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Feste Natalizie Setine |
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Sagra dei Broccoletti
30 dicembre 2012 Seconda edizione della Sagra dei Broccoletti che anche qust'anno si tiene a Sezze durante le feste Natalizie. Organizzata dall'Associazione Madonna della Valle, guidata da Armando Uscimenti, la sagra si terrà dalle ore 10 alle ore 20 di domenica 30 dicembre nella centralissima Piazza del Pesce dove sarà possibile degustare il prelibato ortaggio setino. Come lo scorso anno la Coldiretti di Sezze accompagna la sagra con il mercatino di Campagna Amica. I broccoletti di Sezze a cura di Vittorio Del
Duca Di broccoletti di Sezze esistono due ecotipi fondamentali che si differenziano tra loro per l’apparato radicale e la classe di precocità: il più antico è a ciclo tardivo di novanta giorni e si presenta con la classica radice a bulbo di rapa, che però non viene consumata perché vitale per il cosiddetto “ricaccio” dei broccoletti, che sono la parte più pregiata e che si raccolgono per tutto l’inverno. L’altra varietà, la più diffusa, è a ciclo medio precoce di sessanta giorni, con una radice a fittone ed è il frutto di una selezione, che i nostri nonni hanno sapientemente operato nel corso dei secoli, con il fine di anticiparne la produzione e di assaporarlo il prima possibile e per più cicli. I broccoletti di Sezze differiscono dagli altri coltivati nel resto del Lazio e in altre Regioni, soprattutto Campania e Puglia, per essere come pianta meno cespugliosa e più compatta, con foglie affusolate, meno frastagliate e di un colore verde caratteristico. In tali regioni, i broccoletti venivano largamente usati anche per l’alimentazione bovina, cosi a Sezze quando li si vuole distinguere dai nostri, vengono curiosamente chiamati “ broccoletti di vacca” I broccoletti sezzesi , come pure le altre varietà comunemente conosciute come “ cime di rapa” sono piante tipicamente mediterranee ed autoctone, quindi non sono state introdotte nel nostro territorio da nessuno, anzi i nostri emigranti, quasi tutti contadini, partiti per Ellis Island e successivamente in Australia e Canada, non volendo rinunciare a questa specialità hanno portato con loro i semi, tentando di riprodurli in quei luoghi, ma ahimè, senza alcun successo. Sono assai ricercati in cucina nel periodo autunnale ed invernale, come verdura cotta ripassata in padella. Da sempre sono commercializzati nel classico mazzetto del peso di circa 7 etti , corrispondenti a due antiche libbre romane, e prima di essere cucinati necessitano di un paziente lavoro di pulitura, che in dialetto viene detto “scinte” (lasseme stà ca tencheta scinte i brùcculécchi) cioè scindere le parti più tenere ed i fiori da quelle più dure che vanno buttate, mentre i nostri padri le utilizzavano invece per alimentare gli animali (galline, pecore, muli, etc). Non si deve dimenticare che nella civiltà contadina tutto tornava utile e nulla veniva mai sprecato o buttato : gettare i doni del Signore era come commettere un peccato mortale. L’assenza di fonti scritte ci rende difficile risalire all’origine della loro coltivazione nel territorio, tuttavia essendo una pianta autoctona è da ritenere che sia molto remota anche a ragione di alcune ricette delle quali se ne sta perdendo la memoria . Infatti,oggi i broccoletti vengono comunemente consumati con il pane, la classica salciccia di maiale ed il vino rosso, ma in passato “la pizza roscia a’ gli mattòno, cu gli brùcculècchi e la saràca” era il classico cibo invernale che i nostri contadini usavano portarsi “ fòre” e che pastori, pescatori e cacciatori consumavano nella palude. Una volta, quando i campèri volevano accattivarsi il favore di un loro fattoretto o bracciante, soprattutto per farlo lavorare con maggior lena in modo da “tirare” tutta la squadra , spesso solevano offrirgli di nascosto una o più “sarache con i broccoletti” che questi accettavano di buon grado perché c’era tanta fame. Così ancora oggi, quando a Sezze qualcuno difende a spada tratta le ragioni di un altro senza che quest’ultimo ne abbia, gli si dice: “Ma che t’ha dato la saraca?” oppure “me simbri i babbào cu la saràca ‘mmano” (uno spaventapasseri con la saràca in mano). Molto apprezzata ancora oggi è la tradizionale polenta con i broccoletti E’ inutile cercare i semi di Broccoletti di Sezze altrove, essi sono reperibili solo in loco ed ogni contadino che ne ama la produzione, fa in modo di ricavarne il seme per la stagione successiva. Così, a febbraio si seminano alcune piante per la riproduzione, dette portasemi, a fine maggio si estirpano e si mettono ad essiccare al sole ricoperte con una sottile reticella per evitare agli uccelli di beccarne il seme. Dopo circa un mese, quando le piante sono ben secche, vengono “battute” su di un telo con un bastone o un mazzafrusto per farne cadere i semi. I Broccoletti di Sezze, con le prime semine di fine Luglio, vengono raccolti già dal mese di Settembre, e con semine successive se ne hanno a rotazione per tutto il periodo invernale sino al sopraggiungere della primavera, quando cede ai Carciofi romaneschi lo scettro di principe dell’Agricoltura locale e della cucina setina. |