Riscopriamo il Monumento

Il Progetto

| Introduzione | Storia | Il parco oggi | I Sezzesi | Conclusioni | Proposte |

 

ALLA RICERCA DEL MONUMENTO PERDUTO  

Sezze 24 Giugno 2001

Documento finale della giornata di sensibilizzazione organizzata dal

Clan “Crazy Horse” del gruppo AGESCI Sezze I°

con il patrocinio del Comune di Sezze

Introduzione 

Non molti paesi dei Monti Lepini possono vantare di possedere un parco della grandezza e collocato in una posizione così centrale, come il Parco della Rimembranza di Sezze.

Sono appunto queste due caratteristiche che fanno di questo parco uno dei luoghi pubblici più frequentati soprattutto nel periodo estivo. Col tempo questo luogo è venuto a perdere la sua funzione meramente commemorativa (Monumento ai caduti della I Guerra Mondiale) con l’aggiunta dei giochi per i bambini, delle panchine, la costruzione dei vialetti e della pista di pattinaggio.

Il Parco è frequentato dagli anziani, che amano passeggiare e sostare all’ombra data dalle molteplici varietà di piante, dai giovani, ai quali piace ritrovarsi in uno spazio verde lontano dal caos e dal rumore delle strade del paese, dai più piccoli che possono trascorrere del tempo giocando.

 

Noi, Rover e Scolte del Gruppo scout di Sezze, preso atto della condizione in cui versa il Parco della Rimembranza, abbiamo deciso di effettuare un’analisi della situazione, per cercare di affrontare il problema del suo degrado e abbandono.

 

Il progetto è stato costituito da diverse fasi:

 

¨  ricerca di notizie storiche sull’area interessata

¨  constatazione della situazione attuale con rilievo fotografico

¨  indagine sulle opinioni dei cittadini

¨  organizzazione di una giornata di sensibilizzazione

Il plastico, presentato dal gruppo scout alle autorità e alla cittadinanza, spiega bene il progetto

Parco della Rimembranza: 

un po’ di storia

Le notizie storiche circa la zona del Parco delle Rimembranza sono, purtroppo, molto scarse.

A Porta S. Andrea, un po’ distanziata dall’attuale ingresso, esisteva una porta romana, di cui restano ancora oggi delle tracce. Si tratta dei resti dei piedritti della porta che doveva essere ad arco a tutto sesto, costruiti secondo la tecnica dell’opera usata per la terza linea di cinta muraria in parte liscia, in parte sbozzata e sporgente. Da questa porta, ai cui lati si vedono ancora le torri, partivano le mura che proseguivano verso l’interno con una lavorazione più grezza. Le mura poi piegavano verso meridione per ricongiungersi con la Porta Pascibella. La porta romana, in seguito chiusa per motivi urbanistici, venne spostata e sostituita da un’altra che probabilmente si trovava nello stesso punto dell’attuale ingresso. Si può ancora notare che la chiusura non fu però completa, ma fu lasciata un’apertura a falsa volta cioè con un sistema non ad arco. L’apertura doveva essere o una posterula, cioè una porta minore di accesso alla città, o fu lasciata perché l’acqua defluisse.

Si pensa che fuori di questa parte di cinta muraria, nella zona antistante e corrispondente al parco oggi, ci fosse un sistema di viabilità: una strada doveva condurre verso la Valle dei Casali, un’altra, corrispondente a via Piagge Marine, verso Priverno (vi sono stati rinvenuti monumenti funerari).

Si suppone che nel tratto del parco le antiche mura siano interrate e che la collinetta di terra nasconda in maniera stratificata la storia di Sezze.

In età medievale abbiamo notizia da una pergamena datata 15 Marzo 1301 che il procuratore del Comune di Sezze, Pietro Quaternario, s’impegnava a cedere a titolo gratuito un pezzo di terreno nel centro abitato a Riccardo Annibaldi ma questo doveva, in cambio, impegnarsi a restaurare un tratto di cinta muraria fra Porta S. Andrea e Porta Pascibella.

Non troviamo nessuna documentazione grafica o fotografica da parte di studiosi su questa zona nei secoli successivi, fino al XX secolo quando vi fu realizzato il Parco della Rimembranza con il monumento ai caduti.

Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, infatti, in quasi tutti i comuni italiani si attivarono comitati per ricordare e celebrare i soldati italiani morti a migliaia per la Patria.

Così anche a Sezze, nel 1923, venne costituito un libero comitato di cittadini impegnato a raccogliere i fondi per costruire un monumento ai caduti.

Fu eletto come presidente l’avvocato Francesco Macioce, presidente onorario Giovanni Carlesimo, cieco di guerra, consiglieri: Dott. Angelo Baldassarini, Colombo Pasqualucci, don Tommaso Damiani, Aristide La Penna, Giuseppe Savatoni, colonnello Giuseppe Mazza.

Il comitato, lavorando sodo (vennero infatti promosse numerose tombole e giochi popolari), riuscì a raccogliere oltre 50.000 lire.

Venne chiamato il noto artista Massimo Gabelli che progettò sia il monumento vero e proprio, sia il grande Parco della Rimembranza. Bisogna dare atto ai componenti del comitato di aver scelto con lungimiranza l’area dove costruire il parco.

Vennero acquistati gli orti adiacenti l’abitato, bonificati ed abbelliti con molti alberi. Al centro del parco venne posta su un robusto basamento di pietra del Trentino, la grande statua di bronzo raffigurante un soldato che con slancio bacia la bandiera.

Nel maggio del 1926 il monumento venne terminato ma non fu mai inaugurato ufficialmente.

Augusto Carlesimo, reponsabile scout di Sezze, illustra il progetto di rivalutazione

La situazione attuale del Parco 

Oggi il Parco della Rimembranza si presenta in uno stato di abbandono.

 ¨     I giochi per i bambini, dove non siano palesemente distrutti, giacciono in uno stato di eccessiva usura; si nota l’ossidazione delle parti metalliche, la mancanza di protezioni specie sugli scivoli (dove si sono verificati spiacevoli incidenti), la mancanza delle altalene nelle altalene, la presenza di pericolose sporgenze metalliche.

 ¨     Le panchine sono sporche, deformate ed anch’esse in uno stato di ossidazione.

 ¨    I vialetti in alcuni punti sono totalmente ricoperti dalla terra, che li rende impraticabili nei giorni di pioggia; in altri punti li troviamo impraticabili per l’eccessiva usura e malcuranza, in altre zone si inabissano e spariscono nel terreno.

 ¨    L’illuminazione è per la gran parte inesistente e ciò che rimane dei lampioni sono solo i pali.

 ¨     I canaletti di scolo delle acque piovane sono anch’essi in una condizione di estrema usura, nonché adibiti alla raccolta dei rifiuti che ne ostruiscono le condutture; in queste condizioni è facile che trovino il loro habitat animali come i ratti.

 ¨     Nel Parco sono presenti due fontanelle di cui una non funzionante e l’altra, funzionante, giace in uno stato di deterioramento.

 ¨     C’è poi una fontana più grande permanentemente sporca e sede di rifiuti galleggianti.

 ¨     Le siepi vengono lasciate crescere senza alcuna cura e, in alcune zone adiacenti ad esse, si notano cumuli di terra smossa mista ad immondizia; non è difficile incappare, nei pressi delle siepi, in siringhe usate.

 ¨    Nei pressi della pista di pattinaggio si ergono folti cespugli di ortica e rovi; la pista stessa presenta la pavimentazione sconnessa e quindi inutilizzabile per lo scopo predestinato; il canestro, successivamente aggiunto alla pista, giace mancante delle sue parti fondamentali e quindi anch’esso inutilizzabile.

 ¨    Nei pressi della pista, dove prima si poteva ammirare una porzione di mura poligonali, l’antica cinta muraria del paese, ora si erge maestoso un muro di CEMENTO.

 ¨     La quiete del luogo è poi turbata, non di rado, da cicli e motocicli che incuranti dei divieti affissi vengono fatti entrare, muovere e sostare all’interno del Parco.

 ¨     Il fondo del terreno del parco presenta zone con gravi irregolarità e si può facilmente notare il chiaro stato di abbandono in cui versa il prato.

Parte il dibattito tra cittadini e autorità che presto tocca toni accesi

Cosa ne pensa la popolazione: 

risultati di un’indagine

  Coscienti della situazione di abbandono e di degrado in cui versa il parco, abbiamo cercato di capire cosa ne pensa la gente. A tale scopo, abbiamo effettuato un’indagine su un campione di 50 persone del nostro paese.

Abbiamo cercato di rendere il più attendibile possibile il risultato del nostro lavoro intervistando persone appartenenti alle varie fasce di età, sia all’interno del parco che in altre zone di Sezze.

Il questionario era costituito da 5 domande nate dalla nostra analisi della situazione del parco. Il modello di lavoro era costituto in parte da risposte chiuse e in parte da riposte aperte che lasciavano all’intervistato la possibilità di esprimere la propria opinione. Questo schema di lavoro ha evidenziato altre problematiche che sono andate ad arricchire il complesso delle nostre osservazioni.

Questi sono i dati relativi alla frequenza del Monumento: Il 10% degli intervistati afferma di non frequentare mai il Monumento, il 41% raramente e il 49 % spesso.

Indipendentemente dalla risposta data, veniva poi chiesto all’intervistato se frequentare il parco costituisse un pericolo.

Ben il 46% ha risposto affermativamente. In particolare, l’82% delle persone con un’età maggiore di 30 anni ha risposto di si, mentre solo l’8% degli intervistati con un’età minore di 18 anni ha risposto allo stesso modo.

Quindi l’intervistato era invitato ad esprimere quali erano i tre problemi più gravi del Monumento. La persona poteva scegliere tra quelli da noi suggeriti o poteva segnalarcene altri esprimendo proprie opinioni.

I primi quattro problemi rilevati sono, in ordine: scarsa manutenzione dei giochi, presenza di tossicodipendenti, mancanza di illuminazione, scarsa manutenzione del prato. Altri problemi rilevati sono stati: assenza di bagni chimici, insufficienza di panchine, presenza di cani, scarsa manutenzione dei canali di scolo, presenza di motorini e presenza di zecche.

Poiché è stata avanzata la proposta di recintare il parco per motivi di sicurezza, abbiamo deciso di chiedere alla popolazione cosa ne pensasse.

Riguardo questo argomento la popolazione si è divisa equamente. In particolare, il 92% dei giovani con età inferiore ai 18 anni pensa che il parco non deve essere recintato perché è un luogo pubblico e perché comunque questo provvedimento non porterebbe alla risoluzione dei problemi.

Al contrario, l’82% degli intervistati con un’età superiore a 30 anni ha risposto che il parco andrebbe recintato perché in questo modo sarebbe una zona più sicura e si risolverebbe il problema dei motorini.

L’ultima domanda lasciava la possibilità di suggerire eventuali soluzioni per risolvere lo stato di degrado del Parco della Rimembranza.

Sono state le persone più anziane che hanno dato in questo caso il contributo maggiore, proponendo soluzioni già adottate nel passato.  In particolare, il suggerimento registrato con maggior frequenza è stato quello di inserire all’interno del parco un custode e incaricare persone qualificate per la cura del prato e delle piante.

Il dibattito non si limita al parco e tocca altri punti dolenti di un paese in agonia

24 Giugno 2001: 

una giornata per riscoprire…

il Monumento perduto

A conclusione del nostro lavoro di ricerca, abbiamo deciso di organizzare una giornata di sensibilizzazione cittadina nel parco.

Sono stati tre i momenti fondamentali della giornata:

      ·        durante la mattinata si è svolta un’attività ludico-didattica mirata a guidare i bambini intervenuti alla     riscoperta del parco  

      ·        nel pomeriggio ha avuto luogo un dibattito sul tema della rivalorizzazione del parco

      ·        in serata c’è stato un concerto del gruppo B.S.S.


Il dibattito rappresentava per noi la parte principale dell’intero progetto, poiché avrebbe offerto un confronto diretto con gli amministratori locali, per capire le cause della situazione di degrado del parco e cercare opportune soluzioni.

Le autorità intervenute sono state il Sindaco G. Siddera, il Vicesindaco F. Coluzzi, il Prof. L. Ottaviani, esponente dell’opposizione.

Dopo la presentazione dei risultati del nostro lavoro di ricerca, si è passati al dibattito. Sebbene l’incontro sia stato un successo per presenza di persone,  siamo rimasti delusi in parte dall’atteggiamento dell’amministrazione, poco disposta al dibattito sulle cause e sulle possibili soluzioni del degrado del parco e più propensa all’illustrazione dei futuri progetti urbanistici per la zona e in parte dalla scarsa presenza dei giovani, i frequentatori più assidui del parco stesso.

Gli interventi del pubblico, inoltre, sono spesso stati rivolti ad altre problematiche (canili pubblici, spazi per i ragazzi, manifestazioni pubbliche, ecc…), esulando dal tema principale. Nel momento in cui la discussione veniva riportata sul tema del confronto, si è spesso trasformata in vera e propria lite, con vivaci battibecchi tra rappresentanti dell’amministrazione e alcuni cittadini presenti.

Nonostante i limiti del dibattito, ci sembra però utile riportare alcune conclusioni, emerse in parte dal nostro lavoro preliminare di ricerca e in parte dal dibattito stesso, che desideriamo sottoporre alla riflessione degli amministratori, dei politici e dei cittadini come contributo all’individuazione di possibili soluzioni al problema parco.

Il progetto attende, come tante cose buone che Sezze aspetta pazientemente

Qualche proposta… 

La ricerca di soluzioni per lo stato di abbandono in cui versa il Parco della Rimembranza richiede innanzitutto che si riconosca una duplice responsabilità per questo stato di cose:

1)             da una parte c’è una chiara responsabilità dell’amministrazione comunale, che sembra di fatto indifferente e/o rassegnata al progressivo degrado del più vasto e importante parco del nostro comune;

2)             dall’altra parte c’è un altrettanto indiscutibile responsabilità dei cittadini, che sembrano in larga parte insensibili al rispetto dovuto a ciò che è pubblico, cioè di tutti.

 

Partendo da tale considerazione generale, le nostre proposte per rendere più vivibile il parco sono:  

     ·        Interventi immediati di ristrutturazione di:

    q       Giochi per bambini

    q       Panchine

    q       Vialetti

    q       Illuminazione

    q       Canali di scolo

    q       Fontanelle e Fontana

    q       Siepi

    q       Pista con canestro

    q       Fondo del terreno e manto erboso

 

     ·        Costruzione di un bagno pubblico

     ·        Far rispettare i divieti di accesso per cicli e motocicli

     ·        Far rispettare le norme relative alla presenza di cani nei luoghi pubblici (guinzaglio, museruola, paletta per raccolta escrementi)

     ·        Nomina di un custode addetto alla manutenzione del parco e a far rispettare le regole per la frequentazione dello stesso

     ·        Assegnare i lavori straordinari di manutenzione a personale competente

     ·        Interventi di sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole, al fine di educare i più giovani al rispetto dell’ambiente e del bene pubblico

Che bella idea...!   Ma si farà poi...?   A Sezze...!!!

Anche il Milite Ignoto sembra aspettare pazientemente concittadini irriconoscibili

 

Per questo articolo devo ringraziare la collaborazione di Augusto Carlesimo

| Introduzione | Storia | Il parco oggi | I Sezzesi | Conclusioni | Proposte |