Latina

   Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada

Sede Regionale: Giovanni Delle Cave – LATINA - Via Macchiagrande N°43 04100 B.go Sabotino (LT)

Tel.: 0773/648120   Fax: 0773/404198 – Cell. 328/4526104 – 328/3509381

e-mail: stradasicuralt@yahoo.it  - sito: www.eurovittimestrada.org


15 giugno 2011

6 interventi a costo zero per fermare la strage stradale                                   

     Il problema della sicurezza in Italia è prima di tutto problema di sicurezza stradale.

     L’illegalità dilaga nelle strade più che nelle attività di mafia, uccide sulle strade ben più che nella quotidianità della cronaca nera e anche se non prioritariamente sulle strade va dunque affrontata e respinta.      

     Più di 5000 morti  e 300mila feriti ogni anno continuano a essere un’emergenza nazionale inescusabile in  Paese tra i grandi della terra.

     L’associazione europea familiari e vittime della strada, forte di una dolorosa esperienza ultradecennale, propone come appresso ai vertici istituzionali del Paese 6 interventi a costo zero suscettibili singolarmente e ancora più nel loro insieme di fermare o grandemente ridurre l’entità della strage e l’insopportabile peso di dolore e di perdita di vita, produttività e risorse economiche che essa comporta per l’Italia.

 

     1. Attuazione del disposto dell’articolo 230 del Codice della Strada attraverso:

         a) l’universale introduzione dell’educazione stradale – intesa come interiorizzazione del valore della legalità e quindi del dovere di rispettare la vita e la salute proprio e altrui e poi come conoscenza della pericolosità delle strade e del loro uso, dei numeri e delle cause della strage stradale, degli elementi di funzionamento  e delle norme di conduzione dei veicoli, dei principi di sicurezza con particolare riferimento all’uso dei mezzi di protezione attiva e passiva e delle norme di condotta, dello stato della legislazione civile e penale in materia, dei fondamenti giuridici del danno, del risarcimento e dell’assicurazione, dei principii di soccorso – quale materia di insegnamento e quindi di studio e di esame nella scuola dell’obbligo pubblica e privata con particolare riguardo alla scuola primaria e media e quale parte della didattica nelle scuole materne;

         b) la predisposizione di schemi di insegnamento  che per tutti gli istituti scolastici e per i loro diversi ordini e gradi determinino le caratteristiche dei testi, le figure dei docenti particolarmente addetti alla materia e i rispettivi percorsi di formazione, le ore settimanali specificamente dedicate a questo insegnamento,  le modalità di verifica e di valutazione dell’apprendimento;

         c) l’introduzione di sanzioni amministrative per i dirigenti degli Istituti inadempienti;

        d) la considerazione dei voti riportati nella materia dell’educazione stradale ai fini dell’ammissione all’esame per l’abilitazione alla guida di modo che tale abilitazione, idonea a far vivere meglio ma anche a uccidere,  venga attribuita, come accade per tutte le altre, solo al termine di un costruttivo percorso di studio.

 

     2) Adeguamento dei requisiti per l’abilitazione alla guida secondo queste linee:

         a)  ammissione all’esame di abilitazione solo dei candidati in possesso di un adeguato curriculum scolastico nella materia dell’educazione stradale;

         b) previsione di 30 domande a risposta multipla in ordine alle complesse materie oggetto di esame (comportamento alla guida, meccanica e sistemi di sicurezza del veicolo) invece delle 10 attuali che lasciano eccessivo spazio ad abilitazioni di fortuna;

         c) obbligo per il candidato di conoscere le sanzioni previste per i diversi tipi di infrazione (titolo V del Codice della strada) e di reato, il peso umano, economico e processuale delle conseguenze di danno, i numeri statistici della strage stradale in Italia e in Europa;

         d) accertamento psicologico a mezzo di Specialisti del Servizio Sanitario Nazionale - e con loro responsabilizzazione amministrativa - sulle eventuali caratteristiche di aggressività e di predisposizione all’abuso di alcool e all’uso di altre droghe da parte dei candidati.

 

     3. Aumento dei premi RCA per i responsabili di lesioni stradali secondo i termini seguenti:

                       

        a) applicazione dell’aumento solo dopo sentenza penale definitiva di condanna o  applicativa della pena a richiesta o dopo sentenza civile in giudicato;

        b) sulla base di scaglioni economici progressivi e con durata pure progressiva a seconda della gravità delle lesioni inferte (partendo ad esempio da un aumento del 50% per la durata di un anno per lesioni lievi sino a giungere alla quadruplicazione per un periodo di 4 anni in caso di omicidio o invalidità totale);

        c) determinando i termini e i tempi della comunicazione delle condanne definitive da parte delle Cancellerie competenti  a tutte le Compagnie di assicurazione obbligatoria per RCA registrate al momento della comunicazione stessa, istituendo  l’obbligo per le Compagnie di distribuire le dette comunicazioni di condanna a tutti i propri uffici di acquisizione e cura dei contratti di RCA obbligatoria, determinando ancora i tempi e i modi del controllo ministeriale in ordine alla capillare attuazione degli adempimenti indicati nonché le sanzioni amministrative e/o economiche per le Compagnie inadempienti;

        d) devolvendo infine una congrua percentuale dell’aumento di premio come sopra incassato  a un Fondo ministeriale per la sicurezza stradale costituito presso il Ministero competente e sotto la diretta responsabilità del Ministro.

 

     4. Imposizione di penale personale aggiuntiva al risarcimento nei confronti dei responsabili di omicidio stradale o di lesioni personali stradali comportanti la invalidità totale secondo le linee seguenti:

        a) applicazione della penale aggiuntiva solo dopo condanna al risarcimento dei danni passata in giudicato;

        b) quantificazione della penale personale  in percentuale (ad esempio il 10%) dell’importo complessivamente liquidato a titolo di risarcimento;

        c) versamento della detta penale sul Fondo ministeriale per la sicurezza stradale costituito come al punto precedente;

        d) divieto assoluto di assicurazione dell’obbligo con previsione di scioglimento per le compagnie di assicurazione che  lo violino;               

        e) assoggettabilità dell’obbligo di pagamento della penale ad esecuzione forzata secondo le disposizioni generali. 

 

     5. Attuazione di campagne informative di massa, prevedendo l’istituzione obbligatoria da parte delle società concessionarie dello  Stato di un’ampia rubrica fissa settimanale, sia sulle reti radiofoniche che su quelle televisive, comprendente l’intera problematica della circolazione stradale con particolare riferimento:

        a) al traffico, in particolare le modalità di trasporto di persone e merci, l’evoluzione e gli obiettivi;

        b) alle strade, in particolare la costruzione, la manutenzione, i pericoli e i tratti stradali maggiormente a rischio;

        c)   ai veicoli, in particolare le caratteristiche costruttive specie riguardo al rapporto tra peso e velocità, ai collaudi, alla strumentazione di sicurezza, alla manutenzione, alla prestazioni ed ai  prezzi;

        d) ai conducenti, in particolare i requisiti per il conseguimento e il rinnovo della patente di guida, il comportamento sulla strada e l’uso di alcol e altre droghe;

        e) alla famiglia e alla scuola nel rapporto coi minori:

        f) all’assicurazione per responsabilità civile, in particolare i costi, gli incentivi e i disincentivi, l’importo dei risarcimenti;

        g) agli incidenti, in particolare i  numeri, le cause, le conseguenze, i costi sociali, raffrontando la situazione italiana con quella degli altri Paesi;

        h) alle norme di prevenzione, di controllo  e sanzionatorie sia penali che amministrative e ai  percorsi processuali sia penali che civili;

        i)  al soccorso immediato ed alle attività successive all’incidente, in particolare le terapie di rianimazione e riabilitazione e gli espianti;

        l) alla testimonianza delle vittime e dei loro familiari ma anche di responsabili autocritici di incidenti stradali.

 

    6.  Trasferimento delle Forze di Polizia dagli stadi alle strade secondo le seguenti linee guida:

       a) responsabilizzazione delle società sportive per violazioni dell’ordine pubblico, violenze individuali e di massa, reati contro persone o cose commessi in coincidenza o in connessione con gare dei campionati di calcio o di altri sport e attribuibili  all’azione individuale o collettiva di propri tifosi;

       b) applicazione immediata da parte dell’Autorità di governo, ferme le altre sanzioni previste dal codice penale e dalla legislazione ordinaria e sportiva nonché i risarcimenti permessi dalla legge civile, di penali progressive a seconda della gravità dei fatti a partire dalla perdita a tavolino della gara cui i fatti siano connessi alla chiusura degli impianti per periodi meno o più lunghi,  all’esclusione della squadra dal campionato con sua ricollocazione nella divisione inferiore e all’interdizione di ogni attività sportiva della società:

       c) controllo della provenienza e della gravità delle violenze e dei reati da parte di ridotte formazioni di polizia adeguatamente protette o di personale in borghese;

       d) trasferimento delle forze di polizia distolte dal controllo delle competizioni sportive al controllo sul terreno, dopo la necessaria formazione, del rispetto delle norme del Codice della strada.

Il Vice Presidente Nazionale
                                                               Giovanni Delle Cave
                                                              


1 aprile 2011

A Latina cinque morti in quindici giorni

Cinque morti in quindici giorni, l'Associazione chiede con urgenza un incontro con il Capo della Polizia dott. Antonio Manganelli, per cercare di capire cosa sta succedendo sulle nostre strade. Non possiamo continuare ad assistere a questa mattanza, chiederemo con forza al sig. capo della polizia una task force per presidiare le nostre strade a tappeto.


9 luglio 2010

Proposte per il lido di Latina

Il loro sport preferito è il lamentarsi ad oltranza, sempre e comunque. Alzare la voce perché il lido di latina non decolla, perché il lungomare è vuoto ed i giovani preferiscono altre mete in quanto non servito da trasporti e mezzi di comunicazione adeguati. Però quando arriva la proposta intelligente. Sensata, ecco che si voltano dall’altra parte chiudendosi a riccio, snobbando l’iniziativa che avrebbe portato tanti giovani (e non solo) sul lungomare di Latina. E’ così che gli stabilimenti balneari del Lido di Latina (meno uno…) hanno perso una grossa occasione per dimostrare che sono i primi a lamentarsi ma anche i primi a credere che è possibile portare i giovani a mare e quindi dare un bell’impulso alle rispettive attività, oltre che essere protagonisti di una iniziativa molto edificante dal punto di vista sociale. Nessuno pretendeva che gli stabilimenti balneari del lido di Latina avessero lo stesso acume imprenditoriale della riviera romagnola, ma mai avremmo pensato che un’occasione così edificante e ghiotta sarebbe passata nella più clamorosa indifferenza. Invece, no, niente da fare. Niente pullman per trasportare i giovani da Latina al lungomare e completo disinteresse per una operazione che avrebbe significato tanta sicurezza per i giovani che invece di arrivare al lido su biciclette e motorini e mezzi propri, percorrendo la sempre pericolosissima Via del Mare, avrebbero potuto usufruire di un trasporto più sereno e sicuro. Noi dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada lodiamo la pregevole proposta della Confcommercio e con la medesima forza, di contro, condanniamo il clamoroso disinteresse degli stabilimenti balneari. Cogliamo l’occasione per ringraziare la prefettura e tutte le forze dell’ordine che hanno dato consenso a questa iniziativa.

Il Vice Presidente Nazionale
Giovanni Delle Cave 


21 giugno 2010

Strage a Latina

Una carneficina sulle strade pontine, l'Associazione chiede con urgenza un incontro con il Capo della Polizia dott. Antonio Manganelli, per cercare di capire cosa sta succedendo sulle nostre strade. Non possiamo continuare ad assistere a questa mattanza, chiederemo con forza al sig. capo della polizia una task force per presidiare le nostre strade a tappeto.

Il Vice Presidente Nazionale
Giovanni Delle Cave 


22 febbraio 2010

Perché i nostri Giudici non applicano la legge

La recentissima pronuncia della Suprema Corte sul “caso Lucidi”, lo sconsiderato che un paio d’anni orsono uccideva barbaramente i due giovani fidanzatini di Roma, Ale e Chiotty, pronunce di “giudici minori” dello stesso segno, pubblici ministeri che bighellonano a bordo della propria auto con un tasso alcolemico pari a 1,7% grammi per litro (g/l) – cronache dei nostri giorni - la dicono lunga sulla “civiltà giuridica” del nostro paese, sulla scarsa considerazione prestata ai “reati stradali” e sulla deliberata scelta, a questo punto, del potere giudiziario di abdicare alla funzione costituzionale che gli è propria (“applicare la legge”), legiferando, piuttosto, per sentenza. 

Il nostro codice penale non lascia adito a dubbi su come un fatto della specie di quello commesso dal Lucidi debba essere configurato da un punto di vista giuridico. Il fatto di reato commesso dal Lucidi integra, infatti, certamente (!) un omicidio volontario! Costui è da considerarsi imputabile e come tale capace di intendere e di volere al momento del sinistro, non potendo avere alcun rilievo sotto il profilo della punibilità la circostanza che le sue capacità intellettive fossero grandemente scemate, atteso che lui stesso si era posto in tale stato. Non può esser condivisa nel modo più assoluto la decisione di derubricare il fatto di reato in omicidio colposo, scelta quest’ultima che si pone contro diritto e vale ad ignorare nel contempo gli insegnamenti pregressi della stessa Suprema Corte in materia, nonché quelli della dottrina dominante. Sorprende la decisione che si avverte sempre più spesso tra i nostri Giudicanti di lasciare sempre e soltanto al carnefice il beneficio del dubbio, se avesse cioè il Lucidi, nel caso di specie, confidato “superficialmente”, di poter scongiurare l’evento. Si ricorda, a noi stessi per primi, che dolo eventuale sussiste allorquando l’agente accetta il rischio delle conseguenze che nel normale ordine delle cose seguono alla contravvenzione di quella norma di esperienza che si accinge deliberatamente a violare: la morte di chicchessia nel caso in esame. Come possa pertanto essersi arrogato il Giudicante la prerogativa di valutare che tipo di discernimenti, tutti di carattere introspettivo, sia stato dato fare al Lucidi è circostanza misteriosa, come i caratteri del mistero riveste la scelta dello stesso Giudicante di riconoscere, a questo punto, in capo al reo delle particolari capacità nell’esercizio della guida. 

Che i Giudici – sia questo un monito - anche loro fallibili come tutti gli uomini, si basino sulle “realtà” processuali ed applichino la legge, perché in diritto, sia ben chiaro, il Lucidi non solo ha ucciso, ma, di più, ha voluto uccidere!

Il Vice Presidente Nazionale
Giovanni Delle Cave 


8 febbraio 2010

Al S. Maria Goretti di Latina porte chiuse in Rianimazione

Il Presidente Delle Cave deciso: “Chiederemo spiegazioni a chi di dovere e intanto incontro urgente con il Prefetto.” 
E’ quanto meno imbarazzante la strana situazione verificatasi nel reparto di Rianimazione del S. Maria Goretti di Latina. Infatti da Venerdì a Domenica non è stato possibile far visita ai ricoverati da parte dei familiari. Soltanto un’occhiata dalla vetrata e sotto lo sguardo attento delle forze dell’ordine perché nel grande camerone dove si trovano  una dozzina di ricoverati che versano in precarie condizioni di salute, è piantonato un pregiudicato, sorvegliato speciale. Così ecco che a farne le spese sono tutti gli altri che non possono avere il conforto ed il calore dei parenti in quanto è stato vietato far loro visita in quell’unica ora che, in condizioni normali, viene concessa ai familiari. Ma una vera giustificazione non ci è stata data in quanto alla richiesta specifica sulle motivazioni di questo provvedimento, ci siamo sentiti rispondere dal caposala che si trattava di motivi interni e coperti dal segreto professionale. Intanto oggi, chissà per quale strano motivo, si sono riaperte le porte per i familiari ma non è detto che domani sia ancora così. In pratica i ricoverati sono stati per tre giorni privati dal contatto con i parenti ed è facile immaginare che possa essere nata in loro la sensazione di essere stati abbandonati al oro destino. La nostra Associazione cercherà di capire meglio cosa ci sia dietro questo assurdo provvedimento.

“Chiediamo un incontro urgente con il Prefetto – ha ribadito il vice Presidente Nazionale Giovanni Delle Cave – perché non possibile infliggere questa violenza morale a chi è ricoverato in precarie condizioni di salute e si vede negata anche la possibilità di ricevere parole di conforto ed il calore dei propri cari. Non possiamo permettere che queste situazioni si verifichino ancora e ci attiveremo per verificare s esistono responsabilità perseguibili anche penalmente. Chi non ha cuore e cura per le sorti del prossimo non può operare positivamente in strutture sanitarie. Nel reparti di Rianimazione dove i medici hanno dimostrato e dimostrano grande professionalità non è possibile che si adottino provvedimenti a dir poco sconvolgenti.”

Il Vice Presidente Nazionale
Giovanni Delle Cave 


9 agosto 2009
Le gaffe del sindaco Zaccheo
“E’ quanto meno indecente e vergognoso l’appello “di circostanza” con il quale il sindaco di Latina sollecita i vigili urbani ad un maggiore controllo. E’ da sempre – spiega Giovanni Delle Cave, vice presidente nazionale dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada – che noi chiediamo al sindaco di aumentare l’organico dei Vigili Urbani e disporre maggiori controlli sulle strade cittadine. Noi, come più volte ribadito, non vogliamo vedere i Vigili Urbani soltanto ai funerali dei nostri ragazzi. Vogliamo che siano presenti sulle strade della città e in questo periodo anche sul lungomare di Latina dove il traffico è notevolmente aumentato per la bella stagione. Non ci si può ricordare della sicurezza sulle strade soltanto quando si verifica l’ennesimo incidente mortale, perché è un’offesa verso chi, come la nostra Associazione, è quotidianamente impegnata in questo senso. Troppo facile dire, a fatto avvenuto, che è necessario mettere in campo maggiori controlli. Sarebbe più opportuno, caro sindaco, vedere costantemente la presenza dei Vigili sulle strade di Latina, di giorno come di notte, come avviene nelle altre città italiane dove il senso civico, la cura e l’attenzione per i cittadini hanno senza dubbio carattere prioritario. Se soltanto il sindaco – conclude Delle Cave – avesse ascoltato uno dei nostri appelli sulla sicurezza, molto probabilmente si sarebbe verificata qualche tragedia in meno.” 

Il Vice Presidente Nazionale
Giovanni Delle Cave 


9 luglio 2009

Bruno Frattasi, un Prefetto di Ferro!  

La nostra Associazione sente il dovere di ribadire grande considerazione ed apprezzamento per la determinazione con la quale il Prefetto di Latina, Bruno Frattasi, ha dato prova (caso mai ce ne fosse stato il bisogno) di grandi capacità istituzionali. I recenti avvenimenti di Fondi che hanno portato all’arresto di numerose persone per attività mafiosa, non fanno altro che confermare la preziosa opera di Frattasi per il ripristino della legalità e della giustizia laddove il malaffare trovano terreno fertile. Il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine per il Prefetto derivano anche dal fatto che la nostra Associazione si batte quotidianamente per gli stessi principi di sicurezza e attenzione per  far si che la giustizia e la legalità diano il giusto apporto agli scopi che da anni perseguiamo. Bruno Frattasi, Prefetto di ferro, e rappresentanti della Giustizia e delle Forze dell’Ordine che operano con la medesima abnegazione, contribuiscono a mantenere viva in noi quella forza e quell’impegno con la quale contiamo di ridurre ogni giorno quella lunga scia di sangue che porta lutto e dolore sulle strade.

Grazie ancora Signor Prefetto!


14 aprile 2009

L’Associazione partecipa alla 40° Sagra del carciofo a Sezze

Sabato 18 e domenica 19 aprile l’ Associazione Europea Familiari e Vittime della strada sarà presente con un proprio stand in Piazza De Magistris alla “40esima edizione della Sagra del carciofo città di Sezze”. L’Associazione allestirà un gazebo dove sarà possibile avere tutte le informazioni sull’attività che la stessa svolge nell’ambito della sicurezza stradale, nonché raccogliere adesioni e  donazioni per contribuire fattivamente agli scopi per cui è da anni impegnata in tutto il territorio nazionale. “E’ doveroso – ha spiegato Andrea Tumiatti vice presidente di Sezze e Roccagorga – ringraziare l’Amministrazione comunale di Sezze per la sensibilità e attenzione dimostrate verso la nostra Associazione.

Ringraziamo anticipatamente quanti verranno presso il nostro gazebo per saperne di più sul nostro impegno e, più in generale, sull’importanza della prevenzione nella sicurezza stradale considerando che la provincia di Latina ha subito e conta tutt’oggi tanti lutti proprio a causa di incidenti stradali. Intanto – ha concluso Tumiatti – confermiamo sin da ora la presenza dei nostri responsabili nazionale e regionali nei due giorni in cui sarà aperto il gazebo e a tal proposito la presenza del vice presidente nazionale Giovanni Delle Cave per la giornata del 18 aprile.”

Il vice presidente di Sezze e Roccagorga

Andrea Tuniatti


19 marzo 2009

Doniamo sangue, aiutiamo i cittadini colpiti dal terremoto

La nostra Associazione lancia un accorato appello a tutti gli italiani affinché si rechino a donare sangue per aiutare tutte quelle persone colpite dal terremoto. L’evento tellurico sta lasciando dietro di sé, mano a mano che passano le ore, un lungo elenco di vittime ma anche di persone sopravvissute che necessitano di interventi chirurgici e trasfusioni.

“E’ di vitale importanza – dice il vice presidente nazionale Giovanni Delle Cave –  essere vicini all’operato dell’Avis che in queste ore ha messo in campo, insieme ad altre Associazioni, tute le sue forze per prestare soccorso alle persone colpite dal distruttivo evento tellurico. Siamo tutti in dovere di aiutare l’Avis a reperire sangue per cui non esitiamo: doniamo sangue. La donazione è un gesto di solidarietà che proprio in queste situazioni di emergenze risulta determinante per salvare delle vite umane. Allo stesso tempo siamo vicini al dolore di quanto hanno perso un proprio familiare in questa tragedia di così vaste dimensioni.”

Il Vice Presidente Nazionale
Giovanni Delle Cave
 



19 marzo 2009

Le implacabili amnesie di Titta Giorgi

Adesso Titta Giorgi se la prende con il suo compagno, collega o amico di partito (scelga lui la definizione che ritiene più opportuna vista la latente permalosità politica in cui spesso si rifugia) affermando testualmente che “ad essere affetto da amnesie non sono certo io ma i referenti provinciali di Latina dell’Associazione Europea Familiarie  Vittime della Strada…” Infatti il responsabile provinciale dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada è Mauro Anzalone, solo lui, nessun altro che lui. Per cui, vista l’approssimazione con cui Titta Giorgi si muove in un contesto così delicato e importante come la sicurezza stradale, non possiamo continuare a ribadire quali sono i riferimenti essenziali per chi intende adoperarsi concretamente, tutti i giorni e non soltanto nell’arco di un paio di convegni organizzati una tantum.

Non è bello, poi, cercare si mascherare un deprecabile pressappochismo tirando in ballo “problemi di comunicazione…” mentre, quando si tratta di rispondere ai nostri comunicati, riesce a trasmettere  e comunicare con incredibile precisione e puntualità. Con questo non intendiamo continuare su una polemica che non appartiene al nostro modo di fare Associazionismo. Volevamo solo rimarcare l’indifferenza (per la prima volta registrata in una manifestazione che si tiene nella nostra provincia) non solo verso la nostra Associazione ma, soprattutto, per quello che rappresentiamo e ci onoriamo di rappresentare. Facciamo i migliori auguri a Titta Giorgi per la piacevole sorpresa di vederlo impegnato anche nel campo della sicurezza stradale dove, senza dubbio,avrà modo di mettersi in luce e diventare, come la nostra Associazione, riferimento nazionale per chi è stato colpito da eventi così luttuosi e tragici.


17 marzo 2009

L’Associazione ha incontrato il Prefetto di Latina

Una delegazione dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada ha incontrato il Prefetto Bruno Frattasi per discutere delle problematiche legate alla sicurezza stradale dopo i tragici eventi che hanno interessato la provincia di Latina. Nel corso dell’incontro sono state gettate le basi per l’attuazione di un progetto di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale rivolto ai giovani frequentatori delle discoteche. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Europea Familiari e Vittima della Strada e ribattezzata “movida sicura”, prenderà il via a ridosso dell’estate prossima e vuole coinvolgere le amministrazioni comunali ed i gestori delle sale da ballo.  Si tratta di intervenire direttamente sulle “vie del divertimento” facendo un sondaggio sulle mete preferite dai frequentatori di locali notturni e discoteche per poi avere una mappatura dei paesi che possono fungere da punto di riferimento da dove appositi pullman provvederanno a trasportare i giovani fino ai locali e viceversa.

“E’ un progetto – ha detto il vice presidente nazionale Giovanni Delle Cave – che contribuirà tantissimo ad arginare il fenomeno delle stragi sulle strade, soprattutto del sabato sera. Siamo certi che le amministrazioni comunali e i gestori delle sale da ballo capiranno l’importanza di questa iniziativa e collaboreranno con noi.”


14 marzo 2009

I giovani dell’Associazione donano all’Avis di Latina

Lunedì 16 marzo, dalle ore 08,30, i giovani dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada si recheranno nella sede dell’Avis Provinciale di Latina di Corso Matteotti, per donare il sangue. E’ questa un’iniziativa di sensibilizzazione per dare maggiore impulso all’attività dell’Associazione in collaborazione con altre associazioni di volontariato con le quali è stretta da tempo una grande e fattiva collaborazione. “La nostra opera – spiega la presidente regionale Erica Carapellotti – non è soltanto attiva nel contesto della sicurezza stradale ma anche in tutte quelle espressioni sociali dove c’è necessità di altruismo e attenzione verso il prossimo.” Un appuntamento che si rinnova e che verrà esteso ad altre sezioni Avis presenti non soltanto nel territorio provinciale di Latina. “Nel periodo natalizio – ricorda il vice presidente nazionale Giovanni Delle Cave – abbiamo donato il sangue nella sezione Avis di Borgo Sabotino ed ora qui a Latina dove abbiamo coinvolto i giovani della nostra associazione che hanno aderito con entusiasmo in prima persona perché, oltre ad Erica, è importante sottolineare l’impegno di Stefano Madonna, responsabile di Sezze e Roccagorga e del suo vice Andrea Tumiatti i quali si aggiungono ai tanti giovani che svolgono un ruolo di primo piano nel divulgare la sicurezza sulle strade e iniziative di indubbio spessore sociale, come appunto questa donazione all’Avis Provinciale di Latina.”


7 marzo 2009

Le amnesie di Titta Giorgi

Il presidente dell’Astral, Titta Giorgi, è affetto da amnesie associative. Almeno è questa la prima considerazione scaturita all’indomani del  Convegno tenutosi al Palazzo della Cultura di Latina sulla sicurezza stradale. Infatti non riusciamo a spiegarci come mai lo stesso Titta Giorgi pur essendo iscritto alla nostra Associazione si è clamorosamente dimenticato di invitarci ad un convegno dove sicuramente avremmo potuto dare il nostro apporto, considerando il nostro  quotidiano impegno  nel campo della sicurezza stradale, e non soltanto nell’occasione di un convegno. Ancor più scioccante è la constatazione che,oltre alla nostra Associazione, Titta Giorgi ha tenuto fuori dall’incontro il suo compagno di partito nonché presidente provinciale dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada, Mauro Anzalone. Tra l’altro, ricordiamo a Titta Giorgi, che noi siamo sempre a Latina.. Se queste non sono amnesie, di cosa potrebbe trattarsi? Non vogliamo certo addentrarci in diagnosi per cercare di dare una spiegazione ad un atteggiamento quanto meno imbarazzante. Ci auguriamo che le stesse clamorose amnesie non vadano ad incidere sul suo operato di presidente delle strade del Lazio, anzi siamo quasi certi che ciò non accadrà, ma visti i precedenti…  Cogliamo intanto l’occasione per ringraziare tutte quelle Istituzioni e Forze dell’Ordine che  puntualmente e con grande considerazione richiedono la nostra presenza laddove si tratta di parlare di sicurezza stradale. Stima e considerazione che contraccambiamo con affetto in quanto sono per noi il miglior tonico per continuare insieme sulla strada della sicurezza stradale.

Ufficio Stampa e Comunicazione

Giancarlo Carapellotti


5 marzo 2009

L’Associazione soddisfatta dell’incontro con l’On. Gianfranco Conte

“Grande soddisfazione e considerazione per la sensibilità dimostrata dall’On. Gianfranco Conto verso l‘operato della nostra Associazione.”

Così si è espresso il vice presidente nazionale Giovanni Delle Cave subito dopo l’incontro con il parlamentare pontino, presidente della commissione Finanze della Camera dei Deputati. “Era da tempo – spiega Delle Cave – che non avevamo incontri politici di un certo rilievo, visto e  considerato che i più importanti rappresentanti politici del nostro territorio da anni ci ignorano e continuano ad ignorare il nostro quotidiano impegno.

La sensibilità e attenzione dimostrate dall’On. Conte sono state semplicemente squisite.

Nel corso dell’incontro, durato oltre un’ora, abbiamo discusso della nostra attività, delle problematiche connesse e siamo giunti alla conclusione di disegnare un percorso comune attraverso il quale saremo reciprocamente impegnati  per la sicurezza stradale attuando tutte quelle iniziative che potranno contribuire a salvare vite umane. Abbiamo esternato e ribadito – conclude Delle Cave – tutta la nostra stima e apprezzamento per l’operato delle Forze dell’Ordine le quali non ci hanno mai abbandonato, a cominciare dall’attenzione sempre costante del Prefetto Bruno Frattasi e tutto il suo staff.”

Nel corso del colloquio il vice presdidente Delle Cave ha annunciato la neonata “Sezione Giovani” dell’Associazione con la nomina della presidente Erica Carapellotti e del suo vice Stefano Madonna, che ricopre anche la carica di presidente di Sezze e Roccagorga.


28 febbraio 2009

Fermiamo la mattanza

L’Associazione chiede un incontro con il Prefetto di Latina Bruno Frattasi

“Ogni giorno il “bollettino di guerra” registra nuove vittime. Quattro morti in meno di 24 ore nel territorio pontino! l'Associazione chiede con urgenza un incontro con il Prefetto, per cercare di capire cosa sta succedendo sulle nostre strade. Non possiamo continuare ad assistere a questa mattanza, chiederemo con forza al sig. Prefetto l'intervento dell'Esercito. E’ necessario intervenire con provvedimenti che siano un freno, un deterrente per chi eccede in velocità e si possa intervenire verificando l’alterazione o meno psicofisica di chi è alla guida. Chiediamo a gran voce maggiore severità per chi trasgredisce il codice della strada. Non si può restare ancora indifferenti verso queste stragi che quotidianamente portano lutto e disperazione.”

Il Vice Presidente Nazionale
Giovanni Delle Cave
 


24 febbraio 2009

Ronde cittadine

“Dall’inizio dell’anno abbiamo contato 13 vittime!! Questo non è possibile! Continuiamo a verificare l’assenza di vigili urbani sulle strade del capoluogo pontino mentre si allunga l’elenco di decessi a causa di incidenti stradali. E’ semplicemente vergognoso quello che sta accadendo a Latina. Noi, come Associazione e come cittadini, non vogliamo essere complici di questa situazione giunta a limiti estremi. Da anni chiediamo a gran voce che i vigili urbani, soprattutto loro, vengano messi in condizioni di operare con efficacia e puntualità nelle proprie specifiche competenze. Sono troppo pochi quelli che vediamo (o non vediamo) in mezzo alla strada. A questo punto abbiamo preso la decisione di impegnarci in prima persona e formare delle ronde per arginare queste morti così assurde e che toccano profondamente la nostra coscienza, mentre altri organismi preposti ignorano o fingono di ignorare questa tragica realtà. Le nostre ronde circoleranno con le quattro frecce accese allo scopo di attirare l’attenzione e far rallentare chi eccede in velocità e prenderemo il numero di targa per segnalarlo alle Forze dell’Ordine. Sia ben chiaro che non è nostra intenzione entrare in competenze che non ci appartengono ma sentiamo il dovere morale e civile di fare qualcosa per cercare di arginare queste morti assurde.” 

Il Vice Presidente Nazionale
Giovanni Delle Cave
 


20 febbraio 2009

Rotatorie incomplete

Verifichiamo con profondo rammarico che le rotatorie su Via Isonzo e Via del Mare risultano ancora incomplete con “lavori in corso” che sono tali da troppo tempo, costituendo di fatto un serio pericolo per la viabilità nonché per l’incolumità dei tanti automobilisti che quotidianamente percorrono dette importanti arterie. Il fatto più increscioso è che questa carenza ci viene segnalata dai tanti cittadini che si sono rivolti alla nostra Associazione affinchè vengano portati a termine i lavori e le due aree interessate siano rese percorribili nella massima sicurezza. Non vorremmo trovarci, come accaduto recentemente, a piangere delle giovani vittime e fatto ancor più deprimente è il dover verificare la giusta e doveroso presenza dei vigili urbani nelle cerimonie funebri mentre riterremmo molto più importante che la stessa presenza, costante e quotidiana, venga distribuita sulle principali arterie di comunicazione del territorio del capoluogo pontino la cuip pericolosità eè a tutti ben nota. Di questo, ci auguriamo, si faccia carico chi di competenza, a cominciare dall’Amministrazione comunale che in occasione delle inaugurazioni, per esempio, delle varie rotonde, non ha mancato di diffondere grandi annunci di cura e dedizione a favore della sicurezza stradale e della pubblica incolumità. Sarebbe il caso che a queste parole sia dato un seguito, come appunto per le rotatorie di Via Isonzo e Via del Mare che, ripetiamo con forza, allo stato attuale rappresentano soltanto un serio pericolo di cui non farsi certo un vanto.

Il Presidente Regionale dei Giovani

Erica Carapellotti


11 febbraio 2009

“La vita in diretta” a Latina per intervistare i rappresentati dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della strada

Domani 12 febbraio le telecamere del celebre rotocalco televisivo di Rai Uno “La vita in diretta” condotto da Lamberto Sposini, saranno nel capoluogo pontino per un servizio sull’attività dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della strada che avrà come tema “I pirati della strada”.

La giornalista Debora Ergas intervisterà particolarmente il vice presidente nazionale Giovanni Delle Cave e Paolo Marzella. La Rai dunque, torna di nuovo ad interessarsi dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della strada a conferma dell’importante ruolo che questa svolge per la sicurezza sulle strade. Il servizio di Latina verrà inserito nello spazio dedicato all’approfondimento dei fatti di cronaca, all’analisi di temi di indagine sociale, dalla sicurezza al degrado nelle città, dal disagio giovanile ai problemi delle famiglie italiane. “Siamo grati alla Rai ed in particolare a “La vita in diretta” – ha detto il vice presidente nazionale Giovanni Delle Cave -  che ancora un volta dimostra grande sensibilità per una tematica che da anni ci vede impegnati in prima linea.

Ringrazio particolarmente Lamberto Sposini e Debora Ergas che ci sono sempre vicini incitandoci a continuare nella lotta contro le stragi sulle strade.”

Il collegamento de “La vita in diretta” con Latina e i rappresentanti dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della strada avverrà intorno alle ore 18,00

Il Vice Presidente Nazionale
Giovanni Delle Cave


1 febbraio 2009

“Strade comunali disastrate, interventi a macchia di leopardo”

Continuiamo a constatare, nostro malgrado, con quanta leggerezza venga tenuta in considerazione la sicurezza sulle strade di competenza comunale.  Molti cittadini continuano a rivolgersi alla nostra Associazione al fine di sensibilizzare gli organi competenti ad intervenire su un degrado tanto evidente quanto pericoloso per la pubblica incolumità. Parliamo, ad esempio, delle vie che si trovano nei quartieri Q4 e Q5 dove, da tempo, si parla di aver intrapreso iniziative in tal senso ma ad oggi di concreto non si è ancora visto nulla. Ma in generale tutte le vie del territorio comunale necessitano di interventi più o meno urgenti ma che, comunque, possono creare serie conseguenze per il traffico veicolare.

Intanto riteniamo decisamente stonate e fuori luogo certe dichiarazioni di soddisfazione perché il Comune o la Provincia hanno “rattoppato” un paio di buche del “borgo” mentre sarebbe il caso che si decidesse, una volta per tutte, di rendere operativo un piano che coinvolga tutte le principali e pericolose arterie e vie cittadine del territorio comunale per il bene di tutta la comunità e non soltanto, magari, riparazioni provvisorie che non sono di alcuna utilità poiché tamponano in parte le reali urgenze non risolvendo il problema.

                                                                 Il Vice Presidente Nazionale
                                                                     Giovanni Delle Cave


23 gennaio 2009

“Giù le mani dalle Forze dell’Ordine!”

Le recenti esternazioni del consigliere circoscrizionale di Forza Italia, Gianluca Di Cocco, sulla carenza di controlli nel lungomare di Latina da parte delle Forze dell’Ordine, ci avevano lasciati alquanto perplessi ma pensavamo ad un momentaneo sfogo dettato da chissà quale strana motivazione.

Ora, considerando che lo stesso non si è ravveduto su quanto dichiarato, la nostra Associazione si sente in dovere di prendere le distanze e condannare decisamente tale atteggiamento di certo non edificante per chi, quale politico, è chiamato a rispondere in prima persona su certe carenze e sul perché tanti politici, compresi i rappresentanti del partito dello stesso Di Cocco, per tanto tempo hanno lanciato proclami (e continuano attualmente…) circa fantomatiche iniziative e provvedimenti atti a rivalutare, guarda caso, proprio la marina di Latina. E’ indecente, secondo la nostra Associazione, addossare ad altri, e men che mai alle Forze dell’Ordine, inadempienze strutturali e sociali che trovano terreno fertile proprio nel deprimente pressapochismo di quella classe politica che, nonostante preposta a colmare quelle lacune da sempre presenti nel lungomare di Latina, finge di ignorarle continuando a dire “faremo”, “realizzeremo”, “abbiamo in mente di…”, e intanto non trovano di meglio che scagliare patetici attacchi alle Forze dell’Ordine. Ecco allora che, dopo aver sbandierato progetti multicolori per rivalutare la marina di Latina, e dopo aver fallito clamorosamente con le Terme di Fogliano (che continuano a  costare cifre da capogiro ai cittadini di Latina e del Lungomare) è arrivata la ciliegina che mancava sulla torta dell’inefficienza politica per il lungomare: l’attacco alle Forze dell’Ordine.

Non ce la sentiamo di elencare altre cadute di stile di politici o presunti tali ma concludiamo con l’incoraggiare i rappresentanti della legge a proseguire con sempre maggiore impegno in quello che è il loro dovere quotidiano, per cui hanno tutta la nostra ammirazione e considerazione perché, come noi, impegnati in prima persona in un ruolo dove la sicurezza non passa certo per le estemporanee esternazioni di chi, all’improvviso, indossa le improbabili vesti di palatino della sicurezza. Guarda caso alla vigilia della campagna elettorale.

Il Presidente

Giancarlo Carapellotti  


3 gennaio 2009

Inizio dell'anno negativo

L' Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada - Onlus vive con grande preoccupazione i dati sulla strage stradale registratisi nel fine settimana. Un week-end che si preannunciava di festa è stato invece ancora una volta di morte e sangue. 
Così anche il nuovo anno nasce sotto i peggiori auspici per la sicurezza stradale, l'obbiettivo "comunitario" di addivenire entro l'ormai prossimo 2010 al dimezzamento degli incidenti, sembra sempre più un miraggio e le responsabilità sono molteplici. 

Certo spiccano quelle istituzionali, di uno stato incapace da sempre di concepire e men che mai realizzare programmi di ampio respiro, idonei ad arginare l'emergenza stradale, rimuovendo alla radice specifici fattori di rischio ormai noti a tutti, quali l'uso smodato di alcol, le carenze infrastrutturali, l'uso di sostanze psicotrope e/o stupefacenti, la mancanza di controlli (soprattutto da parte di forze dell'ordine impossibilitate ad operare con efficacia a causa degli organici ridotti al lumicino)
aggiungeremmo la mancanza di una vera cultura del rispetto delle regole, che evidentemente la scuola di oggi non riesce più ad inculcare.
A fare da sfondo una società impazzita che ogni giorno di più allena l'uomo alle condotte aggressive:la strada come palestra.Lo scrivente sodalizio intende rialzare ancora una volta la testa ed annuncia fin da ora prossime clamorose iniziative, quali sit-in davanti i palazzi romani della politica e scioperi della fame.
Vergogna!!
                                                                Il Vice Presidente Nazionale
                                                                     Giovanni Delle Cave


2 gennaio 2009

Cisterna, un dolore infinito

E’ un profondo senso di dolore e di costernazione quello che abbiamo provato alla notizia dell’immane tragedia che ha colpito la famiglia Cerasoli per la perdita di mamma Simona e della piccola Emily e per le conseguenze che interessano le altre persone coinvolte. Noi, come associazione e come cittadini,ci siamo interrogati ancora una volta su quanto sia necessario usare la massima cautela e attenzione sulle strade per evitare di causare incidenti o restare vittime di irreparabili sciagure destinare a segnare per sempre l’esistenza di persone e di intere famiglie. Sinistri mortali che ci spingono a non abbassare mai la guardia invocando ancora una volta interventi mirati affinché certe tragedie possano essere scongiurate. Siamo tutti noi che dobbiamo prenderne atto e adoperarci singolarmente, nel nostro vivere quotidiano, creando i presupposti per circolare sulle strade con la massima serenità. A cosa serve cercare responsabili o causalità dopo aver perso un proprio caro? Siamo profondamente addolorati ed allo stesso pervasi da un senso di rabbia e di dolore perché torniamo ancora a registrare questi avvenimenti che, alla fine non hanno, un senso pur nella loro drammaticità. Perché dobbiamo morire sulla strada? Ce lo dovremmo, chiedere tutti prima di metterci alla guida di un mezzo, e non dopo che è avvenuto l’irreparabile.

Il Presidente

Giancarlo Carapellotti


1 gennaio 2009

Appello per la notte di San Silvestro

Una nazione che uccide i suoi figli non ha futuro.

‘Papa Giovanni Paolo II’

Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l'essenza della dignità umana.

‘Giovanni Falcone’

I numeri sono crudi, come la morte, e sono più chiari delle parole: nelle notti del sabato sera. Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i giovani fra i 15 e i 24 anni, e un morto sulla strada su tre ha meno di 30 anni. È una specie di sacrificio rituale che offriamo al dio del divertimento, al dio della notte, della sfida, dell'eccesso, del rischio. Non sappiamo, non riusciamo, forse non vogliamo sottrarci. Lo accettiamo come ineluttabile. Il giorno dopo, ai funerali piangiamo lacrime e bruciamo di dolore per quelle vite spezzate così giovani, quando appena si affacciavano, e anche per le altre spezzate insieme a loro. Ma il sabato sera non sappiamo dire no, stasera non prendi la macchina; stasera non prendo la moto. 

Facciamo raccomandazioni preoccupate e rituali, che sappiamo inutili; i ragazzi danno rassicurazioni allegre e sicure, certi che a loro non può capitare. Poi i genitori staranno svegli, col cuore pesante ad aspettare che girino la chiave nella toppa, e solo allora potranno dormire. Qualcuno però, invece del rumore della chiave sentirà il telefono: è la famiglia di?...Venga, suo figlio…. È colpa nostra, di noi genitori. È colpa vostra, di voi ragazzi. Prima nostra. Abbiamo paura di tutto: di vedervi infelici, che vi sentiate poveri, che vi manchi qualcosa, che vi sentiate diversi. Abbiamo paura di non vedervi allegri, felici. Perché se non lo siete lo viviamo come un fallimento nostro. Abbiamo dimenticato che ai genitori tocca indicare la strada, con l'esempio e non con le noiosissime prediche, d'accordo. Abbiamo dimenticato che il futuro si prepara nel presente. E che la gioventù non è vero che sia sempre ricoperta d'oro. Può essere lavoro, fatica, rinuncia. Insofferenza, rabbia, voglia di capovolgere tutto. Ma attesa, prospettiva, costruzione. Sono le regole della vita, non le abbiamo inventate noi. E le abbiamo dimenticate, per paura. Così siamo diventati dei bancomat insicuri, che si rifugiano dietro la psicologia, la paura della diversità, della solitudine. 

Di essere out, vecchi. E lasciamo che cresciate seguendo miti che hanno lo spessore di un foglio di televisione: il denaro, il successo, il glamour. E come potete essere glamour se non avete la moto  grossa, si capisce. la macchina, e se il vostro sabato sera non è da sballo? Ma è anche colpa vostra, ragazzi. Ci sono delle domande che vorremmo farvi, soprattutto quando distrutti accompagnate i funerali dei vostri amici. Perché il sabato sera dev'essere da sballo, di sballo? Perché dovete uscire di casa a mezzanotte? Perché in discoteca non basta la musica martellante, ma ci vuole anche l'alcool, la polvere, le pasticche? Perché dovete finire la notte, o all'alba? Perché uno di voi, a turno, non passa la serata ad acqua minerale e poi guida al ritorno? Ma anche se c'è uno sobrio, perché non pensate che a quell'ora avrà comunque sonno, perché tutti la notte hanno sonno? Che cosa vi rode nel fondo, ragazzi? Perché avete bisogno di stordirvi? Per non pensare a che cosa? E che cosa volete dimostrare quando nella notte andate a 150/200 chilometri orari ? Volete vedere cosa c'è dall'altra parte? Volete vedere se riuscite a sfiorare la fiamma, o a passarci in mezzo? O forse è solo fatuità, vuoto? All'alba il giorno nasce, non muore. E così la vita. 

Che è la vostra. E se non vale niente, se si può mettere a rischio per uno sballo, allora non capiamo le lacrime e il dolore ai funerali. Nella nostra esperienza, a proposito di queste notti, abbiamo verificato come troppo spesso la notte di San Silvestro fa registrare tragedie sulle nostre strade tutti i giorni insanguinate. Anche poco alcool incide sui riflessi e sulla qualità della guida. Ci appelliamo al senso di responsabilità di tutti i cittadini, perché una notte di festa non si trasformi per nessuno in una notte di dolore infinito.Ve lo chiediamo per piacere, con il cuore in mano. In nome della salute, della sicurezza, in nome del rispetto e dell’amore per la vita: non guidate dopo aver bevuto.