Passeggiate archeologiche 

Tempio di Saturno

> 6 dicembre 2014:  denuncia del Gruppo “In difesa dei Beni Archeologici”

a cura di Ignazio Romano

La frana compromette il Tempio di Saturno

Giovedì 5 dicembre, dopo un lungo periodo di intense piogge, una frana ha interessato l'area attigua al Tempio di Saturno. La notizia è uscita su un giornale locale e oggi (6 dicembre)

abbiamo fatto dei rilievi fotografici verificando che la situazione ha messo in pericolo la staticità della zona adiacente il prezioso sito archeologico.

La frana, infatti, interessa l'area attigua al Tempio di Saturno (versante NNE) dal quale dista circa 2 metri, diviso dallo stesso da una scala in cemento addossata all'opera poligonale. Il cedimento presenta un'ampiezza di circa 10 metri di larghezza e 5 in altezza.

Quello che è caduto è un muro di contenimento in blocchetti di cemento e tufo senza pilastri né cordoli in cemento armato che serviva a contenere inerti che erano stati utilizzati per realizzare un terrazzamento per un'area di parcheggio privata. 

Foto eseguita il 21 ottobre 2012, prima della frana, che ritrae parte delle parete a nord del Tempio di Saturno

Nozioni 

I ruderi di quello che i primi archeologi del XVII secolo chiamarono Tempio di Saturno, per la loro imponenza, sono verosimilmente da attribuirsi al basamento di una grande villa con cisterne, o forse ad una fortificazione a difesa della porta principale. 

Attualmente ricoperti da fitta vegetazione, consistono in un grande terrazzamento in opera quadrata bugnata, di forma rettangolare, largo oltre 70 metri, profondo 23 metri e alto circa 13 metri. Risalente all'epoca sillana con la sopraelevazione di strutture in opera incerta, a questa stessa epoca risalgono gli ambienti, quasi scomparsi quelli centrali, coperti a volta, forse cisterne, risultano addossati alla fronte del monumento.

Foto eseguita nei primi anni '70 che ritrae la veduta a nord del c.d. Tempio di Saturno