Giornate
Musicali
39°
Festival internazionale di musica
La
serva padrona
di
Giovan Battista Pergolesi

Presentazione
La
Serva padrona, intermezzo giocoso di Giovan Battista Pergolesi, è un
caposaldo della
storia della musica teatrale europea, oltre che un ancor godibilissimo
capolavoro. Gli intermezzi erano piccoli spettacoli dal taglio
decisamente comico, che venivano inseriti
a all'interno d i u n'opera seria. Rappresentato per Ia p rima volta nell'intervallo dell'opera
"Il Prigionier Superbo", dello stesso Pergolesi al Teatro S. Bartolomeo
di Napoli. il 28 Agosto 1733, diventò un fenomeno internazionale venti anni
più tardi a Parigi dove ebbe
un successo senza precedenti. L'opera
è divisa in due parti, che all'origine venivano eseguite una per
intervallo, dopo il primo e il secondo atto del dramma cui era
ufficialmente assegnata come intermezzo.

La storia ha un intreccio
semplice e divertente che in cento salse è stata poi cucinata e
ricucinata in teatro, dentro e fuori l'opera buffa.: Uberto è un
vecchio scapolo tiranneggiato dalla cameriera Serpina, in realtà le
vuoi bene ed anche Serpina
gliene vuole. Per farle dispetto, minaccia di darle una padrona, si
sposerà.
Serpina
Risponde per le rime, anche lei prenderà marito, l'ha chiesta in
sposa un terribile Capitan Tempesta, che pretende però una dote e non è il caso
che Uberto si rifiuti di
pagarla perché questo capitano sfodera spade e impugna bastoni per
un nonnulla. Un mezzo per risparmiare quattrini ed evitare guai è che
Uberto sposi lei, visto che ha deciso di
compiere il gran passo. Ed il "si" giunge puntuale a far da
lieto fine al bozzetto
"di carattere", tutto simpatia e tenerezza.

Opera
decisamente comica viene, nell'allestimento curato da Francesca
Migneco, affrontata cercando
di servire fedelmente il frizzante intermezzo di Pergolesi e costruita attraverso un preciso e minuzioso lavoro sul ritmo comico e sulla
recitazione dei
cantanti-attori. Viene sottolineato non solo il lato ironico dell'opera
ma anche quello sensuale ed
erotico. II libretto, infatti, è costellato da velati doppisensi. La
scelta registica ha quindi puntato sulla bravura scenica dei
cantanti-attori, su una recitazione
spigliata, maliziosa, garbata, vera, sul ritmo comico e sull'ironia.
-la
vivace servetta Serpina (
Masako Tominaga - soprano),
una popolana dall'umorismo
coinvolgente piena di arguzia e dall'irresistibile sensualità;
-Uberto
( Federico Benedetti- basso),
completamente soggiogato dal fascino e
dalla sensualità di Serpina tenta inutilmente, all'inizio dell'opera,
di ribellarsi ma
cede poi all'astuzia , alle
lusinghe maliziose e alla
sensualità della giovane donna.
- Vespone
( Sandra Conti - mimo ), personaggio
smaccatamente ambiguo dalla doppia
faccia e dalla simpatia coinvolgente tesse la trama insieme a Serpina e
ne trae tutti i benefici.
La
Serva Padrona viene resa, nella regia di Francesca Migneco, con
leggerezza e semplicità
anche attraverso un efficace disegno luci. La scenografia e i
costumi realizzati da Gianfranco Protopapa riflettono lo spirito ironico e giocoso dell'intermezzo.
Personaggi
e interpreti
Umberto
Federico Benetti
Serpina
Masako
Tominaca
Vespone
Sandra
Conti
Orchestra
da camera "Roma Ensamble"

Direttore:
Mauro Conti

Scene:
Gianfranco Protopapa
Costumi:
Sandra Conti
Aiuto
regia: Paolo Sirignani
Luci:
Francesca Migneco
Regia:
Francesca Migneco
Nata
a Roma nel 1974, Francesca Migneco ha conseguito la Laurea in
Sociologia con indirizzo Comunicazione e mass-media nel 1999 presso
l'Università degli Studi
"La Sapienza" di Roma.
Nel
1992 consegue la Maturità Linguistica presso l'Istituto Tecnico Commerciale
" V. Arangio Ruiz" di Roma.
Tra
il 1992 e 1995 studia presso il laboratorio di ricerca e di recitazione teatrale
"Il Mulino di Fiora", diretto da Perla Peragallo, nello stesso
tempo partecipa allo Stage di
Commedia dell'Arte tenuto da Eugenio Allegri.
II
1996 e 1997 la vede organizzatrice e dirigente di un Laboratorio Teatrale
presso la scuola media statale "G. Montezemolo" di Roma
durante il quale cura la Regia, rispettivamente di: "La Cantatrice
calva" di E. Ionesco e "I fisici" di F. Durrenmatt.
Tra
Gennaio e Marzo del 1998 collabora in qualità di organizzatrice e assistente
alla Regia per la RAI, alla puntata pilota del programma "I bambini raccontano" di Piero Farina.
Nel
1999 collabora con la Terza Università di Roma, organizzando e
dirigendo un laboratorio di dizione, respirazione ed emissione vocale, nell'ambito
del progetto didattico "Teatro e Lingua" coordinato dalla Prof.ssa Marinella Rocca Longo.
Nel
Marzo dei 2001 collabora in qualità di assistente alla regia e direttrice di scena nell'Opera "La Traviata" di G. Verdi
diretta da Tito Schipa jr.
E'
aiuto regia alla messa in scena dell'Opera "Aida" di G. Verdi
e "Carmen" di Bizet
diretta da Enrico Stinchelli nei Teatri Romani di: Viterbo,
Fiesole, Foggia, e Teatro greco di Taormina.
Nel
Giugno del 2002 è aiuto regia e direttrice di scena nello spettacolo "
A cena con Falstaff" liberamente
tratto dall'Opera di G. Verdi su libretto
di A. Boito, ideato e realizzato da Enrico Stinchelli. Nello stesso anno
è organizzatrice e Ufficio Stampa di concerti operistici nell'ambito
della manifestazione "Opera ai Fori" promosso dall'Assessorato
alla cultura del Comune di
Roma.
Nel 2003 cura e presenta con Fabrizio Proietti uno speciale su "
Il Teatro Canzone " di
Giorgio Gaber andata in onda su Radio città aperta; nello stesso
anno è tecnico delle luci nello spettacolo "Romeo e Giulietta di Shakespeare con la regia di Daniele Schettina
Nel
2003 è regista delle Opere "La serva Padrona" di G.B.
Pergolesi e "Il barbiere
di Siviglia" di G. Rossini per il 38° Festival Internazionale di Musica
"Giornate Musicali" promosso dal Comune di Roma Assessorato alla
Cultura.
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