Filippo Simeoni  

CAMPIONE D'ITALIA

 

2 luglio 2008                                                                                    Centro Sociale Ubaldo Calabresi

Sezze festeggia il suo campione 

Filippo Simeoni Campione d'Italia


 
Dài, Filippo…corri!                                       

2 luglio 2008, articolo di Franco Abbenda

Dài Filippo, corri!

Non voltarti.

Spingi su quei pedali.

Non mollare; mancano solo poche centinaia di metri.

Dài…il gruppo ti è alle calcagna.

Lo striscione è proprio in fondo al viale, non lo vedi ??

Hai un appuntamento.

Non le vedi tutte quelle figure sfuocate che ti aspettano ??

Ci sono anche tutti i grandi italiani delle due ruote, quelli che hanno indossato la maglia tricolore da campione d’Italia dal secolo scorso ad oggi, ad aspettarti sul traguardo.

E sono nomi che hanno fatto la storia italiana e mondiale del ciclismo, quella fatta di sudore e di fatica, come sempre:

I lontani Girardengo, Binda, Guerra, Bartali, Coppi, Baldini, Dancelli, Gimondi, Adorni, Bitossi; i più vicini Moser, Saronni, Argentin, Bugno; fino ai più recenti Cipollini, Bartoli e Bettini.

Ma non pensare a quella maglia tricolore.

Non è ancora venuto il momento di indossarla.

Dài, Filippo. Spingi su quel 53, non farti raggiungere, tienili ancora lontani i tuoi avversari di oggi.

Non pensare, pedala.

Non ripensare alle prime biciclette che hai inforcato, né ai tanti chilometri che hai macinato da ragazzino e da giovanissimo, sulle grigie strade lombarde o in quelle ondulate e verdeggianti delle Marche, più vicine e simili alle nostre.

Sì, perché tu sei Sezzese, Filippo.

A Desio, vicino Milano, ci sei nato, solo per la storia personale dei tuoi genitori e per gli imperscrutabili scherzi del destino.

Ma tu sei Sezzese doc. Filippo.

Certo, il tuo modo di parlare ti tradisce un po’.

Il nostro dialetto tu lo capisci, e bene, ma nella vita di ogni giorno e davanti ai microfoni ti affidi ad un idioma poco sezzese, più elegante.

Ti perdoniamo, dài, non è poi così grave.

Non pensarci, Filippo, pedala.

Non ripensare a quei giorni di tanti anni fa, quando al Giro d’Italia dilettanti, sulle salite del Trentino lottasti per il successo testa a testa con Pantani e Simoni, allora solo giovani di buone speranze, e non riuscisti a precederli.

Non pensarci, Filippo, dài, pedala.

No, adesso non devi ripensare neanche a quando decidesti di fermarti a riflettere sulla tua vita e sulla scorciatoia che avevi imboccato; smarrirsi lungo il percorso della vita è roba da uomini, soprattutto in un gruppo sempre alla caccia di facili successi e attratto dalle troppe sostanze che sporcano il bel mondo dei pedali.

Non pensarci! Hai già pagato e ti abbiamo perdonato.

No, Filippo, non pensarci adesso.

Pedala, il traguardo si avvicina; serve ancora uno sforzo.

Stavolta non ti prenderanno.

Non girarti, pensa a pedalare.

Non c’è più neanche il cow-boy in maglia gialla ad inseguirti, quello che ha provato a farti cambiar mestiere in anticipo nel 2004 sulle strade francesi del Tour.

Dài, mancano solo poche pedalate. Forza! Spingi su quelle pedivelle.

Non le senti le mille voci dei sezzesi che ti sostengono ???

Non li senti i battiti del cuore impazziti, quelli degli amici di sempre, quelli che ti sono stati vicini sempre, anche quando dopo l’ennesimo infortunio, sei stato vicino ad appenderla al muro quella “maledetta” bicicletta??

Dài, Pippo, ci sei; serve ancora un po’ di forza, non mollare proprio adesso.

Non fermarti, spingi.

Non ripensare adesso ai mancati primi posti della tua lunga carriera da professionista.

Non è dalle tante braccia alzate al traguardo che si giudica un ciclista.

No, non è il momento di ripensare neanche ai successi, quelli sì indimenticabili.

Neanche a quello strano e particolare di Cuenca, in Spagna, quando nella Vuelta del 2001 hai sollevato e baciato la bici (quella sì…benedetta) prima di attraversare a piedi il traguardo ed assaporare la tua prima vittoria in una grande corsa a tappe.

Dài, Pippo, pedala, ora più che mai pedala, non pensare.

No, neanche ai tuoi cari.

A quelli che da sempre ti amano; a quelli che hanno imparato ad amarti più tardi, ed a quelli con i quali condividi tutto, i gesti più affettuosi ed i segreti più intimi.

No, non pensare neanche ai tuoi tanti colleghi, compagni silenziosi delle lunghe giornate di allenamento e di gara; ed alle poche parole scambiate con loro sul futuro che vi aspetta dietro l’angolo, una volta scesi dall’ultima bici.

Dài Pippo, pedala. Non pensare a niente. Pedala e vinci.

Non c'e' tempo per fermarsi, per restare indietro.

La signora senza ruote non aspetta più”,

Filippo, e finalmente anche tu, con

quel tuo naso triste come una salita e quei tuoi occhi allegri da italiano in gita”

troverai un posto nella grande storia dello sport italiano, lì dove porterai con te, per sempre, anche la piccola ma luminosa storia sportiva di Sezze.

Grazie, Pippo. Grazie ancora.

Fermati adesso. Fatti abbracciare.

Ci sarà ancora tempo per riprendere la bici e tornare a pedalare…senza fretta.

La gara di domenica, quella vittoria, il sogno di una vita e di una carriera sportiva sono scritte a caratteri indelebili, ormai.

Nessuno potrà mai più toglierti quella sudata ed insperata maglia tricolore.

E’ lì a Bergamo.

E’ qui a Sezze.

E’ nella storia del ciclismo.

Filippo Simeoni tricolore

30 giugno 2008, articolo di Francesco Paris

Un uomo solo al comando: Filippo Simeoni.
Il bikers di Sezze, tesserato con la formazione Ceramiche Flaminia Bossini Docce da ieri è Campione Italiano di Ciclismo su Strada.
La manifestazione tricolore si è svolta a Bergamo su un impegnativo percorso lungo ben 254 chilometri. Ai nastri di partenza erano presenti i migliori corridori che il ciclismo italiano può vantare come l'iridato Paolo Bettini, il «piccolo principe» Damiano Cunego, il «cobra» Riccardo Riccò e il campione tricolore uscente Visconti.
Alla vigilia della gara proprio gli atleti appena citati avevano dichiarato fuoco e fiamme ma alla fine hanno dovuto arrendersi ad uno dei ciclisti più esperti del gruppo ovvero il setino Simeoni.
Il percorso della manifestazione fra l'altro non era dei più adatti al corridore della Flaminia infatti, per tutti, la gara si sarebbe decisa sulla salita che conduce a Bergamo Alta e che doveva essere ripetuta per ben 13 volte.
Questa dura parte del tracciato era simile ad un finale di tappa del Giro d'Italia 2007 e proprio su quest'erta ci fu l'allungo vincente di Stefano Garzelli. Il via della manifestazione tricolore è stato dato alle ore 10 con il gruppo che ha imposto subito un andatura piuttosto elevata.
La corsa resa dura anche dalle elevate temperature è stata caratterizzata nel finale da una fuga composta da una trentina di corridori. Fra questi erano presenti diversi portacolori della Ceramiche Flaminia, Paolo Bettini, Riccò, Nibali, Visconti e Pozzato.
I gregari di quest'ultimi due atleti appena citati hanno prontamente stoppato tutti gli scatti di altri ciclisti per tentare di far disputare la volata finale ai loro capitani. A meno cinque chilometri dall'arrivo, in un momento di riesce a mantenere un margine rassicurante.
Nell'ultimo chilometro gli inseguitori si fanno minacciosamente vicini ma il setino non molla e conclude solo a braccia alzate come i veri grandi campioni. In queste poche centinaia di metri che lo dividevano dal traguardo sicuramente nella mente del bikers sono passate tutte le sofferenze che ha dovuto sopportare a partire dallo scorso anno, quando a causa del fallimento della sua squadra ha corso pochissimo, e per tutte le ingiustizie che ha dovuto subire durante la sua carriera dovute all'ammissione di doping e a causa della vicenda Armstrong.
Alla fine l'esausto corridore nato a Desio ma setino d'adozione ha dichiarato: «Sin da piccolo avevo sognato di impormi a gare del genere, è un sogno che vale una carriera la vittoria di questa maglia tricolore.
Dedico questa bellissima impresa alla mia famiglia, a mio figlio, a tutti coloro che mi hanno dato la forza di non mollare mai anche durante i momenti più duri della mia carriera». A questo punto, in pieno clima per le convocazioni nazionali per Pechino 2008, è naturale chiedersi se Ballerini, il ct azzurro, porterà con se il neo campione italiano.
«Già ho fatto parte della nazionale, a Zolder, io sono uno sportivo e indossare i colori azzurri è sempre un onore e se Ballerini vorrà sono a disposizione comunque qualsiasi sia la scelta del ct io la rispetterò». La vittoria di Simeoni non è l'unico dato positivo per i ciclisti pontini e ciociari.
Nella gara tricolore riservata ai dilettanti o Elite Under 23 si erano messi in evidenza Fabrizio Lucciola di Formia e Domenico Pirazzi di Alatri che si sono arresi sulla salita finale che conduceva a Bergamo Alta. Francesco Paris CICLISMO empasse della corsa, esce dal gruppo l’inconfondibile sagoma del bikers di Sezze Filippo Simeoni.
La sua azione è ottima infatti in poche centinaia di metri il setino guadagna ben 10 secondi.
La reazione degli inseguitori è tardiva e quando gli uomini Liquigas capiscono che Simeoni ha buone possibilità di vittoria tentano un disperato recupero. Il setino intanto non si volta indietro a guardare gli avversari a conferma della sua determinazione, nel frattempo i suoi compagni di squadra si portano in testa al gruppo a «rompere i cambi».
Negli ultimi due chilometri Filippo non cede, continuando a spingere un rapporto durissimo, riesce a mantenere un margine rassicurante.
Nell'ultimo chilometro gli inseguitori si fanno minacciosamente vicini ma il setino non molla e conclude solo a braccia alzate come i veri grandi campioni. In queste poche centinaia di metri che lo dividevano dal traguardo sicuramente nella mente del bikers sono passate tutte le sofferenze che ha dovuto sopportare a partire dallo scorso anno, quando a causa del fallimento della sua squadra ha corso pochissimo, e per tutte le ingiustizie che ha dovuto subire durante la sua carriera dovute all'ammissione di doping e a causa della vicenda Armstrong.
Alla fine l'esausto corridore nato a Desio ma setino d'adozione ha dichiarato: «Sin da piccolo avevo sognato di impormi a gare del genere, è un sogno che vale una carriera la vittoria di questa maglia tricolore.
Dedico questa bellissima impresa alla mia famiglia, a mio figlio, a tutti coloro che mi hanno dato la forza di non mollare mai anche durante i momenti più duri della mia carriera». A questo punto, in pieno clima per le convocazioni nazionali per Pechino 2008, è naturale chiedersi se Ballerini, il ct azzurro, porterà con se il neo campione italiano.
«Già ho fatto parte della nazionale, a Zolder, io sono uno sportivo e indossare i colori azzurri è sempre un onore e se Ballerini vorrà sono a disposizione comunque qualsiasi sia la scelta del ct io la rispetterò». La vittoria di Simeoni non è l'unico dato positivo per i ciclisti pontini e ciociari.
Nella gara tricolore riservata ai dilettanti o Elite Under 23 si erano messi in evidenza Fabrizio Lucciola di Formia e Domenico Pirazzi di Alatri che si sono arresi sulla salita finale che conduceva a Bergamo Alta.