Valorizzazione dei Beni Culturali di Sezze

la rinascita culturale del territorio

Sezze Scalo, 22 giugno 2019                                                                                 

a cura di Ignazio Romano

In Difesa dei Beni Archeologici partecipa alla Visita guidata alle orme dei dinosauri

Parco Naturale del Brivolco, dai dinosauri ai primi uomini

Più di cento persone hanno partecipato alla prima visita alle orme dei dinosauri a Sezze

Nell'ambito dell'iniziativa "L' estate delle meraviglie " organizzata dalla Regione Lazio il nostro territorio sarà protagonista nella giornata di sabato 22 Giugno con la prima visita guidata alle orme dei dinosauri ritrovate sotto Sezze nell'ex cava Petrianni.
L'appuntamento è per le ore 10,30 presso il neo Monumento Naturale Fosso Brivolgo dove sarà possibile, grazie alla guida d'eccezione di Diego Mantero e Maurizio Testardi, intraprendere un "Viaggio nella preistoria" e vedere da vicino le impronte lasciate 100 milioni di anni fa dai primi abitanti del nostro territorio, i dinosauri.

L'Area Protetta
La ex cava Petrianni nel Comune di Sezze, dichiarata Monumento Naturale con Decreto del Presidente della Regione Lazio 03 ottobre 2016, n. 197 (B.U.R. 11 ottobre 2016, n. 81 S.O. n. 1), clicca su normative per leggere il decreto, ospita al suo interno tre distinte superfici di strato che presentano complessivamente oltre 200 impronte di dinosauri.
Le impronte risalgono a circa 100 milioni di anni fa ed appartengono sia a dinosauri Sauropodi (ad andatura quadrupede, generalmente di grandi dimensioni e con cranio proporzionalmente piccolo, erbivori e con collo e coda assai lunghi), sia a dinosauri Teropodi (ad andatura bipede, carnivori, con denti acuti, zampe anteriori corte con dita provviste di artigli e zampe posteriori grandi e robuste con tre dita).
I geologi che hanno scoperto le impronte hanno dapprima rinvenuto sulle superfici calcaree alcuni “mud cracks” fossili, termine con il quale vengono identificate le spaccature poligonali che si verificano anche ai nostri giorni nei terreni fangosi dopo un lungo periodo senza piogge.
La presenza di queste antiche fratture era un segno inequivocabile del fatto che essi si erano imbattuti in un’antichissima spiaggia fossile; seguendo la superficie dell’antica spiaggia essi hanno infine rinvenuto le impronte dei dinosauri che nel cretacico passeggiavano lentamente in riva al mare alla ricerca di cibo.
Il ritrovamento delle impronte è stato davvero inaspettato ed ha contribuito a rivoluzionare il quadro geologico mesozoico dell’intero Appennino centrale.
I dinosauri di Sezze
Cento milioni di anni fa, sulla spiaggia di un mare preistorico, un branco di dinosauri erbivori si addentrava nel folto della vegetazione. Poco lontano, i terapodi, veloci dinosauri bipedi – carnivori – erano pronti all’attacco.
È una scena verosimile di quello che l’istantanea delle impronte ci consegna a distanza di così tanto tempo: una lotta senza esclusione di colpi, per la sopravvivenza, in un ambiente tropicale, ricco di risorse.
Passano alcune decine di milioni di anni e ci troviamo in un ambiente di scogliera, sommersa dall’innalzamento del mare, dove proliferavano le rudiste, una sorta di datteri di mare. Arrivando “ai nostri giorni”, inteso come storia umana, circa 50000 anni fa l’ambiente cambia, diviene un luogo di stanziamento dell’uomo di Neanderthal, che ripara nelle grotte naturali e vive cacciando rinoceronti, elefanti e ippopotami.
Arriviamo noi, l’uomo moderno, il Sapiens. Occupiamo i medesimi spazi di questo ambiente di transizione, tra pianura e montagne, e vivendo ancora di caccia e pesca. Celebriamo i nostri culti negli spazi ricavati dalle rocce, che vengono anche effigiate di pitture rupestri, con scene di animali. Dipinti che sono arrivati fino ai nostri giorni.
Tutto questo si trova a Sezze, in provincia di Latina, nella ex Cava Petrianni, Fosso Briolco. Un luogo tutelato dalla Regione Lazio, grazie alla recente istituzione di uno specifico monumento naturale.

dott. Diego Mantero

Diego Mantero con Daniele Raponi

sullo sfondo il riparo preistorico scoperto da Marcello Zei

il paliosuolo, con numerose impronte da ripulire e proteggere, scoperto nel 2003

quello che resta della grotta dove sono stati ritrovati resti di Neanderthal

impronte di dinosauri di piccola taglia

un tesoro che aspetta di essere salvato dall'oblio

il progetto Parco Archeologico del Brivolco