono compatibili. È necessaria invece la conservazione dei tessuti urbani e della rete viaria esistente, compatibili con la salvaguardia del paesaggio agrario. Per quanto riguarda l'uso residenziale di tali aree (tab. b, punto 3 dell'art. 22 del PTPR) non è consentita la costruzione di nuovi manufatti fuori terra o interrati, compresi interventi di demolizione e ricostruzione non rientranti nella lettera d del DPR 380/01. Per quanto riguarda l'uso infrastrutturale (tab. b, punto 7 dell'art. 22 del PTPR), non è consentita la realizzazione di nuova viabilità locale.

Sulla base di quanto sopra esposto, stando agli strumenti urbanistici adottati e come da normativa previsto, anche in ragione del fatto che le opere urbane in progetto non risultano affatto compatibili con le caratteristiche ambientali ed economiche del sito, sacrificandone in maniera sensibile le componenti naturalistiche e naturale vocazione agricola e imprenditoriale e della vacuità degli studi presentati, compresi taluni errori grossolani di natura urbanistica e statistica,

SI RITIENE

che la proposta avanzata e in discussione di nuovo piano regolatore città di Sezze (LT), adottato con atto di c.c. n. 18/12 del 16 marzo 2012 debba essere respinta perché gravemente incompleto, non conforme alle leggi vigenti e responsabile di consumo sproporzionato di suolo e di grave compromissione del sistema imprenditoriale agricolo circostante.

Il Presidente del circolo Larus Legambiente di Sabaudia e coordinatore provinciale

Dott. Ric. Marco Omizzolo


11 e 12 giugno 2011 


8 aprile 2011 

A 25 anni dal disastro di Chernobyl


5 aprile 2011 

LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI LATINA RESTITUISCE GIUSTIZIA AL

TERRITORIO DEL PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO E AI CITTADINI

COME IL CIRCOLO LARUS HA SEMPRE DENUNCIATO, LA DARSENA NEL

LAGO DI PAOLA ERA COMPLETAMENTE ABUSIVA

Circolo Larus Legambiente Volontariato Via Garibaldi n° 45, 04016 Sabaudia (LT)

Tel 3382546257, 3475252133 – E-mail: circolo.larus@email.it  - internet: www.laruslegambiente.too.it

La sentenza del Tribunale di Latina, che condanna l'amministratore della soc. IN LAND SEA per reati ambientali e paesaggistici sul Lago di Paola, luogo di straordinario valore naturalistico e sottoposto ad un regime vincolistico certo ed internazionale, è l'ennesima dimostrazione della fondatezza delle denunce presentate dal circolo Larus Legambiente e del complesso di abusi, illegalità e violenze ambientali che per anni hanno invece caratterizzato il Lago di Paola, le sue sponde e il territorio del Parco nazionale del Circeo.

Come sempre abbiamo sostenuto, quella darsena, insieme al complesso di infrastrutture a suo servizio e commerciali, era priva delle necessarie autorizzazioni, in primis del nulla osta dell'Ente Parco nazionale del Circeo. Non a caso proprio l'anno passato abbiamo voluto organizzare su quelle sponde e in quei locali, oggi per altro abbattuti, la nostra FestAmbiente, con l'intento di dare un segnale forte di riconquista del territorio, dopo anni di battaglie, alla libera fruizione dei cittadini, alla legalità e alla tutela ambientale.

Proprio in quell'occasione fummo oggetto di deprecabili tentativi di intimidazione, prontamente rigettati, per via del nostro impegno in favore di legalità e ambiente. Questa sentenza è la migliore risposta a quanti, con arroganza e prepotenza, in quell'occasione posero in atto miserevoli tentativi atti ad impedirci il regolare svolgimento dell'iniziativa.

La magistratura di Latina, alla quale va tutto il nostro sostegno e plauso, con questa sentenza compie un atto di grande giustizia, restituendo verità e dignità ai cittadini e a quelle associazioni che da anni si battono per una gestione diversa del territorio e il ripristino della legalità. Soprattutto assesta un duro colpo alle abitudinarie condotte di alcuni, ispirate da logiche di pura speculazione, che intendono il Parco nazionale come una grande occasione per trarre profitto illegalmente a danno dell'ambiente e la legalità un optional di cui fare a meno. Alla luce di quanto scritto, siamo convinti si debba aprire una discussione serena su una classe dirigente che presenta tra le sue file esponenti condannati e indagati per reati contro l'ambiente e per mafia.


Perugia, 24 febbraio 2011

Ora basta!

Questa “rivoluzione” è anche la nostra!

Invitiamo tutti i cittadini ad esporre la bandiera della pace al balcone di casa in segno di solidarietà con i giovani e i popoli in lotta per la dignità, i diritti umani, la libertà, la democrazia e lo stato di diritto nel mondo arabo.

“E’ indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione,…”

(Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)

“Tutti hanno il diritto, individualmente e in associazione con altri, di promuovere e lottare per la protezione e la realizzazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali a livello nazionale e internazionale”

(Dichiarazione Onu Difensori dei Diritti Umani)

Ora basta. Basta con il silenzio e le connivenze. Basta con il cinismo, con la stupidità, la miopia, l’indifferenza.

L’Italia deve intervenire, senza ulteriori esitazioni, per fermare la brutale repressione delle manifestazioni in Libia e negli altri paesi del nord Africa e del Golfo. Allo stesso tempo l’Italia deve agire in seno all’Europa, al sistema delle Nazioni Unite e alle altre istituzioni internazionali democratiche all’insegna della ferma difesa dei diritti umani, del dovere di proteggere, di assistere e di accogliere le vittime della repressione. Le norme giuridiche non devono essere soltanto scritte ma effettivamente applicate.

Basta con i proclami ansiogeni da “stato di emergenza”. Basta con la diffusione di

paure, paranoie, allarmi e minacce. Basta con il pessimismo e il catastrofismo

politico. Questa “rivoluzione” è anche la nostra. Prima di tutto perché è pacifica e perché crediamo nella globalizzazione dei diritti umani, della libertà e della democrazia. E ogni colpo assestato a regimi e dittature è un passo nella giusta direzione. Secondo perché noi (noi italiani ed europei) abbiamo tutto da guadagnare dal successo di queste storiche rivolte. Lo sviluppo civile, politico e sociale della sponda sud del Mediterraneo rappresenta una formidabile risorsa anche per lo sviluppo del nostro paese. 

Un’opportunità unica, storica, che non possiamo permetterci di sprecare. Per questo noi non dobbiamo invocare stabilità, ma cambiamento. Per questo, senza ulteriori indugi, dobbiamo essere concretamente al fianco di chi sta rischiando la vita per la libertà, la giustizia e la democrazia contro ogni forma di repressione. Per questo l’Italia e l’Europa devono avere il coraggio di rompere con un passato fatto di sfruttamento, traffici leciti e illeciti, complicità con re, monarchi e dittatori, ingiustizie, violazioni dei diritti umani e silenzi interessati. Ostinarsi a fare come si è fatto sin’ora non è solo ingiusto ma anche impraticabile, miope e fallimentare. 

Un grande errore strategico.

L’Italia e l’Europa devono avere il coraggio di guardare al futuro e mobilitare ogni risorsa disponibile a sostegno dei cambiamenti in corso. Oltre alla propaganda isterica sulla “minaccia islamica" e sull’"Occidente satanico", oltre alla teoria dello scontro di civiltà, oltre alla vecchia logica delle armi e del muro contro muro, noi sappiamo che un altro futuro è possibile. L’Italia e l’Europa devono dare avvio immediato ad un radicale ripensamento delle relazioni con i paesi del nordafrica e in particolare con quelli in via di democratizzazione. E devono investire, con creatività e determinazione, per fare del Mediterraneo un vero mare della pace, della solidarietà, dell’incontro fertile tra persone e culture diverse, del dialogo tra le grandi religioni, della sicurezza comune e dello sviluppo umano per tutti.

Il nostro destino non sarà diverso da quello dei popoli del Mediterraneo. O ci impegniamo a progettare insieme delle condizioni di vita migliori per tutti o non ci sarà pace per nessuno.

Spetta a noi di investire sulla costruzione di un Mediterraneo che può diventare il cuore “dell’edificazione della storia nuova del mondo(Giorgio La Pira).

Invitiamo tutti i cittadini, i gruppi, le associazioni, gli enti locali, le organizzazioni laiche e religiose, solidali con i giovani e i popoli in lotta per la dignità, i diritti umani, la libertà, la democrazia e lo stato di diritto nel mondo arabo, preoccupati per la dura repressione che stanno subendo e indignati per l’inazione del governo italiano, favorevoli ad un più coerente impegno per la pace e i diritti umani, ad esporre da subito la bandiera della pace ai balconi delle case.

Chiediamo insieme:

1. una chiara e forte condanna di tutte le forme di repressione contro le manifestazioni pacifiche in corso;

2. l’immediato invio di osservatori internazionali (International Human Rights Monitors) e delle agenzie umanitarie nei paesi interessati dalle rivendicazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali da parte del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea;

3. il riconoscimento dei bisogni umanitari e del diritto all’accoglienza di tutti coloro che fuggono dalle violenze, dalle minacce e dalle altre violazioni dei

diritti umani in atto nel mediterraneo;

4. il blocco della vendita delle armi e la sospensione di ogni forma di cooperazione militare con tutti i paesi che non rispettano il diritto di manifestare liberamente e pacificamente;

5. l’adozione tempestiva delle necessarie misure di assistenza umanitaria alle popolazioni sottoposte a deprivazioni dei diritti non soltanto civili e politici ma anche economici e sociali;

6. l’apertura di una inchiesta internazionale dell’Onu tesa a individuare, processare e punire i responsabili delle uccisioni e delle violenze contro i civili;

7. l’immediata convocazione dell’Assemblea Parlamentare Euromediterranea;

8. l’immediata definizione di un piano nazionale ed europeo di promozione della cooperazione e del dialogo tra la società civile, le organizzazioni e le culture, delle due sponde del Mediterraneo.

Facciamo appello alle organizzazioni e ai movimenti di società civile europea affinché attivino tutti le iniziative di solidarietà e di pressione sui governi europei perché finalmente si realizzi una autentica “Comunità del Mediterraneo per la sicurezza e lo sviluppo umano”. Facciamo appello agli enti locali e alle Regioni perché, sull’esempio di Giorgio La Pira, diano vita ad una nuova stagione di diplomazia delle città basata sull’incontro, il dialogo, lo scambio e la cooperazione tra i popoli dell’Europa e del Mediterraneo.

Tavola della pace, Acli, Agesci, Arci, Cgil, Cisl, Articolo 21, 

Libera–Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Cipsi, Cnca, 

Udu-Unione degli Universitari, Emmaus Italia, Pax Christi, Volontari nel Mondo-Focsiv, Associazione per la pace, Legambiente, Beati i Costruttori di pace, 

Centro per la pace Forlì/Cesena, Lega per i diritti e la liberazione dei popoli, 

Movimento Federalista Europeo, Flare, Terra del fuoco, Forum Trentino per la pace, Reds- Rete degli Studenti Medi  (prime adesioni).

Le adesioni vanno inviate alla Tavola della Pace, via della viola 1 (06122) Perugia

Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337   email  segreteria@perlapace.it  -  www.perlapace.it 


 9 gennaio 2011

Blitz di Legambiente alla centrale nucleare di Borgo Sabotino

NO AL RITORNO NUCLEARE PREVISTO DAL NUOVO PIANO ENERGETICO NAZIONALE

NO AL DEPOSITO NAZIONALE DI SCORIE A LATINA

SI ALLO SVILUPPO DELLE ENERGIE RINNOVABILI, ALL'INNOVAZIONE TECNOLOGICA, AL MIGLIORAMENTO DELL'EFFICIENZA ENERGETICA

I Presidenti dei circoli Legambiente di Sabaudia e Latina: “l'energia atomica non è la risposta ai cambiamenti climatici, alle esigenze del Paese, alla crisi economica e occupazione e alle aspettative del territorio pontino. 

Latina non vuole il ritorno al nucleare e non può ospitare il deposito nazionale di scorie radioattive!! 

Contro queste scelte l'opposizione di Legambiente sarà durissima”

    vedi tutte le foto del blitz

Un deciso no al nucleare, senza se e senza ma. È forte l'appello no-nuke lanciato quest'oggi dal Circolo Larus di Sabaudia e Arcobaleno di Latina di Legambiente durante il blitz effettuato all'ex centrale di Borgo Sabotino di fronte alla quale si sono ritrovati decine di attivisti e oppositori del ritorno a questa dannosa ed inutile fonte di energia.

Con l'approvazione della Legge Sviluppo n.99 del luglio 2009 e con il Decreto Legislativo n.31 del 15 febbraio 2010 si è ufficialmente tornato a parlare di ritorno del nucleare in Italia: il nuovo piano energetico nazionale prevede, infatti, che il nostro paese si doti entro il 2020 di una quota del 25% del proprio fabbisogno di energia elettrica prodotta dall'atomo. Un ammontare pari a 13.000 MW. Questo significherà che varranno dislocate sul territorio nazionale non meno di 8 centrali nucleari quattro delle quale dovrebbero essere realizzate da Enel in partnership con Edf Electricité de France con una tecnologia nota con il nome EPR.

“L'energia dell'atomo non aiuterà il nostro Paese a risolvere i suoi problemi energetici – dichiarano Alessandro Loreti, presidente del Circolo Arcobaleno di Latina e Marco Omizzolo, presidente del Circolo Larus di Sabaudia e coordinatore provinciale dei circoli di Legambiente – perché incapace di garantire il rispetto degli accordi sul clima, l'abbassamento della bolletta energetica e di ridurre la dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento delle materie prime da importare. Inoltre, il reattore EPR (di terza generazione avanzata e non di quarta) non ha risolto nessuno dei problemi noti da decenni, quali la produzione e lo smaltimento delle scorie che rimangono radioattive anche per decine di migliaia di anni, l'approvvigionamento di uranio le cui riserve si esauriranno entro qualche decennio e i rischi legati alla proliferazione di armi nucleari e di obiettivi sensibili del terrorismo globale. La sicurezza di tale tipo di reattore, inoltre, è ancora del tutto insufficiente tanto che in tutto il mondo (dal Sud Africa, al Canada agli Stati Uniti) vengono ritirate importanti commesse. Nel nostro Paese, in controtendenza, complici anche spot ingannevoli che osserviamo in questi giorni alla tv, si continua a sponsorizzare il nucleare senza neanche tener conto delle volontà espresse dai cittadini italiani nei tre referendum del 1986 ed impugnando le leggi che alcune Regioni hanno emanato per contrastare la scelta governativa. 

Particolarmente significativo, dunque, il luogo scelto per il blitz – continuano i rappresentanti di Legambiente – in quanto, nonostante il Governo glissi sui siti che l'Agenzia per la sicurezza nucleare dovrebbe individuare per la localizzazione delle 8–9 centrali, è possibile ipotizzare ed individuare, come ha fatto la Legambiente, quali saranno le comunità a cui verrà “appioppato” il fantasmagorico “bidone nucleare”. Latina ed il sito di Borgo Sabotino sono sempre in lista. Ma il territorio ha già dato, in termini di sacrifici ambientali e di vite umane: ricordiamo che nel reattore della centrale di Borgo Sabotino sono presenti ancora 2.000 tonnellate di grafite altamente radioattiva! E questa è solo la premessa affinché si faccia, del sito, il deposito nazionale delle scorie radioattive, arrivando ad ospitare, a partire dal 2025, i rifiuti nucleari di terza categoria (quelli più pericolosi). 

Ricordiamo inoltre che il nuovo piano per il decommissioning prevede il 2040 come data di conclusione di tutta la procedura e ciò solo se effettivamente il Paese riuscirà ad individuare un deposito unico di stoccaggio delle scorie di terza categoria capace di contenerle per periodi lunghissimi.. centinaia di anni!! Resta assurdo comunque che per l'energia prodotta fino al 1987 (anno di chiusura della centrale) si debbano continuare a spendere ingenti somme di denaro fino al 2040. Ogni anno il decommissioning costa alle casse pubbliche non meno di 2 milioni di euro. Soldi che provengono dalla componente A2 della bolletta che ogni bimestre le famiglie pagano al gestore della rete elettrica. Ecco la grande bufala del nucleare!!

Chiediamo pertanto al governo un'inversione di rotta, puntando ad uno sviluppo delle energie rinnovabili e in modo particolare sul sole di cui l'Italia non difetta certamente quanto a disponibilità, incentivando la ricerca nei settori dell'innovazione tecnologica e puntando ad un miglioramento dell'efficienza energetica, alle amministrazioni locali, oltre a formali dichiarazioni di contrarietà, di mettere in campo azioni politiche e atti che contrastino il ritorno del nucleare a Latina e alla cittadinanza di sostenere questa battaglia con determinazione”.

L'opposizione della Legambiente al ritorno del nucleare in Italia, a Latina in particolare, e alla destinazione del deposito costruito (di cui alleghiamo foto) a borgo Sabotino a deposito nazionale permanente delle scorie nucleari sarà, come sempre è stato, radicale, netta, durissima.

I direttivi dei circoli Legambiente Larus Sabaudia e Arcobaleno Latina 


23 dicembre 2010 

TROPPI INDAGATI NELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SABAUDIA E IL CONSIGLIERE DI MAIO RIMANE AL SUO POSTO!!

UNICA STRADA PER DIFENDERE LA CITTA' SONO LE IMMEDIATE DIMISSIONI DEL SINDACO LUCCI

Circolo Larus Legambiente di Sabaudia

La città di Sabaudia era ricordata, fino a qualche anno fa, come città verde nel Parco nazionale del Circeo. Una città indissolubilmente legata al suo territorio, che ricorda le meravigliose suggestioni metafisiche alla De Chirico o le ambientazioni sceniche di Carrà. Le Corbusier la definiva <<un dolce poema, forse un pò romantico, pieno di gusto, segno evidente d'amore>>.

Di quel dolce poema romantico è rimasto solo un vago ricordo, umiliato da cementificazione selvaggia, una conflittualità istituzionale oltre ogni limite di decenza, crisi ambientali, economiche e occupazionali, diffusa illegalità, interessi malavitosi e radicalizzazioni mafiose.

Oggi Sabaudia è una città, stando a quanto riportato dagli organi di stampa, piegata da numerose inchieste della Magistratura, intervenuta per reprimere reati gravissimi: dall'abusivismo edilizio, all'associazione mafiosa, dal falso ideologico, alla turbativa d'asta, al riciclaggio. Per trovarne conferma è sufficiente passeggiare per il centro della città e osservare i numerosi locali posti sotto sequestro.

Le imputazioni della Magistratura sono gravissime e riguardano direttamente alcuni amministratori comunali impegnati nella maggioranza con incarichi di prestigio e responsabilità. Osservare questi ultimi continuare ad esercitare le proprie funzioni, senza sentire il dovere morale di dimettersi restituendo il proprio mandato rappresenta, agli occhi della cittadinanza, un'immagine indecorosa della propria classe dirigente. Il tentativo di alcuni consiglieri di difendersi, mascherandosi dietro la retorica del mandato elettorale ricevuto democraticamente dai cittadini, significa solo perseverare in comportamenti politicamente insostenibili. Bisognerebbe chiedere oggi ai cittadini se ciò che desideravano al momento del voto era questo immobilismo, questa paralisi dell’attività politica e amministrativa, il clima di oppressione che si respira, la crisi occupazione che affligge i tanti lavoratori e giovani di Sabaudia.

Tra tutti i reati imputati ai consiglieri di maggioranza dell'amministrazione comunale, spicca per gravità, quello di associazione mafiosa, riciclaggio, abusivismo edilizio, turbativa d'asta, in capo al consigliere Rosa Di Maio, figlia di quel Salvatore Di Maio, già indagato, come la figlia, dalla D.D.A. di Napoli, quale presunto affiliato al clan Cava e presunto amministratore dei denari e degli immobili di uno dei clan più pericolosi della camorra campana. Il consigliere Di Maio continua ostinatamente a rappresentare, conservando la sua carica, la città di Sabaudia, così come continua a conservare la titolarità di funzioni in seno all'amministrazione, come quella di membro di ben due commissioni, tra cui, incredibilmente, quella di vigilanza.

La sua presenza nell'assise comunale è stata denunciata fin prima delle consultazioni, tanto che alcuni giornali ne parlarono a livello nazionale, dalle associazioni ambientaliste e che si occupano di legalità, come Legambiente, Libera, l'associazione Caponnetto.

Oggi la situazione è divenuta vieppiù grave in presenza di sequestri eseguiti dalla Polizia a beni immobili per un valore di circa 2 milioni di euro, che insieme ai sequestri precedenti portano la cifra dei sequestri effettuati alla famiglia del consigliere ad oltre 33 milioni di euro. In questa situazione è stata presentata al Ministro dell’Interno un'interrogazione parlamentare per verificare l'eventuale presenza di condizionamenti mafiosi sull'attività politico-amministrativa nel Comune di Sabaudia e nel caso decretare lo scioglimento del Consiglio comunale.

Le mancate dimissioni del consigliere aggravano una situazione già pesante in un Comune dove sono numerosi gli indagati per reati legati all’abusivismo edilizio: una crisi etico-morale ancor prima che politica che svilisce e umilia un intero territorio, che piega e deprime la cittadinanza.

Il circolo Larus apprezza la decisione del Sindaco di Sabaudia, Maurizio Lucci, che si è detto disponibile a rassegnare le dimissioni qualora la Di Maio non si facesse da parte. D’altro canto, il Sindaco non può negare oggi di aver scelto un'alleanza elettorale con una persona che, seppur con un processo in corso, risultava già indagata per presunti collegamenti con realtà di stampo mafioso al tempo della sua candidatura.

Alle parole del Sindaco Lucci devono però ora coerentemente seguire i fatti.

Ben vengano quindi le dimissioni del Sindaco e di tutti quelli che hanno fatto dell’abusivismo edilizio e del conflitto tra enti e istituzioni il pane quotidiano dello scontro politico, abbandonando di fatto la cura della città e del territorio. I dati sull'abusivismo edilizio, la storia recente dei rapporti tra amministrazione comunale e Ente Parco, le note vicende legate alla darsena e al Lago di Paola che hanno visto l'amministrazione schierarsi in favore di chi ha per anni deturpato il territorio, la questione della legalità e della lotta alla criminalità organizzata, dimostrano la necessità e l'urgenza di una scelta di questa natura.

Da due anni le televisioni e i giornali si occupano costantemente di reati commessi o presunti e appare grave il fatto che anziché depurare questi luoghi dalle illegalità, l’amministrazione abbia addirittura ritenuto utile mettere un “bavaglio” alla stampa. Scelta che l’amministrazione si è dovuta rimangiare ma che appare grave alla luce delle operazioni effettuate ultimamente dalla Questura di Latina.

Per questa ragione, rivolgendoci direttamente al Sindaco Lucci, gli chiediamo di mantenere l'impegno preso in Consiglio comunale, dimostrando coerenza con quanto dichiarato e amore per la città. Che rassegni al più presto le dimissioni, che liberi l’assise dai terribili sospetti, dai processi, dai sequestri, dagli abusi, dalle prepotenze e dai possibili condizionamenti. Si tratta dell'unica strada percorribile per il bene di Sabaudia.


12 novembre 2010 -  Riqualificazione ambientale per il Lago di Paola
Circolo Larus Legambiente di Sabaudia

CUSANI INSISTE CON IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DEL LAGO DI PAOLA. QUEL PROGETTO NON PREVEDE IL RESTAURO ARCHEOLOGICO DELL’AREA MA LA SUA DEFINITIVA COMPROMISSIONE. INVITIAMO CUSANI INVECE A SOSTENERE GLI SCAVI ARCHEOLOGICI IN ESECUZIONE NELL’AREA PER LA SUA REALE VALORIZZAZIONE.
Il Presidente Cusani non perde occasione per rilanciare l’ormai notissimo e contestatissimo progetto di riqualificazione ambientale sul Lago di Paola, anche speculando sul drammatico crollo (metafora perfetta dell’Italia odierna) della Domus dei Gladiatori di Pompei. Vogliamo far notare al Presidente Cusani, il quale afferma che il progetto provinciale avrebbe previsto il restauro del canale romano e del ponte rosso, che in realtà esso, come abbiamo denunciato da tempo, costituisce solo un “cavallo di troia” per la navigabilità del Lago di Paola, negata dal PTP regionale, presuppone non il restauro archeologico dell’area ma la sua compromissione definitiva, la realizzazione, di fatto, di una portualità vietata dalla norme regionali, nazionali ed europee e l’ennesima speculazione a danno della legalità, del Parco nazionale e dell’ambiente.
Se davvero il Presidente fosse stato interessato al restauro dell’area e al suo rilancio anche in termini di ecoturismo, avrebbe condiviso un progetto di diversa natura con l’Ente Parco nazionale del Circeo e la proprietà del Lago e stanziato fondi adeguati per la messa in sicurezza dell’area e la sua valorizzazione, affiancando nell’opera di ricerca la Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio e l’Università di Roma, facoltà di archeologia, che con un lavoro di particolare rilievo scientifico stanno ottenendo risultati di interesse internazionale, a testimonianza dell’alto valore storico e archeologico del sito.
Il Presidente ha invece solo cercato di imporre arrogantemente il suo progetto, che di fatto viola norme e procedure, è responsabile di uno scontro istituzionale che ha innescato pericolose derive accentuando toni polemici e provocatori, ha proposto a ripetizione proposte di commissariamento dell’Ente Parco sempre fallite.
Invitiamo dunque il Presidente Cusani ad abbandonare l’oramai velleitario e iperbocciato progetto di riqualificazione sul Lago di Paola, a superare il rancoroso rapporto che Egli continua ad avere con il Parco nazionale del Circeo e a stanziare adeguati fondi per approfondire gli scavi archeologici nell’area così da valorizzare realmente, come sua volontà dichiarata, il Parco nazionale e l’area interessata avviando un percorso di rilancio culturale, legalitario ed economico di cui il territorio sente urgente il bisogno.


31 luglio 2010 -  Festa Ambiente 2010... 2a edizione

Torre Paola -Sabaudua 


29 maggio 2010 -  Spiagge pulite 2010... Senza barriere

La disabilità non è un mondo a parte, ma è una parte del mondo

Torna anche quest’anno Spiagge Pulite. La storica campagna Legambiente, organizzata a Sabaudia dal locale circolo Larus con il patrocinio dell’Ente Parco nazionale del Circeo, vuole, come ogni anno, impegnare volontari, cittadini, turisti ad una giornata di pulizia della spiaggia e sensibilizzare tutti, amministratori compresi, ad una migliore cura del nostro patrimonio ambientale al fine di promuovere un adeguato sistema di raccolta differenziata dei rifiuti anche sul Lungomare di Sabaudia.

L’appuntamento è per sabato 29 MAGGIO, con inizio programmato per le ore 09.00 e termine per le 13.00 circa, nei pressi della strada della Lavorazione – zona Bufalara (strada interrotta lato Sabaudia).

Quest’anno c’è però una ragione in più per partecipare a questa nuova edizione, che non a caso abbiamo voluto chiamare “Spiagge Pulite 2010…Senza Barriere!!!”. All’evento parteciperanno, infatti, le ragazze e i ragazzi del centro di riabilitazione ARMONIA di Latina, che da anni si occupa di trattamenti medici fisiokinesiterapici e psicologici riabilitativi per soggetti con disabilità psicofisiche e sensoriali di vario livello. Le ragazze e i ragazzi, seguiti dallo staff di ARMONIA, collaboreranno alla giornata di pulizia sottolineando la necessità di rendere adeguatamente fruibile la spiaggia di Sabaudia anche a chi vive una condizione temporanea o permanente di disabilità. La spiaggia, il mare, il complesso dunale del Parco nazionale del Circeo sono ambienti di straordinario valore però ancora troppo spesso non accessibili per chi è costretto ad una qualche forma di disabilità, nonostante la legge 104/92 riconosca e garantisca tale diritto come inalienabile. Si tratta di un’ulteriore difficoltà che spesso costituisce una mortificazione, facilmente superabile con un’adeguata predisposizione delle passerelle di accesso alla spiaggia, loro continua manutenzione, con annesso percorso tattile per i non vedenti. Rendere accessibile il mare significa contribuire a far sentire inclusa la persona e aiutarla nel suo percorso riabilitativo, sia esso motorio o psichico, così da far crescere la cultura del “PERTUTTI”. Siamo convinti che l’educazione ambientale e il valore natura, costituiscano un’importante occasione di riabilitazione, di inclusione, di convivialità, di sviluppo della propria socialità così da superare pregiudizi, paure e discriminazioni.

All’iniziativa parteciperanno alcuni alunni delle scuole elementari di Borgo Grappa e Borgo San Donato accompagnati da insegnanti e genitori e l’associazione HANDIAMO di Roma impegnata con Legambiente perché il territorio italiano e in particolare il suo patrimonio naturale sia realmente accessibile e liberamente fruibile anche per i diversamente abili.

Il luogo di ritrovo indicato sarà adeguatamente segnalato dalle bandiere dell’associazione. In spiaggia sarà presente il nostro gazebo che fungerà da punto di ritrovo per i volontari, di riposo e ristoro. A tutti i partecipanti verrà distribuito gratuitamente il necessario per la raccolta dei rifiuti, ossia un adeguato paio di guanti, buste ecologiche biodegradabili e cappellini dell’associazione.


12 maggio 2010 -  Terre profanate - viaggio nel cuore della mafia
Il circolo Larus Legambiente, nell’ambito dell’iniziativa VOCI LIBERE - rassegna di incontri con l’autore – organizzata con il patrocinio del Comune di Sabaudia, presenterà il giorno 15 Maggio alle ore 17.00, presso Sala Museo Emilio GRECO, il libro “TERRE PROFANATE – viaggio nel cuore della mafia” di David Lane.
Alla presentazione parteciperà l'autore, corrispondente dall'Italia del prestigioso The Economist dal 1994 e già coautore degli speciali su Silvio Berlusconi che hanno avuto vasta eco in Italia e in Europa.
Quest’ultima iniziativa chiude la prima rassegna del circolo Larus “Voci Libere” con un ospite prestigioso e testimone autorevolissimo del vero giornalismo d’inchiesta, David Lane, sempre informato, attento alle fonti, curioso, coraggioso, professionale, mai prono nei riguardi del potere, anzi correttamente distante e critico rispetto ad esso, come il suo precedente libro “L’ODORE DEL POTERE” sull’ascesa di Silvio Berlusconi ha dimostrato, il quale restituisce merito e altissimo contenuto intellettuale alla rassegna del circolo Larus Legambiente. 
Il libro racconta con competenza e passione del bellissimo e contraddittorio meridione d’Italia, presentando un’analisi cruda e severa, ma anche corretta, coraggiosa e onesta, di omicidi, estorsioni, droga, contrabbando, collusioni, minacce ma anche della reazione alla prepotenza, di condanne e battaglie vinte, legalità, impegno, lotte e speranze mai sopite e bellezza. Il testo parte da Gela, nel profondo sud della Sicilia, molto più vicino all’Africa che a Roma, e prosegue verso nord, passando per Corleone, Palermo, Messina, Reggio Calabria, Gioia Tauro, Sibari, Scanzano Jonico, Otranto, Eboli, Napoli e Casal di Principe. Ultima tappa è Teano, il luogo storico dove Garibaldi ha consegnato il Regno delle Due Sicilie al re piemontese, Vittorio Emanuele. Da questi viaggi nasce Terre profanate, un saggio sulla mafia nelle sue diverse forme regionali e sull’impatto che la presenza mafiosa ha sul popolo del Sud e sull’economia delle regioni dove è radicata. Storie di preti e professori, sindaci e sindacalisti, poliziotti e pubblici ministeri, agricoltori e imprenditori, giovani e anziani che raccontano come si vive al Sud, delle difficoltà che affrontano e delle speranze che nutrono. Una narrazione che incrocia presente e passato – dagli antichi greci a Gela alla lotta contadina; dal terremoto di Messina nel 1908 al bergamotto a Reggio; dagli errori dell’industrializzazione in Calabria alle bellezze naturali della costa pugliese; dallo splendido Teatro San Carlo di Napoli alla maestosa Reggia di Caserta – per recuperare tutta la bellezza e la straordinaria cultura che queste terre violate possono donare. Di questo libro hanno scritto:
“Dopo l’agghiacciante realtà di questo libro non sarete più in grado di divertirvi di fronte al solito sfavillante film di mafia” Luke Coppen, Catholic Herald.
“Un ritratto potente e sensibile di persone eroiche, spesso isolate, che hanno combattuto contro 150 anni di criminalità organizzata. Un resoconto meticoloso, un atto d’accusa impressionante” Guy Dinmore, Financial Times.
“Una catastrofe di questo genere richiede scrittori, storici, giornalisti per spiegare, studiare e denunciare cosa è accaduto e cosa continua ad accadere. David Lane è una di queste voci. Ricco di informazioni molto dettagliate, questo libro è un’analisi di come la mafia, la camorra e la ’ndrangheta si siano arricchite, abbiano corrotto i politici e assassinato gli oppositori evitando le condanne” John Foot, History Today.
“Un esempio di prima classe del giornalismo di inchiesta” CNBC European Business Magazine.
L’idea originaria del circolo Larus Legambiente alla base di VOCI LIBERE consisteva nella volontà di “costruire” degli spazi interni alle istituzioni e vicini alle persone (e la sala del museo Emilio Greco sintetizza perfettamente queste due caratteristiche) in cui discutere, in tutta libertà, di temi, questioni, o troppo distanti o sempre secondari nel dibattito pubblico, politico e civile della città di Sabaudia. L’intento era quello di incentivare la discussione, il confronto, l’analisi in un crescente rapporto dialettico tra pubblico e relatori così da fornire informazioni e stimolare una discussione che costituisce, secondo noi, occasione per accrescere i livelli di consapevolezza, informazione e cultura che rappresentano, senza alcun dubbio, l’antidoto principale all’oblio democratico e civile che pare il tratto distintivo della società contemporanea. Evitando di cadere in una stucchevole retorica e antipatico auto encomio, le presentazioni e i dibattiti succedutisi sono sempre stati di alta qualità e partecipati tanto da incoraggiarsi all’organizzazione di una prossima seconda edizione.Con un pizzico di presunzione, possiamo quindi considerare la rassegna un importante successo per la partecipazione e l’interesse dimostrato grazie ad un importante lavoro di organizzazione fatto dai volontari del circolo Larus, alla grande passione e competenza dei diversi relatori intervenuti, che con l’occasione ringraziamo sentitamente, e alla straordinaria partecipazione del pubblico, sempre numeroso e sempre assai interessato a tutte le questioni trattate.
Nel corso dell’iniziativa, il circolo Larus Legambiente raccoglierà le firme per la campagna referendaria “L’ACQUA NON SI VENDE” per promuovere i tre referendum che dicono sì all’acqua pubblica e no ad ogni tentativo di privatizzare e speculare su un bene pubblico fondamentale alla vita. Il sito, che invitiamo a visitare per ottenere ulteriori informazioni, è www.acquabenecomune.org 
Il sito del circolo Larus Legambiente è invece: www.laruslegambiente.it


11 agosto 2009 -  Lago di Sabaudia sotto tutela

Dopo oltre due anni di segnalazioni e di denunce - molte delle quali a firma di Legambiente e di Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafie, finalmente l’area del Lago di Sabaudia è stata posta sotto la tutela delle Istituzioni. Il protocollo d’intesa tra Regione e Ministero dell’Ambiente ripristina la legalità nella zona del Parco Nazionale del Circeo e in particolare del Lago di Paola, proteggendola in tal modo dalle aggressioni e dalle mire speculative della criminalità organizzata. Le associazioni Legambiente e Libera nel manifestare la propria soddisfazione per l’intesa raggiunta tra Governo e Regione Lazio tornano a denunciare al tempo stesso la grave situazione politica e istituzionale creata dal Presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani. In una dichiarazione al Corriere della Sera di domenica scorsa il Presidente della Provincia è arrivato a reclamare il commissariamento dell’Ente Parco del Circeo, le dimissioni del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, nonché quelle del Ministro dell’Interno Roberto Maroni “colpevole” di aver proposto lo scioglimento del Comune di Fondi per infiltrazioni mafiose. Nei mesi passati lo stesso Presidente Cusani aveva avanzato pesanti riserve sul conto del Prefetto di Latina, Bruno Frattasi. Un tale atteggiamento in presenza di interessi da parte dei clan della camorra e di esponenti delle n’drine calabresi così come emerso dalle indagini di due Procure antimafia, quella di Roma e quella di Napoli e del concreto pericolo che il territorio del Parco Nazionale del Circeo e del lago di Paola vengano destinati al riciclaggio del denaro sporco proveniente dai traffici di droga, dal preoccupante fenomeno dell’usura, appare quantomai pericoloso. Ci si domanda, tra l’altro, come sia possibile che mentre tutte le altre Istituzioni- Prefettura, Regione Lazio, Ministero dell’Ambiente, Ministero dell’Interno- lavorano per una maggiore tutela dell’area e quindi per la sicurezza dei cittadini, vi sia chi pervicacemente continua a negare la realtà portando avanti un’opposizione ai limiti della costituzionalità rendendo ancora più difficile l’opera dei rappresentanti delle Stato e delle Istituzioni. Legambiente e Libera chiedono a tutti i gruppi consiliari della Regione Lazio di prendere in esame questa grave situazione per trarne le necessarie conseguenze politiche e istituzionali. 


18 e19 luglio 2009 -  1°FestAmbiente Larus - EcoEtnica 2009
Il 18 e 19 luglio, l’evento culturale organizzato dal Circolo Larus Legambiente di Sabaudia in collaborazione con il Parco Nazionale del Circeo e la Regione Lazio 

Il Circolo Larus Legambiente di Sabaudia, in collaborazione con il Parco Nazionale del Circeo e la Regione Lazio, organizza, nei giorni del 18 e 19 luglio, presso il Centro Visitatori del Parco sito in via Carlo Alberto a Sabaudia, la prima edizione di FestAmbiente: una due giorni di concerti, dibattiti, seminari, momenti conviviali, visite guidate e musica che, con il sottotitolo di EcoEtnica 2009, vuol essere un importante momento di riflessione sul ruolo delle aree protette finalizzato, in modo particolare, alla conoscenza e promozione del Parco Nazionale del Circeo, delle sue bellezze storiche, archeologiche, paleontologiche, ambientali, della storia, degli usi, delle arti, delle musiche e dei costumi della tradizione popolare locale e nazionale, avviare una discussione partecipata sulle criticità che caratterizzano l’area protetta, provando ad individuare una possibile strada per il suo rilancio a livello internazionale. Siamo convinti, infatti, che solo mediante l’incontro, la discussione partecipata sui temi dell’ambiente, della legalità e dell’economia, provando a rilanciare una riflessione approfondita e contemporaneamente divertendoci, ascoltando buona musica e poi promuovendo i caratteri anche storici e etno-antropologici dell’area protetta sia possibile superare pregiudizi, limiti, conflitti che rendono il Parco Nazionale del Circeo, ancora oggi, purtroppo, una grande occasione mancata. La “1° FestAmbiente Larus – Progetto Ecoetnica 2009” vuole rappresentare un’occasione importante per dare spazio a quanti si battono territorialmente per la legalità, la difesa e promozione delle aree protette, della loro biodiversità, per un turismo di qualità, un’economia di sviluppo ecosostenibile con importanti ricadute anche occupazionali. Si tratta del tentativo di iniettare nel Parco e nella provincia di Latina un antidoto contro quanti, in questo straordinario luogo, vivono e si nutrono di illegalità, corruzione, speculazione. Per due giorni, in un clima di festa e amicizia, dove i veri protagonisti saranno il territorio e i tanti visitatori che ogni giorno verranno a trovarci, tenteremo di costruire qualcosa di nuovo e di diverso in cui ciascuno può sentirsi a casa propria e soprattutto partecipe e protagonista di un cammino di rilancio e di trasformazione della comunità locale partendo proprio dall’ambiente e dalla sua storia.

Di seguito, il dettaglio degli eventi in programma, tutti gratuiti:

18 luglio 2009:

Presso l’Auditorium del Parco Nazionale del Circeo, ore 10.30, convegno su "Legalità, ambiente e sviluppo economico nel Parco nazionale del Circeo". Il convegno sarà occasione per discutere delle principali vertenze che interessano il Parco nazionale del Circeo. Sarà anche occasione per presentare la seconda tappa del NO ECOMAFIA TOUR 2009 organizzato da Legambiente Lazio e Regione Lazio.

Parteciperanno:

Marco Omizzolo (Presidente Circolo Larus Legambiente Sabaudia)

Gaetano Benedetto (Presidente Ente Parco Nazionale del Circeo)

Lorenzo Parlati (Presidente Legambiente Lazio)

Sebastiano Venneri (Vicepresidente Legambiente)

On. Sesa Amici

On. Luisa Laurelli

On. Enrico Fontana

Giuseppe Colombi (Comandante provinciale Guardia di Finanza)

Giuseppe Persi (Comandante Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato)

Anna Scalfati (Giornalista Rai e proprietaria di maggioranza del Lago di Paola)

Elvio Di Cesare (Associazione Caponnetto)

On. Daniele Fichera (Assessore Regione Lazio agli Affari Istituzionali Enti Locali e Sicurezza)

Sono stai invitati a partecipare il Comune di Sabaudia e la Provincia di Latina.

A seguire sarà offerto a tutti i presenti un buffet nell’area pic-nic del Centro Visitatori del Parco nazionale del Circeo.

Ore 16.00 Inizio prima visita guidata gratuita organizzata dal circolo Larus Legambiente. La visita guidata riguarderà il percorso didattico che dal Centro Visitatori condurrà i visitatori alla scoperta delle bellezze naturali e storiche del Parco.

Ore 18.00 Inizio prima lezione gratuita di ballo popolare (pizzica, taranta, saltarello). La lezione sarà tenuta da Sergio Maccari, maestro professionista ed esperto di balli, musica e tradizioni popolari.

Ore 21.00 Inizio concerti presso cavea del Centro Visitatori del Parco nazionale del Circeo con i seguenti gruppi musicali:

1. FarafinaRitmi. Gruppo senegalese dai ritmi forti, incalzanti, che accompagneranno la musica con balli e coinvolgimento del pubblico e che con i loro suoni ripercorreranno la storia di liberazione del popolo africano.

2. Carlo Muratori (duo musicale siciliano). Vincitore del Premio Tenco 2009.

19 luglio 2009:

Ore 10.30 Seminario del prof. Nick Henson, ornitologo, presso sala proiezioni del Centro Visitatori del Parco Nazionale del Circeo dal titolo "Perchè il birdwatching nel Parco nazionale del Circeo".

A seguire sarà offerto a tutti i presenti un buffet presso area pic-nic del Centro Visitatori del Parco Nazionale del Circeo.

Ore 16.00 Inizio seconda visita guidata gratuita organizzata dal circolo Larus Legambiente. L´area interessata sarà quella di Cerasella.

Ore 18.00 Inizio seconda lezione gratuita di ballo popolare organizzata presso l´area pic-nic del Centro Visitatori del Parco Nazionale del Circeo. La lezione sarà tenuta da Sergio Maccari, maestro professionista ed esperto di balli, musica e tradizioni popolari.

Ore 21.00 Inizio concerti presso cavea del Centro Visitatori del Parco nazionale del Circeo con i seguenti gruppi musicali:

1. Folk Road. Si tratta di una band di Latina in attività da oltre 10 anni, specializzata nella riproposizione di musica irlandese e scozzese. Ha nel suo carnet oltre duecento esibizioni dal vivo in Italia e all´estero e l´incisione di un cd che ha avuto grande successo.

2. Oriel (the music and songs from south Ulster). Gruppo irlandese di livello internazionale, vincitore di numerosi premi e riconoscimenti di livello internazionale.

Durante la manifestazione il museo naturalistico rimarrà aperto con accesso gratuito sino alle ore 18.00 e nell’area del centro Visitatori saranno allestiti alcuni stand per esporre prodotti tipici locali, culturali, di aziende e/o associazioni legate al Parco Nazionale del Circeo.

Si ringraziano i seguenti sponsor per la collaborazione:

Italiana Assicurazioni – Agenzia di Sabaudia di Ivan Omizzolo, Via Torino n. 72 (Sabaudia).

Gelateria – Caffè “Danilo”, C.so Vittorio Emanuele III n. 74 (Sabaudia).

Il Direttivo del circolo Larus Legambiente Sabaudia


29 marzo 2009 -  Le Fontane non si toccano
Il Lavatoio delle Fontane a Sezze ospita dal 2007 un laboratorio didattico ambientale realizzato e gestito dal Circolo Monte Lepini di Legambiente, grazie al contributo della L.R. 29/93

L’area dopo quarant’anni di completo abbandono è stata recuperata e messa in sicurezza dai volontari della Legambiente e restituita alla città.

Sull’area del laboratorio sono stati piantati dai bambini delle scuole di Sezze alberi ed ortaggi tipici del territorio lepino. In questi anni di attività i bambini hanno avuto la possibilità di recuperare il rapporto con il proprio territorio lavorando direttamente con le proprie mani.

Oltre che ad una rilevanza ambientale Le Fontane hanno per il territorio di Sezze un forte spessore storico culturale. Per intere generazioni è stato l’unico luogo interamente dedicato alle donne. Qui potevano incontrarsi senza la presenza degli uomini e comunicare liberamente scambiandosi le proprie esperienze.

Il laboratorio sarà per il Circolo Monti Lepini il fulcro per una nuova sfida. E’ stato presentato un nuovo progetto alla Regione Lazio per il recupero di alcune fonti storiche attigue all’area delle Fontane che saranno restaurate e collegate con una pista ciclabile, il progetto è in fase di valutazione dalla Regione Lazio e nei prossimi mesi verrà comunicato l’eventuale finanziamento.

In seno al bilancio partecipato è stato richiesto dal Circolo Monti Lepini, attraverso la consulta delle associazioni,  all’amministrazione di Sezze di contribuire alla realizzazione del progetto per la quota non coperta dal contributo regionale (25%).

La proposta dell’Italia dei Valori di Sezze di abbattere il lavatoio delle Fontane per realizzare una costruzione che dovrebbe ospitare la farmacia comunale e gli uffici decentrati distruggendo l’unica area verde pubblica della zona Zoccolanti e con essa un importante pezzo di storia della città ci sorprende e crediamo che sia un’idea fuori dalle dinamiche territoriali. In tutta l’area lepina la Regione sta investendo importanti risorse economiche per valorizzare le ricchezze storico culturali e ambientali attraverso la realizzazione della Via Francigena un percorso che attraversa tutta l’Europa e muove milioni di pellegrini e potrà fare da volano allo sviluppo economico del territorio. Gli amministratori  hanno l’obbligo morale di conservare e valorizzare le proprie risorse ambientali non distruggerle.


Il Presidente Anna Maria Pianelli in compagnia di Gustavo Giorgi, Claudio Di Giandomenico e Federico Di Sanno

per informazioni:

Circolo Legambiente Monti Lepini

Anna Maria Pianelli  cell. 338 7363456

Tel. 06 9677506 – 06 86268317

e-mail: annam_p@libero.it   

sede- Via Urbino, sn – 04010 Sezze Scalo (LT) – Telefono 0773/876468  Fax 0773/480977

 

Come puoi comprare o vendere il cielo, il calore della terra? Questa possibilità ci è estranea. Noi non siamo i padroni della purezza dell'aria o dello splendore dell'acqua. Noi possiamo decidere solo del nostro tempo. Tutta questa terra è sacra per la mia gente.

L'uomo bianco non comprende il nostro modo di vivere. Per lui una zolla di terra è uguale all'altra. Lui è uno straniero che viene di notte e spoglia la terra di tutte le sue ricchezze. La terra non è sua sorella, bensì sua nemica, e dopo averla svuotata, lui se ne va via.

Si lascia dietro di sé la tomba di suo padre, senza rimorso di coscienza. Rapina la terra dei suoi figli. Dimentica le sepolture dei suoi antenati e il diritto dei figli.

Il suo guadagno impoverirà la terra e dietro di sé lascerà il deserto. La vista delle sue città è un tormento agli occhi dell'uomo rosso. Ma forse questo è così perché l'uomo rosso è un selvaggio che non capisce nulla. Se tutti gli animali venissero sterminati, gli uomini morirebbero di solitudine spirituale, perché tutto ciò che succede agli animali può capitare anche agli uomini. Tutte le cose sono poste in relazione tra loro. Tutto ciò che offende la terra, offende anche i figli della terra.

(dalla lettera di capo indiano Seathl, della Tribù di Duwamish, al Presidente USA F. Pierce - 1855)