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SEZZESE |
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anno 2012 |
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18 dicembre 2012 di Raffaele Imbrogno L’isola/mento Per valutare quanto una zona di territorio sia più o meno collegata con il resto di una regione geografica basta valutare la qualità delle sue arterie di comunicazione. Ora il tratto di ferrovia che collega il nostro paese a Roma (ma anche Napoli) negli ultimi anni ha subito un tracollo negativo in termini di quantità e qualità dei servizi. Basta parlare con uno/una dei/delle tanti/e pendolari che abitano a Sezze per vedere a quale odissea quotidiana è sottoposto/a. Treni quasi sempre in ritardo se non soppressi, condizioni di viaggio ridicoli e con livelli igienici paurosi. Il tutto confrontato al costante aumento dei biglietti e abbonamenti fa disperare. Poi ci sono le condizioni della S.S. 148, la cosiddetta Pontina: strada regina per incidenti, buche, manto stradale fatiscente. Una strada percorsa sempre da più auto visto che negli ultimi anni molte famiglie e persone hanno abbandonato Roma per trasferirsi a Pomezia, Aprilia, Latina, … nella speranza di trovare condizioni di costi economici più abbordabili. Bene possiamo dire che nella nostra provincia (che era destinata a confluire con Frosinone ma la casta dei politici di professione ha fermato tutto per il momento così da garantire stipendi inutili ai tanti burocrati ....) è bella che isolata dalla Capitale ed anche da Napoli. Non è isolata dalla Camorra visto il suo progressivo e costante diffondersi in zona con acquisti di terreni, fabbricati, hotel, … tutto. A questo isolamento provinciale noi setini, per non farci mancare nulla, sommiamo anche quello del nostro paese dal resto della provincia. Isolati due volte. Isolati al quadrato. Alzatevi la mattina e cercate di raggiungere Latina, se non siete provvisti di mezzi propri è molto dura. I mezzi COTRAL sono assurdamente fatiscenti. Si rompono come se niente fosse. In modo pericoloso (quando partono) affrontano la salita (o discesa dipende dalla direzione ma il risultato non cambia) delle Coste. Ma più delle volte e soprattutto negli orari più sensibili per lavoratori e studenti non partono. Allora come siamo messi in una società che si dice sempre più Glocale (brutto neologismo che mi ricorda lontanamente dei servizi igienici, ma forse è colpa della mia mente malata!?) sempre più bisognosa di collegare il proprio Locale (territorio, prodotti, cultura, cittadini) al Globale dell’attuale mondo che ci circonda? Male molto male. Siamo a margini di una provincia ai margini. Sarebbe necessario urgente uno studio sulla situazione dei collegamenti del nostro Paese al resto della provincia, della regione e della nazione almeno e dei suoi flussi di spostamento principali. Sarebbe necessaria una azione popolare e politica per mettere al centro delle esigenze della popolazione setina le possibilità di scambio con il resto del territorio circostante. Una forte richiesta di migliorare le strutture e infrastrutture che consentono di muoversi. Poi
dovremmo migliorare le nostre strade (piene fin troppo di buche),
evitare il diffondersi dell’occupazione del paese da parte delle auto:
parcheggi selvaggi, mai controllati soprattutto nelle vie di accesso al
centro del paese: il nostro biglietto da visita. Ma basta salire per
Sant’Andrea e se riuscite a salire e/o scendere
tranquillamente ritenetevi fortunati. Insomma
possiamo fare qualcosa per uscire da questo agonizzante isolamento o no? 10 dicembre 2012 di Franco Abbenda Flash mob '62 a Ferro di Cavallo Flash mob (dall'inglese flash: lampo, inteso come cosa rapida, improvvisa, e mob: folla) è un termine coniato nel 2003 per indicare una riunione, che si dissolve nel giro di poco tempo, di un gruppo di persone in uno spazio pubblico, con la finalità comune di mettere in pratica un'azione insolita (da Wikipedia). “Che
ne dici di provare a radunare i sezzesi nati nel 1962, per provare a
ritrovarci tutti insieme, ormai 50enni, magari solo per fare una foto a
Ferro di Cavallo” ? Convocati
solo con un passaparola, molti cinquantenni hanno risposto all’appello,
sabato 8 dicembre 2012 alle 12,00. Ripensando
agli anni della nostra infanzia, ed a Sezze degli anni 60/70, ecco una
carrellata di immagini sfocate e di ricordi (al maschile) che sarà difficile dimenticare. Qualcuna
delle amiche presenti al flash mob ‘62 potrebbe provare a scriverla
anche al femminile… Noi
che…1962 + 50 = 2012 Noi
che… >
la foto col cavallino da Bucciarelli o da Fernando >
grembiule con fiocco e le minestrine cattive all’asilo di Via
Annia >
il '68 dai banchi di Iª elementare, alle scuole Rappini o Pitti >
i quaderni ed i gessetti da Tetto, da Maria Teresa o da Nanda >
le bacchettate sulle mani dai maestri…ed il resto dai nostri
genitori >
a suigli, a zuppì,
a chiapparella, a giggiolorima
ecc. ma sempre pe' la via >
chierichetti con la “cotta” per la benedizione pasquale delle
case >
a lécine, a sciuscèlle
o a ficorappizze pe' la Vallicella…co’ tutta la puzza >
le pallette di sabbia con l'elastico alla Fiera >
i pantaloncini corti all'inglese per la Prima Comunione >
l'inaugurazione delle Scuole Elementari di Piagge Marine >
le figurine calciatori da Giggiotto o da Ernesto, giocate a scoppitto
e a “ppà” >
al Cinema con 120 lire, oggi due film e le nocchie da Valeria >
il cono gelato dalla finestrella laterale del Bar di Aristide >
a cavallo dei leoni in Piazza IV Novembre >
la visita all'ossario sotto al “Muro della terra” >
a pallone tra le poche macchine parcheggiate davanti a San Pietro >
il Super Santos molto meglio del Supertele >
a stoppa “di giornaletti” >
a carambola o a bazzica al Bar da Guido Bozambo >
la legna per i falò del Venerdì Santo >
gli scherzi ad Antonio il sacrestano >
le medie alle Pacifici De Magistris o alle Caio Titinio >
le prime partite di calcio con le porte vere all'Anfiteatro >
Luigi Di Rosa e Sezze al Telegiornale >
la pallacanestro al campo scoperto dietro ai Cappuccini > dietro ai Cappuccini i primi baci, noi ormai cresciuti 27 novembre 2012 di Ignazio Romano Setino, ovvero mettere insieme i sezzesi Ecco la passione che alimenta uno spazio dove l'unico profitto è quello ideale Domani questo sito compie dodici anni, ed in tutto questo tempo nessuno può negare che la costanza e la coerenza, anche nel dare spazio a pensieri che non condivido, sono stati alla base di un percorso democratico seguito con più di 780.000 visite dagli amici di tutto il mondo sulle pagine internet di www.setino.it. Dodici anni di costanza nel proporre in diversi ambiti il concetto che sta alla base del successo di ogni comunità, ovvero la coesione, a Sezze raggiungibile solo con un cambiamento di mentalità. Dodici anni di coerenza nell'indicare a tutti i livelli la sola via praticabile per migliorare la qualità della vita, quella dove l'interesse diventa comune anche nella diversità, salvaguardando il rispetto reciproco, attraverso un percorso di partecipazione. Eppure, a fronte di un pensiero chiaro come la luce del sole, molte sono state le forze avverse. La cosa non deve meravigliare in un paese dove negli anni sono state buttate via troppe opportunità, ma soprattutto dove è mancato il rispetto per le vocazioni naturali del territorio. Vocazioni come l'agricoltura e il turismo di cui si parla sempre, per le quali c'è stato anche chi si è battuto con passione, ma che alla fine hanno lasciato il posto a più facili vie di sviluppo che nel tempo hanno logorato e sfinito un paese che oggi rischia di perdere la sua identità. La colpa "di chi" ora non ci interessa. Io penso che "non è mai troppo tardi" e che è tempo di dare a Sezze e ai sezzesi una nuova opportunità, partendo da un progetto chiaro, condiviso e che vede nella partecipazione attiva il suo elemento di forza. Le stesse parole però le abbiamo già sentite e continuiamo a sentirle a copertura di progetti vuoti che già in passato si sono rivelati dei fallimenti. Questo perché non si è rispettato il principio fondante della partecipazione e della condivisione del processo che porta a modificare positivamente la mentalità di un luogo: partire dal basso. Anche questa non è certo una mia scoperta, però finora tutti i progetti (vedi STILe) che correttamente prevedevano di partire dal basso, in pratica sono stati calati dall'alto. E proprio da li che ci sono stati gli errori, le aberrazioni di una gestione arrogante del processo di sviluppo. In passato la mia proposta si è chiamata "Consulta delle Associazioni", che però manteneva il peccato originale, ovvero partiva dall'alto. Oggi
la nuova proposta, che punta a valorizzare quelle vocazioni del
territorio finora solo sognate, si chiama "In difesa dei Beni
Archeologici" un gruppo formato da cinque associazioni di
Sezze: Circolo Lepini Legambiente
- A.P.S. Cammino
- Circolo Culturale
Setina Civitas Questo gruppo ha presentato al Comune di Sezze il progetto "Valorizzazione dei Beni Culturali di Sezze" pubblicando un Manifesto con cui si chiede l'adesione a persone, associazioni e enti che intendono condividere l'obiettivo di realizzare uno strumento capace di dare a questo territorio la possibilità di uno sviluppo sostenibile, ovvero uno sviluppo che lega, in un rapporto di interdipendenza, la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali alla dimensione economica, sociale ed istituzionale. Un progetto ambizioso, che ha già raccolto il Patrocinio del Comune di Sezze ed ha messo insieme appassionati, associazioni e figure professionali che si sono rese disponibili per dare il proprio contributo a un'impresa ideale che può cambiare le sorti del paese. Il disegno qui riportato è di Edward Dodwell, viaggiatore Irlandese che agli inizi del 1800 ha realizzato tra la Grecia e l'Italia un lavoro di ricerca di cui fanno parte 127 tavole. Qui sotto, la tavola 115 è l'unica in cui Dodwell riproduce un intero paese. Non è stato nel tempo l'unico ammiratore del nostro paese, ed ancora oggi la vista dalle Piagge Marine può dare forti emozioni a chi ama Sezze e il bello. 25 novembre 2012 di Raffaele Imbrogno Un paese sponsorizzato? Avrei
dovuto capirlo prima. Già dalle varie feste della birra che negli
ultimi anni senza avere una tradizione locale si sono diffuse nel nostro
paese. Invece no. Sono proprio un testone e/o stupido cronico chissà?!
Oggi però ne ho avuto la certezza estrema. Sezze è un paese
sponsorizzato da una famosa marca di birra. La stessa che organizza il
“terzo tempo” delle partite della nostra nazionale di Rugby. Devo
dire che non me lo aspettavo proprio, ma dopo aver fatto negli ultimi
due giorni lunghe passeggiate per il centro storico e non solo, grazie
al bel tempo di questo stupendo novembre, non ho più dubbi. Vi
suggerisco, per averne anche voi piacevole conferma, di passeggiare
lungo Via Piagge Marine e già all’altezza del presso delle scuole
elementari se vi affacciate verso la scuola potrete vedere molte
bottiglie di birra della famosa marca sponsor poste a mo di suggerimento
commerciale. Be, un dubbio mi sovviene: non è molto corretto porre
queste bottiglie sul prato di una scuola per bimbi di 6-10 anni ma la
legge del mercato non conosce ostacoli. Ma non si ferma qui questa
penetrante campagna di sponsorizzazione, dopotutto il marketing sociale
e politico è la nuova frontiera del saper vendere. Lungo i viali che ho
percorso ed in vicinanza dei bar (suppongo luoghi eletti a collettori di
questa campagna) molte altre presenze di queste belle bottiglie posate
sui marciapiedi, sui bordi delle finestre, vicino le auto, lungo i prati
del Monumento. Una campagna veramente capillare e ben orchestrata. Mi
chiedo se almeno a livello di entrate delle pingue casse comunali,
questo comporti una voce positiva. Spero proprio di si. Non voglio e non
posso pensare che questo possa dipendere dalla maleducazione di noi
abitanti setini di nazionalità italiano o no e/o da incuria di chi
dovrebbe ripulire il nostro habitat. No è solo che siamo un Paese
sponsorizzato. Certo. 21 novembre 2012 ricevo da Orazio Mercuri e pubblico A tutti gli studenti dell'ISISS Pacifici e De Magistris di Sezze Seconda lettera aperta ai nostri figli “…stand up for your rights!” Cari
studenti, il Comitato dei genitori intende condividere con voi alcune semplici considerazioni sulla proposta di occupazione da voi avanzata. 1- Condividiamo con voi le critiche alle politiche di austerità e di tagli che stanno colpendo la scuola pubblica; 2- Apprezziamo il comportamento da voi tenuto fino ad oggi anche nella gestione della difficile situazione interna della nostra scuola; 3- Crediamo però che la comprensione dei problemi, soprattutto di quelli più complessi come le politiche della scuola, richieda forme e modalità di discussione e di informazione non fattibili in situazioni di massa caotica; 4- Vi proponiamo di condividere con docenti e genitori forme di cogestione per l’approfondimento delle tematiche della scuola che stanno a cuore a tutti noi; 5-
Non crediamo che, dati i gravi problemi interni in via di
soluzione proprio in questi giorni decisivi, sia il caso ora di creare una situazione difficilmente gestibile come l’occupazione
della scuola che potrebbe facilmente essere strumentalizzata da coloro
che non condividono ciò che tutti noi, con grande impegno e
correttezza, stiamo facendo in questi giorni. Vi
invitiamo pertanto a prevedere altre forme di confronto e
partecipazione, restando a disposizione per un confronto, supporto e
dialogo. Vi invitiamo con i vostri genitori e i vostri docenti a partecipare all’assemblea che come comitato dei genitori abbiamo convocato per venerdì 23 p.v. alle ore 16,30 presso l’aula magna della scuola. Sezze, 18 novembre 2012 IL COMITATO DEI GENITORI 11 novembre 2012 di Orazio Mercuri Lettera aperta al Sindaco. Anti Antipolitica, ovvero Polis Caro
Sindaco, non sono assolutamente d’accordo, almeno nelle condizioni ambientali date, con la scelta di azzerare le indennità ai consiglieri, alla giunta e a se stesso. So che, soprattutto in questo momento, l’affermazione che faccio non liscia certo il pelo all’ondata della cosiddetta antipolitica, oggi tanto di moda. Ma, come dire, sarà forse perché ho sempre avuto poca fiducia nelle ondate “rivoluzionarie”. Non mi hanno mai entusiasmato. Infatti, a quei governanti se ne sostituiranno, ovviamente, degli altri. Ma, ragionare di “categoria” di governanti equivale a ragionare in modo impersonale e, spesso, è proprio quando costruiamo le “categorie” che diamo rifugio e spazio a furbi, a volti oscuri, a eminenze grigie. E, altrettanto spesso, sono proprio costoro che, guarda caso, prendono in mano le leve del comando. E tutto continua a perpetuarsi. Perfino l’illusione: quella che sia avvenuto il cambiamento. Sono perfettamente conscio del meccanismo che governa il potere e che rende ricattabili e quindi innocui proprio chi ha voglia di cambiare e di bonificare. È proprio grazie a questa consapevolezza che penso che il cambiamento non ce lo potranno mai consegnare i megacontenitori (seppur importanti e anch’essi valutabili in base alle regole che si danno, alla capacità che dimostrano saperle rispettare e al programma di governo che presentano), ma le singole persone che all’interno di questi operano. E siccome sono le persone, innanzi tutto, che dobbiamo valutare per la loro serietà, competenza e moralità e, non meno importante, per la loro autonomia economica, non possiamo esporle al ricatto. La politica è anche principi e simboli. Per questo affermo che va tenuto salvo il principio che chi governa venga messo nelle condizioni di avere un’autonomia economica attraverso un adeguato e ragionevole compenso. Le cronache ci hanno raccontato abbondantemente che chi vuol rubare non si accontenta ne di 400,00 € ne di 1000,00 ne di 10.000,00 ne di 100.000,00. Li considera semplicemente un acconto, poi … Quindi, chi ha assunto un ruolo di governo, se ha un lavoro o una professione che, a suo parere, lo remunera già in modo adeguato secondo le sue aspettative, bene, porti al minimo i suoi compensi. I cittadini, soprattutto in questo momento di crisi economica, apprezzeranno questa sensibilità. Ma si lasci attivo il principio dell'autonomia economica ricevendo un compenso, ad esempio, di € 1,00. Chi pensa poi di dover dedicare, addirittura, completamente il suo tempo alla gestione della cosa pubblica e, per ciò, non potrà avere alcuna fonte di reddito alternativa, non può essere lasciato alla mercé di persone senza scrupoli che, qualora dovessero avvertire un momento di difficoltà del rappresentante del popolo, si pongano magari come benefattori salvo poi presentare il conto che, ovviamente, graverà sulle tasche dei cittadini. In questo caso il compenso è una tutela e dovrebbe essere obbligatoriamente percepito a meno che l’eletto non dimostri, in modo chiaro e trasparente, come sostiene se e la sua eventuale famiglia. Le risposte naturalmente possono andare dalla questua alla vincita al superenalotto. L’importante è che tutto, una buona volta, sia trasparente e venga reso pubblico. Come, del resto, avviene nei Paese evoluti e rispettosi dei cittadini. Invito pertanto a ripensare questa scelta e, con coscienza e parsimonia, ricalibrarla. Se vogliamo effettivamente tutelare le risorse che dei contribuenti, chi ha responsabilità di governo della cosa pubblica, va risolutamente controllato ma, altrettanto risolutamente, protetto. Che l’antipolitica si sbracci pure, ma che i simboli, i principi, i pilastri della democrazia vengano difesi. Con
affetto e rispetto. 2 novembre 2012 di Raffaele Imbrogno Cosa stiamo diventando, o cosa siamo già diventati …. Negli ultimi mesi per lavoro ho passato lunghi periodi in giro per l’Europa, alternando brevi soggiorni a casa. Leggevo, grazie alla stampa ed alla rete, quasi tutte le notizie relative a Sezze. Ho letto della triste questione dello sfruttamento di poveri rifugiati politici, che credevano di trovare nelle nostre terre un trattamento umano e venivano accuditi come bestie. Molto triste. Ho letto di diversi casi di delinquenza nel centro cittadino e nelle periferie: furti, risse, accoltellamenti... Cose che non possono lasciare tranquilli. Poi nel giro di due giorni la nostra cittadina è assurta alle cronache televisive locali e nazionali. Prima con un servizio televisivo sulla gestione personalistica di una azienda pubblica: l’Astral; servizio in gran parte incentrato su Sezze e che ha preso spunto da questo episodio per parlare della oramai insostenibile situazione della morale pubblica e delle profonde storture del rapporto tra politica ed economia. Infine, il gravissimo episodio di sangue dell’altra sera relativo ad un duplice omicidio per un regolamento di conti tra bande dedite allo spaccio di droga nel nostro territorio. Fatti e tematiche tra loro distanti (forse) ma che convergono nel dare una immagine di Sezze molto preoccupante. Elementi sufficienti per mettere in allerta e sollecitare profonde riflessioni tra le forze politiche, la società civile, le singole menti. Gli elementi appena tracciati (chi scrive non ha la pretesa di essere un sociologo e non ha ricerche da presentare e se ne scusa), mettono in crisi la visione di una cittadina tranquilla, operosa, con un suo tessuto produttivo sano e vispa da un punto di vista culturale. Tutte le presunte elite del nostro paese si devono sentire sotto accusa e devono, se ancora hanno voglia di sentirsi tali, accelerare (se mai è partito) un serio processo di esame su cosa stiamo diventando o siamo già diventati. Spero che queste elite non si siano accontentate in questi anni solo di piazzare i propri rampolli in posti statali e para statali ed abbiamo ancora la voglia di giocare il proprio ruolo nell’agorà del nostro paese. Tanti sono stati i segnali di un progressivo declino di Sezze: contrazione dell’occupazione, abbandono degli studi da sempre più giovani, qualità della vita per le vie del nostro territorio, progressive vendite di fette importanti delle terre setine a soggetti economici dalla reputazione poco cristallina, imprenditori edili nati sullo sfruttamento della massa di stranieri a disposizione ed adesso compressi dalla crisi del settore edile, … Basta poco per rendersene conto di persona. Basta alzarsi presto la mattina ed andare a prendere inesistenti pullman del COTRAL, che dovrebbero portare i nostri giovani e chi lavoro presso le sedi delle loro attività. Basta prendere un treno e salire/scendere alla locale Stazione dello Scalo (un vero ingresso del nostro paese) per rimare atterriti. Molte sono state in questi anni le cose abbandonate ad uno “sviluppo” selvaggio. Quanti siamo nel nostro territorio? E chi lo sa. Quanti residenti ci sono provenienti da altre nazioni e come vivono? Cosa fanno nel nostro territorio? Dove vivono o dormono? Siamo in grado di capire le dinamiche di questo incontro tra diverse culture o si aspetta l’ennesimo caso di violenza? Si vuole prevenire o si lascia il tutto al solo controllo poliziesco (se mai esiste) del territorio? Sarebbe rasserenante sapere che qualcuno sta pensando a questo coacervo di problemi. Ma dal mio parziale osservatorio non recepisco nessun segnale. Che sia sordo io? Lo spero, ma allora invito chi si sta muovendo ad alzare la voce a farsi sentire a mandare chiari segnali, ad organizzare incontri, riflessioni, documenti su quanto sta accadendo. Che si rendano pubblici dati, che si smascherino soggetti che illegalmente si stanno arricchendo sulle spalle di soggetti deboli, di chi sta prosciugando ed avvilendo il paese. Che non si pensi sempre e solo a fogne e cose del genere. Che le tante Associazioni Culturali escano dal loro sistema auto referenziato e diano immagine, voce e corpi alle contraddizioni che il paese sta vivendo in modo autistico. Il Sindaco di Sezze ha detto in una intervista che si deve riflettere. Un buon inizio! Speravo che qualche cosa fosse già chiaro e si stesse già in qualche modo agendo. Ma se qualcosa ancora non c’è non è più rimandabile e non può essere solo responsabilità dell’apparto amministrativo-politico di Sezze (che responsabilità ha in ogni caso, visto che è quello chiamato in prima battuta a dettare le linee di governo del nostro territorio). Bisogna che ognuno esca dal proprio torpore anestetico e si faccia disponibile per momenti di incontro / confronto e poi che si sia coerenti nell’agire quotidiano. Se
vogliamo ridare a questo paese un momento di riscatto da una mediocrità
ammorbante bisogna che ognuno cerchi di dare le sue eventuali eccellenze
in ogni campo del comune agire. Si deve ricreare uno spazio pubblico
vero, articolato, essenziale per un vero vivere in comunità. Bisogna
rompere le tante ragnatele che sono state posizionate nei nostri vicoli,
rompere una omertà acefala e aprire un vero confronto dove ognuno
partendo dalle proprie colpe e responsabilità si dia una smossa prima
che sia troppo tardi. 18 ottobre 2012 lettera di
Alessandro Luccone al Sindaco
di Sezze Andrea Campoli Caro
Sindaco, le scrivo per l’ennesima volta per segnalare la carenza
di acqua nella zona Via San Bartolomeo fornita dalla linea di via
cappuccini di cui lei conosce molto bene le problematiche.Le ricordo che
ci abitano 4 famiglie di cui una composta da due disabili anziani e una
famiglia con due bambini.La sera costantemente, adesso anche in periodo
autunnale/invernale si eseguono manovre per cui l’acqua viene staccata
la sera e ricollegata la mattina seguente. Io la mattina mi alzo alle 5 per andare a lavorare e la sera rientro tardi dal lavoro cosa devo fare: devo cambiare comune di residenza?Lavoro fuori regione, per anni ho lavorato fuori paese (Pomezia, Roma, Latina) ora lavoro tra la Toscana e la Campania, ma sono sempre residente e Sezze perché ci sono nato, ci sono nati i miei figli e ci voglio rimanere. Le tasse come IMU, TARSU, e la famosa addizionale comunale che si dice lei voglia aumentare, le pago regolarmente al Comune di Sezze. Lei è stato votato con forte maggioranza anche a fronte degli impegni che ha preso e ha fatto capire vuole portare avanti nella lotta al disservizio DONDI: e io l’ho votata a fronte di questi impegni che pensavo volesse portare avanti seriamente. Mi dica lei se è veramente il caso che lasci il paese, per pagare le tasse in un altra città dove ci sono servizi più efficienti, oppure se un giorno sarà possibile avere anche a Sezze un servizio pubblico che si rispetti. 16 ottobre 2012 comunicato Per
il terzo anno consecutivo il gruppo di ricerca sulle tradizioni popolari
Canusìa terrà a Latina Scalo un corso di ballo popolare. Si potranno
conoscere ed apprezzare la pizzica, la tammurriata, il saltarello ed
altre danze che accompagnavano un tempo (ma in molti casi anche oggi) i
momenti di festa e di incontro familiare. La musica e il ballo, infatti,
erano importanti per cementare i rapporti all'interno di una comunità
ed attraverso essi nascevano amori, amicizie e soprattutto momenti di
inebriante allegria. E proprio nel segno della riscoperta di queste
tradizioni il corso illustrerà le modalità e la tecnica di alcuni
esempi di danza popolare. Durante le lezioni e appositi incontri si
descriveranno i contesti dove si celebrano le feste e le occasioni di
ballo, anche attraverso l’ausilio di audio-visivi. I corsi saranno
tenuti da Anna Maria Giorgi, danzatrice dall’età di 4 anni, che si
occupa stabilmente dal 2006 di danze e musica popolare. Le lezioni si
terranno presso i locali dell’Associazione di Promozione Sociale Nova
Urbs (via del Pioppeto 17 Latina Scalo) tutti i lunedì e martedì dalle
19:30 alle 21:00. Per chi volesse provare è possibile effettuare una
lezione gratuita. Inizio corsi 29 ottobre. 11 ottobre 2012 lettera di
Annalisa Savelli al Sindaco
di Sezze Andrea Campoli Salve
signor Sindaco, sono Annalisa Savelli, mamma
di due bimbi Filippo e Lorenzo di 5 e 2 anni. Penso
che tra un po' pretenderete che anche l'immondizia e l'acqua vengano
pagate in base all'ISEE e dunque con gli stessi criteri. L'assistenza
la dovrebbe fare l'Ente con le tasse che i cittadini già pagano profumatamente! VERGOGNATEVI!!!!!!!!!!!! e MI VERGOGNO PURE IO CHE IL VOTO VE LO HO DATO...... MAMMA, ANNALISA SAVELLI 5 ottobre 2012 lettera di Alessandro Luccone 29 settembre 2012 lettera aperta Trasporti pubblici assenti, genitori in allarme Salve, sono un genitore di un adolescente che frequenta il primo anno delle scuole superiori presso l'istituto agrario di Borgo Piave a Latina ( tecnico chimico). Con la presente volevo inoltrare formale reclamo relativo al mancato collegamento mattutino inerente la tratta SEZZE-LATINA nella fascia orario che va dalle ore 7 alle ore 7.40 benché nei tabulati inerenti gli orari sia ben riportata la presenza di circa sei autobus da Sezze per Latina, ( 6.55, 7.00, 7.15 , 7.30 , 7.40 ) sono diversi giorni che i collegamenti sono completamente assenti, addirittura questa mattina c'è stato solo il pullman delle ore 7.40 da dove a Sezze Scalo alcuni alunni sono dovuti scendere in quanto il mezzo era troppo carico, e tra le altre cose si configura già un reato di abbandono di minori. Le famiglie pagano regolarmente gli abbonamenti e regolarmente il servizio non viene svolto. La presente lettera di reclamo è stata inoltrata per conoscenza anche al sindaco di Sezze il quale spero voglia anche egli prendere i provvedimenti del caso. 7 settembre 2012 Lettera del Comune di Sezze alle Associazioni 30 luglio 2012 lettera aperta Lettera
aperta indirizzata al Sindaco di Sezze 28 aprile 2012 Poesia di Francesco Cardarello che ha partecipato alla terza edizione del concorso "Sezze in dialetto" LETTERA
A SEZZE Paese méo cà succèsso? Nun t’ariconosco più! Da mpò de témpo, me pare, nun sì più tu! M’arecordo angora l’addomenéca addùmano quanno ieva agl’ianfiteatro a vedè giocà Sezze, ch’orgoglio iri pè mì, era fiero deglio spettacolo che divi agli furastieri, ma
nò mò, schitto ieri! E degli campi da tennis dapò? ti arecurdi?, iri famosa pè gl’ internazionagli femminigli! Tutto a finito. Ancora mò a aspettà cà ì raggiustavi! E degli Monumento dapò ne volemo parlà? Alloco ì me so mparato a giocà! Ogni dì me deverteva e a ogni pizzo era n’èmozione! E nvece mò? Mò c’aremasto schitto cà lampione! Ch’era beglio vedè tutti quigli vecchiotti asseduti alloco n’gima agli muretto a fero de cavaglio, a sopportà lo friddo e a sopportà lo callo, sempre
a guardà tutta la gente che passava e tu, bene o e malo, sapivi cà l’
aggiudicava. Pè nun parlà delle commari che ‘ncuntravi pè gli vicoletti, cò le sedicciole, tutte ‘ncerchio a spettegolà e dapò de corsa a fazze confessà! T’addommannaveno tutte le dì ‘’…a chi su figlio tu?’’ e tu lesto a risponnece ‘’…ma
ch’alladdommannate a fà cà lo sapete meglio ù!’’ A proposito, né sé, me steva a scordà! Attecchia a mì, sinti stà cosa qua! Tenavamo i miglioro ‘spetalo, c’invidiaveno tutti, Quanta gente veniva a nasce da Tì, e invece mò? Mò
se po’ solo morì! Queste sò schitto certe cose de tante che te volaria dice, ma è meglio che me fermo, cà la volgarità nn me s’addice! Schitto nà cosa permittimela e la finisco adecco. Cerca de ‘nte rovenà le urdime cose che t’ao aremaste e repenza alle cose che te so ditto ch’a a tornà ‘ndietro se fa sempre fitto! Accommè che se dice? Meglio tardi che mai? Allora Sezze mea arisbigliate cà ì orgoglio degli monti lepini, se lo ù, areturnerai! 4 febbraio 2012 Ignazio Romano Visita pastorale di Mons. Calabresi all'ospedale di Sezze (anno 1969) Chi si riconosce? >> scrivi info@setino.it Contributo dell'Archivio capitolare della cattedrale di Sezze in merito alle due foto qui pubblicate: "Quella a colori si riferisce all'accoglienza ufficiale tributata a Mons. Ubaldo Calabresi in comune il 5 ottobre 1969: in luglio era appena stato eletto arcivescovo titolare di Fondi e nunzio apostolico (accanto a lui l'altro sezzese arcivescovo in quegli anni, Mons. Ippolito Rotoli); la foto in bianco e nero si riferisce, invece, alla sua visita agli ammalati e al personale dell'ospedale civile di Sezze, effettuata l'8 ottobre seguente, il giorno prima di partire per il Sudan, il paese in cui era stato accreditato come nunzio".
con il camice a sinistra dot Alessandro Pontecorvi, Giuseppe Di Trapano (presidente CdA ospedale) a seguire dot Lidano Fontana, dot. Vincenzo D'Ettorre e al centro Mons. Ubaldo Calabresi a destra del Monsignore dot. Massimo Russo, Renata Marignetti (ostetrica) dot. Mario Carlesimo accovacciati da sinistra dot. Angelo Giorgi, Amerigo Ciarlo (anestesista) in
piedi a destra Damiano
Di Raimo (segretario
CdA ospedale) Mons. Ubaldo Calabresi nella casa del Padre a cura di Ernesto Carlo Di Pastina - Centro Studi San Carlo da Sezze Nella
foto sotto risalente ai primi anni '60 Mons. Ippolito Rotoli (ultimo a
destra) al ricevimento in onore di Mons. Ubaldo Calabresi;
insieme con il Sindaco di Sezze Sante Perciballe. |