Sezze,
16 novembre 2019- ore 9,30
ISISS Pacifici e De Magistris
Il recupero
dei vitigni autoctoni
L'Azienda
vinicola Tomei promuove il convegno sui vitigni autoctoni

i
rappresentanti della cantine vinicole

Marco
Tomei con la dirigente scolastica Anna Giorgi

i
docenti dell'Istituto Alberghiero

Rocco
Tolfa - giornalista Rai2

Sergio
Di Raimo - Sindaco di Sezze


Anna
Giorgi - DS Pacifici e De Magistris


Salvatore
La Penna - Consigliere Regione Lazio

Giovanni
Pica - relatore Arsial



Marco
Carpineti - Azienda vinicola Carpineti

Carlo
Noro - Associazione professione Biodinamica


le
alunne del III liceo classico autrici del libro "Il vino di Sezze
nell'antichità




Enrica
Onorati - Assessore all'Agricoltura della Regione Lazio

Antonio
Abbate - docente FIS






























L’AGRICOLTURA BIODINAMICA
di Vittorio Del Duca
Alla scoperta di un metodo di coltivazione del tutto in sintonia con la natura
Quando il teosofo ed esoterista Rudolf Steiner delineò i principi dell’agricoltura biodinamica non poteva certo immaginare il successo e il grande interesse che avrebbe generato nei decenni a venire. Era il 1924 e il mondo viaggiava tra due guerre mondiali, alla ricerca dello sviluppo totale con un’industrializzazione sempre più presente e la chimica che si preparava a sostenere le produzioni agricole.
L'agricoltura biodinamica è un insieme di pratiche pseudoscientifiche basate sulla visione spirituale antroposofica del mondo ed attuate durante la produzione agricola. Lo scopo è il raggiungimento di una agricoltura in maggiore equilibrio con l'ecosistema terrestre. La cosiddetta agricoltura biodinamica incorpora anche alcuni dettami dell'omeopatia e alcune tecniche dell'agricoltura biologica e, con un approccio definito olistico, considera come un unico sistema il suolo e la vita che si sviluppa su di esso.
Il massimo sviluppo della biodinamica si ebbe in opposizione alla rivoluzione verde degli anni ’60. La prima spingeva per una concezione della produzione di cibo in tutto e per tutto rispettosa dei tempi naturali, l’altra stressava le risorse e grazie agli input esterni, come antiparassitari e concimi chimici, provocò un grande incremento nella produttività dei terreni. Sta di fatto che chiunque abbia la passione per l’agricoltura, in fondo in fondo tratta le piante come se fossero esseri senzienti e “spirituali”. E’ questa la base dell’agricoltura biodinamica: un’unione di pratiche agricole del tutto naturali con la fusione di aspetti spirituali sfocianti a volte nell’esoterismo.
Proviamo a prendere gli aspetti più apprezzati. In primo luogo il terreno va rispettato ed è per questo che si utilizza il sovescio come pratica finalizzata alla concimazione del suolo e consiste nel rigirare e “sotterrare” le piante spontanee cresciute nel terreno. Ciò permette di aumentare la materia organica nel terreno, rallentare i fenomeni erosivi e mantenere il contenuto di azoto. Le piante più indicate da sotterrare sono le leguminose.
In secondo luogo non si utilizzano preparati di sintesi per accrescere la produttività o per proteggere le piante, ma al contrario attraverso le sinergie e consociazioni tra piante si potenziano le possibilità naturali di affrontare eventuali parassitosi o situazioni ambientali sfavorevoli.
L’acqua va centellinata e si utilizza come solvente di preparati “omeopatici” per sostenere le piante in crescita. Grande importanza viene data al calendario delle semine in relazione alle fasi lunari. Ad esempio insalata, cicoria, finocchio e cipolla vogliono la luna calante mentre le leguminose e i cavoli quella crescente.
Invocazioni e preghiere sono assolutamente necessarie, ma dopotutto quale contadino tra sé e sé non ha espresso qualche desiderio lavorando al proprio campo?


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