domenica
31 ottobre 2010 ore 21,30
Auditorium Mario Costa
“Quartet
in concerto”
Joe Amoruso/Tony
Esposito/Antonio
Onorato/Rino Zurzolo
L’idea
di questo concerto nasce dopo aver conosciuto Antonio Onorato
organizzatore
Fabio Federici
In
Aprile, all'inaugurazione di un locale a Terracina, Antonio ha partecipato
come Special Guest
all’esibizione
dell’Hammond Duo di Ernesto Vitolo (altro grande musicista napoletano).
Da
allora siamo rimasti in contatto, Antonio è una persona vera, lontano
dallo star sistem che conosciamo A fine Luglio mi invita ad ascoltarlo col
suo quartetto (JOE AMORUSO, ALBERTO D’ANNA E DIEGO IMPARATO)
a S.Angelo a Scala (Avellino).
Parto
con due amici con i quali condivido la passione per la musica alla volta
di questo piccolo paese dell’avellinese per ascoltare finalmente quel
grande chitarrista che è Antonio ed anche con la speranza di poter
ascoltare e conoscere il grande JOE AMORUSO che è parte viva di entrambi
i quartetti. Antonio ci riabbraccia cordiale come sempre e ci presenta Joe,
col quale parliamo a lungo.Durante il Soundcheck restiamo colpiti dai
suoni e dall’incredibile bravura di tutti e quattro ma la nostra e
l’emozione della gente che numerosa era accorsa all’evento viene
frustrata dalla pioggia, che arriva poco prima dell’inizio.
Ci
salutiamo in fretta e con rammarico mentre diluvia, con la nostra promessa
di tornare a trovarli in una prossima data ed il loro sentirsi quasi in
colpa per averci indotto a fare tutta quella strada per niente.
Possiamo dire che questo concerto di Sezze nasca da quel senso comune di
frustrazione per non aver potuto gustare quel concerto di fine luglio .
Perché
Antonio Onorato a Sezze? Antonio è secondo me fra i primissimi
chitarristi jazz italiani. Incarna il gusto, la cultura e l’enorme
bagaglio di tecnica di un musicista, compositore di raffinata sensibilità.
Autore fertilissimo (vanta già numerosi album
colonne sonore) che - come direbbe Grazia Fraccon, scrittrice
modenese coautrice di MUSICA MUSICANTI ( DELTA3 ediz) vive fra il mar
Tirreno ed il Vesuvio e da quelli trae ispirazione.
Per
la sua grande capacità artistica Antonio non puo’ essere relegato
nell’ambito ristretto di un circuito meridionale del jazz (pur
prestigioso), ma senz’altro appartenere ad uno di piu’ ampio
respiro.L’idea è quella di far ascoltare la sua musica e quella del
quartetto piu’ su del Garigliano, confine fra la Campania ed il Lazio,
tributandogli il giusto posto in un ambito jazz come quello italiano un
po’ troppo ingessato e fatto di circuiti in cui per taluni è
inspiegabilmente difficile inserirsi. Nella sua ricca discografia e nelle
esibizioni live vanta collaborazioni
con artisti di fama mondiale come Franco Cerri, Toninho Horta e vive
idealmente fra Napoli, la terra dei Nativi Americani e la cultura di una
terra come l’Africa a cui ogni musicista rispettoso delle origini vere
della musica si ispira (TONY ESPOSITO, PAUL SIMON, PETER GABRIEL…ecc).
Sezze
è un
posto ideale: un auditorium di appena 300 posti, piccolo ma molto bello,
in cui i pochi privilegiati spettatori potranno godere appieno non
solo della musica di quattro grandi nomi della musica internazionale ma di
un programma molto ricco anche dal punto
di vista culturale. L’introduzione al concerto è curata da Grazia
Fraccon che insieme a Luigi Scala è autrice di un libro documento sul
fenomeno musicale e sociale che avvenne a Napoli negli anni fine 70 inizio
80. Grazia è una autentica miniera per quanto riguarda tutto ciò che
concerne questi musicisti che ha seguito in giro per l’Italia e per
l’Europa quando Napoli, attraverso la sua musica così dirompente ed
innovativa si ribellò all’isolamento nel quale certi discografici poco
attenti l’avevano relegata.
E
come sempre accade la musica diventa un fiume in piena e travolge grazie
alla sua energia ogni steccato e barriera, è successo così nel jazz per
il sostegno alla causa dei neri d’America, con Bob Dylan e Joan Baez per
la lotta contro la violenza e l’assurdità della morte di tanti giovani
soldati a causa della guerra in Vietnam. Bob Geldof contro l’inattività
dei grandi della terra verso un problema grave e colpevolmente
sottovalutato come l’AIDS. Paul Simon che registra GRACELAND in Sud
Africa (operazione incomprensibile all’epoca per alcuni musicisti che lo
criticarono, pensando che per protesta contro l’APARTHEID bisognava
boicottare non andando a registrare li). Bruce Springsteen negli anni
difficili di una amministrazione politica americana che ha immaginato armi
di distruzione di massa ed esportato il suo concetto di “civiltà”
facendo pagare il costo di tante vite fra civili e militari in
Iraq.
Infine
nel costo del biglietto (10 euro) è compresa una mostra fotografica
bellissima, allestita nel Foyer dell’auditorium con le foto di un
artista dell’immagine particolarmente sensibile come ENRICO GRIECO, Gli
scatti di quel periodo sono in realtà frammenti
di storia della musica e dei suoi mille volti, di questo si tratterà
ampiamente nella narrazione introduttiva.
ENRICO,
con le sue immagini accompagnerà la narrazione di Grazia Faccon facendo
da “colonna visiva” al colei che con le sue parole, come Beatrice per
Dante, svelerà piano piano allo spettatore le bellezze di un evento
musicale che per i musicisti e per la ricchezza del programma sarà di
sicuro estremamente interessante.
Enrico
Grieco e i suoi "panni appesi"
Grazia
Faccon
|