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Beppe Basile |
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Peppe Basile - il ritmo di Sezze nel mondo - L'intervista integrale concessa al periodico specializzato "PERCUSSIONI" e un lungo viaggio che parte dalle foto del primo concerto all'Anfiteatro di Sezze, per arrivare alle collaborazioni con i più grandi artisti Italiani e stranieri dove oggi Beppe è approdato con merito. |
(settembre 2003 foto I.Romano) Giuseppe Basile presenta il suo sito internet ufficiale www.beppebasile.com Giugno 2001: intervista del mensile PERCUSSIONI Beppe
Basile batterista 34enne originario di Sezze Romano, in provincia
di Latina, inizia a suonare la batteria a 16 anni e ben presto si trova
a lavorare con varie orchestre da ballo. (luglio 1983 foto di Ignazio Romano) Estate
1983: Giuseppe Basile detto "Peppe il batterista" ha sedici
anni e si esibisce con amici nel suo primo concerto all'Anfiteatro di
Sezze. Successivamente
si avvicina al mondo della musica classica studiando tamburo sinfonico
con il maestro Claudio Romano (grande percussionista classico) e
parallelamente frequenta dei corsi di batteria jazz con Carlo Battisti.
Beppe rappresenta il prototipo ideale del batterista che si è formato
utilizzando tutti gli strumenti artigianali del mestiere di musicista:
ascolto dei dischi, grande pratica nella solitudine del suo box prove,
esperienza sul campo (suonando ogni genere musicale). Beppe è in
possesso di una tecnica strumentale di prim'ordine. Acquisita però
senza sottostare a quelli che adesso sembrano essere i canoni tipici
della formazione di un giovane strumentista. Quindi studiare si, imitare
i grandi modelli, ma senza diventarne un clone asettico; in poche
parole, avere personalità, essere se stesso. Beppe applica queste sue
regole anche in campo didattico, e visto il successo che riscuote come
insegnante, ci sembra evidente che l'approccio allo studio che
concepisce sia estremamente valido. (luglio 1983 foto di Ignazio Romano) Ne vorremmo tanti di concittadini come te, non perché sei bravo (e lo sei) ma per la tua simpatia innata, e per la tua umanità Beppe
Basile: La prima cosa che cerco di comprendere e se lo studente ha
talento e vuole fare diventare lo studio un semplice hobby o una futura
professione. Comunque, in ambedue i casi, lo studio dei fondamentali è
assolutamente necessario. Devo dire che sono stato fortunato ad avere
studenti che hanno avuto subito uno, stimolo molto forte, volontà e
determinazione nel diventare professionisti. P.:
Ci fai i loro nomi? B.B.:
Molto volentieri: Roberto Segala ha suonato nell'ultimo album di
Vecchioni e suona nell'orchestra di Gianni Mazza; Adamo De Santis che
suona con Tiziana Rivale e nella big‑band di Aldo Bassi; Fabio
Molinari che suona con la cantante degli Incognito, e Armando Croce che
suona progressive con la band Alter Ego. ( 2002 - foto di Ignazio Romano) Beppe Basile nel suo studio a Sezze via Scalelle del Duomo P.:
Ora parliamo di te, sei cosi giovane e hai già accumulato una serie
grandissima di collaborazioni sia in studio che dal vivo, oltre a una
serie di programmi televisivi. B.B.:
Devo dire che questa mia curiosità musicale mi ha portato a suonare
nelle situazioni più disparate, e a far si che il mio bagaglio di
esperienze si andasse sempre più arricchendo; ad esempio il mio lavoro
in studio con Daniele Silvestri nel disco "Il Dado" con il
gruppo Pantarei, (gruppo di reggaemuffin) nei tour e nei dischi di Nino
Buonocore (cantautore molto attento al discorso della sezione ritmica
all'interno di un gruppo: nel disco "la naturale incertezza del
vivere" Beppe ha suonato, tra gli altri, con Tony Levin e Paolinho
Da Costa), con la giovane cantante Silvia Salemi nei brani sanremesi
"Casa P.:
Beppe dal '98 collabori con Amedeo Minghi, ci parli di questa tua
esperienza? B.B.:
Questa collaborazione mi ha dato modo di affinare alcuni aspetti secondo
me importanti della professione quali: il rigore esecutivo senza
sentirsi limitati musicalmente (140 concerti in 2 anni esattamente
uguali), entrare fortemente nello spirito musicale della composizione,
quindi la batteria non soltanto come supporto ritmico ma anche come
colore che può evocare una determinata situazione musicale.
Naturalmente poi è sempre piacevole suonare con un artista che registra
sempre il tutto esaurito in giro per il mondo (Canada, Stati Uniti,
Brasile, ecc.). (settembre 2003 foto I.R.) B.B.:
Le trasmissioni televisive, spesso sottovalutate dai musicisti,
nascondono diverse insidie quali: arrangiamenti da leggere a prima vista
spesso anche ad un quarto d'ora dall'inizio della trasmissione, suonare
con artisti che hanno stili completamente diversi, mantenere la
concentrazione durante lo svolgimento della trasmissione (a volte tra un
brano e l'altro può passare anche un'ora e in prova i tempi morti sono
lunghissimi), essere professionale con tutti al di là del valore
artistico della musica eseguita. P.:
E
sempre riguardo alle
trasmissioni televisive, quale ricordi con maggiore soddisfazione? B.B.:
Ricordo molto volentieri la trasmissione "Numero Uno" accanto
al M' Pippo Caruso, e dei tanti medley suonati ne ricordo uno in
particolare molto bello con la cantante Giorgia. P.:
E di "Domenica In" cosa ci puoi dire? B.B.:
Anche quella una bella esperienza, al fianco del M' Mazza, che mi ha
permesso di suonare con tanti artisti quali: Ron, Renato Zero, Gianni
Morandi, Michele Zarrillo, Tullio De Piscopo, ecc ..... P.:
Chi sono i tuoi batteristi di riferimento? B.B.:
Tutti quelli che mi danno delle belle sensazioni. P.:
Si, ma fuori i nomi. B.B.:
Mel Lewis, Jonh Bonham, Daniel Humair, Agostino Marangolo, Jeff Hamilton,
Tullio De Piscopo, Derek Wilson, Steve Gadd, Lele Melotti, Jonh Robinson,
Big Sid Catlett, Bernard Purdie, Jim Keltner, Rick Marotta; questi sono
i primi che mi vengono in mente, ma ce ne sono tanti altri che mi
piacciono in egual modo. Ma vorrei aggiungere che comunque la batteria
è importante, ma è comunque la musica che mi interessa e non il
singolo strumento. (settembre 2003 foto I.R.) P.:
Quali sono gli strumenti che utilizzi?
B.B.:
Per me non è importante il mezzo, ma come viene utilizzato; da circa un
anno collaboro con il negozio Acustica di Napoli, che mi mette a
disposizione sempre
ottimi strumenti, anzi colgo l'occasione per ringraziare il titolare
Leopoldo Brancaccio, che è sempre attento alle esigenze di noi
musicisti. Riguardo ai piatti ho un contratto con la Ufip che mi
fornisce da 9 anni piatti ottimi sul piano sonoro, affidabili e
sopratutto "arti cosa per me molto importante. Anzi, ringrazio
pubblicamente Luigi Tronci per la competenza, disponibilità e grande
pazienza con cui ogni volta mi sostiene nella fatidica scelta "de
sti benedetti piatti". P.:
Da qualche parte ho letto che un
batterista deve avere le orecchie veloci più che le mani, tu che ne
pensi? B.B.:
Penso che la tecnica sia importante, ma tecnica è anche capire le
esigenze dell'artista, produttore, ecc.... Quindi sapere ascoltare e
trasformare in musica le idee altrui. P.:
Tu ci riesci sempre? B.B.:
Io ci provo e comunque mi impegno al massimo per riuscirci. Poi sai, il
musicista non è una macchina quindi può sentire una cosa diversamente
rispetto ad un altra persona, ma se si vuole suonare in studio di
registrazione bisogna imparare a capire (possibilmente in meno tempo
possibile) quello di cui l'artista o il produttore ha bisogno. P.:
In Italia quali sono i più bravi
in studio secondo te? B.B.:
Lele Melotti, Alfredo Golino, Elio Rivagli, Ellade Bandini, Maurizio Dei
Lazzaretti, con il quale all'età di 18 anni ho preso delle lezioni
imparando moltissime cose. (settembre 2003 foto I.R.) P.:
Quindi lo studio è un vero banco
di prova per un musicista. B.B.:
Certo, per il suono, il portamento, il feeling, la precisione e i nervi
saldi. Insomma, se vuoi fare il session man armati di pazienza perché
sarà un percorso lungo, tortuoso, ma denso di soddisfazioni. P.:
A proposito di percorsi tortuosi,
ci vai sempre B
B : Cavolo! Mi diverto tantissimo e poi mi aiuta a P.:
E con la batteria come ti tieni
in forma? B.B.:
Quando sono a casa cerco di stare il più possibile con la mia famiglia
(ndr, Beppe è sposato e ha due bellissime bambine) ma scendo spesso nel
mio studio, accendo il registratore e suono. Poi riascolto tutto e
prendo quelle che a me sembrano le idee migliori, le rielaboro e provo a
suonarle in stili e velocità differenti. P.:
Ti faccio una domanda tecnica:
cosa metti nella cuffia sia in studio che dal vivo? B.B.:
Premetto che dal vivo preferisco usare i monitor P.:
Quando vieni chiamato per suonare
con un artista quale è il tuo approccio? B.B.:
Dipende, se si tratta di un tour allora mi prendo i cd e mi trascrivo
tutto nei minimi particolari (fill compresi) e poi in sede di prove si
decide insieme all'artista se suonare i pezzi come sul disco o se
cambiare gli arrangiamenti. In studio, invece, cerco come ho detto prima
di capire il più possibile di cosa l'artista ha bisogno. P.:
Ti ho visto due anni fa. in
concerto con Amii Stewart, era un musical e suonavate da Basin street
blues a Dr Feelgood a Friends. Ma i suoi concerti sono sempre così
pieni di stili? BR:
Non sempre, il concerto di cui parli faceva parte ballerini,
parti recitate, ecc.. Adesso non. facciamo. più quel P.:
Chi sono i musicisti che suonano
nella band? B.B.:
Sono tutti ottimi musicisti, Stefano Lestini al piano, Eric Daniel ai
sax, Massimo Fumanti alla chitarra, e naturalmente Maurizio Galli al
basso. Nel musical ci suonavano anche Mario e
Claudio
Corvini, trombonista e trombettista. P.:
Suonate molto all'estero con lei? B.B.:
Si abbastanza, siamo stati in Francia, Svizzera, a Malta, nei, Caraibi,
in Germania, insomma ci diamo da fare. (settembre 2003 foto Ignazio Romano - il servizio completo presto sul sito ufficiale) P.: E poi dove sei stato all'estero? B.B.:
Con Minghi in America e in Canada, con i Logos P.:
Con quali bassisti ti piace
suonare? B.B.:
Con tutti quelli che suonano per la musica, mi Zurzolo,
Marco Siniscalco, Nicola Casali, che
non è molto P.:
Hai mai registrato colonne
sonore? B.B.:
Si, ma non di film di primo piano; ho invece registrato
musiche per sonorizzazioni, anzi ne ricordo una in P.: Pensi che i musicisti italiani possono dire la loro all'estero? B.B.:
Certo, basta con questa esterofilia:
pensa a P.:
Hai mai organizzato dei seminari? B.B.:
Una volta nel mio studio Con Lele Melotti, che insieme a Maurizio Galli
ha fatto un seminario molto piacevole ed istruttivo. Devo dire che in
quell'occasione P.:
Pensi che un musicista possa
suonare benissimo in tanti stili musicali? B.B.:
lo penso che ogni musicista abbia una attitudine particolare per uno
stile, ma con lo studio e la ricerca si possono ottenere ottimi
risultati. Pensa a Porcaro nel rock, Harvey Mason nel funk, Gadd nel
latin Robinson, nel pop. Tutti musicisti originali, che si P.: Cosa ascolti in questo periodo? B.B.:
"Live At The Filmore West" di Aretha Franklin; "Cookin
With" di Miles Davis; il disco "unplugged" di A
Morrisette; Lunapop. P.: Ma dai!! B.B.:
Li ascolto insieme alle mie due bambine che impazziscono per loro. E poi
ascolto B.B.King, Eric Clapton, tutte le novità che escono sul mercato
e poi tanto, tanto jazz. P.:
E lo studi il jazz? B.B.:
Mi vedo spesso con Carlo Battisti, che di jazz ne sà molto più di me,
e mi spiega sempre molte cose interessanti. P.:
Sei molto umile e parli tanto dei
tuoi colleghi: non c'è competizione tra voi? B.B.:
Mica siamo atleti, e poi è giusto parlare dei meriti degli altri. P.: Come ti trovi a suonare con ì percussionisti?
B.B.:
Ho suonato con Sergio Quarta, Arnaldo Vacca, Peppe Sannino, e Rosario Iermano,
e hanno tutti caratteristiche diversissime tra loro, cosa che li rende
veramente unici. Un'altro che mi piace moltissimo è Federico Sanesi,
con il quale ho suonato a Napoli molti anni fa in occasione di un
concerto con Zurzolo, Senese, Gragnaniello ecc... Spero di suonarci
ancora assieme. Poi ricordo con piacere il disco The non si sappia in
giro" dell'attore Rocco Papaleo, dove Naco ha sovrainciso,le
percussioni impreziosendo il tutto. Peccato che io non lo abbia mai
conosciuto, l'ho solo sentito suonare ed era bravissimo. P.:
Lavori spesso a Napoli? B.B.:
Ora un pò meno, ma nei primi anni Novanta mi trovavi spessissimo a
Napoli; poi, lavorando più a Roma gli impegni a Napoli si sono un pò
diradati. Comunque faccio sempre delle cose già e poi vado a trovare
Leopoldo e Valerio di Acustica, che oltre a farmi provare tamburi,
piatti e bacchette, mi tengono informato su tutte le novità riguardo a
mixer, registratori, casse acustiche, ecc... P.:
Cosa usi per registrare nel tuo
studio? B.B.:
Registro su hard disk, la batteria e le sequenze ,vengono bene, ma il
mio non è uno studio professionale, va bene solo per farei lezione e
per suonare con gli amici. P.:
Tu le registri le lezioni che
fai? B.B.:
Sempre, penso che sia importantissimo; solo riascoltandoti riesci a
capire quali sono i tuoi difetti ma anche i tuoi pregi. P.:
Mi parli di quello studio sul
click che hai ideato? B.B.:
Si, in realtà è una cosa molto semplice ma molto utile per migliorare
il nostro senso del tempo. Si tratta di registrare una ritmica su una
figurazione che non sia il solito click a ottavi e poi riascoltarla su
una figurazio P.:
Ci vuoi scrivere un libro su
questa idea? B.B.:
Mah, ci sono talmente tanti libri in giro.... Comunque, se qualcuno
fosse interessato può contattarmi attraverso la redazione di
Percussioni o
la mia e-mail: giusbasil@libero.it
oppure giuseppebasile@interfree.it P.:
Beppe, a conclusione di questa
intervista vuoi aggiungere
qualche cosa? B.B.:
Vorrei ringraziare Percussioni per questa intervista, e ancora vorrei
ringraziare mia madre Rina per il Beppe Basile Drum Set Cassa
22" Toms
10/12/14/16" Rullanti
5/14" metallo o legno a seconda della situazione.
Batterie:
Pearl Master Custom Yamaha 9000, mod: Steve Gadd Yamaha
Absolute Custom Rullanti: Premier, Pearl, Yamaha, Ludwig, Tamburo. Piatti:
Uflp/Bionic/Rough/ExPeriende/Natural/Clasá Beppe
utilizza piatti di varie misure a seconda della Beppe
Basile: Via Scalelle Del Duomo 3c 04019 Sezze (LT) Contatti: 0773/886305
- 0336/633696.
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