comunicati stampa
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21
febbraio 2013
Adesione
al progetto di Antonio Ingroia
di
Michel Cadario
Coerentemente con il modo di agire e di pensare la politica che ci ha contraddistinto durante l'ultima tornata elettorale (elezioni comunali maggio 2012) la sezione Primavera Rossa di Sezze (Prc) ha deciso di aderire e sostenere il progetto politico di Antonio
Ingroia.
Sommersi come in occasione di ogni elezione politica dalle solite promesse da talk show elaborate soltanto per accattivarsi la simpatia degli elettori indecisi, noi abbiamo optato per una linea differente:
"Vogliamo realizzare una rivoluzione civile per attuare i principi di uguaglianza, libertà e democrazia della costituzione repubblicana, nata dalla resistenza".
Vogliamo portare la moralità e la legalità al centro della discussione politica.
Abbiamo assistito negli ultimi anni ad un declino del sistema partitocratico fermo nel mantenere i propri privilegi e sordo ai reali bisogni della popolazione. In un paese in cui il tasso di disoccupazione giovanile si aggira attorno al 37% le priorità del programma che sosteniamo convergono su alcuni punti cardine: la creazione di posti di lavoro, la difesa dei diritti dei lavoratori pesantemente colpita dalla riforma Fornero e la conseguente modifica dell’articolo 18 da ripristinare nella sua forma originaria. In un periodo di crisi, sosteniamo il bisogno di vedere un governo in cui il denaro di cittadini onesti sia reinvestito in servizi reali ed effettivi per la popolazione, dunque la necessità di uno stato sociale reale e vicino ai bisogni delle persone.
Abbiamo bisogno di una maggiore trasparenza nell’assegnazione e nella gestione di appalti pubblici e degli organismi regionali e nazionali, operando dunque un'opera di ripulitura della classe politica attuale, introducendo personalità nuove, tecnicamente preparate e capaci di saper gestire la cosa pubblica al meglio. Sosteniamo inoltre la necessità di investimenti e ricerca verso forme energetiche alternative ed ecocompatibili e di valorizzare le risorse del territorio al meglio. Chiediamo, inoltre, che le spese sostenute in ambito militare vengano tagliate e ripensate, in modo tale da poter utilizzare i fondi risparmiati in politiche di investimento verso settori come l'istruzione e la sanità pubblica.
La dimensione nazionale si rispecchia con le dovute proporzioni a livello locale. La politica setina degli ultimi anni è stata una politica prettamente affaristica e volta al compromesso, si pensi alla chiusura dell'ospedale, alla mancanza di trasparenza nei concorsi pubblici, alla malagestione delle SPL, alla gestione personalistica dell'assegnazione degli appalti pubblici. Il tutto riconducibile ad un trasformismo politico imperante che si è manifestato chiaramente nelle ultime elezioni amministrative.
Siamo per il voto utile. Confidiamo che la nostra indignazione sia anche la vostra e che vogliate essere al nostro fianco in questa battaglia.
23
ottobre 2012
Elogio
del PUCG (quarta puntata)
di
Michel Cadario
Per
la città di Sezze noi della Federazione della Sinistra avevamo pensato
a futuristiche piste ciclabili, a tutele dei siti archeologici come la
Via Setina, avevamo finanche ipotizzato la creazione di un mercato
agricolo per i produttori locali ma la vera illuminazione per il
rilancio setino è venuta dal PUCG. Il Piano Urbanistico Comunale
Generale, dopo aver sfidato con onore le leggi della matematica,
aggredisce lo scorrere implacabile del tempo restituendo alla città di
Sezze, per somma delibera del consiglio comunale, nel riepilogo delle
attrezzature presenti a Sezze, le seguenti strutture che credevamo
perdute per sempre:
Scuola
Materna San Giuseppe, Scuola Materna Cappuccini,
Istituto Magistrale “A. Manzoni”, I.T.C. Corradini
e finanche il mitico campo sportivo dell'Anfiteatro, di cui tanti
hanno farneticato la distruzione e che invece figura puntualmente nella
ricognizione delle strutture pubbliche presenti nel nostro paese!
Ci
dispiace solo non trovare nella liste il vecchio carcere e la chiesa di
San Rocco, ma l'aver riportato in vita con un colpo di penna cotante
strutture non può che costringerci a rendere atto alla nostra
amministrazione e allo studio Fuksas di questa encomiabile riscoperta
del valore dell’istruzione e dello sport, che, giovando di tanta
attenzione, non potranno che giocare un ruolo cardine nella Sezze del
domani.
Infine
il Piano non poteva che prevedere per gli aspiranti utenti delle nostre
ritrovate strutture delle nuove impavide vie d’accesso alla
nostra cittadina. Fuksas, che potremmo ben chiamare Jules Vernes, ha
ipotizzato la creazione di un collegamento
sotterraneo (vedi pag. 24-25 del documento linkato), che, scavando
la roccia setina, colleghi in una manciata di secondi il centro con lo
Scalo, partendo dalla Cava di Petrianni e sfociando in Piazza de
Magistris. Mentre il Di Palma portava l’idea dalle viscere della Terra
all’azzurro dei cieli paventando una futuribile funivia che collegasse
le due zone! Sempre grazie al piano, in attesa di questa nuova
attesissima grande opera, il Comune avrà facoltà di realizzare una
nuova irrinunciabile via d'accesso al centro che si snoderà lungo il
Monte Grande fino a calare miracolosamente nei pressi di Via Sicilia. Ed
è questa la ciliegina sulla torta del PUCG perché dopo aver sfidato la
matematica, la demografia e lo
scorrere del tempo la nostra amministrazione ambisce a riscrivere le
ostiche leggi della natura.
La
nuova strada, infatti, si congiungerà allo Scalo proprio
destreggiandosi miracolosamente tra due zone a rischio idraulico,
come visibile dalle tavole allegate al piano, in quanto già
allagate dall'inondazione avvenuta a metà degli anni novanta.
La
strada del futuro dividerà le due zone, impavida e spregiante del
pericolo: siamo certi che in caso di imprevista ma pur certa alluvione
l'acqua setina non oserà varcare i limiti a lei imposti dalle delibere
comunali, riconoscendo su quel lembo d'asfalto la supremazia del nostro
inarrestabile PUCG!
PS: Non perdetevi l’ultima abiura,
con le osservazioni 2,3,4,5,6 e le conclusioni!
17
ottobre 2012
Elogio
del PUCG (terza puntata)
di
Michel Cadario
Ritorniamo
sul famigerato Piano Urbanistico Comunale Generale sezzese illustrando
oggi come getti le basi per una rapida soluzione ai problemi
dell’agricoltura.
Nella
scorsa puntata, infatti, vi abbiamo lasciato con un dubbio sulle sorti
dei terreni agricoli sezzesi. Sul tema sono sorte polemiche di cattivo
gusto degli ambientalisti, degli agricoltori e di noi comunisti, che non
hanno saputo cogliere l'opportunità che la nuova matematica sezzese
offre alla città: perché piantare carciofi quando, semplicemente
riformando la matematica, si riesce a creare la necessità di case e
servizi per un esercito di 14.404 persone?? (vedi la seconda puntata
dell’Elogio al PUCG).
L'amministrazione
Campoli, approvando il piano, ha aperto la strada ad un nuovo modo di
concepire la politica! Il nostro sindaco l’aveva annunciato in
campagna elettorale: “Con il
nuovo piano regolatore sono state fatte operazioni che muovono milioni
di euro di interessi”. Oggi capiamo il senso delle sue parole,
notando che beffando le quattro operazioni fondamentali della
matematica, il nostro sindaco ha piegato anche questa scienza al sommo
interesse economico.
Insomma,
secondo questa amministrazione, la politica non può seguire i calcoli
reali imposti dalla scienza dei numeri, ma nel suo gioco parascientifico
adegua la statistica agli scopi e agli interessi di pochi a scapito
della collettività.
Posto
che l’utilizzo congeniale delle operazione matematiche può generare
incrementi demografici a tassi vertiginosi, perché non sviluppare
presso lo Scalo, oltre a migliaia di abitazioni, una rigogliosa
produzione di attività commerciali?
Infatti
il PUCG dispone che: […] “Lungo l’asse viario della strada SR dei monti Lepini, già SS 156,
lungo l'asse viario della SS7 Appia fino a Sezze scalo; lungo l'asse
viario di Via degli Archi di San Lidano, da Via Murillo fino
all'intersezione con la SR dei monti Lepini, data la esistente natura di
assi commerciali intercomunali, è ammissibile la destinazione d’uso
per attività commerciale per
tutti
i fabbricati esistenti posti entro una fascia di 150 metri dal confine
stradale” […]
Questo
significa che una superficie di 372 ha di terreno (pari a circa 520
campi da calcio) potrà essere sottratta all’agricoltura, terminandone
finalmente la lunga agonia in un tripudio di cemento. Le nuove strutture
potranno così rispondere a tutte le sofisticate esigenze di spesa dei
nostri venturi provvidenzialmente inventati dal miracoloso PUCG.
In
chiusura vi proponiamo a questo link
la pubblica abiura dell’osservazione n. 8, dove ci opponevamo a tale
brillante soluzione ai problemi del settore agricolo e vi diamo
appuntamento la settimana prossima per l’ultima puntata dell’Elogio
al PUCG, dove illustreremo come il piano non abbia dimenticato settori
strategici, come la cultura, lo sport e, soprattutto, i trasporti!
12
agosto 2012
Elogio
del PUCG (seconda puntata)
di
Michel Cadario
Elogio
del PUCG!! - Seconda puntata
Cari
lettori, vi abbiamo lasciato nella prima puntata con due quesiti
criptici. Torniamo oggi per sgombrare le vostre menti dai dubbi
matematici che vi abbiamo riposto rivelandovi le nuove verità che
affiorano dal PUCG.
Se
ad Edilandia una famiglia media è composta di 2,7 individui ed arriva
una nuova famiglia di tre persone, avremo complessivamente 5,7 nuovi
abitanti!
Quindi
l’arrivo iniziale di tre abitanti comporta l’incremento di due
famiglie e un fabbisogno di almeno 3 case!
Il perché è rivelato passo dopo passo nel nostro manuale, la relazione
descrittiva del PUCG. Partiamo dall’incremento demografico, stimato
prendendo in considerazione le seguenti variabili:
“a)
l’incremento della popolazione nel prossimo decennio, basato sul
confronto
dell’incremento reale della popolazione nei periodi: 1981/2001
(dati ISTAT) pari a
0,81% su base annua, 2001/2010 (dati comunali) pari a 1,27% su base
annua, e d
abbiamo considerato rilevante il dato medio 2006/2010 pari al 1,42%
che determina al
2020 un aumento di popolazione pari a 3395 abitanti,
con un incremento ponderato
medio annuo pari allo 1.30% e nel decennio pari al 13.83%.
b) l’incremento dei nuclei familiari nel prossimo decennio:
essendo l’aumento dei nuclei
familiari medio annuo in termini percentuali, basato sul confronto
dell’incremento reale
nei periodi: 1981/2001 (dati ISTAT) pari a 1,45 % su base annua
(6016 famiglie nel
1981 e 7760 nel 2001), e 2001/2010 (stima dati comunali) pari a 1,67
% su base
annua (7760 famiglie nel 2001 e 8926 nel 2010) e considerando che ad
esso
corrisponde una diminuzione della media dei componenti il nucleo
familiare pari a 2,75
(3,31 nel 1981, 2,90 nel 1991 e 2,80 nel 2001), si otterrà, con
andamento lineare, un
incremento nel prossimo decennio pari a 1423 famiglie, con
una componente
media
prevista di 2,70 persone per nucleo famigliare;”
(Relazione
descrittiva del PUCG, pag. 27)
In
sostanza il piano, per individuare la crescita demografica del paese,
proietta la percentuale di incremento della popolazione degli ultimi 5
anni per i prossimi dieci e ad essa somma il parallelo incremento
demografico stimabile proiettando la crescita delle famiglie per il
numero medio atteso dei loro componenti. Si ottengono così 3.395 nuovi
abitanti come risultante dell'incremento stimato della popolazione e
3.842 come incremento di nuove famiglie moltiplicato per i componenti
medi previsti. Ma le due cifre non sono da ritenersi stime alternative
bensì risultano cumulative, per un computo totale dì 7.237 nuovi
abitanti che permetteranno al nostro paese di superare ampiamente la
soglia dei 30.000 residenti nel 2020. Un vero miracolo
dell'amministrazione Campoli, considerato che negli ultimi trent'anni
Sezze è cresciuta di soli 4.650 abitanti.
Dividendo
questi 7.237 nuovi abitanti per il numero dei componenti medio delle
famiglie setine atteso al 2020 (2,70) si stimano ben 2.681 famiglie in
cerca di casa nei prossimi dieci anni, a cui il piano ne aggiunge altre
10 come eliminazione delle coabitazioni. In sostanza poiché a Sezze si
contano 5 famiglie che coabitano con altre 5, la loro separazione
prevista non richiederà 5 nuove case, bensì 10!
Di
quanti alloggi avrà dunque bisogno la Sezze del 2020 per accogliere
queste 2.691 famiglie? Attenti a non cadere in risposte banali e
semplicistiche, prevedendo una casa a famiglia. Il nostro piano,
destreggiandosi con arguzia tra i perigli della matematica, ci insegna
che l'ardua stima si ottiene dividendo il numero delle stanze presenti a
Sezze per il numero dei suoi abitanti, lievitando il risultato a piacere
e poi dividendolo per il numero medio di stanze a famiglia (4,15). Si
giunge così a calcolare un fabbisogno di 4.679 alloggi, 1,70 nuove case
a famiglia!
Effettivamente
un paese dalla risaputa accoglienza come il nostro non può che
prevedere una contestuale domanda di prima e seconda casa di almeno due
terzi dei suoi nuovi, presumibilmente facoltosi, cittadini. E un paese
così premuroso non può che aggiungere a queste 4.679 abitazioni un bel
15% forfettario atto a soddisfare la domanda di seconde case di chi a
Sezze risiede già! Si prevede così un fabbisogno complessivo al 2020
di 5.335 nuovi alloggi, capaci di ospitare potenzialmente 8.335
residenti, come indicato dal piano con un calcolo che nasconde
apprezzabile modestia. In realtà, infatti, moltiplicando 5.335 nuovi
alloggi per i componenti medi attesi di ogni famiglia (2,70), si avrà
spazio per ospitare ben 14.404 abitanti teorici, che, seppur teorici,
dovrebbero bastare a sfamare per un po’ almeno la fame di cemento di
un settore edile in panne.
Infatti
il nostro Comune, compiendo un’invidiabile opera di restyling
matematico, si prepara a costruire e far costruire un'altra Sezze,
signori, una Sezze di nuovi e ricchi cittadini che potranno permettersi
abitazioni medie di 120 metri quadrati acquistate con i mutui che le
banche, alla cui finanza creativa si contrappone finalmente una
promettente matematica creativa, saranno ben liete di concedere allo
zoccolo duro dell’incremento demografico setino, i tanti immigrati che
arrivano e arriveranno allettati dal business della raccolta di carciofi
e broccoletti.
Ma
quale sarà la via di sviluppo del nostro paese nei prossimi dieci anni?
Che ruolo avrà l’agricoltura? Cosa potremmo fare dei nostri terreni?
Anche sul tema il piano promette scintille!
Intando,
cliccando a questo link,
potrete visionare l’osservazione numero 1, con la quale ci opponevamo
alle meraviglie della matematica creativa, e la sua pubblica abiura.
30
luglio 2012
Elogio
del PUCG (prima puntata)
di
Michel Cadario
Il circolo Primavera
Rossa di Sezze interviene a favore del PUCG adottato in data 16/03/2012 dal Comune di Sezze ed oggetto, a nostro avviso, di ingiustificati attacchi e lamentele.
A dire il vero il nostro circolo, assumendo l'atteggiamento tipico dei comunisti ipercritici, si è levato in data 12/06/2012 contro questo PUCG protocollando al Comune una serie di precoci osservazioni, successivamente ribadite con sinistra testardaggine in carta bollata in data 15/06/2012.
Ci ravvediamo oggi constatando come la maggioranza consiliare setina, presumibilmente conscia dell'imminente rielezione plebiscitaria del sindaco uscente, dott. Andrea Campoli, non si è accontentata di porre le basi per un prospero futuro della nostra cittadina bensì ha partorito una vera e propria rivoluzione copernicana nel campo della matematica, della demografia, della concezione spazio-temporale e finanche delle leggi che dovrebbero governare la natura.
Tali obiettivi non si possono cogliere ad una prima frettolosa lettura del piano. Intendiamo, pertanto, avviare un'opera di genuino indottrinamento dei nostri concittadini in 4 brevi puntate a cadenza settimanale, invitandoli a cogliere le sue innovazioni più rivoluzionarie e futuristiche punto per punto e a digerirle nei giorni che intercorreranno tra un articolo e l'altro. Contestualmente pubblicheremo le osservazioni tecniche da noi presentate nel lontano 15 giugno in atto di pubblica abiura, osservazioni che oggi riconosciamo come figlie di una ingenerosa sfiducia nelle potenzialità della nostra amministrazione.
Nel prossimo articolo spiegheremo la nuova matematica introdotta dal PUCG, che vi sfidiamo a capire proponendovi il seguente quesito:
- se ad Edilandia una famiglia media è composta di 2,7 persone e ne arriva una nuova composta da tre, quante nuove persone sono giunte?
- quante case serviranno ad ospitare i nuovi abitanti??
Cimentatevi pure con gli ardui quesiti, provate a rispondere sul nostro blog, se non vi manca il coraggio, ma non fatevi troppe illusioni: la matematica che conoscevate sta per essere spazzata via!
18
giugno 2012
Un
PRG per la gente o contro?
di
Michel Cadario
La Federazione della Sinistra attraverso il segretario Michel Cadario si esprime a riguardo del piano regolatore del comune di Sezze adottato con atto di c.c. n. 18/12 del 16 marzo 2012.
<<Restiamo fermamente convinti del fatto che a Sezze come nel resto d’Italia i partiti di maggioranza abbiano fallito. Da anni oramai la politica non si occupa più della gente e tende a tutelari i propri interessi. La partictocrazia è oramai un sistema malato, un organo non più funzionante.Viviamo quotidianamente un deficit della democrazia, ed affermiamo ciò in quanto qualcuno in una conferenza pubblica si è espresso nei nostri confronti affermando quanto segue : << Mi dispiace che non abbiate capito essendo un partito Marxista che la politica è dettata dagli interessi economici>>. In realtà lo abbiamo capito molto bene mantenendo per tutta la campagna elettorale la nostra posizione politica dettata dall’ideologia e non dagli interessi.Attualmente l’unico modo per i partiti di tutelare la propria sopravvivenza è mettere in circolo del denaro e dobbiamo ogni giorno sottostare a ciò che sentiamo nei telegiornali, assistiamo alle proposte indecenti di costruzioni assolutamente inutili, di nuove autostrade, di inceneritori etc etc.Qui a Sezze secondo un calcolo fatto in maniera totalmente errata sono state previste delle costruzioni corrispondenti ad un fabbisogno superiore a 5.000 alloggi.
Considerando un coefficiente medio a famiglia di 2,70 persone e moltiplicando tale dato per il numero degli alloggi previsti avremo un incremento demografico al 2020 << da far tremare le vene ai polsi>>, ma non in maniera positiva come qualcuno ha tentato di farci credere.Tali alloggi sono previsti per un motivo molto semplice, attorno all’edilizia esistono dei vertici, primo su tutti i partiti che usano l’edilizia e la costruzione di opere per porre i propri uomini al comando.Al secondo posto troviamo le cooperative e le imprese che sostengono l’indiscriminata apertura di cantieri perché hanno fame.
Il rinnovamento della classe politica locale sembra un miraggio, un sogno ancora molto lontano.
Siamo vittime di un sistema di spendaccioni che continuano a prosciugare sia le casse dello stato, le casse provinciali, e le casse comunali attraverso la realizzazione di opere insulse, vogliamo dunque ricordare l'ecomostro che è costato intorno ai due milioni e centomila euro e dovrebbe essere ultimato con un ulteriore spesa di 800.000 euro.
Sottolineamo che i fondi erano destinati a lavori di ristrutturazione e che al posto della ristrutturazione vi è stata invece una demolizione e ricostruzione ( ricordiamo che a Sezze sono state fatte importanti battaglie dal MLIS che è stato promotore di far diventare l'ecomostro un caso nazionale) denunciando anche a Striscia la notizia la nostra situazione locale (la quale in realtà ha fatto un servizio di copertura).
Crediamo che l'opera dell'Ecomostro diventerà una delle più grandi opere incompiute tanto da poter essere paragonata a parità della Salerno Reggio Calabria.
Qui a Sezze viviamo il rischio attraverso la costruzione degli alloggI e delle strade incluse nel PUCG di precipitare in uno dei più grandi cantieri che la nostra storia locale possa annoverare, cantieri da tramandare ai nipoti.
Qualcuno di voi potrebbe benissimo dire che questa giunta sia stata l’unica ad approvare un piano regolatore dopo non si sa solo quanti anni, certo è vero, ma in che modo questo piano regolatore è stato approvato? E’ un paino regolatore a vantaggio della cittadinanza o a svantaggio? I 5000 appartamenti che vengono stimati nella relazione descrittiva
verranno costruiti nella zona dello scalo attraverso un edilizia estensiva e semiestensiva le cosidette zone C, esattamente posizionate dietro la ferrovia.Ed è per questo motivo che il PUCG non è altro che un’alleanza di imprese che spiega il passaggio di noti esponenti della destra locale nell’attuale
maggioranza. E questo spiega anche le ambigue posizioni dei costruttori che debbono stare una volta appoggiati a sinistra ed una volta appoggiati a destra avendo cosi la garanzia del proseguo dei grandi lavori e dei cantieri infiniti e Sezze è la capitale dei cantieri infiniti (un cambio di giunta non può bloccare il rubinetto del denaro).
A nostro parere questa città ha bisogno di crescere scommettendo sulle cose migliori che possiede, come l’agricoltura di qualità e le sviluppo delle potenzialità turistiche.
Per raggiungere questi obiettivi abbiamo bisogno che chi governa la città realizzi un PUCG capace di rispondere alle reali esigenze di tutti i sezzesi che sia al contempo duraturo, sostenibile e redditizio per gli abitanti di Sezze, come riteniamo sia oggi possibile solo valorizzando il nostro patrimonio ambientale, agricolo e culturale e non incentivando uno smodato e dannoso consumo di territorio produttivo.
9
giugno 2012
L'acqua
è un bene primario e non una merce di scambio
di
Michel Cadario
L'Assemblea
Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato che l'accesso all'acqua
potabile e ai servizi igienico-sanitari di base è un diritto umano
essenziale.
A
un anno dal referendum, i tentativi di privatizzazione del
servizio idrico integrato continuano.
La
federazione della sinistra attraverso il suo nuovo segretario Michel
Cadario si esprime sulla problematica dell'acqua riguardante il comune
di Sezze.
Ancora
una volta è la cittadinanza a pagare gli sbagli di un sistema che ha
dimostrato il suo totale fallimento.
A
seguito del referendum vinto che vede Sezze come il comune che ha
raccolto più firme di tutta la provincia (ovvero il 10% della
popolazione setina) ci troviamo difronte ad una situazione assurda.
Acqua
Latina riduce il flusso idrico perchè la Dondi Spa deve alla società
1.480.000 euro.
Sottolineamo
ancora una volta che i firmatari nel 1993 del contratto con la Dondi Spa
fanno ancora parte di questo sistema e che tale giunta li tutela.
Noi
siamo per l'acqua pubblica, il che non significa acqua gratis, bensì la
possibilità di pagare in base al proprio reddito e soprattutto si
auspica che nella gestione del servizio idrico non ci possa più essere
alcun tipo di lucro e speculazione.
Tutto
l'attivo che verrà ricavato dovrà essere reinvestito nella rete
idrica.
Ciò
a nostro avviso è possibile soltanto con una corretta gestione
pubblica.
In
tutti questi anni ci hanno fatto credere che dando l'acqua in mano ai
privati avremmo ottenuto un miglior servizio, minori costi e
ammodernamento della rete idrica.
Abbiamo
ottenuto l'esatto contrario.
Adesso
è giunto il momento di dire basta, ciò che è stato permesso in questi
anni alla Dondi e ci riferiamo al periodo che va dal 1993 al 2010
non sarebbe stato permesso in nessun comune d'Italia. Invitiamo
la cittadinanza tutta, i partiti, gli studenti a partecipare alla
manifestazione indetta dal comitato acqua pubblica di Sezze.
24
maggio 2012
La
storia non finisce oggi
di
Michel Cadario
I 331 voti delle ultime amministrative pari al 2,34% rappresentano uno
stallo del nostro consenso, ma allo stesso tempo indicano la presenza di
uno zoccolo duro, resistente a qualsiasi terremoto possa investire la politica in generale e la sinistra in particolare.
In
questi ultimi dieci anni ne abbiamo subiti di terremoti. Non ultimi
l’uscita dal parlamento e la scissione
di s.e.l che ha significato per noi l’oblio mediatico. Ma
soprattutto l’idea che il socialismo fosse ormai un’idea vecchia,
fosse qualcosa di superato .Ancora stiamo subendo gli effetti dell’onda lunga di questo
pensiero.
Molti
commentatori hanno detto che queste elezioni sono state soporifere, non
c’è stato nessun sussulto. Ciò è vero per tutti, tranne che per noi
che abbiamo tentato di animarle, con i nostri miseri mezzi,
facendo comizi dovunque o facendo iniziative politiche come quella sul
centro dializzati.
Tutti
gli altri hanno fatto una campagna
con il silenziatore. Ognuno accontentandosi di quello che era gia
scritto : chi doveva fare la parte del leone e chi
doveva raccogliere le briciole.La maggioranza schiacciante delle
persone ha scelto la proposta politica che si presentava come l’unica
in grado di governare, ma anche quella oggettivamente pi§ trasformista.
Ha scelto il BOUQUET BELLE E FATTO. Ma la politica non è solo sapere i
tecnicismi che regolano l’amministrazione . La politica è soprattutto
le scelte che si fanno e cioè da che parte s’indirizzano le
risorse e per farne cosa.. Per quanto riguarda i tecnicismi noi
siamo in un partito che li conosce perfettamente, ma questo, vorremmo
si capisse, è’ L’ULTIMO
DEI PROBLEMI.
Invece
questo è stato il sottinteso di queste elezioni: ‘’Non c’è
bisogno di parlare di politica perché c'è un solo schieramento che è
in grado di amministrare è cioè L’ESPERIENZA NEL FUTURO’’.
Noi
pensiamo però che oggi più che mai ci sia il terreno fertile per
crescere, che oggi ci sia il terreno fertile per riseminare delle idee
che vengono dal passato ma che sono attuali più che mai.Il
bene comune è una idea politica senza tempo. Proprio perché il
capitalismo e, il modo in cui è impostata la società , che ne consegue
, sta mostrando tutti i suoi effetti negativi. Il capitalismo nella sua
dinamica naturale tende a formare società dove l’1% possiede più
ricchezza del 99% che gli sta sotto.Le 10 persone piu ricche del mondo
possiedono patrimoni per 130 miliardi di dollari che equivalgono ad una
volta e mezza il reddito nazionale di 48 stati meno fortunati.
Queste sono cifre che mostrano il vero volto del capitalismo. Un
volto mostruoso.La
dittatura del capitalismo finanziario, che ci ha portato in questa
condizione di crisi senza precedenti non è un accidente della storia ma
il suo approdo naturale.
Allora
bisogna tornare a fare politica in mezzo alla gente, per smuovere
l’indifferenza che c’è.Bisogna far rinascere la speranza che le
cose possano cambiare, sia a livello locale che nazionale ed europeo. Si
deve far rinascere la speranza che una alternativa socialista sia
possibile Infine vogliamo dare una risposta al consigliere Antonio
Vitelli.
Il
consigliere Antonio Vitellini uno dei suoi articoli scritto dopo le
elezioni che ha pubblicato sul sito il setino, parlando della nostra
sconfitta ha detto di noi che siamo irrilevanti per
ogni processo politico, sociale, culturale e civico da Livigno a
Pantelleria. Innanzi tutto questo denota una differenza ontologica fra
il nostro modo di intendere la politica e il suo.Non è che per essere
rilevanti in politica si deve essere consiglieri o prendere percentuali
a 2 cifre.
Per
esempio i 4 referendum che si sono votati a giugno scorso, che sono
stati proposti da noi. Lei invitava a non andare a votare e invece sono
stati vinti da noi. In quel caso siamo stati rilevanti per quel processo
politico.
Antonio
Vitelli ha iniziato la sua
carriera politica nella sinistra. Assessore con Siddera, dopo la
vittoria di Zarra nel 2003 il suo rosso comincia a scolorirsi. Nel 2007
lo troviamo a sostenere Zarra in coppia con Rinaldo Ceccano contro
Campoli e contro Serafino di Palma candidato del centrodestra. Eletto
consigliere diventa la punta dell’opposizione ad ogni consiglio prende
la parola per attaccare duramente Campoli.
Ottobre
2008 attaca Campoli perché ha usato 300.000 euro anziche per il
progetto sulla toponomastica, per istituire nuove dirigenze in comune.
Ottobre
2009 attaccava duramente Campoli per il requilibrio record di 3,8
milioni di debiti
Nelle
provinciali del 2009 si è candidato a sostegno di Cubani del PDL..Poi
la svolta facendo coppia con Di Palma ha iniziato a sostenere Campoli,
prima sottovoce, poi usando il megafono fino a diventarne il maggior
sostenitore , come si evince dai suoi articoli che pubblica sul setino.
.Il cerchio si è chiuso.
Un
uomo politico che come abbiamo evidenziato ha fatto del trasformismo
una missione. Un uomo che nella sua carta d’identità
alla voce professione può scrivere: trasformista,secondo
noi , contrariamente a quello che pensa lui di noi, continuerà ad
essere rilevante per ogni processo politico ,culturale,civile e civico
da Livigno a Pantelleria e anche oltre.
7
gennaio 2011
Angeletti:
“Tutti e retroscena del dopo elezioni”
«NON
siamo stati contattati da nessuno». E’ quanto dichiara
con amarezza l’esponente di Rifondazione Comunista
Fabrizio Angeletti che afferma «Abbiamo dato
il nostro contributo alle elezioni di Andrea Campoli
che ha superato il primo turno grazie ad una manciata
di voti. Abbiamo supportato la coalizione mettendo
a disposizione sia a Sezze che a Ceriara le strutture
per lo svolgimento delle primarie. Ma dopo l’elezione
Campoli non ci ha più degnato delle sue attenzioni,
non gli servivamo più. Poi le sue dimissioni -
commenta Angeletti - a quel punto leggendo il
documento abbiamo creduto che ciò che cercasse di
fare era ricomporre i pezzi di quella coalizione che lo
aveva portato alla vittoria con l’IdV, il Sel e Rifondazione,
ma le cose non sono andate così.
Nessuno
ci ha mai contattato, ed ormai è più che evidente,
Campoli era solo in cerca di allargare la sua
maggioranza al centro, estendere il suo potere, per
avere garanzie future sulla sua ricandidatura. Ciò che
cercava da questo gesto era la certezza di ottenere
un secondo mandato. Un’azione che ritengo, sia
stata studiata a tavolino, assieme ai massimi esponenti
del suo stesso partito. Tuttavia a breve - conclude
l’esponente di Rifondazione - presenteremo alla
stampa l’elenco delle promesse non mantenute da
Campoli e dalla sua Giunta. A partire dall’incapacità
di mantenere in vita la Consulta delle associazioni,
o di dare un effettivo riconoscimento al Consiglio
dei Giovani. Organismi ai quali non s’è mai
voluto demandare uno specifico ruolo. E questo la
dice lunga sul modo d’intendere la propria funzione da
parte di quello che avrebbe dovuto interpretare i
bisogni dei suoi più giovani concittadini».
23
ottobre 2010
No
a chiusura ospedale di Sezze
Peduzzi (FdS) e Radicioli (PRC):
“L’ospedale di Sezze non si tocca. Lo abbiamo detto più volte in
passato e continuiamo a ribadirlo oggi, all’indomani della raccolta di
oltre 3700 firme da parte del comitato che si batte contro il la
chiusura di una struttura necessaria per tutto il territorio”.
E’
quanto affermano il capogruppo della Federazione della Sinistra alla
Regione Lazio, Ivano Peduzzi e il segretario del circolo Prc di
Sezze, Stefano Radicioli.
“Nell’essere solidali con la mobilitazione intrapresa in questi mesi
dai
cittadini e dall’associazione pro-ospedale San Carlo da Sezze –
affermano – torniamo ancora una volta a ribadire che il piano della
commissaria ad acta alla sanità deve essere azzerato e che bisogna
aprire un tavolo interprovinciale. Queste stesse richieste sono state
rivolte alla Presidente della Regione mesi fa, ma sono sempre state
snobbate, come è stato snobbato ogni tentativo di discussione sul
riordino della rete ospedaliera”.
“La chiusura dell’ospedale di Sezze, così come quella delle altre
strutture del Lazio colpite dai decreti commissariali, è difficilmente
giustificabile nell’ottica del risparmio delle risorse pubbliche –
affermano Peduzzi e Radicioli – Non ci stancheremo di ripetere,
infatti, che senza una reale programmazione sanitaria, che tenga conto
delle esigenze di risparmio ma anche dei bisogni dei cittadini, sarà
difficile aspettarsi chiarezza e razionalizzazione”.
“Noi non abbasseremo la guarda – concludono – per questo motivo,
oltre a rivendicare il ruolo delle comunità locali contro il
decisionismo del commissario di Governo che rischia di smantellare il
sistema sanitario pubblico del Lazio, nei prossimi giorni lanceremo una
giornata di mobilitazione in tutte le Province del Lazio che, nel caso
di Latina, potrebbe avere luogo proprio a Sezze”.
19
ottobre 2010
A
Sezze la sinistra si interroga
Le
segreterie dei Partiti della Rifondazione Comunista, Italia dei Valori,
Movimento a Cinque Stelle (Beppe Grillo), hanno stabilito un incontro
per fare il punto della situazione sull’attuale maggioranza del paese.
Il PRC e l’IDV che, nel 2007 ha permesso al Sindaco Campoli di vincere
le elezioni al primo turno, si trovano e si dichiarano fuori dalla
maggioranza perché i punti programmatici sono venuti meno. Rinnovamento
e trasparenza amministrativa sono stati il punto di forza della campagna
elettorale ma non di governo. Negli ultimi tre anni non abbiamo
assistito ad una ripresa del paese. Non c’è nessuna prospettiva,
l’unica è quella di mantenere salde le poltrone ormai di una
maggioranza che non rappresenta più il popolo setino. Infatti molti
consiglieri comunali eletti nelle file dei partiti di centro-sinistra e
non si sono dichiarati indipendenti. Il caso dell’Assessore ai lavori
pubblici Bernabei è eclatante e scandaloso, rappresenta se stesso e
nelle ultime elezioni si è schierato con il centro-destra. Non si
capisce il perché chi tanto si è battuto per la trasparenza
amministrativa viene meno allo statuto comunale non creando il gruppo
misto nel consiglio del paese. Le forze politiche IDV, PRC, Movimento a
cinque Stelle, si propongono a creare una coalizione forte, seria e
responsabile, che dia voce a quei cittadini stanchi di questa gestione
fallimentare della giunta Campoli.
9
agosto
2009
Domenico
Guidi sulla questione rifiuti
La
questione rifiuti, sventolata a giorni alterni, a seconda dello stato
umorale dei vari soggetti politici, rischia di disorientare i cittadini
che invece in queste ore s'interrogano solo ed esclusivamente su alcuni
temi principali, mostrando come sempre di avere una visione d'insieme
assai più precisa del risultato che s'aspetterebbero di ricevere
dall'operato di chi muove le strategie della politica.
E' ora che, chi governa questo territorio senta il dovere di dare delle
risposte certe ed univoche. Non può vincere il baratto né
l'approssimazione della non decisione, che alla fine null'altro è che
una decisione lasciata nelle mai di altri per proprio tornaconto o
incapacità manifesta.
Occorre quindi una soluzione condivisa, in Consiglio Provinciale del
febbraio u.s. un passo in avanti venne fatto, non è più tempo di
attese. Cos'è in questo momento prioritario dunque per i nostri
cittadini?
a) Avere la certezza che pagheranno una tariffa per lo smaltimento
certa.
b) Avere la certezza che qualsiasi soluzione non sia lesiva della salute
e dell'ambiente
c) Avere la certezza che la soluzione rappresentata si prospetti come
una soluzione definitiva
Sensibilità diverse dovranno tuttavia coniugarsi. Perché se è vero
che la raccolta differenziata dovrà essere estesa fino al
raggiungimento dell'obiettivo fissato al 50% per il 2011, è pure vero
che molti paesi ancora non sono nemmeno in grado di raggiungere il 15%
di differenziata. Come incentivare allora questo comportamento virtuoso?
Quali strategie porre in campo?
La riduzione della tariffa deve corrispondere all'aumento della raccolta
differenziata sul territorio. Uno dei primi problemi che cui dovrà
essere data una soluzione per l'applicazione di un ^ciclo integrato dei
rifiuti^, sarà la necessità di definire al più presto l'ambito
territoriale di riferimento, come fatto peraltro rilevare anche dal
sindaco di Latina - sulle stime oggi in nostro possesso si dovrà
cercare di realizzare fin da subito impianti di trattamento intermedi e
centri deputati alla raccolta differenziata, isole ecologiche e centri
per il compostaggio che non possono essere solo sulla carta. Si devono
localizzare con urgenza le aree idonee senza infingimenti.
O peggio, uno per l'intera provincia. Dalla realizzazione dei centri per
la raccolta differenziata, due, tre sull'intera provincia, si dovranno
programmare almeno altri tre centri per la riduzione del compost,
ricordando come il nostro territorio sia a prevalente economia agricola,
e come sia gli scarti di lavorazione sia quelli dei mercati
ortofrutticoli sia quelli delle serre, costituiscono un notevole volume
per la produzione di un compost di elevata qualità.
Passando agli impianti intermedi, sarà opportuno valutare, come
peraltro previsto anche dal documento votato all'unanimità dal
Consiglio Provinciale, l'eventualità di realizzare due impianti di
trattamento su base provinciale ricadente all'interno della nuova ATO
dei Rifiuti.
L'aumento della RD e la nascita di isole ecologiche assieme ai centri di
compostaggio, ed agli impianti di produzione di CDR, potrebbe ridurre
notevolmente l'impatto e quindi la richiesta di realizzare grandi
impianti per il trattamento del CDR. La riduzione del volume del rifiuto
e quindi del rifiuto da convertire in energia, sarebbe sicuramente
minore e per questo consentirebbe di utilizzare impianti molto più
piccoli e meno impattanti. Se fosse questa la scelta potremmo dire che
stiamo andando verso una società moderna che fa del rifiuto un bene da
remettere in buona parte sul mercato. Con grandi opportunità
occupazionali, per una provincia in perenne affanno. Altro capitolo,
collegato però a quest'ultimo, la frazione derivante dal FOS che pure
dovrà trovare un allocazione definitiva. E comunque, vista la mole di
cave aperte nel nostro territorio e la necessità di recuperare questi
siti, come le stesse discariche andate ad esaurimento, sarebbe
facilmente intuibile perseguire soluzioni recupero ambientale e
ricostituzione di territori. La questione invece sembra ruotare su cosa
fare a Borgo Montello ed a chi farla fare, posto che le due società non
abbiano finora trovato alcun accordo sulla ipotesi di una collaborazione
industriale. Visto che sembrerebbero perseguire strategie molto distanti
l'una dall'altra.
La politica, stantia, è in attesa di indicazioni romanocentriche.
In tutto simile a chi invece dice no a tutto, perché alla finestra da
troppo tempo e pronto a far pesare il proprio ruolo in Consiglio
comunale, l'unico ancora spinge, per incassare magari, in via Costa.
Invece i tempi per la realizzazione degli impianti potrebbero essere
facilmente intuibili se l'amministrazione provinciale decidesse di fare
un passo indietro, limitandosi a constatare la necessità di chiudere un
ciclo attraverso tutti, non attizzandosi nel fare una opposizione
istituzionale ma collaborando alla soluzione, nessuno escluso, i
passaggi intermedi, posto che, nella soluzione potrebbero rientrare
impianti di trattamento del cdr di minore tonnellaggio. Ora invece ciò
che la provincia prospetta, contrariamente a quanto sostenuto dai suoi
omologhi in comune a Latina, è un passo indietro in termini di
arretramento industriale.
Quello che potrebbe far tornare, a sprofondare Latina, nel novero delle
città e delle province meno virtuose, con un notevole stravolgimento
del dettato previsto anche dalle norme europee in termini di priorità
per la protezione della qualità dell'aria e dell'ambiente. Non sappiamo
se il nuovo assessore provinciale, a differenza del suo predecessore
Roberto Migliori, sia consapevole della proposta di chiudere il ciclo
con un termovalorizzatore rischia di rimanere una ^non proposta^, e
concorda di presentare un bando per una tecnologia avanzatissima. Che
domani, in assenza dell'Ato verrà immediatamente impugnato. Perché?
Non abbiamo impianti intermedi, su Borgo Montello per ora ci sono solo
due discariche, chi avrebbe il compito di fare gli impianti di
produzione del Cdr? La sensazione è che ciò che si vorrebbe
predisporre, anche in contrasto con l'orientamento della maggioranza che
siede in Consiglio comunale a Latina, è una soluzione kamikaze. Un
termocombustore che azzererà la necessità di avere altri impianti, e
quindi la raccolta differenziata resterà al palo, avendo mostrato una
propensione assai limitata a questo tipo di soluzione, che ricordo,
comporta sicuramente una riduzione degli sprechi, e un riciclo, un riuso
di materiali più nobili. Se la società che vogliamo costruire punta a
bruciare per far energia, ma anche a bruciare petrolio, per bruciare
rifiuti e produrre energia, bene il risultato sarà presto sotto gli
occhi di tutti. La bolletta dei rifiuti subirà costantemente
l'impennata che verrà dettata da paesi terzi. Se da soli, proporremo
formule alternative, perseguite con successo altrove, potremo gestire,
in casa nostra, nel nostro ATO, al minimo costo, un servizio locale con
riflessi di natura sociale ed economica di grande impatto. Perché
saremo noi a implementarne il valore, diversamente, la strada è già
tracciata. Non dovremo fare nulla, altri faranno per noi.
Provincia Futura in Provincia concorda,come già richiesto, sperando che
si associ il PD, di tenere un Consiglio provinciale finalizzare a
trovare un denominatore comune risolutivo ai problemi posti in sinergia
con la Regione Lazio e non contro. Ci attiveremo perché in un apposito
Convegno che stiamo organizzando entro il prossimo mese di Ottobre
emergano chiaramente le soluzioni condivise per evitare che il centro
destra continui a deturpare con tali politiche da 15 anni oramai la
società pontina nei vari campi.
7
luglio
2009
Ndrangheta
al MOF
"Gli
arresti avvenuti oggi sono la conferma di una situazione in provincia di
Latina molto più grave di quanto possa sembrare. Chiediamo quindi che
venga immediatamente ridiscusso in Consiglio dei ministri il caso Fondi
e che venga votato una volta per tutte lo scioglimento del Consiglio
comunale per gravi infiltrazioni esterne. Inoltre, chiediamo l'avvio
immediato della procedura di commissariamento dell'amministrazione del
Mercato ortofrutticolo (Mof), da anni al centro di enormi interessi
della malavita organizzata come accertato da numerose inchieste".
Lo dichiarano in una nota congiunta il capogruppo del Prc alla Regione,
Ivano Peduzzi, la segretaria della Federazione Prc Latina, Alessandra
Venditti e il responsabile regionale Consulta legalità di Rifondazione
Dario Gargiulo.
"Non possiamo non sottolineare in questa vicenda - aggiungono - la
grave responsabilità politica del Governo, finora rimasto fermo
nonostante la presenza sul territorio di organizzazioni criminali
talmente radicate da condizionare in maniera sempre più sfacciata
economia e amministrazioni pubbliche. Il governo ha taciuto e ha finito
col coprire chi, come diversi esponenti del centrodestra locale, ha
sempre negato la presenza delle mafie nell'area pontina e il loro potere
sulla cosa pubblica".
16
giugno
2009
L'attacco
al vetriolo di Domenico Guidi al Pd pontino
"Moscardelli
e Amici la -classe politica- che avanza scompaginata in difesa
surrettizia del Pd con occhio fisso alla poltrona".
di Domenico Guidi
Non
si capisce se il "pensiero lungo" della Amici sia
frutto dell'oziosa inoperatività ormai conclamata, dell'intero PD non
solo a livello locale, ma a ben guardare, visto i risultati ottenuti con
l'ultima tornata elettorale, il riflesso di quell'analisi sembra aver
investito come un blob l'intero partito. Prova ne sono l'assenza di
risposte immediate, per problemi che investono le categorie sociali
tanto care a certa, sinistra. E mentre "la gauche" pensa
alle bibite invece di cercare di capire di quale malattia sono affetti (parafrasando
Valentino Parlato intervistato dal Corriere) questa stessa sinistra non
sa capire dove va la società, cerca la propaganda, invece
d'intercettare i voti.
Perché vista la tracotanza con cui la signora onorevole, emblema
territoriale di quella classe dirigente che per anni ha solo
contrapposto la propria "salvezza" al vero avvenire
collettivo, utilizzando una magistrale equidistanza da ogni reale
questione che il territorio poneva, si è poi saputa imporre,
all'elettorato recalcitrante, come una vera saltatrice di ostacoli, in
corsa per recuperare il gap. L'onorevole che un giorno sì e l'altro
pure parlava di legalità dalle colonne dei giornali, essendosi resa
conto, come al suo solito tardivamente dei temi in discussione in
provincia lo stesso onorevole, pur di accreditare la propria supremazia
politica si è presa anche la soddisfazione di modificare la realtà dei
fatti.
Dopo
aver venduto la pelle dell'orso, pur di non consentire a chi ha
rappresentato l'unica vera opposizione politica in seno al consiglio
provinciale, di ottenere il giusto riconoscimento. Gli altri, quelli che
fino a ieri banchettavano nel PD, sono passati con Sinistra e Libertà,
nella speranza di mantenere un seggio in provincia. Il loro passato
politico? Non pervenuto. Ovviamente questa è la prova dell'arroganza
con cui si fa tabula rasa di tutto ciò che è oltre l'attuale sinistra
ed oltre il PD, e verso tutto ciò che non può e non deve nascere, in
alternativa a quel movimento riformista popolare che i democrats pontini
non sono riusciti né a creare né a scopiazzare. Avendo come unica
reale preoccupazione quella di ricreare un partito d'apparato per il
mantenimento di rendita di posizioni. Il resto? Il nuovo che avanza? Le
terze vie? Le questioni morali? L'Amici tradisce se stessa e la propria
storia, ponendosi in condizione schizofrenica in materia di acqua e
depurazione. Non v'è traccia dell'operato delle menti pensanti del PD (nei
report riconoscibili vi sono solo gli interventi del già Sindaco di
Formia Sandro Bartolomeo che insieme a Titta Giorgi è e restano i veri
emblemi di rappresentatività popolare e fattiva soluzione ai problemi
della gente in questa Provincia. E per fortuna del centro-sinistra che
vi sono, perché attraverso il loro consenso si sta evitando il peggio).
Tantomeno
di quelli che si sono ritagliati a propria immagine e somiglianza
l'inesistente Sinistra e Libertà locale. Fino a ieri costoro
condividevano posizioni e questioni sollevate dall'ex capogruppo del PD,
Domenico Guidi. L'unico che ha studiato gli atti, scovato falle,
lanciato discussioni sui media locali, quasi ogni giorno.
Non
con la forza del PD, ma con la forza delle proprie idee. Ovviamente è
difficile per l'Amici riconoscere la verità, ma lei che è paladina
della legalità in terra pontina dovrebbe iniziare a farlo, almeno per
non tradire, o essere smentita dai fatti. Dov'era la signora Amici e
dov'erano il consigliere regionale Moscardelli ed il trombato Bevilacqua
(magari ora verrà
chiesto a Marrazzo di assegnargli il posto della Costa in Giunta
regionale)
quando si tentava di fare chiarezza su una gestione
politico-amministrativa nepotista ed autoreferenziale? Quali parole
hanno speso a difesa del diritto alla sanità, non di riflesso con gli
interessi di bottega, ovviamente, e dov'erano la Amici, Bevilacqua e
Moscardelli quando si parlava di acqua, rifiuti e soprattutto di
decomposizione di una categoria produttiva? Guerreggiavano forse per un
riconoscimento politico? La scandalosa versione che Moscardelli fa della
realtà è degna di uno struzzo allevato all'ombra del consenso altrui.
Il lodevole 7% che la mia candidatura ha fatto registrare è talmente
inviso al PD che nella sua analisi parla degli altri partiti senza dare
il giusto riconoscimento. Tant'è che se non avesse avuto la stampella
dell'IDV sarebbe scivolato nel baratro. Ma non è l'IDV in netta
contrapposizione con le scelte politiche del PD a livello nazionale? E
non è l'IDV la spina nel fianco dell'alleanza ricercata, ma certo non
voluta con l'UDC? E come fa l'Amici a dire che Rifondazione sia stata
estromessa da Marrazzo in Regione? L'Amici sa in che paese vive o è
scesa dalla Luna?
Perché
l' Amici non dice chiaramente quali sono i problemi che si agitano
intorno alla sanità regionale e provinciale? Loro rifiutano il
rapporto con la sinistra più radicata tra i bisogni del territorio,
perché non accettano le proposte che vengono da quest'area politica,
ma le loro proposte invece, quali sono? Quelle mutuate fino a ieri da
una sinistra ecologista, socialista ed ambientalista che ha sempre fatto
della legalità l'unico proprio strumento d'azione? E dove sono finiti
quegli emblemi? Fagocitati o annullati? Che fine ha fatto quella
sinistra che si è annullata nell'abbraccio letale con il PD?
E'
forse questo che fa paura a Moscardelli ed alla Amici? Moscardelli
dimentica di dire che se a Frosinone si è avuta la prova provata di un
governo fatto con le forze che rispondono alla sola logica di un PD
sbilanciato, alla ricerca di un centro moderato che va altrove, per
storia e ragioni politiche, in provincia di Latina l'alchimia non ha
ingannato nessuno, ma ha fatto convergere su questo partito (il PD)
molti interessi, soprattutto quelli rappresentati da un sindacato che -
per ordine di squadra -scommette ancora su ciò che resta di una vecchia
categoria legata al partito comunista.
Ma
per il PD, ex DS (PCI) e ex Margherita (DC) è solo un bacino di voti.
Ecco perché, nonostante Moscardelli non neghi la propria volontà di
chiudere con la sinistra è costretto a bere l'amaro calice di una
alleanza che è un cartello elettorale buono per raggiungere il quorum,
ma non per governare il Paese. E non è detto che regga per sempre.
Scarse o nulle sono le prove di buon governo date finora in questa
provincia, e questo rimarrà l'unico banco di prova di una classe
politica che piuttosto che regolare i conti della serva a casa sua,
accusa altri della propria disfatta. Classica operazione dettata dalla
necessaria ma comoda difesa, di chi non vuol lasciare né un seggio in
parlamento né uno scranno in regione.
Dal canto nostro apriremo una riflessione operosa facendo la nostra
parte attraverso un'assemblea pubblica provinciale per dare certezza ai
nostri elettori ed a quelli che trovano nelle nostre riflessioni
condivisione , speranza e rappresentatività per un FUTURO migliore dei
nostri giovani, donne, anziani e impegnati nel volontariato della nostra
Provincia.
12
giugno
2009
La
sfida di Domenico Guidi
Riparte
da due la sfida che Domenico Guidi lancia a favore della costruzione di
un nuovo organismo politico, capace di coniugare le aspettative dei
cittadini, con le politiche territoriali. Pronto ad ascoltare, proporre
e svolgere, la funzione di recettore propositivo per soluzioni
alternative alla deficitaria condizione economica della provincia di
Latina. Non solo economia verde, dunque, ma rifondazione del rapporto
tra territorio e sistemi di produzione che dovranno essere indirizzati
verso reali prospettive d'interazione tra la tutela del patrimonio
ambientale, a fini produttivi, e la promozione di sistemi innovativi, di
reti d'imprese rivolte verso il mercato nazionale aventi come obiettivo:
crescita culturale e progresso collettivo.
«Questo nostro movimento, inizierà a tradurre in atti concreti le
richieste d'intervento, e porterà all'attenzione dell'opinione pubblica
tutto quello che diverrà oggetto di riflessioni aperte al contributo,
ed alle soluzioni, di sensibilità di uomini e di donne di buona volontà.
Siamo pronti ad affrontare una nuova sfida e tradurre in azioni positive
il desiderio sedato, di un'intera provincia, ferma al nepotismo. Una
degenerazione della dignità umana che giorno dopo giorno imprime il
passo alle esigenze collettive, trasformando i bisogni in merce di
scambio.
Vigileremo
sulle amministrazioni pubbliche in cui saremo presenti ma inizieremo a
farlo anche laddove le forze, in embrione, del nostro movimento, si
moltiplicheranno per vedere affermare la legalità e l'uguaglianza dei
diritti. La legalità e l'uguaglianza nell'accesso ai servizi pubblici.
La legalità e l'uguaglianza del confronto con le istituzioni. Un
partito sociale che avrà come punto di riferimento non i bisogni di una
classe politica, in cerca di un elettorato da sfruttare per garantirsi
continuità, prebende e status sociale, ma una categoria di uomini e
donne che pensino ed agiscano socialmente per costruire una base di
regole concrete su cui fondare il modernismo di una identità collettiva
territoriale. Non analisi avulse dalla realtà nazionale. Ma territorio
e sistemi su cui fondere e ricercare soluzioni progressiste. Da Aprila a
Minturno lanceremo la sfida, ringraziando pubblicamente, ad uno ad uno,
chi ha contribuito all'affermazione di un'idea fondata sul valore
indistinto dell'appartenenza, condividendone, tuttavia, fin da subito,
le aspettative ed il programma».
Guidi annuncia fin da ora la volontà di procedere, a breve, ad un
assemblea fondativa in cui, grazie al contributo offerto generosamente
dai territori, dai candidati e dai sostenitori, si possa trovare, prima
dell'insediamento del consiglio provinciale, un momento di confronto per
tirare le fila di un ragionamento che parte dalle provinciali del 2009
ed intende spingere le proprie ambizioni, in ordine agli obiettivi
territoriali, anche nello spazio politico regionale. Sul tavolo della
discussione saranno poste le questioni più spinose: disoccupazione
giovanile, lavoro, sanità, rifiuti, acqua, territorio, ambiente,
sicurezza e scuole, partendo dal programma elettorale, per individuare
le prime azioni da proporre in Consiglio, attraverso i nuovi
rappresentanti dell'identità sociale del popolo pontino: Fausto Nuglio
e Domenico Guidi.
11
giugno
2009
Ringraziamento
agli elettori
Il
Segretario della Federazione Provinciale PdCI di Latina, Vittorio
Proietti e il Coordinatore Provinciale PRC, Francesco Domenichelli,
ringraziano le elettrici e gli elettori che hanno accordato la loro
preferenza ai candidati della lista unitaria comunista e
anticapitalista. Con il vostro voto abbiamo dato impulso, forza e vigore
alla candidatura a Presidente della Provincia di Domenico Guidi,
conquistando un seggio come consigliere provinciale. Al neo-consigliere,
Fausto Nuglio, va il nostro apprezzamento per il lavoro svolto e un
caloroso augurio. È uomo di partito capace, sempre in prima linea nella
difesa dei diritti e nella denuncia dei privilegi, deciso nell'azione
politica di opposizione. Rappresenterà degnamente tutto il popolo
comunista!
I risultati elettorali hanno premiato la scelta di presentare una unica
lista comunista e anticapitalista, riunendo sotto un unico simbolo
condiviso, il partito dei Comunisti Italiani e della Rifondazione
Comunista. Avremmo voluto superare l'iniqua barriera dello sbarramento
alle elezioni europee, ma purtroppo è un traguardo che abbiamo mancato.
Questo, però, non deve scoraggiarci, ma rafforzarci nell'azione
convinta di riavvicinamento reciproco. Ora, più che mai, è necessario
proseguire sulla strada dell'unità, potenziando il partito comunista
attraverso un'azione territoriale capillare. Bisogna ripartire con
rinnovata energia per costruire un contatto reale con l'attuale contesto
sociale, interpretandone e definendone necessità e priorità . Un nuovo
partito comunista non solo è possibile, ma è necessario se vogliamo
creare una alternativa concreta al qualunquismo dilagante e c ontrastare
l'avanzata poderosa del centrodestra.
5
giugno
2009
Appello
al voto
Nulla
è sicuro, ma scrivi
Viviamo il tempo buio di una crisi inedita e strutturale del
capitalismo, una crisi economica, sociale, ambientale e alimentare
determinata da decenni di politiche neoliberiste: si apre la strada ad
una vera e propria crisi di civiltà il cui emblema è la guerra tra i
poveri.
Il rischio è l'uscita da destra dalla crisi: la progressiva
frantumazione del mondo del lavoro, il passaggio dal welfare alla carità,
lo svuotamento della democrazia, resa sempre più impermeabile ai
conflitti e ai soggetti sociali, e la ripresa di ideologie nazionaliste,
razziste, fondamentaliste, sessiste e omofobe. È un processo che in
Italia assume il volto di un nuovo autoritarismo - quello plebiscitario
e populista del berlusconismo - che potrebbe essere rafforzato da una
ulteriore deriva maggioritaria e dalla cancellazione definitiva di ogni
possibile rappresentanza dell'opposizione sociale.
Noi ci battiamo per una uscita da sinistra dalla crisi e per questo
motivo sosteniamo la lista anticapitalista e comunista a cui hanno dato
vita esponenti dei movimenti altermondialista, femminista, pacifista,
ambientalista, antirazzista, LGBTQ assieme a Rifondazione comunista -
Sinistra Europea, Comunisti italiani, Socialismo 2000 e Consumatori
Uniti. Un progetto di critica radicale e profonda alle politiche
neoliberiste che in Europa hanno accomunato popolari, liberali e
socialisti, cioè tutti i partiti attualmente presenti nel parlamento
italiano.
Sosteniamo la lista anticapitalista e comunista per mantenere aperta la
strada dell'alternativa, in Italia e in Europa. Un voto utile per prop
orre un'uscita da sinistra dalla crisi, per rafforzare un'ipotesi di
ricostruzione della sinistra basata sulla connessione fra diversi
soggetti del conflitto e culture critiche, fra vertenze territoriali e
movimenti globali, fra ambiente e lavoro, fra uguaglianza e libertà:
una sinistra che non abbia rinunciato ad elaborare un pensiero forte
dalla parte dei deboli, alla sfida per l'egemonia e la costruzione di un
nuovo senso comune.
Pensiamo in primo luogo ad un voto d'ascolto di questa giovane
generazione di invisibili, o meglio di invisibili alla politica, che
sembrava condannata, dalla precarietà del lavoro, dei saperi, delle
vite a non poter immaginare il futuro, a non poter lottare per il
futuro, e che ha invece trasformato la propria atipicità nell'anomalia
di un'onda che ha invaso, con gioia e rabbia, scuole, università, città;
che ha reclamato diritto alla conoscenza, cittadinanza, reddito sociale;
che ha nominato la contraddizione tra il capitale e le vite con parole -
noi la crisi non la paghiamo- che hanno connesso le tante lotte e
vertenze di questi mesi.
Un voto che tenga aperta la speranza, che apra la strada
all'aggregazione della sinistra anticapitalista, comunista e della
sinistra socialista.
Perché il futuro si può ancora scrivere.
Primo firmatario Pietro Ingrao
ELEZIONI EUROPEE CIRCOSCRIZIONE
ITALIA CENTRALE
BARRA IL SIMBOLO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA E SCRIVI
GORACCI
AMATO
RINALDI
si possono dare massimo tre
preferenze
ELEZIONI PROVINCIALI
BARRA IL SIMBOLO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
NON E' AMMESSO IL VOTO DISGIUNTO
29
maggio
2009
Incontro
pubblico
Martedì
2 giugno dalle ore 18:00 presso il Bar Gianna (Sezze - Ferro di
Cavallo) si svolgerà un incontro pubblico organizzato dal Partito della
Rifondazione Comunista. Interverrà il Sindaco di Gubbio nonché
candidato al Parlamento Europeo Orfeo Goracci, il Consigliere Regionale
Capogruppo del PRC alla Pisana Ivano Peduzzi, il Candidato Presidente
alla Provincia di Latina Domenico Guidi e il candidato Consigliere del
PRC collegio di Sezze-1 Stefano Radicioli. I temi che verranno trattati
sono: il ritorno alla gestione pubblica dell'acqua No Acqualatina No
Dondi, proprio in questi giorni con l'arrivo dell'estate per molti
cittadini di Sezze e dello Scalo diventa un incubo, infatti inizia a
scarseggiare l'acqua, potenziamento del trasporto pubblico con la
revisione delle tariffe, creare un piano provinciale per il commercio e
l'agricoltura, un piano provinciale per l'energia, lotta alla criminalità
organizzata. Dopo il dibattito il PRC offrirà a tutti i presenti una
cena con prodotti locali e musica dal vivo.
21
maggio
2009
Sanità,
raccolte 1600 firme
"Il successo nel comune di Sezze della campagna per l'abolizione
dei ticket sanitari lanciata in tutta la regione dal Prc dimostra quanto
per i cittadini la sanità pubblica sia un tema centrale". Lo
dichiarano in una nota congiunta il capogruppo di Rifondazione comunista
alla Pisana Ivano Peduzzi e il Segreatrio del Circolo locale Stefano
Radicioli.
"Grazie al Comitato 'Pro San Carlo' abbiamo già raccolto in poco
meno di un mese 1600 firme. Un risultato straordinario, una risposta
concreta dei cittadini che attraverso la petizione hanno affermato il
diritto a partecipare alle decisioni che toccano direttamente le loro
condizioni di vita, ribadendo che la salute, pubblica e gratuita, è un
diritto costituzionale. Alla Giunta regionale e al
commissario-presidente questi 1600 cittadini hanno mandato un messaggio
chiaro: basta con i ticket, basta con le convenzioni con strutture
private, basta con una politica che strozza i servizi pubblici.
Crediamo, perciò - aggiunge - che continuare a ignorare come fa
Marrazzo le richieste dei cittadini e di chi, come noi, pone da tempo
questioni cruciali per il governo della sanità nel Lazio sia una
responsabilità enorme. Marrazzo non può continuare a stare con un
piede in due staffe. Come sostengono anche medici e operatori sanitari
la duplice veste di commissario e presidente non è praticabile. Si
dimetta quindi da commissario - conclude Peduzzi - e finalmente cominci
a tutelare gli interessi di coloro sui quali già il governo Berlusconi
sta scaricando i costi della crisi".
29 aprile 2009
Sostegno a Guidi
anche da Sezze
Plauso
da parte del circolo di Rifondazione comunista di Sezze per l'appoggio
incondizionato che la federazione provinciale ha offerto al candidato
alla guida della presidenza della provincia. «La decisione di sostenere
Domenico Guidi alla presidenza della Provincia rappresenta un segnale di
coerenza - ha dichiarato il segretario Stefano Radicioli -. Guidi in
questi anni di opposizione alla giunta Cusani ha sostenuto battaglie
fondamentali per il nostro territorio: dall'acqua pubblica alla legalità,
contro le infiltrazioni della criminalità organizzata, contro il
tentativo di installazioni di centrali nucleari e turbogas. Mentre altri
candidati a presidente che oggi sostengono queste tesi, in Parlamento
hanno votato l'esatto contrario. A noi ciò che interessa è il progetto
politico non un posto da privilegiati nel Consiglio provinciale. Siamo
inoltre soddisfatti che questo progetto sia stato condiviso dal Pdci. Il
nostro vuole essere un ulteriore segnale della possibilità di ritrovare
motivi forti di unità a sinistra partendo da un comune progetto che
trova i suoi elementi fondamentali nella difesa del lavoro, nella lotta
alla criminalità, nella salvaguardia del territorio, nella tutela della
salute».
il
segretario Stefano Radicioli
22 aprile 2009
Arriva
da sinistra il sostegno a Guidi
Il
segretario della federazione provinciale dei Comunisti italiani,
Vittorio Proietti, e
il coordinatore provinciale per le elezioni del Partito della
Rifondazione comunista, Franco Domenichelli, ribadiscono il sostegno al
candidato presidente della Provincia, Domenico Guidi, e alla
lista Provincia Futura. «In questa occasione -fanno sapere Proietti e
Domenichelli - i Comunisti italiani e Rifondazione comunista saranno
insieme in una lista unica, sotto il simbolo unitario adottato a livello
nazionale per le elezioni Europee. Il nostro vuole essere un ulteriore
segnale della possibilità di ritrovare motivi forti di unità a
sinistra partendo da un comune programma, che trova i suoi elementi
fondamentali nella difesa del lavoro, nella lotta alla criminalità,
nella salvaguardia del territorio, nella gestione pubblica dei servizi,
l'acqua in primo luogo, nella tutela della salute dei cittadini ». Le
delegazioni dei due soggetti politici stanno predisponendo le
candidature nei collegi della provincia, che saranno rese note nei
prossimi giorni. I due partiti comunisti saranno presenti insieme, con
liste proprie, anche in molti dei Comuni che a giugno dovranno rinnovare
il Consiglio comunale. In particolare, ad Aprilia, si sosterrà la
candidatura a Sindaco del consigliere provincia le di Rifondazione
comunista Alessandra Venditti . Soccorso rosso a Guidi, dunque, che
evidentemente interpreta le istanze della sinistra più del candidato
del Partito democratico Sesa Amici.
7 aprile 2009
Aiuti
alla popolazione abruzzese
TERREMOTO,
PRC: IN AZIONE LE BRIGATE DI SOLIDARIETA' ATTIVA. MONTATE DUE CUCINE DA
CAMPO A TEMPERA, RACCOLTA MATERIALI, ALLOGGIO AGLI SFOLLATI. APERTO
CONTO CORRENTE PER OFFERTE.
Rifondazione Comunista ha organizzato le "Brigate di solidarietà
attiva" con le popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo. Il
campo di accoglienza dei militanti del Prc, partiti ieri pomeriggio da
Roma, è stato allestito in località Tempera, a pochi chilometri
dall'Aquila, in collaborazione con la Protezione civile, ed ha già
montato diverse tende e due cucine da campo per fornire vitto e alloggio
agli sfollati. La Federazione Prc di Pescara (via F. Tedesco, 8)
funziona come centro di raccolta materiali e di accoglienza per gli
evacuati. L'invito a singoli o strutture che abbiano la possibilità di
accogliere gli sfollati è quello di chiamare il numero 085.66788
Chiunque volesse partecipare all'organizzazione dei soccorsi può
chiamare la Federazione Prc Pescara: 085.66788 (accoglienza evacuati),
oppure i militanti:
Richi: 339.3255805
Marco Fars: 334.6976120
Francesco Piobbichi: 334.6883166
o spedire una mail al seguente indirizzo:
piobbico@hotmail.com
Rifondazione per l'Abruzzo fa sapere che c'è necessità urgente di:
tavoli e sedie, coperte, sacchi a pelo, asciugamani, biancheria,
pigiami, tende, gazebo, vestiario soprattutto per i bambini, generi di
prima necessità (acqua, pasta, latte UHT, biscotti, etc.).
Rifondazione comunista ha anche aperto un conto corrente bancario per
inviare, da parte di tutti i cittadini, un contributo economico per i
terremotati dell'Abruzzo.
Conto corrente Bancario
RIFONDAZIONE PER L'ABRUZZO
IBAN: IT32J0312703201CC0340001497
6 aprile 2009
Aiuti
alla popolazione abruzzese
Il
Partito della Rifondazione Comunista è vicina alla popolazione
abruzzese, colpita da un violento e tragico terremoto ed esprime
profonda commozione e cordoglio alle famiglie delle numerose vittime. E'
ora il momento della solidarietà fattiva verso i cittadini e i
territori colpiti. Per questo stiamo organizzando un gruppo di volontari
da mettere a disposizione della Protezione Civile al fine di sostenere
lo sforzo nell'affrontare l'emergenza creatasi.
Le
persone interessate possono rivolgersi ai coordinatori dell'iniziativa:
Danilo
Corazza 333 3522630 - Riccardo Fortuna 333
7221487
26
marzo 2009
Mense.
Lettera al Sindaco di Sezze Andrea Campoli
Caro Sindaco,
il Consiglio regionale del Lazio nella seduta del 17 marzo ha approvato
la nostra proposta di legge in materia di alimentazione consapevole e di
qualità nei servizi di ristorazione collettiva. Si tratta, per
utilizzare uno spot, di una legge che prevede più "BIO" nelle
mense per minori. La sua approvazione è un risultato importante. Più 'bio'
nelle mense per minori significa più salute per i nostri ragazzi ed
educarli a una equilibrata pratica alimentare.
L'obiettivo principale di questa legge è garantire una percentuale tra
il 50 e il 100 per cento di prodotti biologici nelle mense per minori
gestite da comuni, Asl e istituti di pena. Si tratta, in sostanza, di
migliorare la qualità dei pasti. Con i prodotti 'bio' si elimina il
rischio che residui chimici rimangano nell'organismo e si prevengono
patologie legate al rapporto tra adolescenti e cibo, come l'obesità,
l'anoressia e la bulimia. Da un'inchiesta condotta dal nostro gruppo
consiliare sul piano regionale è emerso che, purtroppo, il consumo di
prodotti biologici nelle mense scolastiche del Lazio non supera mai il
20/25 per cento, con l'unica eccezione del comune di Roma, il cui
servizio di ristorazione per minori garantisce già più del 90 per
cento di biologico.
La legge punta anche su percorsi formativi per gli operatori del settore
con interventi significativi in materia di educazione alimentare.
Più
'bio' significa, inoltre, dare un contributo sostanziale alla
salvaguardia ambientale, perchè parliamo di tecniche di produzione
agroalimentare che escludono l'uso di sostanze cosiddette di sintesi.
Inoltre, questa legge, scritta con il prezioso contributo delle
associazioni, mette al centro anche il tema della filiera corta dando
precedenza ai prodotti tipici della nostra regione. Con questa legge,
quindi, vogliamo riportare anche una situazione di equilibrio tra la
capitale e il resto del Lazio sostenendo i comuni, specie i più
piccoli, che hanno scarse risorse da investire nella ristorazione per
minori. Infatti, conoscendo le restrizioni economiche che investono le
autonomie locali, ben sappiamo delle difficoltà che esse incontrano
nell'attuare una seria e reale riqualificazione dei servizi di
ristorazione collettiva.
Con
bando della Giunta Regionale, che sarà emanato presumibilmente entro la
primavera, la legge entrerà a regime permettendo ai comuni di garantire
nuovi standard qualitativi dall'anno scolastico 2009/2010. Per questo,
le vostre amministrazioni hanno a disposizione il tempo necessario per
rivedere i capitolati di appalto e di gestione dei servizi mensa per
"riqualificarli" in un'ottica "bio" senza dover
incidere sui costi a carico delle famiglie.
Certi della vostra favorevole
accoglienza per questa innovativa legge regionale, restiamo a vostra
disposizione per eventuali informazioni o chiarimenti in merito.
Potete
a tal fine contattare il responsabile dell’area politiche
agroambientali del Gruppo, Ivano Ciccarelli: tel. 06 – 6593.2895; fax
06 – 65.000.650; mail: iciccarelli@regione.lazio.it
Cons. Ivano Peduzzi Presidente del Gruppo
4
marzo 2009
Nuova
fase per le provinciali
Le
attuali divergenze nel centro-sinistra sul tavolo delle trattative
provinciali creano un ulteriore favore alla giunta di centro-destra.
Questo momento deve essere superato c'è il bisogno di lanciare una
nuova fase in vista delle elezioni provinciali. Noi del Partito della
Rifondazione Comunista dei circoli di Sezze e Maenza, ci auspichiamo,
che il nostro Portavoce insieme a tutti i Segretari Provinciali chiudano
al più presto un accordo, per non concedere terreno all'attuale
Presidente Cusani, che in questi anni ha dato esempio di cattiva
amministrazione.
Bisogna
mettere in campo strategie credibili, un programma innovativo per la
nostra provincia, contrastare quei politici che siedono su quelle
poltrone per altri interessi. Crediamo che non bisogna abbandonare il
tavolo delle trattative, ma trovare una sintesi programmatica (tanto sarà
più ricca se sarà in grado di raccogliere una partecipazione
popolare). Bisogna lottare contro questo sistema provinciale che ha
visto una totale inadeguatezza governativa. Confidiamo in una serena
discussione per valutare questa opportunità di alleanza con tutte
quelle forze che si riconoscono nel centro-sinistra.
Il Segretario PRC Sezze Stefano Radicioli
Il Segretario PRC Maenza Alessandro Pucci
27
febbraio 2009
Rifondazione
dice NO al nucleare
Una delle province candidate alla realizzazione delle nuovi centrali
nucleari
in Italia è Latina. La scelta cade sui territori governati da anni dal
centro-
destra, questo per superare il problema dell’opposizione. La nostra
provincia, ha tutti i requisiti, infatti, molti sono i comuni insieme al
capoluogo
amministrati dagli uomini di Berlusconi, molti sono gli Onorevoli pontini
che
siedono nei banchi della maggioranza. Il popolo Italiano tramite un
referendum si è espresso contro il nucleare, non possiamo far finta di
nulla. Negli ultimi mesi in Francia e Giappone si sono verificati
incidenti in alcuni siti, sconfiggendo definitivamente la tesi che il
nucleare è sicuro.
Per realizzare una centrale ci vogliono molti anni. Quindi, mentre
l’Italia
fa un passo indietro, paesi come gli Stati Uniti, la Germania, la Spagna
vanno decisamente avanti investendo sull’energia rinnovabile, creando
migliaia di posti di lavoro.
Fra
qualche anno questi paesi usciranno definitivamente dal nucleare,
migliorando così la qualità della vita dei propri cittadini.
L’Italia puntando alle centrali abbandona di fatto qualsiasi
investimento sulle energie alternative, considerato che tutti i capitali
saranno necessari per realizzare questo piano suicida. I tempi di
realizzazione sono lunghi, i costi sono elevati ed è molto pericoloso
per la salute delle persone, siamo convinti che la via da intraprendere
è quella dell’energia rinnovabile.
25
febbraio 2009
Peduzzi:
Il Consiglio Regionale voti ‘NO’ al nucleare
“Il
Consiglio regionale dica ‘no’ all’apertura di nuove centrali
nucleari nel Lazio e al riutilizzo di quelle vecchie come Borgo Sabotino
e Montalto di Castro”. Lo dichiara Ivano Peduzzi capogruppo del
Prc alla Regione Lazio. “L’accordo Italia-Francia sul nucleare -continua
Peduzzi - è un favore fatto da Berlusconi a Sarkozy per risolvere i
gravi problemi del sistema elettrico francese. Con i soldi degli
italiani, e mettendo a rischio la sicurezza del Paese, si dà il via
libera a una tecnologia di terza generazione (EPR) che in Francia ha
prodotto vari incidenti e messo in crisi la costruzione della nuova
centrale di Flamanville. Inoltre, viene previsto l’utilizzo del
surplus di plutonio prodotto in Francia dall’industria bellica. In
sostanza, con l’accordo di ieri sono stati annunciati 30 miliardi di
euro per produrre poco più del 5 per cento dell’energia consumata in
Italia (non il 25 come dichiarato da Palazzo Chigi) togliendo risorse
alla ricerca su nuove fonti e energie rinnovabili e impedendo lo
sviluppo di impianti a basso impatto ambientale e a grande richiesta
occupazionale. Esattamente il contrario di quanto stanno facendo gli
Stati Uniti che non hanno in programma il rilancio del nucleare.
A questo punto -prosegue Peduzzi - pretendiamo che Berlusconi mostri le
carte di questo imbroglio sostenuto in Italia dai poteri forti (tra cui
Marcegaglia con le sue acciaierie, Caltagirone con le sue imprese edili,
De Benedetti con la Sorgenia) indicando prima del voto europeo i siti
dove vorrebbe collocare le quattro centrali previste. Il governo deve
anche spiegare come intende risolvere il problema delle scorie
radioattive, cosa vuole farne del referendum dell’87 e come intende
tutelare la salute dei cittadini.
Quanto
alla Regione, speriamo che alle dichiarazioni odierne del presidente
Marrazzo contro le centrali nel Lazio non seguano comportamenti opposti
come è accaduto per la centrale turbogas di Aprilia”.
19
febbraio 2009
Rifondazione
per la Sinistra
18
febbraio 2009
SEZZE (LT), OSPEDALE SAN CARLO.
PEDUZZI (PRC) A MONTINO:
“LA REGIONE INTERVENGA A
SOSTEGNO DELLA STRUTTURA”
“La
situazione che si vive all’ospedale San Carlo di Sezze è piena di
contraddizioni e paradossi. Se da un lato,
infatti, grazie ai lavori di ristrutturazione eseguiti di
recente è stata restituita dignità al presidio attrezzandolo per
attività fondamentali per ridurre le liste di attesa come il Day
Surgery e la riabilitazione, dall’altro assistiamo alla paralisi
quasi totale di queste attività per carenza di personale e per la
mancata sostituzione delle attrezzature, ormai troppo
vecchie per garantire esami attendibili”. Lo afferma il capogruppo
del Prc alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi, che dopo il sopralluogo
di dieci giorni fa presso il nosocomio pontino ha incontrato ieri la
direttrice generale della Asl di Latina, Ilde Coiro.
“Dall’incontro
di ieri, a cui hanno partecipato anche i rappresentanti del Comitato
‘Pro ospedale San Carlo e per lo sviluppo della sanità pubblica
del distretto dei Monti Lepini” (promotore di una petizione che ha
raccolto già 3.600 firme) sono emersi con chiarezza gli ostacoli da
superare. In sostanza – aggiunge Peduzzi - la Asl, pur essendo
disponibile a intervenire rapidamente sulle questioni di sua diretta
competenza, senza un intervento della Regione non può risolvere i
nodi più importanti. In assenza, infatti, delle deroghe alle
assunzioni la Asl non è in grado di riprendere e implementare le
attività riabilitative e di fisioterapia, così come non può
provvedere al rinnovo delle macchine di diagnostica per
immagini senza i dovuti finanziamenti.
Per
questi motivi, ho ritenuto opportuno scrivere immediatamente al
vicepresidente della Giunta regionale, Esterino Montino. La Regione
deve intervenire al più presto per assicurare personale al reparto
di fisioterapia e per acquistare i macchinari necessari. Il
funzionamento delle attività del San Carlo e la piena operatività
del servizio sanitario pubblico di Sezze – conclude Peduzzi - sono
fondamentali per la razionalizzazione del sistema, il risparmio, la
riduzione delle liste d’attesa e una maggiore garanzia di qualità
e controllo”.
16
febbraio 2009
Difendiamo
la sanità, aboliamo il tickets
Continua
la battaglia contro lo smantellamento dell'Opedale San Carlo di Sezze.
Lunedì 16 febbraio 2009 ore 10:30 una delegazione del circolo di Sezze
e del comitato cittadino Pro Ospedale San Carlo guidato dal Consigliere
Regionale Ivano Peduzzi, incontrerà il manager della ASL di
Latina Ilde Coiro.
Il
Partito della Rifondazione Comunista pur tenendo conto dell'immenso
debito pubblico nel settore della sanità che l'attuale amministrazione
regionale si è trovata a gestire, prodotto in buona parte da una
gestione del Sistema Sanitario Regionale clientelare, demagogica,
dissennata e irresponsabile della precedente giunta di centro-destrra.
Giudichiamo in ogni caso l'inasprimento dei tickets sulle prestazioni
specialistiche e l'introduzione di quello aggiuntivo sulle confezioni
dei farmaci, una odiosa tassa sulla malattia che colpisce i cittadini
nel momento in cui questi avrebbero invece di sostegno economico. Un
provvedimento socialmente ingiusto, inutile ed inefficace anche per la
sproporzione tra le previsioni del gettito che il provvedimento potrà
produrre e l'entità del deficit da ripianare. I tickets infatti non
modificano i fattori strutturali che incrementano la spesa sanitaria,
non riducono il ricorso abnorme alle prestazioni sanitarie prodotto
dalla distorsione del mercato sanitario. Anzi, l'inasprimento e l'introduizione
di nuovi tickets non può che accrescere il ricorso al Pronto Soccorso.
, aumentando la pressione sugli ospedali e conseguentemente il numero
dei ricoveri, incrementando il ricorso alle strutture private, spingendo
oggettivamente verso la privatizzazione del Sistema Sanitario.
RIVENDICHIAMO:
1 - dalla Giunta Regionale un impegno urgente volto a rivalutare
le scelte compiute al fine di abolire i tickets, come espresso
nell'ordine del giorno del consiglio regionale straordinario sulla sanità,
tenutasi il 13 novembre 2008;
2 - di accelerare l'approvazione del Piano sanitario Regionale al
fine di introdurre elementi di cambiamenti strutturali che coniughino il
contenimento della spesa sanitaria e le garanzie di salute per i
cittadini della nostra regione.
14
febbraio 2009
Foibe:
non dimentichiamo i fatti
Innanzi tutto, bisogna dire che è un bene, che finalmente ci si possa
confrontare sui fatti.In anni passati purtroppo, nel clima degli opposti
estremismi quello che contava erano gli slogan, la propaganda, la
violenza.La ricerca della verità era messa in secondo piano, non
interessava nessuno. Quando si parla di foibe si evocano fatti che
avrebbero provocato decine di migliaia di morti. Il ministro Gasparri
nel 2004 disse che nelle foibe i morti erano milioni. Tutto ciò è
falso.
La
storiografia, almeno una parte di essa ha molte responsabilità. Innanzi
tutto per non aver portato avanti la ricerca, soprattutto riguardo a due
aspetti chiave, quello della quantificazione del fenomeno delle
uccisioni e quello delle biografie delle vittime. Bisogna ricordare
l’antefatto delle foibe. Il 6 aprile del 1941 l’Italia insieme alla
Germania invadono la Iugoslavia.La Slovenia andò divisa tra Germania e
Italia. Si creò una nuova provincia quella di Lubiana. La”provincia
italiana di Lubiana” governata da un fascista della prima ora, Emilio
Grazioli, che diede il via ad una furiosa repressione.
L’occupazione,
durata 29 mesi, fu contrassegnata da particolare durezza, tanto che
esistono documenti del comando superiore delle forze armate italiane che
recitano: “Il
trattamento da fare ai partigiani non deve essere sintetizzato dalla
formula dente per dente bensì da quella testa per dente”.
L’occupazione italiana e poi tedesca è particolarmente feroce e
provoca fino al 1945 nei territori adriatici (litorale) complessivamente
45000 morti, 7000 invalidi, 95460 arrestati, internati e deportati in
campi di concentramento italiani e
tedeschi. Internati che venivano lasciati morire d’inedia e malattie,
secondo le direttive emanate dal generale Gastone Gambara (il comandante
dell’11° corpo d’armata che controllava il territorio occupato)
“Logico ed opportuno che campo di concentramento non significhi campo
d’ingrassamento. Individuo malato = individuo che sta tranquillo”.
Quello
sopra descritto rappresenta una breve descrizione della storia di quei
territori che precedettero le cosiddette foibe. Per descrivere nel
dettaglio di quali crimini si macchiarono fascisti e tedeschi durante
l’occupazione ci vorrebbero dei libri interi, ma questa è un’altra
storia e ci ripromettiamo di parlarne prossimamente. L’unica cosa che
vogliamo segnalare adesso è un libro dal titolo ”SANTA MESSA PER I
MIEI FUCILATI”
tratto dal diario di don Pietro Brignoli cappellano militare
dell’esercito italiano in quei luoghi dal 4 maggio 1941 al 25 novembre
del 1942. Don Pietro Brignoli era un anticomunista convinto. Adesso
veniamo alle foibe.Nonostante quanto sostenuto dai “divulgatori
storici”, che vedono le “foibe” come un fenomeno unico, i fatti
sono avvenuti in due momenti diversi e in due territori diversi. Il 1°
periodo è quello iimediatamente successivo all’8 settembre del 43,
quando le truppe partigiane dell’esercito di liberazione presero
possesso di
na parte del territorio istriano.Il potere durò una ventina di
giorni; poi i nazi fascisti ripresero il controllo su tutta l’Istria.Dai
giornali dell’epoca (Il Piccolo di Trieste ed Il Corriere Istriano
numeri da ottobre a dicembre 43) si può leggere che furono 13000 fra
morti e prigionieri le vittime dell’ordine riconquistato dai
nazifascismi.
Dalle “foibe” istriane furono riesumati, stando al cosiddetto
rapporto del maresciallo Harzarich che guidò le esumazioni
nell’inverno 43-44, poco più di 200 corpi di persone la cui morte
potrebbe essere attribuita a giustizia sommaria fatta dai partigiani nei
confronti di esponenti del regime fascista. Il “Rapporto Harzarich”
si può consultare nell’archivio IRSMLT è il documento n 346. Il
sacerdote con il capo cinto da una corona di spine ed i genitali
tagliati ed infilati in bocca non ha alcun riscontro nella relazione di
Harzarich.
Il 2° periodo è quello successivo alla fine della guerra (maggio 45 o
il periodo cosiddetto a Trieste dei 40 giorni), quando a Trieste
scomparvero circa 500 persone, da Gorizia furono meno di 600,
comprendendo in questo numeri i prigionieri di guerra ( militari e
guardie di finanza ) che morirono nei campi di internamento; i
collaborazionisti arrestati dai partigiani che furono successivamente
processati e condannati a morte per crimini di guerra.
Prendiamo come paradigma la foiba di Basovizza, dichiarata monumento
nazionale, e attraverso le esplorazioni che nel corso degli anni sono
state condotte ognuno può farsi un’idea. Nel 1943 era stata rilevata
una profondità di 220 metri. Nel 1945 ad agosto le autorità anglo-americane
decisero di recuperare le migliaia di corpi che si diceva fossero nel
pozzo di basovizza.Con queste operazioni arrivarono ad una profondità
di 200 metri asportando una decina di corpi umani smembrati e
irriconoscibili.
Nei 2 anni successivi nel pozzo furono scaricati circa 35 camion di
materiale vario (ciò risulta dall’articolo del “Piccolo” del
25/10/57) Nel 1948 la S.E.F (squadra esplorazioni foibe) raggiunse una
profondità di 192 metri. Una domanda sorge spontanea : “35 camion di
materiale vario riducono il dislivello di soli 8 metri?”
Ma pur volendo dar credito al rapporto del S.E.F calcoliamo un
dislivello di 28 metri (essendo la superficie del pozzo non più larga
di 8 metri quadrati, otteniamo una volumetria di circa 220 metri cubi),
tra il 43 e il 48. In questo volume dobbiamo comprendere il materiale
dei 35 camion. Come poteva contenere le migliaia di corpi di cui si
parla?
Come abbiamo detto fate un po attenzione ai metri della foiba di
Basovizza, e vi potrete rendere conto di quale propaganda, basata sulle
falsità, sia stata montata sulle foibe. Estendete questo metodo a tutte
le altre foibe e avrete il risultato. In ultimo vogliamo smontare il
truculento racconto sulla morte di Norma Cossetto. Ella era la figlia
del segretario del fascio nonché ex podestà ed ex commissario
governativo delle Casse Rurali. Lo storico Mario Varesi durante una
conferenza, nella sala degli?Unione degli
Istriani, aveva ricordato il martirio di Norma Cossetto.
”Nel
pomeriggio del 26 settembre del 43, in un’aula della scuola di
Antignana, Norma Cossetto venne legata nuda ad un tavolo dove 17
partigiani di Tito la violentarono fino a
notte fonda pugnalandole le mammelle e ficcandole un pezzo di legno in
vagina;
poi la gettarono agonizzante nella foiba di Villa Surani. Nel rapporto
ufficiale di Harzarich si legge(ricordiamo che il maresciallo Harzarich
fu incaricato dai nazifasciti di fare le riesumazioni dalle foibe dopo
che ebbero ripreso il controllo dei territori dopo l’8 settembre 43),
il momento del ritrovamento il 9 dicembre:” Stesa per terra con la
testa appoggiata su un masso, con le braccia stese lungo i fianchi,
quasi in riposo, nuda, giaceva una giovane donna. Era Norma Cossetto ed
il suo corpo non presentava a prima vista segni di sevizie. Sembrava
dormire e neppure lontanamente si poteva immaginare fosse morta da
diverse settimane. Quando recuperai la salma essa non era per niente in
putrefazione, era ancora
intatta”.
Come è possibile che un corpo possa rimanere in una foiba 44 giorni
senza mostrare alcun cenno di putrefazione? Se fosse stato uccisa un
paio di giorni prima la cosa potrebbe essere plausibile, ma in tal caso
non possono essere stati i partigiani di Tito ad infoibarla. Dopo tanti
anni sarebbe auspicabile che vi fosse un minimo di coerenza nel
parlare di queste cose, non fosse altro che per rispetto della memoria
dei morti (Norma Cossetto per prima, in questo caso). Questi sono alcuni
dei fatti, documentati, che abbiamo voluto riportare per confutare le
bugie su cui si è costruito il mito delle foibe e come abbiamo detto
prima pubblicheremo a puntate, sul nostro sito e nei siti che vorranno
ospitarci i “fatti delle foibe” e “ la storia incredibile dei 2
unici scampati alle foibe “, tutto documentato e riscontrabile in
documenti ufficiali. Una lezione si può, e si deve, a parer nostro,
trarre alla fine di tutto questo: che quando l’umanità si lascia
trascinare dalla febbre del nazionalismo, dalla voglia di supremazia
prevaricazione di un popolo su un altro, dalla guerra imperialista,
quando si lascia andare alla violenza, allora la violenza genera altra
violenza fino a coinvolgere tutti, indiscriminatamente, chi ha iniziato
la violenza e chi si è dovuto difendere e magari è stato costretto a
fare violenza a se stesso per riuscire a combattere con la violenza alla
violenza altrui. Un’unica lezione bisogna trarre da questi fatti: mai
più nazionalismi, mai più violenze, mai più guerre; ed impari
finalmente l’uomo, ad essere un aiuto all’uomo.
30
gennaio 2009
Incontro
urgente con la Coiro
"Dopo
il sopralluogo di ieri all'ospedale S. Carlo di Sezze riteniamo ancora
più urgente un incontro con la direttrice della Asl di Latina,
dottoressa Coiro, per trovare soluzioni che garantiscano il
potenziamento del presidio ospedaliero". E' quanto dichiara il
capogruppo di Rifondazione comunista alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi,
che insieme al responsabile Sanità del gruppo alla Pisana, Umberto
Carbone, che ieri hanno fatto visita al nosocomio accompagnato dal
direttore sanitario dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina e dal
direttore del distretto sanitario dei Monti Lepini.
"Sicuramente al S.Carlo di Sezze ci sono enormi potenzialità e
reparti di eccellenza che assicurano servizi di prim'ordine. Ma è anche
vero - prosegue Peduzzi - che esistono reparti che ancora oggi non sono
nelle condizioni di poter funzionare. Mi riferisco alla fisioterapia e
riabilitazione, scarsamente agibile nonostante rappresenti un servizio
chiave per ridurre in tutto il distretto le liste d'attesa e i costi a
carico dell'utenza. Le attrezzature ci sono ma il problema principale,
drammatico, resta la carenza d'organico che rischia di compromettere
anche l'attività del laboratorio di analisi a cui è assegnato un solo
addetto. Un altro settore fondamentale che a nostro avviso va riattivato
è quello di radiologia che, messo in rete con il servizio centralizzato
di Latina, e attraverso la presenza settimanale di uno specialista,
potrebbe garantire la copertura capillare del territorio. Quanto
all'attività di day-surgery - aggiunge il capogruppo del Prc - visti i
risultati già conseguiti e la disponibilità di attrezzature e di
orari, sarebbe opportuno far partire rapidamente anche la chirurgia
vascolare e quella ortopedica. Inoltre, resta il problema della
geriatria, un servizio di eccellenza di cui si ignorano al momento le
prospettive future. Dal sopralluogo che abbiamo compiuto - conclude
Peduzzi - è evidente che il S.Carlo negli ultimi anni ha subito un
forte rallentamento e una riduzione consistente di servizi utili
all'utenza, costretta il più delle volte a rivolgersi alle strutture
private. Ma noi restiamo convinti che i servizi sanitari pubblici vadano
rilanciati e rafforzati come chiede anche il comitato di cittadini
promotore di una petizione che ha raccolto già 3.600 firme".
13
gennaio 2009
La
sanità nei monti Lepini
Il Comitato Popolare Pro Ospedale San Carlo di Sezze, guidata dal
Presidente Beatrice Rubiu è stata ricevuta nei giorni scorsi dal
Capogruppo Regionale di Rifondazione Comunista Ivano Peduzzi. Lo
scopo di questo incontro è stato quello di illustrare la situazione in
cui versa il San Carlo e la sanità nei Monti Lepini. Sono state
consegnate le firme raccolte in questo periodo dall'Associazione (circa
3.600) e le relative richieste: ripristino e ampliamento del laboratorio
analisi, ripristino del reparto chirurgia e radiologia, nonché del
reparto di fisioterapia, che attualmente non è sufficiente per
soddisfare le richieste dell'utenza sempre più numerosa costretta a
lunghe liste di attesa. A breve ci sarà un sopralluogo presso il
nosocomio dello stesso Peduzzi, accompagnato da esperti del settore.
Inoltre è stata inviata una lettera alla dirigente Sig.ra Coiro per un
incontro con il comitato. Il Presidente della Associazione Pro San Carlo
è soddisfatta della disponibilità del Consigliere Regionale con la
speranza che questo incontro porti esiti positivi e non solo promesse
che non verranno mai mantenute.
13
gennaio 2009
Nasce
a Sezze l’Associazione per la Sinistra
Siamo di fronte ad una crisi globale del capitalismo, che sta facendo
leva sulle paure della gente. Questa crisi attuale rende più che mai il
bisogno di sinistra. Una sinistra che sia luogo di partecipazione,
aggregazione, ricerca, condivisione, che superi la politica tradizionale
Italiana che ormai è vuota di contenuti. La nostra intenzione è quella
di dare risposte a quei cittadini stanchi dei ceti politici che
governano il nostro paese da decenni, per questo sentiamo l’esigenza
di creare un nuovo soggetto politico che rappresenti le
fasce più deboli della società. Ci auspichiamo che questa Associazione
per la Sinistra diventi un domani un soggetto politico unitario dove a
farne parte saranno uomini e donne di diversa estrazione sociale e
culturale che siano portatori di innovazione, legalità e trasparenza.
Per adesioni 347 9285986
9
gennaio 2009
Futuro
per l'ospedale di Sezze
Lunedì
12 gennaio una delegazione dell'Associazione che alcuni mesi fa ha
raccolto più di 3.500 firme contro la chiusura dell'Ospedale San Carlo
di Sezze sarà ricevuta dal Capogruppo alla Regione Lazio Ivano Peduzzi
del Partito della Rifondazione Comunista. Questa petizione popolare
chiede il ripristino e l'ampliamento del laboratorio analisi, il
ripristino del reparto chirurgia e radiologia. Il Consigliere Regionale
Peduzzi vuole essere il portavoce all'interno della giunta Marrazzo
affinché si possa trovare una soluzione per risolvere questo problema
molto sentito dai cittadini. È stato fatto molto per il San Carlo anche
grazie all'intervento del Sindaco di Sezze Campoli ma siamo convinti che
molto ancora si possa fare.
13
dicembre 2008
Manifestazione
No Turbogas del 14 dicembre
Le
Federazioni provinciali di Verdi, Partito della Rifondazione Comunista,
Partito Socialista, Sinistra Democratica, Comunisti Italiani aderiscono
alle iniziative di domenica prossima 14 dicembre, di Aprilia e
Pontinia, contro la realizzazione delle centrali turbogas e a favore
della difesa dell'ambiente, del territorio, della salute dei cittadini.
Le due manifestazioni coordinate e simultanee, promosse dalla rete dei
cittadini no turbogas e sostenute anche dalle amministrazioni cittadine,
rappresentano un momento importante di partecipazione e, quindi, di
democrazia.
I nostri partiti, si sono sempre battuti per contrastare la
realizzazione delle due centrali in progetto ad Aprilia e Pontinia,
rispettivamente delle dimensioni di 750 MW e 400 MW elettrici; come ci
battemmo contro la riconversione a carbone delle centrali di
Civitavecchia.
Non solo, nel biennio 2001-2002 ci opponemmo fortemente in Parlamento
alla definizione di un quadro normativo che, a partire dalla Legge
Obiettivo per arrivare alla Legge cosiddetta Sbloccacentrali, indeboliva
gli elementi di valutazione per la tutela dell'ambiente e della salute
e, contestualmente, introduceva percorsi amministrativi che
espropriavano gli enti locali dal governo del territorio e limitavano la
partecipazione. Tutto ciò in nome di un presunto sviluppo del Paese.
Noi interpretiamo queste iniziative di domenica come iniziative locali,
perché partono dal territorio, ma allo stesso tempo, portatrici di
valori universali. A nostro avviso, in queste iniziative si legge e si
esplica il bisogno di molti cittadini di avviare la nostra società
verso un modello di sviluppo diverso; dove maggiore progresso non
significhi consumare di più, dove maggiore sviluppo non significhi
maggiore inquinamento, dove maggiore ricchezza non significhi maggiore
profitto per pochi.
Per sostenere questi valori e contrastare la realizzazioni di due
progetti non compatibili con il nostro territorio, che ricordiamo essere
ancora il secondo polo agroalimentare del Paese ed essere stato gravato
da una servitù relativa a due centrali nucleari, invitiamo tutti a
partecipare alle manifestazioni pacifiche di domenica prossima.
Paolo Di Cesare - Verdi
Renato Malinconico - Sinistra Democratica
Patrizio Lisi - P.R.C.
Lidano Lucidi - Partito Socialista
Vittorio Proietti - Comunisti Italiani
Due
immagine della manifestazione di domenica 14 dicembre a Pontinia
29
novembre 2008
SPL
è ora di cambiare
Dopo
le notizie circolate negli ultimi giorni circa la situazione in cui
versa la S.p.a. comunale, non possiamo che dichiararci preoccupati. La
situazione creatasi, con un "buco" di quasi due milioni di
Euro merita massima attenzione e l'esigenza di trovare al più presto
soluzioni che possano ristabilire i conti, e nello stesso tempo. senza
incidere sulle tasche degli utenti.
Si
rende necessario innanzitutto, chiarire "come" tale situazione
si sia creata! Per questo chiediamo al Sindaco e all' Assessore di
riferimento di usare la massima trasparenza nello spiegare ai cittadini
questa grave crisi. Si, perché di grave crisi si tratta!
Solo sentir dire che vi è la possibilità di mancato pagamento degli
stipendi ai dipendenti della società, per di più nel periodo
natalizio, ci fa più che preoccupare, ALLARMARE.
Ma d'altronde è sempre la solita storia, ci rimettono sempre e solo gli
stessi.
Ecco
allora perché chiediamo trasparenza, perché vogliamo sapere chi ha
creato i presupposti del "buco", chi doveva amministrare i
soldi pubblici adottando criteri di "Buona Amministrazione" e
invece non l'ha fatto, chi, insomma, ha " NON AMMINISTRATO" la
SPL!
Ma tant'è, ci diranno, il danno ormai è fatto!
Occorre dunque trovare delle soluzioni, e pur riconoscendo la competenza
del nuovo Presidente del Cda, quelle circolate negli ultimi tempi non ci
piacciono per niente!
Ferme le nostre posizioni sulla gestione pubblica dei servizi principali
e primari dei cittadini, ci auguriamo che tutte queste situazioni
particolari che si sono venute a creare, non siano il prologo
all'entrata di privati nella gestione dei servizi stessi. In
particolare, siamo convinti che la strada da percorrere per risanare la
Spl siano riassumibili in questi punti:
1) Rigorosa politica di riduzione degli sprechi e dei costi
inutili: e quindi, finirla di vedere la Spl come un posto dove
parcheggiare questo o quel politico al solo fine di salvaguardare gli
" equilibri politici"! Occorre COMPETENZA e quindi fin da ora
chiediamo una revisione degli organi amministrativi, con la nomina di
soggetti, qualunque sia la loro derivazione politica, in grado di
apportare esperienza e professionalità. Giusto per fare un esempio,
quanto ci costa la creazione delle buste paga dei dipendenti, servizio
affidato all'esterno? Il personale interno non ha le capacità per
farlo? E' necessario che il nuovo consiglio di amministrazione si
impegni sin da subito ad emettere pubblicamente un piano di rientro
finanziario.
2) Rigorosa politica di lotta all'evasione: siamo sempre più
convinti che "Pagare tutti, pagare meno" sia un principio
valido, con la massima garanzia però che vengano tutelate quelle fasce
sociali di cittadini meno abbienti. Noi crediamo che in un paio di anni
si possano regolarizzare tantissime situazioni.
3) Creazione di una commissione consiliare bipartisan di
controllo sulla Gestione della Spl: è l'unico mezzo che può attuare
una serie completa di controlli e poi relazionare (almeno
trimestralmente) al Consiglio Comunale, in seduta pubblica e quindi
direttamente dinanzi i cittadini.
A seguito di questo, siamo fortemente contrari a qualsiasi forma di
finanziamento pubblico che vada a rimpinguare le casse dell'azienda a
discapito dei nostri cittadini che reclamano più diritti e più servizi
su tutto il territorio e qualsiasi aumento delle tariffe!!
Non si faccia pagare ai cittadini i disastri provocati da cattivi
amministratori.
23
novembre 2008
Carta
dello studente
Il
mondo dell’istruzione sta attraversando un periodo non felice con la
riforma
Gelmini, con continui attacchi in termini di soli tagli alla scuola e
l’università pubblica. In questi giorni stiamo riscontrando alcune
anomalie anche nel nostro paese. Molti genitori ci hanno segnalato che
da due anni (ci avviamo verso il terzo) non vengono erogati i contributi
a rimborso delle spese scolastiche (cancelleria, libri ecc.) da
parte del comune di Sezze. Questo rimborso rappresenta per molte
famiglie un sostegno alla frequenza scolastica e alla formazione
culturale dei propri figli. Rifondazione Comunista, SD e i Verdi tramite
una nota al Sindaco e all’ Assessore di competenza, chiedono
spiegazioni sulle motivazioni di tale ritardo nella erogazione dei
contributi verso le famiglie. Inoltre hanno presentato all’attuale
maggioranza un progetto “carta dello studente”, un sistema di
convenzione riservata a studenti e docenti delle scuole statali. La
carta sarà nominativa e gratuita, valida per l’intero anno
scolastico. Darà diritto a sconti presso gli esercizi commerciali del
paese, che aderiranno al progetto, sconti sulle attività culturali
organizzate dall’ente comunale, ad esempio la stagione teatrale.
Crediamo che sia importante intervenire in un settore come quello
dell’istruzione, che sta attraversando uno dei momenti più neri. Sia
il progetto “carta dello studente” che il rimborso delle spese
scolastiche si pongono all’interno della vita della nostra comunità e
in questo periodo storico con una duplice valenza: da una parte vanno a
contrastare le politiche di smantellamento della scuola pubblica attuate
dal governo nazionale di centro-destra dall’altra come misure
economiche di sostegno alle famiglie in questo periodo di profonda crisi
economica che hanno enormi difficoltà ad arrivare alla fine del mese.
Per tali ragioni, Facciamo appello a questa maggioranza affinché queste
proposte vengano accolte per dare un segnale positivo di sostegno alla
nostra economia sociale.
13
novembre 2008
Parole
e Musica
Venerdi
28 novembre 2008
presso il Teatro Costa (loc. Anfiteatro - Sezze) si
terrà la serata "Parole e Musica"
per il quotidiano “Il
Manifesto”.
L'iniziativa
patrocinata dal Comune di Sezze è per sensibilizzare l’opinione
pubblica sull’informazione libera. La
musica è affidata alle performance live di 4 gruppi che a partire dalle
ore 21,00 saliranno sul palco nell'ordine:
-
SIN OF ANGEL
(Cover Band) Sezze
-
JAYGLES (Country
Rock) Latina
-
MELIDIA (Rock
Melodico) Roma
-
SAESCIANT (Rock)
Roma
Presenterà
la serata Dylan
(Dimensione Suono Roma).
Interverranno
molti ospiti a sostegno della libera informazione tra cui il giornalista
Marco Boccitto
redattore del quotidiano "Il
Manifesto".
foto
di Vincenzo Serra
Fateci
uscire
Una nuova emergenza bussa alle nostre porte. Ha qualcosa di simile alle
tante dei nostri 37 anni di vita, perché sempre di bilanci in rosso si
tratta. Ma è molto diversa da tutte le altre che l’hanno preceduta,
perché stavolta non si tratta di raccogliere qualche soldo per
sopravvivere ma di trovare le risorse per una battaglia di libertà che
non riguarda solo noi.
Quello che ci assumiamo e a cui vi chiediamo di partecipare è un
compito tutto politico. I tagli ai finanziamenti per l’editoria
cooperativa e politica non sono misurabili «solo» in euro, in bilanci
che precipitano nel rosso, in giornalisti e poligrafici che rischiano la
disoccupazione.
Sono
lo specchio fedele di una «cultura» politica che, dall’alto di un
oligopolio informativo, trasforma i diritti in concessioni, i cittadini
in sudditi.
Non
sarà più lo stato (con le sue leggi) a sostenere giornali, radio, tv
che non hanno un padrone né scopi di lucro. Sarà il governo (con i
suoi regolamenti) a elargire qualcosa, se qualcosa ci sarà al fondo del
bilancio annuale. Il meccanismo «tecnico» di questa controrivoluzione
lo abbiamo spiegato tante volte in queste settimane (e continueremo a
ricordarlo), ma il senso politico-culturale dell’operazione è una
sorta di pulizia etnica dell’informazione, il considerare la
comunicazione giornalistica una merce come tante altre. Ed è la
filosofia che ha colpito in questi ultimi anni tanti altri beni comuni,
dal lavoro all’acqua.
Noi ci batteremo con tutte le nostre forze e pubblicamente contro questa
stretta: porteremo questo obiettivo in tutte le manifestazioni
dell’autunno appena iniziato, stringeremo la cinghia come abbiamo
imparato a fare in 37 anni di vita difficile ma libera, incalzeremo la
politica e le istituzioni perché ne va della democrazia, spenderemo
l’unico nostro patrimonio, cioè il nostro lavoro, per fornire il
supporto giornalistico a questa battaglia di civiltà. E ci apriremo
all’esterno ancor di più di quanto abbiamo fatto fino a oggi per
raccogliere forze e saperi nuovi e capire come essere più utili a chi
si oppone ai poteri che ci vogliono morti.
Faremo tutto questo, come sempre e più di sempre. Ma oggi siamo di
nuovo qui a chiedere aiuto ai nostri lettori e a tutti coloro che
considerano un bene essenziale il pluralismo e la libertà
d’informazione. A chiedervi di sostituire ciò che questo governo ci
nega con uno sforzo collettivo. In un panorama politico e culturale
disastrato, di fronte alla lunga sconfitta che in un ventennio ha
smantellato la stessa idea di «sinistra», non ci rassegneremo alla
scomparsa.
Perché,
a differenza del protagonista di «Buio a mezzogiorno» di Arthur
Koestler, non crediamo che «morire in silenzio» sia una lodevole
testimonianza finale. Se questo governo e i poteri che rappresenta
vogliono chiuderci, noi vogliamo riaprire. Con tutti voi, perché
altrimenti è impossibile.
29
otttobre
2008
Anche
Latina contro il DL133/08
Comunicato
stampa degli studenti delle Facoltà dell’Università di Latina.
La manifestazione studentesca contro il decreto 133 (in particolare gli
art. 16 e 66) di mercoledì 29 Ottobre ha visto la partecipazione di più
di duecento studenti, provenienti dalle facoltà di Ingegneria,
Medicina, Chirurgia e Professioni Sanitarie, Scienze Matematiche Fisiche
e Naturali ed Economia e Commercio. Il corteo alle 9:00 ha inizialmente
attraversato i corridoi della facoltà di Ingegneria, entrando nelle
aule per discutere con gli studenti che ancora non avevano aderito alla
protesta. Successivamente, essendoci una forte adesione, il corteo si è
diretto all’interno del Campus Universitario per poi dirigersi verso
Piazza del Popolo, bloccando il traffico cittadino. Arrivati in Piazza,
la manifestazione si è conclusa con un meeting sul dl 133 con la
partecipazione del prof. Budoni di Ingegneria e l’intervento di alcuni
studenti, che hanno ribadito i nefasti effetti di questa legge. E’
importante sottolineare che la manifestazione è stata organizzata
autonomamente dagli studenti ed è stata assolutamente a-partitica.
“Ne rossa ne
nera, la cultura è la nostra bandiera”.
Comitato art
33-Difendiamo l’Università Pubblica.
Comunicato Dipartimento Nazionale Scuola e Formazione Prc-Se
Infiltrare nel movimento agitatori, provocare e far sì che le forze
dell'ordine prendessero a bastonate pacifici studenti e giovani maestre
è accaduto stamattina a piazza Navona.
I suggerimenti di Cossiga sono stati presto messi in pratica.
Altrimenti non si spiega perché la polizia ha permesso che un camion
pieno di mazze di ferro, cinte, caschi e catene, recante uno striscione
con la scritta "Blocco studentesco" con sopra neonazisti che
inneggiavano al duce raggiungesse ed attaccasse il presidio degli
studenti che pacificamente protestava davanti al Senato contro il
decreto Gelmini. Che il ministro degli Interni dia delucidazioni sull'accaduto
nelle sedi opportune. Non è più tollerabile un comportamento del
genere che produce guerriglia urbana e tensioni crescenti nel paese.
Alle 10:36 il Senato, incurante delle proteste che si sono
sviluppate e dilagano in tutta Italia, approva, in via definitiva, la
conversione in legge del decreto Gelmini sulla scuola con 162 voti a
favore, 134 contrari e tre astenuti. Il provvedimento, approvato il 9
ottobre
dalla Camera, non è stato modificato dai senatori e ora è legge. Con
soli 25 voti di differenza (gli astenuti al Senato sono considerati voti
contrari) si da il via ad un progetto di
Restaurazione che devasta la scuola pubblica della Costituzione.
Continueremo con le proteste e continueremo ad informare i cittadini
dello scempio che si sta compiendo con atti di forza senza alcuna
discussione democratica nel Paese. Utilizzeremo tutti gli strumenti
possibili per far sì che questo decreto non trovi alcuna applicazione
nelle scuole, così come già accaduto per le controriforme Moratti.
Lanciamo subito una raccolta di firme per l'abrogazione del decreto
Gelmini senza abbandonare il terreno della lotta nelle scuole e nelle
università.
Roma, 29 ottobre 2008 Gennaro Loffredo
Resp. Naz. Scuola e Formazione
Prc
24
otttobre
2008
Manifestiamo
contro la Turbogas
Domenica
26 ottobre, alle 10.30 ad Aprilia, con partenza in piazza Roma (la
piazza del municipio in centro) manifestazione contro la Turbogas.
Partecipiamo numerosi!
Dichiarazione di Giancarlo Torricelli,segretario Prc Lazio: Rifondazione
del Lazio aderisce alla manifestazione di domenica contro la centrale
turbogas di Aprilia, un modo per rendere concreto l'impegno a favore del
recepimento delle misure del pacchetto clima.
"Il dibattito generale sul pacchetto clima che che da giorni
contrappone l'Europa al governo Berlusconi deve trovare un punto di
caduta anche a livello locale, dal momento che proprio in questi giorni
in Regione si sta discutendo il Piano energetico", sostiene
Giancarlo Torricelli.
"Il tentativo di Berlusconi di farsi scudo della crisi economica
per impedire l'applicazione delle misure di riduzione delle emissioni è
semplicemente inaccettabile. Ma tutti coloro che non condividono
l'impostazione del governo non possono limitarsi a fare il tifo per
l'Europa e per Sarkozy. E' necessario lavorare alla costruzione di una
mobilitazione sociale su progetti di politica economica, energetica ed
industriale, capaci di realizzare le famose "20,20,20" su
emissioni, efficienza energetica e rinnovabili", continua
Torricelli.
"Per quanto riguarda il territorio regionale proprio in questi
giorni si sta sviluppando la discussione sul Piano energetico. E'
l'occasione per dare concretezza a scelte coerenti con le direttive
europee. Anche da questo punto di vista l'ipotesi di realizzazione della
centrale turbogas ad Aprilia appare profondamente sbagliata, una scelta
che, se realizzata, andrebbe nella direzione opposta a quella indicata
dall'Europa. Le responsabilità del governo sono chiare: il decreto
Marzano è all'origine di scelte, come quella di Aprilia, che collocano
il nostro Paese tra quelli che vogliono continuare a favorire il
collasso ambientale del pianeta. Per parte nostra, fortemente convinti
della necessità di promuovere politiche territoriali che vadano nella
direzione indicata dal pacchetto clima, chiediamo che il Piano
energetico regionale sia coerente con quelle indicazioni e che sulla
vicenda della centrale turbogas di Aprilia siano riaperte le procedure
di Valutazione di impatto ambientale. Per tutte queste ragioni
Rifondazione comunista del Lazio aderisce alla manifestazione di Aprilia
di domenica prossima".
10
settembre
2008
Sconvolgente
Turbogas
Sconvolgenti
risvolti sul caso Turbogas, altrettanto sconvolgente la presa di
posizione della politica setina sia dell'attuale opposizione e
maggioranza che nel 2002 deliberarono uno dei più grandi scempi
ambientali che la pianura pontina possa sostenere. Non da meno la
politica nazionale dove il governo di destra pubblicizza politiche
energetiche scellerate rivolte al ritorno al nucleare. Non è
indifferente il danno che la realizzazione della Turbogas arrecherebbe
al territorio soprattutto alla cittadinanza. Infatti non è da
sottovalutare la pericolosità delle emissioni delle polveri sottili da
centrali termoelettriche a ciclo combinato. Soprattutto si sono
evidenziate delle problematiche sul terreno che è soggetto a
sprofondamenti, i quali vengono sottratti ad aziende agricole e
zootecniche che rischiano inevitabilmente la chiusura con conseguenze
irreversibili sull'economia locale. Nello stesso tempo si riscontra una
incompatibilità nella realizzazione dell'impianto vista la vicinanza
dell'attuale Parco del Circeo e del futuro Parco dei Monti Lepini. Non
possiamo e non vogliamo far ripetere gli errori del passato sui nostri
territori che sono stati oggetto di sperimentazioni di centrali nucleari
delle quali, come la Turbogas si diceva che non recano pericoli per i
cittadini, ma che a conti fatti ha alzato notevolmente la mortalità per
malattie tumorali. Il Partito della Rifondazione Comunista non può
permettere che interessi politico-economici di personaggi ambigui metta
in pericolo la salute e l'economia di noi tutti, soprattutto non
dobbiamo cadere nell'errore di pensare che la zona interessata sia
circoscritta all'ubicazione dell'impianto in quanto il pericolo
dell'inquinamento atmosferico ha un raggio ampio. Confidiamo nella forte
presa di posizione del Sindaco del PD Campoli affinché faccia come il
suo collega di Pontinia che ha dichiarato di non volere la Turbogas. Il
Partito della Rifondazione Comunista di Sezze insieme a tutta la
Federazione di Latina si sta adoperando in Regione Lazio e in ambito
Comunale affinché non venga realizzata la Turbogas. Siamo solidali e
rinnoviamo l'impegno già preso in precedenza con i cittadini, creando
un movimento di aggregazione di varie forze politiche ed associative che
possa supportare gli stessi principi e le battaglie già fin qui svolte
dai vari comitati no Turbogas dove il nostro Partito è stato sempre
presente.
10
luglio
2008
La
nostra acqua
Anche
questo anno come in ogni estate che si possa tranquillamente ricordare,
si ripresenta incombente sulla vita dei cittadini di questo paese,
l'annoso problema relativo alla carenza del flusso idrico. E'
dall'inizio di questo mese che molte famiglie di alcuni quartieri,
soprattutto quelli situati nelle zone più alte, non vengono rifornire
adeguatamente di acqua creando una serie di disagi sia dal punto di
vista dell'utilizzo della risorsa nelle sue utilità quotidiane
necessarie alla sopravvivenza dell'uomo sia da un punto di vista del
servizio di fornitura dei cicli idrici e fognari che in termini
qualitativi risulta decisamente scadente. Non crediamo assolutamente che
tali problemi possano essere imputati ad elementi di scarsità idrica o
secca dei pozzi in quanto il nostro paese fortunatamente dispone di
risorse idriche abbastanza interessanti. E quindi sul banco degli
imputati finisce ancora una volta il soggetto privato diventato croce e
delizia di questo paese (croce per i cittadini, delizia per i politici)
ossia la concessionaria di Rovigo, Dondi.
Con tale documento ai fini della trasparenza amministrativa, si chiede
ufficialmente ai dirigenti della concessionaria di indicare
pubblicamente ai cittadini di Sezze le motivazioni dettagliate che
stanno impedendo il normale flusso idrico verso gli utenti. I cittadini
hanno il diritto di sapere cosa si cela dietro questa vicenda. Andando
per logica e partendo dal presupposto che la nostra rete idrica è
simile ad un colabrodo permettendo più del 50% perdite, si ritiene che
gli scenari presentano aspetti sempre più inquietanti: è necessario
capire se la situazione che si sta verificando in questi giorni non è
figlia di qualcosa di marcio che ci riporta indietro nel luglio
dell'anno scorso quando Acqualatina immetteva minore quantità di acqua
nella nostra rete (il flusso idrico fu diminuito di circa 30 litri al
secondo) in quando la Dondi non procedeva al pagamento delle forniture
oppure la carenza idrica è frutto di allacci abusivi, giardini che
devono essere innaffiati o piscine da riempire. Chiediamo che si faccia
chiarezza sulla tale vicenda il prima possibile. Intanto molti cittadini
ci hanno denunciato i continui atti di abuso che la concessionaria
adopera nei loro confronti aggiungendo in bolletta quei costi causati
dall'aria che si crea nelle tubature per la mancanza dell'acqua che
permette ai contatoti di girare a vuoto. Una buona amministrazione
comunale deve sapere ascoltare le grida di esasperazione dei propri
cittadini, che continuano a chiedere alla concessionaria di Rovigo da
svarianti anni, maggior efficienza, minori sprechi e maggior trasparenza
sulle bollette e sulla gestione del servizio. La sinistra setina si
schiera a fianco di questi cittadini, con i quali chiediamo a gran voce
un imminente ritorno alla gestione pubblica della acqua e delle nostre
reti idriche e quindi rescissione del contratto con la Dondi.
In questi ultimi sta nascendo una forte tendenza della maggior parte dei
paesi europei (ultima l'amministrazione di Parigi che non rinnoverà il
contratto con Veolia ed interromperà così la privatizzazione
instaurata nel 1985 dall'allora sindaco di Parigi Jacques Chirac) a
tendere verso una ripubblicizzazione delle risorse idriche con
l'obiettivo della stabilizzazione dei prezzi e qualità del servizio.
Chiediamo a maggioranza ed opposizione di confrontarsi con tali
tendenze, affrontando seriamente il problema ed evitare di cadere in
inutili strumentalizzazione come da prassi politica consolidata in
questo paese ma di affrontarlo nelle sedi politiche opportune garantendo
un'ampia partecipazione dei cittadini. In questi ultimi anni la maggiore
parte degli esponenti dei partiti politici setini si è convertita a
favore di una gestione comunale dell'acquedotto rilasciando
dichiarazioni pubbliche sulla stampa per un loro impegno attivo verso la
risoluzione del problema ma la verità è stata ben altra cosa, ossia la
gestione delle risorse idriche del nostro paese non è stata mai portata
e discussa in consiglio comunale: questa la dice lunga sulla serietà
classe politica setina
E' ora di dire basta! I tempi sono maturi! Il partito della Rifondazione
Comunista, I verdi e sinistra democratica chiedono a tutti i cittadini
di questo paese di dare vita ad un'azione politica forte, incisiva e
collettiva, che abbia come obiettivo primario la lotta alla
mercificazione dell'acqua e la salvaguardia delle nostre risorse
idriche.
9
luglio
2008
Radicioli
è il nuovo Segretario
Il
nuovo segretario del circolo del Partito della Rifondazione Comunista di
Sezze è Stefano Radicioli eletto all'unanimità. Stefano Radicioli nato
a Sezze il 22 febbraio 1979 professione studente lavoratore prende il
posto di Patrizio Lisi che gli vanno i ringraziamenti di tutto il
circolo. Successivamente è stata composta la segreteria. Il tesoriere
è Vincenzo Pierotti responsabile organizzazione Fabrizio Angeletti
commissione agricoltura e ambiente Patrizio Lisi commissione sociale
Massimiliano Antonucci commissione lavoro Stefano Radicioli commissione
politiche giovanili Alessandro Radicioli commissione beni comuni Luca
Venditti.
27
maggio
2008
Per
ricordare
Luigi Di
Rosa
>> 32° anniversario
Domani
sera iniziativa della sinistra setina per ricordare l'anniversario della
morte di Luigi di Rosa. Appuntamento per tutti i compagni alle ore 18,30
presso la sede della Sinistra l'Arcobaleno di via Garibaldi. Da qui si
raggiungerà il monumento a Luigi Di Rosa a Ferro di cavallo per
depositare un mazzo di fiori e osservare alcuni minuti di silenzio. L'invito
è esteso a tutte le persone che vogliono testimoniare attivamente, con
la loro presenza, il ricordo di una delle più dolorose e drammatiche
vicende del nostro paese messa in atto dalla crudeltà e dalla violenza
della cultura fascista.
Il Segretario del Circolo di Sezze Patrizio Lisi
8
aprile
2008
Incontri
elettorali per
"la Sinistra l'Arcobaleno"
Continuano
gli incontri della Sinistra Arcobaleno, che con rinnovato ottimismo sta
preparando la tornata elettorale del 13 e 14 aprile. Nell'ultima
riunione del direttivo è stato evidenziato come si siano cementati i
rapporti tra le quattro forze politiche che hanno dato vita al nuovo
partito: «Il nuovo sta nascendo nell'Arcobaleno, grazie ad una sinistra
che finalmente si unisce. In tal senso - afferma il direttivo - tra le
quattro forze politiche che lo compongono si è instaurata un'ottima
base di lavoro, che ha cementato i rapporti». In merito al cosiddetto
«voto utile» l'Arcobaleno dà piena fiducia all'intelligenza degli
elettori: «Il voto utile è quello che gli elettori esprimono nei seggi
elettorali, secondo le proprie convinzioni politiche, senza strani
inciuci. La vera alternativa di cambiamento a Sezze è rappresentata da
tutte le persone dell'Arcobaleno, che non hanno mai governato il paese e
che hanno a cuore la legalità, la difesa e la sicurezza del lavoro, la
pace. Un'alternativa che non prevede accordi con le altre forze
centriste, e che punta al rilancio dell'agricoltura, allo sviluppo del
Parco dei Monti Lepini e all'implementazione della ricerca sull'energia
alternativa». Riguardo alla politica locale, l'Arcobaleno richiama
l'attuale giunta al rispetto degli accordi programmatici sottoscritti
prima delle amministrative. Nel particolare della campagna elettorale in
corso un forte richiamo arriva sul tema degli spazi a disposizione delle
diverse forze politiche per l'affissione dei manifesti: «Invitiamo il
sindaco e chi di dovere ad attivarsi a far sì che si rispettino le
regole sull'affissione dei manifesti. Abbiamo già registrato palesi
violazioni in tal senso, che dimostrano il carattere arrogante e
pretestuoso di alcune forze politiche.
15 marzo 2008
Presentata
a Sezze
"la Sinistra l'Arcobaleno"
Martedì 11 marzo
alle ore 17,30 presso la sede della Sinistra Arcobaleno di Sezze si è
tenuta una conferenza stampa di presentazione della lista. Di seguito
alcune delle domande formulate nel corso dell'incontro.
Perché la Sinistra Arcobaleno?
Finalmente la sinistra dopo anni di divisione si è riunita sotto un
unico simbolo: la Sinistra arcobaleno appunto. Tale unione è nata
dall'esigenza di combattere insieme quelle situazioni di disagio
economico, sociale e ambientale, che attanagliano la società e che
necessitano di una politica non ambigua ma chiara e diretta. Uno dei
nostri obiettivi sarà quello di aprire i confini della nostra azione
politica anche alle associazioni, ai movimenti e soprattutto ai giovani.
Quali sono i temi cardine del vostro programma?
Difesa del lavoro e della sicurezza dei lavoratori; difesa della legge
194 sull'aborto, definizione di una politica ambientale sostenibile che
guardi al futuro e non agli interessi delle lobby economiche.
Cosa cambierà ora a Sezze, vi siete presentati uniti a DS e
Margherita, oggi il Pd corre per proprio conto...
Per noi non cambia nulla. Abbiamo sottoscritto un programma con le altre
forze che oggi governano il paese. Le esigenze di Sezze sono ed erano
quelle di un anno fa quindi, se abbiamo condiviso un percorso
programmatico, non vediamo perché dovremmo interromperlo per un motivo
prettamente politico. In questo anno di amministrazione non ci sono
stati incidenti di percorso, siamo soddisfatti di quanto fatto e
continueremo il nostro rapporto di collaborazione con l'amministrazione
Campoli al fine di promuovere i valori che ci contraddistinguono.
Sia i grandi che i piccoli parlano di voto utile. L'elettorato setino
a chi deve dare ascolto?
Solo alla coscienza. Una democrazia è compiuta quando ognuno può
scegliere liberamente e responsabilmente. Non bisogna, come fanno Pd e
Pdl, generare falsi allarmismi per condizionare gli elettori.
Come intendete affrontare la campagna elettorale?
A noi non interessano le gigantografie, le copertine e i bagni di folla.
Quello a cui puntiamo è il contatto diretto con gli elettori. Solo così
si possono conoscere i bisogni reali dei cittadini. Per questo motivo ci
muoveremo capillarmente sull'intero territorio comunale. Quello che
auspichiamo che tutte le forze politiche seguano le regole elettorali. I
cittadini meritano rispetto.
10 marzo 2008
A
Sezze nasce "la Sinistra l'Arcobaleno"
Nasce
anche a Sezze, dall'aggregazione dei partiti politici Comunisti
Italiani, Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica e Verdi, il nuovo
soggetto politico unitario "La Sinistra L'Arcobaleno" che
punta alla realizzazione dell'unità di tutte le forze di sinistra ed
ambientaliste. Un soggetto desideroso di ribadire l'adesione ai valori
fondanti della sinistra Italiana (antifascismo, ambientalismo, laicità,
lavoro, diritti civili, politiche di genere, sviluppo sostenibile) per
una democrazia vera e partecipativa. Il nostro obiettivo è quello di
dare vita ad un'ampia realtà aggregativa formata da singoli cittadini,
associazioni e movimenti che insieme contribuiscano a ricreare una nuova
e più interessante partecipazione politica e civile. Non rassegnandoci
all'idea di un duopolio politico ritenendo fondamentale la presenza di
una forza politica di sinistra, invitiamo tutti i cittadini a
partecipare alla costruzione di questo nuovo percorso politico inviando
una mail all'indirizzo: sinistrarcobaleno.sezze@gmail.com
Venerdì
14 marzo, alle ore 18,30 presso il centro sociale "U.Calabresi"
incontro con i i parlamentari Maria Cristina Perugia e Jacopo
Venier.
23
gennaio 2008
Eletto
il Presidente del Consiglio dei Giovani
È apparso palese durante il primo Consiglio dei Giovani la volontà di
Alessandro Radicioli, capogruppo della lista Libera Azione, di assumere
una posizione di neutralità in riferimento alle proposte presentate
dalla lista "Progetto Giovani" e da quelle presentata da
"Innova Sezze", "Agorà" e "Democratici"
per l'elezione del Presidente dei giovani. Quello della nomina del
presidente doveva essere un momento di aggregazione e crescita politica
e sociale del paese ma ancora una volta ha visto come protagonisti, non
i giovani che sono stati eletti, ma i grandi che con i loro giochi di
equilibri politici hanno ancora una volta inquinato un'iniziativa che
poteva realmente dare un nuovo messaggio al modo di fare politica di
questo paese. La volontà di Libera Azione era quella di cercare un
dialogo con i due schieramenti, che ormai si erano formati dopo le
elezioni, per raggiungere ad un accordo che avrebbe permesso a tutti i
consiglieri di sentirsi rappresentati e tutelati da un presidente magari
eletto all'unanimità. E' da considerarsi una grossa sconfitta, quindi,
quella vista nel primo consiglio giovani, in cui non c'è stato nessun
dialogo da parte degli schieramenti ed in cui già si delinea un tipo di
politica di "maggioranza contro opposizione" e non di
collaborazione per la realizzazione dei progetti: non certo quello che
ci si aspettava. Libera Azione non si schiera in nessuno dei due gruppi
perché non vuole alimentare giochi di equilibri politici e perché ha
l'obbligo di garantire quella trasparenza che è venuta a mancare finora
e che tutti i giovani di questo paese chiedono. Ci batteremo affinché
venga rispettato il programma presentato alle elezioni sul quale ci
aspettiamo proposte valide da entrambi gli schieramenti, e che non
diventi soltanto cartastraccia o strumento di interessi di parte. Ci
impegneremo per il massimo coinvolgimento di tutto il modo giovanile di
questo paese che chiede ampia partecipazione alla scelte sui loro
problemi. Inoltre, chiediamo a tutti che venga rispettata la volontà
giovanile presente nel consiglio dei ragazzi e che ci lascino liberi di
dire quello che pensiamo e liberi di partecipare. Faccio gli auguri al
neo presidente affinché si faccia garante
di questo processo democratico sul quale la mia pressione sarà
incessante.
Sarà un compito difficile quello di tutti i ragazzi di Sezze impegnati
in questo progetto, finora i protagonisti sono stati i
"grandi" che hanno fatto diventare piccolo questo paese,
speriamo siano loro a farci tornare grandi.
3
gennaio 2008
Ufficiale
la delega per Patrizio Lisi
Il
sindaco di Sezze, Andrea Campoli, ha conferito ufficialmente la delega
nel settore agricoltura e innovazione agricola a Patrizio Lisi,
esponente del partito della Rifondazione Comunista. Questa delega
rappresenta senza dubbi un elemento di novità e garanzia per la
salvaguardia di questo settore a testimonianza di quanto esso stia in
cuore all'amministrazione. Una delega che non arriva a caso, solo per
premiare l'apporto dato in campagna elettorale, ma come frutto del
lavoro svolto. «Ci siamo impegnati attivamente per far riconoscere
all'interno della coalizione la funzione strategica dell'agricoltura
nell'economia setina, non come settore marginale, arretrato e residuale
da sacrificare sull'altare della modernità della società
postindustriale e dei servizi ma come elemento trainante nel nostro
tessuto territoriale per la sua rilevanza economica, ambientale, sociale
e culturale. Basti pensare al valore dell'agricoltura biologica e
biodinamica, all'agricoltura della lotta integrata, ai prodotti tipici
liberi da OGM. Ringrazio il sindaco di questo importante e delicato
incarico di fiducia che mi ha assegnato, il quale rientra a pieno titolo
negli obiettivi strategici prefissati in campagna elettorale per il
rilancio del comparto agricolo. Abbiamo accettato questo incarico perché
ci siamo posti l'obiettivo di andare incidere sulle scelte politiche di
questa amministrazione e dare il nostro contributo attivo e assumerci le
nostre responsabilità. Dedico l'assegnazione di questa delega agli
tutti gli operai e i contadini che ci hanno sostenuto e dato fiducia, e
chiedono a gran voce, una nuova politica per il recupero dell'anello
debole della filiera ossia produttori agricoli e consumatori finali. La
prima finalità è investire, per la prima volta in questo paese, su un
importante strumento di innovazione politica, che permetta a tutte le
soggettività che operano nel settore, di partecipare attivamente a
tutti i processi decisionali per l'implementazione delle strategie
agricole sul nostro territorio.Per l'elaborazione delle nostre
proposte,partiamo dalla consapevolezza che nell'ultimo decennio si sono
accumulati gravi ritardi e limiti causati da un'assenza di una adeguata
politica del settore agricolo. Per cui la nostra attenzione e il nostro
impegno sarà rivolto alla valorizzazione delle produzioni locali di
qualità con un forte legame con il territorio, alla valorizzazione
delle nostre tradizioni e delle nostre aziende locali, come forma di
opposizione alla grande distribuzione sempre più padrona del mercato e
che incide molto spesso sulle scelte dei consumatori. Spingere la nostra
ristorazione ad investire sui nostri prodotti locali per
commercializzarli anche lontano da Sezze. Investire su colture di qualità,
biologiche, tipiche, legate al territorio che ad oggi sono quelle
potenzialmente redditizie e socialmente ed ambientalmente sostenibili,
è una priorità. Dal punto di vista del lavoro sono tantissimi i
braccianti sotto pagati, sfruttati che non fanno notizia, senza
contratto nazionale di lavoro, spesso migranti, che lavorano a volte in
condizioni semiservili: ci impegneremo contro queste forme di schiavitù,
che annulla tutte le conquiste consolidate in Europa sui diritti umani.
Il nostro contributo dovrà essere esteso anche elementi di innovazione
agricola per la difesa della biodiversità, della diversificazione del
cibo, della qualità delle produzioni, e soprattutto delle modalità e
delle tecniche colturali che possono portare vantaggi economici ai
produttori agricoli. Infine ringraziamo le opposizioni consiliari per
gli auguri di buon lavoro che ci hanno rivolto e vogliamo
tranquillizzare le loro eccessive preoccupazioni riguardo al fatto che
la nostra delega potrebbe trasformarsi come un ulteriore aggravio per le
casse comunali. Confermo che con essa non percepiremo alcun compenso
economico ma si tratta semplicemente di volontariato politico a favore
del nostro territorio. Anche per sottolineare il fatto che da qualche
anno ci spendiamo e vigiliamo per la riduzione dei costi della politica
per evitare che qualche personaggio richieda emissione di rimborsi spese
a fronte di residenze in qualche parte del mondo.
20 dicembre 2007
Delega
all'Agricoltura e innovazione a Lisi
Il
segretario del circolo di Rifondazione Comunista di Sezze è stato
nominato dal Sindaco Andrea Campoli delegato all'Agricoltura e
innovazione. Questa delega segna una novità per Sezze per la
salvaguardia del settore agricolo. Il Partito e Patrizio Lisi
inizieranno a breve a incontrare gli imprenditori agricoli e tutti
quelli che operano in questo settore. C'e' grande volontà di lavorare
da parte del circolo di Sezze in collaborazione con la Regione Lazio con
l'obiettivo di raggiungere dei risultati per il rilancio
dell'agricoltura locale e non.
23
giugno
2007
Insediato
il Consiglio Comunale e prima spaccatura
Insediato
il Consiglio Comunale e la prima grana da risolvere del Primo
Cittadino Andrea Campoli, la prima spaccatura nella corposa
maggioranza di Centro-Sinistra si è consumata proprio in
coincidenza con l’insediamento della nuova amministrazione.
L’Italia
dei Valori Commissariata dal segretario provinciale Paride Martella
si chiama fuori dalla maggioranza, in aperto contrasto con
l’assessore indicato dal sindaco in quota al partito. Si
legge in una nota del Movimento dipietrista «Il componente della
segreteria dell’Italia dei Valori, il presidente e tutti candidati
che hanno partecipato alle ultime elezioni amministrative non
riconoscono la scelta operata dal sindaco Andrea Campoli in ordine
all’affidamento delle deleghe al partito dell’Italia dei Valori
di Sezze al signor Bruno Cardarello. Il sindaco, infatti pur avendo
avuto la richiesta di attenersi alle indicazioni provenienti dalla
maggioranza del partito, ha formalizzato l’incarico assessorile ad
un soggetto estraneo alla competizione elettorale, proposto dal neo
consigliere comunale Ernesto Di Pastena, che
insieme allo sfiduciato ed ormai ex segretario Giovanni Paolo Di
Capua, hanno portato al compimento una strategia tesa ad escludere
tutti gli altri candidati dell’ Italia dei Valori di Sezze,
sfavorendo l’unico consigliere eletto grazie al sostegno degli
oltre 731 votanti, calpestando così le più elementari regole di
democrazia. La sfiducia presentata, dopo la manifesta intenzione
ratificata dalla minoranza del partito di controvertire le regole
interne all’Italia dei Valori, ha condotto lo stesso Di Capua a
sedersi al tavolo delle trattative con il sindaco, pur essendo stato
diffidato dal produrre atti contrari alle indicazioni espresse della
maggioranza, determinato invece, a portare a termine il colpo di
mano ordito in tempi non sospetti. Il sindaco pur essendo stato
posto nelle condizioni operare correttamente, seguendo le giuste
valutazioni emersi nel corso dell’ultima segreteria politica,
quella che aveva sfiduciato il segretario Di Capua, si è astenuto
dal prendere in considerazione il documento dei tredici componenti
del partito, che si erano fermamente opposti alla logica spartitoria,
attraverso un documento che vincolava il sindaco a scegliere una
carica assessorile della sua Giunta attingendo dalla nostra lista
sulla base della selezione fatta dal nostro elettorato ed in
particolare tra i primi tre maggiormente votati. L’Italia dei
Valori di Sezze non riconoscendo nella scelta operata dal sindaco le
proprie indicazioni, né la fermezza di una guida democratica volta
al perseguimento del bene comune, annuncia la propria collocazione
all’opposizione di questa amministrazione, che fin dal suo primo
vagito appare miserevolmente riproporre vecchi schemi e vecchie
logiche spartitorie che l’Italia dei Valori, appoggiando le
candidature di Campoli, riteneva superate dalla nuova classe
politica. "Una grana che vedrà il Sindaco impegnato con la
prima seria tenuta della sua maggioranza che non vede la Sinistra né rappresentata
in Consiglio Comunale né tantomento in Giunta.
Un
paese dove la sinistra è imprigionata dalle scelte e dove non si
vedono segnali di inversione di tendenza, una sinistra imbrigliata
dai Partiti e come si vede dalla prima crisi politica,
dall'impadronirsi con metodi personalistici degli strumenti
di democrazia partecipativa. Un
buon proseguo al Sindaco che tenga conto della volontà dei
cittadini e che abbia la forza per poter portare aria nuova al
nostro paese.
12
giugno
2007
Sospesi
i lavori del ripetitore
Azione
di protesta nel quartiere Fontanelle per l'istallazione di un
ripetitore della telefonia mobile sugli spogliatoi del campo sportivo.
Il Sindaco Campoli dopo aver ascoltato i
residenti ha emesso un'ordinanza di sospensione dei lavori
dell'istallazione dell'impianto.
8
giugno
2007
Appello
per la grande manifestazione del 10 giugno
Rete
Cittadini contro la Turbogas
La nostra
battaglia di civiltà continua. Chiamiamo nuovamente a sostenerci, a
manifestare al nostro fianco, uomini e donne di tutte le l'età, di
tutte le estrazioni sociali, economiche e politiche per la difesa del
territorio, dell'ambiente e della salute umana.Ignorando tutti gli
allarmi sullo stato di salute del pianeta, sui crimini ambientali che
l'uomo, con il suo modello di sviluppo, compie ogni giorno a danno della
nostra madre Terra, sugli esiti catastrofici che la perseveranza
nell'utilizzo dei combustibili fossili provocano e
provocheranno, il governo italiano, attuale e precedente, ha scelto di
autorizzare nei fatti e nel diritto una Centrale Turbogas da 750 MW nel
Comune di Aprilia.
Dopo anni di lotte, e grazie ad una mobilitazione popolare che
nell'ultimo anno ha raggiunto decine di migliaia di persone in tanti
comuni della periferia sud di Roma e dell'Agropontino, e non solo nel
Comune di Aprilia, questo percorso sembra essere arrivato nella fase
decisiva. Le nostre istanze sono ormai arcinote al mondo istituzionale e
politico, abbiamo esposto le nostre preoccupazione in ogni sede, dai
Comuni fino ai
due rami del Parlamento Italiano. La stessa Regione Lazio, pur avendo
concesso una determinante e non giustificabile intesa al Progetto, ha
poi chiesto con ben due Mozioni approvate dal Consiglio Regionale,
addirittura la sospensione dell'autorizzazione emessa dal Ministro
Bersani. Negli ultimi mesi abbiamo costruito, con il sostegno di quanti
ci hanno supportato, un percorso articolato, dal ricorso al TAR del
Lazio, che si pronuncerà il 19 Luglio pv, al Tavolo della Salute,
attivato dall'ARPA regionale per monitorare i livelli di inquinamento
esistenti e la loro interazione con gli inquinanti prodotti dalla
eventuale centrale. Abbiamo sostenuto con forza l'incompatibilità
dell'impianto con altri insediamenti
industriali a Rischio Incidente Rilevante e sottoposti alla normativa
Seveso, così come abbiamo denunciato la vergognosa collocazione
adiacente al nucleo urbano di Campo di Carne e che vede la presenza di
più di 250 mila abitanti nel raggio di 20 Km. Non in ultimo abbiamo
contestato irregolarità di rilievo penale nel processo di definizione
urbanistica dell'area interessata dall'impianto, così come abbiamo
chiesto di approfondire la
valutazione dei reperti archeologici che abbiamo scovato sul terreno di
costruzione dell'impianto. Sono tanti quindi i tasselli ancora aperti
che ci fanno sostenere che questa
partita è aperta, che non è questo il momento delle soluzioni di forza
e dell'esasperazione del clima. I tentativi, ripetuti negli ultimi
giorni, di cingere con una recinzione in rete metallica il terreno sono
chiari segnali di insofferenza alla nostra meravigliosa reattività. Da
quasi tre mesi centinaia di cittadini e cittadine presidiano giorno e
notte questo terreno, con tutti i disagi che questo comporta, e solo
grazie a questa forza popolare straordinaria ed inedita per il nostro
territorio abbiamo impedito che la prima pietra fosse posta già da un
pezzo. Il 10 giugno una nuova grande manifestazione animerà il
nostro territorio.
Saremo in tantissimi per dire ancora una volta che cambiare rotta è
necessario. I segni della catastrofe ambientale, le indicazioni
dell'Unione Europea, gli sforamenti al Trattato di Kyoto, la rinnovata
sensibilità mondiale su questi temi, non possono rimanere solo
enunciazioni di principio. Fermare questo impianto significherebbe
invertire il trend, dare terra a idee che rischiano di restare solo
enunciazioni di principio prive di qualsiasi valore nella vita di
milioni di esseri umani. Percorreremo ancora una volta, con la nostra
gioia le piazze e le strade fino a occupare in tantissimi il terreno su
cui dovrebbe sorgere l'impianto, in attesa che lunedì 11 giugno, data
annunciata per un nuovo avvio dei lavori, passi senza conseguenze e sia
preceduta e sostenuta da una grande risposta civile. Un atto di
disobbedienza alla legge che è invece di profonda obbedienza alla
propria coscienza, alla propria dignità, all'amore per il pianeta
terra, nostra sola grande casa comune. Saremo in tantissimi.
29
maggio
2007
Campoli
il Sindaco di tutti
di Alessandro
Mattei
Un plebiscito e una vittoria sul filo di lana allo stesso tempo per il
candidato alla carica di primo cittadino del centrosinistra Andrea
Campoli che raggiunge il 50, 7 per cento pari a 7871 voti. Il leader
dell'Unione ha, infatti, sbancato superando di molte lunghezze gli
sfidanti maggiori delle altre coalizioni, Zarra e Di Palma in primis. Il
Campoli si è attestato sin da subito in testa, con una percentuale di
voti oltre il 50 per cento durante tutte le fasi concitate della
giornata, a partire dallo spoglio.
In alcuni momenti il leader dell'Unione è arrivato addirittura a
sfiorare il 53 per cento delle preferenze personali doppiando in ogni
circostanza l'ex sindaco di Sezze, Lidano Zarra, candidato alla carica
di sindaco per la coalizione civica "Sezze che Cambia" che si
è fermato al 25 per cento; per non parlare poi del candidato della Casa
delle Libertà, Serafino Di Palma, fermo al 17 per cento dei voti.
Andrea Campoli ha sfondato in tutti i seggi elettorali oltre ogni
previsione. La coalizione dell'Unione, formata dai partiti Ds,
Margherita, Udeur, Sdi, Italia di Mezzo, Italia dei Valori, Rifondazione
Comunista, Comunisti Italiani e la lista civica Tutti per Sezze ha
conquistato preferenze in ogni zona della città.
Esaltante il risultato del Campoli a Sezze centro, a Sezze Scalo, in
periferia e nei quartieri bassi e alti di Sezze, che appena 4 anni fa
erano passati tutti nelle mani dell'ex sindaco Lidano Zarra che vinse al
ballottaggio con un eccellente risultato.
Tornano al centrosinistra i seggi di località Colli di Suso, di Casali,
di via San Bartolomeo, di Foresta e soprattutto quelli di Piagge Marine
che rappresentano il cuore della città. Il grande risultato del
candidato si amplifica e assume i contorni di una vittoria travolgente
se si considera che la percentuale dei votanti a Sezze è salita del 2
per cento rispetto a quattro anni fa.
Hanno votato infatti 16009 persone per una percentuale del 83,15 per
cento. Alle passate elezioni amministrative il dato, altissimo alla
stessa maniera, si fermò ad un 82, 74 per cento. Nello specifico, se i
dati saranno confermati dalla Prefettura, Campoli ha raggiunto un totale
di voti pari a 7871. Il candidato della coalizione civica "Sezze
che Cambia" Lidano Zarra, complessivamente ha conquistato 3897 ;
Serafino Di Palma, candidato della Casa delle Libertà, si è attestato
ad 2749 mentre per Lidano Lucidi, del movimento politico di Identità
Setina 697 e per Lanfranco Coluzzi candidato per il movimento
comunitario di Iniziativa Sociale 302.
In tarda serata l'auditorium comunale San Michele Arcangelo, sito a due
passi dal Comune, è diventato il quartier generale naturale del
candidato sindaco Andrea Campoli. Gremito in ogni ordine di posti
militanti e simpatizzanti del centrosinistra tutti si sono raccolti
intorno al giovane medico Campoli e hanno vissuto minuto per minuto
tutti i momenti dello spoglio delle urne. Il trend del Campoli si è
alternato fino agli ultimi seggi elettorali, sino a sfiorare il 50,1 per
cento dei voti. Tutti con il fiato sospeso per una vittoria al primo
turno sicuramente straordinaria e conclusiva di un percorso elettorale
fatto di momenti di alta tensione e di colpi bassi che non fanno certo
onore alla sana politica. L'Unione dopo quattro anni di
"purgatorio" si è rimessa in gioco e ha convito una comunità
che da sempre si riconosce, per storia e per tradizione, nei valori del
centrosinistra.
29
maggio
2007
Sconfitta
la destra e il populismo delle civiche
di Vincenzo Leonoro
Sconfitto
il Centro Destra e il Populismo delle liste Civiche per Zarra
Vittoria di
Andrea Campoli con il 50,73 dei voti nei confronti della Casa delle
Libertà e del Populismo arrivista delle Liste Civiche. Quella
del Candidato del Centro Sinistra è la vittoria della coalizione
unita che guarda al futuro del Paese nella speranza di risolverne i
mali che lo affliggono... dal traffico allo sviluppo economico.
Sviluppo
economico che deve guardare al comprensorio dei Lepini e che deve
avere al centro del suo sviluppo la realizzazione del Parco Dei
Monti Lepini e del rinnovo del Settore Agricolo che deve passare
attraverso lo sviluppo della lavorazione industriale e
commercializzazione dei Prodotti per dare redditività ai campi
oramai in perenne abbandono. La Riqualificazione dei Prodotti
Agricoli della Pianura Setina deve passare attraverso la
valorizzazione della provenienza Geografica e dalla valorizzazione
dei prodotti Biologici, no OGM. Il
motore dello sviluppo del paese passa attraverso il recupero e
valorizzazione del Centro Storico, anche attraverso la chiusura al
traffico e la valorizzazione attraverso la ristrutturazione e
valorizzazione del patrimonio immobiliare
24
maggio
2007
Chiusura
della campagna elettorale
Domani 25 maggio 2007 dalle ore 21,00 presso il piazzale
delle poste a Sezze Scalo chiusura della campagna elettorale con il
candidato Sindaco dell'Unione Andrea Campoli interverranno vari
esponenti politici nazionali e regionali e il Segretario di Rifondazione
Comunista di Sezze nonchè candidato al consiglio Comunale Patrizio
Lisi.
15
maggio
2007
Il
Segretario nazionale di Rifondazione a Sezze
Mercoledì
16 maggio 2007 a Porta Pascibella, ore 16,30 dibattito pubblico con
con il segretario Nazionale di Rifondazione Comunista Franco Giordano
interverrà Andrea Campoli, candidato Sindaco dell'Unione, e Patrizio
Lisi candidato Consigliere di Rifondazione Comunista.
10
maggio
2007
Punti
programmatici per la campagna elettorale
Il
segretario del Partito della Rifondazione Comunista,
Patrizio Lisi, nonché candidato consigliere indica quali sono i
punti programmatici che distingue Rifondazione in questa campagna
elettorale. Se la coalizione di centro sinistra dovesse vincere le
elezioni il nostro partito si batterà per realizzare:
1 - il raggiungimento della quota prevista dal Decreto Ronchi in materia
di raccolta differenziata: abolizione della sperimentazione e
potenziamento "del porta a porta" da estendere a tutte le aree
del paese;
- bonifica di tutte le discariche abusive presenti sul nostro
territorio;
- Riduzione/abolizione della TARSU tenendo presente il reddito dei
nuclei familiari, favorendo i pensionati e i meno abbienti;
- Incentivare le imprese imprenditoriali di riciclaggio.
2 - Valorizzazione del patrimonio pubblico contrastando i progetti di
privatizzazione;
- riduzione dell'ICI sulla prima casa, lasciando le attuali aliquote
invariate sulla seconda e terza casa;
- favorire il risanamento di immobili pubblici e privati, degradati o in
stato di abbandono, favorendo, a tal fine, la costituzione ed il
sostegno a cooperative di nativi e migranti;
- destinare contributi comunali per sostenere gli affitti, al fine di
intervenire in caso di emergenza abitativa, in particolare in caso di
morosità.
3 - rivalutazione e potenziamento dell'Ospedale civile San Carlo di
Sezze.
4 - realizzazione del progetto della Città dei Giovani con la creazione
di officine dell'arte favorendo lo sviluppo della creatività giovanile
nei campi delle produzioni multimediali, della convergenza, del video,
della musica, del teatro, della danza, e delle arti figurative.
A
margine del comunicato si rende noto che l'Assessore regionale
all'ambiente Zaratti sarà a Sezze nella zona dei Casali presso
il bar Ruzza sabato 12 maggio alle ore 16,00. Si discuterà del
depuratore e del Parco dei Monti Lepini
24
marzo
2007
Rifondazione
e Verdi sotto lo stesso simbolo
Il
Partito della Rifondazione Comunista rappresentato dal Segretario
Patrizio Lisi e i Verdi per la Pace rappresentato dal portavoce Vincenzo
Serrra concorreranno nelle prossime amministrative del 27/28 maggio 2007
sotto un unico simbolo. Il simbolo che verrà adottato è quello del
Partito della Rifondazione Comunista. Questa scelta è scaturita dal
fatto che da qualche anno a Sezze a ridosso di una scadenza elettorale
nascono come funghi molte liste civiche che sistematicamente il giorno
dopo le elezioni spariscono nel nulla. Il nostro percorso unitario a
sinistra viene da anni di lavoro e battaglie sul territorio, dalle
vertenze sulla Dondi al depuratore dei Casali, alla maggiore vivibilità
delle periferie. Inoltre, Rifondazione e Verdi hanno sottoposto al
candidato a Sindaco del centro sinistra Andrea Campoli i punti salienti
del programma: rivalutazione del territorio con la realizzazione del
Parco dei Monti Lepini con la concreta creazione di posti di lavoro che
comprende dal turismo all'artigianato, dasll'agropastorizia al
commercio; politiche abitative creazione di nuovi alloggi popolari,
riduzione dell'ICI sulla prima casa; creazione di nuovi parcheggi
Anfiteatro, Zoccolanti, Sezze Scalo per vivere meglio il paese con il
Centro Storico parzialmente chiuso.
23
marzo
2007
Proposte
di programma per il futuro di Sezze
LE
POLITICHE ABITATIVE
-
Valorizzazione del patrimonio pubblico contrastando i progetti di
privatizzazione.
-
Riduzione fino all’abolizione dell’ICI sulla prima casa,
lasciando le attuali aliquote invariate sulla seconda e terza casa.
-
Incrementare e ripopolare il centro storico, contrastando, in questo
modo, il fenomeno dell’espulsione speculativa.
-
Favorire il risanamento di immobili pubblici e privati, degradati o in
stato di abbandono, favorendo, a tal fine,
la costituzione ed il sostegno a cooperative di nativi e
migranti.
-
Esigere la massima trasparenza delle graduatorie di assegnazione di
alloggi residenziali
pubblici, a tale scopo modificare i requisiti per ottenere un alloggio
tenendo conto del nuovo fabbisogno abitativo;
-
Destinare contributi comunali per sostenere
gli affitti, al fine di intervenire in caso
di emergenza abitativa, in particolare in caso di morosità;
-
Istituire sportelli informativi, capaci di fornire indicazioni e
sostegno legale per contrastare il mercato nero delle locazioni che
colpisce in particolare immigrati e studenti fuorisede.
ISTRUZIONE
Diritto allo studio
-
Il sistema dell’istruzione è una risorsa fondamentale per la crescita
della comunità Setina.
-
Le scuole vanno valorizzate come centri di promozione umana e culturale,
aggregazione sociale e di partecipazione democratica.
-
Nell’ambito del sistema dell’autonomia si dovranno intensificare i
rapporti e gli interscambi tra le Scuole, l’ente locale ed il
territorio. In particolare, si dovrà favorire il coordinamento tra le
istituzioni scolastiche e i servizi sanitari, sociali, sportivi e le
istituzioni culturali.
-
Al fine di favorire l’accesso al sapere dei cittadini e delle
cittadine, con prioritaria attenzione per le fasce sociali deboli e a
rischio di abbandono scolastico, è necessario promuovere una serie di
interventi che diano centralità alle politiche della conoscenza nella
dimensione locale.
-
La prima questione che dovrà essere affrontata è quella relativa agli
spazi scolastici. Di concerto con la Provincia, dovrà essere varato un
piano straordinario per l’edilizia scolastica, capace di assumere
l’obiettivo della sicurezza, attivando canali di finanziamento
pubblico, al di là delle risorse stanziate in Finanziaria per il
prossimo triennio. Va escluso, invece, il tentativo di finanziare
l’edilizia scolastica, attraverso “project financing”, come
previsto in un protocollo di intesa in discussione presso l’Anci.
Sempre
nell’ambito dell’edilizia scolastica una priorità dovrà essere
individuata nella realizzazione di Scuole dell’infanzia e di Asili
nido pubblici.
La
promozione di politiche mirate all’inserimento di studenti stranieri
dovrà avvenire anche attraverso l’organizzazione di funzioni di
mediazione culturale.
Al
fine di promuovere pratiche di partecipazione nei processi scolastici il
comune si farà promotore di iniziative tendenti alla creazione di spazi
permanenti di discussione e confronto sulla programmazione dei servizi
scolastici e sulla loro qualità, con un ruolo diretto del comune, dei
genitori, degli studenti e dei rappresentanti delle scuole.
Istituire
corsi gratuiti gestiti dall’ente comunale (patente europea)
-
Istituto Agrario (zona Sezze Scalo)
-
Rivalutazione degli Istituti esistenti
-
Riportare Università di Scienze Infermieristiche e riabilitative
Diritto
all’istruzione per tutti i minori stranieri, anche se privi di
permesso di soggiorno o con genitori irregolari
I
minori stranieri – anche se non accompagnati, privi di documenti o con
genitori clandestini – debbono accedere all’istruzione di ogni
ordine e grado – ivi compresi gli asili nido e le scuole materne – a
parità di condizioni con i bambini italiani. La loro presenza nelle
scuole non deve comportare alcuna segnalazione alle autorità di
polizia.
L’accesso
all’istruzione, d’altra parte, deve essere inteso come diritto
pieno, e non deve limitarsi alla sola possibilità di iscriversi
a scuole e asili comunali: devono essere previste quindi agevolazioni e
facilitazioni volte a incentivare l’accesso alle scuole (scuolabus,
mense, provvidenze economiche per le famiglie ecc.).
CREAZIONE
E PROMOZIONE DI FACTORY (OFFICINE DELL’ARTE) ATTRAVERSO LE OFFICINE
DELL’ARTE
>
Favorire lo sviluppo della creatività giovanile nei campi delle
produzioni multimediali, della convergenza, del video, della musica, del
teatro, della danza, e delle arti figurative;
>
Sostenere la crescita professionale dei giovani, assistendoli nei
loro percorsi lavorativi e di creazione d’impresa, con particolare
riferimento ai lavori creativi, al networking e alla rete;
>
Sperimentare nuove forme di comunicazione/produzione in rete,
adottando e sviluppando le soluzioni offerte nell’ambito del software
open source.
>
Qualificare le dotazioni logistiche e strumentali disponibili
nella provincia per i giovani;
>
Promuovere la conoscenza e lo scambio di esperienze tra i
giovani, associazioni e artisti emergenti operanti nella provincia;
>
Promuovere l’incontro e lo scambio culturale tra i giovani
artisti della regione e artisti noti, tra le realtà culturali giovanili
presenti nella provincia e altre realtà nazionali e internazionali;
>
Favorire l’interazione e la cooperazione dei giovani anche
attraverso una piattaforma on line che sia da una parte il luogo di
coordinamento delle attività delle Officine e di socializzazione degli
attori in gioco, e dall’altra uno dei principali canali distributivi
delle produzioni, luogo di incontro della domanda-offerta di lavoro, di
valorizzazione delle competenze e profilazione. La piattaforma favorirà
inoltre l’attivazione di sinergie positive con gli attori
istituzionali nei diversi ambiti provinciali, con l’obiettivo di
stimolare la crescita di reti
di cooperazione locale;
>
Favorire lo sviluppo e la qualificazione dei consumi di beni
immateriali sul territorio regionale, anche proponendo, attraverso
eventi e spettacoli, le produzioni culturali più significative degli
artisti ospitati dalle Officine dell’arte, ed, eventualmente, anche di
artisti “esterni”, comunque coerenti con i percorsi
artistico-culturali intrapresi.
>
Promuovere la diffusione, all’interno dei canali di mercato,
delle produzioni multimediali e artistiche realizzate presso le Officine
dell’arte, e a queste connesse,con un ottica e un raggio d’azione
regionale;
La
produzione culturale è una delle forme più importanti attraverso le
quali i giovani partecipano alle dinamiche sociali contemporanee ed è
divenuta uno dei linguaggi principali attraverso i quali le giovani
generazioni esprimono il loro “essere al mondo”. Le produzioni
artistiche giovanili esprimono nuove culture emergenti, avviano nuove
tendenze culturali, divengono motivo di confronto intergenerazionale,
anticipano scenari futuri e assumono anche significati economici non
indifferenti.
La
creazione artistica è un processo complesso che vede sempre più il
coinvolgimento di diversi attori, sostenere i giovani artisti significa
così sostenere anche le reti sociali che si creano tra i giovani
offrendo loro la possibilità di rafforzare gli elementi di inclusione e
partecipazione sociale che le caratterizzano.
La
creazione artistica si va caratterizzando per l’impiego di nuove
tecnologie e per la creazione di contenuti digitali che possono essere
facilmente distribuiti e riprodotti. Con questo progetto si vuole
favorire l’accesso alle infrastrutture di rete libere e l’uso degli
strumenti tecnologici, verso cui i giovani dimostrano grande interesse
ed elevata competenza.
Con
le Officine
dell’Arte
si intendono realizzare dei centri di produzione e di promozione
culturale attivi nella provincia, che dovranno stimolare le capacità di
auto promozione e auto produzione dei giovani, favorendo
l’apprendimento e lo scambio fra pari; fungere da momento di
aggregazione tra le diverse realtà associative presenti sul territorio,
da strumento di supporto logistico per le creazioni artistiche, da
tramite per il confronto e la collaborazione tra realtà locali e
realtà esterne, da sostegno dei percorsi artistico-imprenditoriali che
potranno essere intrapresi, da momento di sviluppo e qualificazione
delle produzioni e dei consumi culturali regionali.
-
Rifinanziamento del Progetto denominato Città dei Giovani già in atto
necessario per la nuova generazione.
-
Rivalutazione ludoteca e museo del giocattolo.
-
Utilizzazione dei parchi pubblici
ASSOCIAZIONISMO
L'Istituzione
Comunale deve essere in costante collaborazione con le associazioni, per
permettere al cittadino di intervenire personalmente e migliorare le
condizioni generali del vivere sociale. Le Associazioni devono svolgere
un'azione integrativa all'Ente. Rifondazione Verdi e Sinistra Europea
propongono di istituire un osservatorio per il volontariato presieduto
dall'assessorato ai servizi sociali, censire le organizzazioni operanti
sul territorio e di condividere la loro azione su tutto il territorio
promuovendone la diffusione.
IMMIGRAZIONE
-
Assistenza sanitaria per tutti, indipendentemente dalla regolarità del
soggiorno.
«L’accesso
alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le
norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione
all’autorità»).
-
Prevedere strutture di accoglienza aperte a chi ha bisogno,
indipendentemente dai documenti
-
La condizione di precarietà di molti cittadini stranieri crea spesso
situazioni di drammatica marginalità abitativa: tra i senza
fissa dimora è rilevante, ad oggi, la componente straniera, sia
comunitaria che non comunitaria.
Occorre
creare strutture di accoglienza adeguate, fruibili da tutti – non
necessariamente riservate ai soli stranieri – in cui si possa trovare
riparo nei periodi di freddo, e sistemazione abitativa provvisoria in
attesa di un pieno inserimento nel mercato della locazione. Queste
strutture possono e debbono essere aperte anche agli immigrati
irregolari.
Costruire
luoghi di accoglienza per donne vittime di tratta
Anche
nel nostro paese come nel resto d’Italia la prostituzione di strada è
comunemente praticata da donne immigrate, che in alcuni casi sono
vittime di organizzazioni criminali che le riducono in schiavitù e le
costringono a prostituirsi. Contro questo fenomeno di tratta degli
esseri umani le leggi vigenti (art. 18 Testo Unico Immigrazione e
art. 13 legge 228/03) prevedono, per le vittime, il rilascio di uno
speciale permesso di soggiorno e l’accoglienza in strutture protette.
È necessario che il Comune si attivi, per istituire appositi luoghi di
accoglienza.
-
Costituzione di una consulta per immigrati
-
Favorire
i ricongiungimenti familiari
UFFICI PUBBLICI
-
Decentramento amministrativo (Sezze Scalo)
-
Ufficio anagrafe
-
Ufficio per il cittadino, atto a risolvere le pratiche indirizzate ai
vari enti pubblici e privati non presenti sul territorio Setino con
personale qualificato
POLIZIA
LOCALE
-
potenziamento del corpo di Polizia Locale, professionalità del
personale per una buona immagine del Comune
RIFIUTI
-
Raggiungimento della quota prevista dal Decreto Ronchi in materia di
raccolta differenziata: abolizione della sperimentazione e potenziamento
“del porta a porta” da estendere a tutte le aree del paese
-
Bonifica di tutte le discariche abusive presenti sul nostro
territorio
-
Riduzione/abolizione della TARSU tenendo presente il reddito dei
nuclei familiari, favorendo i pensionati e i meno abbienti.
-
Incentivare le imprese imprenditoriali di riciclaggio.
ACQUA
Rispetto
di tutte le clausole previste nel contratto sottoscritto dal Comune con
la Ditta Dondi Spa secondo il principio acqua
bene comune.
-
ripublicizzazione dell’acqua aderendo alla campagna nazionale
-
costruzione depuratore
-
Definizione di un piano rete idrica e fognaria
DIVERSAMENTE ABILI
-
riapertura Centri Diurni attrezzati con personale qualificato
-
abbattimento delle barriere architettoniche
-
integrazione dei portatori di handicap in ambito territoriale
TRASPORTO
PUBBLICO
Revisione del contratto di trasporto pubblico
-
estendere il servizio alle zone ancora non coperte
-
abbonamenti ridotti alle fasce più deboli (studenti – anziani
– diversamente abili)
-
creare collegamenti con altre aziende di trasporto per abbatte i
costi di trasporto
BILANCIO
PARTECIPATO
-
Bilancio Partecipativo o partecipato è una forma di
partecipazione diretta dei cittadini alla vita della propria città
(democrazia diretta)
PROTEZIONE
CIVILE COMUNALE
Dotare
la protezione civile comunale di automezzi, antincendio, autoambulanza
attiva 24 ore su 24, di numero di emergenza.
SANITA’
Su
questa
base
appare necessario:
·
completamento della ristrutturazione dell’Ospedale di Sezze
con:
>
riattivazione di 2 sale operatorie da dedicare alla “day
surgery”, alla chirurgia
ambulatoriale
e alla “one-day-surgery” per interventi di minore complessità
assistenziale
>
creazione di uno spazio di degenza dedicato alla attività
chirurgica
>
creazione di un reparto di 20 Pl dedicato alla postacuzie e al
recupero funzionale, motorie, respiratorie e cardiologiche;
>
creazione di una struttura per la riabilitazione postacuzie
>
riqualificazione della struttura ospedaliera di Sezze attraverso:
>
potenziamento diagnostica per immagini (eco, TAC)
>
mantenimento di attività chirurgiche a bassa intensità, con day
surgery”, “one-daysurgery”
e con
l’istituzione di un centro di riferimento aziendale per la chirurgia
ambulatoriale
>
istituzione di un centro di riferimento aziendale per la salute
riproduttiva e per (ostetricia)
l’umanizzazione
del parto, attraverso forme di collaborazione operativa con la
struttura
di Latina. In questa prospettiva la struttura di Sezze deve
rappresentare
un
elemento portante del progetto di integrazione dell’assistenza
prenatale con
l’assistenza
ostetrica e con l’assistenza al puerperio sperimentando e promuovendo
percorsi
riproduttivi costruiti intorno alle esigenze delle persone.
>
potenziamento della struttura ambulatoriale di Sezze con:
>
istituzione di un centro di coordinamento aziendale per
l’assistenza domiciliare e la continuità assistenziale
·
realizzazione di RSA a Sezze dando attuazione al programma già
definito dal comune;
·
potenziamento laboratorio analisi H12 e restante 12 ore in
reperibilità (POLCAR)
·
potenziamento terapia antalgica
Riorganizzazione
delle medicine per intensità di cura e specialità con la realizzazione
di:
>
area di degenza medica ordinaria con PL a Sezze
>
Nascita di un centro risveglio collegato con la rianimazione di
Latina
>
area medica di postacuzie con PL a Latina e a Sezze
>
aree per la degenza protratta a Sezze (RSA)
>
creazione di un’area integrata di postacuzie tra le strutture
ospedaliere e il territorio
con
centro di riferimento a Sezze
Nascita
del Pronto Soccorso
SPORT
Il
Comune, essendo la struttura più vicina al cittadino, ha il compito
importante di pianificare, insieme a Regione e Provincia, i programmi di
intervento sullo sport di base, integrandoli con quelli delle politiche
sociali, rendendo accessibile lo sport a tutte i cittadini. In
particolare, dotandosi di organi competenti in materia, rafforzandoli,
laddove siano deboli, il comune deve attuare una politica sportiva
rivolta a tutti i cittadini, prevedendo spazi d’incontro-confronto fra
culture diverse, incentivando pratiche inclusive per persone in
difficoltà, sostenendo lo sport integrato.
-
la
costruzione di nuove strutture e aree di movimento e/o il potenziamento
di quelle esistenti, tenendo conto delle zone economicamente e
socialmente depresse o, comunque, favorendo una loro distribuzione equa
nel territorio. Si deve, in questo senso, studiare ed attuare un piano
regolatore degli impianti sportivi e delle aree attrezzate, anche
concordando azioni d’intervento con i comuni limitrofi. Ogni spazio può
diventare luogo di movimento. Si potrebbero, per esempio, realizzare
sentieri e percorsi nelle zone verdi, nei parchi.
-
la promozione
di azioni mirate alla lotta al doping: bisogna diffondere informazioni e
sensibilizzare la popolazione sportiva sul fenomeno dilagante del
traffico e del consumo di sostanze dopanti;
-
il sostegno di iniziative volte ad aumentare la presenza
dell’educazione motoria, fisica e sportiva a scuola: incentivare
esperienze educative attraverso la corporeità in programmi
interdisciplinari;
-
interventi
socio-motori nei servizi d’aiuto alla persona;
-
-
la tutela dei
praticanti: prevedere la presenza di operatori sportivi qualificati
(diplomati isef o laureati in scienze motorie o comunque persone con una
preparazione verificata in materia);
-
rendere
accessibili le strutture a tutti: stabilire dei tetti tariffari per le
diverse attività e degli accessi gratuiti per le persone con disabilità
e in disagio economico;
-
incentivare
lo sviluppo dello sport femminile;
-
garantire la
partecipazione delle persone di diversa nazionalità: prevedere
iniziative volte a favorire processi di interculturalità;
-
favorire la
diffusione dello sport integrato: vanno sostenute quelle iniziative
sportive che prevedono la condivisione di spazi con le persone con
disabilità;
-
garantire la
fruizione degli spazi a più associazioni e non a singole associazioni
operanti nel territorio; inoltre, le stesse devono rispettare le norme
in materia di rapporti di lavoro;
-
sostenere
iniziative del mondo della scuola anche in strutture non inserite nei
plessi scolastici.
15
marzo
2007
Periferie
da rivalutare
Rifondazione Comunista da
anni si batte per la rivalutazione delle periferie e in
particolare modo dei quartieri Fontanelle e Valle Sant'Angelo, ormai
dimenticati. Il nostro partito ha denunciato più volte lo stato di
degrado in cui versano questi quartieri, con articoli sui quotidiani,
manifesti, volantinaggi e dossier con relative foto all'ex
amministrazione ed al Commissario Prefettizio. Nessuno ha mosso un dito
a favore di questa gente. Questo abbandono ha creato una situazione di
grave disagio: urbano e ambientale, servizi fognari ed illuminazione
fatiscenti (dove ci sono), raccolta delle acque piovane carente e manto
stradale fatiscente. Per quando riguarda il quartiere Valle Sant'Angelo
nei giorni di pioggia la situazione che si presenta è davvero
agghiacciante. La strada è completamente allagata e rimane impossibile
percorrerla sia a piedi che in automobile. Rifondazione è vicina a
questi cittadini, che lottano quotidianamente per far si che i loro
diritti vengano rispettati. Gli abitanti chiedono interventi tempestivi:
manutenzione del verde pubblico, sistema d'illuminazione, sistemazione
condutture acqua potabile, spazi ricreativi e sistemazione del manto
stradale. Come già molte volte abbiamo affermato lo sviluppo di una
grande città passa attraverso la rivalutazione delle periferie,
attraverso forme di democrazia partecipata dialogo aperto con i
cittadini. Questi cittadini nel corso degli anni hanno avuto solo
promesse ora c'è bisogno di fatti.
14
marzo
2007
Discariche
abusive: caso non risolto
Molti cittadini residenti a
Suso e nelle Campagne di Sezze Scalo da anni denunciano la presenza di
molte discariche abusive, comportando vari disagi alle persone che
abitano in quelle zone. C'è di tutto dall'eternit a gomme, lamiere ecc.
E' inutile dire quanto alcuni rifiuti siano pericolose per l'ambiente e
per l'uomo. Questo problema non è mai stato affrontato seriamente
dall'ex amministrazione che in questi giorni sta nuovamente cercando
consenso per le prossime amministrative usando il metodo clientelare,
senza pensare a fare qualche cosa di concreto su tematiche molto
importanti come in questo caso i rifiuti. In alcune zone come Foresta,
Crocemoschitto e Melogrosso addirittura queste discariche abusive
ostruiscono la strada. Comunque va fatta una premessa chi rispetta
l'ambiente rispetta se stesso e chi lo circonda.
6
marzo
2007
L'8
Marzo non è una festa
L'origine
della festa dell'8 Marzo risale al 1908, quando un gruppo di operaie di
una industria tessile di New York scioperò come forma di protesta
contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare. Lo
sciopero proseguì per diverse giornate ma fu proprio l'8 Marzo che la
proprietà dell'azienda bloccò le uscite della fabbrica, impedendo alle
operaie di uscire dalla stessa.
Un incendio ferì mortalmente 129 operaie, donne che cercavano
semplicemente di migliorare la propria qualità del lavoro. Tra di loro
vi erano molte immigrate, tra cui anche delle donne italiane che, come
le altre, cercavano di migliorare la loro condizione di vita.
L'8 marzo assunse col tempo un'importanza mondiale, diventando il
simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei
secoli e il punto di partenza per il riscatto della propria dignità.
L'8 Marzo è quindi il ricordo di quella triste giornata.
Non è una "festa" ma piuttosto una ricorrenza da riproporre
ogni anno come segno indelebile di quanto accaduto il secolo scorso.
Fare dell'8 marzo una festa è come fare festa il 12 dicembre (1969
strage di stato a Milano); fare festa il 27 giugno (1980 strage di
Ustica); fare festa il 23 maggio ( 1992 strage di Capaci)...
Semplicemente incivile.
25
Febbraio 2007
Campagna
acqua pubblica
"L'acqua è
fonte di vita. Senza acqua non c'è vita. L'acqua costituisce pertanto
un bene comune dell'umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a
tutti. Il diritto all'acqua è un diritto inalienabile: dunque l'acqua
non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente
da tutti". Sulla base di questo principio è iniziato negli ultimi
anni un percorso nazionale partecipato e dal basso che ha coinvolto
molti comitati, associazioni e movimenti impegnati in vertenze
territoriali sul bene comune acqua. A seguito di questo percorso, il 13
gennaio è partita in tutta Italia la Campagna Nazionale di Raccolta
Firme a sostegno di una Legge di Iniziativa Popolare per la
ripubblicizzazione dell'acqua.
Le grandi mobilitazioni sul territorio segnate da una forte e decisa
partecipazione popolare senza colore politico hanno evidenziato una
nuova sensibilità e volontà politica: quella di lottare per il diritto
all'acqua e ad una nuova gestione della stessa. La gente ha dimostrato
un ferma opposizione alle forme scellerate di privatizzazione del bene
pubblico che hanno soltanto portato all'innalzamento dei costi sulle
bollette, ad una qualità scadente del servizio, ad una inefficienza
gestionale mirata soltanto allo sfruttamento e al profitto. Per quanto
il tema sia veramente caldo, questi principi hanno permesso la
ridiscussione in parlamento del dll "Lanzillotta", il quale
non mette in discussione il carattere pubblico del bene ma sottolinea
contenuti troppo neoliberisti, nel quale non compaiono elementi
essenziali come elaborazione di un piano che preveda la modifica della
Legge Galli, del nuovo Codice ambientale, del Tuel ed un programma certo
per la riassegnazione a soggetti pubblici del servizio idrico integrato.
La nostra proposta tende a preservare l'autonomia di scelta delle
autonomie locali sul modello di gestione pubblico o privato per
l'erogazione dei diversi servizi, perché le amministrazioni locali si
assumano la responsabilità di fronte alle proprie comunità ed i
cittadini valutino, anche attraverso nuovi meccanismi di controllo e
partecipazione, gli esiti di tali scelte. Questa prospettiva contrasta
con l'art. 2 del ddl, che considera l'affidamento diretto a soggetti
pubblici (in house) come un'ipotesi eccezionale e temporanea. Questo
costringerebbe gli Enti Locali alle gare anche quando (per
considerazioni strategiche su servizi ad alto potenziale o per il
carattere sociale dei servizi, per la loro bassa redditività o per la
stabilizzazione occupazionale o per gli impegni programmatici assunti)
essi volessero comportarsi diversamente.
Le problematiche evidenziate si riperquotono a valanga sulla nostra
comunità. Sono ormai note a tutti e a tutte le lotte effettuate dai
cittadini contro il gestore dell'acqua setina "Dondi" e contro
il colosso "AcquaLatina", che hanno permesso un deterioramento
del servizio sia in termini di qualità ed efficienza che in termini di
aumento delle tariffe.
Come Partito della Rifondazione Comunista di Sezze, da anni siamo
occupati in vertenze locali sul tema dell'acqua, ci siamo impegnati a
portare le istanze relative alle problematiche sul tema acqua
all'interno del programma dell'Unione e abbiamo deciso di impugnare come
strumento strategico, la Campagna Nazionale di Raccolta Firme per
contrastare i colossi che fanno profitto sull'acqua e contribuire
insieme a tutti i cittadini di Sezze ad una ripubblicizzazione del
servizio: queste settimane saremo impegnati tramite il porta a porta per
illustrare i punti salienti della proposta di legge popolare e
raccogliere le adesioni. Inoltre, vi comunichiamo che venerdi 2 marzo il
PRC incontrerà presso la locale sezione in via Garibaldi, 51 a Sezze
alle ore 20,30 i cittadini, i lavoratori, il comitato setino per la
difesa dell'acqua pubblica, il comitato costruzione Depuratore Casali e
alcune associazioni e movimenti Setini che si riconoscono nei principi
di una gestione dell'acqua fuori dalle logiche del profitto e del
mercato, per estendere il più possibile la vertenza su tutto il
territorio. L'iniziativa prevede la riproduzione di materiale
multimediale sulle problematiche legate al tema
16
Febbraio 2007
Barriere
architettoniche e associazionismo
Sezze
ha un problema che non può essere messo in secondo piano, ma deve
essere uno dei punti principali del programma del centro-sinistra:
abbattere le barriere architettoniche. Purtroppo i diversamente abili
nel nostro paese hanno difficoltà ad accedere agli edifici pubblici,
edifici scolastici (vedi la scuola di Sezze Scalo) visitare il museo,
monumenti storici. Zarra ha realizzato dei marciapiedi, una scalinata,
invece di abbattere le barriere architettoniche ne ha costruite delle
altre. Infatti ha creato delle vere e proprie rampe di lancio (vedi
scalinata Ferro di Cavallo e i marciapiedi a Porta Pascibella). Gli
edifici pubblici dovrebbero dotarsi di montacarichi, rimettere in
funzione gli ascensori. Un paese con le barriere architettoniche è un
paese senza futuro.
Secondo
statistiche Nazionali un Italiano su 15 è impegnato in attività di
volontariato, questo sta investendo anche la nostra comunità. Molti
sono i cittadini impegnati a titolo assolutamente volontario e gratuito.
Grazie al volontariato l'Ente Comunale annualmente risparmia molti
soldi. Oggi il volontariato non deve essere inteso come forma di
assistenzialismo, ma come crescita del paese in sensibilità individuale
e collettiva. Rifondazione Comunista vuole eliminare lo squilibrio
istituzionale, dove la precedente giunta guidata da Zarra si è
caratterizzata dall'assenza di interventi nel sociale. L'Istituzione
Comunale deve essere in costante collaborazione con le associazioni,
deve permettere al cittadino di intervenire personalmente per migliorare
le condizioni generali del vivere sociale. Le Associazioni devono
svolgere un'azione integrativa all'Ente. Rifondazione propone di
istituire un osservatorio per il volontariato presieduto
dall'assessorato ai servizi sociali, censire le organizzazioni operanti
sul territorio e di condividere la loro azione su tutto il territorio
promuovendone la diffusione.
12
Febbraio 2007
Campoli
vince le primarie
Seggio
n° 1 Sezze Scalo Tot. Vot. 536
CAMPOLI 407 - ZEPPIERI 92 - BERTI 8 - Nulle 28 - Bianche 1
Seggio n° 2 Ceriara Tot. Vot. 68
CAMPOLI 39 - ZEPPIERI 17 - BERTI 12
Seggio n° 3 Centro Storico Tot. Vot. 1.155
CAMPOLI 779 - ZEPPIERI 275 - BERTI 82
Seggio n° 4 Conca di Suso Tot. Vot. 1.531
CAMPOLI 770 - ZEPPIERI 672 - BERTI 60 - Nulle 29
Voti complessivi: 3290
Percentuali:
CAMPOLI 1995 (62,06%) - Zeppieri 1056 (32,9%) - Berti 162 (5%) Nulle 58
5
Febbraio 2007
RC
alle primarie sostiene la candidatura di Campoli
Rifondazione
Comunista con un comunicato approvato e condiviso da tutto il direttivo
del partito esprime la volontà di appoggiare e sostenere alla primarie
del prossimo 11 Febbraio, la candidatura di Andrea Campoli. Le
motivazioni di tale scelta sono state frutto di una serie di incontri e
confronti aperti e partecipati, che Rifondazione Comunista ha promosso
con gli iscritti e simpatizzanti, dai quali è emersa l'esigenza di
investire su forme nuove di cambiamento politico capaci di incidere
profondamente su una nuova idea di costruzione di società e del nostro
territorio con l'obbiettivo prioritario di ridurre la forbice tra
istituzioni e cittadini. Una scelta che vede il partito impegnato non
con poche difficoltà, a creare le condizioni di vero e proprio
rinnovamento della politica e della sua classe dirigente, che deve
passare attraverso una presa di coscienza, che a Sezze, i cittadini
chiedono una trasformazione radicale di un sistema malato alla radice:
un sistema incapace di dare risposte ai bisogni della popolazione, un
sistema inquinato da lobbies di potere economico e finanziario, un
sistema logorato dal clientelismo, un sistema che utilizza la
politica come un approdo, come l'ingresso in un club esclusivo e
privilegiato, dal quale non si esce. Oggi s'impone pertanto da parte del
partito della Rifondazione Comunista un impegno teso a promuovere con
determinazione una nuova fase per la costruzione di un progetto di
innovazione di cultura politica all'interno del centro-sinistra setino,
che permetta di rilanciare Sezze all'interno di tutto il comprensorio
dei Monti Lepini. L'assetto strategico di Rifondazione è stato quello
lavorare con nuova forza generazionale che ha spinto per il cambiamento
di una classe dirigente ormai obsoleta, nel rinnovamento di una
tradizione politico culturale di una sinistra, che a Sezze ha dato tanto
e che non ha intenzione di abdicare a discapito di un qualunquismo
esagerato, rappresentato dall'esperienza delle liste civiche e della
deriva fallimentare delle destre. Su questa linea è stata elaborata la
candidatura di Andrea Campoli, che rappresenta un segnale di rottura e
di discontinuità con il passato, sul quale hanno scommesso uomini e
donne di questo paese ormai stanchi dell'antipolitica e spinti
dall'esigenza di cambiamento e di un futuro migliore per i propri figli,
e sul quale sta nascendo una nuova forza generazionale che crede nei
valori della politica, del confronto e della partecipazione:
Rifondazione ha deciso di essere interna a questo processo ed investire
su questa candidatura. Siamo convinti che Campoli possa incarnare questo
ruolo e non deludere tutte le persone che credono in questo progetto di
innovazione politica e di rilancio del paese. In questa fase storica, la
posizione del partito della Rifondazione Comunista è quella di
confrontarci apertamente sulle tematiche con l'asse moderato, e
garantire all'interno dell'Unione l'affermazione dei valori della
sinistra radicale, che fa della tutela dei cittadini e delle classi
deboli il suo impegno primario, quella sinistra critica che possa
portare dentro la coalizione una nuova capacità di confrontarsi sui
programmi ma soprattutto creare le condizioni perché possiamo tornare
al confronto con i cittadini.
Questa direzione non rappresenta per Rifondazione un modo come un altro
per accedere alla stanza dei bottoni e conformarsi con un modello di
sistema che non ci appartiene e che ci allontana dalla base che
rappresentiamo. Anzi, al contrario, ribadiamo come tema centrale la
nostra critica al potere, e proponiamo un modello politico diverso
attraverso il quale la centralità della partecipazione rappresenti
l'elemento fondamentale per uscire dalla crisi della politica. Le
condizioni attuali del nostro paese hanno spinto i cittadini a chiederci
un sforzo maggiore per sconfiggere definitivamente la logica delle liste
civiche e delle destre, per un ritorno alla politica e alla democrazia,
ma questo non potrà avvenire se si rimane a guardare o se non si
riuscirà a costruire un progetto di lungo respiro capace di costruire
un alternativa al modello politico e sociale imposto dalle precedenti
amministrazioni, portando fino in fondo i punti programmatici che ci
siamo fissati e richiesti dai cittadini, anche con capacita critica per
andare analizzare quei tabù che sono stati sempre lasciati in disparte
e che hanno creato difficoltà nel rapporto con la cittadinanza. Siamo
convinti di affrontare questa nuova fase politica a testa alta per dare
in nostro contributo all'interno del centro-sinistra, ribadendo la
nostra caratteristica di definirci comunisti e di sinistra, e
riproponendoci sul panorama politico setino come forza critica e di
alternativa che ha avuto la capacita di mettersi in discussione e di
rinnovamento nel suo interno.
Fabrizio Angeletti
1
Febbraio 2007
Parcheggi
tutti a pagamento
A Sezze i parcheggi
sono tutti a pagamento. L'amministrazione precedente ha dimezzato i
posti auto e il Commissario Prefettizio ha pensato bene che i restanti
diventassero a pagamento. Nel comunicato stampa fatto dallo stesso
commissario si legge, "si potrà usufruire dell'ampio parcheggio
dell'Anfiteatro, dove partono le circolari urbane." Come prima cosa
le circolari urbane non coprono tutto il territorio e in particolar modo
il centro storico. Come seconda cosa il sabato è giorno di mercato che
si svolge proprio nella zona indicata come soluzione del problema, così
facendo si creano inevitabilmente ulteriori caos. Le vie interessate
sono Guglielmo Marconi e San Leonardo, provocando ulteriori intasamenti
in via Della Resistenza, dove da tempo molti residenti e commercianti
della zona si sono lamentati dell'assenza da parte delle istituzioni sul
problema viabilità. I residenti delle zone interessate devono
parcheggiare la macchina molto lontano dalla propria abitazione. Non
vorremmo che questa mossa è stata studiata per favorire qualche
personaggio che possiede box o garage da vendere o da affittare.
Rifondazione condanna questo atteggiamento arrogante da parte
dell'istituzione comunale, che sceglie una soluzione poco strategica e
trasparente per la soluzione dei parcheggi. L'imposizione prevede su
tutto il centro storico le strisce blu, lasciando soltanto cinque posti
a strisce bianche. Di fronte a questo ci poniamo una serie di domande
alle quali vorremmo che il Commissario del paese dia una risposta
concreta per la tutela di tutta la cittadinanza: quale impatto ha questa
scelta per lo sviluppo del centro-storico? Per le attività commerciali?
Va studiato innanzi tutto un piano traffico, va individuata un'area dove
creare nuovi parcheggi e potenziare il servizio pubblico delle
circolari. La cosa più sconcertante è che, queste decisioni vengono
prese senza interpellare i diretti interessati cioè i cittadini.
Inoltre il partito della Rifondazione Comunista informa la cittadinanza
che è attivo il sito internet: www.rifondazionesezze.it
dove è possibile inviare domande e quesiti.
16
Febbraio 2006
Il
paese ha bisogno di opere viarie
Il
Partito della Rifondazione Comunista del circolo Guevara di Sezze,
ha lanciato in questi giorni una petizione popolare che andrà
successivamente indirizzata al Sindaco del Comune di Sezze Zarra, al
Presidente della Provincia di Latina Cusani e al Presidente della
Regione Lazio Marrazzo. Nella petizione si chiede la costruzione in
tempi brevi di una rotatoria tra la S.S. 156 e Via del Murillo (I° - Ii°
tratto) in località Sezze Scalo, nei pressi del centro commerciale
Emiliani. Si chiede inoltre l’installazione in prossimità della
rotatoria per entrambi i sensi di marcia di pensiline per il riparo
dagli agenti atmosferici delle persone che usufruiscono dei mezzi
pubblici. Il suddetto progetto ha lo scopo di ridurre i numerosi
incidenti in prossimità di questo incrocio, causati dalla scarsa
visibilità e dalla viscidità del manto stradale (soprattutto nei
giorni di pioggia), ed assolvere alla funzione di moderazione della
velocità e snellimento del traffico. Il PRC da tempo è molto
sensibile al problema della viabiltà, infatti, a breve ci sarà
un’interrogazione provinciale da parte dell’esponente in provincia
Lucio Pavone. Riteniamo fondamentale la messa in sicurezza delle strade
ad esempio, la Via Ninfina (Coste), che dovrebbe essere dotata di
illuminazione pubblica e di un rilevatore di velocità. Rifondazione
userà tutti i mezzi democratici a disposizione per far si che queste
opere vengano realizzate.
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