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LEPINIA e MISTERI LEPINI |
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presentazione |
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Sabato 10 novembre ore 18,00 - centro sociale "U.Calabresi" Lidano Grassucci presenta due libri Lepinia e Misteri Lepini: Lidano Grassucci presenta la "sua" Sezze a Sezze. Per la prima volta nei luoghi che lo hanno cresciuto e che, come sottolineato dal sindaco Andrea Campoli, hanno avuto forse il "torto" di venire dopo tanti altri che hanno voluto ascoltare i racconti stralunati e profondi dei popoli che hanno fatto la storia dei Monti Lepini e di Latina. Attentissima la platea che per due ore ha ascoltato, ascoltandosi, i racconti della vita delle persone, della comunità di un ieri che è appena dietro la porta, ma già dimenticato. da "Il Territorio" del 11-11-2007 |
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![]() Grande successo di pubblico alla presentazione dei libri, Lepinia e Misteri Lepini, di Lidano Grassucci edizioni “Il Territorio” Lepinia, un ritorno alla setinità pura di
Sergio Corsetti, pubblicato su "Il Territorio" del 12-11-2007
Ringrazio Marco Picca con il quale abbiamo scommesso su un gruppo editoriale che punti proprio su tutti questi fattori per fare comunicazione”. Il sindaco di Sezze parla della serata come un modo per riparare ad un torto nei confronti dell’autore. “Il tema dell’identità della popolazione che abita questo territorio necessita di indagini sociologiche – dice Campoli - Oggi stiamo vivendo un fenomeno straordinario, quello dell’immigrazione, anche con i problemi che esso porta con sé e dobbiamo prenderne atto. Mi sento in difficoltà quando sento parlare di “impacchettare” gli stranieri, nel senso di mandarli a casa, come è accaduto nella recente riunione con il prefetto sulla sicurezza, e lì ho portato l’esempio di Sezze dove gli immigrati rappresentano una ricchezza per il paese”. Riprendendo i temi di Grassucci il sindaco è convinto che “da questa collina può partire una nuova idea di politica. Una nuova classe politica per la soluzione dei problemi dei cittadini e per far questo non si può non iniziare dalla comprensione di che cosa siamo stati e di che cosa siamo”. Per Luigi Mantuano il testo di Grassucci è “onirico, fantastico e descrive non luoghi. L’identità e le tradizioni non sono un problema. Bisogna pensare al futuro”. Per Salvatore La Penna il lavoro di Grassucci “non ha uno scopo letterario ma di geopolitica. Il suo stile punta sull’ironia e sulla vis comica utilizzando anche battute in dialetto. Anzi un mix di dialetti visto che Grassucci mischia Sezzese, Bassianese, Sermonetano, Corese e quant’altro. "Quella di Lidano Grassucci è una resistenza culturale, un disperato tentativo di negare ciò che al tempo stesso si testimonia disegnando in modo dettagliato i confini e l'esistenza di Lepinia. E se poi qualcuno ci crede e la prende sul serio è perché forse qualcosa di buono nel carattere setino c'è, ed è quella sottile ironia che ci porta ad esagerare tutto fino all'inverosimile." Ignazio Romano |