CARITAS

 

La Comunità di Sant’Egidio nasce a Roma nel 1968, all’indomani del Concilio Vaticano II. Oggi è un movimento di laici a cui aderiscono più di 40.000 persone, impegnato nella comunicazione del Vangelo e nella carità a Roma, in Italia e in più di 60 paesi dei diversi continenti. E' "Associazione pubblica di laici della Chiesa". Le differenti comunità, sparse nel mondo, condividono la stessa spiritualità e i fondamenti che caratterizzano il cammino di Sant’Egidio

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venerdì 27 giugno 2003 ore 21.00 

Piazza Margherita a Sezze

 La Caritas, il gruppo Scout con la

"COMUNITA' DI SANT'EGIDIO"

presentano

Giornata della Solidarietà

 Concerto in piazza

 Il 27 giugno in Piazza Margherita diversi gruppi giovanili di Sezze si esibiranno in una festa-concerto, per sostenere l'impegno missionario in Papua di un nostro amico, Padre Alessandro.
Il concerto si svolgerà alle ore 21,00 . Saranno organizzati stand e mercatini di solidarietà, con il contributo di altri gruppi ( Caritas, Scouts, comunità di S.Egidio) e in questa occasione saranno raccolte firme contro la pena di morte.
Il 3 luglio alle ore 20, 30 presso l'Auditorium comunale si svolgerà un concerto di musica classica, organizzato con il contributo del prof, Marchetti. La raccolta fondi sarà devoluta per la popolazione dell'Iraq, tramite la Comunità di S.Egidio.
Con l'iniziativa si vuole dare un segno di solidarietà e un messaggio di continuità contro la guerra e per l'emergenza umanitaria non ancora risolta.
Auspichiamo una richiesta e un impegno permanente per la pace in tutto il mondo, soprattutto per le guerre dimenticate, per dare voce a chi non ha voce. Chi vuole contribuire e approfondire in modo personale queste iniziative può collegarsi direttamente al sito di S. Egidio.
Possiamo creare una rete di solidarietà con strade diverse, ma dare un segno comune che la dignità di vita dell'uomo può ancora essere salvata.

Se vuoi la pace, costruisci la solidarietà
Convegno della Comunità di S.Egidio
Roma 30maggio-1giugno 2003

Non è facile trovare parole per esprimere un momento di incontro con la Fede, ma vogliamo almeno testimoniare il valore di un' esperienza umana intensa che ci pone tante domande e apre il cuore all'ascolto e alla speranza.
In questi giorni abbiamo riscoperto la povertà, tutte le povertà del mondo, anche quelle che nessuno conosce e che spesso si nascondono dietro l'indifferenza delle nostre città. Abbiamo scoperto anche la nostra povertà di accogliere, capire, amare.
Il Convegno della Comunità di s.Egidio ci ha presentato la testimonianza di tante povertà, ma ci ha rivolto anche un grido di speranza.
Abbiamo ascoltato storie di vita: una donna senza famiglia che finisce abbandonata nella strada, un extracomunitario che per disperazione diventa alcoolista, un condannato a morte………….
Ma abbiamo raccolto anche testimonianze di servizio che cambiano la vita: dall'ospedale psichiatrico in Albania, dai volontari che curano l'aids in Africa, dai ragazzi che portano il pasto ai "barboni" della città.


Lontano da noi e accanto a noi, basta abbattere il muro dell'indifferenza, la povertà è dietro l'angolo.Non la riconosciamo o preferiamo non vederla, neppure in noi stessi.
Dietro il povero potremo riconoscere il volto di Cristo, come afferma S.Gregorio Magno. Ma la nostra vita, affollata dai bisogni del benessere non ha tempo per fermarsi. E poi il dubbio: "Era davvero Dio il Figlio dell'Uomo morto povero sulla Croce?"
Oppure diciamo a noi stessi che se ci fosse davvero un Dio che ama gli uomini non permetterebbe il male nel mondo.
Ma la voce del povero non grida vendetta, chiede soltanto amore.
Così abbiamo riscoperto, attraverso il grido dei poveri, la forza della vita contro la morte, la possibilità di salvare una vita con un gesto di solidarietà, l'amicizia oltre ogni sorta di perbenismo.
Basta avere il coraggio di guardare oltre se stessi.
" Chi salva una vita salva il mondo intero" (Gandhi).


Così ,quando le mani si uniscono come una catena di solidarietà, l'uomo può ritrovare la speranza e un mondo migliore diventa possibile.Il miracolo della salvezza diventa realtà.
La donna abbandonata è stata accolta, l'alcolista ha recuperato una vita normale, in un anno sono guariti circa 100 malati di aids, i barboni hanno trovato qualcuno che si prende cura di loro….molti condannati a morte sono stati salvati grazie alla raccolta di firme oppure non sono rimasti soli …
"Non c'è amico più grande di colui che da la vita per i propri amici."
Basta poco: a volte soltanto mettere a disposizione il proprio tempo, uno sguardo, un gesto,un sorriso, in un tempo in cui la fretta e l'indifferenza segnano il nostro cammino. 
A causa dell'indifferenza un'anziana di nome Modesta morì per la strada, "troppo sporca"per essere soccorsa:


Anche a Sezze, in questi giorni una donna è morta sola, senza che nessuno se ne accorgesse, lasciando i figli nell'abbandono…..A causa dell'indifferenza i nostri giovani finiscono nella droga e nella disperazione o gli anziani scomodi negli istituti.Basterebbe il rispetto della vita dell'altro per costruire un mondo migliore.
Lo abbiamo vissuto al convegno: alla festa, alla celebrazione, a tavola insieme.
I primi posti sono riservati ai poveri. Anche nel nostro cuore, nei nostri pensieri….L'amore per la vita cambia il volto del povero, ma anche il nostro cuore.Il povero non è più un "caso" che ci turba o ci infastidisce, diventa un fratello da amare. In fondo ciascuno di noi può riconoscersi in diverse povertà.
Nel Vangelo non ci sono più distinzioni e questo ci permette di costruire la pace.
"Se vuoi la pace costruisci la giustizia….se vuoi la pace costruisci la SOLIDARIETA'".

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