BUNA SEARA ROMÂNIA

  Lettera al Sindaco

“Analisi pacata, non allarmismo”

12 febbraio 2008

Lunedì 11 febbraio il Sindaco di Sezze, Andrea Campoli, ha avuto un incontro con i rappresentanti della comunità romena presso la sede dell’associazione Buna Seara Romania, nel corso del quale si è parlato di quanto accaduto negli ultimi mesi a Sezze, ed in particolare del tema della sicurezza. Di seguito la lettera letta dalla Sig.ra Gina Bouros. 


Signor Sindaco,

innanzi tutto la ringrazio per essere intervenuto a questo nostro incontro, dopo tutto il bailamme  sollevato da alcune forze politiche locali questo gesto non era certo scontato.

Proprio dalle sconsiderate affermazioni di alcune forze politiche vogliamo parlare questa sera: di quello che hanno generato e di quello che purtroppo potrebbero generare.

La mozione popolare sottoscritta da 300 cittadini e strumentalmente usata dai politici locali contro la nostra comunità pone dei problemi sicuramente reali ma che vanno riportati nella loro reale dimensione.

La convocazione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica rispetto allo stato dei reati perpetrati, molto francamente, ci appare un tantino esagerata, se mi passa la battuta è uno “tsunami in un bicchiere d’acqua”. Infatti lo stesso Comitato ha riconosciuto, e non poteva essere altrimenti, che la situazione reale della sicurezza pubblica a Sezze è in linea con quella di analoghe città e che non c’è nessun particolar allarme: nel 2007 a Sezze sono stati consumati 250 reati, di cui 124 ascrivibili a vario titolo nella categoria furti e di questi solo 5 sono furti in abitazioni, contro i 13 furti in abitazioni del 2006.

Ora questa situazione di reati, che abbiamo visto essere “nella norma” non può certamente essere imputata in tutto ad una sola categoria di cittadini, siano essi immigrati, e di una ben determinata nazionalità, o siano essi di altra qualsivoglia categoria. A  Sezze venivano consumati reati prima che iniziasse l’immigrazione verso l’Italia da altri paesi e verrebbero consumati anche se con la bacchetta magica venissero fatti sparire tutti gli immigrati e restassero solo i Sezzesi purosangue al 100%; a questo proposito le segnalo gli articoli di Latina Oggi di domenica 10 febbraio 2008, pag.25, dove accanto all’articolo sulla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza intitolato, a nostro avviso impropriamente,”immigrazione, un’emergenza” c’è un articolo che riporta come i Carabinieri abbiano scoperto ed arrestato i ladri ed il ricettatore di una caldaia rubata a Sezze, tutti Italiani, l'accostamento dei due articoli è comico! 

Stabilita quindi la reale dimensione e consistenza del fenomeno, tra l’altro ben nota ai cittadini di Sezze che soltanto in 300 hanno firmato la petizione, passiamo ora ai perché dell’agire di determinate persone e forse politiche.

Nella città di Sezze, anche questo in linea con quanto avviene nel resto del Paese, da tempo i cittadini non si sentono più sicuri, ma a noi pare che questa loro insicurezza non sia giustificata dal reale andamento dei fenomeni delinquenziali, specialmente a Sezze, quanto da un senso di insicurezza generato dall’imbarbarimento del vivere civile, dalla precarietà nel lavoro e nella vita, dall’impoverimento di strati di popolazione sempre più larghi, da un egoismo sociale sempre più diffuso, tutti mali comuni ad italiani ed immigrati.

Nell’avvelenare il clima anche i mass-media, nazionali e locali, fanno la loro brava parte: se un reato è perpetrato da un immigrato sui giornali ed in televisione viene presentato in maniera ben peggiore che se lo stesso reato viene perpetrato da un italiano, è facile attaccare i più deboli e farne il capo espiatorio del malessere e del disagio dei cittadini, distogliendoli cosi dal ragionare su quelli che sono i loro reali problemi.

Non vorremmo che alcune forze politiche di Sezze, ed i loro uomini, abbiano deciso di cavalcare questa tigre per farsi un po’ di propaganda gratuita sulla nostra pelle, tanto più che siamo già in clima elettorale e su queste tematiche ne spareranno delle belle da esponenti di tutti gli schieramenti. A Sezze poi il cavalcare la tigre della sicurezza potrebbe essere anche il disperato tentativo di chi non può confrontarsi su altro perché non ha nessun serio argomento da portare al dibattito politico e sociale della cittadinanza.

Il regolamento preparato da uomini di alcune forze politiche locali e al momento rigettato dal Consiglio Comunale, contiene degli articoli anticostituzionali, confusionari, contradditori, inapplicabili e che non risolvono i problemi.

Regolamenti del genere vanno respinti, ancor prima che nei risibili contenuti nella loro filosofia, che mira a discriminare e a risolvere ogni tipo di problema ascrivendolo ad un problema di sicurezza. Non vorremmo in fine che il perdurare del clima di falso allarme sicurezza portasse alcuni sconsiderati disperati “a fare da soli”, e ad aggredire ignari immigrati che non delinquono, ma lavorano e pensano solo al benessere della loro famiglia, e quello che diciamo purtroppo si verifica sempre più frequentemente, e potrebbe capitare anche a Sezze, ed in questo caso già sappiamo chi sarebbero i responsabili morali del gesto, anche contro la loro volontà e le loro intenzioni.

La comunità rumena di Sezze è composta da lavoratori, vuole integrarsi sempre di più, vuole partecipare sempre di più, nel rispetto degli altri e delle regole democratiche vuole dire la sua sui problemi della città e su come risolverli, vuole essere un corpo vivo ed utile al progresso morale e materiale di tutti i cittadini di Sezze.

Sapremo valutare chi lavora per la pace, per il progresso e per l’integrazione, sapendo democraticamente rispondere sul piano politico e sociale a chi intende demonizzarci, sapremo adire le vie legali la dove sarà possibile ed opportuno difendere la nostra sicurezza e la nostra tranquillità, sapremo democraticamente premiare chi è al fianco degli onesti e sapremo democraticamente ostacolare chi mesta nel torbido e con la scusa della sicurezza rende di fatto insicure le nostre esistenze.   

Discorso di benvenuto letto dalla Sig.ra Gina Bouros dell'associazione "BUNA SEARA ROMÂNIA"      

Natale interculturale