|
Fabrizio De André |
![]() |
15 gennaio 2011 |
|
|
| Tributo 2004 | Tributo 2005 | Tributo 2006 | Tributo 2007 | Tributo 2008 | Tributo 2009 | Tributo 2010 | | Intitolazione | Concerto di Vittorio De Scalzi | Tributo 2012 | Tributo 2013 | Tributo 2014 | Tributo 2015 | Tributo 2016 | |
Circolo Culturale Setina Civitas Tributo a Fabrizio De André sabato 15 gennaio 2011 ore 21,00 Auditorium Mario Costa "Parole impresse nel ventre" nona edizione ingresso libero fino ad esaurimento posti il manifesto è realizzato da Marco Abbenda |
![]() |
|||||
Setina
Civitas presenta il "Tributo a Fabrizio De André" Sezze, sabato 15 gennaio 2011 - ore 21,00 Auditorium Mario Costa L’Auditorium Mario Costa ospita la nona edizione del "Tributo a Fabrizio De André". La manifestazione, dedicata al cantautore genovese scomparso l’undici gennaio del 1999, è ideata da Franco Abbenda, organizzata dal Circolo Culturale Setina Civitas e gode del patrocinio della Fondazione Fabrizio De André e quello del Comune di Sezze.
Parole impresse nel ventre ... è il titolo della nona edizione del tributo composto da tredici canzoni di Fabrizio De André che verranno eseguite dal gruppo musicali "Le storie di ieri". Dopo aver eseguito i dieci brani che compongono l'album "La Buona Novella", intervallati da alcuni contributi video, il gruppo di San Felice Circeo chiuderà la serata con tre canzoni scelta tra quelle più amate e popolari del cantautore genovese. LE STORIE DI IERI
hanno eseguito Laudate
Dominum Bocca di rosa Il
Pescatore
fonico Armando Di Lenola, Antonio Abbenda luci Fabio Di Lenola grafico Marco Abbenda operatori video Alessandra Furenci, Cristian Campagiorni regia e montaggio video Pietro Paletta un grazie particolare a servizio d'ordine Protezione Civile Città di Latina gruppo assistenza di sala coordinati da Arianna Bernasconi il Tributo è stato preceduto da un saluto a Lino De Angelis con la richiesta al Sindaco di Sezze di intitola all'amico scomparso la sede della Consulta delle Associazioni
clip video di Pietro Paletta Parole impresse nel ventre 29 dicembre 2010, di Franco Abbenda Non
è certamente per una folgorazione improvvisa né per caso se nel
1970, l’anarchico Fabrizio De André, attingendo liberamente ai
vangeli apocrifi e sorprendendo così il mondo discografico
italiano, incide l’album LA BUONA NOVELLA e racconta così, in
musica, la sua personalissima versione della storia umana di Gesù
di Nazareth. A quei tempi, in Italia, dai cantautori ci si aspettava
altro, non certo che andassero ad occuparsi di argomenti religiosi,
classicamente riservati agli studiosi di teologia ed alla Chiesa in
generale. C’è
da dire però, che il Concilio Vaticano II (1962-1965), con tutta la
sua ventata di apertura al mondo esterno e di rinnovamento interno
nella Chiesa, aveva in un certo senso sdoganato l’argomento Gesù,
dando il via anche a nuove prospettive artistiche e culturali, in
cui anche il mondo più laico, tradizionalmente lontano da tali
tematiche, intravide la possibilità di esprimersi liberamente su
territori fino ad allora considerati off limits. In
questo solco, ecco Don Lorenzo Milani, indimenticato maestro dei
ragazzi di Barbiana, proporre un’interpretazione moderna ed a
tratti controcorrente del Vangelo, fatta di attenzioni sociali nuove
e di coraggiosi comportamenti etici; ecco artisti, anche atei,
prendere il coraggio di avventurarsi - seppur con sensibilità
diverse ed a volte in maniera dissacrante e blasfema –
sull’argomento per certi versi scottante e lanciare al grande
pubblico altre versioni della storia dell’uomo-Gesù (Pier Paolo Pasolini: IL VANGELO SECONDO MATTEO – 1964; Dario
Fo: MISTERO BUFFO – 1969). Non
tutti i fans di De André amano davvero canzoni come Il
sogno di Maria, Ave Maria e Tre madri,
preferendo altri album ed argomenti più sociali e meno
problematici, per così dire; ma rimane incontestabile il fatto che
tra i testi di Fabrizo l’argomento “Dio”
- pur volendo depurare tale termine da connotazioni riconducibili
tou-court alla divinità creatrice di stampo ebraico-cristiano e
senza voler intendere con ciò nient’altro di più oltre la
continua tensione dell’uomo De Andrè e la complessità della sua
ricerca più intima - rimanga centralissimo e tra i più dibattuti.
Ma in chiusura del disco arriva Il
testamento di Tito, l’antidecalogo, l’ultimo grido del
ladrone crocifisso accanto a Gesù, che lancia riflessioni amare sui
comandamenti e molti dubbi sulle ricadute reali della religione
nella vita di tutti i giorni; ritengo personalmente che questa
canzone, in cui emerge tutta la vis polemica ed il talento di
compositore-narratore di Fabrizio, sia uno tra i 5 brani più belli
e riusciti di tutta l’opera di De André. L’evento
del prossimo 15 gennaio, 9a edizione del Tributo De Andrè
di Sezze, sarà quindi interamente dedicato a LA BUONA NOVELLA. Al libero arrangiamento del gruppo musicale Le
storie di ieri il compito, oltre che il piacere, di eseguire dal
vivo l’intero l’album che, seppur datato, è considerato ancor
oggi un capolavoro assoluto del repertorio del cantautore genovese,
dedicato alla vicenda tutta umana di
“colui
che è stato, ed è rimasto, il più grande rivoluzionario di tutti
i tempi
(Fabrizio De Andrè, 1998,
concerto dal Brancaccio di Roma).
Al termine delle esecuzioni live delle 10 canzoni dell’album La
Buona Novella, intervallate da inserti che accompagneranno lo
spettatore nel focalizzare al meglio le principali tematiche toccate
nel disco, saranno riproposti alcuni tra i maggiori successi
dell’ancor vicino amico Faber. PS: “Parole
confuse nella mia mente, svanite in un sogno ma impresse
nel ventre”
(Il
sogno di Maria), anche
perché nell’attesa di questo tributo 2011…è arrivata
Sofia.
Nella serata magica di Sezze, Faber c'é sempre
Continua ad essere molto apprezzato il "Tributo a Fabrizio De André" che ogni anno si tiene a Sezze, e che si è guadagnato un posto tra le manifestazione più belle del paese ma anche quello tra i tributi più attesi della nostra provincia. Ed è dall'intera provincia ma anche da fuori che arrivano numerosissimi a Sezze per assistere alla magica serata che ogni anno si ripete all'Auditorium Mario Costa che a fatica contiene tutti. Appunti
disordinati sul 9° tributo De André di Sezze (che
non vuole essere la celebrazione di un eroe) 26 gennaio 2011, di Franco Abbenda Difficile
da credere, ma sono direttamente le sue canzoni, quelle ascoltate
ininterrottamente durante tutto l’anno, a proporsi con idee diverse da
riordinare e far diventare tributo. C’è
anche un po’ di narcisismo, da parte mia, inutile negarlo: è
un’esperienza unica cantare le canzoni di Fabrizio, a Sezze ed in
gennaio, di fronte ai tanti amici innamorati di De André e lavorare
all’organizzazione di questo appuntamento tanto atteso. C’è
anche il gusto di cambiare programma e focus del tributo, di anno in
anno; questo particolare dà l’occasione di approfondire argomenti e
di scovare tesori negli angoli inesplorati dei suoi lavori musicali,
anche quelli più lontani nel tempo. Perché
il nostro vero omaggio al numero uno dei cantautori italiani non è solo
cantare ancora le sue canzoni, ma è lo sforzo di provare a ricostruire
la mappa originale del suo pensiero, percorrendo tutti i sentieri e le
tracce che Fabrizio ha lasciato qua e là, dai libri che leggeva alla
musica che ascoltava, agli interessi che coltivava agli appunti che
disseminava. Ascoltarlo
e studiarlo per raccontarlo: questo è il dovere dei “missionari di De André” (come
ama dire il regista Wim
Wenders), e per noi è anche un’esperienza gratificante. E
che dire della forza vivida delle sue canzoni, che non sembra
minimamente appannata dal trascorrere degli anni ? E
della bravura de LE STORIE DI IERI, il gruppo protagonista in questa
edizione 2011, che ha saputo restituire modernità e brillantezza,
arrangiando e proponendo i brani de LA BUONA NOVELLA ? E
di tutti quelli che hanno accettato di collaborare alla realizzazione
dei video proiettati e di chi ha letto le 20 perle più belle di
Fabrizio ?
E
dei tanti (forse troppi) che non sono riusciti ad entrare
all’Auditorium perché non c’era più posto ? Questo
aspetto ci dispiace veramente e vorremmo trovare una soluzione che ci
aiuti a cambiare per migliorare. Ora
tocca mettere un po’ d’energia nel completare la raccolta firme,
iniziata alla fine della serata del 15 gennaio scorso, per chiedere al
Comune di Sezze di intitolare a Fabrizio De André una strada, un
edificio o un altro sito tra quelli più rappresentativi del nostro
paese. Poi
ripartiremo con l’organizzazione del 10° tributo del 2012. Qualche
idea c’è già, ci lavoreremo su. Per
chiudere: sarà che l’idea di farci interrogare (e contaminare) dai
protagonisti delle sue canzoni è ancora una tentazione fortissima ed
una sfida perenne; sarà che ”…è
mai possibile o porco di un cane che le avventure in codesto reame
debban risolversi sempre con grandi puttane ”,
dissacrante riflessione sui comportamenti ambigui di Carlo Martello,
sembra scritta solo ieri; sarà che la coerenza dei suoi comportamenti e
delle sue prese di posizione costituiscono la ciliegina sulla torta
delle sue canzoni; sarà anche che ci manca, oggi, l’unicità del suo
sguardo sul mondo e l’acuzie delle sue riflessioni sugli ultimi, i
tanti Miché delle carceri
italiane, le Princesa sulle
strade delle nostre città, i Piero
alpini in missione di pace all’estero, e gli altri cosiddetti perdenti
della società di oggi…ma l’anno prossimo contiamo di raccontarlo
ancora, con orgoglio, passione e qualche novità, ma sempre e solo in
nome di Faber !!
MAGIC Service di Luciani Sesto
|