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MADONNA DELLA PACE |
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La
chiesa
della Madonna della Pace in una foto del 1913 24 aprile 2013 Comitato Madonna della Pace finiti i lavori di riqualificazione Il presidente del comitato. Ciotti Massimiliano Madonna della Pace -via Strada Vecchia -incrocio con via Bassiano -via Mattatoio- ovvero l'ingresso di Sezze. Tanti anni sono e le varie amministrazioni succedutesi nulla hanno fatto per migliorare la qualità della vita in queste zone. Sulla base dell'apporto volontario di alcuni cittadini ormai stufi di assistere a tali latitanze nasce l'associazione denominata comitato di quartiere "Madonna della Pace" di Sezze che ha deciso di perseguire gli obbiettivi utili alla collettività ed in particolar modo:accrescere la conoscenza civile e l'interesse dei cittadini al fine di favorire la crescita sociale del proprio quartiere; avanzare proposte ad enti istituzione competenti per una democratica e corretta gestione della cosa pubblica; prevenire e contrastare fenomeni di degrado urbanistico, segnalare agli organi competenti usi e abusi del territorio e programmare il corretto utilizzo; analizzare i bisogni dei residenti e conseguentemente promuovere tutte quelle iniziative finalizzate a migliorare la qualità della vita del quartiere e quindi considerarsi come centro permanente della vita associativa nel territorio del quartiere stesso; richiamare l'attenzione delle forze vive del territorio, cittadini e istituzione, ed operare affinché il quartiere venga difeso e valorizzato sotto il profilo ambientale, naturalistico ed archeologico, nonché creare le condizioni di sicurezza in relazione al traffico caotico che quotidianamente mette a repentaglio la vita dei residenti. Operativamente ad oggi, numerose sono state le iniziative intraprese al fine di coinvolgere le istituzioni competenti, che da subito la propria disponibilità ad assecondare ai fabbisogni del quartiere ed alle problematiche rappresentate. Il giorno 13-4-2013 in tal caso, dopo che il comitato e' riuscito a portare a termine alcuni interventi, ossia piazzetta della chiesa e gli spazi adiacenti al quartiere, il sindaco Andrea Campoli, ci ha onorato della sua presenza, congratulandosi per il lavoro finora svolto, auspicando una sincera e duratura collaborazione. In ogni modo in tutte le circostanze ci impegniamo a rimanere sempre vigili e attivi per far rispettare le promesse e gli impegni che sono stati assunti. 1 marzo 2013 Comitato Madonna della Pace al lavoro Nei giorni scorsi il Comitato Madonna della Pace composto da Massimiliano, Fabrizio, Luca, Salvatore, Italo, Luigi, Vincenzo, Adriano, Elio e Antonlo con il permesso del Comune di Sezze hanno installato davanti alla Madonna della Pace alcuni pali di legno a delimitare lo spazio antistante l'edificio restaurato per evitare che le auto ne ostruiscono l'ingresso. 19 novembre 2009 lettera aperta del Comitato di quartiere Madonna della Pace Al Sindaco di Sezze Andrea Campoli Oggetto:
invivibilità quartiere Madonna della Pace Egregio Sindaco, noi abitanti del quartiere Madonna della Pace non siamo più in grado di sopportare i continui disagi dovuti alla mancata manutenzione del nostra strada. Buche enormi lasciate dalla ditta che ha realizzato i lavori di restauro della chiesa di Madonna della Pace peggiorati dagli interventi della Dondi che ha ricoperto sommariamente gli scavi effettuati per un guasto alla rete idrica. Un tombino aperto lungo la strada provinciale è per tutti un pericolo. Inoltre ci impedisce di utilizzare il cassonetto dei rifiuti. Essendo il tombino sfondato e otturato quando piove si allaga tutto e il cassonetto diventa irraggiungibile. Con
le piogge autunnali continuiamo a raccogliere le acque meteoriche di Via
Fanfara che a causa di tombini otturati e rampe di cemento costruite
sulle cunette di scolo per l’accesso ad abitazioni private deviano
tutta l’acqua che, attraversa proprietà private trasborda con una
cascatella proprio davanti la chiesa restaurata e si porta via quel poco
che è rimasto della pavimentazione stradale. Le vogliamo ricordare che Lei assieme agli assessori Maurizi e Bernabei Vi siete impegnati con gli abitanti del quartiere ad effettuare la manutenzione ordinaria e ve ne rendiamo atto che qualche lavoro è stato fatto: il ripristinato un lampione, l’istallazione di specchi sull’incrocio con la Ninfina. Purtroppo è stato sospeso ormai da molto tempo il servizio di pulizia e di nuovo la strada si è riempita di rifiuti. Ma soprattutto è necessario sistemare le buche. Noi abbiamo fatto del nostro meglio tentando di coprire le voragini con breccia e la sabbia ma tutto questo non basta. Se
l’amministrazione non è in grado di provvederete nemmeno
all’ordinaria manutenzione della strada “ditecelo” e lo faremo noi Cordiali saluti Comitato di quartiere Madonna della Pace |
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3 ottobre 2009 articolo di Ignazio Romano La storia non è una esclusiva di nessuno Non
mi trovo d’accordo con la chiusura dell’articolo di Elisa Fiore
sugli scavi di Ponte della Valle pubblicato su Latina Oggi del 2 ottobre
2009. E visto che, anche se in modo sottointeso, vengono chiamate in
causa le associazioni, mi permetto, come presidente della consulta, di
contestare la frase con cui la giornalista chiude il pezzo: “Basta
con i fondi per le sagre e le panzanellate, soldi a pioggia che
potrebbero essere ben spesi, dando un taglio netto al carrozzone
dell’effimero finalizzato al consenso elettorale del politico di
turno..” A
Sezze l’incuria verso i beni archeologici, la scarsa sensibilità
civica ed i finanziamenti a pioggia inconcludenti coinvolgono tutti i
settori, tutti i cittadini e tutti gli amministratori di oggi e di ieri.
Generalizzare, criminalizzando forse l’ultimo baluardo culturale che
oggi ci resta, ovvero le tradizioni ed i prodotti tipici della terra, mi
sembra il peggior errore che si possa fare e che troppo spesso si è
fatto nel passato. Lo stesso Filippo Lombardini, tante volte
tirato in causa in questi giorni, è stato vittima della stessa mentalità
fratricida. Ribadisco
ed approfondisco il concetto che ho voluto esprimere nel mio articolo
sui progetti di recupero mai conclusi prendendo spunto dalla Madonna
della Pace: volendo fare un calcolo assurdo, e stando alla logica
dell’articolo di Fiore, con i soli 500 mila euro spesi per
ristrutturare la Madonna della Pace, per poi tenerla chiusa da tre anni
a questa parte, si potevano finanziare ben 10 sagre del carciofo. Ma non
è questo il punto. La differenza tra l’investimento giusto ed uno
inconcludente sta nel modo in cui vengono spesi i fondi, e soprattutto
nel modo in cui viene condivisa l’idea dalla comunità. Occorrono
coesione, sinergie, dialogo e la consapevolezza che la storia non è una
esclusiva di nessuno. Tutti concorrono alla realizzazione del bene
comune. La percezione di essere parte integrante della comunità, di
condividere ogni cosa, è alla base stessa della comunità sana in cui
ciò che emerge è la volontà di partecipare. 26 settembre 2009 articolo di Ignazio Romano La Madonna della Pace e i Progetti mai finiti La storia del progetto di ristrutturazione della Madonna della Pace è solo un pretesto per parlare di tutti quei progetti, con relativi finanziamenti pubblici, che a Sezze non raggiungono mai la fine e non diventano mai patrimonio a disposizione della comunità che pure ha pagato per averli. Per questo motivo la qualità della vita nella nostra provincia (vedi ultime statistiche ISTAT) peggiora di anno in anno, e non ci vuole un convegno per capire che il degrado sta per diventare un grave problema per il nostro territorio, così come non ci vuole un convegno per capire che senza la volontà di dialogare non si hanno neppure le capacità per realizzare progetti di sviluppo sociale. Leggo sui giornali dei migliaia di euro di finanziamenti pubblici previsti per quel palazzo, per quella via o per quella zona che va riqualificata. Dovrei, come mi sforzo di fare sempre, riportare la bella notizia su queste pagine. Eppure i palazzi, le vie e le zone a rischio degrado nel nostro paese aumentano di giorno in giorno. Per i palazzi storici del centro sono arrivati centinai di migliaia di euro, eppure non ce n'è uno per ospitare La Città dei Giovani, l'Università dell'agricoltura o un palazzo congressi; per le vie del centro la stessa cosa, mentre l'asfalto e il traffico le invade tutte, la pavimentazione e l'arredo urbano non riescono a farle solo a Sezze. Provate a fare quattro passi nei centri dei paesi limitrofi. Priverno, Maenza, Bassiano, Norma, Cori sembrano Sezze quando eravamo piccoli. Non parliamo neppure dei soldi spesi per i parchi e per i centri sportivi. Nessuna opera è finita, nessuno è in grado di ridare a Sezze il decoro e la centralità che nel passato questo paese ha avuto nel comprensorio dei Monti Lepini e per tutta la provincia di Latina. Penso a quello che potevano diventare i resti di epoca romana, oro buttato. Penso alle tante manifestazioni che ho visto negli anni '70 e 80 all'Anfiteatro, tutto finito. Penso alla fine ingloriosa dei campi da tennis. E parlando questa mattina con Sandro Pontecorvi ho superato la pigrizia e la rassegnazione che ci sta sommergendo tutti e che ci cancellerà dalla storia. I finanziamenti non sono sufficienti. Cittadini, amministratori e funzionari pubblici devono garantire che il denaro viene speso per ridare alla comunità setina una qualità della vita accettabile. L'interno della Madonna della Pace ristrutturato con i lavori del 2006 5 settembre 2006 articolo di Alessandro Mattei La
chiesa diventerà museo dei mestieri 22 settembre 2005 Comunicato stampa del Comune di Sezze > tutti i comunicati Finanziamento
regionale per la ristrutturazione della ex chiesa "Madonna della
Pace" Il Sindaco di Sezze, Lidano Zarra, rende noto che la Regione Lazio, nell’opera di assestamento del bilancio dell’anno 2005, ha messo a disposizione dell’ente comunale una somma pari a 500.000 € per la ristrutturazione della chiesa ex "Madonna della Pace", sita in Sezze nell’omonima località. Il sindaco, esprimendo tutta la sua soddisfazione per la decisione della Regione Lazio, ci tiene a ringraziare l’onorevole Di Resta per il fattivo interessamento, e tutti coloro che si sono adoperati per mettere a disposizione del comune i mezzi finanziari necessari per la ristrutturazione dello stabile. |
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Storie di ordinaria disattenzione “La Madonna della Pace”: Come pensarla peggiore? Sezze, 10 febbraio 2005 di Ignazio Romano La
chiesa
della Madonna della Pace in una foto del 1913 Come pensarla peggiore? Questa dev’essere stata la domanda prioritaria, scusate il sarcasmo, di chi ha amministrato il nostro paese dal dopoguerra fino ai giorni nostri. Fatte poche, ma dovute eccezioni, disinteresse, arroganza e poca voglia di fare il bene comune hanno contraddistinto la maggior parte delle persone che si sono alternate a palazzo De Magistris. Non vi sono altre spiegazioni, visto l’evidente stato di degrado in cui versa il territorio di Sezze. E se il professore Luigi Zaccheo alla fine degli anni ‘60 intitolava il suo libro “Sezze che scompare”, i setini hanno contribuito non poco all’opera di “abrasione storica” di cui il tempo è l’artefice naturale.
L'esterno della chiesa interamente in pietra calcare così come si presenta oggi Nessuna offesa personale; sto parlando di una vergogna collettiva, dell’incapacità di saper gestire le risorse presenti, e ritengo che ciò che è stato fatto a Sezze merita un mea culpa generale. A cominciare da quanti si sono proposti al governo della città, che hanno illuso per decenni i cittadini, per finire con quei cittadini esclusivamente presi dalle questioni private. La
disattenzione di cui vi voglio parlare in questa pagina ha comunque un
soggetto specifico, una delle tante chiese storiche di Sezze: sopra- l'interno della chiesa dopo decenni di totale abbandono sotto- il ritratto della Madonna con in braccio il Bambinello |
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La storia di questa chiesa è lunga e porta con se un’importante testimonianza di civiltà, così attuale che non può non far riflettere: La
Pace fra i popoli. Costruita all’inizio del XVI secolo appositamente per sancire la fine delle ostilità , avvenuta nel 1500, fra Sezze e la vicina città di Sermoneta, la “Madonna della Pace” è posta sulla Via Setina, ingresso del paese verso Roma. Un punto strategico del territorio, già ricco di storia a cui va ad aggiungersi questa importante pagina che mette fine ad un periodo di ostilità che perdurava da ben 300 anni per questioni di confine. Una tale testimonianza non può essere dimenticata, nessuna comunità può farlo, solo in una città dove l’identità culturale oramai s’è persa possono accadere tali aberrazioni. Per questo non riesco a comprendere come sia stato possibile perdere i finanziamenti per la riqualificazione della chiesa. |
Ma
andiamo per ordine; non ci sono solo lati negativi in questo racconto: Nelle mie ricerche non ho potuto fare a meno di imbattermi nella straordinaria, quanto inaspettata, sensibilità di chi abita nei pressi della “Madonna della Pace” dove, quel che resta del rudere, è ancora ben visibili, come mostrano le foto fatte domenica 6 febbraio 2005. Queste persone, semplici cittadini, in mancanza di altre attenzioni si sono preoccupati di costruire una porta ed una recinzione in legno per la chiesa, di pulire la zona antistante dall’erbaccia, e poi hanno lasciato il passo agli operai comunali sperando nella realizzazione di un progetto di riqualificazione da sempre sbandierato. E’ strano, perché non è la prima volta che mi imbatto in contadini, operai, braccianti, semplici cittadini di Sezze sensibili alla storia e alla cultura del territorio, mentre non trovo la stessa attenzione e sensibilità in chi dovrebbe occuparsi per dovere, per responsabilità legale o per professione a tali ricchezze. Il
tetto della chiesa è oramai completamente crollato e le mura
pericolanti L’accusa,
a questo punto non più generica, si concentra in modo particolare
sull’inefficienza dell’Ente Comunale di Sezze, che si è
lasciato sfuggire un finanziamento regionale lasciando decorrere i
termini prestabiliti. Una superficialità e una negligenza
inaccettabile, che in un’altra città avrebbe avuto conseguenze gravi. Qui
da noi, mentre si continuano a sbandierano paternità presunte di nuovi
progetti, si attende inesorabilmente che scadano i termini del prossimo
finanziamento. La fotografia del paese non si presta ad interpretazioni:
“Sezze versa in un grave stato di degrado”.
Ricapitolando
brevemente le ultime vicende occorse alla “sfortunata” chiesa
intitolata alla pace, possiamo dire che: Con Delibera Comunale N° 1
del 8 gennaio 2002, il consiglio, presieduto da Giovan Battista
Giorgi, ha acquistato dal Sig. Pietro Filigenzi per la somma
di € 7.746,85 l’immobile posto all’incrocio tra Via
Bassiano e Via Strada Vecchia (così riporta la toponomastica comunale)
denominato “ex chiesa Madonna della Pace”. La cifra spesa è
irrisoria, definita simbolica dallo stesso Giorgi e finalizzata alla
richiesta di fondi da presentare alla Regione Lazio per il recupero
dell’immobile da destinarsi a Centro Polifunzionale. Successivamente
l’Ingegnere Maurizio Baratta ha realizzato un progetto per il
consolidamento e la messa in sicurezza dello stabile che, oramai privo
di tetto, si trova in condizioni precarie. L’Ingegnere si è anche
preoccupato di richiedere per tempo l’acquisizione di tutti i pareri
favorevoli di Sovrintendenza e Genio Civile, necessari per ottenere il
finanziamento regionale. Il tutto sotto la specifica competenza
dell’Ufficio Tecnico del Comune di Sezze. Nella scorsa estate 2004 i termini entro il quale presentare la documentazione completa erano in scadenza, ed il Responsabile dell’Ufficio Tecnico di Sezze, l’Ingegnere Vittorio Carlesimo, avrebbe dovuto quantomeno presentare domanda di proroga alla Regione Lazio. Ciò non è avvenuto, forse perché l’ufficio era oberato di lavoro, e i finanziamenti necessari al recupero del bene storico sono andati perduti. Non
è la prima volta che finanziamenti pubblici disponibili non sono poi
fruibili dalla comunità , mentre troppo spesso licenze edilizie a
privati, concesse con troppa facilità, hanno degradato e continuano a
degradare il territorio comunale. Sindaco
ed amministratori sono corresponsabili di tali aberrazioni ai danni
dell’ambiente, della storia e quindi della comunità setina, e ritengo
che tale situazione sia oramai insostenibile. Per la realizzazione di questo servizio devo ringraziare: il professore Luigi Ottaviani, l'ingegnere Maurizio Baratta e tutti i cittadini sensibili alla storia e ai beni culturali di questa città, come quelli che ho incontrato domenica 6 febbraio 2005 nei pressi della chiesa. Grazie a tutti |