Laude della Passione

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Rielaborazione artistica del "Laudario Cortonese"

articolo a cura di Carlo Luigi Abbenda ( foto di Ignazio Romano )

Il testo letterario-musicale alla base della “Laude della Passione”, recitata a Latina e a Sezze in questa Pasqua 2004, è invero una elaborazione ottocententesca testuale e musicale di Guido Turchi, artista setino. Il componimento è basato ed ispirato al cosiddetto “Laudario di Cortona”, opera letteraria attribuita a tal Garzo “dottore”, notaio di Incisa Valdarno, proavo paterno del Petrarca. Egli visse ed operò in Toscana nella seconda metà del XIII secolo.  

         Corale Cattedrale S. Maria di Sezze e Corale "Incantu"

> I brani cantati, in questo spettacolo sono: 

“Cristo è nato” (18),

“Gloria in cielo e Pace ‘n terra” (19),

“Onne homo ad alta voce” (25), 

“Laudano la Resurrectione” (27), 

“Plangiamo quel crudel basciare” (21), 

“De la crudel Morte di Cristo” (23), 

“Ben e crudel e spietoso” (22). 

 

Il repertorio è tratto dalla raccolta conservata nella Biblioteca Musicale di Santa Cecilia di Roma

Per questa primavera sono previsti due appuntamenti:

         mezzosoprano Irida Dragoti

> lunedì 5 aprile, ore 21.00, a Latina, teatro D’Annunzio

> mercoledì 14 aprile , ore 21.00, a Sezze, cattedrale di Santa Maria

Lo spettacolo è messo in scena dall’ Associazione Culturale “Il Grillo” di Sezze, sotto la regia di Piero Formicuccia, e prodotto dal team “Unica Eventi” di Gianluigi Polisena; patrocinato a Latina dall’Assessorato alla Cultura, con il coordinamento dell’architetto Patrizia Fanti; viene allestito anche con il patrocinio della Provincia di Latina, il Comune di Sezze, il Consorzio Biblioteche dei Monti Lepini e la XIII Comunità Montana

> Il cast musicale-canoro e teatrale comprende:

Carlo Marchionne maestro concertatore e direttore , che dirige un corposo coro cittadino di diversa estrazione (corale della cattedrale di Santa Maria e corale “Incantu”), tale corale è stata rafforzata dal coro polifonico di CisternaLuca Zambrilli”, diretto dalla maestra Vittoria Baccari

Fiati Ensemble

7 maestri strumentisti del gruppo tutti facenti parte della Banda CC. Di Roma:

Balestrieri Vincenzo (Flauto traverso)

Di Raimo Antonio (Sax soprano)

Iacomini Daniele e Tirella Romeo (Corno)

Di Toppa Giancarlo (Trombone)

Bottoni Giampiero (Timpani)

Biondi Gianluca (pianoforte)

cantanti solisti

Pietro Iorio (Tenore), Irida Dragoti (Mezzosoprano)

         il Regista Piero Formicuccia

Il testo del laudario, basato sul “Pianto della Madonna” ( ballata “Donna del Paradiso…”) di Jacopone da Todi,  è stato rielaborato nell’ottocento ed arricchito di  partitura musicale da parte di Giulio Turchi. La stessa partitura è conservata presso la Biblioteca Romana della Biblioteca di Santa Cecilia ( N.B. Il maestro Antonio Di Raimo ha curato anche la trascrizione e il necessario arrangiamento dei brani musicali).

I brani per le due voci “recitanti” sono interpretati da Julia Borretti e G.B. Ceccano, che rappresentano rispettivamente La Madonna e San Giovanni Evangelista sotto il golgota.

  Origine e Storia del Laudario Cortonese

Il Laudario Cortonese  è una delle composizioni sacre più antiche italiane ed è, come “lauda”, uno dei componimenti più antichi di tal genere: esso risale al XIII secolo e ci è pervenuto dall’elaborazione di una Confraternita religiosa di Cortona. Il testo manoscritto è conservato nella biblioteca del comune e dell’Accademia etrusca di quella città , catalogato con il titolo di “codice 91”. La lauda, sorta nel XIII secolo, in area umbro-toscana, è collegata alla vita spirituale di compagnie mistiche di “Disciplinati” o “Battuti” e, quindi, è di sicuro posteriore ai movimenti dei “Flagellanti”, sorti dopo il 1260. Essa è di tipo “zajalesco” (forma melica di lode arabo-spagnola”, formata da tristici ad una sola rima).  

                                                                                                                              attore Titta Ceccano

Nel Laudario di Cortona la sua 1^ parte è di contenuto principalmente dedicato alla Madonna; in essa sono presenti ben 47 laude-ballate, accompagnate da testo melodico, composte tutte da una 1^strofa e una “ripresa”, ambedue cantate allo stesso modo. In effetti le “stanze” ( o strofe ) musicali della lauda-ballata  erano affidate ad un solista mentre   la “ripresa” ( o “ritornello” ) era eseguito dal coro, con una rima comune univoca, con nessuna variazione di tono.

La “Passione” è inserita nella 2^ parte di tale raccolta ( unitamente alle laudi di Santa Caterina d’Alessandria, della Maddalena, della Natività , della Resurrezione, ed infine della SS. Trinità ).

          tenore Pietro Iorio

Secondo i critici storico-letterari più o meno contemporanei tra di loro furono i componimenti di lode del “Cantico di frate Sole”( “Laudes Creaturarum” di San Francesco d’Assisi ), il laudario di Jacopone da Todi ( con la celebre sequenza dello “Stabat Mater” , di tipo strofico e rimato ), il laudario anonimo di “Santa Maria della Scala”, di stile gotico-senese, e il nostro repertorio di lode cortonese del Garzo “dottore”.  Essi sorsero sulla scia dei salmi e canti biblici ( “Laudes“ “Matutinae” e “Ad omnes horas dicendae” ) che animavano da secoli la liturgia cantata, gregoriana monocorde, della Chiesa cristiana.  

         attrice Julia Borretti

Tutta questa competitività artistica era sintomo di una cultura religioso-letteraria che, con stili metrici e musicali diversi, alimentò lo sviluppo della Laude che, dai motivi liturgici sacri, passò nella cultura popolare attraverso l’opera pionieristica di veri e propri “Maestri della Passione e dei Lamenti di Maria”.  

La lauda infatti fu all’inizio un componimento religioso dedicato prevalentemente alla “lode della Madonna”. I diversi autori, dopo aver sperimentato varie forme metriche, si stabilizzarono sullo schema della ballata profana.  Musicalmente la lauda esigeva un’esecuzione cantata collettiva, con un coro che si alternava alla voce solista. Il contenuto era di origine popolare, con sviluppi di stampo teatrale ( lauda drammatica). Tra le varie edizioni del Laudario Cortonese segnaliamo l’opera “Laudario di Cortona” , redatto a cura di A.M. Guarnirei, pubblicato a Spoleto nel 1991.  

         concertatore e direttore Carlo Marchionne

         orchestra "Fiati ensemble"

Sezze, 27 marzo 2004  articolo di Carlo Luigi ABBENDA  ( foto di Ignazio Romano )

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