il progetto

   La Città dei Giovani

                    Setina Civitas | Consulta delle Associazioni | Monastero Santa Chiara

lunedì 9 novembre 2009

Che fina ha fatto "La Città dei Giovani"?

Centro storico sempre più nel degrado e nell'abbandono più totale

di Alessandro Mattei

Era il 7 maggio del 2007 quando il Comune di Sezze (allora commissariato) e la Compagnia dei Lepini presentavano un progetto per il rilancio del centro storico denominato “La città dei Giovani”. Alla presentazione del centro polifunzionale, promosso dalla Sinistra Giovanile di Sezze parteciparono, tra gli altri, il consigliere regionale Domenico Di Resta, il commissario Prefettizio Leopoldo Falco, il presidente della Compagnia dei Lepini Giancarlo Siddera e l’ex segretario della Sg Remo Grenga, oggi assessore alla Politiche giovanili. La Regione Lazio stanziò un finanziamento di 20 mila euro per lo studio di fattibilità che venne affidato all'architetto Alessandro Balestrieri e alla sociologa Antonella Ciarlo. Alla Compagnia dei Lepini il compito di coordinare gli studi per la realizzazione del progetto esecutivo. La prima fase, a cui aderirono gli Scout, l’ associazione Setina Civitas, Rifondazione Comunista e i Comunisti Italiani, si concluse così e si auspicarono tempi celeri per il proseguimento di uno studio per rendere possibile la seconda fase del progetto che avrebbe dovuto coinvolgere tutte le attività produttive del centro storico di Sezze. Non sappiamo adesso se il progetto Centro commerciale naturale “Via Grande” promosso recentemente dall’attuale amministrazione comunale rappresenti il proseguimento mascherato della seconda fase de “La Città dei Giovani”, ma sappiamo con certezza che né l’uno né l’altro sono riusciti a centrare gli obiettivi prefissati. 

La situazione generale del centro storico è sempre la stessa, il suo totale abbandono è rimasto inalterato, anzi ci sono punte di degrado più evidenti. Il centro polifunzionale prevedeva una serie di strutture ricettive (Ludoteca, Sala prove musicale, Sala incontri e bar, Sala feste, Cineteca, Laboratorio Fotografico) volte alla risoluzione di decennali problematiche legate essenzialmente alla carenza di strutture per favorire aggregazione, punti di incontro e socializzazione. Quello che preoccupava (e che preoccupa) era il degrado sociale del centro storico, abbandonato oggi ad usi inurbani e al disordine collettivo di una società multietnica che non ha punti di riferimento. L’allora entusiasmo per “La Città dei Giovani” oggi è paragonabile alla delusione degli stessi soggetti proponenti che hanno visto l’interessante progetto sparire dalla circolazione come altre interessanti proposte per il rilancio del cuore setino. L’amarezza per un sogno infranto, o forse trasformato in qualcosa di diverso che non abbiamo avuto modo ancora di vedere o capire, si registra anche nel commento di uno dei promotori dell’iniziativa, Ignazio Romano di Setina Citivas. Il presidente della Consulta delle Associazioni di Sezze, quando gli chiediamo del progetto de La Città dei Giovani, ci fa capire che di quella idea non si è saputo più nulla come per tanti altri riposti nel cassetto del Comune di Sezze da anni. «Il livello di vita è cresciuto con esigenze, usi e costumi che si sono modificati ed hanno portato i cittadini di Sezze ad abbandonare il centro storico. Il fenomeno dell’immigrazione senza controllo, che progressivamente ha occupato gli spazi lasciati liberi, ha alterato la realtà sociale dell’abitato impoverendolo». Questa era una delle tante motivazioni che i proponenti scrissero nel 2004 per il progetto. Da allora è cambiato qualcosa? Si è tutto peggiorato e degenerato. 


                                                                      Tutti gli incontri:
lunedì 7 maggio 2007

Presentazione del progetto finito


venerdì 2 febbraio 2007

La Città dei Giovani approda alla Compagnia dei Lepini

Dopo una prima fase, durata circa due anni, il progetto "La Città dei Giovani" nel luglio 2006 è stato presentato al Comune di Sezze. Grazie ai finanziamenti previsti dalla Regione Lazio sono stati individuati due professionisti, l'architetto Alessandro Balestrieri e la sociologa Antonella Ciarlo, anch'essi giovani, per la realizzazione di uno studio di fattibilità. In accordo con gli ideatori del progetto, che ricordiamo sono Scout, Sinistra Giovanile, Setina Civitas, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, l'Ente comunale ha rielaborato il progetto proponendo alla Compagnia dei Lepini di coordinare gli studi per la realizzazione di analisi propedeutiche al progetto esecutivo. Venerdì, nella sede della Compagnia, il direttore Fabrizio Di Sauro ha incontrato le parti coinvolte (ideatori, comune di Sezze e tecnici) ed è stata avviata la terza fase che coinvolgerà tutte le attività produttive del centro storico per la realizzazione di schede sintetiche. Altri incontri sono previsti a breve, e per il mese di aprile il progetto sarà ultimato.


domenica 26 marzo 2006

 Presso la sala dell'auditorium San Michele Arcangelo, alle ore 17,00

  presentazione del progetto

Centro Polifunzionale “La Città dei Giovani”

La Regione Lazio ha stanziato 20.000 euro per la progettazione

Promosso dal gruppo Sinistra Giovanile di Sezze

 

Gruppi aderenti

Scout, Sinistra Giovanile, Setina Civitas, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani

 

Strutture

Ludoteca, Sala prove musicale, Sala incontri e bar, Sala feste, Cineteca,

Laboratorio Fotografico

 

Attività

Corsi di formazione “Lavori storici”, Corsi di teatro, Corsi di fotografia, Corsi di cinematografia,

Corsi di musica  

Il Circolo Culturale Setina Civitas, che ha accolto con entusiasmo la proposta della Sinistra Giovanile di lavorare insieme al progetto della “Città dei Giovani”, ha realizzato una analisi dettagliata dello stato del paese che qui vogliamo sintetizzare:

 

Analisi

Il centro storico di Sezze vive un periodo di progressivo abbandono e degrado. Le cause sono diverse e dalle nostre indagini risulta che: ad una domanda sempre crescente della qualità della vita, di chi fino agli anni ‘70 ha abitato le case e gli antichi palazzi del centro storico, si è contrapposta una incuria generalizzata ed una carezza sempre maggiore di servizi divenuti necessari. La mancanza di un progetto serio di riqualificazione, volto a ridar vita alle piazze, ai vicoli e a tutti quegli spazzi urbani carichi di storia, ha portato i sezzesi all’abbandono del centro. Oltre all’aspetto esteriore, il centro storico ha perso di funzionalità, con il risultato che: la mancanza di zone pedonali, legata alla carenza di parcheggi posti a margine del centro storico, ha fatto si che le autovetture invadessero gli angusti vicoli dell’abitato, togliendo lo spazio vitale alle attività umane. Questo ha favorito la locazione abusiva, in modo particolare agli irregolari, aggiungendo un ulteriore aspetto di degrado al paese, aspetto comunque subordinato alle disattenzioni amministrative che ci sono state negli ultimi vent’anni. Tra le carenze strutturali, che maggiormente impediscono lo svolgimento delle attività sociali, c’è la mancanza, quasi totale, di punti d’incontro per i giovani, per le associazioni e per chiunque voglia svolgere attività culturali, didattiche e ricreative. Il progetto “La Città dei Giovani” nasce dalla precisa esigenza di risolvere tali problemi, che a Sezze sono all’origine dei processi di degrado sociale in atto. Fermare il degrado, ridare una speranza, un futuro e la giusta considerazione che il paese merita, sono gli obiettivi che il gruppo di cooperazione formato da Scout, Sinistra Giovanile, Setina Civitas e Rifondazione Comunista, si sono dati nel realizzare il progetto.

 Il Consigliere Regionale, Domenico Di Resta, è intervenuto alla presentazione


Appunti:

30 settembre 2004

Appunti sul progetto del centro polifunzionale

a cura di Ignazio Romano

Già a partire dal mese di luglio 2004 Setina Civitas partecipa agli incontri promossi dal gruppo della Sinistra Giovanile di Sezze per mettere insieme idee utili alla realizzazione di un progetto assai ambizioso che condividiamo pienamente. La mancanza di strutture dedicate in modo particolare ai giovani è una carenza cronica che Sezze ha sempre sopportato con gravi conseguenze alle quali non è facile rimediare.

Il progetto del Centro Polifunzionale “La Città dei Giovani”

Promosso dal gruppo Sinistra Giovanile di Sezze

 

Gruppi aderenti:

Scout, Sinistra Giovanile, Setina Civitas, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani

 

Strutture:     Palazzo Pitti  -  Ex Monastero Clarisse - Ex Palazzo Catasto - Palazzo Quadrasso

Ludoteca

Sala prove per gruppi musicali

Sala incontri e bar

Alloggi per giovani coppie

Sala feste

Cineteca

 

Proposte:

Questionario proposto da Rifondazione Comunista

Laboratorio Fotografico – Scout

 

Attività:

Corsi di formazione “Lavori storici”

Corsi di teatro

Corsi di fotografia

Corsi di cinematografia

Corsi di musica

Organi:

Consulta Giovanile

 

Tipologia progetto:

 

Analisi: a cura di Setina Civitas

La riuscita di un progetto è fortemente condizionata dall’analisi preventiva e dalla ricerca degli obiettivi. Lo studio, così come impostato dal gruppo SG, evidenzia tre problematiche fondamentali, causa del processo di degrado del centro storico di Sezze, e propone la realizzazione di un progetto.

 

Le cause evidenziate da SG sono:

a-        Livello di vita cresciuto con  esigenze, usi e costumi che si sono modificati ed hanno portato i cittadini di Sezze ad abbandonare il centro storico.

b-       Fenomeno dell’immigrazione senza controllo che progressivamente ha occupato gli spazi lasciati liberi. Questo ha alterato la realtà sociale dell’abitato impoverendolo.

c-        Profonde modifiche del mondo del lavoro e delle caratteristiche della nuova offerta che di fatto non permettono alle giovani coppie di costruirsi un futuro.

 

Dopo i primi incontri, tenuti con i diversi gruppi che aderiscono alla cooperazione, che in parte sono serviti ad illustrare il progetto, Setina Civitas ha rielaborato la bozza di progetto ed in modo particolare le cause del degrado del centro storico di Sezze:

a-     La qualità della vita nella nostra città è fortemente scaduta, e questo è sentire comune.

b-     Le cause evidenziati da SG ci appaiono problemi generali che attualmente affliggono l’Italia come tutto il mondo occidentale alle prese con il pericolo di declino del livello di civiltà.

c-      Uno studio di tali problematiche sarebbe utile ed interessante, ma toglierebbe energie al progetto specifico che si intende realizzare.

d-     Sempre secondo Setina Civitas, le disattenzioni di chi ha governato Sezze unita al disinteresse comune ed in generale a una gretta cultura civica che si è sviluppata (basata sull’egoismo e stigmatizzabile con la dicitura dialettale “Lo meo”) hanno dato origine a ciò che è sotto gli occhi di tutti: “Un preoccupante degrado civico” .

Il primo strumento su cui far leva sono i giovani. E su questo concordiamo con la SG.

Le principali corde che andranno attivate sono:

INTERESSE – ESIGENZE – APPARTENENZA – VALORI – RISPETTO – COLLETTIVITA’

 

La nostra civiltà si basa sulla democrazia, la democrazia sulla rappresentanza, la rappresentanza sul consenso popolare. Un movimento civico formato da diversi gruppi può influenzare positivamente il suo tempo, ed in modo particolare la comunità in cui vive e le scelte che i rappresentanti faranno per il bene della stessa.

A Sezze, nelle scorse amministrazioni, si è riconosciuto una preoccupante scollatura tra la classe politica ed i cittadini, scollatura che con l’attuale governo si è aggravata a dispetto dei proclami. Questo ha influenzato e continua ad influenzare negativamente ogni forma di sviluppo sociale, portando un progressivo impoverimento in ogni settore con particolare sofferenza di quello culturale. Scopo principale del progetto, che si intende sviluppare, sarà quello di confrontarsi con le istituzioni (la CONSULTA GIOVANILE rappresenta un primo passo) seguendo la vita amministrativa ed elaborando modelli più idonei per un sano sviluppo della città. In questo modo la “Città dei Giovani” potrà essere il riferimento per molti progetti pubblici ma anche privati che si intendono realizzare nel paese.

L’approccio da noi suggerito darebbe un ampio respiro e credibilità al progetto, permettendo di realizzare (a cura del gruppo di cooperazione) anche solo parti distinte dell’intero progetto.

 

Ma soprattutto permettendo di “realizzarle” veramente, con la consapevolezza che la nostra storia personale finisce là dove comincia la storia della collettività, così come in qualche modo il nostro impegno e le nostre passioni fanno parte di un universo più grande di noi. 

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