Consulta delle Associazioni

 incontri

  Domenica 20 maggio 2007                     Auditorium San Michele Arcangelo - ore 19,30

La Consulta delle Associazioni del Comune di Sezze

incontra

L'Assessore Regionale alla Cultura, Giulia Rodano 

La Consulta delle Associazioni del Comune Sezze ha incontrato l'Assessore alla Cultura della Regione Lazio, On. Giulia Rodano a cui è stato consegnato il documento in cui sono esposti gli obiettivi principali della Consulta.  

Il compito propositivo della Consulta

DIALOGO > TRASPARENZA > PARTECIPAZIONE > QUALITÀ

La Consulta delle Associazioni del Comune di Sezze ha il compito, non facile, di rivitalizzare il tessuto sociale del paese. Senza la pretesa di voler risolvere ogni problema dando a tutto una soluzione, e con la consapevolezza che se l’attuale situazione presenta molti vizi mantiene comunque tante virtù, la Consulta intende avviare una fase propositiva per dare al paese una possibilità di crescita. Contando principalmente sulle risorse umane già impegnate nel volontariato e in quelle più sensibili orientate verso i temi della cultura, da gennaio 2007 abbiamo iniziato un lavoro di paziente ricostruzione dei rapporti sociali. Partendo dalla storia, dalle tradizioni e da tutti quegli aspetti propri della cultura di Sezze intendiamo dar vita ad un movimento capace di valorizzare il patrimonio pubblico e contrastare la frammentazione e l’isolamento in cui sono venute a trovarsi le associazioni, ma non solo quelle. Anche la frattura esistente tra istituzioni e cittadino può essere materia di lavoro per la Consulta che assume così una valenza sociale importante di cui tener conto.

Come Presidente della Consulta penso che i tempi sono maturi, ed il fermento di attività che si avverte nel paese ne è la conferma. Tuttavia non bisogna sottovalutare il  fenomeno di disgregazione che nel passato ha esaltato l’individualismo penalizzando la funzione principale che le associazioni devono svolgere, quella di interagire con l’ambiente circostante. Da “sale” della comunità le associazioni sono diventate “isole” incapaci di coinvolgere la città, ed è questo il rapporto che intendiamo recuperare. Dopo un’analisi attenta la Consulta ha scelto di affrontare quattro temi rispondenti agli obiettivi fondamentali:  

il dialogo, la trasparenza, la partecipazione e la qualità.

 

>  Il dialogo è stato il primo tema affrontato dai delegati della Consulta, e tutti si sono resi conto dell’importanza di avere un dialogo e delle possibilità che si aprono con la comunicazione. Allo stesso tempo è apparsa evidente la scarsa capacità di dialogare che le associazioni setine oggi hanno. Per questi motivi il tema del dialogo viene prima degli altri e sarà una costante in ogni lavoro della Consulta. A Sezze dialogare vuol dire affrontare il cambiamento di mentalità richiesto dai programmi di sviluppo, sapendo che solo attraverso una nuova mentalità è possibile attivare cooperazioni, operare in sinergie e quindi realizzare quei sistemi indispensabili allo sviluppo locale. La Consulta, come specificato nello Statuto comunale, ha il compito di essere un interlocutore capace di rappresentare le istanze delle associazioni e di rapportarsi con l’Amministrazione, svolgendo un ruolo guida in grado di garantire il dialogo necessario per una fase propositiva dello sviluppo sociale.

 

>  Il secondo tema, molto sentito dalle associazioni, è quello della trasparenza. Oltre al dialogo, assicurato da un calendario di incontri mensili, l’informazione per la Consulta è alla base della fiducia e permette di coinvolgere ogni singolo soggetto. La realizzazione di una banca dati, ancora in corso, e la velocità di comunicazione dei mezzi informatici, come la posta elettronica ed il web, permettono una tempestiva informazione su ogni aspetto della vita sociale della Consulta garantendo la trasparenza dei lavori. Ciò consente di creare spazi nuovi e attivare nuove risorse umane, anche se non tute le diffidenze e le incertezze sono state superate e richiedono ancora sforzi e una concreta apertura al dialogo.

 

>  La partecipazione è tra i temi più complessi da affrontare e sul quale occorre lavorare con convinzione. In sintesi  il tema presenta due aspetti distinti che la Consulta ha solo iniziato a trattare. Due aspetti che richiedono pazienza e molto tempo per essere assimilati, e che riguardano le associazioni ma anche le istituzioni e le altre parti sociali. Il primo aspetto è quello legato all’informazione ed alla trasparenza dei progetti. Coinvolgere le associazioni e coordinare gli interventi di uno specifico evento, come è accaduto per la Sagra del Carciofo, significa innanzi tutto spiegare ai singoli soggetti le linee guida che dovranno caratterizzare le iniziative e fornire tutte le informazioni e l’assistenza necessaria. Qui un apporto determinante deve arrivare dall’Amministrazione comunale che, istituendo un assessorato alla cultura, adottando una politica puntuale ed un calendario annuale delle  attività e aprendo una voce di spesa nel bilancio preventivo, con la stessa sensibilità dimostrata dal Commissario Falco, può favorire concretamente il rilancio della cultura setina. Il secondo aspetto riguarda essenzialmente l’impegno che le associazioni pongono nel qualificare il proprio intervento, in modo da esprimere le caratteristiche e le finalità associative rispondendo contemporaneamente alle esigenze del progetto comune. I due aspetti combinati danno la partecipazione attiva. Questo perché spesso la richiesta delle associazioni al diritto di partecipare non tiene conto che la partecipazione è un dovere, così come è un dovere il rispetto delle regole, dei ruoli e la considerazione per il lavoro svolto da altri. In sostanza credo che su questo tema occorre fare molta formazione ed ancora tanta strada insieme.

 

>  L’ultimo tema, che completa gli obiettivi fondamentali della Consulta, è quello della qualità. Qualità delle iniziative, della produzione culturale, della funzione civica in termini di interazione e visibilità che dovranno caratterizzare il lavoro delle associazioni chiamate a coinvolgere anche gli altri settori. Qui, per inciso, occorre sottolineare che: se da una parte abbiamo una ricchezza di associazioni (circa 60 di cui 37 iscritte alla Consulta) diversificate per attività e campi di interesse, d’altra parte sappiamo che solo poche svolgono una regolare attività nell’arco dell’anno, ed ancora meno sono quelle iscritte all’Albo Regionale ed in grado di partecipare a progetti e bandi comunitari. Occorre realizzare un dialogo costante e propositivo tra la Consulta e l’Amministrazione comunale, e normalizzare il flusso delle informazioni necessarie alla vita delle diverse realtà associative per vederle crescere. Le associazioni saranno incentivate a partecipare e a migliorare la loro produzione culturale, grazie anche ad un’organizzazione attenta e un’Amministrazione sensibile e consapevole dei vantaggi che il movimento culturale appena descritto porterà all’intero paese.

 

Il Presidente della Consulta delle Associazioni

Ignazio Romano