Sezze, 26 giugno 2013 a cura di Vittorio Del Duca
Parco
della Rimembranza: l'importanza storica dei luoghi
A
monito per i futuri amministratori di Sezze, impegnati a
riqualificare
e non a cancellare i luoghi storici della città.

Sopra
la cartolina
commemorativa degli anni '30 da cui è possibile ammirare la
disposizione del parco
Dalla ” Relazione sull’opera svolta dal Comitato pro Monumento ai Caduti di Sezze e resoconto finanziario”, redatta nel maggio del 1926 dall’ Avv. Francesco
Maciocie, pretore in Sezze.
Sezze, maggio 1926
Subito dopo la fine della grande guerra, i sezzesi ebbero in animo di onorare i loro Caduti con un monumento, affinchè non venisse mai perduta la memoria del grande sacrificio compiuto dai loro figli per la Patria. Ci furono diversi tentativi per costituire un comitato che traducesse in fatti il nobile desiderio della cittadinanza, ma tutti fallirono miseramente e la bella idea non vide mai la sua attuazione. Gli anni si susseguivano agli anni, finchè un gruppo di cittadini molto stimati in paese, con a capo il medico Angelo Baldassarini ed il maestro elementare Giuseppe
Ficacci, ritenendo disdicevole che Sezze non avesse ancora fatto nulla per eternare la memoria dei suoi eroi, si rivolse al giudice della Pretura, Avv. Francesco
Maciocie, affinché, valendosi della sua autorità di magistrato, desse soluzione ad un problema molto sentito dalla cittadinanza, mettendo insieme la volontà e l’opera delle persone più fattive e rappresentative del paese.
Il magistrato non indugiò, e la sera del 27 aprile 1923 fu tenuta in un aula del municipio un’adunanza, cui parteciparono numerosi cittadini e rappresentanti di tutte le classi sociali. Il proposito di onorare i Caduti era il desiderio di tutti gli intervenuti, ma ci fu ampia discussione sul come, vale a dire se fosse stato meglio erigere ai nostri un monumento, o piuttosto compiere opere di bene in loro memoria, destinando i fondi che si sarebbero raccolti alla sistemazione di una o più corsie dell’ospedale da intitolare ai Caduti. Questa idea, caldeggiata dal Sig. Umberto
Sauzzi, aveva del buono perché avrebbe portato un contributo non indifferente alla soluzione di un grosso problema ospedaliero, ma i più si pronunciarono per un monumento, perchè “la continua visione di esso, richiamasse tutti, ma specialmente i giovani, ad alti sensi di amor di patria e ne accendesse gli animi ad egregie cose”. Risolta questa prima questione si passò a discutere sul luogo e sulla forma del monumento.
Il maestro Giuseppe Ficacci propose che fosse costruita una grande colonna con illuminazione notturna, posta al di fuori dal paese e sulle rocce prospicienti la pianura, visibile dal mare, alla quale si sarebbe dato accesso a mezzo di un ampio viale fiancheggiato da alberi, ognuno dei quali sarebbe stato intitolato ad uno dei Caduti di Sezze. Questa magnifica idea, però, oltre ad essere troppo dispendiosa rispetto ai fondi che si pensava di raccogliere, avrebbe sottratto il monumento alla “continua visione” dei cittadini, per cui l’adunanza si pronunciò per un monumento dentro le mura cittadine o al massimo nelle immediate adiacenze , in un luogo da definirsi nel prosieguo. La cosa più urgente al momento era quella di raccogliere fondi, e per raggiungere tale scopo fu deciso, su proposta del cittadino Pasqualucci Colombo, di nominare un Comitato che venne eletto all’unanimità nelle persone dei Signori:
1) – Carlesimo Giovanni – cieco di guerra, Presidente onorario
2) – Macioce Avv. Francesco, ex combattente e pretore, Presidente.
3) – Baldassarini Dott. Angelo, capitano medico di complemento, Ufficiale Sanitario.
4) – Ficacci Giuseppe, decano degli insegnanti elementari.
5) – Pasqualucci Colombo – mutilato.
6) – Cav. Don Tommaso Damiani.
7) – Mazza Giuseppe, colonnello ex combattente.
8) - La Penna Aristide, mutilato, Segretario
9) – Savatoni Giuseppe,ex combattente, cassiere.
Il Comitato si mise subito all’opera ed essendo imminente il 24 maggio 1923, ricorrenza dell’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria Ungheria, si pensò ad una grande festa commemorativa allo scopo di trascorrere ai cittadini qualche ora insieme, nell’esaltazione della patria e per raccogliere fondi. L’Italia infatti,era uscita dalla “grande guerra” prostrata e lacerata da una profonda crisi politica, sociale ed economica che nel 1922 l’aveva condotta al fascismo, con la marcia su Roma di Benito
Mussolini. La cittadinanza rispose meravigliosamente alla festa organizzata dal Comitato e la cerimonia riuscì esattamente come gli ideatori l’avevano pensata. Continuando nella sua opera di raccolta fondi, il Comitato organizzò ben 14 tombole a piazza dei Leoni come si costumava all’epoca, ed altre ne avrebbe ancora promosse se non avesse trovata nel 1925, data in cui il fascismo consolidava il suo potere, l’invincibile opposizione di chi allora reggeva le sorti del Comune, cioè proprio di quell’autorità dalla quale avrebbero dovuto invece aspettarsi il maggiore aiuto.
La Relazione non fa menzione di come questa “invincibile opposizione” venne esercitata, ma ne comprendiamo appieno le ragioni, dato il particolare momento storico che l’Italia stava vivendo.
L’ attività svolta dai membri del Comitato non si fermò e continuò a dare i suoi frutti, sia pure in maniera silente, ed i risultati furono sempre soddisfacenti. Tutte le occasioni furono buone per raccogliere denaro nel nobile intento, e quando queste non si presentavano, furono create; fu bussato a tutte le porte e tutti risposero con slancio. Il Circolo giovanile cattolico organizzò una recita pro- monumento al teatro del Seminario; Pietro Paqualucci tenne al teatro comunale una serata di esperimenti ipnotici e la Società filodrammatica vi diede una rappresentazione. Ci fu anche una sottoscrizione cittadina che fruttò varie migliaia di lire, tanto per quel tempo. Lo slancio con cui si sottoscrissero i cittadini di tutti i ceti sociali e delle più disparate idee politiche fu veramente commovente. Il paese, in nome dei Caduti, sembrò dimenticare le lotte che lo dividevano e il Comitato, per la nobiltà dello scopo per cui lavorava, vide stringersi intorno a sè l’intera cittadinanza.
L’attività del Comitato non si fermò a questi risultati, ma svolse le pratiche necessarie verso enti pubblici e privati, locali e di altri paesi, per raccogliere il maggior numero possibile di contributi. Tutti risposero all’appello: dal Circolo giovanile cattolico a quello femminile di San Giovanna D’Arco, dal Capitolo della Cattedrale alla Cassa Operaia S. Antonio; dalla Cooperativa agricola setina alla Cassa di Risparmio di
Velletri; dalla Società Bovaria al Circolo Cittadino; dalla Società filodrammatica al Patronato Scolastico, tutti inviarono con premura la loro offerta. Il Comitato volle rivolgere anche il suo appello agli emigrati d’America, nei quali pulsava forte il sentimento d’amore per la patria lontana, e gli emigrati risposero generosamente secondo le possibilità di ciascuno. Si era fatto così un grosso passo avanti, ed al Comitato parve opportuno riunire l’assemblea dei cittadini, dalla quale era sorto, per discutere sul seguente ordine del giorno:
1)- Resoconto dell’opera svolta.
2)- Decisione del luogo in cui doveva sorgere il monumento
3)- Nomina di un nuovo Comitato, avendo il primo deciso di sciogliersi per aver esaurito lo scopo per il quale era stato creato: la raccolta dei fondi.
La riunione si tenne al teatro comunale, l’assemblea approvò l’opera svolta dal Comitato e volle che del nuovo Comitato facessero ancora parte tutti i membri del primo, e che in aggiunta vi fossero aggregati la Signora Gaetana Trombone in rappresentanza delle madri e delle vedove dei Caduti, ed il Sig. Angelo Torelli per i padri. Riconfermata così la fiducia nel Comitato il Presidente Avv. Maciocie passò ad illustrare un progetto, che aveva a suo tempo stilato con l’Ing. Comunale Millozza Giovan Battista, circa il luogo dove sarebbe dovuto sorgere il monumento. I criteri della scelta furono:
1) - Dare a Sezze un monumento che fosse una vera e propria opera d’arte.
2) – Scegliere, per erigerlo, non la solita piazza o sfondo di viale, ma una località che potesse, col volgere degli anni, diventare una villa.
3) – Riunire in un’opera sola il parco della rimembranza e il monumento. Sezze avrebbe così avute raccolte in un solo luogo le sacre memorie della guerra.
Nessun luogo parve più adatto degli orti siti dietro il Regio Ginnasio (Scuole
Rappini) lungo la passeggiata dei Cappuccini. Sezze avrebbe avuto così un monumento ed un parco di gran lunga superiore a quello dei paesi vicini. L’assemblea approvò il progetto all’unanimità e dette ampio mandato di fiducia al Comitato, sia per la scelta dell’artista che l’avrebbe realizzato che per il completamento dell’opera. Il dott. Angelo Baldassarini propose come artista “quell’illustrazione dell’arte italiana che risponde al nome del prof. Massimo Galelli” (1863 -1956) cremonese, sposato con la setina Cesira
Passerini. Il Comitato accettò con entusiasmo la proposta, e la notizia di una scelta così felice fu accolta con pari entusiasmo da tutti i cittadini, senza distinzione alcuna.
Il Galelli venne a Sezze nella prima quindicina del Dicembre 1924 per prendere contatto col Comitato, visitò la località scelta ed osservò che i dislivelli ivi esistenti non andavano eliminati, ma mantenuti con qualche adattamento: ne avrebbe guadagnato il senso artistico. Così mentre l’artista lavorava alla sua magnifica opera, il
Comitato intensificava le pratiche amministrative, sia per avere libera la località scelta, sia per ottenere un congruo contributo dal Comune.
Risultato delle pratiche svolte furono:
1) – La delibera presa dal Sig. Commissario, colonnello Mazza Giuseppe, per la consegna al Comitato del terreno sul quale doveva sorgere il parco della rimembranza e il monumento;
2) – la delibera per la trasformazione, a spese del Comune, degli orti in parco della rimembranza;
3) – la delibera per la concessione del residuale concorso di lire diecimila da parte del Comune per l’erezione del monumento;
4) – provvedimento per l’emissione del mandato di lire cinquemila, contributo provvisorio del Comune per l’erezione del monumento, in bilancio fin dal 1923;
Tutte queste delibere furono a suo tempo approvate dall’Autorità tutoria.
Il prof. Galelli intanto aveva terminata la prima e più importante parte del proprio lavoro, e nel luglio 1925 tornò a Sezze con tutti i disegni del parco e con il bozzetto del monumento. Il tutto fu esposto al pubblico in una sala del caffè Valenti in piazza De Magistris, ed ammirato per alcuni giorni da tutta la cittadinanza. Il Comitato mise a disposizione del Galelli i mezzi necessari per l’attuazione dell’opera, e questi prima di ripartire per iniziare il suo lavoro, prese accordi per la scelta degli alberi con il prof. Montanari della Cattedra di
agricoltura presso la Colonia Agricola Pontina.
Mentre nel Trentino veniva lavorata in pietra speciale la base del monumento, il 10 febbraio 1925, una rappresentanza del Comitato si recò a Roma, nelle persone del Presidente Avv.
Maciocie, del dott. Baldassarini, e del rappresentante del Comune, colonnello Mazza, per interessare il Ministro Fedele, della cui amicizia il Baldassarini si onorava, alla pratica che si intendeva svolgere presso le competenti autorità per ottenere il bronzo per il monumento. Non fu possibile ottenere il bronzo gratuitamente, perché era vietato da disposizioni superiori, tuttavia fu promesso che sarebbe stato ceduto al prezzo di listino, così come era stato pagato, senza alcun aggravio. Ciò rappresentava comunque un indubbio vantaggio.
Intanto il prof.
Galelli, che stava eseguendo i lavori, chiese dell’iscrizione da porre al basamento del monumento. Il Comitato, riunitosi alla presenza del nuovo Commissario comunale , l’Avv.
Sponta, in sostituzione del colonnello Mazza andato via da Sezze o mandato via dal regime fascista, approvò l’iscrizione che vi figura ancora oggi, e che fu proposta dal dott.
Baldassarini:
AI FIGLI CADUTI
UMILI NELLA GLORIA GRANDI NEL SACRIFICIO
SEZZE RICONOSCENTE
1915 1918
Intanto urgeva iniziare i lavori per la costruzione del parco della rimembranza, ed il Comune, che aveva assunto l’impegno di realizzarlo a sue spese, bandì l’asta per l’appalto dei lavori, ma andò deserta. Il motivo fu perché il Comune, non avendo sufficienti risorse finanziarie, aveva posto la condizione che l’appaltatore sarebbe stato pagato a due anni dall’inizio dei lavori. Sorse così un nuovo problema da risolvere. Il Comune fece sapere al Comitato che delle ventiduemila lire circa preventivate per il parco, avrebbe potuto darne la metà con il bilancio 1926 ed il resto con il bilancio del 1927, mentre il contributo di diecimila lire per il monumento, già deliberate ed approvate avrebbe potuto darle solo ad inoltrato 1926.
Di fronte a queste difficoltà, il Comitato decise di ricorrere ad un prestito bancario e si rivolse alla Banca Regionale che si mostrò ben disposta, ma chiese che le garanzie per il finanziamento fossero prestate non dal Comitato come tale, ma dai singoli membri del Comitato stesso, i quali ne avrebbero risposto con beni personali. Il Comitato, per quanto ciò non rientrasse nel mandato affidatogli dalla cittadinanza, perché la sua attività doveva limitarsi al solo monumento, mentre ai parchi avrebbero dovuto pensare i Comuni, pur di raggiungere il nobile scopo si assunse l’impegno di pensare anche al finanziamento del parco. Quindi si rivolse al Sindacato Terrazzieri perché assumesse i lavori ed assicuratesene la collaborazione, pregò il Commissario del Comune di bandire subito l’asta perché i lavori iniziassero nel febbraio 1925 e il monumento potesse inaugurarsi all’epoca prestabilita, cioè il 24 Maggio 1926. Il Commissario, pur riconoscendo l’opportunità della proposta, rispose che era necessario un rimpasto in seno al Comitato per sostituire il Sig. Torelli Angelo che nel frattempo era deceduto ed altri due membri che diceva dimissionari, il sig. Pasqualucci Colombo ed il sig. La Penna Aristide.
L’affermazione del Commissario destò non poca sorpresa, perché il Pasqualucci non si era mai dimesso mentre le dimissioni del Sig. La Penna Aristide erano state respinte da oltre un anno. Anche se nella relazione del Presidente del Comitato, Avv.
Maciocie, non viene espressamente detto, da essa si evince che i due uomini non erano graditi al fascio e pertanto dovevano presentare “volontariamente” le loro dimissioni. Ob torto collo, di fronte a questa decisione, il Maciocie pregò il Commissario “di sostituire il defunto Torelli con un altro padre di Caduto, e gli altri due con cittadini di pieno gradimento del Fascio locale, ma che potessero spiegare nel Comitato una concorde opera con gli altri”. Furono invece indicati tre nominativi di persone che non avevano i requisiti richiesti dal Presidente del Comitato, che pertanto fu costretto ad osare, dicendo al Commissario che di sostituzione non si poteva parlare.
Nel frattempo il prof. Galelli comunicava che la base del monumento era pronta per l’invio ed il Comitato si attivò presso il Ministro delle Comunicazioni per il trasporto gratuito dalla stazione di Trento a quella di Sezze.
Erano le cose a questo punto, quando il Commissario del Comune , per tutta risposta comunicava che il Prefetto della provincia, con suo decreto del 20 aprile 1926, scioglieva il Comitato ed incaricava esso Commissario di costituirne uno nuovo. Il provvedimento era motivato da inattività del Comitato (?) e dal pericolo di turbamento dell’ordine pubblico, ai sensi dell’art. 3 della legge Comunale e Provinciale.
Il Parco della Rimembranza con annesso monumento fu terminato nel 1926, come era stato deciso, ma non fu mai inaugurato ufficialmente. Come tutti sappiamo raffigura un robusto soldato in atto di baciare la bandiera.
Grande fu l’amarezza del disciolto Comitato, che tanto si era prodigato per la realizzazione dell’opera, superando ostacoli infiniti, ed il Presidente Maciocie , in conclusione della sua relazione dice che da uomo d’ordine, fin dalla giovinezza, era “abituato ad inchinarsi agli ordini delle Autorità anche quando, come nel caso, li riteneva ingiusti.”
Sottolinea però che il vero giudizio lo daranno la storia ed i cittadini, e che “Ospite in Sezze, non può che augurarsi che in nome dei loro Caduti, i sezzesi cancellino le discordie, dimentichino gli odi e vivano nell’amore delle loro famiglie, nella concordia di cittadini che si riconoscano finalmente tutti figli di una medesima terra, nel lavoro fecondo dei campi, nel lavoro che è legge santa dell’umanità per la quale i singoli e la patria ricevono impulso ad una lenta sì ma perenne ascensione verso un più alto e sereno ideale di vita”
La prima cosa che mi viene da dire è che, qui a Sezze, cambiano i tempi e le persone, ma il modo di fare della politica rimane sempre lo stesso. I cittadini più sensibili e disinteressati, quelli che impiegano il loro tempo per amore del proprio paese hanno sempre trovato gli ostacoli più grandi proprio in quelle autorità dalle quali avrebbero invece dovuto aspettarsi l’aiuto maggiore. Onore ai nostri Caduti in guerra, figli di Sezze e delI’ Italia, ed onore e gloria ai nostri concittadini del Comitato del 1923, che grazie alla loro opera ne hanno permesso il ricordo imperituro.
RESOCONTO FINANZIARIO
___________________
ATTIVO
Libretto Banca Regionale……………………………………………………………………….. £ 634,45
Libretto Cassa di S.
Antonio………………………………………………………………… £ 10452,00
Libretto Cassa di S.
Antonio…………………………………………………………………… £ 845,40
Consolidato 5% convertito in
contanti…………………………………………………………. £ 2532,25
Tombola del 3 giugno 1923
…………………………………………………………………… £ 1120,00
Tombola del 13 giugno
1923……………………………………………………………………. £ 1040,15
Tombola del 24 giugno
1923……………………………………………………………………. £ 380,05
Tombola del 2 luglio 1923……………………………………………………………………… £ 1461,75
Tombola del 22 luglio
1923……………………………………………………………………. £ 3411,00
Tombola del 8 giugno
1924……………………………………………………………………… £ 1073,20
Tombola del 13 giugno
1924…………………………………………………………………… £ 1434,00
Tombola del 22 giugno
1924……………………………………………………………………… £ 638,66
Tombola del 2 luglio
1924………………………………………………………………..............
£ 1407,88
Tombola del 20 luglio
1924……………………………………………………………………….
£ 392,26
Tombola del 21 settembre
1924…………………………………………………………............... £ 172,05
Tombola del 5 ottobre 1924……………………………………………………………………….. £ 57,07
Sottoscrizione
cittadina…………………………………………………………………………£ 3175,00
Sottoscrizione emigrati (Di Trapano Luigi)
……………………………………………………£ 1682,00
Sottoscrizione emigrati ( Luigi Malizia)
………………………………………………………£ 1760,00
Sottoscrizione emigrati (Di Gigli Lidano)
…………………………………………………£ 1415,00
Dall’emigrato Barletta Edmondo
………………………………………………………………£ 100,00
Dal Sig. Zannelli Ettore
…………………………………………………………………………..
£ 100,00
Dal Sig. Pietrosanti Angelo
………………………………………………………………………
£ 150,00
Serata del 24 maggio 1923
……………………………………………………………………… £ 1679,95
Serata Pasqualucci Pietro
……………………………………………………………………… £ 197,85
Serata filodrammatica
…………………………………………………………………………… £ 300,00
Comune di Sezze
……………………………………………………………………………… £ 5000,00
Cassa di S. Antonio
…………………………………………………………………………… £ 2500,00
Cassa di Risparmio di Velletri…………………………………………………………………… £ 1500,00
Banca Credito e Valori
……………………………………………………………………………£ 100,00
Circolo Femminile Cattolico
……………………………………………………………………… £ 25,00
Capitolo della Cattedrale
………………………………………………………………………… £ 50,00
Cooperativa Agricola
Setina………………………………………………………………………£ 200,00
Patronato Scolastico
…………………………………………………………………………… £ 200,00
Società Bovaria
…………………………………………………………………………………
£ 500,00
Anonimo
………………………………………………………………………………………
£ 100,00
Anonimo
……………………………………………………………………………………… £ 100,00
Comitato Festa S. Antonio
(1923)………………………………………………………………
£ 100,00
Comitato Festa S. Antonio (1924)
……………………………………………………………… £ 100,00
Circolo Maschile Cattolico
………………………………………………………………………£ 200,00
Corrisposta fitto erba terreno
parco………………………………………………………………£ 100,00
Interessi
……………………………………………………………………………………….£ 2082,50
__________
TOTALE
.................................................................................................................................
£ 50.806,47
PASSIVO
Perdute nel fallimento della Credito e valori
…………………………………………………£ 3085,42
Spese varie come da documenti
………………………………………………………………… £ 946,90
_____________
TOTALE
....................................................................................................................................£ 4032,32
RIEPILOGO
Attivo…………………………………………………………………………………………
£ 50.806,47
Passivo
………………………………………………………………………………………
£ 4.032,32
________________
RESIDUO ATTIVO
................................................................................................................
£ 46.774,15
N.B. – Aggiungendo a detta somma lire diecimila che il disciolto Comitato aveva avuto cura di far deliberare dal Comune, come suo ulteriore contributo; lire cinquecento, quale contributo del Circolo Cittadino, e le somme già sottoscritte da cittadini e non ancor versate, si raggiunge una cifra che oscilla
vicino alle 60 mila lire.
Sezze, maggio 1926
dalla Relazione dell’ Avv. FRANCESCO MACIOCIE
La foto
che segue è del 1928.
Il 16 gennaio del 1928 alcuni operai della ditta "Redi" di Trento misero in posa il basamento e quindi la statua opera del maestro Massimo Gallelli originario di Cremona che aveva insegnato al Regio Ginnasio di Sezze e aveva sposato una setina.
Il Monumento ai Caduti e il Parco della Rimembranza dovevano essere inaugurati dal Re Vittorio Emanuele III, ma gli organizzatori del Comitato per il Monumento aspetteranno invano per
mesi.

Seguono alcune immagini storiche del
Parco della Rimembranza che sono riuscito a raccogliere grazie alla
rete, e alle quali ho aggiunto i commenti allegati.

Il
parco in una foto degli anni '70

Commemorazioni anni
'50. È riconoscibile l'avvocato Filiberto Gigli con le mani dietro le spalle.

4 novembre
1960.
In prima fila a partire dal primo a sinistra, si riconosce Ignazio Del Duca (ex carceriere) mentre il secondo è
Agrippino Del Duca. In seconda fila, quinto da sinistra e in posizione centrale il prof. Zaccaro.
In prima fila si riconosce anche Don Titta Di Nottia.

IV Novembre anni
'60. Si riconoscono Don Antonio Tassi e il Sindaco Alessandro Di Trapano.

La
foto è stata scattata da Fernando Di Pastina il 4 Novembre 1973, in
occasione del 55° anniversario della vittoria del 1918.
Il primo a
destra
con il cappello da alpino è Berti Giuseppe, classe 1898, partito a 17 anni
per combattere sul Carso prima.. sull'Ortles poi... Cavaliere e Cittadino Onorario di Vittorio
Veneto... pluridecorato in guerra (vedi medaglie sulla giacca)... tante cose da raccontare....!!!!
Il
quarto da destra con il cappello è Luigi
Giuseppe Cardarello Cavaliere di Vittorio Veneto, ce lo ha indicato il
nipote, Giovanni, che attualmente vive all'estero.
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