Nova Setia

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L'Associazione culturale Nova Setia

Presenta
Vitaliano Vitelli

Il Presidente dell'associazione "Nova Setia", che ha promosso e realizzato l'esposizione, ha presentato al paese l'illustre concittadino che con i suoi quadri a ridato vita allo storico edificio. Sono state invitate per l'occasione tutte le personalità religiose e civili, tra questi il presidente del consiglio comunale Givan Battista Giorgi che non ha potuto che apprezzare gli sforzi fatti. A "Nova Setia"  è stata riconosciuta la concreta promozione culturale svolta e al pittore Vitaliano Vitelli la figura di cittadino illustre con la consegna dello stemma con i colori di Sezze.

   c'era una volta!... 

         LA CHIESA DI S. ANDREA A SEZZE

Una delle più antiche chiese di Sezze, quella dedicata a S. Andrea, compare già (anche se indirettamente, perché viene menzionata la porta che ne prende il nome) in un

atto dei 15 marzo 1301, in cui il comune di Sezze nomina Pietro «dictum Quartararium» procuratore per cedere a Riccardo Annibaldi un terreno «positum ad portam Sancte Parasceves iuxta turrim communis», in cambio della costruzione di un tratto delle mura cittadine tra porta S. Parasceve (o Pascibella) e, appunto, «portam Sancti Andree» (1).

Qualche anno più tardi l'abate e il priore di S. Andrea versano al collettore della Camera apostolica la decima, stabilita da Giovanni XXII (1316-1334) per il biennio 1331-1333 (2); a quel tempo la chiesa era già parrocchia.

Non sappiamo nulla delle vicende successive di S. Andrea, che ha dato il nome ad una porta di Sezze (di cui costituisce l'ingresso nord) e ad una decarcia, termine medioevale di origine greca che designa la divisione della città in rioni.

Alla vigilia della seconda guerra mondiale la chiesa ha ancora l'aspetto tipicamente medioevale con cui la individuano e ricordano le poche cronache antiche che se ne occupano; specialmente le rare foto dell'inizio del secolo ci permettono di stabilire la posizione originaria del campanile risalente al XIV secolo, che si trovava sulla destra della chiesa, la cui architettura tradisce un chiaro impianto medioevale, sia pur passato non dei tutto indenne dai disastri provocati da un incendio sviluppatosi in data imprecisata (3).

Inoltre, una insistente tradizione locale vuole che le campane sottratte dai setini a signori di monte Trevi come bottino di guerra in seguito alla completa distruzione di quel castello, antico e rivale borgo fortificato sull'omonimo monte nei dintorni di Sezze, siano state appunto fissate sul campanile di S. Andrea.

Nelle risposte al questionario in preparazione alla visita pastorale  e indetta nel 1934 dal vescovo di Terracina, Sezze e Priverno mons. Pio Leonardo Navarra (1932-1951), il

parroco don Francesro Pontecorvi (1905-1986) rilevava che la «chiesa è in pessimo stato, mangiata dall'umidità: ha bisogno di tante riparazioni del tetto, delle pareti e del  pavimento» (4). 

Nei Rilievi e Decreti comunicati dal vicario generale della diocesi di Sezze mons. Augusto De Angelis (+ 1939), a seguito della visita pastorale effettuata il 17 giugno 1935 da mons. Navarra, si davano - tra l'altro - disposizioni «per togliere l'umidità del presbiterio» (5).

Questa situazione di estremo degrado va comunque avanti per anni. Il 21 maggio 1944 la chiesa viene completamente rasa al suolo dall'aviazione americana: all'incirca alle nove del mattino, dopo l'incursione dei cacciabombardieri alleati, di S. Andrea non restano che macerie. li bilancio è pauroso: si contano circa settanta vittime tra la popolazione civile, che aveva appena partecipato alla celebrazione eucaristica   stica (6).

Naturalmente andarono distrutte le due antiche campane, il campanile trecentesco e in genere le strutture della chiesa medioevale.

Grazie ai fondi stanziati dal Genio civile di Latina, S. Andrea venne completamente ricostruita e solennemente consacrata dal vescovo diocesano mons. Pio Leonardo Navarra il 17 dicembre 1949. 

                Nella foto con il pittore il Consiglio direttivo Nova Setia: Giancarlo Pernasili, Teresa De Renzi, Liliana Di Veronica, Fausto Quadrano, Lanfranco Di Prospero, Mirella Giordani e non inquadrato Giuseppe Ciavolella.

Purtroppo questo radicale restauro ci ha restituito una chiesa dallo stile indefinito anche se non brutto, e comunque per nulla riconducibile alle antiche strutture medioevali.

L'assottigliarsi del clero cittadino e diocesano ed inoltre la diminuzione degli stessi abitanti della zona hanno convinto ad un ripensamento e ad una ridistribuzione delle

parrocchie dei centro storico di Sezze; soppressa nel 1970 la parrocchia di S. Lorenzo

‑(unita a quella di S. Andrea dal 1933 al 1936 e poi di nuovo dal 1956 al 1970), stessa sorte è toccata a S. Andrea, assorbita dalla parrocchia della cattedrale nel 1986. Soluzione

ovvia, viste le mutate esigenze pastorali della città e dell'intera diocesi.

Non ovvia, per la verità, è la sorte recentemente riservata alla chiesa: definitivamente chiusa al culto dopo la morte dell'ultimo economo spirituale, don Ciro Pontecorvi, dispersi gli arredi sacri, donate le campane - rifuse dopo la guerra - alla chiesa

parrocchiale di S. Pietro, S. Andrea è stata addirittura concessa in affitto, insieme ai locali della sagrestia e della casa canonica.

            Massimiliano Di Pastina

Estratto da "Lazio Ieri e Oggi

Anno XXXIX - n°12 , Dicembre 1993

...ancora momenti della bellissima serata inaugurale della mostra di pittura...

Il pittore setino, molto soddisfatto della manifestazione, qui con il figlio Vittorio

Anna Maria, consorte del pittore, durante l'appassionata descrizione di un quadro

I locali appena restaurati si adattano perfettamente alle esigenze di una galleria espositiva 

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