Sezze di una volta

Omaggio al poeta Antonio Campoli

San Carlo e il suo dialetto | C'èra una volta...S.Pietro | Bruno Raponi | Ripicchiozzo | C'èra una volta...Sezze

Venerdì 28 luglio 2017 - ore 21,00                                           Centro Sociale U. Calabresi

il Comune di Sezze presenta

Martufello

in

da un'idea di: Martufello, Piero Formicuccia e Giancarlo Loffarelli 

con la partecipazione dei gruppi folcloristici: I Turapitto e I Canusia

Martufello in “Sezze di una volta” - omaggio ad Antonio Campoli

Sezze di una volta”, questo il titolo dello spettacolo teatrale previsto per venerdì 28 luglio, alle ore 21,00, presso il Centro Sociale “U. Calabresi” (Via G. Marconi), in cui si esibirà il noto attore, comico e cabarettista Martufello.

All’evento, che rientra tra quelli organizzati dall’Amministrazione Comunale nell’ambito dell’Estate Setina 2017, prenderanno parte anche i gruppi folcloristici: I Turapitto e I Canusia.

L’Ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

«Da pochi giorni -  ha dichiarato il Sindaco Sergio di Raimo – è partita la nuova edizione dell’Estate Setina che si rinnova ormai dagli anni ’70. Quello di venerdì 28 luglio, che rientra tra gli eventi di spicco del nuovo cartellone della tradizionale kermesse, vuole essere un omaggio ad Antonio Campoli, setino verace, avvocato, pretore onorario, ma soprattutto grande poeta setino. La società rappresentata  nelle sue poesie è quella del secolo scorso in cui tutti si conoscevano, si rispettavano, convivevano fra il lavoro e le feste, descritta sempre con parole misurate e appropriate. Sezze, con la scomparsa di Antonio Campoli, ha perso un grande uomo e un grande poeta».     

Lo spettacolo, nello specifico, nasce da un'idea dello stesso Martufello, del dirigente del settore “Cultura” del Comune di Sezze, Piero Formicuccia, e del prof. Giancarlo Loffarelli regista e autore teatrale, per rendere omaggio al grande poeta setino Antonio Campoli, venuto a mancare il 27 ottobre dello scorso anno.

«È con immenso piacere – così il neo Assessore alla Cultura Pietro Ceccano –  poter ospitare ancora una volta a Sezze Martufello. Quello di domani si preannuncia essere uno spettacolo esilarante e brioso, che arricchisce senza dubbio il già vasto e variegato programma dell’Estate Setina 2017. La rappresentazione teatrale “Sezze di una volta” ricorda i tempi trascorsi cantati da Antonio Campoli nelle sue poesie. Avvocato, poeta, ma soprattutto uomo di grande umanità Campoli ha mantenuto negli anni un rapporto sempre vivo e profondo con Sezze e con la sua gente. A lui, quindi, l’Amministrazione Comunale, rende omaggio organizzando questa serata a quasi un anno dalla sua scomparsa».

Antonio Campoli, nato a Sezze, si è laureato in Giurisprudenza all'Università di Roma "La Sapienza", esercitando l’attività forense per molti anni.

Ha operato attivamente ed instancabilmente contro la delinquenza e gli abusi edilizi, meritandosi l'appellativo di "Pretore d'assalto". 

In campo giornalistico, quale Pubblicista, ha collaborato a diversi giornali quali:  Il Travaso, Gioventù, Corriere dello Sport-Stadio, Il Comune Oggi, Nuova Informazione, Il Lavoratore Comasco.

È stato autore di tre volumi di poesia: La Fontana di Pio IXTibbo Tabbo, e  La Calandrella, editi dalla Angeletti Editore. Come coautore, ha messo la sua firma sui volumi Sezze che scompare Il dialetto di Sezze opere di Luigi Zaccheo e Flavia Pasquali.

E' stato presidente della Banda Comunale di Sezze, vice presidente del Distretto Scolastico n. 47 e Pretore Reggente del Mandamento di Sezze e Bassiano dal 1969 al 1979.

Oltre alle novelle, ai racconti, alle monografie e agli studi del mondo contadino, alle usanze e alle storie antiche e moderne su Sezze, ha scritto opere teatrali di fondamentale importanza quali Livio va in pensione, I due compari, Un giorno in Pretura, Una vincita al totocalcio e Studio Legale.

Nella sua non breve carriera, Campoli ha collezionato una infinità di premi e rico­noscimenti; basti ricordare il Premio di Poesia Città di Sezze, il Trofeo dei Lepini, il Premio biennale di Norma, il premio biennale Attilio Taggi di Sgurgola, il Premio Simpatia al Campidoglio, il Premio Nazionale " Latina Tascabile", premio letterario internazionale di Segni.

Biografia di Antonio Campoli

Antonio Campoli è nato a Sezze. Si è laureato in Giurisprudenza all'Università di Roma "La Sapienza". E' iscritto all'Albo Professionale dell'Ordine degli Avvocati di Latina dal 1959 e all'Albo Professionale degli Avvocati Cassazionisti dal 1980.

Abilitato all'insegnamento di Lingua e Letteratura Francese ha insegnato dal 1960 al 1983. 

In campo giornalistico, quale Pubblicista, ha collaborato a diversi giornali quali:  Il Travaso, Gioventù, Corriere dello Sport-Stadio, Il Comune Oggi, Nuova Informazione, Il Lavoratore Comasco. E' autore di tre volumi di poesia: La Fontana di Pio IXTibbo Tabbo, e  La Calandrella, editi dalla Angeletti Editore. Come coautore, ha messo la sua firma sui volumi Sezze che scompare Il dialetto di Sezze opere di Luigi Zaccheo e Flavia Pasquali.

E' stato presidente della Banda Comunale di Sezze, attuale presidente del Centro Studi Titta Zarra, vice presidente del Bonsai Club di Sezze, vice presidente del Distretto Scolastico n. 47 e Pretore Reggente del Mandamento di Sezze e Bassiano dal 1969 al 1979.

Oltre alle novelle, ai racconti, alle monografie e agli studi del mondo contadino, alle usanze e alle storie antiche e moderne su Sezze, ha scritto opere teatrali di fondamentale importanza quali Livio va in pensione, I due compari, Un giorno in Pretura, Una vincita al totocalcio e Studio Legale.

Nella sua non breve carriera, Campoli ha collezionato una infinità di premi e rico­noscimenti; basti ricordare il Premio di Poesia Città di Sezze, il Trofeo dei Lepini, il Premio biennale di Norma, il premio biennale Attilio Taggi di Sgurgola, il Premio Simpatia al Campidoglio, il Premio Nazionale " Latina Tascabile", premio letterario internazionale di Segni.

Campoli lascia di sé una immagine indimenticabile. Ha operato attivamente ed instancabilmente contro la delinquenza, contro gli abusi edilizi meritandosi l'appellativo di "Pretore d'assalto".  Attualmente svolge la sua professione di Avvocato e passando dall'altra parte della barricata, si è messo al servizio dell'umanità sofferente e bisognosa di Giustizia. Stimato per la sua serietà e lucidità, profonde la sua ricchezza interiore nella sua attività, nelle sue opere, nelle sue poesie e in tutti i suoi scritti.

La sua ispirazione è pregevole il suo lirismo è misurato, scherzoso, riservato ma soprattutto, dialogo immediato di una volontà narrativa che riflette il suo legame con la gente e i luoghi della sua terra. Campoli ha scelto il dialetto di Sezze e ci narra ora con lirismo digiacomiano ora con la plasticità belliana, ora con la malinconia e la memoria di Trilussa, il trascorrere delle stagioni e della vita, i segni del tempo sulle cose e sui volti, le storie dei sezzesi, le voci dei suoi paesani, i fatti di quelle donne e di quegli uomini semplici e veri, le storie di carne e di sangue dai cuori teneri ed aspri di corpo robusto e di passioni tenaci. Campoli vive la sua poesia con quei toni ammiccanti e simpatici e con quella vena di ironia che resta discreta e composta. La sua poesia offre refrigerio con una freschezza ariosa che sembra spruzzo di fantasia carezzata dalla mano delle buone maniere a dalla filosofia nel rispetto per la sincerità interiore di Campoli in cui l’equilibrio intellettuale collima con lo specchio della sua anima. Alita nell'opera di Campoli un refolo della sua fantasia svariona, scanzonata, frizzante che traduce un temperamento propriamente " classico”.

Campoli è il più prolifico poeta dialettale lepino contemporaneo e senz'altro il più equilibrato e coerente il quale ora fa il verso di Orazio, ora nei componimenti ove si celano le battute o l'aforisma, prende da Marziale.

Il suo dialetto ha una sostanzialità antica ove la parola morbida, polposa, gustosa come un frutto indeiscente rinserra un seme acidulo di sorridente e cattivante ironia nient'affatto tossica.

Campoli ha il gusto del dire, del parlare, del ricercare un dialetto arcaico, che, a volte, può apparire aspro, ma che è l'espressione di una antichità apparentemente storia di cui

rivendica la dignità di cultura pienamente vissuta, di cui gusta il sapore attraverso la frase breve e densa, corrispondente alla lingua di una tradizione contadina e paesana che l'erudito non ha rinnegato ma ha arricchito e vivificato attraverso la padronanza di strumenti culturali diversi dalla tradizione orale. Campoli è poeta serio e lucido, scherzoso e riservato, curialesco ed umile, comunque sempre ricco di umanità, portatore di un rapporto vivo con la sua Sezze, intenso con le persone, anche le  più umili, rispettate sempre nella loro dignità umana.

Perché le tessere originali più preziose che affrescano il grande mosaico del linguaggio palpitante del popolo di Sezze non andassero perdute e non cadessero nell'oblio, era necessario e doveroso rendere i giusti meriti e indiscussi riconoscimenti ad Antonio Campoli che ha nel suo cuore, come tutti i cittadini degni di questo nome, la Sezze immortale, la Sezze sospesa negli spazi celesti, la Sezze di antica e nobile stirpe, la Sezze piena di fascino. Al poeta che ha cantato la nostra terra nelle sue infinite sfaccettature, al poeta vivace, colorito, ricco di umanità pieno di inventiva, rapido nella battuta, dolce nel sentimento amoroso e profondamente partecipe nel dolore, va questo riconoscimento. 

E con la sua vastissima opera di poeta e di uomo di cultura Campoli ci ammonisce ricordandoci che il suo impegno letterario non e affatto un elogio del tempo passato, ma rappresenta la convinzione che soltanto conoscendo la propria storia, la propria vita e il proprio passato si può ben progettare il proprio futuro.

Sezze di una volta