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Fiera di Maggio |
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La fiera della Croce di Vittorio Del Duca Il
3 maggio la Chiesa celebrava fino alla riforma del Calendario
Liturgico[1]
l’Invenzione di Santa Croce, intesa dal popolo come Festa
del Crocefisso o della Croce.
La
commemorazione fa riferimento al ritrovamento della Croce di Gesù nel
326 da parte di Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino. La
Croce si trovava a Gerusalemme, sotto un tempio dedicato alla dea Venere
e con essa ne erano state sotterrate altre due. Si narra che per Sant’Elena fu facile scoprire quali delle tre fosse quella che aveva visto morire Gesù. Ella fece avvicinare una donna ammalata che, accostandosi ad una delle croci, guarì immediatamente. Questo
è quanto riferiva il Messale
Romano Quotidiano, prima che la riforma del Calendario Liturgico,
seguito al Concilio Ecumenico Vaticano II[2],
accorpasse “L’invenzione di Santa Croce” o “Festa del
Crocefisso” con la festa del 14 settembre, data in cui la Chiesa
ricorda l’Esaltazione della
Santa Croce. Tale celebrazione è riferita alla restituzione della
Croce da parte del figlio di Cosroe II[3]
all’imperatore bizantino Eraclito I che la riportò a Gerusalemme nel
628. E’
proprio sulla scia dei “ritrovamenti” che la tradizione popolare ci
tramanda mirabolanti storie di recupero di crocefissi. Racconti che, di
solito non hanno un’esatta collocazione storica ma si riferiscono ad
un tempo imprecisato che si racchiude nell’espressione popolare ‘na
vòta (una volta). A
Sezze, il 3 maggio, in occasione della festa si svolge ancora la
Fiera della Croce, in passato denominata anche Fiera di Maggio. Sappiamo
veramente molto poco sulle origini di questa antica fiera, giunta sino a
noi sfidando i secoli, ma probabilmente iniziò in un periodo successivo
al 1656 quando fu soppressa l’antica fiera di San Lidano (2 luglio)
per la peste portata a Sezze dai Veliterni. Negli Statuti Comunali del
1547 non esistono infatti riferimenti ad una fiera nel mese di maggio o
del Crocifisso Cessato
il pericolo del contagio, si pensò qualche anno dopo di sostituirla con
una nuova fiera da farsi dopo Pasqua, il 3 maggio, nel giorno in cui la
Chiesa celebrava la festa del Crocefisso.
La
fiera di San Lidano era ritenuta troppo ravvicinata all’altra di
San Luca del 18 ottobre ma soprattutto cadeva in un momento in cui la
popolazione, quasi interamente dedita all’agricoltura, era impegnata
nella mietitura del grano. Anche
se la Chiesa soppresse la festa della Croce, la tradizionale fiera in
suo onore permane anche ai giorni nostri.. E’
stato scritto che questa fiera fosse di particolar
privilegio della famiglia Fasci […] e di antica[…] osservanza.
Inizialmente si svolgeva ai Zoccolanti nei pressi del Convento di Santa
Maria delle Grazie ma venne per un certo tempo trasferita a Priverno
dove un membro di quella famiglia era andato ad abitare. Si
caratterizzava per la vendita di Cocci
[utensili di terracotta], Casci [formaggi], Carne salata, Castagne, e
Porcelli, oggetti di piccola entità e di poco conto.
[1]
Anno 1969 [2]
E’ stato il ventunesimo Concilio della Chiesa cattolica, indetto
il 25 dicembre 1961 e inaugurato l'11 ottobre 1962 da Giovanni
XXIII, che ne presiedette il primo "periodo".
Dopo la sua morte (3 giugno 1963), Paoio VI lo continuò e
presiedette fino alla chiusura (8 dicembre 1965). [3]
Cosroe era il re persiano che aveva trafugato la Croce di Gesù nel
614
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