APPELLO
AL SINDACO DI SEZZE ANDREA CAMPOLI
Sezze,
15 giugno 2007
Caro Sindaco,
noi
elettori del centro sinistra e impegnati a vario titolo da anni nella
politica e nella vita civile e culturale di Sezze, uniti nel progetto
per l’Ulivo – che riteniamo più che mai attuale – e anche nella
prospettiva del nascente Partito Democratico, avendo contribuito
direttamente alla tua elezione, intendiamo
rivolgerti quest’appello pubblico per precisare alcune nostre
perplessità sui criteri che stanno guidando la formazione della Giunta
a Sezze.
Ti
ricordiamo quanto scrivevamo già nel novembre scorso e che tu hai
pubblicamente condiviso:
“I
partiti, con tutti i loro limiti, sono luoghi di confronto e di
progettazione politica importanti ma non possono credere che tutto si
riduca a incontri tra le loro Direzioni altrimenti i partiti sono
destinati a restare chiusi, autoreferenziali, ostaggi dei veti
incrociati dei padroni delle tessere e in fondo, perdenti. Questo è il
rischio anche dei partiti del centro-sinistra, almeno da quello che
osserviamo in questi mesi”.
Ti
vogliamo ricordare che i tuoi elettori non sono soltanto i tesserati dei
partiti ma strati consistenti della società civile, dei giovani, di
coloro che – sfiduciati dalla politica delle giunte precedenti di
questi anni – si aspettano da te discontinuità col passato, uno stile
democratico di governo e un’apertura alla società civile.
Non
siamo d’accordo sulla logica spartitoria tra i partiti
nell’individuare chi deve governarci: non ti abbiamo sostenuto per
questo. Ti chiediamo di dare voce alle speranze su cui ti sei impegnato
e sulle quali con te vogliamo contribuire al progetto dell’Ulivo e del
Partito Democratico per una rinascita culturale e sociale del Paese.
E’ nel tuo potere – e dovere – scegliere persone che formino la
giunta sulla base dei criteri che abbiamo condiviso: ti chiediamo di
esercitarlo. Coraggio Andrea!
Con
affetto e rinnovata fiducia nella tua persona,
gli
amici dell’Associazione Sezze
per l’Ulivo.
Uniti nel centro-sinistra per
governare Sezze
Sezze, 6 novembre
2006
LETTERA
APERTA AI CITTADINI E ALLE FORZE DEL CENTROSINISTRA
Stiamo
vivendo mesi decisivi per il futuro di Sezze. Gli anni del governo
guidato dalla Giunta di Lidano Zarra si sono conclusi col
Commissariamento del Paese, cioè col fallimento della politica e con
l’incapacità degli amministratori passati di rispondere al mandato
dei cittadini. Ciò va letto per quello che significata: le speranze di
rinnovamento a Sezze non possono essere rappresentate dalle liste
civiche, anch’esse figlie di una cultura utilitaristica, grumi di
potere per gestire piccoli interessi di piccoli gruppi. Il bene comune
è un’altra cosa. Significa saper guardare al generale con progetti di
ampio respiro gestiti da gente competente e che va al di là dei suoi
interessi personali.
I
partiti, con tutti i
loro limiti, sono luoghi di confronto e di progettazione politica
importanti ma non possono credere che tutto si riduca a incontri tra le
loro Direzioni: a queste spetta assumere un ruolo propositivo e
decisionale ma se ancora non si comprende che oltre le Direzioni c’è
la gente vera con i suoi problemi e le sue aspettative, i partiti sono
destinati a restare chiusi, autoreferenziali, ostaggi dei veti
incrociati dei padroni delle tessere e in fondo, perdenti. Questo è il
rischio anche dei partiti del centro-sinistra, almeno da quello che
osserviamo in questi mesi.
Intendiamo
riaffermare l’idea che la politica è costruzione del bene comune, di
tutte le persone della comunità, soprattutto dei più deboli e
svantaggiati: i faccendieri di vario genere, interessati a procurarsi
voti con scambi di piacere per andare in consiglio comunale a
difendere gli interessi privati di piccoli gruppi, non ci interessano,
da qualsiasi parte essi vengano. I candidati credibili sono persone
oneste (ciò risulta da come si guadagnano da vivere ), competenti (il
che si vede dalla loro preparazione ed esperienza in campi specifici
della cosa pubblica), libere (che non si sono arricchite o procurati
posti di prestigio socio-economico tramite la politica).
Crediamo
che un progetto politico si costruisce intorno ad una squadra di persone
siffatte: pensare che tutto il rinnovamento passi per la scelta della
persona del Sindaco è illusorio e riduttivo. Da solo, fosse anche la
persona più capace, non concluderà molto. La politica richiede lavoro
di squadra. Sezze ha bisogno di discontinuità nella squadra di governo
e non solo nella presentazione di una nuova faccia. Il centro-sinistra
dovrebbe presentarsi agli elettori con una squadra definita prima delle
elezioni: sradicare così la prassi di formare la giunta soltanto sulla
base dei voti portati e ritrovarsi poi ad avere assessori che non
imprimono una direzione all’amministrazione che poi nei fatti resta in
mano soltanto ai dirigenti comunali. Il candidato Sindaco del
centro-sinistra dovrebbe essere il garante di questo processo,
indipendentemente dal suo partito di appartenenza, anzi non è da
escludere la possibilità di un candidato Sindaco non proveniente dai
partiti.
Riteniamo
infine che l’utilizzo dello strumento delle primarie debba essere in
vista dell’unità e della compattezza del centro-sinistra e non
occasione di divisione fra le componenti della coalizione, nel qual caso
sarebbe auspicabile non svolgerle affatto.
Invitiamo
tutti i cittadini, le associazioni, i partiti, ad uno sforzo di analisi
e di proposta unitaria del centro sinistra che miri al bene comune e che
sappia individuare le risorse umane in grado di dare voce a tutti coloro
che non si sentono rappresentati e che vivono ormai a Sezze da stranieri
o, peggio, rassegnati.
Come
“Associazione Sezze per l’Ulivo” chiediamo la continuazione
della discussione di queste proposte nel tavolo politico e programmatico
dell’Unione.
Lettera al Sindaco Zarra
(1,2,3 e 4)
Sezze, 17
novembre 2005
L’Associazione
SEZZE per l’ULIVO, alla luce dell’ennesimo Suo tentativo di “salvare il salvabile”, cambiando nuovamente l’assetto della giunta pur di non abbandonare lo scranno di Palazzo de Magistris, volendo aiutarLa in questo difficile momento del Suo mandato, La invita a riflettere sulle seguenti dichiarazioni, da Lei rilasciate alla vigilia del 2° turno delle elezioni amministrative per l’elezione a sindaco, come risposta a domande rivolteLe dal redattore Felice Zaccheo, pubblicate su
“Il Messaggero” - Cronaca di Latina – del 6 Giugno 2003:
“Lidano Zarra, cosa è mancato a Sezze negli ultimi
anni” ?
>
In primis una
progettualità programmata… E il dialogo con la gente: il palazzo è rimasto chiuso in se stesso, si è troppo gestito gli affari e poco governato.
“Chi glielo ha fatto fare a candidarsi” ?
>
L’amore per il mio paese, la mia
“sezzesità”, il rimettermi in discussione comunque e sempre.
Legittimato
dal voto ed eletto sindaco della Sua Sezze, Lei ha avuto tutto il tempo
di lavorare al Suo progetto di città. Nel frattempo ha intrapreso altre
esperienze politiche, indossando una nuova casacca in Provincia, ed ha
cambiato più volte compagni d’avventura nell’Aula Di Trapano, alla
disperata ricerca di una maggioranza stabile o di qualche jolly che
potesse garantirLe nuova linfa.
Molti
Assessori, personaggi vecchi e nuovi della variegata politica locale,
hanno provato a condividere i programmi lungimiranti (??) del
progetto Zarra&Liste civiche, ma a tutti (o quasi) Lei ha ritirato
le deleghe, cedendo al ricatto dei troppi, insoddisfatti e capricciosi,
consiglieri comunali della Sua fragile maggioranza.
E
adesso qualcuno, appena bocciato ad Agosto, ritornerà in carica dopo
aver riparato…a Settembre.
Noi
pensiamo che la politica debba dare risposte ai problemi dei cittadini.
Chi
si candida a governare un paese dovrebbe ripensare a quanto dichiarato e
promesso durante la campagna elettorale.
E
proprio in nome del dialogo con la gente da Lei auspicato, e della
franchezza e Sezzesità da Lei ostentate nel “lontano” 2003, La
invitiamo a ripensare alle Sue dichiarazioni elettorali e di trarne,
coerentemente, spunto per desistere dall’ennesimo annunciato
voltafaccia del Suo mandato da Sindaco.
Si
rimetta in discussione sinceramente, non si faccia prendere dalla
tentazione di vivere il potere come esperienza “uno contro tutti”
e…rimetta la palla al centro.
I
cittadini che l’hanno eletta forse si aspettavano una sola giunta, ben
guidata e coerente, che sapesse affrontare (e magari risolvere) qualcuno
dei tanti problemi reali, quelli percepiti da chi nonostante tutto
continua ad amare il proprio paese e non vuol vederlo precipitare nel
caos totale.
Ammetta
di non essere riuscito a portare a compimento il suo sforzo rinnovatore
e non continui a fare il sindaco arroccato a Palazzo, circondato solo
dai pochi (e soliti) vassalli, impegnato a dare e togliere deleghe ed
incarichi vari, a seconda degli amici di turno. Vogliamo comunque
ringraziarLa Signor Sindaco, perché molti cittadini, associazioni e
partiti grazie anche alla Sua non illuminata guida della città, stanno
provando a rimettere in comune storie personali, passione, competenze ed
energie per lavorare ad un progetto di politica condiviso con il quale
chiedere alla cittadinanza di sostituirLa nella guida della città.
Presentata la neonata “Sezze
per l’Ulivo”
Sezze,
28 settembre 2005
Mercoledì
28 settembre 2005,
alle ore 19,00 presso l’Auditorium comunale "Sant’Angelo"
di Via Garibaldi, è stata ufficialmente presentata la neonata “Sezze
per l’Ulivo”, libera associazione politico-culturale che
ha come intento principale l’incontro, il confronto e il
dialogo delle diverse culture e tradizioni politiche e sociali legate
dai valori della Costituzione Repubblicana. Il nuovo sodalizio setino,
riconosciuto ufficialmente dal coordinamento nazionale dell’Ulivo, non
è né un partito né una lista civica ma un’associazione che vuole
costruire un modo nuovo e trasparente di fare politica, tutto teso alla
ricerca del bene comune, mettendo al centro le persone ed i loro
problemi.
I
fondatori, unendosi alle realtà sociali e politiche presenti in Sezze,
vogliono condividere obiettivi e
programmi
politici per l’affermazione del Centrosinistra nella sua
massima unità possibile.
Presentato
da Franco Abbenda, ha
tenuto a battesimo la neonata creatura associativa l’on. Franco
MONACO,
vice-presidente della Margherita, “ulivista” della prima ora al
fianco di Prodi per il tentativo nazionale di unificare le forze
riformiste e progressiste.
Il
Sindaco di Roccagorga Bevilacqua saluta l'On. Franco Monaco accolto da
Franco Abbenda
Tale
deputato, dopo aver affrontato , in un organico preambolo, la scottante
tematica della Riforma Costituzionale (attualmente all’esame delle
commissioni parlamentari),
ha voluto ribadire al folto pubblico intervenuto, l’unitaria
realtà del progetto ulivista che è stato e si presenta ancora come
ambiziosa e realistica innovazione del mondo socio-politico italiano.
Prodi,
con i suoi collaboratori, ha sempre cercato di far compiere un balzo in
avanti alla società italiana nel corso del suo processo di
modernizzazione: “Bisogna far entrare l’Italia in Europa e
l’Europa in Italia “ , è questo lo slogan del disegno ulivista
attualmente volto verso l’Unione delle forze del Centrosinistra. Tale
progetto tende ad uno sviluppo democratico per l’affermazione stabile
di un Bipolarismo tutto italiano, costituito dall’antitetico binomio
del “Polo delle Libertà-Forze dell’Unione”.
La
logica ulivista ed unionista crede molto in un cittadino posto al centro
dell’agire politico, un soggetto cioè che sia arbitro e “decisore
di governi” (tramite la capacità di poter scegliere i programmi e le
coalizioni più affidabili, il tutto per il bene del paese !).
La
“Casa Comune” dei riformisti ulivisti–unionisti è fondata su una
variegata pluralità di culture e tradizioni riformiste (cattoliche,
liberali, post comuniste, socialiste ed ambientaliste) e tende a
debellare la storica antinomia delle storiche forze laiche e cattoliche.
Si
tratta dunque di mettere sul campo forze politiche e programmatiche che,
benché diverse per estrazione sociale, siano però unite da uno stesso
progetto riformista.
La
realtà dell’ulivo e dell’Unione, e quindi anche della neonata
Associazione setina, si presenta come:
UNITA’
di ricomposizione politica e sociale (nazionale e locale);
NOVITA’
che si erge a debellare vecchi vizi di instabiltà partitica (affetta da
consociativismi e da trasformismi di gruppo e di individui);
APERTURA
democratica verso il cittadino elettore (per una sua partecipazione
politica più continua, più concreta e più attiva);
BARICENTRO
riformista e riformatore secondo le priorità programmatiche del
Centrosinistra.
Questo
spirito partecipativo delle forze dell’Unione troverà, a Sezze così
come in tutto il Paese, una sua primissima applicazione e un suo
riscontro reale nelle prossime “Elezioni Primarie” indette dalle
Forze dell’Unione e previste per l’imminente domenica 16 ottobre
2005 ( A Sezze gli elettori , muniti di tessera elettorale e di valido
documento di riconoscimento, potranno esprimere il proprio voto nei tre
seggi che verranno istallati nell’Auditorium di Via Garibaldi, nella
zona dei “Zoccolanti” ed a Sezze Scalo ). Sarà quest’appuntamento
l’occasione più pratica per una reale partecipazione dei cittadini al
progetto governativo riformista. Allo stesso modo le “Primarie”
si presentano come una democratica occasione di scelta della
leadership unionista tramite un’ufficiale investitura del leader fatta
dalla base dei cittadini.
Le
forze uliviste e dell’Unione si propongono quindi quali soggetti
portatori:
di
un “Comune Progetto per l’Italia” (tramite “comuni principi”
etici e politici);
di
variegate priorità programmatiche ( diversamente espresse dalle
componenti unioniste) che confluiranno a fine anno 2005 in un organico
corpus di proposte governative unitamente perseguite dalle forze del
centro Sinistra.
L’Associazione Setina, inserendosi nel tessuto di questa realtà
socio-politico, si presenta a Sezze come luogo di dibattito e di
riflessione politica e culturale per mettere insieme, e per far lavorare
unite ed in una sola direzione, le
forze che coerentemente si riconoscono in una collocazione
politico-programmatica di CentroSinistra.
articolo a cura di Carlo
Luigi ABBENDA
|
Manifesto
“Sezze
per l’Ulivo” è una libera associazione di cittadini che ha
come finalità quella di contribuire a costruire, con tutte le
forze politiche del centrosinistra, un nuovo modo di fare
politica, ispirandosi ai valori culturali e civili della
democrazia, della solidarietà e della libertà. Si propone di
coinvolgere la società civile della nostra città, singoli
cittadini, associazioni e movimenti, per concorrere tutti
insieme all’affermazione del centrosinistra, coalizione di
governo e alleanza dei riformatori.
Guardiamo all’Italia
In
questi anni di governo del centrodestra la situazione politica
del nostro paese ha assunto connotati e caratteristiche assai
preoccupanti. Sul piano sociale ed economico molti sono i segni
di un possibile declino, accompagnati da crescente insicurezza,
precarietà e perdita di competitività dell’intero sistema
economico. Sul piano istituzionale si assiste sempre più a una
distorsione pericolosa delle regole fondamentali. La maggioranza
di governo sta portando avanti un progetto di riforma della
Costituzione che se approvato costituirebbe una grave lesione e
violazione della stessa legalità costituzionale. Sempre più
frequenti sono i conflitti tra i diversi poteri dello Stato,
determinati dalla volontà della maggioranza di limitarne
l’indipendenza e l’autonomia, le quali costituiscono invece
le indispensabili condizioni perché possa esistere uno Stato
autenticamente democratico. Il Parlamento è incapace di
legiferare nelle materie che toccano le esigenze e gli interessi
dei cittadini, salvo che si tratti di leggi tese a proteggere il
Capo del governo e la sua cerchia di sodali. Labili sono ormai i
confini tra legalità e illegalità e il rischio è quello di
diseducare al rispetto della legge, di far venire meno il
principio di certezza del diritto e di uguaglianza di ogni
cittadino dinanzi alla legge. Infine lo stato
dell’informazione desta grande preoccupazione: il gravissimo
conflitto di interessi, che vede il Presidente del Consiglio
controllare direttamente gran parte dei giornali e delle
televisioni, produce effetti devastanti a causa di una
informazione, soprattutto televisiva, distorta e asservita. Non
ci può essere autentica democrazia senza una informazione
libera e indipendente.
Il
compito dei partiti del centro sinistra è di offrire una valida
speranza di alternativa. Occorre tuttavia perseguire con sempre
maggiore determinazione l’unità e la compattezza delle forze
democratiche sui principi, sui valori e sugli obiettivi, per
ridare fiducia ai cittadini.
I
partiti sono e restano i soggetti primari della scena politica.
La società civile, i singoli le associazioni e i movimenti
devono dare il proprio contributo per la formazione di un
soggetto politico federativo, che operi unitariamente, per
realizzare una vera riforma del sistema politico e per dare
forza ad una alternativa riformista.
Occorre
partire da un programma di governo, alternativo a quello della
destra che abbia come capisaldi la giustizia, lo Stato sociale,
un fisco equo, la scuola, la ricerca scientifica, la sanità, la
pubblica amministrazione, lo sviluppo economico, l’ambiente, i
diritti civili e la parità fra i generi, la pace, la lotta al
terrorismo, il rapporto tra Nord e Sud del mondo, la
sopravvivenza del pianeta e non ultimo l’Europa.
La ricchezza inestimabile del centrosinistra è data dal suo
pluralismo culturale, dalla diversità delle tradizioni e delle
correnti di pensiero che debbono incontrarsi e valorizzarsi
reciprocamente per costruire insieme una società aperta e
solidale, fondata su principi condivisi. La principale fonte di
unità dell’Ulivo è da individuare nei valori fondanti della
Costituzione repubblicana: la dignità della persona, la libertà,
la giustizia, l’equità, l’eguaglianza dei diritti, la
solidarietà. Questi valori devono tradursi, a tutti i livelli,
in un progetto politico che abbia come obiettivi prioritari: la
tutela dei diritti di libertà e di solidarietà sociale; uno
sviluppo qualitativamente più elevato e rispettoso
dell’ambiente, il Mezzogiorno, la libertà e il pluralismo
dell’informazione, un sistema scolastico nazionale, una rete
di protezione di fronte ai rischi delle trasformazioni del
mercato del lavoro e della produzione, il rafforzamento del
ruolo internazionale dell’Italia, nel quadro di una Europa
unita, per una politica di pace e per un governo della
globalizzazione ispirato ai valori della solidarietà, un
processo di riforma democratica e di estensione dei poteri di
regolazione e di intervento degli organismi sovranazionali, a
partire dalle Nazioni Unite.
La situazione locale
A
livello cittadino, “Sezze per l’Ulivo” si propone di
costituire uno strumento di partecipazione per tutti i cittadini
che si riconoscono nel centrosinistra e che intendono
contribuire, attraverso la partecipazione, l’analisi,
l’ascolto e la ricerca di soluzioni condivise, a realizzare un
salto di qualità sostanziale del dibattito politico cittadino.
Occorre ridare dignità alla politica riponendo al centro del
dibattito la questione morale. Il rigore morale, l’etica delle
responsabilità costituiscono i punti cardine di una politica
veramente nuova, senza i quali si cade nel pragmatismo
qualunquista e nel personalismo privo di riferimenti etici e
culturali. Fare politica tra i cittadini e con i cittadini deve
essere l’imperativo, mettendo da parte le sterili schermaglie.
L’obiettivo
fondamentale di “Sezze per l’Ulivo” è quello di
contribuire ad aggregare le forze politiche del centrosinistra,
superando le divisioni e le infruttuose contrapposizioni e, in
particolare, prioritariamente realizzare a Sezze la federazione
dell’Ulivo, perché non sia soltanto un coordinamento tra i
partiti, ma un luogo autentico di partecipazione, di dibattito,
di progettazione e di costruzione, insieme a tutte le realtà
associative setine e ai singoli cittadini, del futuro della
nostra città.
Sezze
possiede intelligenze e professionalità che vanno valorizzate e
impiegate per il bene comune. Non è accettabile la chiusura al
nuovo, sia a livello di idee che di persone, che ha
caratterizzato tradizionalmente l’azione dei partiti, ma è
altrettanto inaccettabile il disinteresse, il disimpegno che
hanno finito per far emergere una classe politica incapace di
progettualità e di innovazione amministrativa. Occorre
ricostruire un tessuto sociale e culturale comune mediante
l’impiego delle migliori intelligenze cittadine, indicando
come orizzonte e prospettiva il bene comune, superando e
respingendo quelle scelte politiche improntate al particolarismo
e all’egoismo di gruppo.
La
strada da percorrere è quella della costruzione di un programma
di governo nuovo: occorre partire dal radicamento nel
territorio, dall’ascolto dei problemi e delle esigenze dei
cittadini per addivenire a una visione complessiva, ad una idea
dello sviluppo della città per i prossimi anni. Una politica
nuova, un nuovo linguaggio politico, una nuova classe politica.
E’ necessario non rinnegare tutto il passato e le personalità
che lo hanno incarnato, ma quanto di sbagliato e deleterio è
stato fatto, ivi compresi i politici che ne hanno avuto la
responsabilità. Gli errori del centrosinistra stanno
all’origine dell’attuale decadimento politico: l’amministrazione
comunale è diventata un fortilizio nel quale si sono
asserragliati i sopravvissuti di una classe politica locale
incapace di emendarsi dei propri errori tattici e strategici,
animata da illusioni di rivincita inopportune e
amministrativamente deleterie, dannose, personaggi capaci di
schierarsi dall’una e dall’altra parte indifferentemente. Il
governo della città per questa classe politica non significa
progettazione del bene comune (parola sconosciuta a chi
amministra Sezze!), ma terreno di scontro dove misurare la
propria forza e la propria capacità di spartire, di mettere le
mani sui posti di governo e di sottogoverno. Occorre reagire,
restituire ai cittadini il diritto di decidere il proprio
futuro, chiudendo in modo netto e definitivo la porta a
qualsiasi ipotesi di ulteriore “riciclaggio” di personaggi
screditati politicamente e moralmente. “Sezze per
l’Ulivo” lavorerà per l’unità dell’Ulivo e ne vuole
interpretare l’anima unitaria. Deve perciò instaurarsi tra le
varie componenti oltre che un rispetto reciproco, un clima di
amicizia, senza il quale è difficile dare vita ad una volontà
politica comune. Intende pertanto offrire una luogo di
discussione, confronto e impegno a tutti gli ulivisti, iscritti
o no ai partiti; allargare il consenso al di là dei partiti;
dialogare e ricercare momenti di collaborazione con tutte le
associazioni e i movimenti, che operano per il rinnovamento
della politica e contro il disegno delle destre.
Democratizzare
la coalizione
“Sezze
per l’Ulivo” vuole contribuire a democratizzare le strutture
della coalizione, a tutti i livelli, mediante regole condivise,
che accrescano il potere di decisione dei cittadini e degli
elettori, garantendo in tal modo una sempre più diffusa
partecipazione alle scelte dell’Ulivo, mediante: 1) la
costituzione di un coordinamento dell’Ulivo, veramente
democratico, aperto alle associazioni e ai comitati dei
cittadini, con compiti non solo di iniziativa politica, ma anche
di garanzia sulle procedure e sulla gestione dei meccanismi di
scelta democratica dei candidati alle elezioni, tra cui anche il
ricorso alle primarie; 2) la formazione di elenchi/albi degli
elettori ulivisti - debitamente registrati - come base per lo
svolgimento delle primarie per le candidature.
|
STATUTO
DELL’ASSOCIAZIONE “SEZZE PER L’ULIVO”
Capo
I
Disposizioni
generali
Art. 1.
(Costituzione
dell’associazione)
1.
E' costituita, ai sensi degli articoli 36 e seguenti del codice
civile, una associazione denominata “Sezze per l’Ulivo”.
2.
L'associazione ha sede in Sezze.
3.
L’associazione adotta come proprio simbolo quello allegato in
copia al presente Statuto.
Art. 2.
(Scopi regolamentari)
1.
L'associazione non ha finalità di lucro e si propone di
promuovere a livello locale la diffusione dei valori e dei
principi contenuti nel Manifesto di “Sezze per l’Ulivo”
che è da considerarsi parte integrante del presente statuto.
2.
A tal fine l'associazione potrà organizzare incontri, elaborare
e diffondere documenti, raccogliere fondi, promuovere la
riunione, nelle forme più idonee, di tutte le organizzazioni,
associazioni e liste civiche che si riconoscono nel principi del
Manifesto politico, nonché compiere tutte le azioni che riterrà
utili per sviluppare il progetto contenuto nel Manifesto
politico.
3.
L’associazione partecipa alle iniziative dell’Ulivo e del
centrosinistra a tutti i livelli e le promuove sostenendo
l’attività dell’Ulivo locale e di tutte le sue componenti.
Conseguentemente, si impegna a non porre in essere azioni che in
alcun modo siano in contrasto e/o divergano da obiettivi,
iniziative, intenti e direttive perseguiti dal coordinamento
nazionale e locale dell’Ulivo e del centrosinistra.
4.
L’associazione si impegna altresì a favorire la riunione
nelle forme più idonee di tutte le organizzazioni, associazioni
e partiti che ne condividono lo spirito al fine di garantire la
più ampia partecipazione e la massima condivisione delle
iniziative assunte.
5.
Per tutto quanto non è contenuto nel presente Statuto si
applicano le disposizioni di legge vigenti.
Art. 3.
(Soci)
1.
Sono soci dell’associazione le persone fisiche e
giuridiche che hanno sottoscritto l’atto costitutivo
dell’associazione e che dichiarano di aderire ai principi ed
ai valori contenuti nel Manifesto di Sezze per l’Ulivo.
2.
Il socio che intenda recedere dalla associazione deve darne
comunicazione all’Assemblea dei soci.
3.
L’Assemblea degli aderenti deciderà un’eventuale quota
associativa da versare per sostenere le attività, le iniziative
e le spese per la sede dell’associazione.
4.
Possono essere soci, le persone fisiche e giuridiche che ne
facciano richiesta al Coordinatore, dichiarando di voler
contribuire al raggiungimento degli scopi dell’associazione.
6.
Sull’accoglimento delle domande e la regolarità delle stesse
delibera l’Assemblea.
Art. 4.
(Patrimonio)
1.
Le risorse economiche dell'associazione sono costituite da:
beni, immobili e mobili; contributi; donazioni e lasciti;
rimborsi; attività marginali di carattere commerciale e
produttivo; ogni altro tipo di entrate.
2.
Le elargizioni in danaro, le donazioni e i lasciti, sono
accettate dall'Assemblea, che delibera sulla utilizzazione di
esse, in armonia con finalità statuarie dell'organizzazione.
3.
E’ vietato distribuire, anche in modo indiretto, utili o
avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la
vita dell’Associazione, salvo che la destinazione o la
distribuzione non siano imposte dalla legge.
Capo
II
Gli
organi
Art. 5.
(Gli organi)
1.
Gli organi dell'associazione sono l'Assemblea dei soci,
l’Ufficio di Coordinamento composto da sette membri, tra i
quali il Coordinatore ed il Tesoriere.
Art. 6.
(L'Assemblea
dei soci)
1.
L'Assemblea ordinaria dei soci, convocata dal Coordinatore o
da un quinto dei soci in congruo anticipo su quello fissato per
l'adunanza, si riunisce nella sede sociale o in altra località
da indicarsi nell'avviso di convocazione, per provvedere e per
deliberare su tutti gli altri argomenti di carattere generale
iscritti all'ordine del giorno.
2.
Hanno diritto di intervenire all'Assemblea tutti i soci iscritti
all’associazione.
3.
Per la costituzione legale dell'Assemblea e per la validità
delle sue deliberazioni è necessario l'intervento di tanti soci
che rappresentino almeno il 50 per cento degli iscritti. Non
raggiungendo questo numero di voti, l’Assemblea è aggiornata
ad altra data. Nella seconda convocazione l'Assemblea è valida
qualunque sia il numero dei soci presenti o rappresentanti.
4.
L'Assemblea delibera a maggioranza di voti dei soci presenti.
Art.
7.
(Compiti dell’Assemblea)
1.
L’Assemblea stabilisce gli indirizzi per l'attuazione dei
compiti statuari, ne stabilisce le modalità e le responsabilità
di esecuzione e controlla l'esecuzione degli stessi;
2.
Delibera sull'ammissione dei nuovi soci.
3.
Approva i progetti di bilancio preventivo, consuntivo
dell’associazione predisposti dal Tesoriere.
Art.
8.
(L’Ufficio
di Coordinamento)
1.
L’Ufficio di Coordinamento è nominato dall'Assemblea per due
anni e può essere riconfermato al termine del mandato in tutti
o in parte i suoi componenti. In caso di dimissioni, o di
richiesta di sostituzione nel corso del mandato da parte di un
quinto dei componenti dell’Assemblea, quest’ultima provvederà
ad eleggere il nuovo Ufficio di Coordinamento a maggioranza.
2.
L’Ufficio di Coordinamento ha il compito di coordinare le
iniziative per il conseguimento e l'attuazione degli scopi
dell'associazione e per la sua direzione ed amministrazione
ordinaria e straordinaria.
3.
Per lo svolgimento delle ordinarie attività
dell’associazione, l’Assemblea può attribuire specifici
incarichi ad uno o più soci.
Art.
9.
(Il
Coordinatore)
1.
Il Coordinatore è nominato dall'Assemblea per due anni e può
essere riconfermato al termine del mandato. In caso di
dimissioni, o di richiesta di sostituzione nel corso del mandato
da parte di un quinto dei componenti dell’Assemblea,
quest’ultima provvederà ad eleggere il nuovo Coordinatore a
maggioranza.
2.
Ha il compito di coordinare l’Ufficio di Coordinamento.
3.
Il Coordinatore ha la rappresentanza legale dell'associazione di
fronte a qualsiasi autorità giudiziaria e amministrativa e di
fronte a terzi. Previa approvazione da parte dell’Assemblea,
il potere di firma può essere altresì delegato dal
Coordinatore al Tesoriere per tutto quanto concerne le attività
di gestione finanziaria dell’associazione.
Art. 10.
(Il Tesoriere)
1.
Il Tesoriere viene eletto tra i membri dell’Ufficio di
Coordinamento e redige e predispone i progetti di bilancio
preventivo e consuntivo, da presentare all'Assemblea dei soci.
2.
Svolge le ordinarie attività di gestione finanziaria
dell’associazione in collaborazione con il Coordinatore e
l’Ufficio di Coordinamento.
Art.
11.
(il
bilancio)
1.
L’esercizio sociale decorre dal 01 gennaio al 31 dicembre di
ogni anno.
2.
Al termine dell’esercizio, il Tesoriere predispone il bilancio
consuntivo da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea dei
soci entro 15 giorni dalla fine dell’esercizio stesso.
Capo III
Disposizioni transitorie e
finali
Art. 12.
(Modifiche al Statuto)
1.
I soci riuniti in Assemblea possono modificare il presente
Statuto ma non possono modificare gli scopi dell'associazione.
2.
Per la validità delle deliberazioni di cui al comma 1, è
necessaria la presenza, sia nella prima che nella seconda
convocazione, di almeno la metà dei soci ed il consenso di tre
quinti dei voti validamente espressi.
Art. 13.
(Scioglimento
dell’Associazione)
1.
Lo scioglimento dell’associazione è deliberato
dall’Assemblea dei soci con la maggioranza di almeno due
terzi.
2.
L’Assemblea con la stessa maggioranze delibera sulla
nomina di uno o più liquidatori, definendone i poteri.
3.
Il patrimonio sociale netto risultante dal bilancio di
liquidazione, adempiuto ogni obbligo dell’Associazione nei
confronti di terzi, deve essere destinato a fini di pubblica
utilità.
Art. 14.
(Ufficio di Coordinamento
provvisorio)
1.
Al momento della sottoscrizione del manifesto politico e
del presente Statuto dell’Associazione “Sezze per
l’Ulivo”, i soci promotori eleggono un Ufficio di
Coordinamento provvisorio, composto da cinque membri, tra i
quali il Coordinatore e il Tesoriere provvisori, che ha il
compito di guidare l’associazione nella fase di costituzione,
di raccolta delle adesioni per il periodo stabilito
dall’Assemblea, di adempimento di tutti gli obblighi formali
fino alla convocazione dell’Assemblea elettiva nella quale si
procederà all’elezione dell’Ufficio di Coordinamento.
2.
In tale periodo transitorio l’Associazione “Sezze per
l’Ulivo” è rappresentata ad ogni effetto di legge dal
Coordinatore provvisorio e dall’Ufficio di Coordinamento
provvisorio, che potranno assumere tutte le iniziative
necessarie ed opportune, conformemente alle finalità
dell’associazione stessa.
Sottoscrivono
il presente Statuto i soci promotori. |
|