|
Auditorium del Turismo Mario Costa |
![]() |
2a edizione della stagione teatrale “Sezze In - Con- Tra il teatro” 19 dicembre 2010 foto di Ignazio Romano |
![]() |
|
MATUTATEATRO presenta: ovvero ‘mpizzo
‘mpazzo l’Orazio
e il Curiazio dal
progetto Materiali Müller uno
spettacolo ideato, interpretato da musiche
in scena di Laura
Fabriani e Roberto Caetani scene,
luci e costumi di Jessica
Fabrizi regia Julia Borretti e Titta Ceccano Macellum
si presenta come uno spettacolo di narrazione. La vicenda narrata è
quella nota degli Orazi e dei Curiazi, già trattata da Tito Livio e
fonte d’ispirazione per poeti, artisti figurativi, drammaturghi e
musicisti. Tre fratelli contro tre fratelli che, estratti a sorte, per
non infiacchire le forze di Romani ed Albani di fronte al comune nemico
etrusco, si scontrano in rappresentanza di tutti e due gli eserciti in
un gioco al massacro in una piana tra Roma ed Albalonga. L'ultimo Orazio
dopo aver ucciso l’ultimo Curiazio, rientra a Roma ed uccide anche sua
sorella, promessa sposa del Curiazio ucciso, la quale non accetta di
aver perduto il suo amore. A questo punto a Roma si apre un dibattito:
l'Orazio dovrà essere acclamato come vincitore o punito come assassino?
Lo spettacolo tratto da L’Orazio
di Heiner Müller, un testo del 1968, riflette sul bene e sul male che
possono albergare in un solo individuo e sul valore delle parole. La
tragedia privata è dunque scelta come metafora per narrare in modo
imparziale gli eventi di una guerra sanguinosa e per approfondire il
concetto di verita' contro ogni adulterazione del linguaggio. L’impianto
scenico ispirato ai macella dell’ antica Roma (luoghi di incontro adatti alla
discussione oltre che alla vendita), in particolare ad un bassorilievo
che rappresenta con molta precisione l’interno della bottega di un
salumiere-macellaio, si presenta essenziale e funzionale alla narrazione
da parte di un attore-narratore che rivestendo i panni di un macellaio
sui generis porta avanti in maniera implacabile, aiutandosi con maschere
e coltelli, il racconto di un massacro che è tra i miti di fondazione
della nostra società occidentale. Un’occasione per riflettere sulle
molte verità che un uomo può contenere, sul valore del privato di
fronte alla Storia e sulla odierna difficoltà a salvaguardare
l’integrità del linguaggio. |
||
|