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La Villa Romana "Le Grotte" |
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Foto del Ninfeo 2007 |
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Dopo
tanto tempo eccolo
VILLA ROMANA "LE GROTTE" |
Per me sarebbe un onore incommensurabile
inaugurare una stagione culturale di tale importanza che vede al centro
il pensiero dell’uomo e non soltanto la sua avidità di potere. Non è così per i nostri
amministratori, tanto è vero che io e Giovanni Rieti, sempre armati di
taccuino e macchina fotografica, abbiamo faticato non poco tra erbacce e
rovi prima di poter visitare la villa che al suo interno viene usata
come magazzino per attrezzi agricoli. Appare evidente, anche pensando all’Arnalo
dei Bufali usato come riparo per gli animali anche dopo la scoperta del
1936, che non è solo colpa degli amministratori se non c’è rispetto
per il patrimonio storico. Molta è la colpa di tutta la comunità
che non riesce a vedere opportunità di benessere nelle ricchezze che la
storia ci ha lasciato. |
Villa Le Grotte(I sec. a.C.) maggio 2001 Quante scolaresche hanno visitato la
“Villa Romana" che qualcuno ha attribuito ad Augusto, mentre
altri le hanno identificate come terme? Quanti dei nostri figli sanno che Sezze
è stato già dal 380 a.C. tra i primi municipi di Roma, che ha fatto
del nostro territorio punto nevralgico di difesa ed espansione
dell’impero. A solo un chilometro da Sezze scalo
andando verso Priverno, si incontra, alla sinistra della s.s.156, un
complesso architettonico composto da dodici archi lungo all’incirca 50
metri dai setini denominato "Le Grotte". Come per l’Arnalo dei Bufali nessun
cartello, nessuna segnalazione; eppure basterebbe poco. Un piccolo
sentiero battuto e un po’ di cura per un sito che ha migliaia di anni,
utile a far conoscere a chiunque la nostra cultura e la nostra storia. Persone importanti che si sentono in grado di dare le loro idee per la comunità, capaci da sempre ad imbrattare il paese con i loro manifesti, non hanno mai trovato il tempo per indicare con un cartello: Qui si trova la villa Romana del Primo Secolo Avanti Cristo In queste foto non compare mai il piano superiore perchè interamente ricoperto dalla vegetazione ed inaccessibile; formato da due corridoi comunicanti che conducono a diversi ambienti tra i quali un elegante ninfeo descritto con precisione da Luigi Zaccheo nel libro "Sezze" del 1970. |
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