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Laude della Passione |
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| I volti della Passione | Don Vincenzo 1957 | Corale setina | |
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Rielaborazione artistica del "Laudario Cortonese" articolo a cura di Carlo Luigi Abbenda ( foto di Ignazio Romano ) Il
testo letterario-musicale alla base della “Laude della Passione”,
recitata a Latina e a Sezze in questa Pasqua 2004, è invero una
elaborazione ottocententesca testuale e musicale di Guido Turchi,
artista setino. Il componimento è basato ed ispirato al cosiddetto “Laudario
di Cortona”, opera letteraria attribuita a tal Garzo
“dottore”, notaio di Incisa Valdarno, proavo paterno del Petrarca.
Egli visse ed operò in Toscana nella seconda metà del
XIII secolo. Corale Cattedrale S. Maria di Sezze e Corale "Incantu" > I brani cantati, in questo spettacolo sono:
mezzosoprano Irida Dragoti > lunedì 5 aprile, ore 21.00, a Latina, teatro D’Annunzio > mercoledì 14 aprile , ore 21.00, a Sezze, cattedrale di Santa Maria Lo spettacolo è messo in scena dall’ Associazione Culturale “Il Grillo” di Sezze, sotto la regia di Piero Formicuccia, e prodotto dal team “Unica Eventi” di Gianluigi Polisena; patrocinato a Latina dall’Assessorato alla Cultura, con il coordinamento dell’architetto Patrizia Fanti; viene allestito anche con il patrocinio della Provincia di Latina, il Comune di Sezze, il Consorzio Biblioteche dei Monti Lepini e la XIII Comunità Montana. > Il cast musicale-canoro e teatrale comprende:
il Regista Piero Formicuccia Il testo del laudario, basato sul “Pianto della Madonna” ( ballata “Donna del Paradiso…”) di Jacopone da Todi, è stato rielaborato nell’ottocento ed arricchito di partitura musicale da parte di Giulio Turchi. La stessa partitura è conservata presso la Biblioteca Romana della Biblioteca di Santa Cecilia ( N.B. Il maestro Antonio Di Raimo ha curato anche la trascrizione e il necessario arrangiamento dei brani musicali). I
brani per le due voci “recitanti” sono interpretati da Julia
Borretti e G.B. Ceccano, che rappresentano rispettivamente La
Madonna e San Giovanni Evangelista sotto il golgota.
Il
Laudario Cortonese è una
delle composizioni sacre più antiche italiane ed è, come “lauda”,
uno dei componimenti più antichi di tal genere: esso risale al XIII
secolo e ci è pervenuto dall’elaborazione di una Confraternita
religiosa di Cortona. Il testo manoscritto è conservato nella
biblioteca del comune e dell’Accademia etrusca di quella città ,
catalogato con il titolo di “codice 91”. attore Titta Ceccano Nel
Laudario di Cortona la sua 1^ parte è di contenuto principalmente
dedicato alla Madonna; in essa sono presenti ben 47 laude-ballate,
accompagnate da testo melodico, composte tutte da una 1^strofa e una
“ripresa”, ambedue cantate allo stesso modo. In effetti le
“stanze” ( o strofe ) musicali della lauda-ballata
erano affidate ad un solista mentre
la “ripresa” ( o “ritornello” ) era eseguito dal coro,
con una rima comune univoca, con nessuna variazione di tono. La “Passione” è inserita nella 2^ parte di tale raccolta ( unitamente alle laudi di Santa Caterina d’Alessandria, della Maddalena, della Natività , della Resurrezione, ed infine della SS. Trinità ). tenore Pietro Iorio Secondo
i critici storico-letterari più o meno contemporanei tra di loro furono
i componimenti di lode del “Cantico di frate Sole”( “Laudes
Creaturarum” di San Francesco d’Assisi ), il laudario di Jacopone da
Todi ( con la celebre sequenza dello “Stabat Mater” , di tipo
strofico e rimato ), il laudario anonimo di “Santa Maria della
Scala”, di stile gotico-senese, e il nostro repertorio di lode
cortonese del Garzo “dottore”. Essi sorsero sulla scia dei salmi e
canti biblici ( “Laudes“ “Matutinae” e “Ad omnes horas
dicendae” ) che animavano da secoli la liturgia cantata, gregoriana
monocorde, della Chiesa cristiana. attrice Julia Borretti Tutta questa competitività artistica era sintomo di una cultura religioso-letteraria che, con stili metrici e musicali diversi, alimentò lo sviluppo della Laude che, dai motivi liturgici sacri, passò nella cultura popolare attraverso l’opera pionieristica di veri e propri “Maestri della Passione e dei Lamenti di Maria”. La lauda infatti fu
all’inizio un componimento religioso dedicato prevalentemente alla
“lode della Madonna”. I diversi autori, dopo aver sperimentato varie
forme metriche, si stabilizzarono sullo schema della ballata profana.
Musicalmente la lauda esigeva un’esecuzione cantata collettiva, con un
coro che si alternava alla voce solista. Il contenuto era di origine
popolare, con sviluppi di stampo teatrale ( lauda drammatica). concertatore e direttore Carlo Marchionne
orchestra "Fiati ensemble"
Sezze, 27 marzo 2004 articolo di Carlo Luigi ABBENDA ( foto di Ignazio Romano ) Preghiamo gli editori di quotidiani e materiale informativo, che volessero far uso del lavoro riportato sulle pagine del Portale fotografico Setino, di citarne la fonte nel rispetto dei valori e delle regole, anche quelle non scritte. |