
OLTRE
LO SPORT di Carlo
Tosto
Quelli
che seguono sono articoli pubblicati dal Portale in occasione di eventi
sportivi di particolare importanza (per chi ora scrive). Sono stati
collocati da Ignazio Romano in questa sezione dallo stesso intitolata
“Presentazione”. A ben vedere un'anteprima che precede le pagine
dedicate al Karate curate dal sottoscritto, quasi a volergli imprimere,
a quegli articoli, il ruolo
di copertina.
Ora,
in questa parte della “Presentazione”, si tratta invece di spiegare
direttamente il ruolo che la Rubrica “La mia Via nel Karate” si
prefigge, sia all'interno del bellissimo Sito che ci ospita che fuori di
esso.
Prima
di tutto, però, non posso non rivolgere i miei più sentiti
ringraziamenti proprio ad Ignazio Romano, per l'opportunità che mi ha
offerto, concedendomi (e curando insieme a me) questo “spazio
prezioso”. Invero, scrivere qui, rappresenta un'esperienza emozionante
e allo stesso tempo appagante, che mi spinge anzi ad approfondire
ulteriormente lo studio dell'Arte che pratico e che mi pone (più di
prima) direttamente a contatto con maestri, atleti ed esperti, creando
in tal modo un fertile
terreno di confronto.
Ciò
giova anche al ruolo esterno che la Rubrica si propone, un ruolo
certamente di promozione del Karate ma anche dello sport in genere,
soprattutto tra i giovani, all'interno della mia Federazione ed in altre
realtà quali Scuole, Associazioni sportive e culturali, ecc. Per la
Federazione, anzi, la Rubrica rappresenta già un ulteriore punto di
“incontro” culturale giacché ognuno, ovunque sia, può attingere ciò
che più gli sembra utile, leggendo e stampando articoli, argomenti e
foto.
Se
il Portale svolge questo importante ruolo di promozione ed informazione
del Karate (ovviamente del Karate più direttamente a contatto con il
sottoscritto) non si può non ricordare che è l'Associazione Culturale
Setina Civitas – l'altra faccia di questa bella medaglia – che si
sta attivando energicamente per la realizzazione di eventi culturali
interdisciplinari che promuovano il Karate ed altre attività, al fine
di far conoscere gli aspetti culturali e filosofici (a volte un po'
troppo trascurati) che le caratterizzano.
Tornando
alla Rubrica, non resta da dire che nelle sezioni che seguono –
intitolate rispettivamente “Sport e Formazione”, “Maestri ed
Eventi” e “Rei e Yoi” – sarà possibile spaziare su argomenti
legati agli aspetti tecnici e filosofici del Karate, alla preparazione
tecnica, atletica e mentale nelle arti marziali; sarà possibile
visionare le interviste rilasciate da molti Maestri e da atleti, oppure
gli articoli riguardanti eventi sportivi, ed altro ancora: come nella
sezione “Rei e Yoi” (che tradotto si legge “il rispetto e
l'attenzione”) dove saranno trattati argomenti di particolare
importanza per il praticante.
Aver
portato un po' di Karate all'interno del Portale Setino e di Setina
Civitas è motivo di orgoglio e di rispetto per l'Arte che pratico.
Spero di riuscire a proporlo nel modo in cui, da sempre, lo interpreto:
il Karate, per me, è principalmente uno strumento per conservare
l'armonia con se stessi e con il mondo, per sperimentare potenzialità
personali prima sconosciute, per perfezionarsi nel corpo, nella mente e
nello spirito... sempre, ininterrottamente. Solo in questo modo si
coniugano il piacere per l'attività fisica e la crescita interiore,
crescita che ora sarà influenzata positivamente anche da questa nuova
ed eccitante esperienza. Grazie Portale.
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VIAREGGIO
24- 27 NOVEMBRE 2005
MONDIALE
DI KARATE W.T.K.A.
Tra
gli atleti anche il setino Carlo Tosto
Sito
ufficiale WTKA
Dal
24 al 27 Novembre 2005 si sono tenuti a Viareggio i Campionati
del Mondo organizzati dalla Federazione Mondiale W.T.K.A.
International che hanno visti impegnati oltre 1700 atleti, tra questi anche
il setino Carlo Tosto nella specialità Kata individuale.
Le
nazioni partecipanti sono Arabia Saudita, Albania, Algeria, Argentina,
Armenia, Belgio, Bermuda, Brasile, Bulgaria, Camerun, Canada, Cile,
Colombia, Costa Rica, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia,
Galles, Georgia, Germania, India, Inghilterra, Irlanda, Italia,
Lettonia, Macedonia, Malta, Marocco, Messico, Nicaragua, Norvegia,
Olanda, Perù, Polonia, Romania, Russia, Scozia, Serbia &
Montenegro, Principato di Monaco, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia,
Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria, Usa, Uzbekistan.
Abbiamo
incontrato Carlo Tosto alla vigilia dell’evento Mondiale: «Anche se si tratta di un evento sportivo eccezionale - osserva – sono
tranquillo e affronterò il Mondiale serenamente».
Poi
aggiunge: «Per il pubblico
sportivo e per la maggioranza degli atleti i Campionati del Mondo
rappresentano il punto più alto, più prestigioso cui aspirare nella
pratica delle varie discipline sportive ed è giusto che sia così.
Anche per me in fondo è così ma vi assicuro che nel Karate Do, a
differenza che nello sport, ha una qualità implicita la pratica, che
non è necessariamente finalizzata ad una meta competitiva,
rappresentando soprattutto un percorso di formazione per il praticante».
E
nella formazione sono inclusi anche gli esami di Dan. Che importanza hanno?
«Gli
esami per me hanno una grande importanza, ma attenzione, non
solo
l’esame di Dan in sé e per sé (lì dove innanzi ad una
Commissione esaminatrice composta da Maestri ottieni il grado) bensì il
processo, il percorso, che ti conduce a quella meta. Ogni vero
praticante di Karate e di Arti
Marziali in genere sa bene che il percorso formativo è di eguale
importanza, se non addirittura di maggior importanza, rispetto al
risultato. La meta, l’obiettivo, è il frutto del processo d’impegno
ed ha certamente la sua importanza in quanto ci indica il punto verso e
fin dove procedere ma, raggiunto il risultato e passata l’euforia
della conquista, ciò che resta è l’esperienza acquisita durante il
cammino. E’ questa l’essenza delle Arti Disciplinari e, se ci si pensa bene,
è così per ogni cosa della vita».
Quale
è dunque il fine di un Campionato del Mondo di Karate?
«Non
è certamente quello di svuotare il Karate di questa essenza,
riducendolo soltanto ad una sterile competizione. Eppure, senza
contraddirmi, posso dire che il Campionato del Mondo ha molti risvolti
positivi.
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Innanzi tutto è un momento di integrazione e di confronto
tecnico e culturale. E’, poi, l’occasione per incontrare e allenarsi
con maestri e atleti di ogni continente. E’ un contesto in cui si
stringono nuove amicizie...
Sotto l’aspetto agonistico è certamente un modo per
confrontarsi e per far conoscere quest’Arte al pubblico».
E
della gara cosa
si può dire?
«Nelle
gare, in ogni gara, se un atleta è bravo abbastanza deve cercare la
vittoria. Nel Karate quando si è preparati è facile affrontare bene la
prova nella propria specialità di gara. Quello che non condivido però
sono quei metodi che riducono la pratica del Karate ad un allenamento
esclusivamente alle gare. In questi contesti prevalgono narcisismo,
egoismo, esibizionismo che, se pur ritenuti importanti nell’agonismo
da molti istruttori, finiscono a lungo andare per svilire il praticante
e, da quel che ho potuto constatare durante la mia esperienza,
conseguentemente finiscono per allontanarlo dal Dojo».
Cosa
occorre portare dentro di sé in una competizione mondiale, dunque?
«Nel
mio Mondiale porterò indubbiamente me stesso. Porterò la
consapevolezza della gestione dello stress della vita di tutti i giorni
- e non soltanto durante lo svolgimento di una gara o di un altro
impegno sportivo - che il Karate mi ha insegnato, porterò gli
allenamenti indimenticabili nei Kion, Kata, Kumite e nella preparazione
atletica,
porterò l’essenza che è in me, risultato di diciotto anni di
pratica in quest’Arte. Ma, ovviamente, per l’occasione porterò
tutta la voglia di vincere e... un bel ricordo, lo Stage Nazionale di
Karate A.C.S.I. - Settore Arti Marziali svoltosi recentemente a Trevi
(PG) lì dove l’intesa raggiunta con il M° Aldo Garofalo e con gli
altri atleti è stata fantastica ed entusiasmante e, per questo,
indimenticabile. E porterò tante altre cose ancora».
Per
concludere, cosa si può aggiungere sul discorso di integrazione tra
Arte e Sport del Karate?
«Si
può benissimo concludere con l’augurio che il Presidente Mondiale
W.T.K.A. rivolge (sulle pagine di Budo International) a tutti gli
atleti: “Nessuna superbia nella vittoria, nessun rimpianto nella
sconfitta... Il Karate è il nostro cammino, la strada che noi abbiamo
scelto per dare luce alle nostre esistenze”».
Appuntamento
a Viareggio allora, dal 24 al 27 Novembre per assistere ai confronti
nelle varie specialità: Kumite, Kata (individuale e a squadre negli
stili Wado Ryu, Shotokan, Shito Ryu, Goju Ryu, Shotokai e
“Interstile”), Kata Duo, Kobudo, Karate Point, Difesa Personale e
Self Defence Scenic con un arrivederci all’atleta setino... Che con
questo appuntamento perseveri nel Do.
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ORO
E ARGENTO PER SEZZE NEL WORLD CHAMPIONSHIPS - WKA 2022 NEL GALLES
Quando i sogni riesci veramente a toccarli con mano. E si concretizzano dopo anni e anni di impegno, sacrificio e tanta passione. E' la storia del team della Gokuhi Okuden Karate Do del Maestro Carlo Tosto, una realtà sportiva che da anni contribuisce alla sana formazione di ragazzi e ragazze di Sezze. Lo scorso 30 ottobre (fino al 5 novembre) il Team ha partecipato con grandissimi risultati alle gare del “World Championships - WKA 2022” a Ptestatyn nel Galles (Regno Unito). Si è trattato di un evento sportivo internazionale di grande
prestigio.
Il Team del Maestro Carlo Tosto era così composto: Enrico Malandruccolo, Manuel Tosto e Benedetta
Forcina, della categoria cadetti, tutti convocati a seguito dei risultati conseguiti nel circuito nazionale di riferimento di Luglio scorso.
I ragazzi, oltre alla convocazione nelle rispettive categorie, sono stati scelti nella specialità Kata a squadre e anche per questa categoria hanno rappresentato il Team Giakam Italia – WKA. La Squadra Kata del Team Italia (Benedetta, Manuel ed Enrico) si qualifica in modo brillante: Benedetta qualificata nella specialità Kata, mentre Manuel ed Enrico accedono tutti e due in finale. Anche il Maestro Tosto accede in finale nei Master (+50 anni).
L'emozione è stata tanta per un Team che riscopre sempre di più maggiore unità e forza.
Per chi li segue da anni sa quanto lavoro c'è dietro, quanti ostacoli e quanto controllo occorre per stabilire equilibrio tra corpo e mente. Ma i risultati alla fine arrivano ed il Team setino è stato travolgente. Il Maestro Carlo Tosto ci parla di questa nuova esperienza: “Voglio sottolineare che come ogni viaggio sportivo per tutti noi e per i ragazzi diventa un momento soprattutto di crescita per ognuno. Già vivere quei giorni nel Villaggio Sportivo - ci dice il Maestro Tosto con la voce rotta dall'emozione - ha davvero il suo fascino e una sottile bellezza. Il clima era davvero socievole e amichevole nel villaggio. E' stata anche l'occasione per esercitarsi nel parlare la lingua inglese studiata dai ragazzi e per visitare le favolose città come Liverpool, Manchester e Londra”. Il Maestro Carlo Tosto trasmette passione e tenacia a tutti i ragazzi che lo seguono da anni. “E' costruttivo il periodo che precede la gara - aggiunge - dove ti impegni a migliorare e curi tutti gli aspetti. La competizione sportiva ha delle regole e all'interno di queste regole tecniche e sportivi devi trovare il meglio di te ed esprimerlo. Ovviamente impari molto anche dagli avversari”.
Ringraziamenti dal Team setino per il Maestro Richard Vince,
inglese.
Ringraziamenti di fama (soprattutto nel circuito WKA) finalista e medaglia internazionale Argento nei Kata Master + 50, insuperabile nello splendido Kata Shito proprio nella finalissima; a Italo Scrocchia, Responsabile WKA per l'Italia e al Maestro Aldo Garofalo Coordinatore per il Karate nel Team Italia i quali hanno seguito la Squadra prima, durante e dopo con amore e passione.
Complimenti ragazzi e complimenti Maestro Tosto, Sezze è fiera e orgogliosa di voi.
Ecco i risultati:
Kata Individuale
Manuel ed Enrico, è il caso di dire, dominano la finale Kata cadetti e se la giocano fino alla fine.
Manuel sarà Oro
Enrico Argento
Kata a squadre
La squadra Kata cadetti dei ragazzi va bene, ma il Galles non molla. Ci tiene con il fiato sospeso. Alla fine gli arbitrano alzano i punteggi. Le squadre sono alla pari. Tutto da rifare. Qui i ragazzi si superano e non c'è davvero storia. È Oro per l'Italia, con Benedetta, Manuel ed Enrico
Maestro di Kata +50
Oro Kata Master +50 Individuale anche per il Maestro Tosto, grande sull'aspetto tecnico e della concentrazione.
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TORTORETO
(Teramo)
3- 4 DICEMBRE 2006
COPPA
ITALIA DI KARATE ACSI-CIAM
Doppia
vittoria per Carlo Tosto nel Kata individuale e nel Kata a squadra
Nei
libri di Karate del Maestro Nakayama si legge spesso che “per
vincere occorre, innanzi tutto, vincere se stessi”. Ed è
significativo che a dirlo sia stato proprio il Maestro che ha divulgato
nel mondo il Karate “sportivo”.
Quest'insegnamento
dimostra infatti che non esiste un Karate “tradizionale” ed un
Karate “sportivo” ma soltanto il Karate.
E,
bisogna avvertire, non si tratta semplicemente di una disputa a
carattere “culturale” - un modo, insomma, per voler dimostrare a
parole che lo sport Karate si può integrare con l'arte del Karate
(anche perché, oggi, dal punto di vista strettamente educativo, questo
rappresenta l'orientamento maggiormente seguito dai Maestri e dalle
Scuole di Arti Marziali) - ma, a ben vedere, di qualcos'altro.
L'elemento
indicativo di questo “qualcos'altro” si coglie bene riflettendo
sul fatto che il fine primario dell'educazione sportiva e dell'arte è
quello della realizzazione della personalità del praticante e,
contemporaneamente, del miglioramento della sua persona. Lo sport e
l'arte, infatti, sono da sempre al servizio dell'uomo mentre, come è
facile comprendere, non si può affatto condividere l'orientamento
opposto che, anche senza volerlo, fa del risultato
agonistico addirittura qualcosa di più importante dell'atleta.
Soltanto
partendo da questa premessa e da questo impegno si riesce a dimostrare
che il Karate è sport ed arte insieme, che la gara (il momento
sportivo) può rappresentare anch'essa un'esperienza importante: la
giusta sintesi degli insegnamenti dell'Arte, ad esempio.
A
Tortoreto (Teramo), in occasione della Coppa Italia di Karate 2006
indetta dall' A.C.S.I. - Settore Arti Marziali - C.I.A.M., il setino
Carlo Tosto ha dimostrato tutto questo.
Tanti anni di pratica con la costante convinzione di attingere
sempre dalle radici di questa Arte, radici che – ama ripetere – ne
custodiscono l'essenza. Non si è mai stancato di credere che il Karate
non è una forma di sopraffazione sull'altro ma una Scuola per il
miglioramento delle componenti dell'uomo (corpo, mente e spirito). Nel
Karate, in seguito alle vicende della sua vita, ha scoperto un'Arte che
l'aiuta a vivere meglio e a realizzare le sue cose, uno stile di vita
insomma.
Ha
sempre sostenuto che le prove d'esame per Kyu e Dan
sono momenti “sportivi” impegnativi e affascinanti e non ha mai
disdegnato neppure gli Stage Tecnici Nazionali, momenti di aggregazione
sportiva e di confronto culturale e tecnico. Eppure tra le cose che
sentiva di dover migliorare c'era senz'altro l'esecuzione del Kata nel
momento di gara, in quella gara, cioè, dove a farla da padrona è la
perfezione tecnica e la concentrazione in un lasso di tempo davvero
breve (la durata di un Kata, sia
che ci si trovi nelle fasi eliminatorie, sia in semifinale che in
finale). Ecco, proprio lì occorreva focalizzare l'attenzione e
migliorare.
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Ma
– sottolinea – migliorare per vincere innanzi tutto contro se
stesso, superando i propri limiti, le proprie incertezze. A Teramo Carlo
Tosto ha vinto la gara individuale di Kata e, al di là del risultato,
ciò che stupisce è il punteggio che ha raggiunto in finale con il Kanku
Sho dimostrando padronanza tecnica, autocontrollo e concentrazione.
Primo
nel Kata individuale per cinture nere davanti all'anconetano Marco
Micucci, é finito sul gradino più alto del podio anche nel Kata a
squadra unitamente ai suoi compagni Emilio Romano e Mauro Palma che, con
un brillante Kanku Dai, hanno portato il Dojo Arashi
Taviano al primo posto della Coppa Italia A.C.S.I.-C.I.A.M. anche
nel Kata a tre.
Come
ha giustamente osservato Steve Perryman: “Non si migliora perché uno
lo vuole, ma perché sei tu che lo fai accadere. Devi trovare la strada
per migliorare, prometterti di migliorare e, poi, realizzarlo”. Nel
Karate, però, quella promessa può realizzarsi soltanto quando il
praticante si impegna a migliorare in tutte e tre le componenti
strutturali della sua Arte.
Così,
per restare all'evento che c'interessa, possiamo dire che il Kata ben
eseguito in gara può rappresentare certamente il frutto (la sintesi) di
un periodo di impegno e di studio (quindi di un cammino) ben realizzato.
Ma ciò che si vede esternamente in una gara (la tecnica) e che ne
costituisce il parametro da giudicare, non è l'unica componente
significativa per giungere a quell'importante conclusione. E lo stesso
discorso vale naturalmente anche per l'aspetto strettamente atletico
(l'energia, la potenza). Solo l'atleta (e non gli arbitri o il pubblico)
sa se nel cammino – che nelle Arti Marziali è addirittura più
importante del fine specifico che ci si prefigge – oltre alla tecnica
e alla potenza ha nutrito anche il suo spirito rispettando, così,
l'eterno ideale. Soltanto lui sa se ha dedicato alla sua anima la stessa
cura ed attenzione che ha dimostrato per la tecnica. Soltanto lui,
quindi, sa se ha “vinto” davvero!

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ISOLA
DEL GRAN SASSO (Teramo)
8
- 9 DICEMBRE 2007
COPPA
ITALIA DI KARATE G.I.A.K.A.M
Carlo
Tosto: campione che sogna il suo dojo
Bella
prova del setino Carlo Tosto nel kata e nella squadra... con lo
sguardo verso il futuro. “Adesso
spero di realizzare il mio sogno: una scuola tutta mia, dove poter
insegnare il mio Karate”. Con queste parole, alle 22:30 circa, al
termine della finale della Coppa Italia G.I.A.K.A.M. - C.S.E.N. svoltasi
alle pendici del Gran Sasso, nelle immediate vicinanze del Santuario di
San Gabriele, Carlo Tosto lasciava il Palazzetto dopo essere stato tra i
protagonisti della gara.
“Certamente,
è così – aggiunge –, la G.I.A.K.A.M. sta realizzando il mio sogno,
quello di un Karate 'culturale', non soltanto agonistico. Questo mi dà
grande motivazione”. E, infatti, a dare fiducia in questa direzione
all'atleta setino (che da circa un anno ha anche ottenuto la qualifica
di Maestro) è tutta la commissione tecnica della G.I.A.K.A.M., a
partire dal Presidente, Maestro Aldo Garofalo:
“Il
Maestro Garofalo
incoraggia sempre i miei progetti. E' un uomo pieno di entusiasmo e
anche la G.I.A.K.A.M. gli deve molto”. Ma
a dargli fiducia sono soprattutto i suoi compagni di squadra del Dojo
Arashi, Valerio Marcucci e Mauro Palma, insieme ai quali giunge primo
nella prova a squadre. “La fiducia è reciproca – ribatte il setino
– perché Valerio è un ottimo atleta ed un grande Maestro ed anche
Mauro ha grinta da vendere ed è tecnicamente preciso”. Primo
anche nel kata individuale? “Sì, lì le cose sono state semplificate
dalla scomposizione della categoria cinture nere in due gruppi, però
quel che conta è il buon punteggio realizzato nella finale che è tra i
più alti in assoluto”.
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Ad
Isola del Gran Sasso, però, al di là della dimostrazione di padronanza
tecnica offerta da molti atleti, primi tra tutti proprio Tosto, Marcucci
e Palma, qualche problemino – a ben vedere – c'è pur stato, per gli
arbitri e per la stessa commissione tecnica, tant'è che tra discussioni
e reclami sul problema sicurezza si è andati a letto ben oltre la
mezzanotte! “Qualche
infortunio di troppo e tecniche di base da rispettare durante
l'esecuzione dei kata” ammonivano i Maestri Maurizio Murino e Maria
Rita Sebastiani. Dello stesso parere il Maestro Vito Corsano e, così,
veniva fissata per l'indomani mattina una riunione straordinaria per
valutare proprio i problemi insorti. “Abbiamo visto troppi colpi senza
controllo nel kumite, colpi che hanno causato dei danni – precisava il
Maestro Jonny Sfrattoni – e che, come è stato fatto, vanno sanzionati
con la squalifica immediata!”.
Senza
dubbio, quindi, qualche problema tecnico c'è stato. Alcuni atleti,
inoltre, hanno ecceduto in aggressività. Parlavate di questo con il
Maestro Gino Caruso mentre lui lasciava l'hotel?
“Sì,
il Maestro Caruso è un mio amico ed un ottimo istruttore – dice Carlo
Tosto –. Lui è dovuto ripartire in anticipo per la Sicilia e non ha
potuto prendere parte alla riunione. Ho voluto soltanto rassicurarlo che
qualunque cosa fosse stata decisa, anche in merito ai suoi ragazzi,
andava affrontata e risolta tutti insieme. Facendo parte anche dello
staff tecnico è mio dovere occuparmi dei problemi della sicurezza degli
atleti. Abbiamo semplicemente rinnovato il nostro impegno in quella
direzione”.
L'organizzazione
della Coppa è stata curata magistralmente dai Maestri Jonny Sfrattoni e
Orlando Basile, così come ha sottolineato anche il Sindaco di Isola del
Gran Sasso: “I Maestri Basile e Sfrattoni hanno curato bene ogni
particolare e, poi – aggiunge l'atleta setino –
il luogo che ci ha ospitato è
colmo di natura e di spiritualità. E' tra i più unici al mondo.
E' il luogo ideale per meditare... anche in movimento!”
Ed
eccoci giunti ai ringraziamenti: “Dedico questa vittoria ai Maestri
Gina Ragazzo e Fabio Meini, della palestra Big Jim di Latina – che
hanno curato con me la preparazione alla Coppa Italia – come buon
auspicio per il Mondiale K.O.I. che preparerò con loro e che si svolgerà,
proprio a Latina, nel mese di Luglio. Un ringraziamento speciale al
Maestro Aldo Garofalo che mi segue e mi incoraggia costantemente e anche
ad Ignazio Romano che, con lo spazio che mi offre sul sito www.setino.it
nella Rubrica dedicata al Karate, ha anch'egli già realizzato un
mio sogno: dare voce alla mia esperienza in questa antica Arte. Grazie a
loro e a tutti quelli che da sempre mi sono vicini”.

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MONTESILVANO (Pescara)
29-30 Novembre
2008
COPPA
ITALIA DI KARATE G.I.A.K.A.M
Carlo
Tosto: ecco il quarto titolo italiano.
L'atleta
del Team Karate Do setino vince nel kata
Coppa Italia 2006, Coppa Italia 2007, Campionato Italiano 2008 e, adesso, Coppa Italia 2008. Ecco i quattro titoli consecutivi conquistati da Carlo Tosto negli ultimi tre anni.
Il primo posto nel kata individuale cinture nere ottenuto nella trasferta pescarese del 29 e 30 novembre ripaga ancora una volta l'impegno costante di questo atleta che ha portato in alto i colori del Team Karate Do – Setina
Civitas. Ai quattro titoli nazionali si devono aggiungere i quattro titoli di dan (l'ultimo dei quali, il quarto appunto, risale proprio a pochi mesi fa, ottenuto innanzi alla commissione nazionale
Giakam/Csen) conseguiti in ventuno anni di pratica e di studio del
Karate. E non deve dimenticarsi neppure il secondo posto nel Campionato Italiano del 2004 a
Trevi, buon risultato sportivo in una gara difficile e indimenticabile alla quale, poi, è seguito gran parte di tutto quello che abbiamo ricordato. E, naturalmente, le due partecipazioni al Campionato del Mondo (2005 e 2008).
Ma di tutto questo non ama parlare, “Il Karate è una Via da percorrere, non un elenco di risultati” si limita a dire. “E poi - aggiunge - per quel che riguarda le gare, ognuna ha una storia a sé”. A chi tenta di paragonare una competizione con i
dan, risponde: “Sotto questo aspetto non è possibile alcun paragone. Il dan per il praticante rappresenta un periodo di vita, generalmente lungo, che culmina sì in una prova tecnica ma, questa, non è mai fine a se stessa.
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Nel dan conta l'uomo, non soltanto l'atleta! Il
kyudan, infatti, rappresenta il sistema dei gradi delle cinture ed è strettamente collegato con shu-ha-ri che rappresentano i gradi della Via del
Karate. La Via nelle arti marziali non riguarda soltanto il progresso nella performance tecnica ma anche nel comportamento. E' l'esperienza e l'armonico progredire nelle tre componenti che la caratterizzano: waza (la tecnica), shin (lo spirito) e ki (l'energia). Una gara, invece, è troppo spesso fine a se stessa. Ed è questo che si deve evitare!”.

La gara di Carlo Tosto è stata caratterizzata da un'ottima performance nella fase finale, soprattutto con Kanku Dai. “Con Jion ho avuto qualche piccolo problema – ha detto il setino – ma nel Kanku Dai sono andato benissimo”.Franco Meraglia, secondo nei kata, nel dopo gara ha colloquiato a lungo con Carlo Tosto. “Con Carlo – ha detto – siamo davvero in sintonia su molte cose, la nostra concezione è quella del Karate finalizzato all'educazione, anche all'insegna del benessere psico-fisico e rispettoso della tradizione di questa antica Arte”. Il setino ha replicato: “Questi eventi sono importanti soprattutto perché rappresentano delle occasioni per poter far conoscere la nostra disciplina; è per questo che dobbiamo sfruttarle bene. Il Karate – ha continuato – e lo sport in genere, quando sono concepiti correttamente, costituiscono delle ottime occasioni per fare esperienza e crescere. Prima di tutto portano a rispettare i ritmi naturali, a conoscere i propri limiti e a rispettare gli altri”.Anche il Presidente Nazionale della Giakam, Aldo Garofalo, si è soffermato su molti di questi aspetti durante il discorso di apertura della Coppa, sottolineando l'importanza del momento di educazione e aggregazione dove ragazzi di diverse Regioni si incontrano con rispetto ed amicizia reciproca.Per finire, tornando alla gara, c'è ancora da ricordare che i dodici punti ottenuti da Carlo Tosto con la vittoria nella propria categoria hanno permesso al Team Karate Do – Setina Civitas di concludere al sesto posto nella classifica speciale riservata ai nove team giunti nella fase finale della Coppa Italia e vinta dal Dojo Arashi Taviano.Molto suggestiva anche la cerimonia di premiazione dove bambini in karategi hanno inneggiato al Natale al suono di cento campanelline realizzate, tutte a mano, da artigiani pugliesi.
Così si è chiuso un altro avvenimento sportivo e culturale, mentre il Team Karate Do setino, in collaborazione con la Giakam Settore Arti Marziali e con i Maestri della Giakam Lazio, è impegnato nella costante ricerca dei principi e della tradizione del Karate e nell'approfondimento della conoscenza sportiva, per una sempre migliore divulgazione e pratica dell'Arte e dello Sport... L'obbiettivo principale, come ricorda spesso Carlo Tosto, resta la Via (il Do). E, allora, non resta che chiedergli quando riprenderanno gli allenamenti. “Domani – risponde – alle 12:30 c'è corsa”. Evviva lo sport!

Esecuzione
del Kata Kanku Dai

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