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Bhutan > seconda parte |
Sotto le cime dell' Himalayadi Cristiana Grassucci e Piero Lauri Asia …………...... Bhutan 2007 (prima parte)Maggio 2007: Il
Buthan, definito la Svizzera del continente Indiano, è un paese
bellissimo, splendido. Conserva intatte tutte le sue tradizioni.
Nessuno
è vestito all’occidentale, uomini, donne e bambini portano il
costume tradizionale il gho per gli uomini il kira per le donne,
ambedue fermati in vita dal Kera una cinta di seta multicolore,
tessuta a mano.
I Dzong (Monasteri) tutti situati in cima a verdissime colline, circondati dai Prayer flag conficcati nel terreno, I monaci con I loro abiti gialli e rossi, danno all’insieme un aspetto molto suggestivo e difficilmente descrivibile. Il
Bhutan non e' mai stato invaso ne' ha avuto contatti (nemmeno
diplomatici) con il resto del mondo fino alla meta' del XX secolo... La maggior parte delle localita' e' sopra I 1500m Capitale:
THIMPHU / PUNAKHA
Il Bhutan è l'unico Paese al mondo che professa la forma tantrica del buddhismo Mahayana (Drupa Kagyu; 75%) mentre il resto della popolazione professa l'induismo con influenze indiane e nepalesi (25%). Il buddhismo è la religione predominante dal VII sec. Ed ha profondamente influito su ogni aspetto della vita del Paese. L'insegnamento della religione è obbligatorio ed ha luogo soltanto nei monasteri. Indipendente dal 1949, il Bhutan è una monarchia ereditaria che vede attualmente regnante Jigme Singye Wangchuck, salito al trono nel 1972. Capo del governo è L.Y. Zimba. Non esiste nessuna costituzione scritta o carta dei diritti; nel 1953, con decreto reale, è stata costituita l'Assemblea Nazionale (Tshogdu) che è composta da 154 membri, 105 eletti tramite elezioni che si tengono nei vari villaggi, 12 quali rappresentanti dei corpi religiosi e 37 designati dal re per rappresentare il governo e gli interessi dello Stato. Una riforma del 1998 ha dato all'Assemblea Nazionale l'autorità di rimuovere il re se in possesso dei 2/3 dei voti favorevoli. Amministrativamente il Bhutan è diviso in 18 distretti. Attuale re del Paese è Jigme Singye Wangchuck la cui incoronazione, avvenuta il 2 giugno 1974, fece conoscere il Bhutan alla comunità internazionale visto che, per la prima volta, fu concesso ai media internazionali di entrare nel Regno himalayano. Attento soprattutto a preservare I caratteri di unicità della cultura bhutanese, il re iniziò un processo di "bhutanizzazione" del Paese che costrinse migliaia di bhutanesi di origine nepalese a fuggire in India e in Nepal dove si trovano ancor oggi assistiti dall'UNHCR e dal governo nepalese. La manifestazione più pittoresca della religiosità bhutanese è rappresentata dai tsechu, festival annuali che si tengono principalmente in primavera e in autunno e offrono la possibilità di osservare danze in maschera e arte religiosa del Paese. Tutte le province del Bhutan hanno I loro tsechu, ma I più spettacolari sono quelli di Paro in primavera (4-8 aprile) e di Thimphu in autunno (27-29 settembre). A Paro, in particolare, l'ultimo giorno delle celebrazioni, che durano 5 giorni, si svolge la cerimonia dell'esposizione della Thangka Thongrol, vecchia di 400 anni che viene trasportata fuori dallo Dzong da un gruppo di monaci e srotolata sulla parete di un tempio a tre piani. Il suo potere spirituale è tale che si ritiene che la sua semplice vista possa liberare coloro che la guardano dal ciclo delle successive reincarnazioni. Thimphu, la capitale del Paese, sorge a 2250 m in una bella e boscosa valle e affascina con le facciate decorate dei suoi edifici che le conferiscono un'impronta ancora medievale. Simbolo della città è il Trashi Chhoe Dzong, dominante in posizione elevata su una collina. Da vedere anche il Memorial Chorten che conserva numerosi dipinti e statue sacre; durante il giorno vari pellegrini percorrono il suo perimetro offrendo uno spettacolo con I loro variopinti costumi. Interessante è il mercato del fine settimana. Paro (2300 m) si trova nel Bhutan occidentale dove sorgono I più grandi, vecchi e spettacolari dzongs (monasteri-fortezze) del Paese. La città di Paro è situata nella fertile valle omonima ricca di bellissimi paesaggi naturali, villaggi ed edifici storici. Da vedere, per cercare di penetrare la cultura bhutanese, il locale Museo nazionale. Da Paro una bella escursione porta a Taktasang, monastero arroccato su un dirupo, luogo di pellegrinaggio che tutti I bhutanesi visitano almeno una volta nella vita. Bumthang è il cuore spirituale del Paese e qui si trovano alcuni dei più antichi e rinomati luoghi sacri del buddhismo bhutanese (Choskhor, Jakar Dzong). La bellezza della sua valle è leggendaria. Il Bhutan è uno dei paradisi mondiali del trekking: si possono attraversare in tutta tranquillità vaste aree incontaminate ricche di animali come, ad es., orsi neri himalayani, leopardi, volpi rosse (Valle di Phobjika), tigri, panda rossi, antilopi indiane (Parco nazionale dei Monti Neri) e avvicinarsi nel modo più naturale possibile alla cultura rurale bhutanese.
foto di Cristiana Grassucci e Piero Lauri / Bhutan 2007 prima parte |
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