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I Sacconi |
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Confraternita del Sacro Cuore di Gesù contatti: mail sacconi.sezze@libero.it cellulare 338 105 78 92 |
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Sabato
8 giugno 2013, ore
17,30 Sezze, parrocchia di San Pietro restauro a cura della Confraternita del Sacro Cuore di Gesù con il contributo di Cassa rurale ed artigiana dell'agro Pontino - Rotary club Latina Monti Lepini Banca popolare del Lazio - A.s.d. atletica setina
Dipinto
SS Cosma e Damiano Giuseppe Turchi (Sezze 1840 - Singapore 1895) chiesa di San Pietro di Sezze Non v'è alcun dubbio che per realizzare questo dipinto Giuseppe Turchi si sia documentato, e a fondo; nel quadro, difatti, oltre ai due santi, sono raffigurati anche diversi emblemi terreni spettanti a loro. Cosma e Damiano sono stati due martiri uccisi all'incirca nel 295 a Ciro, in Siria, sotto l'impero di Diocleziano. La tradizione afferma che entrambi i fratelli fossero medici (categoria che li ha come patroni), ed infatti il pittore ha voluto ricordare tale loro attività sia con i rotoli del sapere che si notano sulla sinistra, sia con i vasetti degli unguenti e dei medicinali che si possono vedere sulla destra. Il concetto artistico è stato eseguito dall'autore in maniera semplice ma egre- gia; per cui la coppia di figure appare armonica e ottimamente delineata per quel che riguarda la parte anatomica. Assai ben resi, inoltre, sono i visi incorniciati da folte barbe e da lunghe chiome. Un po' meno riusciti, per contro, risultano gli occhi, molto tristi e, quasi, costretti in una fissità innaturale. I due santi appaiono ben vestiti, anche se è certo che prestassero gratuitamente la loro opera a favore degli indigenti, e recano in mano la palma, simbolo del martirio. Oltre che per l'ottima resa delle figure, dote acquisita, senza dubbio anche grazie alle tante esercitazioni accademiche, questa tela si fa notare per l'elevata qualità degli accostamenti cromatici. A cura di Ettore Passalalpi Ferrari, Edizioni dell’Antiquarium Comunale di Sezze - 1995
Il
restauro è opera di Mario Salvatori, nato a Priverno e discendente da una famiglia di artigiani,
che ha maturato la sua passione per il restauro durante il corso di studi all’Istituto Statale d’Arte di Priverno , dove si diploma con il massimo dei voti.
I
Sacconi, gli appartenenti alla Confraternita del Santissimo Cuore di Gesù,
sono conosciuti perché aprono la Sacra Rappresentazione del Venerdì
Santo di Sezze. Rimangono impressi nella memoria di chi li osserva, e
non potrebbe essere altrimenti, poiché vestono con un pesante sacco di
tela bianca, con il volto tutto coperto da un cappuccio; recano in mano
le ossa dei confratelli defunti e recitano, sommessamente, lo Stabat
Mater. Ma la Confraternita non esiste solo per celebrare questa
occasione pure folclorica ma, essenzialmente spirituale. I Sacconi sono
figure portatrici di pietà e di carità. Un ruolo certificato da una
Regola (lo statuto) e riconosciuto pure da Papa Benedetto XVI che nel
dicembre 2012 ha concesso l’indulgenza plenaria e parziale ai
Confratelli. Su proposta di don Massimiliano Di Pastina, archivista
capitolare, i sacconi beneficeranno del provvedimento della
Penitenzieria Apostolica. La Confraternita del Santissimo Cuore di Gesù, antica e venerabile, è stata eretta a Roma nel 1729. La Regola fu riconosciuta da papa Clemente XII. A Sezze l’opera della Confraternita iniziò nel 1745 durante una missione spirituale di San Leonardo da Porto Maurizio. Scopo principale dei Sacconi era quello di aiutare le classi meno abbienti assistendo le famiglie più bisognose. I documenti ricordano che “questua in tutte le Feste a totale beneficio de’ poveri”. Una pietà che non è mai venuta meno e che continua ancora oggi. Tuttavia la necessità di adeguarsi ai tempi moderni ha portato ad una modifica sostanziale della Regola. Oggi la Confraternita oltre ad offrire aiuto ai bisognosi si occupa di tutelare il patrimonio artistico della città di Sezze. Tra i suoi compiti ha la promozione di iniziative di carattere educativo, culturale, di assistenza e di accoglienza in forme varie, sempre nello spirito della carità fraterna e tenendo conto delle necessità locali e del progetto pastorale della Chiesa diocesana. A
tal proposito, in questi ultimi anni, i Sacconi stanno favorendo la
promozione e conservazione del patrimonio storico-artistico di Sezze:
per loro cura e a loro spese sono stati restaurati nel 1999 il quadro
del Sacro Cuore di Gesù e nel
2003 il Calvario opere di
Giuseppe Turchi: oggi rinasce a vita nuova il quadro dei Santi Cosma e
Damiano, ugualmente di Turchi, in precedenza esposto nell’omonimo
altare nella chiesa parrocchiale dei Santi Michele e Nicola, dal 1962
conservato a San Pietro. La
Confraternita non possiede alcun bene mobile e immobile. Suo compito
è quello di dare esempio di Fede, Speranza e Carità. Partecipa solo
alla visita dei Sepolcri, alla Sacra Rappresentazione del Venerdì
Santo, al Corpus Domini, alla processione dei Santi Patroni Lidano e
Carlo da Sezze. |