Consulta delle Associazioni

un sogno lungo decenni

La cultura a Sezze ha bisogno di sinergie

Sezze, 19 maggio 2005

di Ignazio Romano

L’Assessore alla Cultura del Comune di Sezze, Carlo Grassucci, sta cercando di portare a termine l’istituzione della Consulta delle Associazioni, e da circa due mesi tiene riunioni con il mondo del volontariato che a Sezze non è mai riuscito a darsi un ordinamento.

Martedì 17 maggio 2005, nella sala della Biblioteca comunale di Sezze, è stato approvato lo Statuto della Consulta; primo passo verso un sistema di sinergie che, se da una parte dovrà mantenere obiettivi coerenti e dimostrare l’efficacia stessa della Consulta, dall’altra dovrà difendersi da chi, con tutta probabilità, in questi ultimi anni ha congelato lo sviluppo della vita sociale nel paese.

Che questo risponde a verità lo si intuisce dalle “zuffe” che puntualmente si accendono a ridosso dei grandi eventi popolari. Discussioni sempre più accese che danneggiano l’immagine di Sezze e, probabilmente a causa dei mutati equilibri all’interno di palazzo De Magistris, rischiano di svilire le energie sane del paese, segnando negativamente il patrimonio di tradizioni e storia che appartiene a tutti.

          Lidano Caldarozzi

             Carlo Grassucci

La mancanza di un coinvolgimento ampio delle persone, e l’inadeguata predisposizione verso le forme di sinergia, rischiano di danneggiare quel poco di vita sociale rimasta attorno agli eventi più caratteristici: parlo delle Passione di Cristo e della Sagra del Carciofo. Da fiori all’occhiello della tradizione setina, questi due eventi si stanno trasformando in spine dolorose al fianco di una società sempre più a corto d’identità.  

Capisco i timori di chi ha pensato di gestire correttamente tali “tesori” della cultura setina, ma penso che tutte le difficoltà incontrate di recente non possono essere addossate solo all’Ente Comunale, anche se certi atteggiamenti “autoritari” non sono condivisibili. Io credo che occorre rinnovare la gestione di tali eventi, avvicinarla a modelli più moderni che prevedono uno sviluppo spendibile sul mercato del turismo culturale. Escludendo, poi, i rapporti con l’amministrazione pubblica, ciò che resta incomprensibile, da noi, è l’attrito esistente tra le varie forme di associazionismo; ognuno ha il suo bel orticello e guai a chi glielo tocca. Difficile, in questo contesto, pensare a forme di sinergia, figuriamoci a proporre cooperazioni o fare sistema.  

Dal mese di aprile qualcosa sembra cambiare; alcuni amministratori stanno aprendo le porte del comune con importanti risvolti per le Associazioni: tra questi la costituzione di un Comitato Organizzativo per la Sagra del Carciofo, proposto dal Direttore Lidano Caldarozzi, di cui faranno parte le associazioni, e l’istituzione della Consulta delle Associazioni voluta da Carlo Grassucci. Sono proposte serie che stravolgono i modi, sin qui adottati, di gestire la vita sociale nel paese, forme democratiche di cui bisognerà tener conto senza sottovalutarne le possibilità.

articolo di Ignazio Romano