politica setina

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21 febbraio 2013

Adesione al progetto di Antonio Ingroia

di Michel Cadario

Coerentemente con il modo di agire e di pensare la politica che ci ha contraddistinto durante l'ultima tornata elettorale (elezioni comunali maggio 2012) la sezione Primavera Rossa di Sezze (Prc) ha deciso di aderire e sostenere il progetto politico di Antonio Ingroia.

Sommersi come in occasione di ogni elezione politica dalle solite promesse da talk show elaborate soltanto per accattivarsi la simpatia degli elettori indecisi, noi abbiamo optato per una linea differente:
"Vogliamo realizzare una rivoluzione civile per attuare i principi di uguaglianza, libertà e democrazia della costituzione repubblicana, nata dalla resistenza".
Vogliamo portare la moralità e la legalità al centro della discussione politica.
Abbiamo assistito negli ultimi anni ad un declino del sistema partitocratico fermo nel mantenere i propri privilegi e sordo ai reali bisogni della popolazione. In un paese in cui il tasso di disoccupazione giovanile si aggira attorno al 37% le priorità del programma che sosteniamo convergono su alcuni punti cardine: la creazione di posti di lavoro, la difesa dei diritti dei lavoratori pesantemente colpita dalla riforma Fornero e la conseguente modifica dell’articolo 18 da ripristinare nella sua forma originaria. In un periodo di crisi, sosteniamo il bisogno di vedere un governo in cui il denaro di cittadini onesti sia reinvestito in servizi reali ed effettivi per la popolazione, dunque la necessità di uno stato sociale reale e vicino ai bisogni delle persone.  

Abbiamo bisogno di una maggiore trasparenza nell’assegnazione e nella gestione di appalti pubblici e degli organismi regionali e nazionali, operando dunque un'opera di ripulitura della classe politica attuale, introducendo personalità nuove, tecnicamente preparate e capaci di saper gestire la cosa pubblica al meglio. Sosteniamo inoltre la necessità di investimenti e ricerca verso forme energetiche alternative ed ecocompatibili e di valorizzare le risorse del territorio al meglio. Chiediamo, inoltre, che le spese sostenute in ambito militare vengano tagliate e ripensate, in modo tale da poter utilizzare i fondi risparmiati in politiche di investimento verso settori come l'istruzione e la sanità pubblica.
La dimensione nazionale si rispecchia con le dovute proporzioni a livello locale. La politica setina degli ultimi anni è stata una politica prettamente affaristica e volta al compromesso, si pensi alla chiusura dell'ospedale, alla mancanza di trasparenza nei concorsi pubblici, alla malagestione delle SPL, alla gestione personalistica dell'assegnazione degli appalti pubblici. Il tutto riconducibile ad un trasformismo politico imperante che si è manifestato chiaramente nelle ultime elezioni amministrative.
Siamo per il voto utile. Confidiamo che la nostra indignazione sia anche la vostra e che vogliate essere al nostro fianco in questa battaglia.


23 ottobre 2012

Elogio del PUCG (quarta puntata)

di Michel Cadario

Per la città di Sezze noi della Federazione della Sinistra avevamo pensato a futuristiche piste ciclabili, a tutele dei siti archeologici come la Via Setina, avevamo finanche ipotizzato la creazione di un mercato agricolo per i produttori locali ma la vera illuminazione per il rilancio setino è venuta dal PUCG. Il Piano Urbanistico Comunale Generale, dopo aver sfidato con onore le leggi della matematica, aggredisce lo scorrere implacabile del tempo restituendo alla città di Sezze, per somma delibera del consiglio comunale, nel riepilogo delle attrezzature presenti a Sezze, le seguenti strutture che credevamo perdute per sempre:

Scuola Materna San Giuseppe, Scuola Materna Cappuccini,  Istituto Magistrale “A. Manzoni”, I.T.C. Corradini  e finanche il mitico campo sportivo dell'Anfiteatro, di cui tanti hanno farneticato la distruzione e che invece figura puntualmente nella ricognizione delle strutture pubbliche presenti nel nostro paese!

Ci dispiace solo non trovare nella liste il vecchio carcere e la chiesa di San Rocco, ma l'aver riportato in vita con un colpo di penna cotante strutture non può che costringerci a rendere atto alla nostra amministrazione e allo studio Fuksas di questa encomiabile riscoperta del valore dell’istruzione e dello sport, che, giovando di tanta attenzione, non potranno che giocare un ruolo cardine nella Sezze del domani.

Infine il Piano non poteva che prevedere per gli aspiranti utenti delle nostre ritrovate strutture delle  nuove impavide vie d’accesso alla nostra cittadina. Fuksas, che potremmo ben chiamare Jules Vernes, ha ipotizzato la creazione di un collegamento sotterraneo (vedi pag. 24-25 del documento linkato), che,  scavando la roccia setina, colleghi in una manciata di secondi il centro con lo Scalo, partendo dalla Cava di Petrianni e sfociando in Piazza de Magistris. Mentre il Di Palma portava l’idea dalle viscere della Terra all’azzurro dei cieli paventando una futuribile funivia che collegasse le due zone! Sempre grazie al piano, in attesa di questa nuova attesissima grande opera, il Comune avrà facoltà di realizzare una nuova irrinunciabile via d'accesso al centro che si snoderà lungo il Monte Grande fino a calare miracolosamente nei pressi di Via Sicilia. Ed è questa la ciliegina sulla torta del PUCG perché dopo aver sfidato la matematica, la demografia e  lo scorrere del tempo la nostra amministrazione ambisce a riscrivere le ostiche leggi della natura.

La nuova strada, infatti, si congiungerà allo Scalo proprio destreggiandosi miracolosamente tra due zone a rischio idraulico,  come visibile dalle tavole allegate al piano, in quanto già allagate dall'inondazione avvenuta a metà degli anni novanta.

La strada del futuro dividerà le due zone, impavida e spregiante del pericolo: siamo certi che in caso di imprevista ma pur certa alluvione l'acqua setina non oserà varcare i limiti a lei imposti dalle delibere comunali, riconoscendo su quel lembo d'asfalto la supremazia del nostro inarrestabile PUCG!

PS: Non perdetevi l’ultima abiura, con le osservazioni 2,3,4,5,6 e le conclusioni!


17 ottobre 2012

Elogio del PUCG (terza puntata)

di Michel Cadario

Ritorniamo sul famigerato Piano Urbanistico Comunale Generale sezzese illustrando oggi come getti le basi per una rapida soluzione ai problemi dell’agricoltura.

Nella scorsa puntata, infatti, vi abbiamo lasciato con un dubbio sulle sorti dei terreni agricoli sezzesi. Sul tema sono sorte polemiche di cattivo gusto degli ambientalisti, degli agricoltori e di noi comunisti, che non hanno saputo cogliere l'opportunità che la nuova matematica sezzese offre alla città: perché piantare carciofi quando, semplicemente riformando la matematica, si riesce a creare la necessità di case e servizi per un esercito di 14.404 persone?? (vedi la seconda puntata dell’Elogio al PUCG).

L'amministrazione Campoli, approvando il piano, ha aperto la strada ad un nuovo modo di concepire la politica! Il nostro sindaco l’aveva annunciato in campagna elettorale: “Con il nuovo piano regolatore sono state fatte operazioni che muovono milioni di euro di interessi”. Oggi capiamo il senso delle sue parole, notando che beffando le quattro operazioni fondamentali della matematica, il nostro sindaco ha piegato anche questa scienza al sommo interesse economico.

Insomma, secondo questa amministrazione, la politica non può seguire i calcoli reali imposti dalla scienza dei numeri, ma nel suo gioco parascientifico adegua la statistica agli scopi e agli interessi di pochi a scapito della collettività.

Posto che l’utilizzo congeniale delle operazione matematiche può generare incrementi demografici a tassi vertiginosi, perché non sviluppare presso lo Scalo, oltre a migliaia di abitazioni, una rigogliosa produzione di attività commerciali?

Infatti il PUCG dispone che: […] “Lungo l’asse viario della strada SR dei monti Lepini, già SS 156, lungo l'asse viario della SS7 Appia fino a Sezze scalo; lungo l'asse viario di Via degli Archi di San Lidano, da Via Murillo fino all'intersezione con la SR dei monti Lepini, data la esistente natura di assi commerciali intercomunali, è ammissibile la destinazione d’uso per attività commerciale per

tutti i fabbricati esistenti posti entro una fascia di 150 metri dal confine stradale” […]

Questo significa che una superficie di 372 ha di terreno (pari a circa 520 campi da calcio) potrà essere sottratta all’agricoltura, terminandone finalmente la lunga agonia in un tripudio di cemento. Le nuove strutture potranno così rispondere a tutte le sofisticate esigenze di spesa dei nostri venturi provvidenzialmente inventati dal miracoloso PUCG.

In chiusura vi proponiamo a questo link la pubblica abiura dell’osservazione n. 8, dove ci opponevamo a tale brillante soluzione ai problemi del settore agricolo e vi diamo appuntamento la settimana prossima per l’ultima puntata dell’Elogio al PUCG, dove illustreremo come il piano non abbia dimenticato settori strategici, come la cultura, lo sport e, soprattutto, i trasporti!


12 agosto 2012

Elogio del PUCG (seconda puntata)

di Michel Cadario

Elogio del PUCG!! - Seconda puntata

Cari lettori, vi abbiamo lasciato nella prima puntata con due quesiti criptici. Torniamo oggi per sgombrare le vostre menti dai dubbi matematici che vi abbiamo riposto rivelandovi le nuove verità che affiorano dal PUCG.

Se ad Edilandia una famiglia media è composta di 2,7 individui ed arriva una nuova famiglia di tre persone, avremo complessivamente 5,7 nuovi abitanti!

Quindi l’arrivo iniziale di tre abitanti comporta l’incremento di due famiglie e un fabbisogno di almeno 3 case!
Il perché è rivelato passo dopo passo nel nostro manuale, la relazione descrittiva del PUCG. Partiamo dall’incremento demografico, stimato prendendo in considerazione le seguenti variabili:

“a) l’incremento della popolazione nel prossimo decennio, basato sul confronto
dell’incremento reale della popolazione nei periodi: 1981/2001 (dati ISTAT) pari a
0,81% su base annua, 2001/2010 (dati comunali) pari a 1,27% su base annua, e d
abbiamo considerato rilevante il dato medio 2006/2010 pari al 1,42% che determina al
2020 un aumento di popolazione pari a 3395 abitanti, con un incremento ponderato
medio annuo pari allo 1.30% e nel decennio pari al 13.83%.
b) l’incremento dei nuclei familiari nel prossimo decennio: essendo l’aumento dei nuclei
familiari medio annuo in termini percentuali, basato sul confronto dell’incremento reale
nei periodi: 1981/2001 (dati ISTAT) pari a 1,45 % su base annua (6016 famiglie nel
1981 e 7760 nel 2001), e 2001/2010 (stima dati comunali) pari a 1,67 % su base
annua (7760 famiglie nel 2001 e 8926 nel 2010) e considerando che ad esso
corrisponde una diminuzione della media dei componenti il nucleo familiare pari a 2,75
(3,31 nel 1981, 2,90 nel 1991 e 2,80 nel 2001), si otterrà, con andamento lineare, un
incremento nel prossimo decennio pari a 1423 famiglie, con una componente

media prevista di 2,70 persone per nucleo famigliare;

(Relazione descrittiva del PUCG, pag. 27)

In sostanza il piano, per individuare la crescita demografica del paese, proietta la percentuale di incremento della popolazione degli ultimi 5 anni per i prossimi dieci e ad essa somma il parallelo incremento demografico stimabile proiettando la crescita delle famiglie per il numero medio atteso dei loro componenti. Si ottengono così 3.395 nuovi abitanti come risultante dell'incremento stimato della popolazione e 3.842 come incremento di nuove famiglie moltiplicato per i componenti medi previsti. Ma le due cifre non sono da ritenersi stime alternative bensì risultano cumulative, per un computo totale dì 7.237 nuovi abitanti che permetteranno al nostro paese di superare ampiamente la soglia dei 30.000 residenti nel 2020. Un vero miracolo dell'amministrazione Campoli, considerato che negli ultimi trent'anni Sezze è cresciuta di soli 4.650 abitanti.

Dividendo questi 7.237 nuovi abitanti per il numero dei componenti medio delle famiglie setine atteso al 2020 (2,70) si stimano ben 2.681 famiglie in cerca di casa nei prossimi dieci anni, a cui il piano ne aggiunge altre 10 come eliminazione delle coabitazioni. In sostanza poiché a Sezze si contano 5 famiglie che coabitano con altre 5, la loro separazione prevista non richiederà 5 nuove case, bensì 10!

Di quanti alloggi avrà dunque bisogno la Sezze del 2020 per accogliere queste 2.691 famiglie? Attenti a non cadere in risposte banali e semplicistiche, prevedendo una casa a famiglia. Il nostro piano, destreggiandosi con arguzia tra i perigli della matematica, ci insegna che l'ardua stima si ottiene dividendo il numero delle stanze presenti a Sezze per il numero dei suoi abitanti, lievitando il risultato a piacere e poi dividendolo per il numero medio di stanze a famiglia (4,15). Si giunge così a calcolare un fabbisogno di 4.679 alloggi, 1,70 nuove case a famiglia!

Effettivamente un paese dalla risaputa accoglienza come il nostro non può che prevedere una contestuale domanda di prima e seconda casa di almeno due terzi dei suoi nuovi, presumibilmente facoltosi, cittadini. E un paese così premuroso non può che aggiungere a queste 4.679 abitazioni un bel 15% forfettario atto a soddisfare la domanda di seconde case di chi a Sezze risiede già! Si prevede così un fabbisogno complessivo al 2020 di 5.335 nuovi alloggi, capaci di ospitare potenzialmente 8.335 residenti, come indicato dal piano con un calcolo che nasconde apprezzabile modestia. In realtà, infatti, moltiplicando 5.335 nuovi alloggi per i componenti medi attesi di ogni famiglia (2,70), si avrà spazio per ospitare ben 14.404 abitanti teorici, che, seppur teorici, dovrebbero bastare a sfamare per un po’ almeno la fame di cemento di un settore edile in panne.

Infatti il nostro Comune, compiendo un’invidiabile opera di restyling matematico, si prepara a costruire e far costruire un'altra Sezze, signori, una Sezze di nuovi e ricchi cittadini che potranno permettersi abitazioni medie di 120 metri quadrati acquistate con i mutui che le banche, alla cui finanza creativa si contrappone finalmente una promettente matematica creativa, saranno ben liete di concedere allo zoccolo duro dell’incremento demografico setino, i tanti immigrati che arrivano e arriveranno allettati dal business della raccolta di carciofi e broccoletti.

Ma quale sarà la via di sviluppo del nostro paese nei prossimi dieci anni? Che ruolo avrà l’agricoltura? Cosa potremmo fare dei nostri terreni? Anche sul tema il piano promette scintille!

Intando, cliccando a questo link, potrete visionare l’osservazione numero 1, con la quale ci opponevamo alle meraviglie della matematica creativa, e la sua pubblica abiura.


30 luglio 2012

Elogio del PUCG (prima puntata)

di Michel Cadario

Il circolo Primavera Rossa di Sezze interviene a favore del PUCG adottato in data 16/03/2012 dal Comune di Sezze ed oggetto, a nostro avviso, di ingiustificati attacchi e lamentele.
A dire il vero il nostro circolo, assumendo l'atteggiamento tipico dei comunisti ipercritici, si è levato in data 12/06/2012 contro questo PUCG protocollando al Comune una serie di precoci osservazioni, successivamente ribadite con sinistra testardaggine in carta bollata in data 15/06/2012.
Ci ravvediamo oggi constatando come la maggioranza consiliare setina, presumibilmente conscia dell'imminente rielezione plebiscitaria del sindaco uscente, dott. Andrea Campoli, non si è accontentata di porre le basi per un prospero futuro della nostra cittadina bensì ha partorito una vera e propria rivoluzione copernicana nel campo della matematica, della demografia, della concezione spazio-temporale e finanche delle leggi che dovrebbero governare la natura.
Tali obiettivi non si possono cogliere ad una prima frettolosa lettura del piano. Intendiamo, pertanto, avviare un'opera di genuino indottrinamento dei nostri concittadini in 4 brevi puntate a cadenza settimanale, invitandoli a cogliere le sue innovazioni più rivoluzionarie e futuristiche punto per punto e a digerirle nei giorni che intercorreranno tra un articolo e l'altro. Contestualmente pubblicheremo le osservazioni tecniche da noi presentate nel lontano 15 giugno in atto di pubblica abiura, osservazioni che oggi riconosciamo come figlie di una ingenerosa sfiducia nelle potenzialità della nostra amministrazione.
Nel prossimo articolo spiegheremo la nuova matematica introdotta dal PUCG, che vi sfidiamo a capire proponendovi il seguente quesito:
- se ad Edilandia una famiglia media è composta di 2,7 persone e ne arriva una nuova composta da tre, quante nuove persone sono giunte?
- quante case serviranno ad ospitare i nuovi abitanti??
Cimentatevi pure con gli ardui quesiti, provate a rispondere sul nostro blog, se non vi manca il coraggio, ma non fatevi troppe illusioni: la matematica che conoscevate sta per essere spazzata via!


18 giugno 2012

Un PRG per la gente o contro?

di Michel Cadario

La Federazione della Sinistra attraverso il segretario Michel Cadario si esprime a riguardo del piano regolatore del comune di Sezze adottato con atto di c.c. n. 18/12 del 16 marzo 2012.
<<Restiamo fermamente convinti del fatto che a Sezze come nel resto d’Italia i partiti di maggioranza abbiano fallito. Da anni oramai la politica non si occupa più della gente e tende a tutelari i propri interessi. La partictocrazia è oramai un sistema malato, un organo non più funzionante.Viviamo quotidianamente un deficit della democrazia, ed affermiamo ciò in quanto qualcuno in una conferenza pubblica si è espresso nei nostri confronti affermando quanto segue : << Mi dispiace che non abbiate capito essendo un partito Marxista che la politica è dettata dagli interessi economici>>. In realtà lo abbiamo capito molto bene mantenendo per tutta la campagna elettorale la nostra posizione politica dettata dall’ideologia e non dagli interessi.Attualmente l’unico modo per i partiti di tutelare la propria sopravvivenza è mettere in circolo del denaro e dobbiamo ogni giorno sottostare a ciò che sentiamo nei telegiornali, assistiamo alle proposte indecenti di costruzioni assolutamente inutili, di nuove autostrade, di inceneritori etc etc.Qui a Sezze secondo un calcolo fatto in maniera totalmente errata sono state previste delle costruzioni corrispondenti ad un fabbisogno superiore a 5.000 alloggi.
Considerando un coefficiente medio a famiglia di 2,70 persone e moltiplicando tale dato per il numero degli alloggi previsti avremo un incremento demografico al 2020 << da far tremare le vene ai polsi>>, ma non in maniera positiva come qualcuno ha tentato di farci credere.Tali alloggi sono previsti per un motivo molto semplice, attorno all’edilizia esistono dei vertici, primo su tutti i partiti che usano l’edilizia e la costruzione di opere per porre i propri uomini al comando.Al secondo posto troviamo le cooperative e le imprese che sostengono l’indiscriminata apertura di cantieri perché hanno fame.
Il rinnovamento della classe politica locale sembra un miraggio, un sogno ancora molto lontano.
Siamo vittime di un sistema di spendaccioni che continuano a prosciugare sia le casse dello stato, le casse provinciali, e le casse comunali attraverso la realizzazione di opere insulse, vogliamo dunque ricordare l'ecomostro che è costato intorno ai due milioni e centomila euro e dovrebbe essere ultimato con un ulteriore spesa di 800.000 euro.
Sottolineamo che i fondi erano destinati a lavori di ristrutturazione e che al posto della ristrutturazione vi è stata invece una demolizione e ricostruzione ( ricordiamo che a Sezze sono state fatte importanti battaglie dal MLIS che è stato promotore di far diventare l'ecomostro un caso nazionale) denunciando anche a Striscia la notizia la nostra situazione locale (la quale in realtà ha fatto un servizio di copertura).
Crediamo che l'opera dell'Ecomostro diventerà una delle più grandi opere incompiute tanto da poter essere paragonata a parità della Salerno Reggio Calabria.
Qui a Sezze viviamo il rischio attraverso la costruzione degli alloggI e delle strade incluse nel PUCG di precipitare in uno dei più grandi cantieri che la nostra storia locale possa annoverare, cantieri da tramandare ai nipoti.
Qualcuno di voi potrebbe benissimo dire che questa giunta sia stata l’unica ad approvare un piano regolatore dopo non si sa solo quanti anni, certo è vero, ma in che modo questo piano regolatore è stato approvato? E’ un paino regolatore a vantaggio della cittadinanza o a svantaggio? I 5000 appartamenti che vengono stimati nella relazione descrittiva verranno costruiti nella zona dello scalo attraverso un edilizia estensiva e semiestensiva le cosidette zone C, esattamente posizionate dietro la ferrovia.Ed è per questo motivo che il PUCG non è altro che un’alleanza di imprese che spiega il passaggio di noti esponenti della destra locale nell’attuale maggioranza. E questo spiega anche le ambigue posizioni dei costruttori che debbono stare una volta appoggiati a sinistra ed una volta appoggiati a destra avendo cosi la garanzia del proseguo dei grandi lavori e dei cantieri infiniti e Sezze è la capitale dei cantieri infiniti (un cambio di giunta non può bloccare il rubinetto del denaro).
A nostro parere questa città ha bisogno di crescere scommettendo sulle cose migliori che possiede, come l’agricoltura di qualità e le sviluppo delle potenzialità turistiche.
Per raggiungere questi obiettivi abbiamo bisogno che chi governa la città realizzi un PUCG capace di rispondere alle reali esigenze di tutti i sezzesi che sia al contempo duraturo, sostenibile e redditizio per gli abitanti di Sezze, come riteniamo sia oggi possibile solo valorizzando il nostro patrimonio ambientale, agricolo e culturale e non incentivando uno smodato e dannoso consumo di territorio produttivo.


9 giugno 2012

L'acqua è un bene primario e non una merce di scambio

di Michel Cadario

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato che l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari di base è un diritto umano essenziale.

A un anno dal referendum, i tentativi di privatizzazione del  servizio idrico integrato continuano.

La federazione della sinistra attraverso il suo nuovo segretario Michel Cadario si esprime sulla problematica dell'acqua riguardante il comune di Sezze.

Ancora una volta è la cittadinanza a pagare gli sbagli di un sistema che ha dimostrato il suo totale fallimento.

A seguito del referendum vinto che vede Sezze come il comune che ha raccolto più firme di tutta la provincia (ovvero il 10% della popolazione setina) ci troviamo difronte ad una situazione assurda.

Acqua Latina riduce il flusso idrico perchè la Dondi Spa deve alla società 1.480.000 euro.

Sottolineamo ancora una volta che i firmatari nel 1993 del contratto con la Dondi Spa fanno ancora parte di  questo sistema e che tale giunta li tutela.

Noi siamo per l'acqua pubblica, il che non significa acqua gratis, bensì la possibilità di pagare in base al proprio reddito e soprattutto si auspica che nella gestione del servizio idrico non ci possa più essere alcun tipo di lucro e speculazione.

Tutto l'attivo che verrà ricavato dovrà essere reinvestito nella rete idrica.

Ciò a nostro avviso è possibile soltanto con una corretta gestione pubblica.

In tutti questi anni ci hanno fatto credere che dando l'acqua in mano ai privati avremmo ottenuto un miglior servizio, minori costi e ammodernamento della rete idrica.

Abbiamo ottenuto l'esatto contrario.

Adesso è giunto il momento di dire basta, ciò che è stato permesso in questi anni alla Dondi e ci riferiamo al periodo che va dal 1993 al 2010  non sarebbe stato permesso in nessun comune d'Italia. Invitiamo la cittadinanza tutta, i partiti, gli studenti a partecipare alla manifestazione indetta dal comitato acqua pubblica di Sezze.


24 maggio 2012

La storia non finisce oggi

di Michel Cadario

I 331 voti delle ultime amministrative pari al 2,34% rappresentano uno stallo del nostro consenso, ma allo stesso tempo indicano la presenza di uno zoccolo duro, resistente  a qualsiasi terremoto possa investire  la politica in generale e la sinistra in particolare.

In questi ultimi dieci anni ne abbiamo subiti di terremoti. Non ultimi l’uscita dal parlamento e la scissione  di s.e.l che ha significato per noi l’oblio mediatico. Ma soprattutto l’idea che il socialismo fosse ormai un’idea vecchia, fosse qualcosa di superato .Ancora  stiamo subendo gli effetti dell’onda lunga di questo pensiero.

Molti commentatori hanno detto che queste elezioni sono state soporifere, non c’è stato nessun sussulto. Ciò è vero per tutti, tranne che per noi  che abbiamo tentato di animarle, con i nostri miseri mezzi, facendo comizi dovunque o facendo iniziative politiche come quella sul centro dializzati.

Tutti gli altri hanno fatto una campagna  con il silenziatore. Ognuno accontentandosi di quello che era gia scritto : chi doveva fare la parte del leone e chi  doveva raccogliere le briciole.La maggioranza schiacciante delle persone ha scelto la proposta politica che si presentava come l’unica in grado di governare, ma anche quella oggettivamente pi§ trasformista. Ha scelto il BOUQUET BELLE E FATTO. Ma la politica non è solo sapere i tecnicismi che regolano l’amministrazione . La politica è soprattutto le scelte che si fanno e cioè da che parte s’indirizzano le risorse e per farne cosa.. Per quanto riguarda i tecnicismi  noi siamo in un partito che li conosce perfettamente, ma questo,  vorremmo si capisse,   è’ L’ULTIMO DEI PROBLEMI.

Invece questo è stato il sottinteso di queste elezioni: ‘’Non c’è bisogno di parlare di politica perché c'è un solo schieramento che è in grado di amministrare è cioè L’ESPERIENZA NEL FUTURO’’.

Noi pensiamo però che oggi più che mai ci sia il terreno fertile per crescere, che oggi ci sia il terreno fertile per riseminare delle idee che vengono dal passato ma che sono attuali più che mai.Il bene comune è una idea politica senza tempo. Proprio perché il capitalismo e, il modo in cui è impostata la società , che ne consegue , sta mostrando tutti i suoi effetti negativi. Il capitalismo nella sua dinamica naturale tende a formare società dove l’1% possiede più ricchezza del 99% che gli sta sotto.Le 10 persone piu ricche del mondo possiedono patrimoni per 130 miliardi di dollari che equivalgono ad una volta e mezza il reddito nazionale di 48 stati meno fortunati. Queste sono cifre che mostrano il vero volto del capitalismo. Un volto mostruoso.La dittatura del capitalismo finanziario, che ci ha portato in questa condizione di crisi senza precedenti non è un accidente della storia ma il suo approdo naturale.

Allora bisogna tornare a fare politica in mezzo alla gente, per smuovere l’indifferenza che c’è.Bisogna far rinascere la speranza che le cose possano cambiare, sia a livello locale che nazionale ed europeo. Si deve far rinascere la speranza che una alternativa socialista sia possibile Infine vogliamo dare una risposta al consigliere Antonio Vitelli.

Il consigliere Antonio Vitellini uno dei suoi articoli scritto dopo le elezioni che ha pubblicato sul sito il setino, parlando della nostra sconfitta ha detto di noi che siamo irrilevanti per  ogni processo politico, sociale, culturale e civico da Livigno a Pantelleria. Innanzi tutto questo denota una differenza ontologica fra il nostro modo di intendere la politica e il suo.Non è che per essere rilevanti in politica si deve essere consiglieri o prendere percentuali a 2 cifre.

Per esempio i 4 referendum che si sono votati a giugno scorso, che sono stati proposti da noi. Lei invitava a non andare a votare e invece sono stati vinti da noi. In quel caso siamo stati rilevanti per quel processo politico.

Antonio Vitelli  ha iniziato la sua carriera politica nella sinistra. Assessore con Siddera, dopo la vittoria di Zarra nel 2003 il suo rosso comincia a scolorirsi. Nel 2007 lo troviamo a sostenere Zarra in coppia con Rinaldo Ceccano contro Campoli e contro Serafino di Palma candidato del centrodestra. Eletto consigliere diventa la punta dell’opposizione ad ogni consiglio prende la parola per attaccare duramente Campoli.

Ottobre 2008 attaca Campoli perché ha usato 300.000 euro anziche per il progetto sulla toponomastica, per istituire nuove dirigenze in comune.

Ottobre 2009 attaccava duramente Campoli per il requilibrio record di 3,8 milioni di debiti

Nelle provinciali del 2009 si è candidato a sostegno di Cubani del PDL..Poi la svolta facendo coppia con Di Palma ha iniziato a sostenere Campoli, prima sottovoce, poi usando il megafono fino a diventarne il maggior sostenitore , come si evince dai suoi articoli che pubblica sul setino. .Il cerchio si è chiuso.

Un uomo politico che come abbiamo evidenziato ha fatto del trasformismo una missione. Un uomo che nella sua carta d’identità  alla voce professione può scrivere: trasformista,secondo noi , contrariamente a quello che pensa lui di noi, continuerà ad essere rilevante per ogni processo politico ,culturale,civile e civico da Livigno a Pantelleria e anche oltre.


7 gennaio 2011

Angeletti: “Tutti e retroscena del dopo elezioni”

«NON siamo stati contattati da nessuno». E’ quanto dichiara con amarezza l’esponente di Rifondazione Comunista Fabrizio Angeletti che afferma «Abbiamo dato il nostro contributo alle elezioni di Andrea Campoli che ha superato il primo turno grazie ad una manciata di voti. Abbiamo supportato la coalizione mettendo a disposizione sia a Sezze che a Ceriara le strutture per lo svolgimento delle primarie. Ma dopo l’elezione Campoli non ci ha più degnato delle sue attenzioni, non gli servivamo più. Poi le sue dimissioni - commenta Angeletti - a quel punto leggendo il documento abbiamo creduto che ciò che cercasse di fare era ricomporre i pezzi di quella coalizione che lo aveva portato alla vittoria con l’IdV, il Sel e Rifondazione, ma le cose non sono andate così.

Nessuno ci ha mai contattato, ed ormai è più che evidente, Campoli era solo in cerca di allargare la sua maggioranza al centro, estendere il suo potere, per avere garanzie future sulla sua ricandidatura. Ciò che cercava da questo gesto era la certezza di ottenere un secondo mandato. Un’azione che ritengo, sia stata studiata a tavolino, assieme ai massimi esponenti del suo stesso partito. Tuttavia a breve - conclude l’esponente di Rifondazione - presenteremo alla stampa l’elenco delle promesse non mantenute da Campoli e dalla sua Giunta. A partire dall’incapacità di mantenere in vita la Consulta delle associazioni, o di dare un effettivo riconoscimento al Consiglio dei Giovani. Organismi ai quali non s’è mai voluto demandare uno specifico ruolo. E questo la dice lunga sul modo d’intendere la propria funzione da parte di quello che avrebbe dovuto interpretare i bisogni dei suoi più giovani concittadini».


23 ottobre 2010

No a chiusura ospedale di Sezze
Peduzzi (FdS) e Radicioli (PRC):
“L’ospedale di Sezze non si tocca. Lo abbiamo detto più volte in passato e continuiamo a ribadirlo oggi, all’indomani della raccolta di oltre 3700 firme da parte del comitato che si batte contro il la chiusura di una struttura necessaria per tutto il territorio”. 

E’ quanto affermano il capogruppo della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi e il segretario del circolo Prc di Sezze, Stefano Radicioli.
“Nell’essere solidali con la mobilitazione intrapresa in questi mesi dai
cittadini e dall’associazione pro-ospedale San Carlo da Sezze – affermano – torniamo ancora una volta a ribadire che il piano della commissaria ad acta alla sanità deve essere azzerato e che bisogna aprire un tavolo interprovinciale. Queste stesse richieste sono state rivolte alla Presidente della Regione mesi fa, ma sono sempre state snobbate, come è stato snobbato ogni tentativo di discussione sul riordino della rete ospedaliera”.
“La chiusura dell’ospedale di Sezze, così come quella delle altre strutture del Lazio colpite dai decreti commissariali, è difficilmente giustificabile nell’ottica del risparmio delle risorse pubbliche – affermano Peduzzi e Radicioli – Non ci stancheremo di ripetere, infatti, che senza una reale programmazione sanitaria, che tenga conto delle esigenze di risparmio ma anche dei bisogni dei cittadini, sarà difficile aspettarsi chiarezza e razionalizzazione”.
“Noi non abbasseremo la guarda – concludono – per questo motivo, oltre a rivendicare il ruolo delle comunità locali contro il decisionismo del commissario di Governo che rischia di smantellare il sistema sanitario pubblico del Lazio, nei prossimi giorni lanceremo una giornata di mobilitazione in tutte le Province del Lazio che, nel caso di Latina, potrebbe avere luogo proprio a Sezze”.


19 ottobre 2010

A Sezze la sinistra si interroga

Le segreterie dei Partiti della Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, Movimento a Cinque Stelle (Beppe Grillo), hanno stabilito un incontro per fare il punto della situazione sull’attuale maggioranza del paese. Il PRC e l’IDV che, nel 2007 ha permesso al Sindaco Campoli di vincere le elezioni al primo turno, si trovano e si dichiarano fuori dalla maggioranza perché i punti programmatici sono venuti meno. Rinnovamento e trasparenza amministrativa sono stati il punto di forza della campagna elettorale ma non di governo. Negli ultimi tre anni non abbiamo assistito ad una ripresa del paese. Non c’è nessuna prospettiva, l’unica è quella di mantenere salde le poltrone ormai di una maggioranza che non rappresenta più il popolo setino. Infatti molti consiglieri comunali eletti nelle file dei partiti di centro-sinistra e non si sono dichiarati indipendenti. Il caso dell’Assessore ai lavori pubblici Bernabei è eclatante e scandaloso, rappresenta se stesso e nelle ultime elezioni si è schierato con il centro-destra. Non si capisce il perché chi tanto si è battuto per la trasparenza amministrativa viene meno allo statuto comunale non creando il gruppo misto nel consiglio del paese. Le forze politiche IDV, PRC, Movimento a cinque Stelle, si propongono a creare una coalizione forte, seria e responsabile, che dia voce a quei cittadini stanchi di questa gestione fallimentare della giunta Campoli.


9 agosto 2009

Domenico Guidi sulla questione rifiuti

La questione rifiuti, sventolata a giorni alterni, a seconda dello stato umorale dei vari soggetti politici, rischia di disorientare i cittadini che invece in queste ore s'interrogano solo ed esclusivamente su alcuni temi principali, mostrando come sempre di avere una visione d'insieme assai più precisa del risultato che s'aspetterebbero di ricevere dall'operato di chi muove le strategie della politica.
E' ora che, chi governa questo territorio senta il dovere di dare delle risposte certe ed univoche. Non può vincere il baratto né l'approssimazione della non decisione, che alla fine null'altro è che una decisione lasciata nelle mai di altri per proprio tornaconto o incapacità manifesta.
Occorre quindi una soluzione condivisa, in Consiglio Provinciale del febbraio u.s. un passo in avanti venne fatto, non è più tempo di attese. Cos'è in questo momento prioritario dunque per i nostri cittadini?
a) Avere la certezza che pagheranno una tariffa per lo smaltimento certa.
b) Avere la certezza che qualsiasi soluzione non sia lesiva della salute e dell'ambiente
c) Avere la certezza che la soluzione rappresentata si prospetti come una soluzione definitiva
Sensibilità diverse dovranno tuttavia coniugarsi. Perché se è vero che la raccolta differenziata dovrà essere estesa fino al raggiungimento dell'obiettivo fissato al 50% per il 2011, è pure vero che molti paesi ancora non sono nemmeno in grado di raggiungere il 15% di differenziata. Come incentivare allora questo comportamento virtuoso? Quali strategie porre in campo?
La riduzione della tariffa deve corrispondere all'aumento della raccolta differenziata sul territorio. Uno dei primi problemi che cui dovrà essere data una soluzione per l'applicazione di un ^ciclo integrato dei rifiuti^, sarà la necessità di definire al più presto l'ambito territoriale di riferimento, come fatto peraltro rilevare anche dal sindaco di Latina - sulle stime oggi in nostro possesso si dovrà cercare di realizzare fin da subito impianti di trattamento intermedi e centri deputati alla raccolta differenziata, isole ecologiche e centri per il compostaggio che non possono essere solo sulla carta. Si devono localizzare con urgenza le aree idonee senza infingimenti.
O peggio, uno per l'intera provincia. Dalla realizzazione dei centri per la raccolta differenziata, due, tre sull'intera provincia, si dovranno programmare almeno altri tre centri per la riduzione del compost, ricordando come il nostro territorio sia a prevalente economia agricola, e come sia gli scarti di lavorazione sia quelli dei mercati ortofrutticoli sia quelli delle serre, costituiscono un notevole volume per la produzione di un compost di elevata qualità.
Passando agli impianti intermedi, sarà opportuno valutare, come peraltro previsto anche dal documento votato all'unanimità dal Consiglio Provinciale, l'eventualità di realizzare due impianti di trattamento su base provinciale ricadente all'interno della nuova ATO dei Rifiuti.
L'aumento della RD e la nascita di isole ecologiche assieme ai centri di compostaggio, ed agli impianti di produzione di CDR, potrebbe ridurre notevolmente l'impatto e quindi la richiesta di realizzare grandi impianti per il trattamento del CDR. La riduzione del volume del rifiuto e quindi del rifiuto da convertire in energia, sarebbe sicuramente minore e per questo consentirebbe di utilizzare impianti molto più piccoli e meno impattanti. Se fosse questa la scelta potremmo dire che stiamo andando verso una società moderna che fa del rifiuto un bene da remettere in buona parte sul mercato. Con grandi opportunità occupazionali, per una provincia in perenne affanno. Altro capitolo, collegato però a quest'ultimo, la frazione derivante dal FOS che pure dovrà trovare un allocazione definitiva. E comunque, vista la mole di cave aperte nel nostro territorio e la necessità di recuperare questi siti, come le stesse discariche andate ad esaurimento, sarebbe facilmente intuibile perseguire soluzioni recupero ambientale e ricostituzione di territori. La questione invece sembra ruotare su cosa fare a Borgo Montello ed a chi farla fare, posto che le due società non abbiano finora trovato alcun accordo sulla ipotesi di una collaborazione industriale. Visto che sembrerebbero perseguire strategie molto distanti l'una dall'altra.
La politica, stantia, è in attesa di indicazioni romanocentriche. In tutto simile a chi invece dice no a tutto, perché alla finestra da troppo tempo e pronto a far pesare il proprio ruolo in Consiglio comunale, l'unico ancora spinge, per incassare magari, in via Costa.
Invece i tempi per la realizzazione degli impianti potrebbero essere facilmente intuibili se l'amministrazione provinciale decidesse di fare un passo indietro, limitandosi a constatare la necessità di chiudere un ciclo attraverso tutti, non attizzandosi nel fare una opposizione istituzionale ma collaborando alla soluzione, nessuno escluso, i passaggi intermedi, posto che, nella soluzione potrebbero rientrare impianti di trattamento del cdr di minore tonnellaggio. Ora invece ciò che la provincia prospetta, contrariamente a quanto sostenuto dai suoi omologhi in comune a Latina, è un passo indietro in termini di arretramento industriale.
Quello che potrebbe far tornare, a sprofondare Latina, nel novero delle città e delle province meno virtuose, con un notevole stravolgimento del dettato previsto anche dalle norme europee in termini di priorità per la protezione della qualità dell'aria e dell'ambiente. Non sappiamo se il nuovo assessore provinciale, a differenza del suo predecessore Roberto Migliori, sia consapevole della proposta di chiudere il ciclo con un termovalorizzatore rischia di rimanere una ^non proposta^, e concorda di presentare un bando per una tecnologia avanzatissima. Che domani, in assenza dell'Ato verrà immediatamente impugnato. Perché? Non abbiamo impianti intermedi, su Borgo Montello per ora ci sono solo due discariche, chi avrebbe il compito di fare gli impianti di produzione del Cdr? La sensazione è che ciò che si vorrebbe predisporre, anche in contrasto con l'orientamento della maggioranza che siede in Consiglio comunale a Latina, è una soluzione kamikaze. Un termocombustore che azzererà la necessità di avere altri impianti, e quindi la raccolta differenziata resterà al palo, avendo mostrato una propensione assai limitata a questo tipo di soluzione, che ricordo, comporta sicuramente una riduzione degli sprechi, e un riciclo, un riuso di materiali più nobili. Se la società che vogliamo costruire punta a bruciare per far energia, ma anche a bruciare petrolio, per bruciare rifiuti e produrre energia, bene il risultato sarà presto sotto gli occhi di tutti. La bolletta dei rifiuti subirà costantemente l'impennata che verrà dettata da paesi terzi. Se da soli, proporremo formule alternative, perseguite con successo altrove, potremo gestire, in casa nostra, nel nostro ATO, al minimo costo, un servizio locale con riflessi di natura sociale ed economica di grande impatto. Perché saremo noi a implementarne il valore, diversamente, la strada è già tracciata. Non dovremo fare nulla, altri faranno per noi.
Provincia Futura in Provincia concorda,come già richiesto, sperando che si associ il PD, di tenere un Consiglio provinciale finalizzare a trovare un denominatore comune risolutivo ai problemi posti in sinergia con la Regione Lazio e non contro. Ci attiveremo perché in un apposito Convegno che stiamo organizzando entro il prossimo mese di Ottobre emergano chiaramente le soluzioni condivise per evitare che il centro destra continui a deturpare con tali politiche da 15 anni oramai la società pontina nei vari campi.


7 luglio 2009

Ndrangheta al MOF

"Gli arresti avvenuti oggi sono la conferma di una situazione in provincia di Latina molto più grave di quanto possa sembrare. Chiediamo quindi che venga immediatamente ridiscusso in Consiglio dei ministri il caso Fondi e che venga votato una volta per tutte lo scioglimento del Consiglio comunale per gravi infiltrazioni esterne. Inoltre, chiediamo l'avvio immediato della procedura di commissariamento dell'amministrazione del Mercato ortofrutticolo (Mof), da anni al centro di enormi interessi della malavita organizzata come accertato da numerose inchieste". Lo dichiarano in una nota congiunta il capogruppo del Prc alla Regione, Ivano Peduzzi, la segretaria della Federazione Prc Latina, Alessandra Venditti e il responsabile regionale Consulta legalità di Rifondazione Dario Gargiulo.
"Non possiamo non sottolineare in questa vicenda - aggiungono - la grave responsabilità politica del Governo, finora rimasto fermo nonostante la presenza sul territorio di organizzazioni criminali talmente radicate da condizionare in maniera sempre più sfacciata economia e amministrazioni pubbliche. Il governo ha taciuto e ha finito col coprire chi, come diversi esponenti del centrodestra locale, ha sempre negato la presenza delle mafie nell'area pontina e il loro potere sulla cosa pubblica".


16 giugno 2009

L'attacco al vetriolo di Domenico Guidi al Pd pontino

"Moscardelli e Amici la -classe politica- che avanza scompaginata in difesa surrettizia del Pd con occhio fisso alla poltrona".
di Domenico Guidi
Non si capisce se il "pensiero lungo" della Amici sia frutto dell'oziosa inoperatività ormai conclamata, dell'intero PD non solo a livello locale, ma a ben guardare, visto i risultati ottenuti con l'ultima tornata elettorale, il riflesso di quell'analisi sembra aver investito come un blob l'intero partito. Prova ne sono l'assenza di risposte immediate, per problemi che investono le categorie sociali tanto care a certa, sinistra. E mentre "la gauche" pensa alle bibite invece di cercare di capire di quale malattia sono affetti (parafrasando Valentino Parlato intervistato dal Corriere) questa stessa sinistra non sa capire dove va la società, cerca la propaganda, invece d'intercettare i voti.
Perché vista la tracotanza con cui la signora onorevole, emblema territoriale di quella classe dirigente che per anni ha solo contrapposto la propria "salvezza" al vero avvenire collettivo, utilizzando una magistrale equidistanza da ogni reale questione che il territorio poneva, si è poi saputa imporre, all'elettorato recalcitrante, come una vera saltatrice di ostacoli, in corsa per recuperare il gap. L'onorevole che un giorno sì e l'altro pure parlava di legalità dalle colonne dei giornali, essendosi resa conto, come al suo solito tardivamente dei temi in discussione in provincia lo stesso onorevole, pur di accreditare la propria supremazia politica si è presa anche la soddisfazione di modificare la realtà dei fatti. 

Dopo aver venduto la pelle dell'orso, pur di non consentire a chi ha rappresentato l'unica vera opposizione politica in seno al consiglio provinciale, di ottenere il giusto riconoscimento. Gli altri, quelli che fino a ieri banchettavano nel PD, sono passati con Sinistra e Libertà, nella speranza di mantenere un seggio in provincia. Il loro passato politico? Non pervenuto. Ovviamente questa è la prova dell'arroganza con cui si fa tabula rasa di tutto ciò che è oltre l'attuale sinistra ed oltre il PD, e verso tutto ciò che non può e non deve nascere, in alternativa a quel movimento riformista popolare che i democrats pontini non sono riusciti né a creare né a scopiazzare. Avendo come unica reale preoccupazione quella di ricreare un partito d'apparato per il mantenimento di rendita di posizioni. Il resto? Il nuovo che avanza? Le terze vie? Le questioni morali? L'Amici tradisce se stessa e la propria storia, ponendosi in condizione schizofrenica in materia di acqua e depurazione. Non v'è traccia dell'operato delle menti pensanti del PD (nei report riconoscibili vi sono solo gli interventi del già Sindaco di Formia Sandro Bartolomeo che insieme a Titta Giorgi è e restano i veri emblemi di rappresentatività popolare e fattiva soluzione ai problemi della gente in questa Provincia. E per fortuna del centro-sinistra che vi sono, perché attraverso il loro consenso si sta evitando il peggio). 

Tantomeno di quelli che si sono ritagliati a propria immagine e somiglianza l'inesistente Sinistra e Libertà locale. Fino a ieri costoro condividevano posizioni e questioni sollevate dall'ex capogruppo del PD, Domenico Guidi. L'unico che ha studiato gli atti, scovato falle, lanciato discussioni sui media locali, quasi ogni giorno. 

Non con la forza del PD, ma con la forza delle proprie idee. Ovviamente è difficile per l'Amici riconoscere la verità, ma lei che è paladina della legalità in terra pontina dovrebbe iniziare a farlo, almeno per non tradire, o essere smentita dai fatti. Dov'era la signora Amici e dov'erano il consigliere regionale Moscardelli ed il trombato Bevilacqua (magari ora verrà chiesto a Marrazzo di assegnargli il posto della Costa in Giunta regionale) quando si tentava di fare chiarezza su una gestione politico-amministrativa nepotista ed autoreferenziale? Quali parole hanno speso a difesa del diritto alla sanità, non di riflesso con gli interessi di bottega, ovviamente, e dov'erano la Amici, Bevilacqua e Moscardelli quando si parlava di acqua, rifiuti e soprattutto di decomposizione di una categoria produttiva? Guerreggiavano forse per un riconoscimento politico? La scandalosa versione che Moscardelli fa della realtà è degna di uno struzzo allevato all'ombra del consenso altrui. Il lodevole 7% che la mia candidatura ha fatto registrare è talmente inviso al PD che nella sua analisi parla degli altri partiti senza dare il giusto riconoscimento. Tant'è che se non avesse avuto la stampella dell'IDV sarebbe scivolato nel baratro. Ma non è l'IDV in netta contrapposizione con le scelte politiche del PD a livello nazionale? E non è l'IDV la spina nel fianco dell'alleanza ricercata, ma certo non voluta con l'UDC? E come fa l'Amici a dire che Rifondazione sia stata estromessa da Marrazzo in Regione? L'Amici sa in che paese vive o è scesa dalla Luna? 

Perché l' Amici non dice chiaramente quali sono i problemi che si agitano intorno alla sanità regionale e provinciale? Loro rifiutano il rapporto con la sinistra più radicata tra i bisogni del territorio, perché non accettano le proposte che vengono da quest'area politica, ma le loro proposte invece, quali sono? Quelle mutuate fino a ieri da una sinistra ecologista, socialista ed ambientalista che ha sempre fatto della legalità l'unico proprio strumento d'azione? E dove sono finiti quegli emblemi? Fagocitati o annullati? Che fine ha fatto quella sinistra che si è annullata nell'abbraccio letale con il PD?

E' forse questo che fa paura a Moscardelli ed alla Amici? Moscardelli dimentica di dire che se a Frosinone si è avuta la prova provata di un governo fatto con le forze che rispondono alla sola logica di un PD sbilanciato, alla ricerca di un centro moderato che va altrove, per storia e ragioni politiche, in provincia di Latina l'alchimia non ha ingannato nessuno, ma ha fatto convergere su questo partito (il PD) molti interessi, soprattutto quelli rappresentati da un sindacato che - per ordine di squadra -scommette ancora su ciò che resta di una vecchia categoria legata al partito comunista. 

Ma per il PD, ex DS (PCI) e ex Margherita (DC) è solo un bacino di voti. Ecco perché, nonostante Moscardelli non neghi la propria volontà di chiudere con la sinistra è costretto a bere l'amaro calice di una alleanza che è un cartello elettorale buono per raggiungere il quorum, ma non per governare il Paese. E non è detto che regga per sempre. Scarse o nulle sono le prove di buon governo date finora in questa provincia, e questo rimarrà l'unico banco di prova di una classe politica che piuttosto che regolare i conti della serva a casa sua, accusa altri della propria disfatta. Classica operazione dettata dalla necessaria ma comoda difesa, di chi non vuol lasciare né un seggio in parlamento né uno scranno in regione.
Dal canto nostro apriremo una riflessione operosa facendo la nostra parte attraverso un'assemblea pubblica provinciale per dare certezza ai nostri elettori ed a quelli che trovano nelle nostre riflessioni condivisione , speranza e rappresentatività per un FUTURO migliore dei nostri giovani, donne, anziani e impegnati nel volontariato della nostra Provincia.


12 giugno 2009

La sfida di Domenico Guidi

Riparte da due la sfida che Domenico Guidi lancia a favore della costruzione di un nuovo organismo politico, capace di coniugare le aspettative dei cittadini, con le politiche territoriali. Pronto ad ascoltare, proporre e svolgere, la funzione di recettore propositivo per soluzioni alternative alla deficitaria condizione economica della provincia di Latina. Non solo economia verde, dunque, ma rifondazione del rapporto tra territorio e sistemi di produzione che dovranno essere indirizzati verso reali prospettive d'interazione tra la tutela del patrimonio ambientale, a fini produttivi, e la promozione di sistemi innovativi, di reti d'imprese rivolte verso il mercato nazionale aventi come obiettivo: crescita culturale e progresso collettivo.
«Questo nostro movimento, inizierà a tradurre in atti concreti le richieste d'intervento, e porterà all'attenzione dell'opinione pubblica tutto quello che diverrà oggetto di riflessioni aperte al contributo, ed alle soluzioni, di sensibilità di uomini e di donne di buona volontà. Siamo pronti ad affrontare una nuova sfida e tradurre in azioni positive il desiderio sedato, di un'intera provincia, ferma al nepotismo. Una degenerazione della dignità umana che giorno dopo giorno imprime il passo alle esigenze collettive, trasformando i bisogni in merce di scambio. 

Vigileremo sulle amministrazioni pubbliche in cui saremo presenti ma inizieremo a farlo anche laddove le forze, in embrione, del nostro movimento, si moltiplicheranno per vedere affermare la legalità e l'uguaglianza dei diritti. La legalità e l'uguaglianza nell'accesso ai servizi pubblici. La legalità e l'uguaglianza del confronto con le istituzioni. Un partito sociale che avrà come punto di riferimento non i bisogni di una classe politica, in cerca di un elettorato da sfruttare per garantirsi continuità, prebende e status sociale, ma una categoria di uomini e donne che pensino ed agiscano socialmente per costruire una base di regole concrete su cui fondare il modernismo di una identità collettiva territoriale. Non analisi avulse dalla realtà nazionale. Ma territorio e sistemi su cui fondere e ricercare soluzioni progressiste. Da Aprila a Minturno lanceremo la sfida, ringraziando pubblicamente, ad uno ad uno, chi ha contribuito all'affermazione di un'idea fondata sul valore indistinto dell'appartenenza, condividendone, tuttavia, fin da subito, le aspettative ed il programma».
Guidi annuncia fin da ora la volontà di procedere, a breve, ad un assemblea fondativa in cui, grazie al contributo offerto generosamente dai territori, dai candidati e dai sostenitori, si possa trovare, prima dell'insediamento del consiglio provinciale, un momento di confronto per tirare le fila di un ragionamento che parte dalle provinciali del 2009 ed intende spingere le proprie ambizioni, in ordine agli obiettivi territoriali, anche nello spazio politico regionale. Sul tavolo della discussione saranno poste le questioni più spinose: disoccupazione giovanile, lavoro, sanità, rifiuti, acqua, territorio, ambiente, sicurezza e scuole, partendo dal programma elettorale, per individuare le prime azioni da proporre in Consiglio, attraverso i nuovi rappresentanti dell'identità sociale del popolo pontino: Fausto Nuglio e Domenico Guidi.


11 giugno 2009

Ringraziamento agli elettori

Il Segretario della Federazione Provinciale PdCI di Latina, Vittorio Proietti e il Coordinatore Provinciale PRC, Francesco Domenichelli, ringraziano le elettrici e gli elettori che hanno accordato la loro preferenza ai candidati della lista unitaria comunista e anticapitalista. Con il vostro voto abbiamo dato impulso, forza e vigore alla candidatura a Presidente della Provincia di Domenico Guidi, conquistando un seggio come consigliere provinciale. Al neo-consigliere, Fausto Nuglio, va il nostro apprezzamento per il lavoro svolto e un caloroso augurio. È uomo di partito capace, sempre in prima linea nella difesa dei diritti e nella denuncia dei privilegi, deciso nell'azione politica di opposizione. Rappresenterà degnamente tutto il popolo comunista!
I risultati elettorali hanno premiato la scelta di presentare una unica lista comunista e anticapitalista, riunendo sotto un unico simbolo condiviso, il partito dei Comunisti Italiani e della Rifondazione Comunista. Avremmo voluto superare l'iniqua barriera dello sbarramento alle elezioni europee, ma purtroppo è un traguardo che abbiamo mancato. Questo, però, non deve scoraggiarci, ma rafforzarci nell'azione convinta di riavvicinamento reciproco. Ora, più che mai, è necessario proseguire sulla strada dell'unità, potenziando il partito comunista attraverso un'azione territoriale capillare. Bisogna ripartire con rinnovata energia per costruire un contatto reale con l'attuale contesto sociale, interpretandone e definendone necessità e priorità . Un nuovo partito comunista non solo è possibile, ma è necessario se vogliamo creare una alternativa concreta al qualunquismo dilagante e c ontrastare l'avanzata poderosa del centrodestra.


5 giugno 2009

Appello al voto

Nulla è sicuro, ma scrivi
Viviamo il tempo buio di una crisi inedita e strutturale del capitalismo, una crisi economica, sociale, ambientale e alimentare determinata da decenni di politiche neoliberiste: si apre la strada ad una vera e propria crisi di civiltà il cui emblema è la guerra tra i poveri.
Il rischio è l'uscita da destra dalla crisi: la progressiva frantumazione del mondo del lavoro, il passaggio dal welfare alla carità, lo svuotamento della democrazia, resa sempre più impermeabile ai conflitti e ai soggetti sociali, e la ripresa di ideologie nazionaliste, razziste, fondamentaliste, sessiste e omofobe. È un processo che in Italia assume il volto di un nuovo autoritarismo - quello plebiscitario e populista del berlusconismo - che potrebbe essere rafforzato da una ulteriore deriva maggioritaria e dalla cancellazione definitiva di ogni possibile rappresentanza dell'opposizione sociale.
Noi ci battiamo per una uscita da sinistra dalla crisi e per questo motivo sosteniamo la lista anticapitalista e comunista a cui hanno dato vita esponenti dei movimenti altermondialista, femminista, pacifista, ambientalista, antirazzista, LGBTQ assieme a Rifondazione comunista - Sinistra Europea, Comunisti italiani, Socialismo 2000 e Consumatori Uniti. Un progetto di critica radicale e profonda alle politiche neoliberiste che in Europa hanno accomunato popolari, liberali e socialisti, cioè tutti i partiti attualmente presenti nel parlamento italiano.
Sosteniamo la lista anticapitalista e comunista per mantenere aperta la strada dell'alternativa, in Italia e in Europa. Un voto utile per prop orre un'uscita da sinistra dalla crisi, per rafforzare un'ipotesi di ricostruzione della sinistra basata sulla connessione fra diversi soggetti del conflitto e culture critiche, fra vertenze territoriali e movimenti globali, fra ambiente e lavoro, fra uguaglianza e libertà: una sinistra che non abbia rinunciato ad elaborare un pensiero forte dalla parte dei deboli, alla sfida per l'egemonia e la costruzione di un nuovo senso comune.
Pensiamo in primo luogo ad un voto d'ascolto di questa giovane generazione di invisibili, o meglio di invisibili alla politica, che sembrava condannata, dalla precarietà del lavoro, dei saperi, delle vite a non poter immaginare il futuro, a non poter lottare per il futuro, e che ha invece trasformato la propria atipicità nell'anomalia di un'onda che ha invaso, con gioia e rabbia, scuole, università, città; che ha reclamato diritto alla conoscenza, cittadinanza, reddito sociale; che ha nominato la contraddizione tra il capitale e le vite con parole - noi la crisi non la paghiamo- che hanno connesso le tante lotte e vertenze di questi mesi.
Un voto che tenga aperta la speranza, che apra la strada all'aggregazione della sinistra anticapitalista, comunista e della sinistra socialista.
Perché il futuro si può ancora scrivere.
Primo firmatario Pietro Ingrao
ELEZIONI EUROPEE CIRCOSCRIZIONE ITALIA CENTRALE
BARRA IL SIMBOLO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA E SCRIVI
GORACCI
AMATO
RINALDI

si possono dare massimo tre preferenze
ELEZIONI PROVINCIALI
BARRA IL SIMBOLO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
NON E' AMMESSO IL VOTO DISGIUNTO


29 maggio 2009

Incontro pubblico

Martedì 2 giugno dalle ore 18:00 presso il Bar Gianna (Sezze - Ferro di Cavallo) si svolgerà un incontro pubblico organizzato dal Partito della Rifondazione Comunista. Interverrà il Sindaco di Gubbio nonché candidato al Parlamento Europeo Orfeo Goracci, il Consigliere Regionale Capogruppo del PRC alla Pisana Ivano Peduzzi, il Candidato Presidente alla Provincia di Latina Domenico Guidi e il candidato Consigliere del PRC collegio di Sezze-1 Stefano Radicioli. I temi che verranno trattati sono: il ritorno alla gestione pubblica dell'acqua No Acqualatina No Dondi, proprio in questi giorni con l'arrivo dell'estate per molti cittadini di Sezze e dello Scalo diventa un incubo, infatti inizia a scarseggiare l'acqua, potenziamento del trasporto pubblico con la revisione delle tariffe, creare un piano provinciale per il commercio e l'agricoltura, un piano provinciale per l'energia, lotta alla criminalità organizzata. Dopo il dibattito il PRC offrirà a tutti i presenti una cena con prodotti locali e musica dal vivo.


21 maggio 2009

Sanità, raccolte 1600 firme
"Il successo nel comune di Sezze della campagna per l'abolizione dei ticket sanitari lanciata in tutta la regione dal Prc dimostra quanto per i cittadini la sanità pubblica sia un tema centrale". Lo dichiarano in una nota congiunta il capogruppo di Rifondazione comunista alla Pisana Ivano Peduzzi e il Segreatrio del Circolo locale Stefano Radicioli.
"Grazie al Comitato 'Pro San Carlo' abbiamo già raccolto in poco meno di un mese 1600 firme. Un risultato straordinario, una risposta concreta dei cittadini che attraverso la petizione hanno affermato il diritto a partecipare alle decisioni che toccano direttamente le loro condizioni di vita, ribadendo che la salute, pubblica e gratuita, è un diritto costituzionale. Alla Giunta regionale e al commissario-presidente questi 1600 cittadini hanno mandato un messaggio chiaro: basta con i ticket, basta con le convenzioni con strutture private, basta con una politica che strozza i servizi pubblici. Crediamo, perciò - aggiunge - che continuare a ignorare come fa Marrazzo le richieste dei cittadini e di chi, come noi, pone da tempo questioni cruciali per il governo della sanità nel Lazio sia una responsabilità enorme. Marrazzo non può continuare a stare con un piede in due staffe. Come sostengono anche medici e operatori sanitari la duplice veste di commissario e presidente non è praticabile. Si dimetta quindi da commissario - conclude Peduzzi - e finalmente cominci a tutelare gli interessi di coloro sui quali già il governo Berlusconi sta scaricando i costi della crisi".


29 aprile 2009

Sostegno a Guidi anche da Sezze

Plauso da parte del circolo di Rifondazione comunista di Sezze per l'appoggio incondizionato che la federazione provinciale ha offerto al candidato alla guida della presidenza della provincia. «La decisione di sostenere Domenico Guidi alla presidenza della Provincia rappresenta un segnale di coerenza - ha dichiarato il segretario Stefano Radicioli -. Guidi in questi anni di opposizione alla giunta Cusani ha sostenuto battaglie fondamentali per il nostro territorio: dall'acqua pubblica alla legalità, contro le infiltrazioni della criminalità organizzata, contro il tentativo di installazioni di centrali nucleari e turbogas. Mentre altri candidati a presidente che oggi sostengono queste tesi, in Parlamento hanno votato l'esatto contrario. A noi ciò che interessa è il progetto politico non un posto da privilegiati nel Consiglio provinciale. Siamo inoltre soddisfatti che questo progetto sia stato condiviso dal Pdci. Il nostro vuole essere un ulteriore segnale della possibilità di ritrovare motivi forti di unità a sinistra partendo da un comune progetto che trova i suoi elementi fondamentali nella difesa del lavoro, nella lotta alla criminalità, nella salvaguardia del territorio, nella tutela della salute».

il segretario Stefano Radicioli


22 aprile 2009

Arriva da sinistra il sostegno a Guidi

Il segretario della federazione provinciale dei Comunisti italiani, Vittorio Proietti, e
il coordinatore provinciale per le elezioni del Partito della Rifondazione comunista, Franco Domenichelli, ribadiscono il sostegno al candidato presidente della Provincia, Domenico Guidi, e alla lista Provincia Futura. «In questa occasione -fanno sapere Proietti e Domenichelli - i Comunisti italiani e Rifondazione comunista saranno insieme in una lista unica, sotto il simbolo unitario adottato a livello nazionale per le elezioni Europee. Il nostro vuole essere un ulteriore segnale della possibilità di ritrovare motivi forti di unità a sinistra partendo da un comune programma, che trova i suoi elementi fondamentali nella difesa del lavoro, nella lotta alla criminalità, nella salvaguardia del territorio, nella gestione pubblica dei servizi, l'acqua in primo luogo, nella tutela della salute dei cittadini ». Le delegazioni dei due soggetti politici stanno predisponendo le candidature nei collegi della provincia, che saranno rese note nei prossimi giorni. I due partiti comunisti saranno presenti insieme, con liste proprie, anche in molti dei Comuni che a giugno dovranno rinnovare il Consiglio comunale. In particolare, ad Aprilia, si sosterrà la candidatura a Sindaco del consigliere provincia le di Rifondazione comunista Alessandra Venditti . Soccorso rosso a Guidi, dunque, che evidentemente interpreta le istanze della sinistra più del candidato del Partito democratico Sesa Amici.


7 aprile 2009

Aiuti alla popolazione abruzzese

TERREMOTO, PRC: IN AZIONE LE BRIGATE DI SOLIDARIETA' ATTIVA. MONTATE DUE CUCINE DA CAMPO A TEMPERA, RACCOLTA MATERIALI, ALLOGGIO AGLI SFOLLATI. APERTO CONTO CORRENTE PER OFFERTE.
Rifondazione Comunista ha organizzato le "Brigate di solidarietà attiva" con le popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo. Il campo di accoglienza dei militanti del Prc, partiti ieri pomeriggio da Roma, è stato allestito in località Tempera, a pochi chilometri dall'Aquila, in collaborazione con la Protezione civile, ed ha già montato diverse tende e due cucine da campo per fornire vitto e alloggio agli sfollati. La Federazione Prc di Pescara (via F. Tedesco, 8) funziona come centro di raccolta materiali e di accoglienza per gli evacuati. L'invito a singoli o strutture che abbiano la possibilità di accogliere gli sfollati è quello di chiamare il numero 085.66788

Chiunque volesse partecipare all'organizzazione dei soccorsi può chiamare la Federazione Prc Pescara: 085.66788 (accoglienza evacuati), oppure i militanti:
Richi: 339.3255805
Marco Fars: 334.6976120
Francesco Piobbichi: 334.6883166
o spedire una mail al seguente indirizzo:
piobbico@hotmail.com

Rifondazione per l'Abruzzo fa sapere che c'è necessità urgente di: tavoli e sedie, coperte, sacchi a pelo, asciugamani, biancheria, pigiami, tende, gazebo, vestiario soprattutto per i bambini, generi di prima necessità (acqua, pasta, latte UHT, biscotti, etc.).
Rifondazione comunista ha anche aperto un conto corrente bancario per inviare, da parte di tutti i cittadini, un contributo economico per i terremotati dell'Abruzzo.
Conto corrente Bancario
RIFONDAZIONE PER L'ABRUZZO
IBAN: IT32J0312703201CC0340001497


6 aprile 2009

Aiuti alla popolazione abruzzese

Il Partito della Rifondazione Comunista è vicina alla popolazione abruzzese, colpita da un violento e tragico terremoto ed esprime profonda commozione e cordoglio alle famiglie delle numerose vittime. E' ora il momento della solidarietà fattiva verso i cittadini e i territori colpiti. Per questo stiamo organizzando un gruppo di volontari da mettere a disposizione della Protezione Civile al fine di sostenere lo sforzo nell'affrontare l'emergenza creatasi. 

Le persone interessate possono rivolgersi ai coordinatori dell'iniziativa: 

Danilo Corazza  333 3522630  -  Riccardo Fortuna 333 7221487


26 marzo 2009

Mense. Lettera al Sindaco di Sezze Andrea Campoli
Caro Sindaco,
il Consiglio regionale del Lazio nella seduta del 17 marzo ha approvato la nostra proposta di legge in materia di alimentazione consapevole e di qualità nei servizi di ristorazione collettiva. Si tratta, per utilizzare uno spot, di una legge che prevede più "BIO" nelle mense per minori. La sua approvazione è un risultato importante. Più 'bio' nelle mense per minori significa più salute per i nostri ragazzi ed educarli a una equilibrata pratica alimentare.
L'obiettivo principale di questa legge è garantire una percentuale tra il 50 e il 100 per cento di prodotti biologici nelle mense per minori gestite da comuni, Asl e istituti di pena. Si tratta, in sostanza, di migliorare la qualità dei pasti. Con i prodotti 'bio' si elimina il rischio che residui chimici rimangano nell'organismo e si prevengono patologie legate al rapporto tra adolescenti e cibo, come l'obesità, l'anoressia e la bulimia. Da un'inchiesta condotta dal nostro gruppo consiliare sul piano regionale è emerso che, purtroppo, il consumo di prodotti biologici nelle mense scolastiche del Lazio non supera mai il 20/25 per cento, con l'unica eccezione del comune di Roma, il cui servizio di ristorazione per minori garantisce già più del 90 per cento di biologico.
La legge punta anche su percorsi formativi per gli operatori del settore con interventi significativi in materia di educazione alimentare. 

Più 'bio' significa, inoltre, dare un contributo sostanziale alla salvaguardia ambientale, perchè parliamo di tecniche di produzione agroalimentare che escludono l'uso di sostanze cosiddette di sintesi. Inoltre, questa legge, scritta con il prezioso contributo delle associazioni, mette al centro anche il tema della filiera corta dando precedenza ai prodotti tipici della nostra regione. Con questa legge, quindi, vogliamo riportare anche una situazione di equilibrio tra la capitale e il resto del Lazio sostenendo i comuni, specie i più piccoli, che hanno scarse risorse da investire nella ristorazione per minori. Infatti, conoscendo le restrizioni economiche che investono le autonomie locali, ben sappiamo delle difficoltà che esse incontrano nell'attuare una seria e reale riqualificazione dei servizi di ristorazione collettiva. 

Con bando della Giunta Regionale, che sarà emanato presumibilmente entro la primavera, la legge entrerà a regime permettendo ai comuni di garantire nuovi standard qualitativi dall'anno scolastico 2009/2010. Per questo, le vostre amministrazioni hanno a disposizione il tempo necessario per rivedere i capitolati di appalto e di gestione dei servizi mensa per "riqualificarli" in un'ottica "bio" senza dover incidere sui costi a carico delle famiglie.

Certi della vostra favorevole accoglienza per questa innovativa legge regionale, restiamo a vostra disposizione per eventuali informazioni o chiarimenti in merito.

Potete a tal fine contattare il responsabile dell’area politiche agroambientali del Gruppo, Ivano Ciccarelli: tel. 06 – 6593.2895; fax 06 – 65.000.650; mail: iciccarelli@regione.lazio.it
                                  Cons. Ivano Peduzzi Presidente del Gruppo


4 marzo 2009

Nuova fase per le provinciali

Le attuali divergenze nel centro-sinistra sul tavolo delle trattative provinciali creano un ulteriore favore alla giunta di centro-destra. Questo momento deve essere superato c'è il bisogno di lanciare una nuova fase in vista delle elezioni provinciali. Noi del Partito della Rifondazione Comunista dei circoli di Sezze e Maenza, ci auspichiamo, che il nostro Portavoce insieme a tutti i Segretari Provinciali chiudano al più presto un accordo, per non concedere terreno all'attuale Presidente Cusani, che in questi anni ha dato esempio di cattiva amministrazione. 

Bisogna mettere in campo strategie credibili, un programma innovativo per la nostra provincia, contrastare quei politici che siedono su quelle poltrone per altri interessi. Crediamo che non bisogna abbandonare il tavolo delle trattative, ma trovare una sintesi programmatica (tanto sarà più ricca se sarà in grado di raccogliere una partecipazione popolare). Bisogna lottare contro questo sistema provinciale che ha visto una totale inadeguatezza governativa. Confidiamo in una serena discussione per valutare questa opportunità di alleanza con tutte quelle forze che si riconoscono nel centro-sinistra.
Il Segretario PRC Sezze Stefano Radicioli
Il Segretario PRC Maenza Alessandro Pucci


27 febbraio 2009

Rifondazione dice NO al nucleare
Una delle province candidate alla realizzazione delle nuovi centrali nucleari
in Italia è Latina. La scelta cade sui territori governati da anni dal centro-
destra, questo per superare il problema dell’opposizione. La nostra provincia, ha tutti i requisiti, infatti, molti sono i comuni insieme al capoluogo
amministrati dagli uomini di Berlusconi, molti sono gli Onorevoli pontini che
siedono nei banchi della maggioranza. Il popolo Italiano tramite un referendum si è espresso contro il nucleare, non possiamo far finta di nulla.  Negli ultimi mesi in Francia e Giappone si sono verificati incidenti in alcuni siti, sconfiggendo definitivamente la tesi che il nucleare è sicuro.
Per realizzare una centrale ci vogliono molti anni. Quindi, mentre l’Italia
fa un passo indietro, paesi come gli Stati Uniti, la Germania, la Spagna vanno decisamente avanti investendo sull’energia rinnovabile, creando migliaia di posti di lavoro. 

Fra qualche anno questi paesi usciranno definitivamente dal nucleare, migliorando così la qualità della vita dei propri cittadini. L’Italia puntando alle centrali abbandona di fatto qualsiasi investimento sulle energie alternative, considerato che tutti i capitali saranno necessari per realizzare questo piano suicida. I tempi di realizzazione sono lunghi, i costi sono elevati ed è molto pericoloso per la salute delle persone, siamo convinti che la via da intraprendere è quella dell’energia rinnovabile.


25 febbraio 2009

Peduzzi: Il Consiglio Regionale voti ‘NO’ al nucleare
“Il Consiglio regionale dica ‘no’ all’apertura di nuove centrali nucleari nel Lazio e al riutilizzo di quelle vecchie come Borgo Sabotino e Montalto di Castro”. Lo dichiara Ivano Peduzzi capogruppo del Prc alla Regione Lazio. “L’accordo Italia-Francia sul nucleare -continua Peduzzi - è un favore fatto da Berlusconi a Sarkozy per risolvere i gravi problemi del sistema elettrico francese. Con i soldi degli italiani, e mettendo a rischio la sicurezza del Paese, si dà il via libera a una tecnologia di terza generazione (EPR) che in Francia ha prodotto vari incidenti e messo in crisi la costruzione della nuova centrale di Flamanville. Inoltre, viene previsto l’utilizzo del surplus di plutonio prodotto in Francia dall’industria bellica. In sostanza, con l’accordo di ieri sono stati annunciati 30 miliardi di euro per produrre poco più del 5 per cento dell’energia consumata in Italia (non il 25 come dichiarato da Palazzo Chigi) togliendo risorse alla ricerca su nuove fonti e energie rinnovabili e impedendo lo sviluppo di impianti a basso impatto ambientale e a grande richiesta occupazionale. Esattamente il contrario di quanto stanno facendo gli Stati Uniti che non hanno in programma il rilancio del nucleare. 
A questo punto -prosegue Peduzzi - pretendiamo che Berlusconi mostri le carte di questo imbroglio sostenuto in Italia dai poteri forti (tra cui Marcegaglia con le sue acciaierie, Caltagirone con le sue imprese edili, De Benedetti con la Sorgenia) indicando prima del voto europeo i siti dove vorrebbe collocare le quattro centrali previste. Il governo deve anche spiegare come intende risolvere il problema delle scorie radioattive, cosa vuole farne del referendum dell’87 e come intende tutelare la salute dei cittadini. 

Quanto alla Regione, speriamo che alle dichiarazioni odierne del presidente Marrazzo contro le centrali nel Lazio non seguano comportamenti opposti come è accaduto per la centrale turbogas di Aprilia”.


19 febbraio 2009

Rifondazione per la Sinistra

Il Partito della Rifondazione Comunista del Circolo di Sezze nell'ultimo congresso cittadino ha sostenuto all'unanimità la mozione "Rifondazione per la Sinistra" (il primo firmatario è il Governatore della Puglia Nichi Vendola). Abbiamo sostenuto questo documento perché scartava la ipotesi dello scioglimento di Rifondazione Comunista, mentre la tesi della costituente per la Sinistra era rivendicata con forza. La nostra mozione ha raccolto in ambito nazionale la maggioranza relativa dei consensi congressuali, ma non la maggioranza dei delegati. Siamo ancora convinti di quella scelta, perché l'esito definitivo del congresso nazionale non cancella l'ispirazione del nostro documento. Crediamo fortemente di aprire un confronto all'interno di Rifondazione Comunista, per la costruzione di una sinistra dove riconoscersi e dove rispecchiare le proprie aspirazioni. 

Pur condividendo le critiche di alcuni compagni all'attuale Segreteria Nazionale del Partito, le dimissioni dagli incarichi con la conseguenza uscita da Rifondazione Comunista, noi proseguiamo il nostro impegno politico all'interno del Partito. Inoltre si comunica che tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo verrà indetta una riunione straordinaria degli iscritti del 2009 al Partito della Rifondazione Comunista del Circolo di Sezze.
Stefano Radicioli - Segretario
Vincenzo Pierotti - Tesoriere
Fabrizio Angeletti - Responsabile organizzazione
Alessandro Radicioli - Consigliere dei Giovani
Gaetano Leonoro - Presidente collegio di Garanzia
Massimo La Penna - Direttivo


 

    CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO

Gruppo Partito della Rifondazione Comunista

Ufficio Stampa

18 febbraio 2009
SEZZE (LT), OSPEDALE SAN CARLO.

PEDUZZI (PRC) A MONTINO:

“LA REGIONE INTERVENGA A SOSTEGNO DELLA STRUTTURA”

“La situazione che si vive all’ospedale San Carlo di Sezze è piena di contraddizioni e paradossi. Se da un lato,  infatti, grazie ai lavori di ristrutturazione eseguiti di recente è stata restituita dignità al presidio attrezzandolo per attività fondamentali per ridurre le liste di attesa come il Day Surgery e la riabilitazione, dall’altro assistiamo alla paralisi quasi totale di queste attività per carenza di personale e per la mancata sostituzione delle attrezzature, ormai  troppo vecchie per garantire esami attendibili”. Lo afferma il capogruppo del Prc alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi, che dopo il sopralluogo di dieci giorni fa presso il nosocomio pontino ha incontrato ieri la direttrice generale della Asl di Latina, Ilde Coiro.

 

“Dall’incontro di ieri, a cui hanno partecipato anche i rappresentanti del Comitato ‘Pro ospedale San Carlo e per lo sviluppo della sanità pubblica del distretto dei Monti Lepini” (promotore di una petizione che ha raccolto già 3.600 firme) sono emersi con chiarezza gli ostacoli da superare. In sostanza – aggiunge Peduzzi - la Asl, pur essendo disponibile a intervenire rapidamente sulle questioni di sua diretta competenza, senza un intervento della Regione non può risolvere i nodi più importanti. In assenza, infatti, delle deroghe alle assunzioni la Asl non è in grado di riprendere e implementare le attività riabilitative e di fisioterapia, così come non può provvedere al rinnovo delle macchine di diagnostica per  immagini senza i dovuti finanziamenti.

 

Per questi motivi, ho ritenuto opportuno scrivere immediatamente al vicepresidente della Giunta regionale, Esterino Montino. La Regione deve intervenire al più presto per assicurare personale al reparto di fisioterapia e per acquistare i macchinari necessari. Il funzionamento delle attività del San Carlo e la piena operatività del servizio sanitario pubblico di Sezze – conclude Peduzzi - sono fondamentali per la razionalizzazione del sistema, il risparmio, la riduzione delle liste d’attesa e una maggiore garanzia di qualità e controllo”.


16 febbraio 2009

Difendiamo la sanità, aboliamo il tickets

Continua la battaglia contro lo smantellamento dell'Opedale San Carlo di Sezze. Lunedì 16 febbraio 2009 ore 10:30 una delegazione del circolo di Sezze e del comitato cittadino Pro Ospedale San Carlo guidato dal Consigliere Regionale Ivano Peduzzi, incontrerà il manager della ASL di Latina Ilde Coiro.
Il Partito della Rifondazione Comunista pur tenendo conto dell'immenso debito pubblico nel settore della sanità che l'attuale amministrazione regionale si è trovata a gestire, prodotto in buona parte da una gestione del Sistema Sanitario Regionale clientelare, demagogica, dissennata e irresponsabile della precedente giunta di centro-destrra. Giudichiamo in ogni caso l'inasprimento dei tickets sulle prestazioni specialistiche e l'introduzione di quello aggiuntivo sulle confezioni dei farmaci, una odiosa tassa sulla malattia che colpisce i cittadini nel momento in cui questi avrebbero invece di sostegno economico. Un provvedimento socialmente ingiusto, inutile ed inefficace anche per la sproporzione tra le previsioni del gettito che il provvedimento potrà produrre e l'entità del deficit da ripianare. I tickets infatti non modificano i fattori strutturali che incrementano la spesa sanitaria, non riducono il ricorso abnorme alle prestazioni sanitarie prodotto dalla distorsione del mercato sanitario. Anzi, l'inasprimento e l'introduizione di nuovi tickets non può che accrescere il ricorso al Pronto Soccorso. , aumentando la pressione sugli ospedali e conseguentemente il numero dei ricoveri, incrementando il ricorso alle strutture private, spingendo oggettivamente verso la privatizzazione del Sistema Sanitario.
RIVENDICHIAMO:
1 - dalla Giunta Regionale un impegno urgente volto a rivalutare le scelte compiute al fine di abolire i tickets, come espresso nell'ordine del giorno del consiglio regionale straordinario sulla sanità, tenutasi il 13 novembre 2008;
2 - di accelerare l'approvazione del Piano sanitario Regionale al fine di introdurre elementi di cambiamenti strutturali che coniughino il contenimento della spesa sanitaria e le garanzie di salute per i cittadini della nostra regione.


14 febbraio 2009

Foibe: non dimentichiamo i fatti
Innanzi tutto, bisogna dire che è un bene, che finalmente ci si possa confrontare sui fatti.In anni passati purtroppo, nel clima degli opposti estremismi quello che contava erano gli slogan, la propaganda, la violenza.La ricerca della verità era messa in secondo piano, non interessava nessuno. Quando si parla di foibe si evocano fatti che avrebbero provocato decine di migliaia di morti. Il ministro Gasparri nel 2004 disse che nelle foibe i morti erano milioni. Tutto ciò è falso. 

La storiografia, almeno una parte di essa ha molte responsabilità. Innanzi tutto per non aver portato avanti la ricerca, soprattutto riguardo a due aspetti chiave, quello della quantificazione del fenomeno delle uccisioni e quello delle biografie delle vittime. Bisogna ricordare l’antefatto delle foibe. Il 6 aprile del 1941 l’Italia insieme alla Germania invadono la Iugoslavia.La Slovenia andò divisa tra Germania e Italia. Si creò una nuova provincia quella di Lubiana. La”provincia italiana di Lubiana” governata da un fascista della prima ora, Emilio Grazioli, che diede il via ad una furiosa repressione. 

L’occupazione, durata 29 mesi, fu contrassegnata da particolare durezza, tanto che esistono documenti del comando superiore delle forze armate italiane che recitano: “Il
trattamento da fare ai partigiani non deve essere sintetizzato dalla formula dente per dente bensì da quella testa per dente”. L’occupazione italiana e poi tedesca è particolarmente feroce e provoca fino al 1945 nei territori adriatici (litorale) complessivamente 45000 morti, 7000 invalidi, 95460 arrestati, internati e deportati in campi di concentramento italiani e
tedeschi. Internati che venivano lasciati morire d’inedia e malattie, secondo le direttive emanate dal generale Gastone Gambara (il comandante dell’11° corpo d’armata che controllava il territorio occupato) “Logico ed opportuno che campo di concentramento non significhi campo d’ingrassamento. Individuo malato = individuo che sta tranquillo”. 

Quello sopra descritto rappresenta una breve descrizione della storia di quei territori che precedettero le cosiddette foibe. Per descrivere nel dettaglio di quali crimini si macchiarono fascisti e tedeschi durante l’occupazione ci vorrebbero dei libri interi, ma questa è un’altra storia e ci ripromettiamo di parlarne prossimamente. L’unica cosa che
vogliamo segnalare adesso è un libro dal titolo ”SANTA MESSA PER I MIEI FUCILATI”
tratto dal diario di don Pietro Brignoli cappellano militare dell’esercito italiano in quei luoghi dal 4 maggio 1941 al 25 novembre del 1942. Don Pietro Brignoli era un anticomunista convinto. Adesso veniamo alle foibe.Nonostante quanto sostenuto dai “divulgatori storici”, che vedono le “foibe” come un fenomeno unico, i fatti sono avvenuti in due momenti diversi e in due territori diversi. Il 1° periodo è quello iimediatamente successivo all’8 settembre del 43, quando le truppe partigiane dell’esercito di liberazione presero possesso di
 na parte del territorio istriano.Il potere durò una ventina di giorni; poi i nazi fascisti ripresero il controllo su tutta l’Istria.Dai giornali dell’epoca (Il Piccolo di Trieste ed Il Corriere Istriano numeri da ottobre a dicembre 43) si può leggere che furono 13000 fra morti e prigionieri le vittime dell’ordine riconquistato dai nazifascismi.
Dalle “foibe” istriane furono riesumati, stando al cosiddetto rapporto del maresciallo Harzarich che guidò le esumazioni nell’inverno 43-44, poco più di 200 corpi di persone la cui morte potrebbe essere attribuita a giustizia sommaria fatta dai partigiani nei confronti di esponenti del regime fascista. Il “Rapporto Harzarich” si può consultare nell’archivio IRSMLT è il documento n 346. Il sacerdote con il capo cinto da una corona di spine ed i genitali tagliati ed infilati in bocca non ha alcun riscontro nella relazione di Harzarich.
Il 2° periodo è quello successivo alla fine della guerra (maggio 45 o il periodo cosiddetto a Trieste dei 40 giorni), quando a Trieste scomparvero circa 500 persone, da Gorizia furono meno di 600, comprendendo in questo numeri i prigionieri di guerra ( militari e guardie di finanza ) che morirono nei campi di internamento; i collaborazionisti arrestati dai partigiani che furono successivamente processati e condannati a morte per crimini di guerra.
Prendiamo come paradigma la foiba di Basovizza, dichiarata monumento nazionale, e attraverso le esplorazioni che nel corso degli anni sono state condotte ognuno può farsi un’idea. Nel 1943 era stata rilevata una profondità di 220 metri. Nel 1945 ad agosto le autorità anglo-americane decisero di recuperare le migliaia di corpi che si diceva fossero nel pozzo di basovizza.Con queste operazioni arrivarono ad una profondità di 200 metri asportando una decina di corpi umani smembrati e irriconoscibili.
Nei 2 anni successivi nel pozzo furono scaricati circa 35 camion di materiale vario (ciò risulta dall’articolo del “Piccolo” del 25/10/57) Nel 1948 la S.E.F (squadra esplorazioni foibe) raggiunse una profondità di 192 metri. Una domanda sorge spontanea : “35 camion di materiale vario riducono il dislivello di soli 8 metri?”
Ma pur volendo dar credito  al rapporto del S.E.F calcoliamo un dislivello di 28 metri (essendo la superficie del pozzo non più larga di 8 metri quadrati, otteniamo una volumetria di circa 220 metri cubi), tra il 43 e il 48. In questo volume dobbiamo comprendere il materiale dei 35 camion. Come poteva contenere le migliaia di corpi di cui si parla?
Come abbiamo detto fate un po attenzione ai metri della foiba di Basovizza, e vi potrete rendere conto di quale propaganda, basata sulle falsità, sia stata montata sulle foibe. Estendete questo metodo a tutte le altre foibe e avrete il risultato. In ultimo vogliamo smontare il truculento racconto sulla morte di Norma Cossetto. Ella era la figlia del segretario del fascio nonché ex podestà ed ex commissario governativo delle Casse Rurali. Lo storico Mario Varesi durante una conferenza, nella sala degli?Unione degli
Istriani, aveva ricordato il martirio di Norma Cossetto.

”Nel pomeriggio del 26 settembre del 43, in un’aula della scuola di Antignana, Norma Cossetto venne legata nuda ad un tavolo dove 17 partigiani di Tito la violentarono fino a
notte fonda pugnalandole le mammelle e ficcandole un pezzo di legno in vagina;
poi la gettarono agonizzante nella foiba di Villa Surani. Nel rapporto ufficiale di Harzarich si legge(ricordiamo che il maresciallo Harzarich fu incaricato dai nazifasciti di fare le riesumazioni dalle foibe dopo che ebbero ripreso il controllo dei territori dopo l’8 settembre 43), il momento del ritrovamento il 9 dicembre:” Stesa per terra con la testa appoggiata su un masso, con le braccia stese lungo i fianchi, quasi in riposo, nuda, giaceva una giovane donna. Era Norma Cossetto ed il suo corpo non presentava a prima vista segni di sevizie. Sembrava dormire e neppure lontanamente si poteva immaginare fosse morta da diverse settimane. Quando recuperai la salma essa non era per niente in putrefazione, era ancora
intatta”.
Come è possibile che un corpo possa rimanere in una foiba 44 giorni senza mostrare alcun cenno di putrefazione? Se fosse stato uccisa un paio di giorni prima la cosa potrebbe essere plausibile, ma in tal caso non possono essere stati i partigiani di Tito ad infoibarla. Dopo tanti anni sarebbe auspicabile che vi fosse un minimo di coerenza nel
parlare di queste cose, non fosse altro che per rispetto della memoria dei morti (Norma Cossetto per prima, in questo caso). Questi sono alcuni dei fatti, documentati, che abbiamo voluto riportare per confutare le bugie su cui si è costruito il mito delle foibe e come abbiamo detto prima pubblicheremo a puntate, sul nostro sito e nei siti che vorranno
ospitarci i “fatti delle foibe” e “ la storia incredibile dei 2 unici scampati alle foibe “, tutto documentato e riscontrabile in documenti ufficiali. Una lezione si può, e si deve, a parer nostro, trarre alla fine di tutto questo: che quando l’umanità si lascia trascinare dalla febbre del nazionalismo, dalla voglia di supremazia prevaricazione di un popolo su un altro, dalla guerra imperialista, quando si lascia andare alla violenza, allora la violenza genera altra violenza fino a coinvolgere tutti, indiscriminatamente, chi ha iniziato la violenza e chi si è dovuto difendere e magari è stato costretto a fare violenza a se stesso per riuscire a combattere con la violenza alla violenza altrui. Un’unica lezione bisogna trarre da questi fatti: mai più nazionalismi, mai più violenze, mai più guerre; ed impari finalmente l’uomo, ad essere un aiuto all’uomo.


30 gennaio 2009

Incontro urgente con la Coiro

"Dopo il sopralluogo di ieri all'ospedale S. Carlo di Sezze riteniamo ancora più urgente un incontro con la direttrice della Asl di Latina, dottoressa Coiro, per trovare soluzioni che garantiscano il potenziamento del presidio ospedaliero". E' quanto dichiara il capogruppo di Rifondazione comunista alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi, che insieme al responsabile Sanità del gruppo alla Pisana, Umberto Carbone, che ieri hanno fatto visita al nosocomio accompagnato dal direttore sanitario dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina e dal direttore del distretto sanitario dei Monti Lepini.
"Sicuramente al S.Carlo di Sezze ci sono enormi potenzialità e reparti di eccellenza che assicurano servizi di prim'ordine. Ma è anche vero - prosegue Peduzzi - che esistono reparti che ancora oggi non sono nelle condizioni di poter funzionare. Mi riferisco alla fisioterapia e riabilitazione, scarsamente agibile nonostante rappresenti un servizio chiave per ridurre in tutto il distretto le liste d'attesa e i costi a carico dell'utenza. Le attrezzature ci sono ma il problema principale, drammatico, resta la carenza d'organico che rischia di compromettere anche l'attività del laboratorio di analisi a cui è assegnato un solo addetto. Un altro settore fondamentale che a nostro avviso va riattivato è quello di radiologia che, messo in rete con il servizio centralizzato di Latina, e attraverso la presenza settimanale di uno specialista, potrebbe garantire la copertura capillare del territorio. Quanto all'attività di day-surgery - aggiunge il capogruppo del Prc - visti i risultati già conseguiti e la disponibilità di attrezzature e di orari, sarebbe opportuno far partire rapidamente anche la chirurgia vascolare e quella ortopedica. Inoltre, resta il problema della geriatria, un servizio di eccellenza di cui si ignorano al momento le prospettive future. Dal sopralluogo che abbiamo compiuto - conclude Peduzzi - è evidente che il S.Carlo negli ultimi anni ha subito un forte rallentamento e una riduzione consistente di servizi utili all'utenza, costretta il più delle volte a rivolgersi alle strutture private. Ma noi restiamo convinti che i servizi sanitari pubblici vadano rilanciati e rafforzati come chiede anche il comitato di cittadini promotore di una petizione che ha raccolto già 3.600 firme".


13 gennaio 2009

La sanità nei monti Lepini
Il Comitato Popolare Pro Ospedale San Carlo di Sezze, guidata dal Presidente Beatrice Rubiu è stata ricevuta nei giorni scorsi dal Capogruppo Regionale di Rifondazione Comunista Ivano Peduzzi. Lo scopo di questo incontro è stato quello di illustrare la situazione in cui versa il San Carlo e la sanità nei Monti Lepini. Sono state consegnate le firme raccolte in questo periodo dall'Associazione (circa 3.600) e le relative richieste: ripristino e ampliamento del laboratorio analisi, ripristino del reparto chirurgia e radiologia, nonché del reparto di fisioterapia, che attualmente non è sufficiente per soddisfare le richieste dell'utenza sempre più numerosa costretta a lunghe liste di attesa. A breve ci sarà un sopralluogo presso il nosocomio dello stesso Peduzzi, accompagnato da esperti del settore. Inoltre è stata inviata una lettera alla dirigente Sig.ra Coiro per un incontro con il comitato. Il Presidente della Associazione Pro San Carlo è soddisfatta della disponibilità del Consigliere Regionale con la speranza che questo incontro porti esiti positivi e non solo promesse che non verranno mai mantenute.


13 gennaio 2009

Nasce a Sezze l’Associazione per la Sinistra
Siamo di fronte ad una crisi globale del capitalismo, che sta facendo leva sulle paure della gente. Questa crisi attuale rende più che mai il bisogno di sinistra. Una sinistra che sia luogo di partecipazione, aggregazione, ricerca, condivisione, che superi la politica tradizionale Italiana che ormai è vuota di contenuti. La nostra intenzione è quella di dare risposte a quei cittadini stanchi dei ceti politici che governano il nostro paese da decenni, per questo sentiamo l’esigenza di creare un nuovo soggetto politico che rappresenti le
fasce più deboli della società. Ci auspichiamo che questa Associazione per la Sinistra diventi un domani un soggetto politico unitario dove a farne parte saranno uomini e donne di diversa estrazione sociale e culturale che siano portatori di innovazione, legalità e trasparenza.
Per adesioni 347 9285986


9 gennaio 2009

Futuro per l'ospedale di Sezze

Lunedì 12 gennaio una delegazione dell'Associazione che alcuni mesi fa ha raccolto più di 3.500 firme contro la chiusura dell'Ospedale San Carlo di Sezze sarà ricevuta dal Capogruppo alla Regione Lazio Ivano Peduzzi del Partito della Rifondazione Comunista. Questa petizione popolare chiede il ripristino e l'ampliamento del laboratorio analisi, il ripristino del reparto chirurgia e radiologia. Il Consigliere Regionale Peduzzi vuole essere il portavoce all'interno della giunta Marrazzo affinché si possa trovare una soluzione per risolvere questo problema molto sentito dai cittadini. È stato fatto molto per il San Carlo anche grazie all'intervento del Sindaco di Sezze Campoli ma siamo convinti che molto ancora si possa fare.


13 dicembre 2008

Manifestazione No Turbogas del 14 dicembre

Le Federazioni provinciali di Verdi, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Socialista, Sinistra Democratica, Comunisti Italiani aderiscono alle iniziative di domenica prossima 14 dicembre, di Aprilia e Pontinia, contro la realizzazione delle centrali turbogas e a favore della difesa dell'ambiente, del territorio, della salute dei cittadini.
Le due manifestazioni coordinate e simultanee, promosse dalla rete dei cittadini no turbogas e sostenute anche dalle amministrazioni cittadine, rappresentano un momento importante di partecipazione e, quindi, di democrazia.
I nostri partiti, si sono sempre battuti per contrastare la realizzazione delle due centrali in progetto ad Aprilia e Pontinia, rispettivamente delle dimensioni di 750 MW e 400 MW elettrici; come ci battemmo contro la riconversione a carbone delle centrali di Civitavecchia.
Non solo, nel biennio 2001-2002 ci opponemmo fortemente in Parlamento alla definizione di un quadro normativo che, a partire dalla Legge Obiettivo per arrivare alla Legge cosiddetta Sbloccacentrali, indeboliva gli elementi di valutazione per la tutela dell'ambiente e della salute e, contestualmente, introduceva percorsi amministrativi che espropriavano gli enti locali dal governo del territorio e limitavano la partecipazione. Tutto ciò in nome di un presunto sviluppo del Paese.
Noi interpretiamo queste iniziative di domenica come iniziative locali, perché partono dal territorio, ma allo stesso tempo, portatrici di valori universali. A nostro avviso, in queste iniziative si legge e si esplica il bisogno di molti cittadini di avviare la nostra società verso un modello di sviluppo diverso; dove maggiore progresso non significhi consumare di più, dove maggiore sviluppo non significhi maggiore inquinamento, dove maggiore ricchezza non significhi maggiore profitto per pochi.
Per sostenere questi valori e contrastare la realizzazioni di due progetti non compatibili con il nostro territorio, che ricordiamo essere ancora il secondo polo agroalimentare del Paese ed essere stato gravato da una servitù relativa a due centrali nucleari, invitiamo tutti a partecipare alle manifestazioni pacifiche di domenica prossima.
Paolo Di Cesare - Verdi
Renato Malinconico - Sinistra Democratica
Patrizio Lisi - P.R.C.
Lidano Lucidi - Partito Socialista
Vittorio Proietti - Comunisti Italiani

Due immagine della manifestazione di domenica 14 dicembre a Pontinia


29 novembre 2008

SPL è ora di cambiare

Dopo le notizie circolate negli ultimi giorni circa la situazione in cui versa la S.p.a. comunale, non possiamo che dichiararci preoccupati. La situazione creatasi, con un "buco" di quasi due milioni di Euro merita massima attenzione e l'esigenza di trovare al più presto soluzioni che possano ristabilire i conti, e nello stesso tempo. senza incidere sulle tasche degli utenti. 

Si rende necessario innanzitutto, chiarire "come" tale situazione si sia creata! Per questo chiediamo al Sindaco e all' Assessore di riferimento di usare la massima trasparenza nello spiegare ai cittadini questa grave crisi. Si, perché di grave crisi si tratta!
Solo sentir dire che vi è la possibilità di mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti della società, per di più nel periodo natalizio, ci fa più che preoccupare, ALLARMARE.
Ma d'altronde è sempre la solita storia, ci rimettono sempre e solo gli stessi. 

Ecco allora perché chiediamo trasparenza, perché vogliamo sapere chi ha creato i presupposti del "buco", chi doveva amministrare i soldi pubblici adottando criteri di "Buona Amministrazione" e invece non l'ha fatto, chi, insomma, ha " NON AMMINISTRATO" la SPL!
Ma tant'è, ci diranno, il danno ormai è fatto!
Occorre dunque trovare delle soluzioni, e pur riconoscendo la competenza del nuovo Presidente del Cda, quelle circolate negli ultimi tempi non ci piacciono per niente!
Ferme le nostre posizioni sulla gestione pubblica dei servizi principali e primari dei cittadini, ci auguriamo che tutte queste situazioni particolari che si sono venute a creare, non siano il prologo all'entrata di privati nella gestione dei servizi stessi. In particolare, siamo convinti che la strada da percorrere per risanare la Spl siano riassumibili in questi punti:
1) Rigorosa politica di riduzione degli sprechi e dei costi inutili: e quindi, finirla di vedere la Spl come un posto dove parcheggiare questo o quel politico al solo fine di salvaguardare gli " equilibri politici"! Occorre COMPETENZA e quindi fin da ora chiediamo una revisione degli organi amministrativi, con la nomina di soggetti, qualunque sia la loro derivazione politica, in grado di apportare esperienza e professionalità. Giusto per fare un esempio, quanto ci costa la creazione delle buste paga dei dipendenti, servizio affidato all'esterno? Il personale interno non ha le capacità per farlo? E' necessario che il nuovo consiglio di amministrazione si impegni sin da subito ad emettere pubblicamente un piano di rientro finanziario.
2) Rigorosa politica di lotta all'evasione: siamo sempre più convinti che "Pagare tutti, pagare meno" sia un principio valido, con la massima garanzia però che vengano tutelate quelle fasce sociali di cittadini meno abbienti. Noi crediamo che in un paio di anni si possano regolarizzare tantissime situazioni.
3) Creazione di una commissione consiliare bipartisan di controllo sulla Gestione della Spl: è l'unico mezzo che può attuare una serie completa di controlli e poi relazionare (almeno trimestralmente) al Consiglio Comunale, in seduta pubblica e quindi direttamente dinanzi i cittadini.
A seguito di questo, siamo fortemente contrari a qualsiasi forma di finanziamento pubblico che vada a rimpinguare le casse dell'azienda a discapito dei nostri cittadini che reclamano più diritti e più servizi su tutto il territorio e qualsiasi aumento delle tariffe!!
Non si faccia pagare ai cittadini i disastri provocati da cattivi amministratori.


23 novembre 2008

Carta dello studente

Il mondo dell’istruzione sta attraversando un periodo non felice con la riforma
Gelmini, con continui attacchi in termini di soli tagli alla scuola e l’università pubblica. In questi giorni stiamo riscontrando alcune anomalie anche nel nostro paese. Molti genitori ci hanno segnalato che da due anni (ci avviamo verso il terzo) non vengono erogati i contributi a rimborso delle spese scolastiche (cancelleria, libri ecc.) da parte del comune di Sezze. Questo rimborso rappresenta per molte famiglie un sostegno alla frequenza scolastica e alla formazione culturale dei propri figli. Rifondazione Comunista, SD e i Verdi tramite una nota al Sindaco e all’ Assessore di competenza, chiedono spiegazioni sulle motivazioni di tale ritardo nella erogazione dei contributi verso le famiglie. Inoltre hanno presentato all’attuale maggioranza un progetto “carta dello studente”, un sistema di
convenzione riservata a studenti e docenti delle scuole statali. La carta sarà nominativa e gratuita, valida per l’intero anno scolastico. Darà diritto a sconti presso gli esercizi commerciali del paese, che aderiranno al progetto, sconti sulle attività culturali organizzate dall’ente comunale, ad esempio la stagione teatrale. Crediamo che sia importante intervenire in un settore come quello dell’istruzione, che sta attraversando uno dei momenti più neri. Sia il  progetto “carta dello studente” che il rimborso delle spese
scolastiche si pongono all’interno della vita della nostra comunità e in questo periodo storico con una duplice valenza: da una parte vanno a contrastare le politiche di smantellamento della scuola pubblica attuate dal governo nazionale di centro-destra dall’altra come misure economiche di sostegno alle famiglie in questo periodo di profonda crisi economica che hanno enormi difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Per tali ragioni, Facciamo appello a questa maggioranza affinché queste proposte vengano accolte per dare un segnale positivo di sostegno alla nostra economia sociale.


13 novembre 2008

Parole e Musica

Venerdi 28 novembre 2008 presso il Teatro Costa (loc. Anfiteatro - Sezze) si terrà la serata "Parole e Musica" per il quotidiano “Il Manifesto”.

L'iniziativa patrocinata dal Comune di Sezze è per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’informazione libera. La musica è affidata alle performance live di 4 gruppi che a partire dalle ore 21,00 saliranno sul palco nell'ordine:

- SIN OF ANGEL (Cover Band) Sezze

- JAYGLES (Country Rock) Latina

- MELIDIA (Rock Melodico) Roma

- SAESCIANT (Rock) Roma

Presenterà la serata Dylan (Dimensione Suono Roma).

Interverranno molti ospiti a sostegno della libera informazione tra cui il giornalista Marco Boccitto redattore del quotidiano "Il Manifesto".

foto di Vincenzo Serra

Fateci uscire
Una nuova emergenza bussa alle nostre porte. Ha qualcosa di simile alle tante dei nostri 37 anni di vita, perché sempre di bilanci in rosso si tratta. Ma è molto diversa da tutte le altre che l’hanno preceduta, perché stavolta non si tratta di raccogliere qualche soldo per sopravvivere ma di trovare le risorse per una battaglia di libertà che non riguarda solo noi.
Quello che ci assumiamo e a cui vi chiediamo di partecipare è un compito tutto politico. I tagli ai finanziamenti per l’editoria cooperativa e politica non sono misurabili «solo» in euro, in bilanci che precipitano nel rosso, in giornalisti e poligrafici che rischiano la disoccupazione. 

Sono lo specchio fedele di una «cultura» politica che, dall’alto di un oligopolio informativo, trasforma i diritti in concessioni, i cittadini in sudditi. 

Non sarà più lo stato (con le sue leggi) a sostenere giornali, radio, tv che non hanno un padrone né scopi di lucro. Sarà il governo (con i suoi regolamenti) a elargire qualcosa, se qualcosa ci sarà al fondo del bilancio annuale. Il meccanismo «tecnico» di questa controrivoluzione lo abbiamo spiegato tante volte in queste settimane (e continueremo a ricordarlo), ma il senso politico-culturale dell’operazione è una sorta di pulizia etnica dell’informazione, il considerare la comunicazione giornalistica una merce come tante altre. Ed è la filosofia che ha colpito in questi ultimi anni tanti altri beni comuni, dal lavoro all’acqua.
Noi ci batteremo con tutte le nostre forze e pubblicamente contro questa stretta: porteremo questo obiettivo in tutte le manifestazioni dell’autunno appena iniziato, stringeremo la cinghia come abbiamo imparato a fare in 37 anni di vita difficile ma libera, incalzeremo la politica e le istituzioni perché ne va della democrazia, spenderemo l’unico nostro patrimonio, cioè il nostro lavoro, per fornire il supporto giornalistico a questa battaglia di civiltà. E ci apriremo all’esterno ancor di più di quanto abbiamo fatto fino a oggi per raccogliere forze e saperi nuovi e capire come essere più utili a chi si oppone ai poteri che ci vogliono morti.
Faremo tutto questo, come sempre e più di sempre. Ma oggi siamo di nuovo qui a chiedere aiuto ai nostri lettori e a tutti coloro che considerano un bene essenziale il pluralismo e la libertà d’informazione. A chiedervi di sostituire ciò che questo governo ci nega con uno sforzo collettivo. In un panorama politico e culturale disastrato, di fronte alla lunga sconfitta che in un ventennio ha smantellato la stessa idea di «sinistra», non ci rassegneremo alla scomparsa. 

Perché, a differenza del protagonista di «Buio a mezzogiorno» di Arthur Koestler, non crediamo che «morire in silenzio» sia una lodevole testimonianza finale. Se questo governo e i poteri che rappresenta vogliono chiuderci, noi vogliamo riaprire. Con tutti voi, perché altrimenti è impossibile.


29 otttobre 2008

Anche Latina contro il DL133/08

Comunicato stampa degli studenti delle Facoltà dell’Università di Latina.
La manifestazione studentesca contro il decreto 133 (in particolare gli art. 16 e 66) di mercoledì 29 Ottobre ha visto la partecipazione di più di duecento studenti, provenienti dalle facoltà di Ingegneria, Medicina, Chirurgia e Professioni Sanitarie, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali ed Economia e Commercio. Il corteo alle 9:00 ha inizialmente attraversato i corridoi della facoltà di Ingegneria, entrando nelle aule per discutere con gli studenti che ancora non avevano aderito alla protesta. Successivamente, essendoci una forte adesione, il corteo si è diretto all’interno del Campus Universitario per poi dirigersi verso Piazza del Popolo, bloccando il traffico cittadino. Arrivati in Piazza, la manifestazione si è conclusa con un meeting sul dl 133 con la partecipazione del prof. Budoni di Ingegneria e l’intervento di alcuni studenti, che hanno ribadito i nefasti effetti di questa legge. E’ importante sottolineare che la manifestazione è stata organizzata autonomamente dagli studenti ed è stata assolutamente a-partitica.


“Ne rossa ne nera, la cultura è la nostra bandiera”.
Comitato art 33-Difendiamo l’Università Pubblica.
Comunicato Dipartimento Nazionale Scuola e Formazione Prc-Se
Infiltrare nel movimento agitatori, provocare e far sì che le forze dell'ordine prendessero a bastonate pacifici studenti e giovani maestre è accaduto stamattina a piazza Navona.
I suggerimenti di Cossiga sono stati presto messi in pratica.
Altrimenti non si spiega perché la polizia ha permesso che un camion pieno di mazze di ferro, cinte, caschi e catene, recante uno striscione con la scritta "Blocco studentesco" con sopra neonazisti che inneggiavano al duce raggiungesse ed attaccasse il presidio degli studenti che pacificamente protestava davanti al Senato contro il decreto Gelmini. Che il ministro degli Interni dia delucidazioni sull'accaduto nelle sedi opportune. Non è più tollerabile un comportamento del genere che produce guerriglia urbana e tensioni crescenti nel paese.
Alle 10:36 il Senato, incurante delle proteste che si sono sviluppate e dilagano in tutta Italia, approva, in via definitiva, la conversione in legge del decreto Gelmini sulla scuola con 162 voti a favore, 134 contrari e tre astenuti. Il provvedimento, approvato il 9 ottobre
dalla Camera, non è stato modificato dai senatori e ora è legge. Con soli 25 voti di differenza (gli astenuti al Senato sono considerati voti contrari) si da il via ad un progetto di
Restaurazione che devasta la scuola pubblica della Costituzione. Continueremo con le proteste e continueremo ad informare i cittadini dello scempio che si sta compiendo con atti di forza senza alcuna discussione democratica nel Paese. Utilizzeremo tutti gli strumenti possibili per far sì che questo decreto non trovi alcuna applicazione nelle scuole, così come già accaduto per le controriforme Moratti. Lanciamo subito una raccolta di firme per l'abrogazione del decreto Gelmini senza abbandonare il terreno della lotta nelle scuole e nelle università.
Roma, 29 ottobre 2008 Gennaro Loffredo
Resp. Naz. Scuola e Formazione
Prc


24 otttobre 2008

Manifestiamo contro la Turbogas

Domenica 26 ottobre, alle 10.30 ad Aprilia, con partenza in piazza Roma (la piazza del municipio in centro) manifestazione contro la Turbogas.
Partecipiamo numerosi!
Dichiarazione di Giancarlo Torricelli,segretario Prc Lazio: Rifondazione del Lazio aderisce alla manifestazione di domenica contro la centrale turbogas di Aprilia, un modo per rendere concreto l'impegno a favore del recepimento delle misure del pacchetto clima.
"Il dibattito generale sul pacchetto clima che che da giorni contrappone l'Europa al governo Berlusconi deve trovare un punto di caduta anche a livello locale, dal momento che proprio in questi giorni in Regione si sta discutendo il Piano energetico", sostiene Giancarlo Torricelli.
"Il tentativo di Berlusconi di farsi scudo della crisi economica per impedire l'applicazione delle misure di riduzione delle emissioni è semplicemente inaccettabile. Ma tutti coloro che non condividono l'impostazione del governo non possono limitarsi a fare il tifo per l'Europa e per Sarkozy. E' necessario lavorare alla costruzione di una mobilitazione sociale su progetti di politica economica, energetica ed industriale, capaci di realizzare le famose "20,20,20" su emissioni, efficienza energetica e rinnovabili", continua Torricelli.
"Per quanto riguarda il territorio regionale proprio in questi giorni si sta sviluppando la discussione sul Piano energetico. E' l'occasione per dare concretezza a scelte coerenti con le direttive europee. Anche da questo punto di vista l'ipotesi di realizzazione della centrale turbogas ad Aprilia appare profondamente sbagliata, una scelta che, se realizzata, andrebbe nella direzione opposta a quella indicata dall'Europa. Le responsabilità del governo sono chiare: il decreto Marzano è all'origine di scelte, come quella di Aprilia, che collocano il nostro Paese tra quelli che vogliono continuare a favorire il collasso ambientale del pianeta. Per parte nostra, fortemente convinti della necessità di promuovere politiche territoriali che vadano nella direzione indicata dal pacchetto clima, chiediamo che il Piano energetico regionale sia coerente con quelle indicazioni e che sulla vicenda della centrale turbogas di Aprilia siano riaperte le procedure di Valutazione di impatto ambientale. Per tutte queste ragioni Rifondazione comunista del Lazio aderisce alla manifestazione di Aprilia di domenica prossima".


10 settembre 2008

Sconvolgente Turbogas

Sconvolgenti risvolti sul caso Turbogas, altrettanto sconvolgente la presa di posizione della politica setina sia dell'attuale opposizione e maggioranza che nel 2002 deliberarono uno dei più grandi scempi ambientali che la pianura pontina possa sostenere. Non da meno la politica nazionale dove il governo di destra pubblicizza politiche energetiche scellerate rivolte al ritorno al nucleare. Non è indifferente il danno che la realizzazione della Turbogas arrecherebbe al territorio soprattutto alla cittadinanza. Infatti non è da sottovalutare la pericolosità delle emissioni delle polveri sottili da centrali termoelettriche a ciclo combinato. Soprattutto si sono evidenziate delle problematiche sul terreno che è soggetto a sprofondamenti, i quali vengono sottratti ad aziende agricole e zootecniche che rischiano inevitabilmente la chiusura con conseguenze irreversibili sull'economia locale. Nello stesso tempo si riscontra una incompatibilità nella realizzazione dell'impianto vista la vicinanza dell'attuale Parco del Circeo e del futuro Parco dei Monti Lepini. Non possiamo e non vogliamo far ripetere gli errori del passato sui nostri territori che sono stati oggetto di sperimentazioni di centrali nucleari delle quali, come la Turbogas si diceva che non recano pericoli per i cittadini, ma che a conti fatti ha alzato notevolmente la mortalità per malattie tumorali. Il Partito della Rifondazione Comunista non può permettere che interessi politico-economici di personaggi ambigui metta in pericolo la salute e l'economia di noi tutti, soprattutto non dobbiamo cadere nell'errore di pensare che la zona interessata sia circoscritta all'ubicazione dell'impianto in quanto il pericolo dell'inquinamento atmosferico ha un raggio ampio. Confidiamo nella forte presa di posizione del Sindaco del PD Campoli affinché faccia come il suo collega di Pontinia che ha dichiarato di non volere la Turbogas. Il Partito della Rifondazione Comunista di Sezze insieme a tutta la Federazione di Latina si sta adoperando in Regione Lazio e in ambito Comunale affinché non venga realizzata la Turbogas. Siamo solidali e rinnoviamo l'impegno già preso in precedenza con i cittadini, creando un movimento di aggregazione di varie forze politiche ed associative che possa supportare gli stessi principi e le battaglie già fin qui svolte dai vari comitati no Turbogas dove il nostro Partito è stato sempre presente.


10 luglio 2008

La nostra acqua

Anche questo anno come in ogni estate che si possa tranquillamente ricordare, si ripresenta incombente sulla vita dei cittadini di questo paese, l'annoso problema relativo alla carenza del flusso idrico. E' dall'inizio di questo mese che molte famiglie di alcuni quartieri, soprattutto quelli situati nelle zone più alte, non vengono rifornire adeguatamente di acqua creando una serie di disagi sia dal punto di vista dell'utilizzo della risorsa nelle sue utilità quotidiane necessarie alla sopravvivenza dell'uomo sia da un punto di vista del servizio di fornitura dei cicli idrici e fognari che in termini qualitativi risulta decisamente scadente. Non crediamo assolutamente che tali problemi possano essere imputati ad elementi di scarsità idrica o secca dei pozzi in quanto il nostro paese fortunatamente dispone di risorse idriche abbastanza interessanti. E quindi sul banco degli imputati finisce ancora una volta il soggetto privato diventato croce e delizia di questo paese (croce per i cittadini, delizia per i politici) ossia la concessionaria di Rovigo, Dondi.

Con tale documento ai fini della trasparenza amministrativa, si chiede ufficialmente ai dirigenti della concessionaria di indicare pubblicamente ai cittadini di Sezze le motivazioni dettagliate che stanno impedendo il normale flusso idrico verso gli utenti. I cittadini hanno il diritto di sapere cosa si cela dietro questa vicenda. Andando per logica e partendo dal presupposto che la nostra rete idrica è simile ad un colabrodo permettendo più del 50% perdite, si ritiene che gli scenari presentano aspetti sempre più inquietanti: è necessario capire se la situazione che si sta verificando in questi giorni non è figlia di qualcosa di marcio che ci riporta indietro nel luglio dell'anno scorso quando Acqualatina immetteva minore quantità di acqua nella nostra rete (il flusso idrico fu diminuito di circa 30 litri al secondo) in quando la Dondi non procedeva al pagamento delle forniture oppure la carenza idrica è frutto di allacci abusivi, giardini che devono essere innaffiati o piscine da riempire. Chiediamo che si faccia chiarezza sulla tale vicenda il prima possibile. Intanto molti cittadini ci hanno denunciato i continui atti di abuso che la concessionaria adopera nei loro confronti aggiungendo in bolletta quei costi causati dall'aria che si crea nelle tubature per la mancanza dell'acqua che permette ai contatoti di girare a vuoto. Una buona amministrazione comunale deve sapere ascoltare le grida di esasperazione dei propri cittadini, che continuano a chiedere alla concessionaria di Rovigo da svarianti anni, maggior efficienza, minori sprechi e maggior trasparenza sulle bollette e sulla gestione del servizio. La sinistra setina si schiera a fianco di questi cittadini, con i quali chiediamo a gran voce un imminente ritorno alla gestione pubblica della acqua e delle nostre reti idriche e quindi rescissione del contratto con la Dondi.

In questi ultimi sta nascendo una forte tendenza della maggior parte dei paesi europei (ultima l'amministrazione di Parigi che non rinnoverà il contratto con Veolia ed interromperà così la privatizzazione instaurata nel 1985 dall'allora sindaco di Parigi Jacques Chirac) a tendere verso una ripubblicizzazione delle risorse idriche con l'obiettivo della stabilizzazione dei prezzi e qualità del servizio. Chiediamo a maggioranza ed opposizione di confrontarsi con tali tendenze, affrontando seriamente il problema ed evitare di cadere in inutili strumentalizzazione come da prassi politica consolidata in questo paese ma di affrontarlo nelle sedi politiche opportune garantendo un'ampia partecipazione dei cittadini. In questi ultimi anni la maggiore parte degli esponenti dei partiti politici setini si è convertita a favore di una gestione comunale dell'acquedotto rilasciando dichiarazioni pubbliche sulla stampa per un loro impegno attivo verso la risoluzione del problema ma la verità è stata ben altra cosa, ossia la gestione delle risorse idriche del nostro paese non è stata mai portata e discussa in consiglio comunale: questa la dice lunga sulla serietà classe politica setina

E' ora di dire basta! I tempi sono maturi! Il partito della Rifondazione Comunista, I verdi e sinistra democratica chiedono a tutti i cittadini di questo paese di dare vita ad un'azione politica forte, incisiva e collettiva, che abbia come obiettivo primario la lotta alla mercificazione dell'acqua e la salvaguardia delle nostre risorse idriche.


9 luglio 2008

Radicioli è il nuovo Segretario

Il nuovo segretario del circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Sezze è Stefano Radicioli eletto all'unanimità. Stefano Radicioli nato a Sezze il 22 febbraio 1979 professione studente lavoratore prende il posto di Patrizio Lisi che gli vanno i ringraziamenti di tutto il circolo. Successivamente è stata composta la segreteria. Il tesoriere è Vincenzo Pierotti responsabile organizzazione Fabrizio Angeletti commissione agricoltura e ambiente Patrizio Lisi commissione sociale Massimiliano Antonucci commissione lavoro Stefano Radicioli commissione politiche giovanili Alessandro Radicioli commissione beni comuni Luca Venditti.


27 maggio 2008

Per ricordare Luigi Di Rosa    >> 32° anniversario

Domani sera iniziativa della sinistra setina per ricordare l'anniversario della morte di Luigi di Rosa. Appuntamento per tutti i compagni alle ore 18,30 presso la sede della Sinistra l'Arcobaleno di via Garibaldi. Da qui si raggiungerà il monumento a Luigi Di Rosa a Ferro di cavallo per depositare un mazzo di fiori e osservare alcuni minuti di silenzio. L'invito è esteso a tutte le persone che vogliono testimoniare attivamente, con la loro presenza, il ricordo di una delle più dolorose e drammatiche vicende del nostro paese messa in atto dalla crudeltà e dalla violenza della cultura fascista.
Il Segretario del Circolo di Sezze Patrizio Lisi


8 aprile 2008

Incontri elettorali per "la Sinistra l'Arcobaleno"

Continuano gli incontri della Sinistra Arcobaleno, che con rinnovato ottimismo sta preparando la tornata elettorale del 13 e 14 aprile. Nell'ultima riunione del direttivo è stato evidenziato come si siano cementati i rapporti tra le quattro forze politiche che hanno dato vita al nuovo partito: «Il nuovo sta nascendo nell'Arcobaleno, grazie ad una sinistra che finalmente si unisce. In tal senso - afferma il direttivo - tra le quattro forze politiche che lo compongono si è instaurata un'ottima base di lavoro, che ha cementato i rapporti». In merito al cosiddetto «voto utile» l'Arcobaleno dà piena fiducia all'intelligenza degli elettori: «Il voto utile è quello che gli elettori esprimono nei seggi elettorali, secondo le proprie convinzioni politiche, senza strani inciuci. La vera alternativa di cambiamento a Sezze è rappresentata da tutte le persone dell'Arcobaleno, che non hanno mai governato il paese e che hanno a cuore la legalità, la difesa e la sicurezza del lavoro, la pace. Un'alternativa che non prevede accordi con le altre forze centriste, e che punta al rilancio dell'agricoltura, allo sviluppo del Parco dei Monti Lepini e all'implementazione della ricerca sull'energia alternativa». Riguardo alla politica locale, l'Arcobaleno richiama l'attuale giunta al rispetto degli accordi programmatici sottoscritti prima delle amministrative. Nel particolare della campagna elettorale in corso un forte richiamo arriva sul tema degli spazi a disposizione delle diverse forze politiche per l'affissione dei manifesti: «Invitiamo il sindaco e chi di dovere ad attivarsi a far sì che si rispettino le regole sull'affissione dei manifesti. Abbiamo già registrato palesi violazioni in tal senso, che dimostrano il carattere arrogante e pretestuoso di alcune forze politiche.


15 marzo 2008

Presentata a Sezze "la Sinistra l'Arcobaleno"
Martedì 11 marzo
alle ore 17,30 presso la sede della Sinistra Arcobaleno di Sezze si è tenuta una conferenza stampa di presentazione della lista. Di seguito alcune delle domande formulate nel corso dell'incontro.

Perché la Sinistra Arcobaleno?
Finalmente la sinistra dopo anni di divisione si è riunita sotto un unico simbolo: la Sinistra arcobaleno appunto. Tale unione è nata dall'esigenza di combattere insieme quelle situazioni di disagio economico, sociale e ambientale, che attanagliano la società e che necessitano di una politica non ambigua ma chiara e diretta. Uno dei nostri obiettivi sarà quello di aprire i confini della nostra azione politica anche alle associazioni, ai movimenti e soprattutto ai giovani.

Quali sono i temi cardine del vostro programma?
Difesa del lavoro e della sicurezza dei lavoratori; difesa della legge 194 sull'aborto, definizione di una politica ambientale sostenibile che guardi al futuro e non agli interessi delle lobby economiche.

Cosa cambierà ora a Sezze, vi siete presentati uniti a DS e Margherita, oggi il Pd corre per proprio conto...
Per noi non cambia nulla. Abbiamo sottoscritto un programma con le altre forze che oggi governano il paese. Le esigenze di Sezze sono ed erano quelle di un anno fa quindi, se abbiamo condiviso un percorso programmatico, non vediamo perché dovremmo interromperlo per un motivo prettamente politico. In questo anno di amministrazione non ci sono stati incidenti di percorso, siamo soddisfatti di quanto fatto e continueremo il nostro rapporto di collaborazione con l'amministrazione Campoli al fine di promuovere i valori che ci contraddistinguono.

Sia i grandi che i piccoli parlano di voto utile. L'elettorato setino a chi deve dare ascolto?
Solo alla coscienza. Una democrazia è compiuta quando ognuno può scegliere liberamente e responsabilmente. Non bisogna, come fanno Pd e Pdl, generare falsi allarmismi per condizionare gli elettori.

Come intendete affrontare la campagna elettorale?
A noi non interessano le gigantografie, le copertine e i bagni di folla. Quello a cui puntiamo è il contatto diretto con gli elettori. Solo così si possono conoscere i bisogni reali dei cittadini. Per questo motivo ci muoveremo capillarmente sull'intero territorio comunale. Quello che auspichiamo che tutte le forze politiche seguano le regole elettorali. I cittadini meritano rispetto.


10 marzo 2008

A Sezze nasce "la Sinistra l'Arcobaleno"

Nasce anche a Sezze, dall'aggregazione dei partiti politici Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica e Verdi, il nuovo soggetto politico unitario "La Sinistra L'Arcobaleno" che punta alla realizzazione dell'unità di tutte le forze di sinistra ed ambientaliste. Un soggetto desideroso di ribadire l'adesione ai valori fondanti della sinistra Italiana (antifascismo, ambientalismo, laicità, lavoro, diritti civili, politiche di genere, sviluppo sostenibile) per una democrazia vera e partecipativa. Il nostro obiettivo è quello di dare vita ad un'ampia realtà aggregativa formata da singoli cittadini, associazioni e movimenti che insieme contribuiscano a ricreare una nuova e più interessante partecipazione politica e civile. Non rassegnandoci all'idea di un duopolio politico ritenendo fondamentale la presenza di una forza politica di sinistra, invitiamo tutti i cittadini a partecipare alla costruzione di questo nuovo percorso politico inviando una mail all'indirizzo: sinistrarcobaleno.sezze@gmail.com

Venerdì 14 marzo, alle ore 18,30 presso il centro sociale "U.Calabresi" incontro con i i parlamentari Maria Cristina Perugia e Jacopo Venier.


23 gennaio 2008

Eletto il Presidente del Consiglio dei Giovani
È apparso palese durante il primo Consiglio dei Giovani la volontà di Alessandro Radicioli, capogruppo della lista Libera Azione, di assumere una posizione di neutralità in riferimento alle proposte presentate dalla lista "Progetto Giovani" e da quelle presentata da "Innova Sezze", "Agorà" e "Democratici" per l'elezione del Presidente dei giovani. Quello della nomina del presidente doveva essere un momento di aggregazione e crescita politica e sociale del paese ma ancora una volta ha visto come protagonisti, non i giovani che sono stati eletti, ma i grandi che con i loro giochi di equilibri politici hanno ancora una volta inquinato un'iniziativa che poteva realmente dare un nuovo messaggio al modo di fare politica di questo paese. La volontà di Libera Azione era quella di cercare un dialogo con i due schieramenti, che ormai si erano formati dopo le elezioni, per raggiungere ad un accordo che avrebbe permesso a tutti i consiglieri di sentirsi rappresentati e tutelati da un presidente magari eletto all'unanimità. E' da considerarsi una grossa sconfitta, quindi, quella vista nel primo consiglio giovani, in cui non c'è stato nessun dialogo da parte degli schieramenti ed in cui già si delinea un tipo di politica di "maggioranza contro opposizione" e non di collaborazione per la realizzazione dei progetti: non certo quello che ci si aspettava. Libera Azione non si schiera in nessuno dei due gruppi perché non vuole alimentare giochi di equilibri politici e perché ha l'obbligo di garantire quella trasparenza che è venuta a mancare finora e che tutti i giovani di questo paese chiedono. Ci batteremo affinché venga rispettato il programma presentato alle elezioni sul quale ci aspettiamo proposte valide da entrambi gli schieramenti, e che non diventi soltanto cartastraccia o strumento di interessi di parte. Ci impegneremo per il massimo coinvolgimento di tutto il modo giovanile di questo paese che chiede ampia partecipazione alla scelte sui loro problemi. Inoltre, chiediamo a tutti che venga rispettata la volontà giovanile presente nel consiglio dei ragazzi e che ci lascino liberi di dire quello che pensiamo e liberi di partecipare. Faccio gli auguri al neo presidente affinché si faccia garante di questo processo democratico sul quale la mia pressione sarà incessante.
Sarà un compito difficile quello di tutti i ragazzi di Sezze impegnati in questo progetto, finora i protagonisti sono stati i "grandi" che hanno fatto diventare piccolo questo paese, speriamo siano loro a farci tornare grandi.


3 gennaio 2008

Ufficiale la delega per Patrizio Lisi 

Il sindaco di Sezze, Andrea Campoli, ha conferito ufficialmente la delega nel settore agricoltura e innovazione agricola a Patrizio Lisi, esponente del partito della Rifondazione Comunista. Questa delega rappresenta senza dubbi un elemento di novità e garanzia per la salvaguardia di questo settore a testimonianza di quanto esso stia in cuore all'amministrazione. Una delega che non arriva a caso, solo per premiare l'apporto dato in campagna elettorale, ma come frutto del lavoro svolto. «Ci siamo impegnati attivamente per far riconoscere all'interno della coalizione la funzione strategica dell'agricoltura nell'economia setina, non come settore marginale, arretrato e residuale da sacrificare sull'altare della modernità della società postindustriale e dei servizi ma come elemento trainante nel nostro tessuto territoriale per la sua rilevanza economica, ambientale, sociale e culturale. Basti pensare al valore dell'agricoltura biologica e biodinamica, all'agricoltura della lotta integrata, ai prodotti tipici liberi da OGM. Ringrazio il sindaco di questo importante e delicato incarico di fiducia che mi ha assegnato, il quale rientra a pieno titolo negli obiettivi strategici prefissati in campagna elettorale per il rilancio del comparto agricolo. Abbiamo accettato questo incarico perché ci siamo posti l'obiettivo di andare incidere sulle scelte politiche di questa amministrazione e dare il nostro contributo attivo e assumerci le nostre responsabilità. Dedico l'assegnazione di questa delega agli tutti gli operai e i contadini che ci hanno sostenuto e dato fiducia, e chiedono a gran voce, una nuova politica per il recupero dell'anello debole della filiera ossia produttori agricoli e consumatori finali. La prima finalità è investire, per la prima volta in questo paese, su un importante strumento di innovazione politica, che permetta a tutte le soggettività che operano nel settore, di partecipare attivamente a tutti i processi decisionali per l'implementazione delle strategie agricole sul nostro territorio.Per l'elaborazione delle nostre proposte,partiamo dalla consapevolezza che nell'ultimo decennio si sono accumulati gravi ritardi e limiti causati da un'assenza di una adeguata politica del settore agricolo. Per cui la nostra attenzione e il nostro impegno sarà rivolto alla valorizzazione delle produzioni locali di qualità con un forte legame con il territorio, alla valorizzazione delle nostre tradizioni e delle nostre aziende locali, come forma di opposizione alla grande distribuzione sempre più padrona del mercato e che incide molto spesso sulle scelte dei consumatori. Spingere la nostra ristorazione ad investire sui nostri prodotti locali per commercializzarli anche lontano da Sezze. Investire su colture di qualità, biologiche, tipiche, legate al territorio che ad oggi sono quelle potenzialmente redditizie e socialmente ed ambientalmente sostenibili, è una priorità. Dal punto di vista del lavoro sono tantissimi i braccianti sotto pagati, sfruttati che non fanno notizia, senza contratto nazionale di lavoro, spesso migranti, che lavorano a volte in condizioni semiservili: ci impegneremo contro queste forme di schiavitù, che annulla tutte le conquiste consolidate in Europa sui diritti umani. Il nostro contributo dovrà essere esteso anche elementi di innovazione agricola per la difesa della biodiversità, della diversificazione del cibo, della qualità delle produzioni, e soprattutto delle modalità e delle tecniche colturali che possono portare vantaggi economici ai produttori agricoli. Infine ringraziamo le opposizioni consiliari per gli auguri di buon lavoro che ci hanno rivolto e vogliamo tranquillizzare le loro eccessive preoccupazioni riguardo al fatto che la nostra delega potrebbe trasformarsi come un ulteriore aggravio per le casse comunali. Confermo che con essa non percepiremo alcun compenso economico ma si tratta semplicemente di volontariato politico a favore del nostro territorio. Anche per sottolineare il fatto che da qualche anno ci spendiamo e vigiliamo per la riduzione dei costi della politica per evitare che qualche personaggio richieda emissione di rimborsi spese a fronte di residenze in qualche parte del mondo.


20 dicembre 2007

Delega all'Agricoltura e innovazione a Lisi

Il segretario del circolo di Rifondazione Comunista di Sezze è stato nominato dal Sindaco Andrea Campoli delegato all'Agricoltura e innovazione. Questa delega segna una novità per Sezze per la salvaguardia del settore agricolo. Il Partito e Patrizio Lisi inizieranno a breve a incontrare gli imprenditori agricoli e tutti quelli che operano in questo settore. C'e' grande volontà di lavorare da parte del circolo di Sezze in collaborazione con la Regione Lazio con l'obiettivo di raggiungere dei risultati per il rilancio dell'agricoltura locale e non.


23 giugno 2007

Insediato il Consiglio Comunale e prima spaccatura

Insediato il Consiglio Comunale e la prima grana da risolvere del Primo Cittadino Andrea Campoli, la prima spaccatura nella corposa maggioranza di Centro-Sinistra si è consumata proprio in coincidenza con l’insediamento della nuova amministrazione.

L’Italia dei Valori Commissariata dal segretario provinciale Paride Martella si chiama fuori dalla maggioranza, in aperto contrasto con l’assessore indicato dal sindaco in quota al partito. Si legge in una nota del Movimento dipietrista «Il componente della segreteria dell’Italia dei Valori, il presidente e tutti candidati che hanno partecipato alle ultime elezioni amministrative non riconoscono la scelta operata dal sindaco Andrea Campoli in ordine all’affidamento delle deleghe al partito dell’Italia dei Valori di Sezze al signor Bruno Cardarello. Il sindaco, infatti pur avendo avuto la richiesta di attenersi alle indicazioni provenienti dalla maggioranza del partito, ha formalizzato l’incarico assessorile ad un soggetto estraneo alla competizione elettorale, proposto dal neo consigliere comunale Ernesto Di Pastena, che insieme allo sfiduciato ed ormai ex segretario Giovanni Paolo Di Capua, hanno portato al compimento una strategia tesa ad escludere tutti gli altri candidati dell’ Italia dei Valori di Sezze, sfavorendo l’unico consigliere eletto grazie al sostegno degli oltre 731 votanti, calpestando così le più elementari regole di democrazia. La sfiducia presentata, dopo la manifesta intenzione ratificata dalla minoranza del partito di controvertire le regole interne all’Italia dei Valori, ha condotto lo stesso Di Capua a sedersi al tavolo delle trattative con il sindaco, pur essendo stato diffidato dal produrre atti contrari alle indicazioni espresse della maggioranza, determinato invece, a portare a termine il colpo di mano ordito in tempi non sospetti. Il sindaco pur essendo stato posto nelle condizioni operare correttamente, seguendo le giuste valutazioni emersi nel corso dell’ultima segreteria politica, quella che aveva sfiduciato il segretario Di Capua, si è astenuto dal prendere in considerazione il documento dei tredici componenti del partito, che si erano fermamente opposti alla logica spartitoria, attraverso un documento che vincolava il sindaco a scegliere una carica assessorile della sua Giunta attingendo dalla nostra lista sulla base della selezione fatta dal nostro elettorato ed in particolare tra i primi tre maggiormente votati. L’Italia dei Valori di Sezze non riconoscendo nella scelta operata dal sindaco le proprie indicazioni, né la fermezza di una guida democratica volta al perseguimento del bene comune, annuncia la propria collocazione all’opposizione di questa amministrazione, che fin dal suo primo vagito appare miserevolmente riproporre vecchi schemi e vecchie logiche spartitorie che l’Italia dei Valori, appoggiando le candidature di Campoli, riteneva superate dalla nuova classe politica. "Una grana che vedrà il Sindaco impegnato con la prima seria tenuta della sua maggioranza che non vede la Sinistra né rappresentata in  Consiglio Comunale né tantomento in Giunta.

Un paese dove la sinistra è imprigionata dalle scelte e dove non si vedono segnali di inversione di tendenza, una sinistra imbrigliata dai Partiti e come si vede dalla prima crisi politica, dall'impadronirsi con metodi personalistici degli strumenti di democrazia partecipativa. Un buon proseguo al Sindaco che tenga conto della volontà dei cittadini e che abbia la forza per poter portare aria nuova al nostro paese.


12 giugno 2007

Sospesi i lavori del ripetitore

Azione di protesta nel quartiere Fontanelle per l'istallazione di un ripetitore della telefonia mobile sugli spogliatoi del campo sportivo. Il Sindaco Campoli dopo aver ascoltato i residenti ha emesso un'ordinanza di sospensione dei lavori dell'istallazione dell'impianto.


8 giugno 2007

Appello per la grande manifestazione del 10 giugno
Rete Cittadini contro la Turbogas
La nostra battaglia di civiltà continua. Chiamiamo nuovamente a sostenerci, a manifestare al nostro fianco, uomini e donne di tutte le l'età, di tutte le estrazioni sociali, economiche e politiche per la difesa del territorio, dell'ambiente e della salute umana.Ignorando tutti gli allarmi sullo stato di salute del pianeta, sui crimini ambientali che l'uomo, con il suo modello di sviluppo, compie ogni giorno a danno della nostra madre Terra, sugli esiti catastrofici che la perseveranza nell'utilizzo dei combustibili fossili provocano e
provocheranno, il governo italiano, attuale e precedente, ha scelto di autorizzare nei fatti e nel diritto una Centrale Turbogas da 750 MW nel Comune di Aprilia.
Dopo anni di lotte, e grazie ad una mobilitazione popolare che nell'ultimo anno ha raggiunto decine di migliaia di persone in tanti comuni della periferia sud di Roma e dell'Agropontino, e non solo nel Comune di Aprilia, questo percorso sembra essere arrivato nella fase decisiva. Le nostre istanze sono ormai arcinote al mondo istituzionale e politico, abbiamo esposto le nostre preoccupazione in ogni sede, dai Comuni fino ai
due rami del Parlamento Italiano. La stessa Regione Lazio, pur avendo concesso una determinante e non giustificabile intesa al Progetto, ha poi chiesto con ben due Mozioni approvate dal Consiglio Regionale, addirittura la sospensione dell'autorizzazione emessa dal Ministro Bersani. Negli ultimi mesi abbiamo costruito, con il sostegno di quanti ci hanno supportato, un percorso articolato, dal ricorso al TAR del Lazio, che si pronuncerà il 19 Luglio pv, al Tavolo della Salute, attivato dall'ARPA regionale per monitorare i livelli di inquinamento esistenti e la loro interazione con gli inquinanti prodotti dalla eventuale centrale. Abbiamo sostenuto con forza l'incompatibilità dell'impianto con altri insediamenti
industriali a Rischio Incidente Rilevante e sottoposti alla normativa Seveso, così come abbiamo denunciato la vergognosa collocazione adiacente al nucleo urbano di Campo di Carne e che vede la presenza di più di 250 mila abitanti nel raggio di 20 Km. Non in ultimo abbiamo contestato irregolarità di rilievo penale nel processo di definizione urbanistica dell'area interessata dall'impianto, così come abbiamo chiesto di approfondire la
valutazione dei reperti archeologici che abbiamo scovato sul terreno di costruzione dell'impianto. Sono tanti quindi i tasselli ancora aperti che ci fanno sostenere che questa
partita è aperta, che non è questo il momento delle soluzioni di forza e dell'esasperazione del clima. I tentativi, ripetuti negli ultimi giorni, di cingere con una recinzione in rete metallica il terreno sono chiari segnali di insofferenza alla nostra meravigliosa reattività. Da quasi tre mesi centinaia di cittadini e cittadine presidiano giorno e notte questo terreno, con tutti i disagi che questo comporta, e solo grazie a questa forza popolare straordinaria ed inedita per il nostro territorio abbiamo impedito che la prima pietra fosse posta già da un pezzo. Il 10 giugno una nuova grande manifestazione animerà il nostro territorio.
Saremo in tantissimi per dire ancora una volta che cambiare rotta è necessario. I segni della catastrofe ambientale, le indicazioni dell'Unione Europea, gli sforamenti al Trattato di Kyoto, la rinnovata sensibilità mondiale su questi temi, non possono rimanere solo enunciazioni di principio. Fermare questo impianto significherebbe invertire il trend, dare terra a idee che rischiano di restare solo enunciazioni di principio prive di qualsiasi valore nella vita di milioni di esseri umani. Percorreremo ancora una volta, con la nostra gioia le piazze e le strade fino a occupare in tantissimi il terreno su cui dovrebbe sorgere l'impianto, in attesa che lunedì 11 giugno, data annunciata per un nuovo avvio dei lavori, passi senza conseguenze e sia preceduta e sostenuta da una grande risposta civile. Un atto di disobbedienza alla legge che è invece di profonda obbedienza alla propria coscienza, alla propria dignità, all'amore per il pianeta terra, nostra sola grande casa comune. Saremo in tantissimi.


29 maggio 2007

Campoli il Sindaco di tutti
di Alessandro Mattei
Un plebiscito e una vittoria sul filo di lana allo stesso tempo per il candidato alla carica di primo cittadino del centrosinistra Andrea Campoli che raggiunge il 50, 7 per cento pari a 7871 voti. Il leader dell'Unione ha, infatti, sbancato superando di molte lunghezze gli sfidanti maggiori delle altre coalizioni, Zarra e Di Palma in primis. Il Campoli si è attestato sin da subito in testa, con una percentuale di voti oltre il 50 per cento durante tutte le fasi concitate della giornata, a partire dallo spoglio.
In alcuni momenti il leader dell'Unione è arrivato addirittura a sfiorare il 53 per cento delle preferenze personali doppiando in ogni circostanza l'ex sindaco di Sezze, Lidano Zarra, candidato alla carica di sindaco per la coalizione civica "Sezze che Cambia" che si è fermato al 25 per cento; per non parlare poi del candidato della Casa delle Libertà, Serafino Di Palma, fermo al 17 per cento dei voti. Andrea Campoli ha sfondato in tutti i seggi elettorali oltre ogni previsione. La coalizione dell'Unione, formata dai partiti Ds, Margherita, Udeur, Sdi, Italia di Mezzo, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e la lista civica Tutti per Sezze ha conquistato preferenze in ogni zona della città.
Esaltante il risultato del Campoli a Sezze centro, a Sezze Scalo, in periferia e nei quartieri bassi e alti di Sezze, che appena 4 anni fa erano passati tutti nelle mani dell'ex sindaco Lidano Zarra che vinse al ballottaggio con un eccellente risultato.
Tornano al centrosinistra i seggi di località Colli di Suso, di Casali, di via San Bartolomeo, di Foresta e soprattutto quelli di Piagge Marine che rappresentano il cuore della città. Il grande risultato del candidato si amplifica e assume i contorni di una vittoria travolgente se si considera che la percentuale dei votanti a Sezze è salita del 2 per cento rispetto a quattro anni fa.
Hanno votato infatti 16009 persone per una percentuale del 83,15 per cento. Alle passate elezioni amministrative il dato, altissimo alla stessa maniera, si fermò ad un 82, 74 per cento. Nello specifico, se i dati saranno confermati dalla Prefettura, Campoli ha raggiunto un totale di voti pari a 7871. Il candidato della coalizione civica "Sezze che Cambia" Lidano Zarra, complessivamente ha conquistato 3897 ; Serafino Di Palma, candidato della Casa delle Libertà, si è attestato ad 2749 mentre per Lidano Lucidi, del movimento politico di Identità Setina 697 e per Lanfranco Coluzzi candidato per il movimento comunitario di Iniziativa Sociale 302.
In tarda serata l'auditorium comunale San Michele Arcangelo, sito a due passi dal Comune, è diventato il quartier generale naturale del candidato sindaco Andrea Campoli. Gremito in ogni ordine di posti militanti e simpatizzanti del centrosinistra tutti si sono raccolti intorno al giovane medico Campoli e hanno vissuto minuto per minuto tutti i momenti dello spoglio delle urne. Il trend del Campoli si è alternato fino agli ultimi seggi elettorali, sino a sfiorare il 50,1 per cento dei voti. Tutti con il fiato sospeso per una vittoria al primo turno sicuramente straordinaria e conclusiva di un percorso elettorale fatto di momenti di alta tensione e di colpi bassi che non fanno certo onore alla sana politica. L'Unione dopo quattro anni di "purgatorio" si è rimessa in gioco e ha convito una comunità che da sempre si riconosce, per storia e per tradizione, nei valori del centrosinistra.


29 maggio 2007

Sconfitta la destra e il populismo delle civiche
di Vincenzo Leonoro

Sconfitto il Centro Destra e il Populismo delle liste Civiche per Zarra

Vittoria di Andrea Campoli con il 50,73 dei voti nei confronti della Casa delle Libertà e del Populismo arrivista delle Liste Civiche. Quella del Candidato del Centro Sinistra è la vittoria della coalizione unita che guarda al futuro del Paese nella speranza di risolverne i mali che lo affliggono... dal traffico allo sviluppo economico.

Sviluppo economico che deve guardare al comprensorio dei Lepini e che deve avere al centro del suo sviluppo la realizzazione del Parco Dei Monti Lepini e del rinnovo del Settore Agricolo che deve passare attraverso lo sviluppo della lavorazione industriale e  commercializzazione dei Prodotti per dare redditività ai campi oramai in perenne abbandono. La Riqualificazione dei Prodotti Agricoli della Pianura Setina deve passare attraverso la valorizzazione della provenienza Geografica e dalla valorizzazione dei prodotti Biologici, no OGM. Il motore dello sviluppo del paese passa attraverso il recupero e valorizzazione del Centro Storico, anche attraverso la chiusura al traffico e la valorizzazione attraverso la ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare 


24 maggio 2007

Chiusura della campagna elettorale
Domani 25 maggio 2007 dalle ore 21,00 presso il piazzale delle poste a Sezze Scalo chiusura della campagna elettorale con il candidato Sindaco dell'Unione Andrea Campoli interverranno vari esponenti politici nazionali e regionali e il Segretario di Rifondazione Comunista di Sezze nonchè candidato al consiglio Comunale Patrizio Lisi.


15 maggio 2007

Il Segretario nazionale di Rifondazione a Sezze

Mercoledì 16 maggio 2007 a Porta Pascibella, ore 16,30 dibattito pubblico con con il segretario Nazionale di Rifondazione Comunista Franco Giordano interverrà Andrea Campoli, candidato Sindaco dell'Unione, e Patrizio Lisi candidato Consigliere di Rifondazione Comunista.


10 maggio 2007

Punti programmatici per la campagna elettorale

Il segretario del Partito della Rifondazione Comunista, Patrizio Lisi, nonché candidato consigliere indica quali sono i punti programmatici che distingue Rifondazione in questa campagna elettorale. Se la coalizione di centro sinistra dovesse vincere le elezioni il nostro partito si batterà per realizzare:
1 - il raggiungimento della quota prevista dal Decreto Ronchi in materia di raccolta differenziata: abolizione della sperimentazione e potenziamento "del porta a porta" da estendere a tutte le aree del paese;
- bonifica di tutte le discariche abusive presenti sul nostro territorio;
- Riduzione/abolizione della TARSU tenendo presente il reddito dei nuclei familiari, favorendo i pensionati e i meno abbienti;
- Incentivare le imprese imprenditoriali di riciclaggio.
2 - Valorizzazione del patrimonio pubblico contrastando i progetti di privatizzazione;
- riduzione dell'ICI sulla prima casa, lasciando le attuali aliquote invariate sulla seconda e terza casa;
- favorire il risanamento di immobili pubblici e privati, degradati o in stato di abbandono, favorendo, a tal fine, la costituzione ed il sostegno a cooperative di nativi e migranti;
- destinare contributi comunali per sostenere gli affitti, al fine di intervenire in caso di emergenza abitativa, in particolare in caso di morosità.
3 - rivalutazione e potenziamento dell'Ospedale civile San Carlo di Sezze.
4 - realizzazione del progetto della Città dei Giovani con la creazione di officine dell'arte favorendo lo sviluppo della creatività giovanile nei campi delle produzioni multimediali, della convergenza, del video, della musica, del teatro, della danza, e delle arti figurative.

A margine del comunicato si rende noto che l'Assessore regionale all'ambiente Zaratti sarà a Sezze nella zona dei Casali presso il bar Ruzza sabato 12 maggio alle ore 16,00. Si discuterà del depuratore e del Parco dei Monti Lepini


24 marzo 2007

Rifondazione e Verdi sotto lo stesso simbolo 

Il Partito della Rifondazione Comunista rappresentato dal Segretario Patrizio Lisi e i Verdi per la Pace rappresentato dal portavoce Vincenzo Serrra concorreranno nelle prossime amministrative del 27/28 maggio 2007 sotto un unico simbolo. Il simbolo che verrà adottato è quello del Partito della Rifondazione Comunista. Questa scelta è scaturita dal fatto che da qualche anno a Sezze a ridosso di una scadenza elettorale nascono come funghi molte liste civiche che sistematicamente il giorno dopo le elezioni spariscono nel nulla. Il nostro percorso unitario a sinistra viene da anni di lavoro e battaglie sul territorio, dalle vertenze sulla Dondi al depuratore dei Casali, alla maggiore vivibilità delle periferie. Inoltre, Rifondazione e Verdi hanno sottoposto al candidato a Sindaco del centro sinistra Andrea Campoli i punti salienti del programma: rivalutazione del territorio con la realizzazione del Parco dei Monti Lepini con la concreta creazione di posti di lavoro che comprende dal turismo all'artigianato, dasll'agropastorizia al commercio; politiche abitative creazione di nuovi alloggi popolari, riduzione dell'ICI sulla prima casa; creazione di nuovi parcheggi Anfiteatro, Zoccolanti, Sezze Scalo per vivere meglio il paese con il Centro Storico parzialmente chiuso.


23 marzo 2007

Proposte di programma per il futuro di Sezze 

 

LE POLITICHE ABITATIVE

 

- Valorizzazione del patrimonio pubblico contrastando i progetti di privatizzazione.

-         Riduzione fino all’abolizione dell’ICI sulla prima casa, lasciando le attuali aliquote invariate sulla seconda e terza casa.

- Incrementare e ripopolare il centro storico, contrastando, in questo modo, il fenomeno dell’espulsione speculativa.

- Favorire il risanamento di immobili pubblici e privati, degradati o in stato di abbandono, favorendo, a tal fine,  la costituzione ed il sostegno a cooperative di nativi e migranti.

- Esigere la massima trasparenza delle graduatorie di assegnazione di alloggi   residenziali pubblici, a tale scopo modificare i requisiti per ottenere un alloggio tenendo conto del nuovo fabbisogno abitativo;

- Destinare contributi comunali per  sostenere gli affitti, al fine di intervenire in caso  di emergenza abitativa, in particolare in caso di morosità;

- Istituire sportelli informativi, capaci di fornire indicazioni e sostegno legale per contrastare il mercato nero delle locazioni che colpisce in particolare immigrati e studenti fuorisede.

 

ISTRUZIONE

 

  Diritto allo studio

 

- Il sistema dell’istruzione è una risorsa fondamentale per la crescita della comunità Setina.

- Le scuole vanno valorizzate come centri di promozione umana e culturale,  aggregazione sociale e di partecipazione democratica.

 - Nell’ambito del sistema dell’autonomia si dovranno intensificare i rapporti e gli interscambi tra le Scuole, l’ente locale ed il territorio. In particolare, si dovrà favorire il coordinamento tra le istituzioni scolastiche e i servizi sanitari, sociali, sportivi e le istituzioni culturali.

- Al fine di favorire l’accesso al sapere dei cittadini e delle cittadine, con prioritaria attenzione per le fasce sociali deboli e a rischio di abbandono scolastico, è necessario promuovere una serie di interventi che diano centralità alle politiche della conoscenza nella dimensione locale.

- La prima questione che dovrà essere affrontata è quella relativa agli spazi scolastici. Di concerto con la Provincia, dovrà essere varato un piano straordinario per l’edilizia scolastica, capace di assumere l’obiettivo della sicurezza, attivando canali di finanziamento pubblico, al di là delle risorse stanziate in Finanziaria per il prossimo triennio. Va escluso, invece, il tentativo di finanziare l’edilizia scolastica, attraverso “project financing”, come previsto in un protocollo di intesa in discussione presso l’Anci.

Sempre nell’ambito dell’edilizia scolastica una priorità dovrà essere individuata nella realizzazione di Scuole dell’infanzia e di Asili nido pubblici.

La promozione di politiche mirate all’inserimento di studenti stranieri dovrà avvenire anche attraverso l’organizzazione di funzioni di mediazione culturale.

Al fine di promuovere pratiche di partecipazione nei processi scolastici il comune si farà promotore di iniziative tendenti alla creazione di spazi permanenti di discussione e confronto sulla programmazione dei servizi scolastici e sulla loro qualità, con un ruolo diretto del comune, dei genitori, degli studenti e dei rappresentanti delle scuole.

Istituire corsi gratuiti gestiti dall’ente comunale (patente europea)

 

-         Istituto Agrario (zona Sezze Scalo)

-         Rivalutazione degli Istituti esistenti

-         Riportare Università di Scienze Infermieristiche e riabilitative

 

Diritto all’istruzione per tutti i minori stranieri, anche se privi di permesso di soggiorno o con genitori irregolari

I minori stranieri – anche se non accompagnati, privi di documenti o con genitori clandestini – debbono accedere all’istruzione di ogni ordine e grado – ivi compresi gli asili nido e le scuole materne – a parità di condizioni con i bambini italiani. La loro presenza nelle scuole non deve comportare alcuna segnalazione alle autorità di polizia.

L’accesso all’istruzione, d’altra parte, deve essere inteso come diritto pieno, e non deve limitarsi alla sola possibilità di iscriversi a scuole e asili comunali: devono essere previste quindi agevolazioni e facilitazioni volte a incentivare l’accesso alle scuole (scuolabus, mense, provvidenze economiche per le famiglie ecc.).

 

 

CREAZIONE E PROMOZIONE DI FACTORY (OFFICINE DELL’ARTE) ATTRAVERSO LE OFFICINE DELL’ARTE

>      Favorire lo sviluppo della creatività giovanile nei campi delle produzioni multimediali, della convergenza, del video, della musica, del teatro, della danza, e delle arti figurative;

 

>      Sostenere la crescita professionale dei giovani, assistendoli nei loro percorsi lavorativi e di creazione d’impresa, con particolare riferimento ai lavori creativi, al networking e alla rete;

 

>     Sperimentare nuove forme di comunicazione/produzione in rete, adottando e sviluppando le soluzioni offerte nell’ambito del software open source.

 

>     Qualificare le dotazioni logistiche e strumentali disponibili nella provincia per i giovani;

 

>      Promuovere la conoscenza e lo scambio di esperienze tra i giovani, associazioni e artisti emergenti operanti nella provincia;

 

>      Promuovere l’incontro e lo scambio culturale tra i giovani artisti della regione e artisti noti, tra le realtà culturali giovanili presenti nella provincia e altre realtà nazionali e internazionali;

 

>      Favorire l’interazione e la cooperazione dei giovani anche attraverso una piattaforma on line che sia da una parte il luogo di coordinamento delle attività delle Officine e di socializzazione degli attori in gioco, e dall’altra uno dei principali canali distributivi delle produzioni, luogo di incontro della domanda-offerta di lavoro, di valorizzazione delle competenze e profilazione. La piattaforma favorirà inoltre l’attivazione di sinergie positive con gli attori istituzionali nei diversi ambiti provinciali, con l’obiettivo di stimolare la crescita di  reti di cooperazione locale;

 

>      Favorire lo sviluppo e la qualificazione dei consumi di beni immateriali sul territorio regionale, anche proponendo, attraverso eventi e spettacoli, le produzioni culturali più significative degli artisti ospitati dalle Officine dell’arte, ed, eventualmente, anche di artisti “esterni”, comunque coerenti con i percorsi artistico-culturali intrapresi.

 

>      Promuovere la diffusione, all’interno dei canali di mercato, delle produzioni multimediali e artistiche realizzate presso le Officine dell’arte, e a queste connesse,con un ottica e un raggio d’azione regionale;

 

La produzione culturale è una delle forme più importanti attraverso le quali i giovani partecipano alle dinamiche sociali contemporanee ed è divenuta uno dei linguaggi principali attraverso i quali le giovani generazioni esprimono il loro “essere al mondo”. Le produzioni artistiche giovanili esprimono nuove culture emergenti, avviano nuove tendenze culturali, divengono motivo di confronto intergenerazionale, anticipano scenari futuri e assumono anche significati economici non indifferenti. 

La creazione artistica è un processo complesso che vede sempre più il coinvolgimento di diversi attori, sostenere i giovani artisti significa così sostenere anche le reti sociali che si creano tra i giovani offrendo loro la possibilità di rafforzare gli elementi di inclusione e partecipazione sociale che le caratterizzano.

La creazione artistica si va caratterizzando per l’impiego di nuove tecnologie e per la creazione di contenuti digitali che possono essere facilmente distribuiti e riprodotti. Con questo progetto si vuole favorire l’accesso alle infrastrutture di rete libere e l’uso degli strumenti tecnologici, verso cui i giovani dimostrano grande interesse ed elevata competenza.

 

Con le Officine dell’Arte si intendono realizzare dei centri di produzione e di promozione culturale attivi nella provincia, che dovranno stimolare le capacità di auto promozione e auto produzione dei giovani, favorendo l’apprendimento e lo scambio fra pari; fungere da momento di aggregazione tra le diverse realtà associative presenti sul territorio, da strumento di supporto logistico per le creazioni artistiche, da  tramite per il confronto e la collaborazione tra realtà locali e realtà esterne, da sostegno dei percorsi artistico-imprenditoriali che potranno essere intrapresi, da momento di sviluppo e qualificazione delle produzioni e dei consumi culturali regionali.

- Rifinanziamento del Progetto denominato Città dei Giovani già in atto necessario per la nuova generazione.

 

-         Rivalutazione ludoteca e museo del giocattolo.

-         Utilizzazione dei parchi pubblici

 

ASSOCIAZIONISMO

 

L'Istituzione Comunale deve essere in costante collaborazione con le associazioni, per permettere al cittadino di intervenire personalmente e migliorare le condizioni generali del vivere sociale. Le Associazioni devono svolgere un'azione integrativa all'Ente. Rifondazione Verdi e Sinistra Europea propongono di istituire un osservatorio per il volontariato presieduto dall'assessorato ai servizi sociali, censire le organizzazioni operanti sul territorio e di condividere la loro azione su tutto il territorio promuovendone la diffusione. 

 

IMMIGRAZIONE

 

- Assistenza sanitaria per tutti, indipendentemente dalla regolarità del soggiorno.

«L’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità»).

- Prevedere strutture di accoglienza aperte a chi ha bisogno, indipendentemente dai documenti

- La condizione di precarietà di molti cittadini stranieri crea spesso situazioni di drammatica marginalità abitativa: tra i senza fissa dimora è rilevante, ad oggi, la componente straniera, sia comunitaria che non comunitaria.

Occorre creare strutture di accoglienza adeguate, fruibili da tutti – non necessariamente riservate ai soli stranieri – in cui si possa trovare riparo nei periodi di freddo, e sistemazione abitativa provvisoria in attesa di un pieno inserimento nel mercato della locazione. Queste strutture possono e debbono essere aperte anche agli immigrati irregolari.

 

Costruire luoghi di accoglienza per donne vittime di tratta

Anche nel nostro paese come nel resto d’Italia la prostituzione di strada è comunemente praticata da donne immigrate, che in alcuni casi sono vittime di organizzazioni criminali che le riducono in schiavitù e le costringono a prostituirsi. Contro questo fenomeno di tratta degli esseri umani le leggi vigenti (art. 18 Testo Unico Immigrazione e art. 13 legge 228/03) prevedono, per le vittime, il rilascio di uno speciale permesso di soggiorno e l’accoglienza in strutture protette. È necessario che il Comune si attivi, per istituire appositi luoghi di accoglienza.

 

-         Costituzione di una consulta per immigrati

-         Favorire i ricongiungimenti familiari

 

UFFICI PUBBLICI

 

- Decentramento amministrativo (Sezze Scalo)

- Ufficio anagrafe

- Ufficio per il cittadino, atto a risolvere le pratiche indirizzate ai vari enti pubblici e privati non presenti sul territorio Setino con personale qualificato

 

POLIZIA LOCALE

 

-         potenziamento del corpo di Polizia Locale, professionalità del personale per una buona immagine del Comune

RIFIUTI

 

- Raggiungimento della quota prevista dal Decreto Ronchi in materia di raccolta differenziata: abolizione della sperimentazione e potenziamento “del porta a porta” da estendere a tutte le aree del paese

-         Bonifica di tutte le discariche abusive presenti sul nostro territorio

-         Riduzione/abolizione della TARSU tenendo presente il reddito dei nuclei familiari, favorendo i pensionati e i meno abbienti.

-         Incentivare le imprese imprenditoriali di riciclaggio.

 

ACQUA

Rispetto di tutte le clausole previste nel contratto sottoscritto dal Comune con la Ditta Dondi Spa secondo il principio acqua bene comune.

-         ripublicizzazione dell’acqua aderendo alla campagna nazionale

-         costruzione depuratore

-         Definizione di un piano rete idrica e fognaria

DIVERSAMENTE ABILI

 

-         riapertura Centri Diurni attrezzati con personale qualificato

-         abbattimento delle barriere architettoniche

-         integrazione dei portatori di handicap in ambito territoriale

 

TRASPORTO PUBBLICO

 

    Revisione del contratto di trasporto pubblico

-         estendere il servizio alle zone ancora non coperte

-         abbonamenti ridotti alle fasce più deboli (studenti – anziani – diversamente abili)

-         creare collegamenti con altre aziende di trasporto per abbatte i costi di trasporto

 

BILANCIO PARTECIPATO

 

-         Bilancio Partecipativo o partecipato è una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita della propria città (democrazia diretta)

 

PROTEZIONE CIVILE COMUNALE

 

Dotare la protezione civile comunale di automezzi, antincendio, autoambulanza attiva 24 ore su 24, di numero di emergenza.

 

SANITA’

 

Su questa

base appare necessario:

· completamento della ristrutturazione dell’Ospedale di Sezze con:

> riattivazione di 2 sale operatorie da dedicare alla “day surgery”, alla chirurgia

ambulatoriale e alla “one-day-surgery” per interventi di minore complessità

assistenziale

> creazione di uno spazio di degenza dedicato alla attività chirurgica

> creazione di un reparto di 20 Pl dedicato alla postacuzie e al recupero funzionale, motorie, respiratorie e cardiologiche;

> creazione di una struttura per la riabilitazione postacuzie

> riqualificazione della struttura ospedaliera di Sezze attraverso:

> potenziamento diagnostica per immagini (eco, TAC)

> mantenimento di attività chirurgiche a bassa intensità, con day surgery”, “one-daysurgery” e con l’istituzione di un centro di riferimento aziendale per la chirurgia

ambulatoriale                

> istituzione di un centro di riferimento aziendale per la salute riproduttiva e per (ostetricia)

l’umanizzazione del parto, attraverso forme di collaborazione operativa con la

struttura di Latina. In questa prospettiva la struttura di Sezze deve rappresentare

un elemento portante del progetto di integrazione dell’assistenza prenatale con

l’assistenza ostetrica e con l’assistenza al puerperio sperimentando e promuovendo

percorsi riproduttivi costruiti intorno alle esigenze delle persone.

> potenziamento della struttura ambulatoriale di Sezze con:

> istituzione di un centro di coordinamento aziendale per l’assistenza domiciliare e la continuità assistenziale

 

· realizzazione di RSA a Sezze dando attuazione al programma già definito dal comune;

· potenziamento laboratorio analisi H12 e restante 12 ore in reperibilità (POLCAR)

· potenziamento terapia antalgica

 

Riorganizzazione delle medicine per intensità di cura e specialità con la realizzazione di:

> area di degenza medica ordinaria con PL a Sezze

> Nascita di un centro risveglio collegato con la rianimazione di Latina

> area medica di postacuzie con PL a Latina e a Sezze

> aree per la degenza protratta a Sezze (RSA)

> creazione di un’area integrata di postacuzie tra le strutture ospedaliere e il territorio

con centro di riferimento a Sezze

 

Nascita del Pronto Soccorso

 

SPORT

 

Il Comune, essendo la struttura più vicina al cittadino, ha il compito importante di pianificare, insieme a Regione e Provincia, i programmi di intervento sullo sport di base, integrandoli con quelli delle politiche sociali, rendendo accessibile lo sport a tutte i cittadini. In particolare, dotandosi di organi competenti in materia, rafforzandoli, laddove siano deboli, il comune deve attuare una politica sportiva rivolta a tutti i cittadini, prevedendo spazi d’incontro-confronto fra culture diverse, incentivando pratiche inclusive per persone in difficoltà, sostenendo lo sport integrato.

 

-     la costruzione di nuove strutture e aree di movimento e/o il potenziamento di quelle esistenti, tenendo conto delle zone economicamente e socialmente depresse o, comunque, favorendo una loro distribuzione equa nel territorio. Si deve, in questo senso, studiare ed attuare un piano regolatore degli impianti sportivi e delle aree attrezzate, anche concordando azioni d’intervento con i comuni limitrofi. Ogni spazio può diventare luogo di movimento. Si potrebbero, per esempio, realizzare sentieri e percorsi nelle zone verdi, nei parchi.

-         la promozione di azioni mirate alla lotta al doping: bisogna diffondere informazioni e sensibilizzare la popolazione sportiva sul fenomeno dilagante del traffico e del consumo di sostanze dopanti;

- il sostegno di iniziative volte ad aumentare la presenza dell’educazione motoria, fisica e sportiva a scuola: incentivare esperienze educative attraverso la corporeità in programmi interdisciplinari; 

 

-         interventi socio-motori nei servizi d’aiuto alla persona;

-          

-         la tutela dei praticanti: prevedere la presenza di operatori sportivi qualificati (diplomati isef o laureati in scienze motorie o comunque persone con una preparazione verificata in materia);

-         rendere accessibili le strutture a tutti: stabilire dei tetti tariffari per le diverse attività e degli accessi gratuiti per le persone con disabilità e in disagio economico;

-         incentivare lo sviluppo dello sport femminile;

-         garantire la partecipazione delle persone di diversa nazionalità: prevedere iniziative volte a favorire processi di interculturalità;

-         favorire la diffusione dello sport integrato: vanno sostenute quelle iniziative sportive che prevedono la condivisione di spazi con le persone con disabilità;

-         garantire la fruizione degli spazi a più associazioni e non a singole associazioni operanti nel territorio; inoltre, le stesse devono rispettare le norme in materia di rapporti di lavoro;

-         sostenere iniziative del mondo della scuola anche in strutture non inserite nei plessi scolastici.


15 marzo 2007

Periferie da rivalutare 
Rifondazione Comunista da anni si batte per la  rivalutazione delle periferie e in particolare modo dei quartieri Fontanelle e Valle Sant'Angelo, ormai dimenticati. Il nostro partito ha denunciato più volte lo stato di degrado in cui versano questi quartieri, con articoli sui quotidiani, manifesti, volantinaggi e dossier con relative foto all'ex amministrazione ed al Commissario Prefettizio. Nessuno ha mosso un dito a favore di questa gente. Questo abbandono ha creato una situazione di grave disagio: urbano e ambientale, servizi fognari ed illuminazione fatiscenti (dove ci sono), raccolta delle acque piovane carente e manto stradale fatiscente. Per quando riguarda il quartiere Valle Sant'Angelo nei giorni di pioggia la situazione che si presenta è davvero agghiacciante. La strada è completamente allagata e rimane impossibile percorrerla sia a piedi che in automobile. Rifondazione è vicina a questi cittadini, che lottano quotidianamente per far si che i loro diritti vengano rispettati. Gli abitanti chiedono interventi tempestivi: manutenzione del verde pubblico, sistema d'illuminazione, sistemazione condutture acqua potabile, spazi ricreativi e sistemazione del manto stradale. Come già molte volte abbiamo affermato lo sviluppo di una grande città passa attraverso la rivalutazione delle periferie, attraverso forme di democrazia partecipata dialogo aperto con i cittadini. Questi cittadini nel corso degli anni hanno avuto solo promesse ora c'è bisogno di fatti.  


14 marzo 2007

Discariche abusive: caso non risolto
Molti cittadini residenti a Suso e nelle Campagne di Sezze Scalo da anni denunciano la presenza di molte discariche abusive, comportando vari disagi alle persone che abitano in quelle zone. C'è di tutto dall'eternit a gomme, lamiere ecc. E' inutile dire quanto alcuni rifiuti siano pericolose per l'ambiente e per l'uomo. Questo problema non è mai stato affrontato seriamente dall'ex amministrazione che in questi giorni sta nuovamente cercando consenso per le prossime amministrative usando il metodo clientelare, senza pensare a fare qualche cosa di concreto su tematiche molto importanti come in questo caso i rifiuti. In alcune zone come Foresta, Crocemoschitto e Melogrosso addirittura queste discariche abusive ostruiscono la strada. Comunque va fatta una premessa chi rispetta l'ambiente rispetta se stesso e chi lo circonda.


6 marzo 2007

L'8 Marzo non è una festa

L'origine della festa dell'8 Marzo risale al 1908, quando un gruppo di operaie di una industria tessile di New York scioperò come forma di protesta contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare. Lo sciopero proseguì per diverse giornate ma fu proprio l'8 Marzo che la proprietà dell'azienda bloccò le uscite della fabbrica, impedendo alle operaie di uscire dalla stessa.
Un incendio ferì mortalmente 129 operaie, donne che cercavano semplicemente di migliorare la propria qualità del lavoro. Tra di loro vi erano molte immigrate, tra cui anche delle donne italiane che, come le altre, cercavano di migliorare la loro condizione di vita.
L'8 marzo assunse col tempo un'importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli e il punto di partenza per il riscatto della propria dignità. L'8 Marzo è quindi il ricordo di quella triste giornata.
Non è una "festa" ma piuttosto una ricorrenza da riproporre ogni anno come segno indelebile di quanto accaduto il secolo scorso. Fare dell'8 marzo una festa è come fare festa il 12 dicembre (1969 strage di stato a Milano); fare festa il 27 giugno (1980 strage di Ustica); fare festa il 23 maggio ( 1992 strage di Capaci)... Semplicemente incivile.


25 Febbraio 2007

Campagna acqua pubblica
"L'acqua è fonte di vita. Senza acqua non c'è vita. L'acqua costituisce pertanto un bene comune dell'umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti. Il diritto all'acqua è un diritto inalienabile: dunque l'acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti". Sulla base di questo principio è iniziato negli ultimi anni un percorso nazionale partecipato e dal basso che ha coinvolto molti comitati, associazioni e movimenti impegnati in vertenze territoriali sul bene comune acqua. A seguito di questo percorso, il 13 gennaio è partita in tutta Italia la Campagna Nazionale di Raccolta Firme a sostegno di una Legge di Iniziativa Popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua.
Le grandi mobilitazioni sul territorio segnate da una forte e decisa partecipazione popolare senza colore politico hanno evidenziato una nuova sensibilità e volontà politica: quella di lottare per il diritto all'acqua e ad una nuova gestione della stessa. La gente ha dimostrato un ferma opposizione alle forme scellerate di privatizzazione del bene pubblico che hanno soltanto portato all'innalzamento dei costi sulle bollette, ad una qualità scadente del servizio, ad una inefficienza gestionale mirata soltanto allo sfruttamento e al profitto. Per quanto il tema sia veramente caldo, questi principi hanno permesso la ridiscussione in parlamento del dll "Lanzillotta", il quale non mette in discussione il carattere pubblico del bene ma sottolinea contenuti troppo neoliberisti, nel quale non compaiono elementi essenziali come elaborazione di un piano che preveda la modifica della Legge Galli, del nuovo Codice ambientale, del Tuel ed un programma certo per la riassegnazione a soggetti pubblici del servizio idrico integrato. La nostra proposta tende a preservare l'autonomia di scelta delle autonomie locali sul modello di gestione pubblico o privato per l'erogazione dei diversi servizi, perché le amministrazioni locali si assumano la responsabilità di fronte alle proprie comunità ed i cittadini valutino, anche attraverso nuovi meccanismi di controllo e partecipazione, gli esiti di tali scelte. Questa prospettiva contrasta con l'art. 2 del ddl, che considera l'affidamento diretto a soggetti pubblici (in house) come un'ipotesi eccezionale e temporanea. Questo costringerebbe gli Enti Locali alle gare anche quando (per considerazioni strategiche su servizi ad alto potenziale o per il carattere sociale dei servizi, per la loro bassa redditività o per la stabilizzazione occupazionale o per gli impegni programmatici assunti) essi volessero comportarsi diversamente.
Le problematiche evidenziate si riperquotono a valanga sulla nostra comunità. Sono ormai note a tutti e a tutte le lotte effettuate dai cittadini contro il gestore dell'acqua setina "Dondi" e contro il colosso "AcquaLatina", che hanno permesso un deterioramento del servizio sia in termini di qualità ed efficienza che in termini di aumento delle tariffe.
Come Partito della Rifondazione Comunista di Sezze, da anni siamo occupati in vertenze locali sul tema dell'acqua, ci siamo impegnati a portare le istanze relative alle problematiche sul tema acqua all'interno del programma dell'Unione e abbiamo deciso di impugnare come strumento strategico, la Campagna Nazionale di Raccolta Firme per contrastare i colossi che fanno profitto sull'acqua e contribuire insieme a tutti i cittadini di Sezze ad una ripubblicizzazione del servizio: queste settimane saremo impegnati tramite il porta a porta per illustrare i punti salienti della proposta di legge popolare e raccogliere le adesioni. Inoltre, vi comunichiamo che venerdi 2 marzo il PRC incontrerà presso la locale sezione in via Garibaldi, 51 a Sezze alle ore 20,30 i cittadini, i lavoratori, il comitato setino per la difesa dell'acqua pubblica, il comitato costruzione Depuratore Casali e alcune associazioni e movimenti Setini che si riconoscono nei principi di una gestione dell'acqua fuori dalle logiche del profitto e del mercato, per estendere il più possibile la vertenza su tutto il territorio. L'iniziativa prevede la riproduzione di materiale multimediale sulle problematiche legate al tema


16 Febbraio 2007

Barriere architettoniche e associazionismo

Sezze ha un problema che non può essere messo in secondo piano, ma deve essere uno dei punti principali del programma del centro-sinistra: abbattere le barriere architettoniche. Purtroppo i diversamente abili nel nostro paese hanno difficoltà ad accedere agli edifici pubblici, edifici scolastici (vedi la scuola di Sezze Scalo) visitare il museo, monumenti storici. Zarra ha realizzato dei marciapiedi, una scalinata, invece di abbattere le barriere architettoniche ne ha costruite delle altre. Infatti ha creato delle vere e proprie rampe di lancio (vedi scalinata Ferro di Cavallo e i marciapiedi a Porta Pascibella). Gli edifici pubblici dovrebbero dotarsi di montacarichi, rimettere in funzione gli ascensori. Un paese con le barriere architettoniche è un paese senza futuro.

Secondo statistiche Nazionali un Italiano su 15 è impegnato in attività di volontariato, questo sta investendo anche la nostra comunità. Molti sono i cittadini impegnati a titolo assolutamente volontario e gratuito. Grazie al volontariato l'Ente Comunale annualmente risparmia molti soldi. Oggi il volontariato non deve essere inteso come forma di assistenzialismo, ma come crescita del paese in sensibilità individuale e collettiva. Rifondazione Comunista vuole eliminare lo squilibrio istituzionale, dove la precedente giunta guidata da Zarra si è caratterizzata dall'assenza di interventi nel sociale. L'Istituzione Comunale deve essere in costante collaborazione con le associazioni, deve permettere al cittadino di intervenire personalmente per migliorare le condizioni generali del vivere sociale. Le Associazioni devono svolgere un'azione integrativa all'Ente. Rifondazione propone di istituire un osservatorio per il volontariato presieduto dall'assessorato ai servizi sociali, censire le organizzazioni operanti sul territorio e di condividere la loro azione su tutto il territorio promuovendone la diffusione.


12 Febbraio 2007

Campoli vince le primarie

Seggio n° 1 Sezze Scalo Tot. Vot. 536
CAMPOLI 407 - ZEPPIERI 92 - BERTI 8 - Nulle 28 - Bianche 1
Seggio n° 2 Ceriara Tot. Vot. 68
CAMPOLI 39 - ZEPPIERI 17 - BERTI 12
Seggio n° 3 Centro Storico Tot. Vot. 1.155
CAMPOLI 779 - ZEPPIERI 275 - BERTI 82
Seggio n° 4 Conca di Suso Tot. Vot. 1.531
CAMPOLI 770 - ZEPPIERI 672 - BERTI 60 - Nulle 29
Voti complessivi: 3290
Percentuali:
CAMPOLI 1995 (62,06%) - Zeppieri 1056 (32,9%) - Berti 162 (5%) Nulle 58


5 Febbraio 2007

RC alle primarie sostiene la candidatura di Campoli

Rifondazione Comunista con un comunicato approvato e condiviso da tutto il direttivo del partito esprime la volontà di appoggiare e sostenere alla primarie del prossimo 11 Febbraio,  la candidatura di Andrea Campoli. Le motivazioni di tale scelta sono state frutto di una serie di incontri e confronti aperti e partecipati, che Rifondazione Comunista ha promosso con gli iscritti e simpatizzanti, dai quali è emersa l'esigenza di investire su forme nuove di cambiamento politico capaci di incidere profondamente su una nuova idea di costruzione di società e del nostro territorio con l'obbiettivo prioritario di ridurre la forbice tra istituzioni e cittadini. Una scelta che vede il partito impegnato non con poche difficoltà, a creare le condizioni di vero e proprio rinnovamento della politica e della sua classe dirigente, che deve passare attraverso una presa di coscienza, che a Sezze, i cittadini chiedono una trasformazione radicale di un sistema malato alla radice: un sistema incapace di dare risposte ai bisogni della popolazione, un sistema inquinato da lobbies di potere economico e finanziario, un sistema  logorato dal clientelismo, un sistema che utilizza la politica come un approdo, come l'ingresso in un club esclusivo e privilegiato, dal quale non si esce. Oggi s'impone pertanto da parte del partito della Rifondazione Comunista un impegno teso a promuovere con determinazione una nuova fase per la costruzione di un progetto di innovazione di cultura politica all'interno del centro-sinistra setino, che permetta di rilanciare Sezze all'interno di tutto il comprensorio dei Monti Lepini. L'assetto strategico di Rifondazione è stato quello lavorare con nuova forza generazionale che ha spinto per il cambiamento di una classe dirigente ormai obsoleta, nel rinnovamento di una tradizione politico culturale di una sinistra, che a Sezze ha dato tanto e che non ha intenzione di abdicare a discapito di un qualunquismo esagerato, rappresentato dall'esperienza delle liste civiche e della deriva fallimentare delle destre. Su questa linea è stata elaborata la candidatura di Andrea Campoli, che rappresenta un segnale di rottura e di discontinuità con il passato, sul quale hanno scommesso uomini e donne di questo paese ormai stanchi dell'antipolitica e spinti dall'esigenza di cambiamento e di un futuro migliore per i propri figli, e sul quale sta nascendo una nuova forza generazionale che crede nei valori della politica, del confronto e della partecipazione: Rifondazione ha deciso di essere interna a questo processo ed investire su questa candidatura. Siamo convinti che Campoli possa incarnare questo ruolo e non deludere tutte le persone che credono in questo progetto di innovazione politica e di rilancio del paese. In questa fase storica, la posizione del partito della Rifondazione Comunista è quella di confrontarci apertamente sulle tematiche con l'asse moderato, e garantire all'interno dell'Unione l'affermazione dei valori della sinistra radicale, che fa della tutela dei cittadini e delle classi deboli il suo impegno primario, quella sinistra critica che possa portare dentro la coalizione una nuova capacità di confrontarsi sui programmi ma soprattutto creare le condizioni perché possiamo tornare al confronto con i cittadini.
Questa direzione non rappresenta per Rifondazione un modo come un altro per accedere alla stanza dei bottoni e conformarsi con un modello di sistema che non ci appartiene e che ci allontana dalla base che rappresentiamo. Anzi, al contrario, ribadiamo come tema centrale la nostra critica al potere, e proponiamo un modello politico diverso attraverso il quale la centralità della partecipazione rappresenti l'elemento fondamentale per uscire dalla crisi della politica. Le condizioni attuali del nostro paese hanno spinto i cittadini a chiederci un sforzo maggiore per sconfiggere definitivamente la logica delle liste civiche e delle destre, per un ritorno alla politica e alla democrazia, ma questo non potrà avvenire se si rimane a guardare o se non si riuscirà a costruire un progetto di lungo respiro capace di costruire un alternativa al modello politico e sociale imposto dalle precedenti amministrazioni, portando fino in fondo i punti programmatici che ci siamo fissati e richiesti dai cittadini, anche con capacita critica per  andare analizzare quei tabù che sono stati sempre lasciati in disparte e che hanno creato difficoltà nel rapporto con la cittadinanza. Siamo convinti di affrontare questa nuova fase politica a testa alta per dare in nostro contributo all'interno del centro-sinistra, ribadendo la nostra caratteristica di definirci comunisti e di sinistra, e riproponendoci sul panorama politico setino come forza critica e di alternativa che ha avuto la capacita di mettersi in discussione e di rinnovamento nel suo interno.             Fabrizio Angeletti


1 Febbraio 2007

Parcheggi tutti a pagamento
A Sezze i parcheggi sono tutti a pagamento. L'amministrazione precedente ha dimezzato i posti auto e il Commissario Prefettizio ha pensato bene che i restanti diventassero a pagamento. Nel comunicato stampa fatto dallo stesso commissario si legge, "si potrà usufruire dell'ampio parcheggio dell'Anfiteatro, dove partono le circolari urbane." Come prima cosa le circolari urbane non coprono tutto il territorio e in particolar modo il centro storico. Come seconda cosa il sabato è giorno di mercato che si svolge proprio nella zona indicata come soluzione del problema, così facendo si creano inevitabilmente ulteriori caos. Le vie interessate sono Guglielmo Marconi e San Leonardo, provocando ulteriori intasamenti in via Della Resistenza, dove da tempo molti residenti e commercianti della zona si sono lamentati dell'assenza da parte delle istituzioni sul problema viabilità. I residenti delle zone interessate devono parcheggiare la macchina molto lontano dalla propria abitazione. Non vorremmo che questa mossa è stata studiata per favorire qualche personaggio che possiede box o garage da vendere o da affittare. Rifondazione condanna questo atteggiamento arrogante da parte dell'istituzione comunale, che sceglie una soluzione poco strategica e trasparente per la soluzione dei parcheggi. L'imposizione prevede su tutto il centro storico le strisce blu, lasciando soltanto cinque posti a strisce bianche. Di fronte a questo ci poniamo una serie di domande alle quali vorremmo che il Commissario del paese dia una risposta concreta per la tutela di tutta la cittadinanza: quale impatto ha questa scelta per lo sviluppo del centro-storico? Per le attività commerciali? Va studiato innanzi tutto un piano traffico, va individuata un'area dove creare nuovi parcheggi e potenziare il servizio pubblico delle circolari. La cosa più sconcertante è che, queste decisioni vengono prese senza interpellare i diretti interessati cioè i cittadini.
Inoltre il partito della Rifondazione Comunista informa la cittadinanza che è attivo il sito internet: www.rifondazionesezze.it  dove è possibile inviare domande e quesiti.


16 Febbraio 2006

Il paese ha bisogno di opere viarie

Il Partito della Rifondazione Comunista del circolo Guevara di Sezze, ha lanciato in questi giorni una petizione popolare che andrà successivamente indirizzata al Sindaco del Comune di Sezze Zarra, al Presidente della Provincia di Latina Cusani e al Presidente della Regione Lazio Marrazzo. Nella petizione si chiede la costruzione in tempi brevi di una rotatoria tra la S.S. 156 e Via del Murillo (I° - Ii° tratto) in località Sezze Scalo, nei pressi del centro commerciale Emiliani. Si chiede inoltre l’installazione in prossimità della rotatoria per entrambi i sensi di marcia di pensiline per il riparo dagli agenti atmosferici delle persone che usufruiscono dei mezzi pubblici. Il suddetto progetto ha lo scopo di ridurre i numerosi incidenti in prossimità di questo incrocio, causati dalla scarsa visibilità e dalla viscidità del manto stradale (soprattutto nei giorni di pioggia), ed assolvere alla funzione di moderazione della velocità e snellimento del traffico. Il  PRC da tempo è molto sensibile al problema della viabiltà, infatti, a breve ci sarà un’interrogazione provinciale da parte dell’esponente in provincia Lucio Pavone. Riteniamo fondamentale la messa in sicurezza delle strade ad esempio, la Via Ninfina (Coste), che dovrebbe essere dotata di illuminazione pubblica e di un rilevatore di velocità. Rifondazione userà tutti i mezzi democratici a disposizione per far si che queste opere vengano realizzate.

 

Federazione della Sinistra